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KERN DER ALCHYMIE 1685
„Il volume non si chiude a p. 206 perché segue un trattatelo così intitolato:
Anonymi Philalethae Commentarius in Epistolam Gerorgii Riplaei an den König Eduardum, Aus dem Englischem übersetzt von Johann Langen.
Leipzig, verlegts Valentin Adler, 1685
Il trattato, come i precedenti Introitus apertus ..., Enarratio methodica … vengono attribuiti a Ireneo Filalete dal Ferguson (II, 194-195) e dal Duveen (op. cit., 470-471). Non così il Caillet per il quale i medesimi trattati vengono attribuiti, meno l’Introitus, allo Starkey. Poiché Caillet (op. cit., 273, 552-553, 668-669) pensa che ‘Filaleta sia un nome mistico di due alchimisti, l’uno è Thomas Vaughan inglese, l’altro il suo discepolo americano George Starkey. Thomas Vaughan sarebbe stato: ‘illustre alchimiste et Grand Maître de la Rose Croix’ ‘, nato in Inghilterra verso il 1612. Queste Filalete avrebbe avuto per discepolo un americano George Starkey che avrebbe assunto nei suoi scritti il medesimo nome mistico del maestro (Philaletha) cambiando soltanto il nome in quello di Aerynaeus o Ireneus o Cyrenaeus, talvolta anche il nome supplementare Philoponus. L’opera più celebre di Thomas Vaughan è l’Introitus apertus ad occlusum regis palatium.”
Titolo originale
PHILALETHES Philoponus Irenaeus: Kern der Alchymie 1685
KERN DER ALCHYMIE 1685
„Il volume non si chiude a p. 206 perché segue un trattatelo così intitolato:
Anonymi Philalethae Commentarius in Epistolam Gerorgii Riplaei an den König Eduardum, Aus dem Englischem übersetzt von Johann Langen.
Leipzig, verlegts Valentin Adler, 1685
Il trattato, come i precedenti Introitus apertus ..., Enarratio methodica … vengono attribuiti a Ireneo Filalete dal Ferguson (II, 194-195) e dal Duveen (op. cit., 470-471). Non così il Caillet per il quale i medesimi trattati vengono attribuiti, meno l’Introitus, allo Starkey. Poiché Caillet (op. cit., 273, 552-553, 668-669) pensa che ‘Filaleta sia un nome mistico di due alchimisti, l’uno è Thomas Vaughan inglese, l’altro il suo discepolo americano George Starkey. Thomas Vaughan sarebbe stato: ‘illustre alchimiste et Grand Maître de la Rose Croix’ ‘, nato in Inghilterra verso il 1612. Queste Filalete avrebbe avuto per discepolo un americano George Starkey che avrebbe assunto nei suoi scritti il medesimo nome mistico del maestro (Philaletha) cambiando soltanto il nome in quello di Aerynaeus o Ireneus o Cyrenaeus, talvolta anche il nome supplementare Philoponus. L’opera più celebre di Thomas Vaughan è l’Introitus apertus ad occlusum regis palatium.”
KERN DER ALCHYMIE 1685
„Il volume non si chiude a p. 206 perché segue un trattatelo così intitolato:
Anonymi Philalethae Commentarius in Epistolam Gerorgii Riplaei an den König Eduardum, Aus dem Englischem übersetzt von Johann Langen.
Leipzig, verlegts Valentin Adler, 1685
Il trattato, come i precedenti Introitus apertus ..., Enarratio methodica … vengono attribuiti a Ireneo Filalete dal Ferguson (II, 194-195) e dal Duveen (op. cit., 470-471). Non così il Caillet per il quale i medesimi trattati vengono attribuiti, meno l’Introitus, allo Starkey. Poiché Caillet (op. cit., 273, 552-553, 668-669) pensa che ‘Filaleta sia un nome mistico di due alchimisti, l’uno è Thomas Vaughan inglese, l’altro il suo discepolo americano George Starkey. Thomas Vaughan sarebbe stato: ‘illustre alchimiste et Grand Maître de la Rose Croix’ ‘, nato in Inghilterra verso il 1612. Queste Filalete avrebbe avuto per discepolo un americano George Starkey che avrebbe assunto nei suoi scritti il medesimo nome mistico del maestro (Philaletha) cambiando soltanto il nome in quello di Aerynaeus o Ireneus o Cyrenaeus, talvolta anche il nome supplementare Philoponus. L’opera più celebre di Thomas Vaughan è l’Introitus apertus ad occlusum regis palatium.”