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CORPO PREISTORICO IN REGIONE GRUTTIACQUA A SANTANTIOCO (CI) (Gi conosciuto come tempio a pozzo1) MARCELLO CABRIOLU Premessa Il toponimo

di Gruttiacqua (Capo Sperone Foglio n572 sez IV) inquadra una porzione di territorio, situata nel settore sud occidentale dellIsola di SantAntioco, costituita da rioliti (circa 16 milioni di anni fa)2, riodaciti, daciti e subordinatamente comenditi, in espandimenti ignimbritici, cupole di ristagno e rare colate3 (27-24 milioni di anni fa). Oggetto di questa comunicazione la segnalazione di un complesso preistorico, gi conosciuto come tempio a pozzo4. Il sito si colloca a circa 320 mt a WSW dal gi conosciuto Nuraghe complesso di Gruttiacqua con un azimuth di 261. Loggetto della segnalazione si colloca nel punto 32S 1448526 E 4314629 N GB e la quota orografica si fissa a 89 mt s.l.m. Il materiale impiegato risulta estratto in loco dove una cupola lavica formata da rioliti vide la luce circa 16 milioni di anni fa5.

Indagine al suolo Da tempo larea riconosciuta come complesso archeologico. In particolare ledificio si addossa, aperto verso NNE, nel vertice NNW di un piccolo sperone roccioso. E doveroso evidenziare che nellarea sia stata effettuata attivit di pascolo, oltrech violazioni da parte di vandali che ne possono aver modificato laspetto superficiale. Studiando sul posto sia i manufatti che le strutture evidenti, si sono potute individuare numerose tracce di frequentazione che vanno dalla preistoria almeno sino allepoca imperiale.

Fittili Tramite una ridotta analisi dei reperti visibili sul suolo si possono individuare delle forme ceramiche (dagli spessori con piccole inclusioni micacee e varianti dai toni beige a quelli bruni) inquadrabili - grazie allo studio degli orli e delle forme aperte - come appartenenti a varie culture, dalla facies di Monte Claro sino allepoca imperiale.

Il contesto Addossato al vertice NNW di uno sperone roccioso, ledificio oggetto di indagine presenta un corpo fortemente ellittico con asse lungo la direzione NNE-SSW di circa mt 8,60. Nonostante sia stato gi precedentemente inquadrato nella tipologia dei templi a pozzo nella variante di falda, esso
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V.Marras, Emergenze archeologiche extraurbane di et preistorica nel territorio del Comune di SantAntioco, in Quaderni 13/1996 SS.AA.Ca-Or AA.VV (a cura di), Ed. Stef, Cagliari 1996 pag 92 2 L.Maccioni, M.Marchi, A.Assorgia, Carta Geopetrografica dellIsola di SantAntioco scala 1:25000, (a cura di) Regione Autonoma della Sardegna Assessorato allIndustria 3 S.Barca, L.Carmignani, G. Oggiano, P.C. Pertusati, I. Salvadori, Carta geologica della Sardegna scala 1:200000, (a cura di) Comitato per il coordinamento della Carta Geologica e Geotematica della Sardegna, 4 V.Marras, Emergenze archeologiche extraurbane di et preistorica nel territorio del Comune di SantAntioco, in Quaderni 13/1996 SS.AA.Ca-Or AA.VV (a cura di), Ed. Stef, Cagliari 1996 pag.95 5 L. MACCIONI-M.MARCHI-A.ASSORGIA, Carta geopetrografica dellIsola di SantAntioco scala 1: 25.000, Ed. I.G.M. 1990

presenta innanzitutto una struttura non affatto ipogeica, bens ricavata allinterno di una piattaforma muraria che si eleva per almeno due metri dal piano di campagna. Se dal lato orientale il monumento risulta addossato alla roccia, nel fianco occidentale lo spessore murario, reso chiaramente a sacco, mostra ancora la sua integrit. Lo spessore del paramento si presenta di almeno un metro e cinquanta e risulta costituito esternamente da corsi di colossali macigni poligonali accostati. Il lato interno, sempre del paramento, composto da conci poligonali peduncolati rincalzati da numerose zeppe e disposti a formare dei filari. Lambiente, che i precedenti studi inquadrano come il vano scala, si presenta di pianta ellittica e i filari che compongono lalzato si sovrappongono con aggetto sino a livelli superiori rispetto a quella che viene inquadrata come la cella del pozzo, in antitesi alle canoniche strutture le cui pareti si mostrano sempre parallele. Il crollo che ingombra lambiente ellittico si dispone in pendenza verso la cella, ma osservando i lati dello spazio non si notano incastri tali da far supporre la presenza di una scala. Losservazione dellaggetto delle pareti porta a considerare seriamente che questa superficie fosse in origine coperta da una volta a schiena dasino, in virt dellanalisi del crollo che non presenta piattabande ma solamente conci poligonali. Sulle pareti residuano segni evidenti di fuoco che non aveva ragione di essere in una pendenza scomoda quale adesso il crollo, ma che probabilmente si effettuava quando lambiente era ancora completamente sgombro. Il vano ellittico si raccorda a quella che finora stata definita la cella del pozzo attraverso un ingresso di luce rettangolare sormontato da una sottile lastra-architrave, coronata a sua volta da unampia finestrella di scarico di luce sempre rettangolare. Al di sopra di questa, larga e bassa anzich molto sottile e alta come solitamente si trova nella forma canonica, si poggia un poderoso macigno, attorniato da altri, che delimita in altezza quella che la cella che, viste le ridotte dimensioni, pare pi che altro una nicchia nella muratura. Al di sopra di questo vano la struttura si eleva ancora, data la presenza di conci con aggetto sul fianco sinistro. La camera del presunto pozzo, normalmente di pianta circolare con corsi di pietre sovrapposti in aggetto a formare unogiva, si mostra in questo caso coassiale al vano ellittico, di pianta semi circolare e con piano di calpestio pi basso rispetto allambiente antistante. Il fondo, in parte ingombro di crollo, non poggia sulla roccia, o meglio, in seguito ad unaccurata pulizia, potrebbe mostrare la base della canna. Non compare alcun pozzetto di captazione, ma bens, in direzione SSE verso lo sperone di roccia, un bassissimo corridoio di luce rettangolare. Cosa porta quindi ad una sostanziale revisione della tipologia del monumento? La constatazione, condotta dalle nostre indagini, che anzich una canonica struttura a pozzo ipogeica con scalinata marginata da pareti parallele, in parte aperta e in parte architravata a gradoni, confluente in una cella circolare, questa struttura sia parte di un bastione turrito, poggiato ad uno sperone roccioso, che si eleva sopra il piano di campagna, costituito da una parte anteriore ellittica completamente coperta e da una parte posteriore che si mostra pi come una nicchia nel fondo di una sala che un pozzetto circolare. Evidenti e precisi confronti si possono condurre con il complesso a bastione di Albucciu di Arzachena, poggiato ad uno sperone roccioso, dove sulla destra del corridoio di ingresso si apre la sala a di pianta ellittica6. Nella parte postica della sala, di cui si allega immagine, compare una nicchia b coassiale allaccesso al vano a, dalla pianta sempre ellittica. Alla nicchia b si accede da un ingresso trapezoidale sormontato da una sottile lastra - architrave e coronato da unampia luce di scarico. Il piano di calpestio della nicchia si presenta pi basso rispetto al piano del vano a e da qui si sviluppa un corridoio di luce rettangolare, percorribile a carponi, che conduce fuori dalla massa muraria. Questi non sono gli unici esempi che raccordano ledilizia gallurese del Bronzo Medio con la contemporanea antiochense, perch le similitudini accorpano anche ledificio absidato in antis di Nuraghe e Mori con il simile di Malchittu; la tomba dei Giganti di Su Niu e su Crobu con Su Monte sApe di Olbia e infine i circoli tombali di De Chirigu con le analoghe strutture di Li Lolghi di Arzachena. Lattuale assenza di indagini sistematiche non rende giustizia alla reale situazione edilizia che scaturirebbe pi precisa - ovvero un bastione turrito con camera ellittica e nicchia
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A.A. Ruju M.L. Ferrarese Ceruti, Il Nuraghe Albucciu e i monumenti di Arzachena, Ed. Carlo Delfino Editore, Sassari 1992, pag 46

anzich un sommario inquadramento come tempio a pozzo - in seguito ad una pi attenta analisi dei contesti.

Cella a e nicchia b al Nuraghe Albucciu di Arzachena

cella
Pianta di un settore del Nuraghe Albucciu

nicchia

corridoio

Sezione di un settore del Nuraghe Albucciu

Ambiente ellittico in antico voltato a schiena dasino

Particolare del vano nicchia con condotto rettangolare

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