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Il nuraghe Serbissi riscrive la storia di Marcello Cabriolu Il nuraghe polilobato sito nel comune di Osini corona un paesaggio da favola:quello

dei Tacchi dOgliastra suggerendo allo stesso tempo grandi novit nella preistoria della Sardegna.

Percorrendo diversi chilometri dallabitato di Osini, attraverso laffascinante gola di San Giorgio, si giunge a quota 974 mt s.l.m. sulla cima pi elevata del Tacco di Osini. Un paesaggio quasi lunare di cime e valli profonde, caratterizzato dalla componente di calcare, coronato da un monumento preistorico, il nuraghe Serbissi, di particolare bellezza e complessit. Considerata la piattaforma che lo ospita, la struttura non mostra torri simmetriche e articolate con pi piani tranne la torre centrale denominata A. Il complesso non mostra nemmeno una forma equilibrata ma, adattandosi alla conformazione del tacco, presenta una torre secondaria B a NE, una torre C aggiunta a W e una torre D aggiunta a Sud, tutte raccordate seguendo una forma ovale dallantemurale e da alcune capanne - o secondo recenti studi residui di torrette (F). Per chi ha gi visitato diversi edifici nuragici la stranezza del complesso salta subito allocchio suscitando nellosservatore diversi interrogativi. Forse per ripianare la pavimentazione della struttura, dopo lultima campagna di scavo, una considerevole quantit di ghiaia stata stesa sul pavimento del mastio, andando a colmare avvallamenti e buche profonde quali quella scoperta nella torre B. Sistemata a Nord del mastio con ingresso a SE, una base di m 5,40 di diametro e uno spessore murario di 1,20 mt, la torre a due piani B si mostra sopraelevata rispetto al piano di calpestio e presenta nel pavimento una botola per un ambiente sottostante a tholos ritenuto un silos. Importante sottolineare come nel piano daccesso ci fosse un focolare con base dargilla rossa. La torre centrale detta A con ingresso verso SE mostra invece una volta considerevolmente bassa (circa 4,10 mt di altezza per un diametro in camera di 3,90 mt) e incrementa lelenco delle anomalie presentando allinterno una canaletta di deflusso verso NW e evidenti tracce di umidit nel pavimento opposto allingresso. Il lato sinistro del corridoio daccesso si sviluppa in una scala elicoidale che sale sulla camera soprastante semi distrutta di dimensioni ridottissime probabilmente riservate ad un solo individuo. La torre C, di forma oblunga anzich circolare, riceve lo scolo proveniente dalla torre A, infine la torre D completa linsieme fornendo spunto per diverse riflessioni. Di sezione cilindrica, anzich come tutte le altre di sezione tronco conica, la torre D lunica ad avere lingresso rivolto verso NE, lunica a non essere addossata alla torre centrale e presenta feritoie lungo tutto il suo perimetro. A cosa sono dovute tutte queste differenze? Cosa spinse il gruppo umano insediatosi a realizzare una torre cos anomala? A questa riflessione vogliamo aggiungere che sottostante il complesso si sviluppa una grotta di notevoli dimensioni originatasi circa 70 milioni di anni fa dalla pressione e dal continuo lavorio delle acque sottostanti. La cavit provvista di tre accessi: uno verso Gairo, il secondo verso Osini e il terzo a pozzo ad una quota di 952 mt s.l.m.. Gli studi effettuati rivelano, senza ombra di dubbio, una frequentazione della grotta sin dal Bronzo Medio (1600-1300 a.C), da parte degli stessi abitanti dellinsediamento soprastante, tanto da portare gli studiosi a considerare che, in base ai reperti fittili e organici, i vari ambienti fossero destinati allo stoccaggio di diversi prodotti. Lanalisi dei fittili ritrovati nel villaggio annesso rivela unintensa produzione ceramica, forse poco depurata da pietrisco vario o forse volutamente creata per dare solidit maggiore ai manufatti. Da dove arriva larenaria utilizzata nei manufatti? Cosa spinse i Sardi di allora a creare un pozzo daccesso alla grotta quanto ne sfruttavano gli accessi naturali? Per quale motivo venne creata una torre cilindrica con ingresso a Nord quando la consuetudine era edificare le strutture coniche con ingresso a Sud? Come mai questa struttura staccata dallinsieme e si trova a Sud del corpo principale? Potremmo iniziare rispondendo che larenaria usata negli impasti di provenienza locale e probabilmente venne estratta nella grotta calcarea sottostante, come avveniva persino a Ortu Comidu Sardara, dove

veniva estratta sia sfruttando le cavit naturali sia il pozzo creato artificialmente. La camera principale con la canaletta di scolo d lidea di un luogo dove modellare vasi con lausilio dellacqua. In merito alla torre cilindrica con le feritoie possiamo elaborare che si tratti di una fornace con gli spifferi per la combustione alla quale possiamo accostare torri simili presenti al Nuraghe Nolza di Meana Sardo e al Nuraghe Adoni di Villanova Tulo, o ancora al Nuraghe Ortu Comidu di Sardara, luoghi dove viene testimoniata unintensa attivit di cottura. In questi contesti possiamo notare che le torri anomale sono sempre staccate dal corpo principale per non cedere calore al resto della struttura. In localit dove i venti dominanti soffiano da maestro, questi forni avevano limboccatura contro vento e non esponevano il fuochista a vampe e pericoli. Abbiamo dato in pratica una nuova chiave di lettura a parti di nuraghi complessi, finora visti erroneamente come fortezze per capi importanti e capi minori o come in questo caso alloggiamenti per soldati, riconsiderandole, in modo pi realistico, come forni di cottura per le esigenze di una societ complessa quale quella che popolava la Sardegna nellEt del Bronzo.

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