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Anno 1 N.

1 Luned 18 febbraio 2013

Mensile di approfondimento sportivo

I ricavi devono quantomeno coprire i costi. Questo lo slogan che hanno in comune un proprietario di una qualsiasi azienda e le Roi, monsieur Michel Platini, promotore, fin dalla sua nomina a presidente dellUefa nel 2007, di un calcio meno indebitato e teso ad un auto-sostentamento finanziario. Slogan che, a quanto pare, molti presidenti e dirigenti del calcio europeo (sceicchi e non) hanno dimenticato o accantonato, col risultato inevitabile di bilanci sempre in rosso, o quasi. Ma cos in realt il Fair Play finanziario? Il fair play finanziario un progetto approvato dallUefa nel 2009, e che ha come obiettivo Giuseppe il conferimento di maggior ordine e razionalit al sistema Vecchione finanziario dei club, promuovendo gli investimenti sul settore giovanile, sulla costruzione di nuove infrastrutture, incoraggiando, cos, i club a contare solo sui propri profitti. Tale progetto, entrato in vigore nel 2012 e che entrer a pieno regime nel 2018, ha gi compiuto una vittima, ossia il Malaga Club de Futbol, colpevole di aver accumulato negli ultimi mesi troppi debiti, i quali se non saldati prima del 31 marzo 2013 coster agli andalusi lesclusione da ogni competizione continentale per i prossimi 4 anni. Questo disegno finanziario organizzato in tre fasi, nelle quali lUefa controller con attenzione i bilanci, permettendo perdite non superiori ai 45 milioni di euro, per la prima fase, ai 30 milioni di euro, per la seconda fase, e a 5 milioni di euro, per la terza fase. Naturalmente non verranno considerate come uscite le spese per la realizzazione di nuove infrastrutture e lingaggio di under 18. Le sanzioni che saranno applicate a chi non dovesse rispettare tali parametri sono principalmente tre, lesclusione dalle coppe, il divieto di schierare allinterno delle coppe i calciatori acquistati nella sessione di mercato di gennaio, e una Nato ad Avellino il trattenuta sui premi Uefa. Nonostante lo scetticismo riguardo 3/11/1991, studente allapplicazione di tale piano, evidente che nel calcio europeo dellUniversit qualcosa stia per cambiare.
Parthenope di Napoli, Facolt di Scienze Motorie.

2.

Fair play finanziario, il piano di Michael Platini

3.
5.

FOCUS Roberto Baggio, cos


lascio la Figc Il libro di storia di Umberto

Chiariello
7. Giornalismo Sportivo allUniversit Parthenope di Napoli 8. Calcioscommesse, ora basta!

Siempre Maradona! Genio! Genio! Genio! ta-tata-ta-ta-ta-ta... y Goooooool... Gooooool... Barrilete csmico... de qu planeta viniste? Citt del Messico, Stadio Azteca, 22 giugno 1986, Argentina Inghilterra, quarti di finale della coppa del mondo. Le parole che rincorrono ci che gli occhi vedono. Quei movimenti, cos rapidi, repentini, indescrivibili, che lasciano senza parole. Ta-ta-ta-ta-ta-ta forse lunico modo che Hugo Morales, telecronista di quella partita, ha per acciuffare con le parole il giocatore pi forte di tutti i tempi, Diego Armando Maradona. Argentina Inghilterra. Una partita che va oltre i confini del calcio. Non un semplice quarto di finale, in ballo ci sono molte cose, troppe. La guerra persa contro il Regno Unito per il possesso delle isole Falkland non andata per niente gi agli argentini. In campo accanto alla Seleccin de Argentina scende lorgoglio popolare. Una partita da vincere. Bisogna dimostrare chi il pi forte. Ci pensa Diego, el pibe de oro, prima con la mano de Dios, poi con gli undici tocchi ad affondare la corazzata Inghilterra facendo impazzire tutta lArgentina, incantando lintero mondo. 5

Incantando, si, come fa Umberto Chiariello. Luned 4 febbraio, ore 14.30, Palazzo Pacanowsky di Napoli, puntuale come sempre, arriva nel suo cappotto lungo, nero e con un cappello da cowboy che farebbe impallidire dinvidia anche Clint Eastwood. Elegante e con la bramosia di chi ha il bisogno di raccontare. Il Barrilete csmico di Napoli Canale 21, si siede, apre il suo libro di storia, e incomincia a narrare retroscena e aneddoti del calcio di un tempo, lasciando tutti gli studenti del corso di giornalismo sportivo dellUniversit Parthenope a bocca aperta; un po come el pibe de oro fece con Hugo Morales quel caldo pomeriggio di giugno dell86. Umberto disegna nelle menti dei futuri giornalisti la storia del calcio, passando dagli scudetti vinti dal Napoli nell87 e nel 90, a quello perso clamorosamente nell88 sciupando i 5 punti di vantaggio sulla seconda sino alla 20^giornata, regalando praticamente lo scudetto al Milan di Sacchi. Ma non si parlato solo del Napoli, infatti tante sono state le parole spese per il Brasile di Pel, per quel Brasile che in campo schierava ben 5 numeri 10, un qualcosa di impensabile a quel tempo, e forse anche oggi, per il calcio italiano. Questultimo influenzato, come tutto il calcio europeo daltronde, dal calcio totale dellAjax di Rinus Michels, visto come una pazzia in quel tempo. Si parlato dei migliori calciatori di tutti i tempi , e tra i vari

Cruijff, Van Basten, Di Stefano e Platini, molta attenzione lha suscitata Juan Alberto Schiaffino e la sua storia, El Maracanazo , il dramma del Maracan. Era il 16 luglio 1950, allo stadio Maracan di Rio de Janeiro, in Brasile, si disputava la finale della coppa del mondo tra il Brasile e lUruguay. Il Brasile sorretto da 200.000 persone, si port in vantaggio nella ripresa, e spinto dallentusiasmo che quello stadio e quella gente trasmetteva, si riversava continuamente in avanti per cercare altri gol. Il Brasile per, allora con la maglia totalmente bianca, non aveva fatto i conti con Schiaffino e Ghiggia, capaci clamorosamente di ribaltare il risultato e portare la coppa in Uruguay. Al fischio finale linverosimile, numerosi furono i morti, e le scene che si vedevano in citt erano quelle di un popolo sconfitto. Lo stesso Schiaffino, uscito dal campo, solo, per recarsi in un bar a bere una birra e realizzare ci che insieme ai suoi compagni era stato capace di fare, prov pena per quello che stava accadendo. Umberto Chiariello ha cos chiuso il suo libro di storia, e rimettendo il suo cappotto nero ed il suo cappello, umilmente ha salutato i ragazzi, con la consapevolezza di aver trasmesso, almeno un po, la passione verso lo sport pi bello di sempre. Lunga vita al calcio.

Il giornalismo non un mestiere per giovani!. A questa affermazione la Parthenope, Universit degli studi di Napoli, risponde offrendo agli studenti della facolt di Scienze Motorie, un corso di giornalismo sportivo. Tale corso ha come obiettivo formativo quello di fornire una solida preparazione culturale di base finalizzata alla conoscenza delle principali sfere giornalistiche, e, cio, ai vai modi di fare informazione (televisione, radio, carta stampata). Vari saranno gli argomenti che andranno ad essere trattati, si passer ad esempio dal calcio al pugilato, dal nuoto allequitazione, dalla radiocronaca alla telecronaca, passando per il telegiornale sportivo. Ad aiutare i giovani studenti in questo corso, della durata di sei mesi, ci saranno anche numerosi ospiti affermati, pronti a elargire consigli e sostegno. Il 21 gennaio, intervenuto al corso Gianluca Gifuni, noto giornalista di Radio Marte, che non si limitato solo a distribuire consigli ai ragazzi, ma ha anche voluto testare con mano le loro capacit di improvvisazione, ammirando anche la sfrontatezza di alcuni. Gianluca ha parlato molto anche della sua carriera, della gavetta, delle importanti occasioni avute e di quelle altrettanto importanti accantonate pur di arrivare a ci che realmente aspirava, magari compiendo numerosi sacrifici, sicuramente rinunciando a delle retribuzioni molto pi alte, ma c qualcosa di pi bello che alzarsi il mattino e fare davvero ci che si ama? Naturalmente la presenza di ospiti cos importanti non fa altro che incentivare i ragazzi, e la presenza di Gianluca stata davvero importante per coloro che hanno nel cassetto il sogno di diventare speaker radiofonici.

Cera da scommetterci, verrebbe da dire. Prima o poi la bomba calcio scommesse sarebbe riscoppiata. Era il 1980, solo qualche mese prima delleuropeo di calcio che si sarebbe svolto proprio in Italia, il calcio italiano fu travolto dallo scandalo del Totonero, scommesse clandestine atte a truccare le partite di campionato di Serie A e di Serie B. Tra i coinvolti nomi illustri, quali Paolo Rossi, Bruno Giordano e Giuseppe Savoldi. La giustizia fece il suo percorso e sembrava di aver inflitto abbastanza punizioni che nemmeno alle menti pi brillanti del manicomio di Volterra avrebbe sfiorato lidea di rifinire in questo vortice e ripercorrere gli stessi errori. Ma in Italia ci si superati. 1 giugno 2011. Ci risiamo. Ecco Scommessopoli, non pi scommesse clandestine, ma scommesse legali su siti italiani e soprattutto stranieri, il tutto organizzato da una vera e propria fabbrica della scommessa. Si passa dallimpero della A, allinferno della Lega pro, con un giro di soldi che farebbe accapponare la pelle a chiunque. A distanza di quasi 2 anni, numerose sono ancora le indagini da approfondire, e altrettanto numerosi sono i nomi altisonanti che la giustizia sportiva ha gi punito. Doni e Signori su tutti. Al quarto appuntamento del corso di giornalismo sportivo offerto dallUniversit degli Studi di Napoli Parthenope, sono intervenuti lavvocato Delle Donne, difensore di Gianluca Grava e di Paolo Cannavaro nel caso Gianello, e lavvocato Di Monda. Argomento del giorno, naturalmente, il calcio scommesse. Tante le parole spese per il caso Gianello, e per Grava e Cannavaro, dapprima squalificati per 6 mesi per omessa denuncia, poi assolti date le incongruenze e la vaghezza dellex portiere azzurro. Lintera situazione stava per costare caro non solo alle carriere di Paolo e Gianluca, ma rischiava soprattutto di compromettere il percorso del Napoli in campionato, con linflizione di 2 punti di

penalizzazione, poi restituiti. Giustizia fatta dunque, e alla fine dellintera vicenda, lex numero 22 della squadra partenopea si pronunciato in un mea culpa infinito, chiedendo scusa a citt, tifosi, agli amici Paolo e Gianluca verso i quali nutre profonda stima (sar reciproca?) e soprattutto al Napoli calcio. Matteo Gianello si raccontato in una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport: ho cercato il suicidio, ma non ne ho avuto il coraggio, sono entrato in depressione..io traditore? I traditori sono altri.. Tutto bene quel che finisce bene, dunque. Almeno per questa vicenda. Ma la verit che oggi il calcio pi sporco che mai. Come riferito dallavvocato Delle Donne,nuovi fascicoli si sono aperti su partite dellintero palcoscenico del calcio europeo, unondata che sembra davvero non finire mai. La medicina per questo calcio malato una. C lobbligo di rifondare,il calcio rischia di perdere la sua credibilit. Si potrebbe ripartire magari dallabolizione delle scommesse legali. Processo lungo, tortuoso, ma non impossibile.

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