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Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede -

C hi Siamo

Gli scienziati pregano? Una selezione di preghiere composte da uomini di scienza

La preghiera di Flamel documenta lo spirito che animava le attivit delle prime scuole naturalistiche che si occupavano di alchimia. Lalchimista tenta di emulare le operazioni attraverso le quali il Tecnico Supremo provoca le trasformazioni della materia, del quale luomo sarebbe, di conseguenza, un degno apprendista. Di interesse anche per coloro che non condividono la fede nel Dio dei cristiani, essa rivela un percorso mistico di elevazione personale. Il termine Dio pu essere qui inteso come il riferimento a valori oggettivi che luomo deve riconoscere, rispettare e coltivare, e che si potrebbero leggere sulle basi del platonismo presente in tali scuole. Sotto il principio che esistano dei valori di giustizia, verit e bellezza, lalchimia suggerisce che le operazioni pratiche della scienza e della tecnologia debbano richiedere un totale coinvolgimento personale delloperatore, che di quelle operazioni riconosce la dimensione immanente (crescita personale), ma anche quella sociale ed etica; esse, infatti, avvengono parallelamente ad un processo di rinuncia al proprio ego per rendersi disponibile ad ideali altruistici pi nobili. Il testo della preghiera qui proposto quello presentato da Giuseppe Del Re (1932-2009) nella voce Alchimia del Dizionario Interdisciplinare di Scienza e Fede, ed tratta dai commenti, in latino e francese, che lo stesso Flamel appose al suo Libro delle figure geroglifiche. Dio onnipotente ed eterno, Padre di luce celestiale, da cui vengono come un dono tutte le cose buone e perfette, ti preghiamo nella tua infinita misericordia perch possiamo conoscere la tua infinita saggezza, attraverso la quale tutte le cose vengono create, governate e conservate. Lascia che essa ci accompagni passo dopo passo nelle nostre operazioni, cos che, per mezzo del suo spirito, noi possiamo trovare la vera conoscenza ed il giusto metodo di questa nobile Arte, che la miracolosa pietra della saggezza, che tu nascondesti al mondo e che a volte riveli ai tuoi eletti. Consentici di iniziare correttamente i nostri primi passi, affinch possiamo continuare con costanza il nostro lavoro, ed affinch lo possiamo completare in maniera benedetta e goderne con eterna gioia, attraverso la miracolosa pietra angolare, costituita prima dellinizio dei tempi. da G. del Re, Alchimia, in Dizionario Interdisciplinare di Scienza e Fede, a cura di G. Tanzella-Nitti e A. Strumia, Citt Nuova - Urbaniana University Press, Roma 2002, p. 53. Per le edizioni contemporanee del Libro dei Geroglifici, cfr. N. Flamel, Le livre des figures hiroglyphiques, Plante, Paris 1971.

La preghiera dellalchimista, di Nicolas Flamel (1330-1418),

Considerato uno dei pi grandi astronomi di tutti i tempi, contemporaneo di Galileo, a Keplero spetta il merito di aver eliminato il ricorso a deferenti ed epicicli nell'interpretazione dei moti planetari e di aver riconosciuto la natura ellittica delle orbite planetarie, abbandonando la teoria del moto circolare dei pianeti e con essa il pregiudizio della perfezione di questo moto. Convinto assertore delleliocentrismo, Keplero diede, con la sua nuova visione del sistema solare, un contributo decisivo alla difesa del sistema copernicano. La sua opera principale sicuramente lAstronomia nova seu physica coelestis tradita commentariis de motibus stellae Martis ex observationibus G.V. Tychonis Brahe (1609) che contiene la formulazione delle prime due leggi che portano il suo nome, alle quali giunger grazie alle misure compiute da Tycho Brahe sulle posizioni del pianeta Marte. Di modesta condizione familiare, nonostante i suoi genitori fossero luterani, egli fu battezzato cattolico, ma poi educato nella dottrina della Riforma, alla quale rimase pi o meno legato per tutta la sua vita. La personalit di Keplero caratterizzata da una profonda religiosit che si manifesta anche quando la sua ragione corre sul filo della logica esatta del suo genio matematico. Testimonianza del suo spirito sinceramente religioso la seguente preghiera, scritta nel pieno della sua maturit, e che chiude una delle sue opere pi conosciute lHarmonices mundi libri V (1619) dove si trova formulata la sua terza legge sul moto dei pianeti. Fin qui, quindi, si parlato dellopera di Dio Creatore. Rimane adesso, con gli occhi e le mani tolti dalla tavola delle dimostrazioni e alzati al cielo, finalmente di pregare, devoto e supplichevole, il Padre della luce: A te che con la luce della natura alimenti in noi il desiderio della luce della tua grazia, onde possiamo godere della luce della tua gloria, a te rendo grazie Signore Creatore, perch tu mi hai fatto provare gioie e godimento in tutto ci che tu hai creato, e in tutto ci che frutto delle tue mani preziose. Ecco ora ho completato questo lavoro per il quale ero stato chiamato, per farlo ho utilizzato quella forza della mente che tu mi hai donato; ho mostrato agli uomini che leggeranno queste dimostrazioni la magnificenza della tua opera, o almeno quella parte della tua infinita grandezza che la mia mente riuscita a capire. La mia mente stata pronta a filosofare pi correttamente: se vi qualcosa di indegno sui tuoi disegni esposto da me, un verme nato e nutrito in un pantano di peccati, qualcosa che desideri che gli uomini conoscano: infondi anche questo in me, in modo che io possa correggermi. Se mi sono lasciato confondere dalla bellezza del tuo lavoro, ed ho osato troppo se ho provato piacere della mia fama tra gli uomini per il successo della mia ricerca che destinata solo alla tua fama, perdonami o Signore nella tua misericordia e nella tua generosit. Ed infine benevolmente f che queste dimostrazioni siano per la tua gloria e per la salvezza delle anime e che nulla sia di ostacolo a ci. J. Kepler, Harmonices Mundi Libri V, lib. V, cap. IX, in Gesammelte Werke, vol. VI, Munchen 1940, pp. 362363. Grande il Signore nostro, grande la sua virt, e la sua sapienza non ha confini: lodatelo voi, o cieli, e lodatelo voi, o Sole, o Luna, o Pianeti, qualunque senso per percepire e qualunque lingua adoperiate per manifestare il vostro Creatore; lodatelo voi, o armonie dei cieli, lodatelo voi che osservate le armonie manifeste; loda anche tu, anima mia, il Signore creatore tuo finch vivr; infatti da Lui, per Lui ed in Lui sono tutte le cose,

Johannes Kepler (Weil, Wrttemberg, 1571 - Ratisbona, 1630).

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Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede loda anche tu, anima mia, il Signore creatore tuo finch vivr; infatti da Lui, per Lui ed in Lui sono tutte le cose, tanto le cose sensibili, quanto le cose intellettuali, tanto quelle che ignoriamo del tutto, quanto quelle che conosciamo, che sono poi una piccolissima parte, giacch non si pu ancora andare oltre. A lui la lode, lonore e la gloria nei secoli dei secoli. Amen. J. Kepler, Harmonices Mundi Libri V, lib. V, cap. X, ibidem, p. 368.

Scienziato e filosofo francese, Blais Pascal fu genio matematico precocissimo. A soli sedici anni compose la sua prima opera scientifica "Sulle sezioni coniche" (Essai pour les coniques). I suoi successivi studi di geometria lo condussero a porre le basi della geometria proiettiva. Indag la natura e la propriet delle curve generate dal rotolamento continuo di un cerchio lungo una linea, come la curva cicloide, che Pascal chiam roulette. Lavor con Pierre de Fermat sulla teoria delle probabilit, destinata ad esercitare una grande influenza sulle moderne teorie economiche e sulle scienze sociali. Nel campo delle scienze applicate svilupp, tra le altre cose, un primo modello di calcolatore meccanico, un computer ante litteram noto come la pascalina. Sulla scia del lavoro svolto da Torricelli chiar i concetti di pressione e di vuoto. Linsoddisfazione provata nella vita mondana", le sue sincere riflessioni sul mistero del mondo e delluomo, dellinfinito in particolare, nonch l'esempio della sorella Jacqueline entrata come religiosa nel convento di Port-Royal, spinse Pascal verso una vita di fede pi fervente, che culmin nel noto episodio mistico del 23 novembre 1654, che diede origine alla redazione del suo accorato Memoriale. Di seguito riportiamo una preghiera da lui composta per saper accettare la volont di Dio e santificare tutte le circostanze della vita. Fate, mio Dio, che in uniformit di spirito sempre uguale riceva tutti gli avvenimenti di ogni genere, perch non sappiamo ci che dobbiamo chiedere, n posso augurarmi un avvenimento piuttosto che laltro senza presunzione e senza ergermi a giudice e responsabile delle conseguenze che la vostra saggezza ha voluto nascondermi. Signore, so di sapere una cosa sola: che bene seguirvi e che male offendervi. Oltre a ci, non so quale sia meglio o peggio in ogni cosa. Non so se mi sia pi profittevole la salute o la malattia, la ricchezza e la povert, n tutte le cose del mondo. E un discernimento che oltrepassa la capacit degli uomini e degli angeli e che sta nascosto nei segreti della vostra provvidenza che adoro e non voglio approfondire. Fate dunque, o Signore, che cos come sono mi conformi alla vostra volont; e che essendo malato, come sono, vi glorifichi nelle mie sofferenze. Preghiera per il buon uso delle malattie, in B. Pascal, Opuscoli e scritti vari, a cura di G. Preti, Laterza, Bari 1959, pp. 42-43.

Blaise Pascal (Clermont-Ferrand, 1623 - Parigi, 1662)

Considerato uno dei padri della fisica dellera moderna, Maxwell universalmente noto per la sua teoria dellelettromagnetismo e la formulazione delle equazioni differenziali che descrivono landamento dei campi magnetici ed elettrico. A lui si deve anche la prima formulazione statistica della teoria cinetica dei gas. Dopo il dottorato, divenne fellow del Trinity College di Cambridge. Con una ric erca sulla stabilit degli anelli di Saturno vinse nel 1859 il premio Adams rivelandosi ben presto come uno dei maggiori fisici matematici del suo tempo. Dal 1860, per cinque anni, fu professore al King's College di Londra. Durante questo periodo collabor con M. Faraday e con altri insigni studiosi, conducendo ricerche sulla termodinamica e lelettromagnetismo. Nel 1871, assieme alla nomina a titolare della cattedra di fisica sperimentale presso il Trinity College di Cambridge, ebbe la direzione del nuovo laboratorio di fisica, il Cavendish Laboratory. La preghiera che qui riportiamo venne ritrovata fra le sue carte, dopo la sua morte: O Dio onnipotente, che hai creato l'uomo a tua propria immagine, e ne hai fatto un'anima vivente perch egli potesse cercarti e avere potere sulle tue creature, insegnaci a studiare lopera delle tue mani in modo che possiamo sottomettere la terra a nostro uso e rafforzare la nostra ragione al tuo servizio; e ricevere la tua Parola benedetta, cos da aver fede in Colui che hai mandato a darci conoscenza della salvezza e della remissione dei nostri peccati. Te lo chiediamo nel nome di Ges Cristo nostro Signore. Citata da T.F. Torrance, Maxwell, James Clerk, in Dizionario Interdisciplinare di Scienza e Fede, Urbaniana University Press - Citt Nuova, Roma 2002, p. 1966. Maxwell fu anche appassionato di letteratura ed autore di poesie. Il 25 aprile 1983 egli compone una poesia intitolata A Student Evening Hymn, alla quale affida il compito di esprimere i suoi sentimenti. Ne riportiamo il testo originale integrale inglese e la traduzione da noi proposta di alcuni versi in lingua italiana.

James Clerk Maxwell (Edimburgo, 1831 - Cambridge, 1879)

I. Now no more the slanting rays With the mountain summits dally, Now no more in crimson blaze Evenings fleecy cloudless rally, Soon shall Night front off the valley Sweep that bright yet earthly haze, And the stars most musically Move in endless rounds of praise. II. Now no more the slanting rays With the mountain summits dally, Now no more in crimson blaze Evenings fleecy cloudless rally, Soon shall Night front off the valley Sweep that bright yet earthly haze, And the stars most musically Move in endless rounds of praise. III. Thou that fillst our waiting eyes With the food of contemplation,

VI. Through the creatures Thou hast made Show the brightness of Thy glory, Be eternal Truth displayed In their substance transitory, Till green Earth and Ocean hoary, Massy rock and tender blade Tell the same unending story We are Truth in Form arrayed. VII. When to study I retire, And from books of ancient sages Glean fresh sparks of buried fire Lurking in their ample pages While the task my mind engages Let old words new truths inspire Truths that to all after-ages Prompt the Thoughts that never tire. VIII. Yet if, led by shadows fair I have uttered words of folly,

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Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede With the food of contemplation, Setting in thy darkened skies Signs of infinite creation, Grant to nightly meditation What the toilsome day denies Teach me in this earthly station Heavenly Truth to realise. IV. Give me wisdom so to use These brief hours of thoughtful leisure, That I may no instant lose In mere meditative pleasure, But with strictest justice measure All the ends my life pursues, Lies to crush and truths to treasure, Wrong to shun and Right to choose. I have uttered words of folly, Let the kind absorbing air Stifle every sound unholy. So when Saints with Angels lowly Join in heavens unceasing prayer, Mine as certainly, though slowly, May ascend and mingle there. IX. Teach me so Thy works to read That my faith,new strength accruing, May from world to world proceed, Wisdom's fruitful search pursuing; Till, thy truth my mind imbuing, I proclaim the Eternal C reed, Oft the glorious theme renewing God our Lord is God indeed. IX. Insegnami le tue opere a leggere C he la mia fede, nuova forza maturando Possa da mondo a mondo procedere, la ricerca della feconda Sapienza perseguendo; Fino a che, della tua verit la mia mente imbevendo, Io proclami lEterno C redo, Spesso il tema glorioso rinnovando Dio nostro Signore Dio veramente. X. Dammi amore convenientemente per scoprire Te in tutte le cose create, Predicando a una razza riscattata dalla Tua misericordia rinnovata, Fino a che da tutta la tua pienezza sazio Io ti veda faccia a faccia E con ardore senza sosta C anti le glorie della tua grazia.

V. Then, when unexpected Sleep, Oer my long-closed eyelids stealing, Opens up that lower deep Where Existence has no feeling, May sweet C alm, my languor healing, Lend note strength at dawn to reap All that Shadows, world-concealing, For the bold enquirer keep.

X. Give me love aright to trace Thine to everything created, Preaching to a ransomed race By Thy mercy renovated, Till with all thy fulness sated I behold thee face to face And with Ardour unabated Sing the glories of thy grace.

Il testo riportato in L. Campbell, W. Garnett, The Life of J.C. Maxwell and a Selection from his Correspondence and Occasional Writing and a Sketch of his Contributions to Science, Macmillan, London 1882, p. 294.

Personaggio straordinario per la sua biografia, la sua cultura scientifica e la sua vita spirituale, ben prima della sua ordinazione sacerdotale, avvenuta il 22 ottobre 1876, aveva dato vita ad innumerevoli opere sociali nella Torino di s. Giovanni Bosco e di Vittorio Emanuele II. Ufficiale dellesercito piemontese, matematico, inventore, docente universitario, apologeta e musicista, lanimo spirituale di Fa di Bruno emerge non solo nelle sue opere esplicitamente dedicate alla teologia e alla formazione del popolo cristiano, come il Piccolo omaggio della scienza alla divina Eucaristia (1872) e il Saggio di Catechismo ragionato (1875), entrambe scritte prima della sua ordinazione sacerdotale, ma anche nei numerosi canti popolari e liturgici da lui composti. proponiamo qui una sua riflessione sulla musica quale preghiera della natura a Dio, tratta dalla sua opera Riflessi cristiani sulla musica (1858) ed una pagina del Piccolo omaggio sullAmore infinito di Dio. La musica, sorella della poesia, eco di quella grandiosa e sovrana armonia, che lintiero universo intuona sotto la feconda mano dellOnnipotente, veramente la voce della natura, nella quale tutto ordine e moto. Allorquando questo moto diviene semplice, regolare e percettibile allorecchio, si ha il suono musicale, lelemento costitutivo della melodia. Vi si aggiunga lordine dei movimenti e ne nascer quello delle note, cio larmonia. La musica, quindi, come limmagine pi pura e brillante della vita infusa nella natura; la stessa trina legge ordinatrice del creato, in peso, numero e misura trova il suo pi fedele e chiaro simbolo nella densit delle molecole aeree, nel numero e nellamplitudine delle vibrazioni da esse eseguite: tre condizioni necessarie e sufficienti del suono, per le quali lo stesso fluido e organo ed interprete di essa presso di noi. Mirabile disegno di Dio! Come magnifici e reconditi sono i suoi misteri! Rappresentante cos dellordine e del moto del creato, la musica li riflette nellanima, calmandone le passioni e risvegliando gli assopiti sentimenti del cuore. F. Fa di Bruno, I pregi della musica, cap. 1 de Riflessi cristiani sulla musica, cit. da G. Parisi (a cura di), Musica, sposa della creazione, San Paolo, Cinisello Balsamo 2002, p. 30. Come Sovrano, come Creatore, Iddio non pu non volere che le sue fatture non siano in lui. E siccome in Dio tutto perfetto, questo volere che siano in lui e dipendano da lui, significa un possesso perfettissimo senza restrizioni, senza confini, senza requie, ma completo, perenne, infinito. Datemi un pianeta sottoposto alla pi piccola forza di attrazione, prevalente alle altre forze cui potrebbe soggiacere, verr certo un momento che il suo sole lo unir a s per sempre; perch maggiore e continuo si limpulso di attrazione. Cos lanima, ben usando di sua libert, si volga per un istante a Dio con tale solo una intensit che prevalga alle forze perturbatrici del mondo e si lasci indi tranquillamente tirare dalla divina grazia; ecco che questa sar cos veemente nei suoi ardori che la trarr irresistibilmente a s incorporandola in eterno nel torrente delle sue purissime delizie. Tant: egli proprio di Dio il non ammettere limiti alle sue operazioni. Possedere, amare la sua creatura egli certo la sua dote. Ora ei conviene pur certamente alla sua onnipotenza, alla sua bont di raggiungere, nellordine da lui stabilito, il massimo grado del possibile e del bene nel compiere collanima lunione sua, meta finale del suo amore. F. Fa di Bruno, Piccolo omaggio della scienza alla divina Eucaristia, Pier Giacinto Marietti, Torino 1872, pp. 97-99

Francesco Fa di Bruno (Alessandria, 1825 - Torino, 1888)

Alexis Carrel, (Sainte-Foy-les-Lyon, Rodano, 1873 - Parigi 1944)

Le ricerche del chirurgo e fisiologo francese Alexis Carrel riguardarono principalmente la chirurgia sperimentale e il trapianto di tessuti e di organi interi. Diresse la divisione di chirurgia sperimentale del Rockefeller Institute for Medical Research di New York. Nel 1912 gli fu assegnato il premio Nobel per la medicina, per le numerose e importanti ricerche sulla sutura dei vasi

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per la medicina, per le numerose e importanti ricerche sulla sutura dei vasi sanguiferi e sul trapianto d'organi. Dimostr la possibilit di trapiantare con successo, in un nuovo ospite, il rene di cane anche a un mese di distanza dal prelevamento, purch mantenuto a bassa temperatura. Nel 1935, in collaborazione con Charles Lindbergh, il famoso aviatore che per primo travers l'Atlantico in solitario e senza scalo, mise a punto una pompa di perfusione per tessuti e organi in vitro (Lindbergh risolse i problemi meccanici coinvolti nel progetto). Molto noto e tradotto in varie lingue il suo libro L'homme, cet inconnu (1935). Divenne membro delle pi grandi Accademie di Medicina e delle Scienze del mondo, tra le quali quella di Parigi e, dal 1936, la Pontificia Accademia delle Scienze. La vita di Carrel segnata dalla sua conversione, meditata e sofferta, al Cristianesimo avvenuta in seguito alla guarigione miracolosa di una giovane, Marie Bailly, malata di peritonite tubercolare verificatasi a Lourdes, dove lui si era recato come medico accompagnatore degli ammalati per sostituire un collega. I particolari di questo evento sono raccontati nel libro Viaggio a Lourdes, composto nel 1949. Da questopera tratta la seguente preghiera: Vergine dolce, che soccorrete gli infelici, che vi implorano umilmente, proteggetemi. Io credo in Voi. Voi avete voluto rispondere al mio dubbio con un miracolo manifesto. Io non so vederlo, io dubito ancora. Ma il mio desiderio pi vivo, il fine pi alto di tutte le mie aspirazioni di credere, perdutamente, ciecamente credere, senza pi discutere, senza criticare. Il Vostro nome pi dolce del sole del mattino. Prendete Voi il peccatore inquieto, dal cuore in tempesta, dalla fronte aggrondata, che si consuma nella ricerca delle chimere. Sotto i consigli profondi e duri del mio orgoglio intellettuale giace, disgraziatamente ancora soffocato, un, il affascinante di tutti i sogni, quello di credere in Voi, di amarvi, come i frati dallanima candida. Alexis Carrel, Viaggio a Lourdes, Morcelliana, Brescia 2008, p. 71

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Consegu la laurea in fisica all'Universit di Roma La Sapienza con una tesi sul neutrone sotto la guida del premio nobel Enrico Fermi. Divenne professore di Fisica sperimentale all'Universit di Palermo (1942), poi di Fisica terrestre all'Universit di Roma (1952). Dal 1949 fu direttore dell'Istituto nazionale di geofisica e realizz una rete di Osservatori Geofisici in tutta Italia. Nel 1946 fu eletto dallAssemblea Costituente per la DC e nel 48 deputato parlamentare, rinunciando per nel 1953 alla carriera politica per tornare a dedicarsi alla ricerca. Dal 1958 al 1964 divenne rappresentante dell'Italia presso l'EURATOM e poi vicepresidente di questo Ente; in questa carica organizz centri per la ricerca scientifica nei 6 Paesi che componevano allora la Comunit Europea, tra i quali il centro di ISPRA. Sotto la sua direzione fu varata e applicata nella Comunit la legge per la protezione delle radiazioni nucleari. Nel 1966 costitu la COMING Societ di progettazione industriale. Nelle sue ricerche si occupato prevalentemente di questioni inerenti l'elettricit e il magnetismo terrestre. Nel 1966 fu nominato dalla Santa Sede membro dellallora Segretariato per i Laici. Morto il 26 maggio, 1974, il 21 maggio del 1996 viene introdotta la sua causa di beatificazione dalla diocesi di Senigallia. Medi fu autore di molte riflessioni spirituali, tra le quali proponiamo lInno alla creazione: Oh voi misteriose galassie, voi mandate luce ma non intendete; voi mandate bagliori di bellezza ma bellezza non possedete; voi avete immensit di grandezza ma grandezza non calcolata. Io vi vedo, vi calcolo, vi intendo, vi studio e vi scopro, vi penetro e vi raccolgo. Da voi io prendo la luce e ne faccio scienza, prendo il moto e ne fo sapienza, prendo lo sfavillio dei colori e ne fo poesia; io prendo voi oh stelle nelle mie mani e tremando nell'unit dell'essere mio vi alzo al di sopra di voi stesse e in preghiera vi porgo a quel Creatore che solo per mio mezzo voi stelle potete adorare. Brano tratto dalla conferenza Gli uomini e il cielo, Prato, 30 aprile 1970. Fonte: http://www.internetsv.info/Discorsi.html

Enrico Medi (Porto Recanati 1911 - Roma 1974)

Geologo e paleontologo francese. Nel 1899 entr nel noviziato della Compagnia di Ges, ad Aix-en-Provence. Fu professore di geologia e paleontologia all'Institut Catholique di Parigi; condusse ricerche nel bacino del Fiume Giallo e in zone dell'India, della Birmania e di Giava; studi la fauna pliocenica d'Europa. Nel 1935 partecip alla scoperta del Sinanthropus pekinensis, lUomo di Pechino, risalente a pi di 300.000 anni fa. Dalla prospettiva della sua fede cristiana cerc di integrare la visione scientifica di un mondo in evoluzione con la visione di un creato che trova nellIncarnazione del Verbo il suo compimento. Luomo per Teilhard de Chardin la chiave dellevoluzione dellUniverso e Cristo ne il motore e il Punto Omega allo stesso tempo, a cui tende tutta lUmanit e il Cosmo. Nel suo pensiero troviamo la ricerca di un nuovo linguaggio, capace di riconciliare i temi dellevoluzione e della scienza con la fede cristiana (ricordiamo la creazione di neologismi come noosfera). Eppure, proprio questo linguaggio innovativo diede origine a non pochi fraintendimenti. Alcuni anni dopo la sua morte, nel 1962, un Monitum dell'allora Sant'Uffizio dichiarava in un breve comunicato che le opere del padre gesuita di natura filosofica e teologica, a differenza di quelle di carattere scientifico, contenevano ambiguit ed errori. in particolare il linguaggio dellAutore, mistico e creativo, a poter indurre, se non ben compreso, verso un orientamento panteista. I successivi studi del Cardinale H. de Lubac contribuirono a chiarire meglio il senso delle tesi di Teilhard. Il brano che riportiamo, fra i numerosi testi di meditazione e di preghiere sul cosmo come creato, tratto dallopera Comment je crois (1934). In realt, v una sola umilt al Mondo, una mansuetudine, un sacrificio, una passione, un seppellimento, una risurrezione: quelli del Cristo. Tutto quanto uno in Lui, multiplo in noi, iniziato e perfetto in Lui, eppure completato da noi. Soprattutto la Messa e la Comunione, quanto profondo e universale si rivela il loro mistero! Quando il Cristo discende sacramentalmente in ogni suo fedele ora lo comprendiamo, non solo per conversare con lui. per annetterlo, un po di pi, fisicamente, a S e a tutti gli altri fedeli nella crescente unit del Mondo. Quando Egli dice, mediante il sacerdote: Hoc est Corpus meum [questo il mio Corpo] (Mt 26,26; Mc 14,22; Lc 22,19; 1 Cor 11,24. Parole della consacrazione della Messa), queste parole travalicano il mondo

Pierre Teilhard de Chardin (Sarcenat, Puy-de-Dme, 1881 - New York, 1955)

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Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede Mc 14,22; Lc 22,19; 1 Cor 11,24. Parole della consacrazione della Messa), queste parole travalicano il mondo infinito il pezzo di pane sul quale vengono pronunciate: fanno nascere il Corpo mistico tutto intero. Oltre lOstia transustanziata, lazione sacerdotale coinvolge tutto lintero Cosmo che, gradualmente, attraverso i secoli, lIncarnazione mai terminata trasforma. Non v una sola Messa al Mondo, in tutti i tempi: la vera Ostia, lOstia totale, lUniverso che, sempre pi intimamente, il Cristo invade e vivifica. Dalla pi lontana origine delle cose sino al loro imprevedibile compimento, attraverso le dinamiche senza fine dello spazio illimitato, lintera Natura subisce, lentamente ed irresistibilmente, la grande Consacrazione. In fondo, una sola cosa si fa, da sempre e per sempre, nel Creato: il Corpo di Cristo. da Comment je crois, tr. it. in Meditazioni cosmiche e preghiere, Queriniana, Brescia 1994, pp. 92-93.

Matematico italiano di spicco, Francesco Severi fu Rettore dellUniversit La Sapienza di Roma, incarico che lascer nel 1925 dopo il delitto Matteotti, in profondo disaccordo col governo di allora. Nel 1939 fonda a Roma lIstituto di Alta Matematica, assumendone la presidenza che terr fino al 1956.I suoi meriti accademici e scientifici gli valsero la nomina di socio di ventisei accademie e societ scientifiche, tra le quali lAccademia dei Lincei, l'Accademia dei XL, la Pontificia Accademia delle Scienze e l'Acadmie des sciences. La sua opera scientifica prende le mosse dalla geometria proiettiva e dalla geometria algebrica. A lui si deve lo sviluppo della teoria delle serie e dei sistemi di equivalenza sopra superfici e variet algebriche; ha inoltre dato inizio alla teoria generale della base per le curve di una superficie algebrica, alla teoria delle funzioni quasi abeliane, alla teoria delle corrispondenze algebriche. Importanti contributi ha portato anche nel campo della geometria differenziale come pure dell'analisi matematica. Giunto alla fede cristiana in maggiore et, fu critico nei confronti del neopositivismo, soprattutto nelle sue posizioni estreme che si traducevano nel disinteresse, ben pi grave dellopposizione, per la prospettiva metafisica portando alla riduzione di tutta la scienza a pura metodologia. [ ] Le considerazioni spirituali che riportiamo sono tratte dalle battute finali di un capitolo della sua opera Dalla scienza alla fede (1959). Piegati, uomo! Ci che hai appreso e costruito effimero, se non lo consideri un tentativo che allora soltanto diverr davvero nobile e degno, di avvicinarti, con ogni tua forza, alla comprensione della Realt, fuori dello spazio e del tempo; lascia che la parola del Divino Mediatore risuoni nel tuo cuore, medita la sua eco e attendi quellimprovvisa illuminazione e partecipazione che ti faccia ascendere di un balzo i gradini dellontologia esistenziale e dalla soglia del mistero ti porti alla soglia dellEssere. F. Severi, Dalla scienza alla fede, Edizioni Pro Civitate Christiana, Spoleto 1959, p. 118.

Francesco Severi (Arezzo, 1879 - Roma, 1961)

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