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Impennata di passeggeri per laeroporto di Skopje

Lo scalo della capitale macedone ha raggiunto a novembre uno dei migliori risultati di sempre, accogliendo 62.371 persone. Merito anche dei nuovi voli low cost introdotti da Wizz Air. Laeroporto di Skopje Alessandro il Grande ha accolto a novembre 62.371 passeggeri, ottenendo un risultato degno di nota: laumento, rispetto allafflusso registrato nello stesso mese dello scorso anno (56.180), stato infatti del 11%. Per quanto riguarda i voli di linea, invece, lincremento stato ancora pi significativo: 60.873 passeggeri contro 50.089, il 21,5% in pi rispetto al novembre del 2012. Gran parte del successo ascrivibile anche alla mossa della compagnia low cost ungaro-polacca Wizz Air, che ad ottobre ha aperto ben sei rotte dallaeroporto macedone, facendo viaggiare, soltanto nel mese di novembre, 15.565 passeggeri. Secondo il quotidiano macedone Dnevnik, di questo passo laeroporto di Skopje potrebbe arrivare facilmente a toccare la quota di un milione di passeggeri accolti entro la fine del 2013. Sarebbe la prima volta in 13 anni. Lultimo risultato del genere risale infatti al 2000, quando Alessandro il Grande accolse 1.000.200 passeggeri. Certamente questo dato spiegabile con i fortissimi sconvolgimenti politici che in quegli anni hanno attraversato i Balcani e non riconducibile ad altri fattori di crescita naturale. Infatti negli anni seguenti le cifre sono state molto pi modeste. Soltanto nel 2011 si ritornati a una buona vetta: 759.928 passeggeri accolti, il miglior risultato dopo 11 anni. In tutto ci, lannuncio dei nuovi voli introdotti dalla compagnia aera svizzera Darwin ha galvanizzato i vertici dellaeroporto. Ci sar una tratta quotidiana per Zurigo e due voli a settimana per Ginevra, ma linaugurazione, prevista per oggi, slittata al 15 dicembre.

Tensione dopo il no ai ricorsi serbi per Srebrenica

Dopo la bocciatura da parte della Commissione elettorale centrale, il rischio che forti sconvolgimenti politici possano colpire la citt bosniaca. La delibera della Commissione elettorale centrale bosniaca, secondo cui la richiesta fatta dai partiti serbi di riesaminare i ricorsi dei partiti serbi bosniaci sui risultati elettorali delle consultazioni amministrative dell'ottobre non accettabile, ha creato nuove tensioni politiche nella citt sul confine tra la Bosnia e la Serbia, dopo l'accordo politico raggiunto questa settimana dai partiti che formano attualmente la maggioranza al livello centrale del potere in Bosnia. L'attuale facente funzione del sindaco di Srebrenica, Camil Durakovic, candidato comune dei bosniaci musulmani vincitore delle elezioni, ha dichiarato al quotidiano di Sarajevo Dnevni Avaz che la decisione della Commissione " un dato di fatto" e che tutto il resto rappresenta "ormai una questione procedurale". Il ritardo nella formazione del governo locale dovr, secondo Durakovic, "concludersi prima o poi". Durakovic ha sottolineato che "ulteriori perdite di tempo rappresentano la continuazione dell'agonia dei cittadini di Srebrenica, dato che l'assemblea locale sarebbe dovuta essere ormai una realt, al fine di iniziare ad affrontare le questioni importanti per gli abitanti del comune". Le difficolt sono riemerse dopo che il presidente della Repubblica Srpska (l'entit serba della Bosnia, sotto la cui giurisdizione si trova anche Srebrenica) Milorad Dodik, ha temporaneamente abbandonato il proposito, annunciato in precedenza, di "continuare a contestare i risultati delle amministrative di Srebrenica". Dodik ha raggiunto questa settimana un accordo con i partiti bosniaci musulmani che, assieme al suo partito, l'Alleanza dei socialdemocratici indipendenti (Snsd), formano attualmente la maggioranza al livello centrale del potere bosniaco. L'accordo prevede infatti una maggioranza trasversale musulmana e serba nell'assemblea comunale di Srebrenica, ma lo stesso Durakovic si oppone a tale situazione, dato che i partiti bosniaci musulmani di Dodik, il Partito socialdemocratico (Sdp) e l'Alleanza per un futuro migliore (Sbb) non sono considerati, da parte della popolazione bosniaco-musulmana, rappresentanti legittimi del popolo, date le posizioni moderate e, soprattutto, la collaborazione con Dodik. Secondo Durakovic, la coalizione

concordata "non avr nemmeno un sindaco" e "funzionerebbe con molta difficolt senza l'appoggio di una persona che fa la funzione del sindaco". La stessa coalizione, secondo Durakovic, non sarebbe altro che "un'assurdit", in quanto "i bosniaci musulmani rappresenterebbero al suo interno una minoranza". La coalizione prevede infatti la composizione di un consiglio comunale comprendente quattro bosniaci musulmani e quattro serbi, motivo per cui Durakovic ha detto che non appogger la soluzione proposta. La piattaforma proposta dai partiti bosniaci musulmani in base alla quale Durakovic ha vinto le elezioni rappresenta, secondo l'attuale sindaco, "il valore dell'unit dei bosniaci musulmani, la stessa unit che qualcuno cerca di distruggere". A criticare l'accordo tra il partito di Dodik e l'Sdp arrivato anche il leader dell'Unione dei socialdemocratici indipendenti (Sdu), Stjepan Kljujic, secondo cui l'accordo "annulla, di fatto, la vittoria del candidato indipendente Camil Durakovic". Kljujic ha detto, nel corso di una conferenza stampa indetta gioved a Sarajevo, che l'accordo "svela il comportamento da traditore dei vertici dell'Sda, i quali accettano i ricatti di Dodik soltanto per mantenere i funzionari del partito sulle cariche statali". Il patto, a detta di Kljujic, "nega la volont elettorale degli abitanti di Srebrenica e non rispetta la giusta lotta delle madri di Srebrenica per la verit e la giustizia". Il memoriale per le vittime del genocidio di Srebrenica, sempre secondo Kljuic, "ammonisce che le vittime non devono essere umiliate con accordi politici". Per il Partito per la Bosnia (Sbih), la coalizione concordata tra l'Sdp e l'Alleanza dei socialdemocratici indipendenti (Snsd, il partito di Dodik), sarebbe addirittura "l'umiliazione maggiore di Srebrenica dopo il genocidio dell'11 luglio del 2011". Nella nota del partito viene condannata la decisione dei partiti della maggioranza che rappresentano i bosniaci musulmani "di creare una coalizione con l'Snsd, partito che nega il genocidio contro i bosniaci musulmani, proprio a Srebrenica"

Sarajevo, rivolta contro i nuovi monumenti serbi


Venerd, nella piazza centrale della capitale bosniaca, centinaia di cittadini hanno protestato contro gli annunci fatti dallUnione dei detenuti della Republika Srpska.

Alcune centinaia di persone venerd hanno partecipato, nel centro di Sarajevo, alla manifestazione di protesta contro l'annuncio fatto dall'Unione dei detenuti della Repubblica Srpska, l'entit serba della Bosnia, sulla costruzione di una nuova chiesa e del monumento ai militari serbi caduti nel corso della guerra degli anni Novanta. Le due costruzioni, in base a quanto annunciato, saranno erette nella zona di Zlatiste, in una posizione strategica in quanto visibile da tutta Sarajevo. Una delle persone partecipanti alla manifestazione, Latifa Pajic, ha dichiarato al sito "Klix" che "coloro che ci uccidevano con le pallottole e con le granate ora governano, ci distruggono psicologicamente, fisicamente e materialmente, perci questa situazione peggiore della guerra stessa". Secondo un'altra partecipante, Behineta Sljivic, i manifestanti "non hanno nulla contro la croce quale simbolo, ma l'annuncio della costruzione del monumento ai militari serbi rappresenta una provocazione nei confronti di tutti coloro che hanno perso figli, mariti, fratelli e sorelle nel corso della guerra". A promuovere la manifestazione stata l'associazione Anti-Dayton.

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