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CONVENZIONE CONTRO LA TORTURA E ALTRE PENE O TRATTAMENTI CRUDELI, INUMANI O DEGRADANTI


Conclusa a New York il 10 dicembre 1984 Gli Stati Parte della presente Convenzione, considerato che, conformemente ai principi proclamati nella Carta delle Nazioni Unite, il riconoscimento dei diritti uguali ed inalienabili di tutti i membri della famiglia umana il fondamento della libert, della giustizia e della pace nel mondo, riconosciuto che tali diritti derivano dalla dignit inerente alla persona umana, considerato che gli Stati sono tenuti, in virt della Carta, e in particolare dellarticolo 55, a promuovere il rispetto universale ed effettivo dei diritti delluomo e delle libert fondamentali, tenuto conto dellarticolo 5 della Dichiarazione universale dei diritti delluomo e dellarticolo 7 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, i quali stabiliscono entrambi che nessuno sia sottoposto a tortura o ad altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, tenuto ugualmente conto della Dichiarazione sulla protezione di tutte le persone dalla tortura o da altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, adottata dallAssemblea generale il 9 dicembre 1975, animati dal desiderio di aumentare lefficacia della lotta contro la tortura e le altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti nel mondo intero, hanno convenuto quanto segue:

Parte prima

Art. 1 1. 1. Ai fini della presente Convenzione, il termine tortura designa qualsiasi atto con ilquale sono inflitti a una persona dolore o sofferenze acute, fisiche o psichiche, segnatamente al fine di ottenere da questa o da una terza persona informazioni o confessioni, di punirla per un atto che ella o una terza persona ha commesso o sospettata di aver commesso, di intimidirla od esercitare pressioni su di lei o di intimidire od esercitare pressioni su una terza persona, o per qualunque altro motivo basato su una qualsiasi forma di discriminazione, qualora tale dolore o tali sofferenze siano inflitti da un funzionario pubblico o da qualsiasi altra persona che agisca a titolo ufficiale, o sotto sua istigazione, oppure con il suo consenso espresso o tacito. Tale termine non si estende al dolore o alle sofferenze derivanti unicamente da sanzioni legittime, ad esse inerenti o da esse provocate.

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2. 2. Il presente articolo lascia impregiudicato ogni strumento internazionale e ogni legge nazionale che contiene o pu contenere disposizioni di portata pi ampia.

Art. 2 1. 1. Ogni Stato Parte prende provvedimenti legislativi, amministrativi, giudiziari ed altriprovvedimenti efficaci per impedire che atti di tortura siano compiuti in un territorio sotto la sua giurisdizione. 2. 2. Nessuna circostanza eccezionale, qualunque essa sia, si tratti di stato di guerra o di minaccia di guerra, dinstabilit politica interna o di qualsiasi altro stato eccezionale, pu essere invocata in giustificazione della tortura. 3. 3. Lordine di un superiore o di unautorit pubblica non pu essere invocato in giustificazione della tortura.

Art. 3 1. 1. Nessuno Stato Parte espelle, respinge n estrada una persona verso un altro Stato qualora vi siano serie ragioni di credere che in tale Stato essa rischia di essere sottoposta a tortura. 2. 2. Per determinare se tali ragioni esistono, le autorit competenti tengono conto di tutte le considerazioni pertinenti, compresa, se del caso, lesistenza, nello Stato interessato, di un insieme di violazioni sistematiche, gravi, flagranti o massicce, dei diritti delluomo.

Art. 4 1. 1. Ogni Stato Parte provvede affinch qualsiasi atto di tortura costituisca un reato a tenore del suo diritto penale. Lo stesso vale per il tentativo di praticare la tortura o per qualunque complicit o partecipazione allatto di tortura. 2. 2. In ogni Stato Parte tali reati vanno resi passibili di pene adeguate che ne prendano in considerazione la gravit.

Art. 5 1. 1. Ogni Stato Parte prende i provvedimenti necessari al fine di stabilire la propria competenza per conoscere di tutti i reati di cui allarticolo 4, nei seguenti casi: a) qualora il reato sia stato commesso in un territorio sotto la sua giurisdizione o a bordo di aeromobili o navi immatricolati in tale Stato; b) qualora il presunto autore del reato sia un cittadino del suddetto Stato; c) qualora la vittima sia un cittadino del suddetto Stato e questultimo giudichi opportuno intervenire. 2. Ogni Stato Parte prende ugualmente i provvedimenti necessari al fine di stabilire la propria competenza per conoscere dei suddetti reati qualora il presunto autore si trovi in un territorio sotto la sua giurisdizione e qualora il suddetto Stato non lo estradi, conformemente allarticolo 8, verso uno degli Stati di cui al paragrafo 1 del presente articolo. II

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2. 3. La presente Convenzione lascia impregiudicata la competenza penale esercitata conformemente alle leggi nazionali.

Art. 6 1. 1. Ogni Stato Parte sul cui territorio si trovi una persona sospettata di aver commesso un reato di cui allarticolo 4, se ritiene che le circostanze lo giustificano e dopo aver esaminato tutte le informazioni a sua disposizione, provvede alla sua detenzione o prende qualsiasi altro provvedimento giuridico necessario per assicurarne la presenza. Tale detenzione e tali provvedimenti devono essere conformi alla legislazione del suddetto Stato e possono essere mantenuti soltanto entro i termini necessari al promovimento di un procedimento penale o di estradizione. 2. 2. Il suddetto Stato procede immediatamente ad uninchiesta preliminare per stabilire i fatti. 3. 3. Qualsiasi persona detenuta in applicazione del paragrafo 1 del presente articolo pu comunicare immediatamente con il pi vicino rappresentante qualificato dello Stato di cui ha la cittadinanza o, se apolide, con il rappresentante dello Stato in cui abitualmente risiede. 4. 4. Lo Stato che detiene una persona conformemente alle disposizioni del presente articolo, avverte immediatamente di questa detenzione e delle circostanze che la giustificano gli Stati di cui al paragrafo 1 dellarticolo 5. Lo Stato che procede allinchiesta preliminare di cui al paragrafo 2 del presente articolo ne comunica con rapidit le conclusioni ai suddetti Stati ed indica loro se intende esercitare la propria competenza.

Art. 7 1. 1. Lo Stato Parte sul cui territorio il presunto autore di un reato di cui allarticolo 4 scoperto, qualora non lo estradi, sottopone la causa, nei casi di cui allarticolo 5, alle proprie autorit competenti per lesercizio dellazione penale. 2. 2. Tali autorit decidono come se si trattasse di un reato di diritto comune di carattere grave, in virt del diritto nazionale. Nei casi di cui al paragrafo 2 dellarticolo 5, le norme in materia di prove applicabili allazione e alla condanna non sono in alcun modo meno rigorose di quelle applicabili nei casi di cui al paragrafo 1 dellarticolo 5. 3. 3. Qualsiasi persona perseguita per uno qualunque dei reati di cui allarticolo 4 fruiscedella garanzia di un trattamento equo in ogni stadio del procedimento.

Art. 8 1. 1. I reati di cui allarticolo 4 sono inclusi di pieno diritto in ogni trattato di estradizione concluso tra gli Stati Parte. Questi si impegnano ad includere i suddetti reati in qualsiasi trattato destradizione che concluderanno tra di loro. 2. 2. Lo Stato Parte che subordini lestradizione allesistenza di un trattato e sia investito di una richiesta di estradizione da un altro Stato Parte al quale non vincolato da alcun trattato in proposito, pu considerare la presente Convenzione quale fondamento giuridico dellestradizione per quanto riguarda i suddetti reati. Lestradizione subordinata alle altre condizioni previste dal diritto dello Stato richiesto. 3. 3. Gli Stati Parte che non subordinano lestradizione allesistenza di un III

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trattato riconoscono i suddetti reati come casi di estradizione alle condizioni previste dal diritto dello Stato richiesto. 4. 4. Tra Stati Parte i suddetti reati sono considerati, ai fini dellestradizione, commessi sia nel luogo dove sono stati perpetrati sia sul territorio sottoposto alla giurisdizione degli Stati tenuti a stabilire la loro competenza in virt del paragrafo 1 dellarticolo 5.

Art. 9 1. 1. Gli Stati Parte saccordano lassistenza giudiziaria pi vasta possibile in qualsiasi procedimento penale relativo ai reati di cui allarticolo 4, compresa la comunicazione di tutti gli elementi di prova disponibili e necessari ai fini del procedimento. 2. 2. Gli Stati Parte adempiono i loro obblighi in virt del paragrafo 1 del presente articolo in conformit a qualsiasi trattato di assistenza giudiziaria esistente tra di loro.

Art. 10 1. 1. Ogni Stato Parte provvede affinch linsegnamento e linformazione sul divieto della tortura siano parte integrante della formazione del personale civile o militare incaricato dellapplicazione delle leggi, del personale medico, dei funzionari pubblici e delle altre persone che possono intervenire nella custodia, nellinterrogatorio o nel trattamento di qualsiasi persona arrestata, detenuta o imprigionata in qualunque maniera. 2. 2. Ogni Stato Parte include tale divieto nelle norme o direttive emanate riguardo agli obblighi ed ai compiti di tali persone.

Art. 11 Ogni Stato Parte esercita una sorveglianza sistematica sulle norme, direttive, metodi e pratiche dinterrogatorio e sulle disposizioni concernenti la custodia e il trattamento delle persone arrestate, detenute o imprigionate in qualunque maniera in qualsiasi territorio sotto la sua giurisdizione, al fine di evitare qualsiasi caso di tortura.

Art. 12 Ogni Stato Parte provvede affinch le autorit competenti procedano immediatamente ad uninchiesta imparziale ogniqualvolta vi siano ragionevoli motivi di credere che un atto di tortura sia stato commesso in un territorio sotto la sua giurisdizione. Art. 13 Ogni Stato Parte assicura ad ogni persona che affermi di essere stata sottoposta a tortura in un territorio sotto la sua giurisdizione il diritto di sporgere denuncia dinanzi alle sue autorit competenti, che procederanno ad un esame immediato ed imparziale IV

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della causa. Saranno presi provvedimenti per assicurare la protezione del denunciante e dei testimoni da qualsiasi maltrattamento o intimidazione causati dalla denuncia sporta o da qualsiasi deposizione.

Art. 14 1. 1. Ogni Stato Parte, nel proprio ordinamento giuridico, garantisce alla vittima di un atto di tortura il diritto ad una riparazione e ad un risarcimento equo ed adeguato che comprenda i mezzi necessari ad una riabilitazione la pi completa possibile. Se la vittima muore in seguito ad un atto di tortura, gli aventi causa hanno diritto ad un risarcimento. 2. 2. Il presente articolo lascia impregiudicato ogni diritto ad un risarcimento di cui la vittima, o qualsiasi altra persona, gode in virt delle leggi nazionali.

Art. 15 Ogni Stato Parte provvede affinch nessuna dichiarazione di cui sia stabilito che stata ottenuta con la tortura possa essere invocata come elemento di prova in un procedimento, se non contro la persona accusata di tortura al fine di stabilire che una dichiarazione stata fatta.

Art. 16 1. 1. Ogni Stato Parte si impegna a proibire in ogni territorio sotto la sua giurisdizione altri atti costitutivi di pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti che non siano atti di tortura quale definita allarticolo 1, qualora siano compiuti da un funzionario pubblico o da qualsiasi altra persona che agisce a titolo ufficiale, o sotto sua istigazione, oppure con il suo consenso espresso a tacito. Gli obblighi enunciati agli articoli 10, 11, 12 e 13, in particolare, sono applicabili sostituendo la menzione di tortura con quella di altre forme di pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti. 2. 2. Le disposizioni della presente Convenzione lasciano impregiudicate le disposizioni di qualsiasi altro strumento internazionale o della legge nazionale che proibiscono le pene o i trattamenti crudeli, inumani o degradanti o che concernono lestradizione o lespulsione. Parte seconda Art. 17 1. 1. istituito un Comitato contro la tortura (in seguito chiamato il Comitato) con le funzioni qui di seguito definite. Il Comitato composto da dieci esperti di alta moralit e di riconosciuta competenza nel campo dei diritti delluomo, che partecipano a titolo personale. Gli esperti sono eletti dagli Stati Parte tenendo conto di unequa ripartizione geografica e dellinteresse che rappresenta per i lavori del Comitato la partecipazione di alcune persone con esperienza giuridica. 2. 2. I membri del Comitato sono eletti a scrutinio segreto su una lista di candidati designati dagli Stati Parte. Ogni Stato Parte pu presentare un candidato V

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scelto tra i suoi cittadini. Gli Stati Parte tengono conto dellinteresse di presentare candidati che siano anche membri del Comitato dei diritti delluomo istituito in virt del Patto internazionale sui diritti civili e politici e che siano disposti a partecipare al Comitato contro la tortura. 3. 3. I membri del Comitato sono eletti nel corso di riunioni biennali degli Stati Parte convocate dal Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite. In queste riunioni, in cui il quorum costituito dai due terzi degli Stati Parte, sono eletti membri del Comitato i candidati che ottengono il maggior numero di suffragi e la maggioranza assoluta dei voti dei rappresentanti degli Stati Parte presenti e votanti. 4. 4. La prima elezione avr luogo al pi tardi sei mesi dopo la data di entrata in vigore della presente Convenzione. Il Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite invia, almeno quattro mesi prima di ogni elezione, una lettera agli Stati Parte per invitarli a presentare le candidature entro un termine di tre mesi e compila una lista in ordine alfabetico di tutti i candidati cos designati, indicando gli Stati Parte che li hanno presentati, e ne d comunicazione agli Stati Parte. 5. 5. I membri del Comitato sono eletti per quattro anni e sono rieleggibili se nuovamente designati. Tuttavia, il mandato di cinque membri tra quelli eletti alla prima elezione, termina dopo due anni; immediatamente dopo la prima elezione, il presidente della riunione menzionata al paragrafo 3 del presente articolo procede allestrazione a sorte del nome di questi cinque membri. 6. 6. Lo Stato Parte che ha designato un membro del Comitato, qualora questi muoia, si dimetta o non sia pi in grado, per una ragione o per laltra, di svolgere i suoi compiti, nomina tra i suoi cittadini un altro esperto che partecipa al Comitato per la rimanente durata del mandato, fatta salva lapprovazione della maggioranza degli Stati Parte. Tale approvazione si considera acquisita a meno che la met o pi degli Stati Parte non pronunci unopinione sfavorevole entro un termine di sei settimane dal momento in cui il Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite li ha informati della nomina proposta. 7. 7. Gli Stati Parte sostengono le spese dei membri del Comitato per il periodo in cui questi adempiono le loro funzioni al Comitato.

Art. 18 1. 1. Il Comitato elegge il proprio Ufficio per un periodo di due anni. 1 membri di tale Ufficio sono rieleggibili. 2. 2. Il Comitato stabilisce il proprio regolamento interno che deve, tuttavia, contenere segnatamente le disposizioni seguenti: a) il quorum di sei membri; b) le decisioni del Comitato sono prese alla maggioranza dei membri presenti. 3. 3. Il Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite mette il personale e gli impianti materiali necessari a disposizione del Comitato per lefficiente adempimento delle funzioni attribuitegli in virt della presente Convenzione. 4. 4. Il Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite convoca i membri del Comitato per la prima riunione. In seguito, il Comitato si riunisce in tutte le occasioni previste dal suo regolamento interno. 5. 5. Gli Stati Parte sostengono le spese di convocazione delle loro riunioni e di quelle del Comitato, compreso il rimborso di tutte le spese allOrganizzazione delle VI

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Nazioni Unite, quali spese per il personale e costo degli impianti materiali, da essa sostenute conformemente al paragrafo 3 del presente articolo.

Art. 19 1. 1. Gli Stati Parte presentano al Comitato, tramite il Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite, rapporti sui provvedimenti da loro presi per svolgere i compiti che spettano loro in virt della presente Convenzione, entro il termine di un anno a partire dallentrata in vigore della Convenzione nello Stato Parte interessato. Presentano in seguito rapporti complementari quadriennali su qualsiasi nuovo provvedimento preso e qualunque altro rapporto richiesto dal Comitato. 2. 2. Il Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite trasmette i rapporti a tutti gli Stati Parte. 3. 3. Ogni rapporto esaminato dal Comitato che pu fare i commenti di carattere generale che ritiene opportuni e che trasmette allo Stato Parte interessato. Questultimo pu comunicare, in risposta al Comitato, qualsiasi osservazione giudicata utile. 4. 4. Il Comitato pu, a sua discrezione, decidere di riprodurre nel rapporto annuale redatto conformemente allarticolo 24 qualsiasi commento formulato in virt del paragrafo 3 del presente articolo, unito alle osservazioni ricevute in proposito dallo Stato Parte interessato. Il Comitato, qualora lo Stato Parte interessato lo richieda, pu anche riprodurre il rapporto presentato secondo il disposto dei paragrafo 1 del presente articolo.

Art. 20 1. Il Comitato, qualora riceva informazioni credibili che gli sembrano contenere indicazioni fondate concernenti la pratica sistematica della tortura sul territorio di uno Stato Parte, invita tale Stato a collaborare allesame delle informazioni e, a tal fine, a comunicargli le sue osservazioni in proposito. 2. 2. Il Comitato, tenuto conto di tutte le eventuali osservazioni presentate dallo Stato Parte interessato e di qualsiasi altra informazione pertinente a sua disposizione, pu, se lo giudica opportuno, incaricare uno o pi membri di procedere ad uninchiesta confidenziale e di trasmettergli durgenza un rapporto. 3. 3. Il Comitato, qualora si proceda ad uninchiesta in virt del paragrafo 2 del presente articolo, chiede la collaborazione dello Stato Parte interessato. Tale inchiesta pu comportare, dintesa con il suddetto Stato, una visita sul suo territorio. 4. 4. Il Comitato, una volta esaminate le conclusioni che il membro od i membri gli sottopongono conformemente al paragrafo 2 del presente articolo, le trasmette allo Stato Parte interessato unitamente a qualsiasi commento o suggerimento ritenuto opportuno considerata la situazione. 5. 5. Tutti i lavori del Comitato menzionati ai paragrafi 1 a 4 del presente articolo sono di carattere confidenziale e ci si sforza sempre, in qualunque stadio dei lavori, di ottenere la collaborazione dello Stato Parte. Il Comitato pu, una volta terminati questi lavori relativi ad uninchiesta condotta in virt del paragrafo 2 e dopo essersi consultato con lo Stato Parte interessato, decidere di inserire un breve resoconto dei risultati dei lavori nel rapporto annuale redatto conformemente allarticolo 24. VII

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Art. 21 1. Ogni Stato Parte della presente Convenzione pu, in virt del presente articolo, dichiarare in ogni momento di riconoscere la competenza del Comitato per ricevere ed esaminare le comunicazioni con cui uno Stato Parte dichiara che un altro Stato Parte non adempie i suoi obblighi verso le disposizioni della presente Convenzione. Tali comunicazioni possono essere ricevute ed esaminate conformemente al presente articolo unicamente se emanano da uno Stato Parte che ha fatto una dichiarazione di riconoscimento, per quanto lo riguarda, della competenza del Comitato. Il Comitato non riceve alcuna comunicazione concernente uno Stato Parte che non abbia fatto tale dichiarazione. La seguente procedura si applica alle comunicazioni ricevute in virt del presente articolo: a) uno Stato Parte della presente Convenzione, qualora ritenga che un altro Stato ugualmente Parte della Convenzione non ne applichi le disposizioni, pu richiamare, con comunicazione scritta, lattenzione di tale Stato sulla questione. Lo Stato destinatario, entro un termine di tre mesi a partire dalla data del ricevimento della comunicazione, fa pervenire allo Stato dinvio spiegazioni o altre dichiarazioni scritte che delucidano la questione e che devono contenere, per quanto possibile e utile, indicazioni sulle norme procedurali e sui rimedi giuridici gi esperiti, pendenti o proponibili; b) se, entro un termine di sei mesi a partire dalla data di ricevimento della comunicazione originale da parte dello Stato destinatario, la questione non sia stata composta a soddisfazione di entrambi, uno o laltro degli Stati Parte interessati ha il diritto di sottoporla al Comitato indirizzando una notifica al Comitato ed una allaltro Stato interessato; c) il Comitato pu conoscere di una controversia sottopostagli in virt del presente articolo unicamente dopo essersi assicurato che tutti i ricorsi interni disponibili sono stati esperiti ed esauriti, conformemente ai principi di diritto internazionale generalmente riconosciuti. Tale norma non si applica ai casi in cui i procedimenti di ricorso superano termini ragionevoli n ai casi in cui poco probabile che essi diano soddisfazione alla persona vittima della violazione della presente Convenzione; d) il Comitato, quando esamina le comunicazioni previste nel presente articolo, si riunisce a porte chiuse; e) il Comitato, fatte salve le disposizioni del capoverso c), mette i suoi buoni uffici a disposizione degli Stati Parte interessati, al fine di giungere ad una soluzione amichevole della questione basata sul rispetto degli obblighi previsti dalla presente Convenzione. A tal proposito, il Comitato pu, se lo ritiene opportuno, istituire una commissione di conciliazione ad hoc; f) il Comitato pu, per ogni controversia sottopostagli in virt del presente articolo, domandare agli Stati Parte interessati di cui al capoverso b) di fornirgli tutte le informazioni pertinenti; g) gli Stati Parte interessati di cui al capoverso b) hanno il diritto di farsi rappresentare durante lesame della controversia da parte del Comitato e di formulare osservazioni oralmente o per iscritto, o in entrambe le forme; h) il Comitato deve presentare un rapporto entro un termine di dodici mesi a partire dal giorno in cui ha ricevuto la notifica di cui al capoverso b); i) il Comitato, qualora si sia potuta trovare una soluzione conforme alle disposizioni del capoverso e), si limita, nella redazione del rapporto, ad una breve esposizione dei fatti e della soluzione raggiunta; ii) il Comitato, qualora non si sia potuta trovare una soluzione conforme alle disposizioni del capoverso e), si limita, nella redazione del rapporto, ad una breve esposizione dei fatti; il testo delle osservazioni scritte ed i processi verbali delle osservazioni orali degli Stati Parte interessati sono uniti al VIII

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rapporto. Per ogni controversia, il rapporto comunicato agli Stati Parte interessati. 2. 2. Le disposizioni del presente articolo entreranno in vigore quando cinque Stati Parte della presente Convenzione avranno fatto la dichiarazione prevista al paragrafo 1 del presente articolo. Lo Stato Parte deposita la suddetta dichiarazione presso il Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite che ne trasmette copia agli altri Stati Parte. La dichiarazione pu essere ritirata in ogni momento tramite una notifica indirizzata al Segretario generale. Tale ritiro non pregiudica lesame di qualsiasi questione inerente ad una comunicazione gi trasmessa in virt del presente articolo; nessunaltra comunicazione di uno Stato Parte ricevuta in virt del presente articolo dopo che il Segretario generale avr ricevuto la notifica del ritiro, a meno che lo Stato Parte interessato non abbia fatto una nuova dichiarazione.

Art. 22 1. 1. Ogni Stato Parte della presente Convenzione pu, in virt del presente articolo, dichiarare in ogni momento di riconoscere la competenza del Comitato per ricevere ed esaminare le comunicazioni presentate da, o per conto di, privati soggetti alla sua giurisdizione che sostengano di essere vittima di una violazione, commessa da uno Stato Parte, delle disposizioni della Convenzione. Il Comitato non riceve alcuna comunicazione concernente uno Stato Parte che non abbia fatto tale dichiarazione. 2. 2. Il Comitato dichiara irricevibile ogni comunicazione presentata in virt del presentearticolo che sia anonima, o che ritenga abusiva rispetto al diritto di presentare tali comunicazioni o incompatibile con le disposizioni della presente Convenzione. 3. 3. Fatte salve le disposizioni del paragrafo 2, il Comitato richiama su ogni comunicazione sottopostagli lattenzione dello Stato Parte della presente Convenzione che abbia fatto una dichiarazione in virt del paragrafo 1 e che, a quanto si afferma, ha violato una qualunque delle disposizioni della Convenzione. Durante i sei mesi seguenti, il suddetto Stato sottopone per iscritto al Comitato spiegazioni o dichiarazioni che delucidino la questione e indichino, se il caso, i provvedimenti presi per rimediare alla situazione. 4. 4. Il Comitato esamina le comunicazioni ricevute in virt del presente articolo, tenendo conto di tutte le informazioni fornitegli dal, o per conto del, privato e dallo Stato Parte interessato. 5. 5. Il Comitato non esamina alcuna comunicazione di un privato conformemente al presente articolo senza essersi assicurato che: a) la stessa questione non sia stata o non sia in esame dinanzi ad unaltra istanza internazionale dinchiesta o di componimento; b) il privato abbia esaurito tutti i ricorsi interni disponibili; tale norma non si applica se i procedimenti di ricorso superano termini ragionevoli o se poco probabile che essi diano soddisfazione al privato vittima della violazione della presente Convenzione. 6. 6. Il Comitato, quando esamina le comunicazioni previste nel presente articolo, si riunisce a porte chiuse. 7. 7. Il Comitato comunica le sue constatazioni allo Stato Parte interessato e al privato. 8. 8. Le disposizioni del presente articolo entreranno in vigore quando cinque Stati Parte della presente Convenzione avranno fatto la dichiarazione prevista nel IX

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paragrafo 1 del presente articolo. Lo Stato Parte deposita la suddetta dichiarazione presso il Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite che ne trasmette copia agli Stati Parte. Una dichiarazione pu essere ritirata in ogni momento tramite una notifica indirizzata al Segretario generale. Tale ritiro non pregiudica lesame di qualsiasi questione inerente ad una comunicazione gi trasmessa in virt del presente articolo; nessunaltra comunicazione presentata da, o per conto di, un privato ricevuta in virt del presente articolo dopo che il Segretario generale abbia ricevuto la notifica dei ritiro a meno che lo Stato Parte interessato non abbia fatto una nuova dichiarazione.

Art. 23 I membri del Comitato e i membri delle commissioni di conciliazione ad hoc, eventualmente nominati conformemente al capoverso a) del paragrafo 1 dellarticolo 21, hanno diritto alle facilitazioni, privilegi ed immunit riconosciuti agli esperti in missione per lOrganizzazione delle Nazioni Unite, quali enunciati nelle pertinenti sezioni della Convenzione sui privilegi e le immunit delle Nazioni Unite.

Art. 24 Il Comitato presenta agli Stati Parte e allAssemblea generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite un rapporto annuale sulle attivit intraprese in applicazione della presente Convenzione.

Parte terza Art. 25 1. 1. La presente Convenzione aperta alla firma di tutti gli Stati. 2. 2. La presente Convenzione sottoposta a ratifica. Gli strumenti di ratifica saranno depositati presso il Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite.

Art. 26 Tutti gli Stati possono aderire alla presente Convenzione tramite il deposito di uno strumento dadesione presso il Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite.

Art. 27 1. 1. La presente Convenzione entrer in vigore il trentesimo giorno successivo X

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alla data del deposito del ventesimo strumento di ratifica o di adesione presso il Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite. 2. 2. La Convenzione, per ogni Stato che la ratificher o vi aderir dopo il deposito del ventesimo strumento di ratifica o di adesione, entrer in vigore il trentesimo giorno successivo alla data di deposito, da parte di questo Stato, dello strumento di ratifica o di adesione.

Art. 28 1. Ogni Stato pu, al momento della firma o della ratifica della presente Convenzione, o della sua adesione, dichiarare di non riconoscere la competenza attribuita al Comitato ai sensi dellarticolo 20. 2. Ogni Stato Parte che abbia formulato una riserva conformemente alle disposizioni del paragrafo 1 del presente articolo pu, in ogni momento, ritirare tale riserva tramite una notifica indirizzata al Segretario generale delle Nazioni Unite.

Art. 29 1. 1. Ogni Stato Parte della presente Convenzione pu proporre un emendamento e depositare la propria proposta presso il Segretario generale delle Nazioni Unite che la comunicher agli Stati Parte e domander loro di fargli sapere se siano favorevoli allorganizzazione di una conferenza degli Stati Parte per esaminare e mettere ai voti tale proposta. Qualora, durante i quattro mesi seguenti la data di tale comunicazione, almeno un terzo degli Stati Parte si sia pronunciato in favore di tale conferenza, il Segretario generale la organizza sotto gli auspici dellOrganizzazione delle Nazioni Unite. Il Segretario generale sottopone allaccettazione di tutti gli Stati Parte ogni emendamento adottato dalla maggioranza degli Stati Parte presenti e votanti alla conferenza. 2. 2. Un emendamento adottato secondo le disposizioni del paragrafo 1 del presente articolo entrer in vigore quando i due terzi degli Stati Parte della presente Convenzione avranno informato il Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite di averlo accettato conformemente alla procedura prevista dalle loro rispettive costituzioni. 3. 3. Gli emendamenti, una volta entrati in vigore, hanno forza vincolante per gli Stati Parte che li hanno accettati; gli altri Stati Parte rimangono vincolati dalle disposizioni della presente Convenzione e da tutti i precedenti emendamenti da loro accettati.

Art. 30 1. 1. Qualsiasi controversia tra due o pi Stati Parte inerente allinterpretazione o allapplicazione della presente Convenzione, non risolvibile tramite negoziazione, sottoposta a arbitrato a richiesta di uno di questi Stati. Qualora, nei sei mesi seguenti alla data della richiesta di arbitrato, le parti non siano giunte ad un accordo sullorganizzazione dellarbitrato, ciascuna di esse pu sottoporre la controversia alla Corte Internazionale di Giustizia tramite deposito di una domanda conforme allo Statuto della Corte. XI

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2. 2. Ogni Stato pu, al momento della firma o della ratifica della presente Convenzione, o della sua adesione, dichiarare di non considerarsi vincolato dalle disposizioni del paragrafo 1 del presente articolo. Gli altri Stati Parte non sono vincolati da tali disposizioni nei confronti di ogni Stato Parte che abbia formulato tale riserva. 3. Ogni Stato Parte che ha formulato una riserva conformemente alle disposizioni del paragrafo 2 del presente articolo pu ritirarla in ogni momento tramite una notifica indirizzata al Segretario Generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite.

Art. 31 1. 1. Uno Stato Parte pu denunciare la presente Convenzione tramite notifica scritta indirizzata al Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite. La denuncia ha effetto un anno dopo la data in cui il Segretario generale ha ricevuto la notifica. 2. 2. Tale denuncia non svincola lo Stato Parte dagli obblighi che gli incombono in virt della presente Convenzione in ci che concerne qualsiasi atto o omissione compiuto anteriormente alla data in cui la denuncia ha effetto e non pregiudica in alcun modo il proseguimento dellesame di qualsiasi questione di cui il Comitato sia gi investito alla data in cui la denuncia ha effetto. 3. 3. Il Comitato non procede allesame di alcuna nuova questione concernente uno Stato Parte la cui denuncia sia gi divenuta effettiva.

Art. 32 Il Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite notificher a tutti gli Stati Membri dellOrganizzazione delle Nazioni Unite e a tutti gli Stati che avranno firmato la presente Convenzione o vi avranno aderito: a) le firme, le ratifiche e le adesioni ricevute in applicazione degli articoli 25 e 26; b) la data dentrata in vigore della Convenzione in applicazione dellarticolo 27 e la data di entrata in vigore di ogni emendamento in applicazione dellarticolo 29; c) le denunce ricevute in applicazione dellarticolo 31.

Art. 33 1. 1. La presente Convenzione, di cui i testi arabo, cinese, francese, inglese, russo e spagnolo fanno ugualmente fede, sar depositata presso il Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite. 2. 2. Il Segretario generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite ne trasmetter una copia certificata conforme a tutti gli Stati.

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