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Rimoldi Fabio

4 stD

SACRO MONTE (Varese)

INDICE:

1) Architettura dei Sacri Monti in Piemonte e Lombardia: Il Sacro Monte come oggetto tipologico Diffusione e ubicazione geografica Ideatori e committenti Significati ed obiettivi di carattere politico e politico-religioso Storia del genere e del complesso del Sacro Montedi Varallo e del Sacro Monte di Varese

2) Lettura dellambiente del Sacro Monte di Varese: Particolarit urbanistiche Particolarit architettoniche Architetti, pittori,scultori dei Sacri Monti e in modo particolare che hanno operato a Varese

3) Analisi di un edificio del complesso del Sacro Monte di Varese Scheda informativa sullopera Esame dellesterno Esame dellinterno

Architettura dei Sacri Monti in Lombardia e Piemonte: 1) Sacro Monte come oggetto tipologico: Con il termine Sacro Monte si intende un complesso di opere di carattere religioso ubicate su di una altura abbastanza isolata dal caos quotidiano cittadino, dove possibile seguire un percorso di riflessione e devozione ed ammirare opere artistiche che richiamano momenti religiosi; sono dei luoghi molto adatti ai pellegrinaggi ed allo studio della propria anima. I protagonisti dei Sacri Monti sono la pace ed il silenzio e vedere luoghi cos naturali ed incontaminati dove arte e natura si fondono, porta ad una forte armonia interiore. 2) Diffusione ed ubicazione geografica: Oltre ad avere un interesse religioso, i sacri monti sono importanti anche per arte, storia e natura. A partire dal XV secolo sono nati i primi sacri monti e da questo momento in poi lespansione fu abbastanza rapida, tanto che furono costruiti con molta intensit fino al XVIII e oggi in Europa se ne contano pi di 1800. In Piemonte e Lombardia i Sacri Monti si sono particolarmente sviluppati, e in queste zone sono presenti alcuni dei Sacri Monti trai pi importanti dEuropa. Ricordiamo: -Sacro Monte di Varallo -Sacro Monte di Oropa -Sacro Monte di Ghiffa -Sacro Monte di Varese - Sacro Monte di Ossuccio - Sacro Monte di Crea -Sacro Monte di Belmonte -Sacro Monte di Domodossola -Sacro Monte di Orta

Questi nove Sacri Monti sono patrimonio dellUNESCO, in quanto presentano delle caratteristiche uniche che necessitano di tutela e protezione. 3) Ideatori e committenti: La figura di San Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano, promosse fortemente la creazione e lespansione dei Sacri Monti, soprattutto per quanto riguarda quelli Lombardi e Piemontesi. Molto importanti risultarono anche i frati, che volevano trovare luoghi alternativi ai lunghi pellegrinaggi fino a Gerusalemme. 4) Significati e obiettivi di carattere politico e politico-religioso:

I Sacri Monti nascono come luoghi per creare unalternativa ai pellegrinaggi in Palestina e Citt Santa (Gerusalemme), per due principali motivi: la troppa elevata distanza kilometrica e la radicale diffusione del culto islamico in quelle terre, sempre a rischio di attentati e lotte religiose. Cos, il movimento ecclesiastico, guidato da Carlo Borromeo, spinse sempre di pi alla creazione di questi complessi. Successivamente al concilio di Trento, il modello del Sacro Monte ebbe una finalit diversa da quella originale, esso doveva contrastare ed ostacolare il culto della riforma protestante nato con Martin Lutero. La creazione dei Sacri Monti rappresentava infatti una sorta di propaganda anti-protestante che arricchiva lo spirito cristiano cattolico ed inspessiva limportanza di tale religione. Questi Sacri Monti non erano dedicati solo ed esclusivamente ad una sola figura del cattolicesimo, ma erano dedicati a molte, come ad esempio alla Madonna, a Cristo, a Santi ecc.

Storia del genere e del complesso del Sacro Monte di Varallo e del Sacro Monte di Varese : Sacro Monte di Varallo:

Il Sacro Monte di Varallo un complesso storico religioso realizzato tra la fine del quattrocento e lottocento formato da 45 cappelle al cui interno sono raffigurate, con sculture a grandezza naturale e con pitture, le tappe della vita di Cristo. Il Sacro Monte fu costruito per volont di un frate francescano, dei Minori Osservanti, Bernardino Caimi, che nel 1478 era stato custode del Santo Sepolcro a Gerusalemme e che, tornato in patria, volle riprodurre i luoghi santi della Palestina che erano stati della vita testimone di Cristo. La devozione francescana segnata dal recupero del cristianesimo delle origini e dal legame con i luoghi della Terra Santa fu alla base della nascita del Sacro Monte. Straordinari predicatori, narratori di storie, abili e capaci nel comunicare coi fedeli di tutte le estrazioni sociali, i frati intuirono quale strumento prezioso fossero le immagini per raccontare la storia sacra ai fedeli che erano in massima parte analfabeti. Linvenzione di riprodurre i luoghi della Terra Santa si sposata sin dallorigine con la volont di ricordare gli avvenimenti legati alla vita di cristo che erano accaduti in quei luoghi con figure ora dipinte ora scolpite, in modo immediato e convolgente. Artisti di grande qualit, come Gaudenzio Ferrari , il maggior poeta in figura del nostro rinascimento, diedero corso e qualit a questo progetto, arricchendolo e sviluppandolo in un racconto corale e partecipato che vede perfettamente integrati, in ciascuna cappella dipinti e sculture. Nel tardo cinquecento il Sacro Monte fu radicalmente riprogettato dallarchitetto Galeazzo Alessi, che mantendone il contenuto religioso, voleva trasformarlo in un luogo di meraviglie ed artifici, vicino al gusto decorativo delle ville profane contemporanee, con giochi dacqua, fontane, siepi e zone amene di gi ardini allitaliana. Questo progetto, denominato Libro dei Misteri oggi conservato presso la Biblioteca Civica Farinone Centa di Varallo, fu realizzato solo in minima parte. A partire dal 1593 protagonista e regista di una nuova trasformazione del monte fu il vescovo di Novara Carlo Bascap, che raccogliendo anche le indicazioni di San Carlo, lo trasform in un percorso sacro, accuratamente controllato nei contenuti, secondo le indicazioni del Concilio di Trento, per i llustrare ai fedeli in modo chiaro e comunicativo la storia della vita di Cristo. Il Cambiamento della devozione e il mutare del gusto artistico non hanno sostanzialmente modificato il progetto originario. I vescovi lo hanno riordinato e razionalizzato, ma ne hanno colto anche la grande capacit di persuasione e di comunicazione, potenziandolo con intelligenza accorta, selezionando di nuovo, per questo, artisti di notevole qualit nel panorama culturale lombardo capaci di raccontare ai fedeli in modo credibile, persuasivo e artisticamente aggiornato le tappe della vita di Cristo, toccando anche lanimo e i sentimenti dello spettatore, cos da coinvolgerlo emotivamente. Hanno lasciato la loro opera al Sacro Monte alcuni dei maggiori artisti in area lombarda e piemontese tra la fine del XV e XVII secolo, da Gaudenzio Ferrari a Morazzone, a Tanzio da Varallo, Giovanni dEnrico, Melchiorre Gherardini, Dionigi Bussola, Benedetto Alfieri. Il Sacro Monte di Varallo il pi antico dei Sacri Monti piemontesi-lombardi ed il solo che mantiene due caratteristiche strettamente legate, laspetto urbano, e il suggestivo percorso processionale nel verde, quasi una grande via crucis campestre che si snoda sulla collina. Limportanza di questo luogo lo ha fatto diventare nel 2003 patrimonio dellUNESCO.

Sacro Monte di Varese:

Il Sacro Monte di Varese nasce nel contesto di una serie di iniziative, caldeggiate da religiosi, in particolare dai Francescani, soprattutto nel periodo della controriforma. Si cerca di riprodurre i luoghi della vita di Cristo mediante lutilizzo dellarte per stimolare la meditazione delle grandi verit della fede. A Varese si prefer puntare sui misteri del Rosario; lidea trov subito terreno fertile nel XVI secolo per due motivi: innanzitutto il culto per la Vergine del Monte (cos veniva chiamata) che attirava ogni anno molte centinaia di pellegrini; inoltre, il monastero delle Romite Ambrosiane fondato nel 1476 dalle beate Caterina da Pallanza e Giuliana da Verghera, che era diventato un punto di riferimento per una spiritualit pi impegnata. Quando, nel 1603 il cappuccino padre Gian Battista Aguggiari fu invitato a tenere un ciclo di conferenze settimanali alle Romite, colpito dalla bellezza del luogo lanci lidea di costruire un percorso di 14 cappelle dedicate ad altrettanti misteri del Rosario (la quindicesima sarebbe stata lo stesso santuario). Lefficacissima predicazione dellAguggiari suscit una vera e propria gara di generosit tra le popolazioni dei dintorni, rendendo possibile limpresa, cui posero mano artisti di fama, tra cui doveroso citare larchitetto Bernasconi (detto il Mancino), nonch scultori, pittori e modellatori che operarono nellarco di unottantina di anni. Nel 1604-1605 ebbe inizio la costruzione della Via Sacra del Rosario. Durante il medioevo il Sacro Monte svolse una funzione di roccaforte militare.

Lettura dellambiente del Sacro Monte di Varese: 1) Particolarit urbanistiche: il Sacro Monte di Varese situato su di una altura sopra la citt di Varese, fuori da traffico e automobili, per sottolineare limportanza della pace e della riflessione di questo sito. Nel suo complesso presente un piccolo borgo, frazione di Varese, Santa Maria del Monte. Paesino molto antico e ben conservato.

2) Particolarit architettoniche: Al Sacro Monte di Varese hanno lavorati tantissimi artisti ed architetti, dando ognuno delle determinate e specifiche particolarit architettoniche. Il complesso del Sacro Monte di Varese molto eterogeneo nei suoi particolari, basta pensare allo stile costruttivo delle 14 cappelle, ognuna differisce dallaltra sia per stile sia per struttura. Parlare di particolarit architettoniche in un contesto cos vario impossibile, se non analizzando opera per opera.

3)Architetti, pittori, scultori dei Sacri Monti e in modo particolare che hanno operato a Varese: tra gli artisti pi importanti che hanno operato al Sacro Monte di Varese ricordiamo: Giuseppe Bernasconi (il Mancino), fu un architetto molto importante in quanto a lui fu affidato il progetto per la creazione delle cappelle. Renato Guttuso, pittore molto affermato a livello internazionale, dipinse il murale la fuga in Egitto per la terza cappella. Martino Retti, scultore e modellatore che al Sacro Monte di Varese cre le statue per terza, settima e quattordicesima cappella. Nuvolone Francesco, pittore molto noto anche allestero, dipinse per il Sacro Monte di Varese gli affreschi della terza e della quinta cappella. Silva Francesco, a Varese esegu le statue in ben dieci delle quindici cappelle e nella chiesa della Immacolata. Ghiandone Bartolomeo, esegu al Sacro Monte di Varese gli affreschi della sesta Cappella e dipinse l'affresco sulla fontana della Samaritana raffigurante Padre Aguggiari. Morazzone, (Pier Francesco Mazzucchelli) pittore molto conosciuto in italia, soprattutto in lombardia affresc la cappella della flagellazione al Sacro Monte. Stefano Maria Legnani, al Sacro Monte di Varese dipinse "L'Ecce Homo" sulla parete esterna della nona cappella, la decorazione della quattordicesima Cappella e, nel Santuario, la Pala raffigurante il "Commiato di Cristo". Francesco Maria Argenti, architetto che realizz la Via Sacra. Gaetano Monti, realizz la statua fontana del mos ubicata alla fine della Via Sacra. Floriano Bodini, creatore del monumento bronzeo sulla piazza del santuario dedicato a Paolo VI. Fratelli Lampugnani, al Sacro Monte di Varese eseguirono affreschi nella chiesa della Immacolata Concezione e nella XII cappella. Ludovico Pogliaghi, Al Sacro Monte esegu l'Altare Maggiore ed il Battistero del Santuario e si dedic al restauro di alcune cappelle della Via Sacra. Pietro Gilardi, al Sacro Monte di Varese lavor agli affreschi della quattordicesima cappella. Antonio Busca, affresc al sacro Monte la decima cappella. Giovanni Ghisolfi, affresc la quarta cappella. Bussola Dionigi, esegue il gruppo statuario della decima cappella.

Analisi di un edificio del complesso del Sacro Monte di Varese: a) Scheda Informativa sullopera: X Cappella

La Decima cappella rappresenta la crocefissione di Ges sul Golgota, e viene sottolineata una tappa fondamentale della Via Sacra. I lavori di costruzione si ultimarono nel 1623. Questa cappella la pi ampia e voluminosa, ma per il suo andamento compatto e lineare non rende troppo lidea di voluminosit. A parer mio questa la cappella pi bella, ma anche la pi drammatica. La scena divisa nettamente in due parti: a terra i giganteschi cavalli dei soldati simboleggiano la forza del potere, lineluttabilit della sentenza capitale che pare aver chiuso per sempre la parabol a terrena del Rabbi di Nazaret. In alto, un esercito di angeli accompagna lestremo gesto di obbedienza di Cristo al Padre: sta per compiersi levento chiave della storia umana, deciso con un infinito atto di amore di Dio verso il mondo. Ges tiene gli occhi rivolti al cielo, mentre sotto di lui i carnefici stanno fissando alla croce anche due malfattori condannati insieme a lui. Sulla destra, alcuni militi si giocano ai dadi la tunica di Cristo, che era indivisibile perch composta di un solo pezzo. A sinistra, la Vergine Maria sembra accasciarsi per il dolore, sorretta dalle due donne che le sono sempre vicino (la Maddalena e Maria di Cleofa). Ges pronuncia poche parole, ma tutte di vitale importanza per noi cristiani. Mentre la sofferenza al culmine si rivolge al Padre ed esclama: Perdona loro perch non sanno quello che fanno. Penso che non ci sia al mondo qualcosa che costi alla natura umana quanto il perdono a chi fa del male, eppure, condizione essenziale per dirci cristiani. In questa Cappella c un particolare molto bello e definito, quello in cui uno dei due ladroni crocifi ssi leva lo sguardo verso Ges, mentre sul volto dellaltro si legge la disperazione. Conosciamo la conclusione: il primo accetter la morte come giusta pena dei suoi delitti, riconoscendo linnocenza di Ges, del quale probabilmente aveva sentito parlare, dicendogli: ricordati di me quando sarai nel tuo regno. E Ges lo rassicura:oggi sarai con me in paradiso. Come dire che le porte del cielo sono aperte a tutti, basta guardare nella giusta direzione. Un ultima notazione: sulla croce campeggia la scritta INRI (Jesus Nazarenus Rex Judaeroum), che rappresenta una verit proclamata da Pilato che la storia si incaricher di confermare attraverso i secoli, quel crocefisso in effetti il signore del tempo, un re, anzi il Re delluniverso. b) Esame dellesterno:

Il primo impatto con la cappella ci d limpressione di compattezza e solidit, che deriva dallo schema quadrato delledificio, su cui vi addossato un pronao rettangolare esteso lungo tutta la larghezza, il quale sorretto da quattro colonne di ordine dorico che formano tre archi centrali. Sopra i tre archi si trova un ampio attico con frontone spezzato, che aumenta la sensazione di durezza lineare dellintero edificio. Nel pronao si possono facilmente notare tre specchi di colore ramato, dove nei laterali sono raffigurati i profeti Isaia e Abacuc, ed in quello centrale vi una iscrizione: "O VOS OMNES QVI TRANSITIS PER VIAM ATTENDITE ET VIDETE SI EST DOLOR SICVT DOLOR MEVS" Che significa: O VOI TUTTI CHE PASSATE PER LA VIA, RIFLETTETE E VEDETE SE ESISTE UN DOLORE COME IL MIO.

c)

Esame dellinterno:

La scena la pi grandiosa dellintero ciclo, con 40 statue e 5 cavalli di Dionigi Bu ssola (visto che il Silva era nel frattempo deceduto), che rivelano una straordinaria vitalit plastica. Il giro degli angeli attorno alla croce affrescato da Antonio Busca, che lo dipinse nel 1668; ma anche qui dovuto intervenire successivamente il Poloni negli anni 1928-1929. Altri restauri sono stati effettuati nel 1985. Le statue sono lievemente in salita per rappresentare la salita del Golgota.

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