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“È il miglior regalo che potevamo comprarle. In pochi anni non avrà più bisogno di carrozzine o vestitini, ma
le resterà, almeno per 25 anni, questa assicurazione sulla vita”, ha detto all'edizione domenicale del
quotidiano britannico Independent, Becki MacCullum, una neo-mamma che ha pagato 2.000 euro ad una
banca privata per la conservazione delle cellule staminali di sua figlia Freya. “Sono soldi che ho speso molto
volentieri per proteggere la salute della mia bambina”, ha aggiunto.
La procedura di prelievo è molto semplice. Subito dopo la nascita il cordone ombelicale viene tagliato e
reciso e con un ago viene prelevato dalla vena ombelicale il sangue rimasto nel cordone e nella placenta che
contiene cellule staminali sufficienti per un trapianto in bambini e adulti fino a un peso di circa 50 Kg. Il
sangue arriva in una sacca sterile alla banca prescelta dove le cellule staminali vengono separate dal
plasma, sottoposte ad un trattamento di congelamento criogenico a -126 gradi e conservate per 25 anni. Le
cellule staminali del cordone ombelicale possono essere impiegate, in caso di compatibilità, anche per
trapianti a terzi, in particolar modo a membri della stessa famiglia.
In Italia, tuttavia, questo tipo di “regalo” non può essere fatto: infatti, nelle strutture che sono attrezzate, il
cordone ombelicale può essere donato, ma non può essere destinato ad un uso “autologo”. “In mancanza di
una legge che espressamente disponga altrimenti - ha disposto il Tar del Lazio con una sentenza del 2002 -
il donante non ha alcun diritto a destinare l'uso delle cellule a vantaggio suo, o di altri suoi familiari”.
Fanno eccezione i donatori il cui sangue può essere utilizzato per un fratellino o una sorellina affetti da una
malattia curabile con trapianto di cellule staminali: in questo caso, l'uso familiare è consentito ed è sostenuto
a spese del servizio sanitario nazionale.
Gb. Il set di staminali in regalo, l'ultima moda per il neonato 03 febbraio 2006
Il Consiglio d'Europa ha aperto un'inchiesta sul caso, i cui primi, parziali risultati, parlano di “traffico di
bambini sottratti alla nascita e di un muro di silenzio da parte dello staff ospedaliero circa il loro destino”.
Alcune donne ucraine si offrono dietro compenso a portare avanti gravidanze al solo scopo di fornire il
prezioso “materiale biologico”. Le “donatrici” vengono reclutate nelle province più povere del Paese. Il feto
abortito passa nelle mani di un intermediario o di un'istituto, che ne estrae gli organi. Il “materiale” viene poi
venduto ed esportato. Estratte dai feti, o dai bambini, le cellule vengono poi stimolate in laboratorio per dare
origine a qualsiasi tipo di organo, incluse ossa, muscoli e tessuti.
Il vero business è la terapia estetica. La comunità scientifica ritiene che la ricerca sia ancora ad uno stadio
ancora troppo arretrato per poter dimostrare che le staminali diminuiscono le rughe o attenuano i segni della
vecchiaia. Ma intanto, cliniche di bellezza che usano staminali sono comparse in tutto il mondo, non solo in
Paesi dove la legislazione in materia è meno rigida, ma anche in Gran Bretagna e Olanda. In Russia sono
sorte più di 50 cliniche negli ultimi anni, per soddisfare le richieste della nuova classe abbiente moscovita,
così come degli occidentali in cerca di elisir di lunga vita.
Gli unici a non essere sorpresi di tale aberrante pratica, sono proprio gli ucraini. “Erano soliti dire che
abbiamo svenduto l'Ucraina”, è il commento amaro di un reporter di Kharkiv, “adesso stiamo svendendo gli
ucraini. E per giunta, a pezzi”.
Ukraine Killing Newborns To Harvest Stem Cells Says BBC With Video
Evidence 12 dicembre 2006
Outside the U.S., businesses run with unproved stem cell therapies 20
febbraio 2005
“La conservazione del cordone ombelicale - scrive il Ministero in un comunicato - si inserisce in questa rete
pubblica che è al momento la più efficiente, una delle più sicure e quella con il più alto numero di trapianti
eseguiti in Europa“. “Solo la banca pubblica – ha sottolineato il Ministro della Salute Livia Turco – può
assicurare la correttezza nella raccolta e nella assegnazione delle cellule e dei tessuti donati, senza
condizionamenti esercitati da capitali privati che in modo evidente o meno evidente possono condizionare la
politica della banca, favorendo forme di profitto diretto o indiretto. La struttura pubblica, inoltre, può garantire
sempre una reale informazione sui limiti e sulla possibilità delle cure, anche quando non esistono certezze
scientifiche, come nel caso dell'uso autologo del cordone ombelicale”.
In Italia sono già operative 30 banche pubbliche per i tessuti, oltre 100 centri pubblici di conservazione e
trapianto di cellule staminali emopoietiche, 16 banche per il cordone ombelicale e 5 per la conservazione
delle beta cellule pancreatiche ed epatociti. Critica l'onorevole Donatella Poretti: “Dispiace dover registrare
l'ennesima chiusura del Ministro della Salute, Livia Turco, sulla possibilità di istituire anche in Italia, come in
molti paesi europei, biobanche private accreditate e convenzionate per la conservazione delle cellule
staminali del cordone ombelicale. La direttiva, disciplinando la donazione e la conservazione dei tessuti e
delle cellule, in particolare delle cellule staminali del cordone ombelicale, avrebbe permesso anche la
nascita di strutture private. Il ministro Turco, però, nello schema per il recepimento, non ha voluto cogliere
questa possibilità”.
- che l'utilizzo delle cellule da parte di persone diverse da quelle da cui sono state prelevate rispetti il divieto
di ricavare profitto;
- che la raccolta e la conservazione di cellule staminali cordonali presso strutture private debbano essere
sottoposte ad autorizzazioni che consenta l'effettivo esercizio delle forme di controllo pubblico previste dalla
direttiva;
- l'indennità prevista per i donatori deve essere riferita solo al rimborso delle spese sostenute per la
donazione.
Direttiva 2004/23/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 31 marzo 2004
Dal cordone ombelicale di una bimba nata all'Ospedale San Filippo Neri di Roma, lo scorso 31 marzo, sono
state prelevate 21 milioni di cellule staminali CD34+. I genitori
della piccola hanno deciso di conservare le preziose staminali
contattando SmartBank, partecipando al corso informativo nella
sede di Roma e ricevendo subito dopo il kit per il prelievo.
West, che insieme a suoi collaboratori ha pubblicato su Rigenerative Medicine uno studio in cui descrive gli
sforzi del suo team per generare cellule che riproducono solo lo stesso tipo di cellule, chiama “progenitori
umani embrionali” le linee cellulari che vanno dalle staminali embrionali alle cellule adulte differenziate. Nei
primi anni Novanta, West fu il cofondatore della Geron, la compagnia biotech di Menlo Park, in California,
che all'inizio si specializzò nella cura di malattie legate alla vecchiaia e che oggi è dedita allo sviluppo di
terapie a base di cellule staminali per la cura delle lesioni al midollo spinale e di altre malattie. Prima di unirsi
alla BioTime, West ha anche guidato la Advanced Cell Technologies, un'altra compagnia, di Los Angeles,
che sviluppa terapie a base di staminali e nuovi modi di generare staminali embrionali.
cellule della pelle riprogrammate per agire come cellule staminali possono essere cresciute
in laboratorio fino a differenziarsi in cellule neuronali (Credit: National Academy of Sciences,
PNAS).
La BioTime metterà in commercio il frutto del suo lavoro tra 6-12 mesi. Tuttavia, ci sarà ancora da lavorare
molto per caratterizzare le proprietà delle cellule. Non è ancora chiaro quanto in realtà queste cellule
prodotte in laboratorio assomiglieranno a quelle naturali, né quale sarà il loro vero potenziale di
differenziazione, cioè il tipo di cellula adulta in cui ogni linea si svilupperà.
Una macchina del tempo per curare il Parkinson Corriere della Sera 08
aprile 2008
Geron
BioTime, Inc.
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