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11/05/13

4.1 Unde malum? Il mondo sacralizzato e demonizzato | AXIS MUNDI

AXIS MUNDI
Una scala dalla Terra al Cielo

4.1 Unde malum? Il mondo sacralizzato e demonizzato

Hortus Deliciarum, scene dinferno, miniatura, H. di Hohenbourg, 1175 ca. Del male capire la testa i plessi ondesso si sente la brama di carne charresta ragione, e la rende silente
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La razionalit greca durante i primi secoli dellera cristiana era arrivata al limite: essa proponeva un cosmo ordinato e un mondo ben disposto, in cui il soggetto era chiamato a contribuire e ad armonizzarsi con il piano universale e poi ad assimilarsi alle divinit benevole che lo reggevano. Questa concezione del mondo come si visto si incrina e non pi sostenibile. Il male, lingiustizia, lestraneamento diventano una realt tangibile e vissuta. Lo gnostico non si riconosce nel mondo: cerca di ritrarsi, di fuggire dal mondo. Il mondo si presenta agli occhi di chi ha perso la guida della ragione legislatrice come un male radicale, un disordine assoluto. Di conseguenza, lo gnostico non si preoccupa pi del mondo: egli si preoccupa della sorte solo di se stesso, e della sua salvezza individuale. Il dualismo offre una perfetta spiegazione al male del mondo. Il male non dovuto a Dio, non proviene da Dio, e neppure dalluomo.Il principio del male pu collocarsi a vari livelli nella scala della creazione. La maggior parte dei sistemi gnostici tende a distinguere la sfera dazione del demiurgo e dei suoi satelliti, i sei arconti planetari, da quella del diavolo e dei suoi demoni ilici, a cui affidato il dominio sul mondo sublunare. Il diavolo e i suoi satelliti sono in altre parole legati al mondo ilico, al mondo della materia, mentre il demiurgo e gli arconti si originano assieme al cosmo, e fanno parte del mondo psichico. Diverso anche il destino di redenzione di questi due mondi: mentre il mondo psichico mantiene una somiglianza col mondo pneumatico, e pu aspirare ad esso, il mondo sublunare ad esso incommensurabile. In altri sistemi gnostici, per, la distinzione tra mondo ilico e mondo psichico non cos distinta, e pertanto lazione del demiurgo finisce col confondersi con quella del diavolo, e la demonizzazione dl mondo totale, senza possibilit dappello. Questa condizione psicologia tanto pi comprensibile negli ebrei della diaspora. Nel momento in cui luomo si ripiega in se stesso e assume come valore fondante la propria identit personale, si assiste a una progressiva interiorizzazione della lotta spirituale. La vera decisiva battaglia si svolge nei meandri della psiche individuale. Ai demoni e ai arcigni arconti si contrappongono le potenze angeliche e le entit divine gnostiche, specchio di un tremendo conflitto interiore. Allo stesso modo, il cosmo sopraindividuale sempre pi articolato: esistono glangeli protettori non solo degli individui, ma dei popoli, dei gruppi, delle nazioni. Accanto a questo nostro mondo, esistono una serie di mondi paralleli, che costantemente interagiscono col nostro, a cui ha accesso il miste e liniziato attraverso il rituale, lestasi, gli stati di sopracoscienza. Allo stesso tempo, linterferenza di questi mondi con luomo si gioca sul piano di ci che si sottrae al controllo della coscienza e della ragione: le malattie, le passioni, le ossessioni, le passioni. Ogni parte del corpo e della mente ha il suo nume protettore e il suo demone, ogni regione del mondo ha i suoi abitatori benevoli e malefici. Ma leredit culturale del mondo pagano in un momento di decadenza e di confusione spirituale un fardello troppo pesante sia per la Gnosi, che per i valori spiritualistici, post-stoici, del mondo classico. La purezza, la compostezza, lausterit, la disciplina morale del pensiero stoico professate da Marco Aurelio non impediscono che negli anfiteatri romani in un giorno gli spettatori possano assistere alla morte di trecentocinquanta gladiatori. A una cultura che edifica un altare al dio ignoto,il cristianesimo si propone come una risposta rivoluzionaria e totalizzante, capace di sovvertire e rinnovare il sistema di valori su cui essa si fonda. Ma esso deve affrontare un immane battaglia apologetica, e perci affina presto le sue armi.Leredit ebraica viene sviluppata e radicalizzata nellimpostare il problema del principio del male.

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Un angelo chiude dallesterno la porta dellInferno, Ms. Nero IV vol. 39 Il cristianesimo eredita dalla religione ebraica una serie di capisaldi che poi sviluppa in maniera autonoma e per fini politici, di differenziazione dallebraismo e di diffusione tra i non ebrei (gentili, da gens ). Nella sua polemica contro i Cristiani, Celso (che conosciamo per le citazioni del suo polemista suo avversario, Origene, 1971), schierandosi in difesa del monoteismo, poich come filosofo platonico asserisce di venerare il solo dio che governa su tutto, osserva che i Cristiani professano un dualismo pratico. Essi infatti creano un avversario di Dio, e lo chiamano diavolo, o Satana, conferendogli un potere tale da opporsi al vero Dio e renderlo impotente. Per giustificare una sedizione in terra, essi inventano una ribellione nei cieli: leterna lotta tra il Bene e il Male, di cui Satana , al pari di Dio, personaggio chiave e imprescindibile. Alcuni studi (tra cui Scharf, 1959, in una prospettiva junghiana, e Pagels, 1995 pi storica) hanno ricostruito levoluzione della figura di satana nellAntico e poi nel Nuovo Testamento. La religione ebraica una religione monoteista, e perci non contempla lesistenza di un principio del male contrapposto e antagonista a Jahv. Satana (avversario, nemico, accusatore, dal verbo satan, perseguitare sotto forma dimpedimento nel libero procedere) perci una creazione piuttosto tardiva. Allinizio in Isaia ad
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esempio si trovano dei mostri mitologici, quali Leviatan o Behemoth per simboleggiare i nemici di Israele. Successivamente la figura del nemico, da nemico esterno, ostile al popolo di Israele, passa a indicare un nemico interno, dei correligionari dissidenti. In Numeri compare la figura del malak Jahv, un messaggero di Dio, che per ordine o concessione di Dio ostacola i desideri degli uomini, comunque a fin di bene. Un ulteriore passaggio si ha in Giobbe, dove satana ancora un personaggio della corte celeste, un bene elohim (in ebraico uno degli esseri divini), per con una funzione specifica, e piuttosto spiacevole, di essere una spia itinerante che percorre le contrade del regno divino alla ricerca degli indizi di infedelt dei suoi sudditi (in questo evidentemente simile alle spie dell imperatore persiane cui al tempo gli Ebrei erano sottoposti). Dio permette al satana di colpire e terrorizzare il suo servo Giobbe, egli per rimane un servo di Dio e un membro della sua corte, segno che comunque la spaccatura si insinuata allinterno del popolo di Israele. La divisione diviene pi forte con gli avvenimenti del tempo dei Maccabei, ovvero dei sovrani ellenistici, e la discordia civile tra la fazione collaborazionista e modernista, pronta ad aprire ai costumi e alla cultura greca, anche per guadagnare unautonomia politica e dei privilegi commerciali allinterno del Regno di Siria, e la fazione purista e ortodossa, tesa a difendere gelosamente lo status e la prerogativa di popolo eletto. Questultima alla fine prevale, ma uneco del conflitto si ritrova nella letteratura apocrifa o intertestamentaria, il Libro di Enoch, il Libro dei Vigilanti e il Libro dei Giubilei . Qui il protagonista anzitutto Enoch, un personaggio anteriore ad Abramo, la cui storia quindi appartiene alla razza umana, e non solo al popolo ebraico, ad indicare uninsolita apertura ai gentili, ma anche una visione negativa di Israele. La storia di Semeyaza, capo di una schiera di angeli che si unisce a donne umane generando esseri mostruosi e demoniaci, e quella di Azazel, arcangelo decaduto che svela agli esseri umani i segreti della metallurgia, spingendoli a ornarsi con oro argento e cosmetici, sembra una satira dei dominatori ellenistici e di una classe sacerdotale disposta a collaborare con loro svendendo la diversit ebraica. Nel Libro dei Giubilei Mastema (in ebraico odio) ad aver spinto Abramo al sacrificio di Isacco, segno che ormai il male allinterno del popolo di Israele e delluomo. Le posizioni dei cabalisti riguardo al

problema del male mostrano unevoluzione. Inizialmente, si riconoscono nellidea neoplatonica che il male non ha unesistenza metafisica e una realt oggettiva, ed soltanto relativo: linadeguatezza delluomo a ricevere per intero linflusso delle Sephiroth sta alla radice del male, che un estraniamento dalla fonte dellemanazione, in ultimo una privatio boni. Gi nel Sepher ha-Bahir per il male compare come una crescita eccessiva del potere della Sephira Geburah, il Giudizio. Questa crescita disarmonica, non controbilanciata dal potere opposto di Hesed (Clemenza) porta allemanazione della mano sinistra, il sitra ahra (Laltra parte). Il potere dellimpurit attivo nella creazione si mantiene in quanto riceve nuova forza da Geburah, corroborata anche dalle azioni peccaminose delluomo. I primi mondi erano tre emanazioni tenebrose, e furono distrutti proprio in seguito a questo squilibrio tra il potere della Giustizia e quello della Clemenza, che li rendeva incapaci di sostenersi, tuttavia i resti di questi mondi abortiti non scomparvero completamente, e continuano ad aleggiare sinistramente tra noi. Lelenco biblico dei re di Edom fu interpretato in base a questa dottrina, poich Edom veniva attribuito a Geburah. Essi costituiscono i gusci, le cortecce (kelippoth) dellAlbero della Vita. Secondo unaltra concezione, il male deriva dal taglio dei germogli, con cui Adamo separ lAlbero della Vita con quello della Conoscenza, introducendo la divisione nellunit divina. Anche in questa concezione, si tende a sottolineare il potere del giudizio contenuto nellAlbero della Conoscenza come forza restrittiva e coercitiva, contrapposta allamore e alla piet, e la sua tendenza a diventare autonomo anche inconseguenza delle azioni delluomo.

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Le tentazioni di S. Antonio, H. Bosch (1450-1516) Send article as PDF


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Axis Mundi-Una scala dalla terra al cielo-percorsi di conseguimento interiore: il processo dindividuazione gradini della scala cosmica: February 24, 2008 at 5:12 am [...] 6 Unde malum? Il mondo sacralizzato e demonizzato e la lotta cosmica tra il Bene e il Male [...]

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