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Progetti

Stefano Gilardone

Povero pubblico, non pu neppure arredarsi da s la propria casa. Ne verrebbe fuori un bel pasticcio. E questo non lo vuol capire.(1) Con queste parole Adolf Loos, alla fine del secolo scorso, lamentava, con il consueto cinismo, la scarsa attitudine degli architetti verso un atteggiamento maturo, tollerante, non maieutico nei confronti del cliente/interlocutore. Largomento, protrattosi a fasi alterne durante lintero arco del Novecento, stato vivacizzato dagli approfondimenti introdotti dalla psicologia ambientale relativi ai mutui rapporti di dipendenza tra luomo e lo spazio fisico da cui cir-

helamaa & pulkkinen

Edifici residenziali a Helsinki


condato.Tali studi,anche se spesso indeboliti da irregimentazioni pseudo/confuciane, hanno avuto il merito di tener

desto linteresse sui concetti di bisogno e funzione, indispensabili al soddisfacimento della quotidianit. In questo contesto va introdotta lattenzione solitamente rivolta a queste variabili dai Paesi del Nord Europa, forse stimolati in ci dalla bassa densit di popolazione favorita delle estreme condizioni geoclimatiche. In particolare nella Finlandia, tra le due guerre, lopera di Alvar Aalto interamente tesa a fare s che dalle ceneri del progettista di sintesi funzionalista emerga una nuova fase dellarchitettura, lontana dagli amministratori sociali e in grado di proiettare i metodi razionali dal campo tecnico a quello umano e psicologico.(2) Con tali presupposti pare pi facile capire le modalit per cui larchitettura finlandese si sia, nel corso del secolo, consolidata come unautentica scuola, convertendo il tradizionalmente ostico ceppo linguistico ugro-finnico in una forma architettonica piana, immediatamente comunicativa, in cui lelemento antropizzato si fonde naturalmente con lambiente circostante. Helamaa e Pulkkinen, componenti lomonimo Studio Associato, non sfug-

Langolo delledificio rivolto a ovest.

Piante dei piani rialzati: evidente la frammentazione del cuneo distributivo che separa i corpi.

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Prospetto verso est e la fusione di intonaco e laterizio visibile dal fianco.

Gli altri due prospetti, ovest e sud.

gono alla regola con questo impianto residenziale a finanziamento semipubblico, situato a Helsinki su unarea in cui precedentemente sorgeva un vecchio deposito, periodicamente minacciato dalle esondazioni del vicino fiume Vantaanjoki. Le quattro torri, composte ciascuna da due corpi abbracciati, al piano rialzato delle quali si accede attraverso dei pontili aggettanti sullinterno del lotto, sono disposte sul terreno introducendo una lieve rotazione progressiva, tale da garantire le migliori condizioni di esposizione. I suddetti corpi, uno in laterizio a vista ed uno in lastre di ce-

mento armato, contengono unit immobiliari di diversa ampiezza (le pi piccole in quello di mattoni). La pulizia delle piante, in cui il cuneo degli spazi comuni si insinua allinterno dividendo i due volumi, testimonia la correttezza semantica dellatteggiamento progettuale. La vera novit sta per allinterno dei singoli alloggi, in cui le pareti divisorie composte da elementi di legno ed il montaggio dei componenti a secco, compresi bagno e cucina, garantiscono grande flessibilit agli utenti, liberi finalmente di personalizzare la propria abitazione.

Scelte di tipo manageriale, concordate tra i progettisti, ed il mix di committenza pubblica e privata hanno poi condizionato alcune variabili, come lottimizzazione del numero dei piani sulla base dei servizi di distribuzione verticale, un ribasso dei costi del dieci per cento sul prezzo stabilito inizialmente, lo sviluppo dei disegni al CAD in modo da velocizzare i meccanismi progettuali, i sistemi di ventilazione convogliati in un unico punto degli alloggi (sempre allinsegna delle ipotetiche future modifiche), lattenta selezione dei materiali utilizzati, in cui spiccano gli originali balconi aggettanti,definiti volumetricamente dal pilastro metallico conficcato nel terreno e dagli schermi multifunzione (vento, luce, privacy). Tutto ci, nelle parole tanto vicino in modo sinistro alle paure espresse da Aalto,riscatta in una forma piacevole ed interessante la possibilit che si possa fare architettura di buon livello, tutelati da un atteggiamento coraggioso degli operatori pubblici, difendendo valori importanti come la coerenza progettuale e futili come la libert di sbagliare, democraticamente demandata agli utenti.
Note 1. Adolf Loos, Interni - Un Preludio, in Id., Parole nel vuoto, Milano, 1972. 2. Juhani Pallasmaa, Alvar Aalto: verso un funzionalismo sintetico, in AA.VV., Alvar Aalto 18981976, Milano, 1998.

La successione dei fronti in laterizio.

La distribuzione degli edifici nel lotto.

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Il candore dei corpi bianchi corrotti da lastre neoplastiche. Nella pagina a fianco: il convincente legame tra i volumi.

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