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Graziadio Isaia Ascoli (Gorizia, 16 luglio 1829 Milano, 21 gennaio 1907) stato un

linguista, glottologo e glottoteta italiano. Fu senatore del Regno d'Italia nella XVI legislatura. Indice 1 Biografia 2 Onorificenze 2.1 Onorificenze italiane 2.2 Onorificenze straniere 3 Note 4 Opere 5 Bibliografia 6 Altri progetti 7 Collegamenti esterni Biografia Nato nel seno di un'agiata famiglia di religione israelita, apprese, adolescente, l'antico ebraico con il rabbino Samuel Vita Lolli, uno fra i massimi conoscitori italiani di tale lingua. Non comp studi regolari perch a seguito della morte del padre, dovette occuparsi, in giovane et, delle imprese di famiglia (una filanda e una cartiera). Approfond, da autodidatta, gli studi di linguistica, acquisendo grande notoriet a livello nazionale grazie ai suoi scritti: Sull'idioma friulano e e sulla sua affinit con la lingua valaca (1846), Gorizia italiana, tollerante, concorde. Verit e speranze nell'Austria del 1848 (1848), ecc. Professore all'accademia scientifico-letteraria di Milano, Ascoli invent la parola glottologia[1] e fu il primo docente italiano di tale disciplina. Precedentemente tale insegnamento era impartito dai professori di "Storia comparata delle lingue classiche". La sostituzione terminologica in "Glottologia" era opportuna in quanto non venivano studiate pi solo le lingue classiche (greco e latino), ma anche il sanscrito, l'iranico ed il gotico. L'attivit di Ascoli si svilupp dapprima nelle note etimologiche, nelle precisazioni fonetiche e nelle spiegazioni di vari fenomeni riguardanti l'iranico, si dedic poi allo studio delle origini della lingua degli zingari italiani, contribuendo ad un filone di studi che in Europa non era ancora stato sviluppato, e nelle ricerche riguardanti il nesso ario-semitico, prima di concentrarsi nei due principali domini indoeuropeo e romanzo.[2]. Confer ai dialetti la dignit di lingua, fond la dialettologia scientifica e rivalut le parlate retoromanze coi suoi "saggi ladini" nonch il franco-provenzale la terza lingua romanza parlata in Francia ed a Celle di San Vito e a Faeto in provincia di Foggia. Fondamentale la sua elaborazione del concetto di "sostrato linguistico", cio dell'azione che una lingua vinta esercita su quella vincitrice; ad esempio, il fenomeno della gorgia, tipicamente toscano, ovvero l'aspirazione di 'c', 't' e 'p' in posizione intervocalica (in locuzioni tipo "la casa", "la cosa") viene attribuito dai linguisti (non concordemente, peraltro) al sostrato etrusco, cio all'azione dell'antica lingua etrusca, parlata del tutto scomparsa con l'affermarsi del latino. Peraltro, sempre riguardo alla teoria del sostrato, Ascoli fu il primo studioso ad applicarla anche alle lingue romanze. Introdusse anche nella seconda met dell'Ottocento i concetti di superstrato e di adstrato. Fu il fondatore, nel 1873, della rivista Archivio glottologico italiano (tuttora esistente), il cui proemio per il primo numero, scritto da Ascoli stesso, era considerato da Carlo Dionisotti uno dei capolavori in senso assoluto della letteratura italiana.[3]. Inoltre nello stesso testo l'Ascoli prese posizione riguardo alla questione della lingua italiana, opponendosi alla soluzione di Alessandro Manzoni dell'adozione del fiorentino colto (al quale semmai preferiva l'italiano regionale di Roma) [4] come lingua d'uso nazionale e proponendo invece di lavorare per innalzare il livello culturale della popolazione. Da ci sarebbe scaturito naturalmente un comune italiano sovraregionale cos

come gi di fatto, in ambito dotto, veniva gi utilizzata una lingua scientifica omogenea da tutti gli scienziati d'Italia. Negli stessi anni fu lo strenuo difensore dell'Accademia scientifico-letteraria di Milano, entrando anche in polemica con chi al ministero e nel mondo universitario, la osteggiava. Il 13 maggio 1875 entr a far parte dell'Accademia Nazionale dei Lincei come socio nazionale per la classe di scienze morali nella I categoria (filologia)[5]. In giovent aveva proposto (1851) una lingua internazionale da usarsi con il telegrafo, la pasitelegrafia. Inoltre invent i famosi termini geografico-politici: Venezia Giulia, Venezia Euganea e Venezia Tridentina. A lui dedicata la Societ filologica friulana, fondata a Gorizia nel 1919. Ascoli diceva: I soi nasst a Guriza di gjenitrs israelits, i soi f dal Fril e mi glori di chest (Sono nato a Gorizia da genitori israeliti, sono figlio del Friuli e mi glorio di questo). Nel 1889 fu tra i firmatari del Manifesto e quindi fece parte del comitato promotore della Societ Dante Alighieri per la tutela e la diffusione della lingua e della cultura italiane[6].

Onorificenze Onorificenze italiane Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro Onorificenze straniere Cavaliere dell'Ordine Pour le Mrite (classe di pace) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine Pour le Mrite (classe di pace) 1905. Note ^ E. De Felice, La terminologia linguistica di G. I. Ascoli e della sua scuola, Utrecht-Anvers, 1954, p. 27 ^ Notizie sull'opera di Ascoli. ^ C. Dionisotti, Appunti su Ascoli in: Ricordi della scuola italiana, Roma 1998, pp. 277-290 ^ "Roma, per la sua originaria attiguit dialettale con quella regione [scilicet: la Toscana] a cui la parola italiana va debitrice di ogni suo splendore, e per esservi continuato, merc la Santa Sede, un moto energico, in molta e quasi inavvertita parte e come suo malgrado italiano; Roma, nella favella spontanea di quanti suoi figli non rimangano affatto rozzi, ci porge l'immagine o i contorni di una lingua nazionale, e meritava, anche per questo capo, ridiventare principe dell'Italia intiera" cfr. G. I. Ascoli, Proemio, in "Archivio glottologico italiano", I (1873), p. XVI. Vedi anche Maurizio Vitale, La questione della lingua, Palermo, Palumbo, 1984, pp. 606-7. ^ Cfr. "Atti della R. Accademia dei Lincei", anno CCLXXXI, 1883-4, serie terza, Transunti, vol. VIII, Roma, Salviucci, 1884, p. 2. ^ Cfr. Luisa Carr Borgatti, I cento anni della Dante Alighieri a Ferrara, 1897-1997, Ferrara, Liberty house, 1997, p. 15.

Opere La pasitelegrafia, Trieste, Tipografia del Lloyd Austriaco, 1851 Lettera al Direttore del Politecnico. Sul dizionario etimologico dei vocaboli italiani di origine ellenica con raffronti ad altre lingue, compilato da M. A. Canini, 1863 in Il Politecnico: Serie 4a. Parte letterario-scientifica. Volume primo, Zanetti, Milano, 1866, p.94. Del nesso ario-semitico. Lettera al professore Adalberto Kuhn di Berlino, in "Il Politecnico", vol. 21 (1864), pp. 190-216 Del nesso ario-semitico. lettera seconda al professore Francesco Bopp, in "Il Politecnico" vol. 22 (1864) pp. 121-151 Studj ario-semitici, in "Memorie del Reale Istituto Lombardo", cl. II, vol. 10 (1867), pp. 1-36 Bibliografia Marco Antonio Canini, Degli Spropositi del professore G.I.Ascoli. Lettera di Marco Antonio Canini al commendatore Gaspare Gorresio, membro dell'istituto di Francia, dell'accademia delle scienze di Torino, prefetto della biblioteca dell'universit torinese, ecc. ecc., Unione tipograficoeditrice, Torino, 1866. Guido Lucchini, Ascoli: appunti per una biografia. Dalla linguistica comparata alla storia della lingua italiana, in G. I. Ascoli, Scritti sulla questione della lingua, Torino, Einaudi, 2008, pp. VII-LX S. Morgana - A. Bianchi Robbiati (curr.), Graziadio Isaia Ascoli "milanese". Giornate di Studio. 28 Febbraio - 1 Marzo 2007, Milano, LED Edizioni Universitarie, 2009, ISBN 978-88-7916-415-3 Tristano Bolelli, Graziadio Isaia Ascoli in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1962, Vol. 4. Altri progetti

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