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ARISTOTELE La vita: Nacque a Stagira nel 384-383 a.C.

ed entro nella scuola di Platone a 17 anni e vi rimase per 20 anni (fino alla morte del Maestro). Aristotele ha un atteggiamento di liberta e di rispetto nei confronti di Platone. Nel 342 divenne leducatore dAlessandro Magno. Fond una scuola filosofica, il Liceo, i cui studenti (discepoli) erano chiamati peripatetici (per via del gran giardino della scuola). Mor nel 322-321 a causa di una malattia di stomaco (aveva 63 anni). Scritti essoterici: Gli scritti essoterici sono scritti in firma dialogica e sono destinati al pubblico. Ci sono pervenuti solo alcuni di questi scritti: il Protrettico (esortazione alla filosofia); il Sulla Filosofia (la prima critica alle idee platoniche da parte dAristotele, con il conseguente distacco); il Convito; il Politico; il Sofista; il Mensseno; il Della Retorica; il DellAnima. Tramite questi scritti si capisce che la dottrina di Aristotele non nata gi compiuta, ma che il suo pensiero ha subito crisi e mutamenti. Opere acroamatiche: Le opere esoteriche o acroamatiche sono i testi che Aristotele ha destinato allinsegnamento, nei quali sembra che il filosofo abbai avuto dubbi o abbia subito crisi nellideare la sua filosofia. Questi scritti sono divisi in quattro gruppi: gli scritti di logica ( organon, ovvero lo strumento del sapere); gli scritti sulla metafisica; gli scritti sulla fisica, sulla storia naturale, sulla matematica e sulla psicologia; gli scritti detica, politica, economia, poetica e retorica. Questi scritti hanno incominciato ad essere conosciuti soltanto quanto furono pubblicati da Andronico di Rodi nellet di Silla. Rapporti e differenze con Platone: Aristotele, pur essendo discepolo di Platone, ha molte differenze con il maestro. Platone, in primo luogo, crede nella finalit politica della conoscenza (momento politico-educativo), mentre Aristotele crede nel sapere disinteressato (momento conoscitivo e scientifico); Platone guarda il mondo secondo un ottica verticale e gerarchica, dividendola tra realt vere e apparenti e tra conoscenze superiori e conoscenze inferiori invece Aristotele ha una visione pi unitaria e orizzontale, poich tutte le realt hanno pari dignit ontologica e tutte le scienze hanno pari dignit gnoseologica, per considera la metafisica come filosofia suprema. Unaltra differenza la concezione di Dio: per Aristotele intelligenza e intelligibile coincidono (soggetto = oggetto), per Platone, invece, lintelligenza il Demiurgo e lintelligibile sono le idee. In Platone vi un sistema aperto e un filosofare problematico, mentre in Aristotele il sistema filosofico chiuso, cio un insieme fisso di verit connesse tra loro. Platone fa uso di miti mentre Aristotele concepisce la filosofia solo razionalmente; il maestro appassionato di matematica e non di scienze naturali, mentre il discepolo prova il contrario. Il quadro delle scienze: Aristotele distingue tre gruppi di scienze: le scienze teoretiche, che sono la metafisica, la fisica e la matematica, che studiano il necessario (ci che non pu essere diverso da cos com) e hanno come scopo la conoscenza disinteressata della realt; le scienze pratiche, che sono letica e la politica, che studiano il possibile (ci che pu essere diverso da cos com: hanno come scopo lilluminazione dellagire) e indagano nellambito dellagire individuale e collettivo; le scienze poietiche, che sono le arti belle e le tecniche, che hanno per oggetto sempre il possibile e che studiano lambito della produzione dopere o della manipolazione doggetti.

metafisica

teoretiche

fisica

studiano il necessario

matematica

SCIENZE etica pratiche politica studiano il possibile arti belle poietiche tecniche
La metafisica: La metafisica per Aristotele la filosofia prima. Il filosofo attribuisce alla parola metafisica quattro definizioni: studia le cause e i principi primi; studia lessere in quanto essere, ossia studia la realt in generale (ontologia); studia la sostanza; studia Dio (dio razionale) e la sostanza immobile (teologia). I significati dellessere: La metafisica dunque lo studio dellessere; lessere Aristotelico polivoco, ossia la propriet di un termine (nome) di significare molti significati (concetti), ma in riferimento ad uno, unico e principale, che d senso a tutti gli altri; esso molteplice sia daspetti che di significati, ma tutti riferiti alla sostanza. I significati supremi dellessere sono: lessere come accidente (essere che non sempre e nemmeno per lo pi, ma solo talvolta) lessere come categorie (lessere di per s); lessere come vero; lessere come atto e potenza. Le categorie: Le categorie sono per Aristotele le caratteristiche fondamentali e strutturali dellessere e del pensiero ( modi pi generali in cui lessere si presenta ); esse sono dieci e sono: la sostanza, la qualit. La quantit, la relazione, lagire, il subire, il dove (il luogo), il quando (il tempo), lavere (lo stato) e il giacere (lessere in una certa situazione). Se sotto laspetto ontologico le categorie sono i generi supremi dellessere (i modi fondamentali in cui la realt si presenta), sotto quello logico sono i vari modi in cui lessere viene predicato. La sostanza ci a cui fanno riferimento le categorie, che la presuppongono. Il principio di non-contraddizione: Aristotele esprime il principio di non contraddizione in due modi: impossibile che la stessa cosa sia e insieme non sia (impossibilit ontologica che un determinato essere sia, e insieme non sia, quello che ); impossibile che la stessa cosa insieme inerisca e non inerisca alla medesima cosa e secondo il medesimo rispetto (impossibilit logica di affermare e negare nello stesso tempo uno stesso predicato intorno ad uno stesso soggetto). Tale principio rimanda alla sostanza, che lequivalente ontologico del principio logico di non contraddizione. La sostanza: La sostanza, o tde t (questo qui) per Aristotele lindividuo concreto che funge da soggetto reale di propriet e da soggetto logico di predicati; essa un ente autonomo che ha quindi vita propria. Ogni sostanza forma un sinolo (unione indissolubile di due elementi) che composto da: forma e materia. Per materia egli intende il soggetto di cui una cosa fatta (quid o materiale recettivo); per forma, invece, Aristotele intende la natura propria della cosa, ossia la struttura che la rende quella che ( ci che costituisce la sostanzialit della sostanza, cio ci che fa s che un individuo sia quello che ). La sostanza , al tempo stesso, lessere dellessenza (=la cosa esistente o sinolo) e lessenza dellessere (la natura della cosa o forma). Per Aristotele la sostanza loggetto proprio della scienza, perci tutte le scienze hanno pari valore e dignit, in quanto si rivolgono tutte alla sostanza. Le quattro cause: La dottrina delle quattro cause strettamente connessa a quella della sostanza. Vi sono quattro tipi di cause: la causa materiale (materia); la causa formale (modello o forma), la causa efficiente (il principio di movimento); la causa finale (scopo del movimento). Queste quattro cause sono specificazioni della sostanza (chiedersi il perch di una certa cosa) e coincidono tutte quando si trattano le cose naturali. Le quattro cause furono gi individuate dai filosofi precedenti, ma non furono mai utilizzate tutte insieme. Potenza e atto: Collegata alla dottrina delle quattro cause la dottrina del divenire: Aristotele (nega il non essere Parmenideo e accetta il teorema del divenire dEraclito) ritiene che il divenire non implichi un passaggio dal non essere allessere, e viceversa, ma un passaggio da un certo tipo di essere ad un altro tipo di essere; fatto ci il filosofo elabora il concetto di potenza e atto. La potenza la possibilit, da parte della materia, di assumere una determinata forma, mentre latto la realizzazione di questa forma. La potenza sta dunque alla materia come latto sta alla forma, infatti la materia per definizione la possibilit di assumere forme diverse, mentre la forma la realt in atto di tali possibilit. Latto possiede una priorit gnoseologica, cronologica ed ontologica nei confronti della potenza (la conoscenza della potenza presuppone la conoscenza dellatto). La materia prima: Il movimento presuppone anche la causa efficiente (che da inizio al divenire) e la causa finale (che il fine del divenire). Per Aristotele vi una materia prima che pura potenza, priva di determinazioni; essa pura nozione teorica, non conoscibile. Dallaltro lato vi la forma pura o atto puro, ossia una perfezione completamente realizzata; essa costituisce la sostanza pi alta delluniverso, la sostanza immobile edivina, loggetto della teologia. Il Dio Aristotelico: Dio e la sostanza immobile sono studiate dalla teologia. Aristotele dimostra lesistenza di Dio affermando che ogni oggetto in movimento mosso da un altro oggetto, anchesso in moto. Risalendo per questa catena si deve giungere ad un principio primo e immobile, causa iniziale del movimento, altrimenti esso rimarrebbe impiegato. Aristotele identifica questo principio con Dio (eterno, immobile, primo, perfetto, atto puro). Dio atto puro, poich, essendo immobile, non presuppone alcuna potenza, di conseguenza Dio pura forma. Dio inoltre la causa finale delle cose, cio come oggetto damore per la materia che aspira alla forma, attira a se le cose. Cos tutte le cose aspirano alla perfezione, che per Aristotele sinonimo di forma. Dio oggetto del suo stesso pensiero, ovvero pensiero del pensiero (perfezione). La logica: La logica non una scienza, poich ha per oggetto la forma comune a tutte le scienze: il procedimento dimostrativo. Aristotele svilupp la logica contemporaneamente alla metafisica; vi un rapporto necessario tra le due, sul quale si forma il realismo gnoseologico. L Organon linsieme degli scritti logici Aristotelici; gli oggetti del discorso sono i concetti (come per Platone), che possono essere disposti in una scala di maggiore o minore universalit e classificati mediante un rapporto di genere e specie. Ogni concetto specie di un concetto pi universale e genere di un concetto meno universale. Rispetto al genere, la specie un concetto che

ospita un maggior numero di caratteristiche, ma viene riferito ad un minor numero di individui, mentre il genere ad un maggior numero. Quindi la comprensione (= linsieme delle note o qualit caratteristiche di un concetto) e lestensione (= il numero degli esseri cui fa riferimento un concetto) sono tra di loro inversamente proporzionali. Anche nel pensiero ci cono le categorie (generi sommi) che sono i predicati pi generali che possono essere attribuiti ad un soggetto. Le proposizioni sono le relazioni che vi sono tra i concetti; queste possono essere: affermative o negative, universali o particolari, singolari.

Tutti gli uomini sono bianchi.

Universale affermativa

contrarie

Universale negativa

Nessun uomo bianco.

sub-alterne

contraddittorie

sub-alterne

Alcuni uomini sono bianchi.

Particolare affermativa

sub-contrarie

Particolare negativa

Alcuni uomini non sono bianchi.

Il sillogismo il ragionamento per eccellenza, il connettersi tra preposizioni; esso un discorso (=un ragionamento) in cui poste talune cose (=le premesse) segue necessariamente qualcosaltro (=la conclusione) per il fatto che quelle sono state poste. Le premesse non possono essere false, poich sono evidenti e non vi bisogno di dimostrarle. Per il principio di identit sintende il principio secondo cui ogni cosa uguale a se stessa (A = A); per principio del terzo escluso sintende il principio secondo cui tra due opposti contraddittori non c una via di mezzo. Con lutilizzo della deduzione si passa dal generale al particolare, mentre utilizzando linduzione si passa dal particolare al generale. La fisica: La fisica la filosofia seconda, in quanto studia le regole che muovono il mondo sensibile; il suo oggetto , quindi, lessere in movimento. Per Aristotele vi sono quattro tipi di movimento: il movimento sostanziale (generazione e corruzione; il movimento qualitativo (mutamento o alterazione); il movimento quantitativo (aumento e diminuzione); il movimento locale o traslazionale (movimento propriamente detto), che il movimento fondamentale. Questultimo movimento di tre specie: circolare (intorno al cento del mondo); dal centro del mondo verso lalto; dallalto verso il cento del mondo. Il movimento circolare non ha contrari, quindi le sostanze che si muovono con esso sono immutabili, ingenerabili e incorruttibili: i corpi celesti (etere). Gli altri due tipi di movimento sono invece propri dei quattro elementi che compongono le cose terrestri: lacqua, laria, la terra e il fuoco. Questi elementi hanno ognuno un proprio luogo naturale, nel quale sono in quiete, e ricercano in continuazione questa condizione, mettendosi in movimento. Luniverso per Aristotele perfetto, unico, finito (=compiuto) ed eterno.

Psicologia e gnoseologia: La psicologia studia lanima (=vita); lanima secondo Aristotele ha tre funzioni fondamentali: la funzione vegetativa, che propria a tutti i viventi e che la potenza nutritiva e riproduttiva; la funzione sensitiva, che propria degli animali e che comprende la sensibilit e il movimento; la funzione intellettiva, che propria solo delluomo. Il processo conoscitivo inizia con le sensazioni, che coincidono in atto con gli oggetti sensibili (=immagine). Le sensazioni vengono poi trasmesse allanima razionale, la quale astrae luniversale, ovvero coglie i concetti. Lintelletto attuale contiene in atto tutte le verit e tutti gli intelligibili. Lintelletto passivo la capacit di cogliere forme intelligibili che sono in potenza nelle cose; lintelletto attivo la capacit di far passare in atto le verit o i concetti universali che sono in potenza nelle cose e nellintelletto passivo. Letica: Letica una scienza pratica che studia, con metodo induttivo, i comportamenti umani; tutti i comportamenti hanno un fine supremo (=bene sommo), che la felicit. Per felicit Aristotele intende il compimento della natura propria delluomo, ossia la vita secondo ragione. Ci sono due virt fondamentali: le virt morali o etiche; le virt intellettive, razionali o dianoetiche . Vi sono tre condizioni per essere virtuosi: la consapevolezza; la libera scelta; la costanza.

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