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CRONACA
NAPOLI
Il caso
Il punto
LASSEMBLEA
De Magistris (sopra) ha parlato allassemblea Anci a Bologna
LA MARCIA
Marco Nonno (Pdl) rievoca la marcia su Roma di Mussolini
LA CONTESTAZIONE
Raimondo Pasquino contestato dal Pdl per laiuto al sindaco
La polemica Il caso
Approvata la delibera in giunta, al Consiglio il piano per ridurre i costi. Nella partecipata del Comune lavorano oltre 1400 persone
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Napoli
Il patrimonio
Il palazzo di via Verdi, oggi sede del Consiglio comunale di Napoli Lo stabile in passato stato oggetto di accese polemiche
Napoli proprietario della sede del Municipio di Marano (stimata 3 milioni di euro). C poi lex scuola Poerio, in vi Settembrini; lex Convitto Rodin di piazza San Carlo alle Mortelle. Infine, tra i beni del Comune che possono essere alienati, figurano il Palazzo dellArchivio di piazza Dante e il
Lobiettivo Il Comune si scrollerebbe di dosso lonere della manutenzione di immobili non strategici
palazzo di via Verdi 35, attuale sede del Consiglio comunale. E questi sono solo alcuni dei beni che al Comune costano tanto e che invece potrebbero trasformarsi, se alienati, in volano di sviluppo per palazzo San Giacomo andando a rim-
LArchivio storico municipale, ha sede presso lex Ritiro di Santa Maria della Purificazione e dei Santi Gioacchino ed Anna a Pontenuovo
Il Circolo nautico Posillipo viene fondato nel 1925 sotto il nome di Circolo Nautico Giovinezza La sua sede sempre stata in via Posillipo
pinguare consistentemente le casse asfittiche del Comune. Perch in questo modo il Municipio farebbe cassa con la maxidismissione ma anche con lImu, circa 7 milioni, che ne deriverebbe dalla vendita visto che poi gli attuali inquilini si trasformerebbero in proprietari. Non meno di 12-13 mila sarebbero quindi le famiglie napolitane che avrebbero una casa di propriet abbandonando lo status di inquilino del Comune e che andrebbero ad aggiungersi alle 2700 che nel 2012 hanno acquistato una casa dal Comune col progetto di dismissione della Romeo che in sei mesi ha portato ad effettuare rogiti per un valore di 108 milioni di euro. Comune che a sua volta si scrollerebbe di dosso limmane palla al piede della manutenzione ordinaria e straordinaria dei suoi immobili non strategici, come vengono definiti nel decreto per il riequilibrio finanziario dei Comuni in predissesto da pochi giorni firmato dal presidente della Repubblica. Il progetto, che sta sulla scrivania del sindaco de Magistris, ipotizza quindi un trend di vendita stimato dalla Romeo in 120-130 milioni annui: cifra probabilmente raggiungibile alla luce della recente dismissione. A questo, nel programma di alienazioni allo studio del sindaco, del suo ufficio di Gabinetto e dellassessorato al Patrimonio guidato da Bernardo Tuccillo, si affiancherebbe un maxipiano di valorizzazione (progetti esecutivi) di beni immobili per complessivi 2.030.637 metri quadrati. Si tratta di 16 impianti sportivi; 67 circoli e centri culturali; 34 tra caserme, biblioteche, musei e ospizi; 6 complessi polifunzionali, industriali e commerciali; 362 uffici pubblici; ben 58 autorimesse; 11 sale conferenze, teatri, cinema e sale concerti. Ma ci sono anche 20 tra stazioni e sottopassaggi. E se di tutto ci, che rientra nel patrimonio indisponibile che non pu essere donato ma venduto si alienasse appena il 10 per cento ad un prezzo minimo di mercato di 1.500 euro, per il Comune di Napoli significherebbe introitare altri 300 milioni di euro che si aggiugnerebbero ai 485. Significherebbe ridurre di quasi la met il megadebito da 1,5 miliardi di euro che il Comune ha da anni con fornitori e aziende.
Paolo Cuozzo
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Enzo Piscopo
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Enti locali
& Federalismo
IL GIORNALE DELLE AUTONOMIE
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del dl salva enti che ha iniziato liter parlamentare alla camera. Dopo la parziale chiusura del premier Mario Monti sulla devoluzione del 100% del gettito Imu ai comuni a partire dal 2013 (si veda ItaliaOggi di ieri), anche la seconda giornata dellassemblea Anci stata piuttosto povera di buone notizie per i sindaci. Lesecutivo ha scelto la platea dei sindaci per fare un bilancio dei provvedimenti approvati in un anno di governo, ma non si sbilanciato troppo sul futuro. Non sfuggita alla regola la Cancellieri che ha difeso la stretta sui controlli introdotta col salva-enti (dl 174/2012). La logica ispiratrice del provvedimento, ha detto, realizzare unautonomia responsabile in cui giocheranno un ruolo fondamentale tre gure storiche della pubblica ammini-
strazione locale che non a caso il provvedimento rafforza nella loro autonomia dal potere politico: segretari comunali, direttori generali e revisori. Lobiettivo della riforma, ha spiegato il ministro, conciliare il principio della duciariet degli incarichi apicali con la necessit di disporre di una dirigenza professionale stabile conciliando il principio di democrazia con quello dellautonomia di gestione. Insomma, uno spoil system meritocratico che assicuri la competenza e lautonomia dei dipendenti pubblici, unica via per prevenire turbative e inltrazioni di organizzazioni criminose. Senza le prefetture che, ha auspicato il ministro, dovranno diventare le sedi naturali in grado di garantire unefcace operativit amministrativa.
Il processo di riordino delle province va avanti nonostante si avvicini il momento della verit davanti alla Corte costituzionale. Allassemblea Anci di Bologna il ministro della pubblica amministrazione, Filippo Patroni Grif, ha confermato che la prossima pronuncia della Consulta (che dovr esprimersi sulla legittimit della trasformazione delle province in enti di secondo livello) attesa per i primi giorni di novembre non rallenter lemanazione del decreto legge di riordino con cui il governo recepir le indicazioni delle regioni e dei Cal (Consigli delle autonomie locali) sugli accorpamenti. Abbiamo massimo rispetto per quello che decider la Corte, ha detto il numero uno di palazzo Vidoni, ma siamo pronti ad apportare correzioni in corsa al decreto (che dovrebbe essere licenziato il 26 ottobre dal consiglio dei ministri ndr) alla luce della pronuncia della Consulta. In ogni caso il procedimento di riordino andr avanti. E a questo proposito Patroni Grif non ha rinunciato a togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Il giudizio del ministro sulloperato dei Cal e delle regioni positivo, ma, ammette, non sono mancate resistenze conservatrici. Il riferimento a quegli enti che in questi giorni stanno strumentalmente difendendo la sorte delle proprie prefetture nella speranza di sopravvivere. Non ho mai visto un attaccamento cos forte delle province alle prefetture, ha commentato con una punta di ironia. Il ministro intervenuto anche sul disegno di legge in materia di sempliporti alla devoluzione del gettito Imu ai comuni. cazioni approvato marted Lassociazione chieder, inoltre, un dietrofront dal consiglio dei ministri. E sullaumento dellIva a carico delle cooperative in particolare su una norma che rischia di avere effetti devastanti sul welfare che ha suscitato qualche polocale. Tra gli altri emendamenti in agenda anche lemica, ossia leliminazione la richiesta di rivedere la norma del dl salva-enti del silenzio-riuto in edilizia. sulla nomina del presidente del collegio dei revisoPatroni Grif ha chiarito che ri che sar scelto dal Viminale e dal Mef. Parole di la riforma punta a eliminare apprezzamento da parte del presidente dellAnci un istituto non normale in sono arrivate per le riforme avviate dal ministro un paese civile obbligando Patroni Grif. Su denizione delle funzioni cola pubblica amministrazione munali, citt metropolitane e riordino delle proa esprimersi con un provvevince il cammino quello giusto, ha detto. Ora dimento espresso, positivo per bisogna portarle a compimento prima delle o negativo che sia. Ma resta elezioni. I comuni hanno bisogno di autonomia limpossibilit di rilasciare normativa, autonomia nanziaria e autonomia permessi di costruire in zone per la crescita. vincolate.
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ENTI LOCALI
Bilardo (Mef) allassemblea Ancrel. Dissesti go-go se tutti i debiti fossero contabilizzati
DI
MASSIMO VENTURATO
debiti delle societ a partecipazione pubblica in Italia ammontano a circa 45 miliardi. Ma non sempre i crediti delle stesse societ verso gli enti locali che le hanno costituite sono iscritti nei bilanci dei comuni per lo stesso importo. Insomma, molti comuni non hanno un bilancio attendibile, in quanto se gli stessi tenessero conto della reale situazione dei debiti che indirettamente hanno (ma che sono in capo alle loro societ partecipate) sarebbero in dissesto nanziario. Lo ha detto Salvatore Bilardo, ispettore capo del ministero delleconomia, allassemblea generale Ancrel, lassociazione che rappresenta i revisori degli enti locali a livello nazionale, tenutasi a Napoli il 12 e il 13 ottobre scorsi. Bilardo ha fatto il punto sulla situazione generale degli enti locali anche alla luce degli ultimi provvedimenti normativi e attendendosi al tema del convegno Attendibilit dei bilanci degli enti locali:
il ruolo del revisore. Il quale, in termini di cassa. Il senso come previsto dalla recente generale dellassise stato di normativa, dovr certicare le aumentare il livello di comuniposizioni di credito e di debito cazione nei confronti del minitra lente e le prostero dellinterno prie societ partecie del Mef, ma sopate. Maurizio Delprattutto verso la Il presidente fino, componente Corte dei conti e Borghi: sui della Commissione questo anche per revisori ministeriale per la evitare situazioni nuova Carta delle ove, in presenza stato fatto un s autonomie, ha fatdi un proliferare pasticcio to una panoramica straordinario di degli adempimenti norme sui controlli che spettano nei da porre in essere, prossimi mesi ai revisori a si perseguano richieste contipartire dalle veriche delladenue da parte dei magistrati guatezza dei controlli interni, con un conseguente surplus no ad arrivare alla veri ca di lavoro a carico dei revisori. dei residui. Nel 2013 il fonAnche se a livello nazionale do di riequilibrio a favore dei sta prevalendo oggi il pensiero comuni sar dimezzato, ha del taglio della spesa pubblisottolineato Delfino, questo ca, pur vero che ai revisori quanto emerge dal calcolo si continua a chiedere maggior delle dotazioni previste dalla lavoro con assunzione di magnuova legge di stabilit progiori responsabilit, senza che poste dal governo. La stessa a questo corrisponda un equo legge, ha aggiunto, prevede compenso, ha commentato Anche dal 2013 il ragioniere del tonino Borghi, presidente concomune dovr attestare non fermato alla guida dellassociasolo la copertura dellimpegno zione per il prossimo triennio. di spesa, ma anche la capaciI revisori sono presidio prit di far fronte al pagamento vilegiato di legalit negli enti
locali assieme ai dirigenti, ha detto Ferruccio Capalbo, della Corte dei conti della Campania al quale ha fatto eco Achille Coppola, presidente dellOrdine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli, che provocatoriamente ha detto: Se estraiamo i nominativi dei revisori dei conti degli enti locali, perch non estraiamo anche gli amministratori e i dirigenti?. Stefano Pozzoli, ordinario dellUniversit Parthenope di Napoli, ha esordito dicendo che per risolvere i problemi connessi ai residui degli enti locali basterebbe considerare le entrate solo per cassa e ha sollevato perplessit sullapplicazione della recente normativa ove si prevede che le societ partecipate debbano essere cedute dallente entro il 30 giugno prossimo ovvero messe in liquidazione prima delle ne del 2013. Il legislatore, ha detto Pozzoli, si dimenticato che esistono anche le societ miste e non sempre il comune in grado di cedere le proprie quote ovvero non sempre possiede una
partecipazione sufciente per raggiungere il quorum deliberativo per la messa in liquidazione, che normalmente pari ai 2/3 del capitale sociale. Ha chiuso i lavori del convegno il presidente Borghi, che ha bocciato il dl 174/2012 sulla disposizione che prevede che il presidente del collegio dei revisori dei comuni con un numero di abitanti superiore a 60 mila sia un dipendente ministeriale nominato dal prefetto. una disposizione costosa e inappropriata, ha detto, come lo stata quella di inserire due revisori indicati dal ministero della salute e dal Mef nei collegi delle aziende sanitarie. E poi, non si comprende, ha aggiunto, perch noi revisori liberi professionisti dobbiamo conseguire i crediti formativi per poter essere ammessi allelenco dal quale si faranno le estrazioni per le nomine ed invece per i dipendenti pubblici, che dovranno presiedere importanti organi di controllo in grandi citt, non sia prevista nessuna formazione.
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