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LIBAVIUS Andreas (medico tedesco 'Saxo-Halensis') (Halle, 1540 - Coburgo, 1616)
“Il Caillet, a proposito dell'opera di questo fecondissimo autore, dice. 'Ouvrage très rare, du plus sage et fécond disciple de Paracelse: composé lors de sa querelle contre les Frères de la Rose+Croix'. Certamente non si può negare che siano numerose le opere di questo celebre alchimista, che fu acceso partecipe dei contrasti fra i Paracelsisti e i Galenisti, e si batté nella contemporanea polemica rosacruciana. Fu famoso anche come chimico e medico, e come tale è il primo che abbia parlato della trasfusione del sangue, 'anche se non sembra che ne abbia tentato la prova', e pare abbia scoperto nuovi preparati chimici e nuovi modi di distillazione, proponendo, anzi addirittura progettando, più specifici laboratori per analisi chimiche. Unanime verso di lui la stima nei repertori chimico-alchimici. Vero è che spesse volte (ed anche in altri casi oltre che in questo) è arduo distinguere dove finisca la chimica e cominci l'alchimia e viceversa, ma per Libavius, oltre che la fedeltà a Paracelso, una valida testimonianza di non superficiale conoscenza è offerta dalla sua famosa opera Alchymia recognita, emendata et aucta, 1606, che è 'a splendid defence of Alchemy' (Duveen). Discorda dalla maggioranza l'arguto Lenglet-Dufresnoy, il quale del Libanius scrive: 'un de plus fertiles Ecrivains de la Science Hermetique. Je trouve même, qu'il en a trop écrit. C'est aussi qui fait croire qu'il n'a pas réussi'. Questo giudizio del Dufresnoy, più che una scherzosa cattiveria, può forse essere derivato da quest'altra affermazione che, sempre a proposito del Libavius, fa in altro luogo della sua opera: 'Les Artistes intelligens préferent toujours un Auteur, qui en dix pages leurs fornit dix opérations sensées à un discoureur, qui ne leur en produit qu'une seule'.
Rilegata insieme con quest'opera del Libavius è un'operetta di BESSONIUS Jacob
DE ABSOLUTA RATIONE EXTRAHENDI OLEA ET AQUAS (Pp. 609-680".
Titolo originale
XVII sec. LIBAVIUS Andreas: PRAXIS ALCHYMIAE, 1604
LIBAVIUS Andreas (medico tedesco 'Saxo-Halensis') (Halle, 1540 - Coburgo, 1616)
“Il Caillet, a proposito dell'opera di questo fecondissimo autore, dice. 'Ouvrage très rare, du plus sage et fécond disciple de Paracelse: composé lors de sa querelle contre les Frères de la Rose+Croix'. Certamente non si può negare che siano numerose le opere di questo celebre alchimista, che fu acceso partecipe dei contrasti fra i Paracelsisti e i Galenisti, e si batté nella contemporanea polemica rosacruciana. Fu famoso anche come chimico e medico, e come tale è il primo che abbia parlato della trasfusione del sangue, 'anche se non sembra che ne abbia tentato la prova', e pare abbia scoperto nuovi preparati chimici e nuovi modi di distillazione, proponendo, anzi addirittura progettando, più specifici laboratori per analisi chimiche. Unanime verso di lui la stima nei repertori chimico-alchimici. Vero è che spesse volte (ed anche in altri casi oltre che in questo) è arduo distinguere dove finisca la chimica e cominci l'alchimia e viceversa, ma per Libavius, oltre che la fedeltà a Paracelso, una valida testimonianza di non superficiale conoscenza è offerta dalla sua famosa opera Alchymia recognita, emendata et aucta, 1606, che è 'a splendid defence of Alchemy' (Duveen). Discorda dalla maggioranza l'arguto Lenglet-Dufresnoy, il quale del Libanius scrive: 'un de plus fertiles Ecrivains de la Science Hermetique. Je trouve même, qu'il en a trop écrit. C'est aussi qui fait croire qu'il n'a pas réussi'. Questo giudizio del Dufresnoy, più che una scherzosa cattiveria, può forse essere derivato da quest'altra affermazione che, sempre a proposito del Libavius, fa in altro luogo della sua opera: 'Les Artistes intelligens préferent toujours un Auteur, qui en dix pages leurs fornit dix opérations sensées à un discoureur, qui ne leur en produit qu'une seule'.
Rilegata insieme con quest'opera del Libavius è un'operetta di BESSONIUS Jacob
DE ABSOLUTA RATIONE EXTRAHENDI OLEA ET AQUAS (Pp. 609-680".
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LIBAVIUS Andreas (medico tedesco 'Saxo-Halensis') (Halle, 1540 - Coburgo, 1616)
“Il Caillet, a proposito dell'opera di questo fecondissimo autore, dice. 'Ouvrage très rare, du plus sage et fécond disciple de Paracelse: composé lors de sa querelle contre les Frères de la Rose+Croix'. Certamente non si può negare che siano numerose le opere di questo celebre alchimista, che fu acceso partecipe dei contrasti fra i Paracelsisti e i Galenisti, e si batté nella contemporanea polemica rosacruciana. Fu famoso anche come chimico e medico, e come tale è il primo che abbia parlato della trasfusione del sangue, 'anche se non sembra che ne abbia tentato la prova', e pare abbia scoperto nuovi preparati chimici e nuovi modi di distillazione, proponendo, anzi addirittura progettando, più specifici laboratori per analisi chimiche. Unanime verso di lui la stima nei repertori chimico-alchimici. Vero è che spesse volte (ed anche in altri casi oltre che in questo) è arduo distinguere dove finisca la chimica e cominci l'alchimia e viceversa, ma per Libavius, oltre che la fedeltà a Paracelso, una valida testimonianza di non superficiale conoscenza è offerta dalla sua famosa opera Alchymia recognita, emendata et aucta, 1606, che è 'a splendid defence of Alchemy' (Duveen). Discorda dalla maggioranza l'arguto Lenglet-Dufresnoy, il quale del Libanius scrive: 'un de plus fertiles Ecrivains de la Science Hermetique. Je trouve même, qu'il en a trop écrit. C'est aussi qui fait croire qu'il n'a pas réussi'. Questo giudizio del Dufresnoy, più che una scherzosa cattiveria, può forse essere derivato da quest'altra affermazione che, sempre a proposito del Libavius, fa in altro luogo della sua opera: 'Les Artistes intelligens préferent toujours un Auteur, qui en dix pages leurs fornit dix opérations sensées à un discoureur, qui ne leur en produit qu'une seule'.
Rilegata insieme con quest'opera del Libavius è un'operetta di BESSONIUS Jacob
DE ABSOLUTA RATIONE EXTRAHENDI OLEA ET AQUAS (Pp. 609-680".
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