Sei sulla pagina 1di 6

Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.

: Alessandro Russello

10-SET-2013 da pag. 10

Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Roberto Papetti

10-SET-2013 da pag. 26

Lettori: 95.000 Diffusione: 11.209 Dir. Resp.: Antonio Ramenghi

10-SET-2013 da pag. 24

Lettori: 95.000 Diffusione: 11.209 Dir. Resp.: Antonio Ramenghi

10-SET-2013 da pag. 24

Lettori: 95.000 Diffusione: 11.209 Dir. Resp.: Antonio Ramenghi

10-SET-2013 da pag. 24

24

Mestre

LA NUOVA MARTED 10 SETTEMBRE 2013

Ventimila presenze in quattro giorni


FESTIVAL DELLA POLITICA IL BILANCIO FINALE
Fondazione Pellicani: un successo la terza edizione. Cacciari: Iniziativa seconda solo alla Biennale, la citt ci sostenga
di Mitia Chiarin
Ventimila presenze in quattro giorni per 50 incontri con pi di 70 relatori. Dibattiti, dialoghi, interviste, reading seguiti da tanta gente nel centro di Mestre ( da piazza Ferretto a piazzetta Pellicani, passando per corte Legrenzi e i locali Il Palco e lOfficina del gusto) ma anche sul web con una diretta streaming che ha visto 1.200 spettatori. Ancora, 350 mila persone hanno seguito gli aggiornamenti via Facebook, altre migliaia si sono tenute aggiornate via Twitter. Bilancio dai toni entusiastici per la terza edizione del Festival della Politica della Fondazione Gianni Pellicani che si chiuso domenica sera con la presentazione dellosservatorio Scenari Italiani di Swg. La giornata clou, con seimila presenze, stata quella di sabato. Oltre duemila per il dibattito con Ezio Mauro, Gustavo Zagrebelsky e Massimo Cacciari; altri 3 mila per lattore Natalino Balasso. Credo che una realt come questa in citt sia seconda solo alla Biennale, ci ha spiegato Massimo Cacciari, presidente della fondazione. Nei giorni del festival abbiamo avuto di media pi di tremila persone e levento cresciuto: abbiamo proposto il doppio di iniziative ed ospiti dello scorso anno. andata davvero bene. Il filosofo si dice colpito dalla grande partecipazione del pubblico. Questo un fenomeno tutto italiano, che non ha eguali in Europa. Ai festival, da quelli come il nostro a quelli di letteratura o scienza, la gente partecipa in modo straordinario, vuole capire. Ma questo non interessa affatto ai partiti, dice. Sicuramente il festival della Politica torner anche il prossimo anno. Certamente, conferma Cacciari. Ma gli altri festival hanno finanziamenti ben pi alti del nostro che basato sul volontariato, frutto dellimpegno personale di Nicola Pellicani. Qui da noi gli ospiti vengono per stima, altrove ci sono i cachet a pesare. Quindi, la citt deve capire che il momento di sostenere questo festival. Penso al Comune di Venezia che deve rendersi conto che questa iniziativa seconda per qualit

i numeri

20 mila 50 e 70 6 mila
Una veduta di piazza Ferretto per il dibattito sulla Costituzione Pubblico attento anche per leconomista Tito Boeri

le presenze in quattro giornate del festival della politica

rispettivamente gli incontri organizzati e i relatori intervenuti

le presenze nella giornata di sabato, il giorno pi affollato del festival

350 mila
le persone raggiunte con le informazioni attraverso Facebook

solo alla Biennale ma penso anche alle fondazioni bancarie. Un appello che torna nelle parole, entusiastiche, di Nicola Pellicani, segretario della Fondazione. Non era affatto scontato che un Festival della Politica riscuotesse un cos ampio consenso fra il pubblico. Credo

che la formula vincente sia stata quella di spostare linteresse dalla polemica partitica al merito dei problemi. Le persone hanno dimostrato molta attenzione ai temi affrontati, un segnale chiaro che c disponibilit e interesse ad approfondire i temi proposti. La massiccia par-

tecipazione di pubblico la dimostrazione che in una fase di crisi e di insicurezza, come quella che stiamo attraversando, c un grande desiderio di capire i problemi. Un festival costruito con la citt, ricorda Pellicani. Hanno collaborato attivamente alla riuscita

delliniziativa, le librerie, i locali del centro, alcune categorie economiche, dimostrando cos di volersi riconoscere in questa iniziativa. Bisogna per che adesso pure le principali istituzioni cittadine, si riconoscano in questo importante festival.
RIPRODUZIONERISERVATA

11 giorni 8
le librerie cittadine coinvolte per gestire lo spazio in piazza

la durata della diretta streaming che ha permesso di seguire i dibattiti via pc

I sondaggi: tanta sfiducia e voglia di rispetto


Risso (Swg): Gli italiani sperano in un Paese onesto, siamo di fronte allevoluzione della specie
Se si leggono i sondaggi per quello che sono c da mettersi le mani nei capelli, ma se invece i numeri vengono usati per una riflessione pi approfondita, allora si possono intravvedere delle speranze. Domenica, nellultimo incontro sugli Scenari Italiani che ha fatto il pieno in Piazzetta Pellicani, i relatori (il saggista Gianfranco Bettin, il politologo Piero Ignazi, il giornalista Luca De Biase e il direttore scientifico di SWG Enzo Risso) si sono trovati a commentare tutti i sondaggi realizzati in esclusiva per il Festival della Politica dallIstituto SWG di Trieste. Il quadro che ne emerso stato quello di un Paese attraversato da una crisi profonda che condanna loperato e la qualit della classe dirigente, bocciando perfino i sindacati e salvando con un 6 solo i medici. LItalia che i cittadini vorrebbero dovrebbe essere meritocratica e legale, ma proprio su questo punto i relatori hanno espresso i loro commenti, sottolineando la differenza tra il dire e il fare: Non mi sono stupito dallautoritratto emerso, ha affermato Bettin con il consenso degli altri relatori, quanto dal confronto tra ci che viene dichiarato quando si dice che si vuole unItalia onesta e la realt che invece dimostra che spesso vengono privilegiati personaggi di scarsa onest. Gi Leopardi e Macchiavelli avevano individuato questa caratteristica, tipicamente italiana, dalla quale dovremmo uscire per fare autocritica, prenderci ognuno le proprie responsabilit per andare davvero verso unItalia onesta. Lopinione pubblica, ha spiegato Risso, rappresenta il clima e non va presa come verit, ma come quello che le persone sentono ed quindi per sua natura irrazionale, ma ci aiuta a capire le sensazioni generali degli italiani. Dopo aver mostrato il quadro negativo che descrive una popolazione terrorizzata dalla perdita del lavoro e dalla paura di non ritrovarlo, Risso ha anche illustrato come sono cambiati i valori: se infatti nel 2002 la classifica era famiglia, amore, amicizia, salute e lavoro, nel 2013 il valore principale diventato lonest seguito da famiglia, giustizia, rispetto e lavoro. Il rispetto, ha affermato Risso, un valore rientrato dopo tanti anni ed il risultato di una societ che stata improntata su un individualismo esasperato e sul consumo, ma il fatto che gli italiani sperino in un Paese onesto dopo anni e anni in cui hanno prevalso i furbetti di quartiere mi fa dire che forse siamo di fronte a unevoluzione della specie. Vera Mantengoli
RIPRODUZIONE RISERVATA

Lincontro dellistituto Swg

Potrebbero piacerti anche