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Benvenuti nel mondo di UGO

UGO: La Prima Storia... (1)

La storia che ci accingiamo a raccontare parla di Ugo, un simpatico serpentello di colore verde brillante. Ugo nacque circa tre anni fa nella foresta africana da una dolce mamma serpente di nome Elvira e da un robusto pap serpente di nome Luigi.

Come noto i serpentelli nascono da uova e queste uova spesso sono molto numerose. Proprio per questo motivo Ugo aveva la fortuna di poter giocare con ben 15 tra fratellini e sorelline. Vi potete immaginare quale confusione regnava nella loro casa quando decidevano di scatenarsi! Ma per fortuna mamma Elvira era molto attenta e riusciva a controllare l'esuberanza dei piccoli. Senza mai alzare la voce, ma con molta calma e fermezza, richiamava i pi monelli che cervavano di trasgredire alle regole della casa. Il suo tono caldo e rassicurante dava molta serenit e la vita procedeva piacevolmente. Alla sera, dopo una giornata di lavoro, rientrava pap Luigi che veniva accolto dai sedici serpentelli felici della sua presenza. Il pap e i piccoli si raccontavano vicendevolmente i fatti della giornata e l'entusiasmo era tale da creare ogni volta una vera, anche se piacevole, baraonda. Nel frattempo mamma Elvira preparava la lunghissima tavola, ve la immaginate?, che doveva ospitare ben diciotto persone! L'appetito dei piccoli era incredibile ed ogni sera si svolgeva una vera e propria gara nello svuotare i piatti.

Dopo la cena i serpentelli si sistemavano in tondo mentre mamma Elvira e pap Luigi raccontavano storie fantastiche.

In breve il sonno aveva la meglio e ad uno ad uno i serpentelli si addormentavano. Ugo era sempre il pi tenace e resistente... affascinato dai racconti dei genitori. Per questo motivo, e visto l'interesse dimostrato, Ugo divenne ben presto l'interprete principale delle storielle inventate.

UGO E IL TEMPORALE (2)

Si sa che d'estate le giornate durano di pi. Il sole sembra volersi attardare in cielo finch pigramente si va a nascondere dietro l'orizzonte. Approfittando di questa situazione, Ugo e pap Luigi dedicarono molto tempo ad effettuare lunghe passeggiate. Un giorno particolarmente caldo avvenne un fatto nuovo che colp molto Ugo. Improvvisamente il cielo terso e luminoso si oscur. I caldi raggi del sole scomparvero ed un vento impetuoso fece rabbrividire. Ugo istintivamente guard verso l'alto e con grande sorpresa si accorse che il cielo era diventato tutto nero. - Cosa st succedendo pap? - chiese preoccupato a pap Luigi - Vedi queste strane formazioni sempre in movimento che sembrano cotone scuro? Ebbene, sono nuvole cariche di pioggia - E' per questo che c' cos buio? - chiese Ugo - Certo, le nuvole non lasciano passare i raggi del sole - rispose Luigi. Dopo un attimo di riflessione, Ugo chiese incuriosito: - e adesso cosa pu succedere pap? - E' possibile che si scateni un temporale e cio una pioggia improvvisa e violenta tipica dell'estate - rispose Luigi - E' pericoloso? - chiese Ugo - pu esserlo, ricordati sempre di non sottovalutare le nuvole nere. Se ti capita di vederle torna rapidamente a casa a cercare riparo. Hai capito? - si affrett ad accertare Luigi - certo pap, far sempre cos - rispose Ugo Detto fatto si avviarono di buona lena verso casa.

Un bagliore improvviso rischiar il cielo ed un rumore inquietante ed assordante spavent Ugo.

- Aiuto pap! sta scoppiando il cielo - grid terrorizzato Ugo - no Ugo, non ti spaventare - rispose Luigi cercando di tranquillizzarlo - non sta scoppiando il cielo. Quella luce che hai visto si chiama fulmine ed il rumore tuono. Si verificano perch due grosse nuvole si scontrano. -

In quel momento il cielo cominci a lasciar cadere grossi goccioloni d'acqua. - Pap - disse Ugo - nascondiamoci sotto quegli alberi e aspettiamo che smetta di piovere - E' una pessima idea - replic Luigi - pu essere molto pericoloso perch i fulmini sono attirati dagli alberi e, quindi, spesso li colpiscono incendiandoli. Come puoi capire il rischio di finire arrosto! In futuro ricordati bene quel che ti ho detto Ugo e pap Luigi raggiunsero quindi rapidamente la loro casa e poterono trovare riparo sicuro.

- Ugo - riprese pap Luigi - oggi hai scoperto qualcosa di nuovo. Come ti dicevo il fenomeno che hai visto si chiama temporale e solitamente si verifica in estate quando fa molto caldo. Cos come si presenta improvvisamente, rapidamente si esaurisce e vedrai che tra poco smetter di piovere

In effetti, dopo un buon numero di tuoni e fulmini, tutto si plac. Il cielo smise di lasciar cadere gocce di pioggia e i grossi nuvoloni neri si allontanarono.

- Pap guarda! tornato il sole - esult Ugo. - Certo Ugo - rispose Luigi - il sole vince sempre questa gara e dopo la pioggia torna a riscaldarci e a donarci il sereno -.

UGO E LA BANDA
Si sa che la musica affascina i bambini e li rende piu' felici.

(3)

In particolare il suono di una banda con il suo allegro fragore ha un effetto trascinante e coinvolgente. Proprio per questo motivo un bel giorno Ugo decise di chiamare a raccolta i suoi pi cari amici per comunicare loro una grande novita'. Cosi' tutti si ritrovarono in una radura con Ugo nel mezzo che cercava di spiegare i suoi intenti: - Cari amici ho avuto un'idea che ritengo piacevole. Penso che ci potremmo organizzare per fondare una banda musicale. Le reazioni furono molto diverse. Saverio il coccodrillo, che era un gran brontolone, disse immediatamente che cio' non era possibile ne utile. La scimmia Cristina, al contrario, fu subito entusiasta e sostenne con vigore l'idea di Ugo. Immediatamente si accese una vivace discussione in cui tutti urlavano e nessuno capiva niente! Ad un tratto il violento ruggito di Simba il leone zitti' i convenuti: - aspettate un momento - disse Simba con voce possente - invece di fare tutta questa confusione sentiamo piuttosto come Ugo pensa di organizzare la cosa e poi la metteremo ai voti come al solito. - ti ringrazio Simba - disse Ugo - io non volevo creare contrasti tra di noi ma semplicemente proporre una occasione per stare insieme e divertirci. La prima cosa da fare e' che ognuno di noi cerchi di imparare a suonare uno strumento; successivamente potremo riunirci per provare a suonare insieme. Cosa ne dite? - non mi sembra una brutta idea - intervenne Gennaro l'ippopotamo - a me piacerebbe suonare il trombone come faceva mio zio, potrei farmelo prestare - una scimmia violinista! - disse Cristina - ve la immaginate una scimmia violinista! Ben presto l'entusiasmo contagio' i partecipanti e anche i piu' restii decisero di partecipare al progetto musicale che venne votato all'unanimit. - a me interessa poco - disse Saverio il coccodrillo - ma se siete d'accordo ... potrei provare a suonare il tamburo sfruttando la forza della mia coda - bene - disse Ugo entusiasta - credo proprio che faremo una bella banda. Tra un mese potremmo essere pronti per il nostro primo concerto I giorni successivi furono dedicati allo studio della musica e la foresta fu attraversata da suoni inizialmente ben poco melodiosi ma col passare del tempo sempre piu' gradevoli.

L'impegno profuso fu incredibile e qualunque altra attivita' fu sospesa. Si giunse infine al gran giorno. Nella stessa radura teatro della prima riunione, gli animali musicisti si schierarono a semicerchio. Ugo, orgoglioso del risultato ottenuto, stava nel mezzo con il ruolo di direttore. L'emozione era notevole ed era facilmente leggibile sul muso di ognuno di loro. Un grande sciame di api si dedic agli archi mettendo in vibrazione le corde con il rapido movimento delle alucce. La scimmia Cristina, come promesso, era il violino solista. L'ippopotamo Gennaro guidava la sezione fiati con il suo trombone, aiutato dall'elefante Angelino al saxofono e da Mario il rinoceronte alla tromba. I quindici fratellini di Ugo battevano rapidamente e a tempo le code sui tasti del pianoforte. La sezione ritmica, infine, era capeggiata da quel brontolone del coccodrillo Saverio al tamburo con la collaborazione del leone Simba ai piatti. Il deciso attacco di una marcia colse di sorpresa la foresta che fu attraversata da un suono pacevole quanto inusuale. Ben presto, trascinati dal ritmo sempre pi incalzante, tutti gli animali raggiunsero silenziosamente la radura e rimasero estasiati ed attenti in ascolto. Il crescendo finale concluse il brano e l'uragano di applausi sorprese anche i musicisti, troppo presi dal loro compito per accorgersi del sopraggiungere degli altri abitanti della foresta. Ritornata la calma, Simba, che era il re, prese la parola: - A nome di tutti vi ringrazio per l'applauso, segno tangibile del piacere da voi ricevuto. Questa iniziativa di Ugo, che va pubblicamente encomiato, va sicuramente premiata e non deve rimanere isolata. Prometto quindi solennemente che da oggi in poi tutti i giorni di festa saranno allietati da un concerto della nostra banda! Da oggi quindi, in ogni citt del mondo, in occasione di una solennit, quando sentirete risuonare il suono fragoroso ed allegro di una banda, ricordatevi dell'impegno di Ugo e dei suoi amici musicisti!

UGO E L'ISTRICE (4)

In una tiepida giornata di primavera, Ugo stava osservando affascinato i teneri germogli che ricoprivano i rami degli alberi. Ad un tratto la sua attenzione fu attratta da uno strano essere che, non avendolo notato, si accingeva ad addentare tanto ben di Dio. Era uno strano animale ricoperto da aculei incredibili che lasciavano libero solo il muso e gli occhi. Ugo, estroverso e curioso per natura, decise di far conoscenza seduta stante: - Ciao! - esclam con voce squillante. La reazione fu sorprendente e fulminea. Lo strano essere si raggomitol su se stesso, cos da mostrare solo i temibili aculei, non rispose in alcun modo e rest completamente immobile.

Dopo qualche attimo di smarrimento Ugo riprese coraggio e replic: - Ciao..- questa volta in tono pi sommesso - .. chi sei? Ancora nessuna risposta.

Ugo si avvicin guardingo ma deciso ad ottenere un risultato: - Io mi chiamo Ugo, e tu? Lo strano essere ebbe un sussulto e cautamente mostr una piccola parte del muso. - di cosa hai paura? voglio solo conoscerti - disse Ugo. - Io non voglio conoscere nessuno e non mi fido di nessuno - fu la sgarbata risposta. Ugo, sempre pi sorpreso, replic: - e allora peggio per te, sei proprio maleducato. Sbagli a rispondere in questo modo a chi ti si avvicina cordialmente Detto ci si allontan e ricominci ad interessarsi ai germogli. Dopo qualche minuto, evidentemente di riflessione, lo strano essere cambi atteggiamento. Si srotol e con voce incerta richiam l'attenzione di Ugo: - Ehi ... Ugo. Io mi chiamo Camillo Ugo che un tipo allegro e che non porta rancore, colse l'occasione per cercare di soddisfare la propria curiosit. - bravo, cos mi piaci - disse riavvicinandosi.

Osservandolo attentamente chiese incuriosito: - cosa sono tutte queste spine che hai sul corpo? - sono aculei - rispose Camillo - e mi servono come difesa dagli estranei. Io sono un piccolo istrice. -

- Un istrice? la prima volta che incontro un animale come te e sono felice di avere fatto una nuova conoscenza. A me piace parlare con tutti e ci sono rimasto male prima quando mi hai risposto in quel modo - Devi scusarmi ma fa parte del mio carattere. Ho sempre paura che qualcuno voglia aggredirmi e farmi del male - replic sottovoce Camillo. - E' un vero peccato perch le mie intenzioni sono pacifiche e amichevoli. Beh, cosa dici se facciamo una passeggiata insieme e cerchiamo di conoscerci meglio - fu la proposta di Ugo. - D'accordo! - acconsent prontamente Camillo.

Si avviarono quindi fianco a fianco chiacchierando amabilmente.

Dopo alcuni minuti erano gi diventati amici come accade a tutti i bambini e cominciarono a giocare felici.

Giunse infine il momento di ritornare alle proprie case. - Ti devo ringraziare - disse Camillo - oggi ho imparato una cosa molto importante, ad avere pi fiducia nella gente che mi circonda e questo me lo hai insegnato tu. Spero di poter ancora giocare con te nei prossimi giorni e magari di conoscere anche altri amici - Certamente giocheremo ancora insieme e sono felice per ci che mi hai detto. Sarebbe un vero peccato che un istrice simpatico come te rimanga sempre solo. Ricordati che gli aculei ti devono difendere dai malvagi, non averli sul cuore. Ciao, a domani - concluse Ugo - A domani e ... per sempre - disse Camillo.

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