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Mercoled 11 Lug 2012 Luglio

Politici e sindacati si lamentano della disoccupazione ma ostacolano chi vuole ridurla

Cento posti di lavoro? Ripassi pure


Il caso dellimprenditore che non pu allargare lo stabilimento
li sono arrivate lettere da Ucraina, Polonia, Austria. Se viene qui a produrre, c scritto, un nostro ufficio in pochi giorni le risolver ogni problema e in pi avr agevolazioni fiscali. Lui guarda queste lettere e poi, sconsolato, la cartella, sulla scrivania, che ormai ha dimensioni gigantesche e dentro la quale ci sono i documenti con cui ha chiesto di ampliare la sua azienda, a Guastalla, Reggio Emilia. Cento posti di lavoro in un periodo in cui le offerte di occupazione languono. Ma lampliamento, necessario per stare sul mercato globale, un gioco delloca che non riesce ad arrivare alla ne. Emblematico esempio di burocrazia che blocca le strategie imprenditoriali, bisognose di tempi rapidi e non di atavici rimpalli. Poi ogni tanto c chi si chiede perch non arrivano investimenti dallestero. Basta chiedere a Guastalla, dove Romano Alfieri, imprenditore della Padana Tubi e Prolati Acciaio SpA, non riesce ad espandersi, a produrre di pi, ad assumere. La morale che chi non in crisi rischia di venirne risucchiato tra moduli, timbri, autorizzazioni, delibere che non arrivano in tempo mentre i mercati corrono. Lazienda ha 260 dipendenti, fattura 358 milioni di euro, il 50 % dallexport, al secondo posto in Europa nella produzione di tubi inox. Mai unora di cassa integrazione. dallinizio 2011 che Aleri ha avviato le pratiche per lampliamento dellazienda, nellarea industriale di San Giacomo. Il bello che nonostante si tratti di unarea industriale occorre una variante al piano regolatore perch anzich intervenire in pi lotti produttivi limprenditore li vuole unire e realizzare un solo capannone di grandi dimensioni, in cui produrre tubi di spessore e lunghezza maggiore di quelli di oggi. Comprendo la necessit del rispetto di ogni adempimento di legge, dice Aleri, ma sono convinto che ogni intervento che pu portare lavoro sul territorio dovrebbe ricevere attenzione particolare da parte dellamministrazione pubblica. Vorremmo mantenere quel livello di competitivit che ha premiato il nostro impegno e prodotto effetti positivi per il territorio. In pratica lazienda ha acquistato lotti di terreno sui quali era previsto linsediamento di attivit industriali di piccola dimensione e ha semplicemente chiesto di accorpare i lotti e costruire un maxicapannone. A un anno di distanza liter burocratico ancora in alto mare. Perch occorrono i pareri di Arpa, Asl, Sovrintendenza, Provincia e poi una delibera iniziale e una nale del Comune. E ognuno se la prende comoda e soprattutto le procedure non vengono effettuate simultaneamente ma spesso un ente attende che laltro abbia completato il suo lavoro. Un esempio: la sovrintendenza ha 160 giorni per

DI

GIORGIO PONZIANO

dare il suo parere, se ok la variante resta ferma 30 giorni per le eventuali osservazioni, poi c unulteriore attesa di un mese e inne occorre che il consiglio comunale approvi la delibera. Perch non andare a produrre i tubi in Ucraina ? Il piano particolareggiato approvato anni fa prevedeva solamente lotti per attivit artigianali, prova a spiegare lassessore comunale Elisa Ridol. La necessaria variante gi stata redatta. Ora, per ci sono i passaggi previsti dalla legge. Ribatte la coordinatrice Idv, Liana Barbati: inammissibile che una variante urbanistica metta in stallo un progetto dampliamento in grado di creare nuovi posti di lavoro. Lincapacit di decidere e iter burocratici paragonabili a una via crucis sono ostacoli che necessario superare se si vuole incentivare lo sviluppo. Qualcuno, per la verit, ha provato a cavare il ragno dal buco. Si tratta dellassessore alla Pianicazione territoriale della Provincia, Mirko Tutino, che ha convocato addirittura un summit perch la Padana Tubi possa aumentare la produzione. Attorno al tavolo cerano le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil), alcuni rappresentanti delle Rsu aziendali, Conndustria, il Comune, la Provincia. La conclusione di tanta

Vignetta di Claudio Cadei


buona volont e tanto spiegamento di forze ? Eccola: Gli intervenuti hanno condiviso la necessit di procedere in tempi rapidi con tutti gli atti utili a dare seguito alliter autorizzativo, partendo dal primo atto necessario, ladozione del piano da parte del Comune. In tal senso, i vari soggetti riuniti al tavolo hanno avanzato al sindaco la proposta di adottare il piano entro la ne di luglio: a quel punto, ci saranno 60 giorni per raccogliere le osservazioni dei cittadini. Se si formasse un comitato anti-Padana sarebbe la ne. Ma non vi sono motivazioni perch ci avvenga. Il bello che quando tutto questo lungo percorso sar terminato, limprenditore non potr aprire il cantiere. Infatti a quel punto dovr presentare il progetto del capannone e ottenere il placet da parte della commissione edilizia. Perci quelli seduti al tavolo del summit hanno concordato: Di continuare a seguire il tema a livello provinciale e di tornare a riunirsi una volta terminata la fase delle osservazioni, presumibilmente nella seconda met di settembre. E saranno passati quasi due anni. La Provincia solleciter i diversi enti

coinvolti, dice Mirko Tutino, per arrivare allapprovazione denitiva entro la ne di settembre, per consentire allazienda di presentare i progetti edilizi veri e propri. Caspita, si tratta solo di allargare unazienda. Mario Monti, per favore, mandi uno dei suoi professori a Guastalla. Poi, mai possibile che anche un semplice provvedimento amministrativo diventi diatriba politica ? I consiglieri comunali di una lista civica capeggiati da Stefano Villani, dicono: Si perso quasi un anno e si sa quanto il tempo oggi sia prezioso. Invitiamo il sindaco a tralasciare ogni titubanza per allontanare il sospetto che allinterno della sua maggioranza possano esserci posizioni contrarie allinvestimento della Padana Tubi. Se vi sono state delle omissioni o delle carenze opportuno individuarne le responsabilit.Il sindaco Giorgio Benaglia risponde: Lintervento della Provincia non era necessario. Fare apparire il sindaco a ruota di Provincia, sindacati e Conndustria un inutile sfarfallo solo per avere visibilit. Intanto Romano Alfieri conta le settimane. Teme che i concorrenti arrivino prima di lui. Il danno e la beffa. Per lui e per il sistema-Italia.
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Duro intervento difensivo del direttore generale dellAcri, Giorgio Righetti

Fondazioni bancarie a muso duro Gi le mani dal nostro patrimonio

senza appello dei nostri (Boeri e Guiso, ndr), scrive il direttore generale dellAcri: i le mani dalle Fondazioni e O le Fondazioni si separano dalle banche dal loro patrimonio. Giorgio o si destina il loro patrimonio alla riduRighetti, direttore generale zione del debito pubblico. Due ipotesi da dellAcri (lAssociazione delle scartare, sottolinea Righetti, perch nel fondazioni e delle casse di risparmio) ha primo caso non dato sapere chi metteintimato laltol con rebbe le risorse nelle una lettera inviata banche al loro posto, agli economisti Tito mentre riguardo alla Boeri e Giannino seconda soluzione, laGuiso, autori di un sciamo volentieri la intervento che suggerisposta ai tanti sogriva una stretta sepagetti del volontariato, razione tra banche e del terzo settore, del fondazioni, costrette mondo della ricerca e queste ultime a cededella cultura, a coloro re le loro partecipache assistono anziani, zioni negli istituti di disabili, ragazzi svancredito, o in alternatitaggiati, detenuti, va a dismettere il paalle imprese culturatrimonio e a investire li giovanili, al mondo i proventi in titoli del della cultura e della debito pubblico. Una ricerca, che hanno soluzione ventilata gi fatto conoscere il anche da uno studio di loro parere firmando Mediobanca, che deil manifesto FondaGiorgio Righetti nunciava inefficienze zioni di origine bane problemi delle Foncaria. Una risorsa dazioni bancarie. Sono proprio i dati e i delle comunit. A sostegno della sua tesi rilievi dellistituto di piazzetta Cuccia che della necessit di non separare banche e Righetti contesta radicalmente. Con toni fondazioni Righetti aggiunge che gli epiduri, come nelle conclusioni della lettera goni del liberismo a ogni costo dimenticano spedita alla Voce.info: Due le alternative quanto i contribuenti di molti paesi hanno
DI

GIAMPIERO DI SANTO

dovuto sborsare per salvare le banche e quante di esse siano fallite. In Italia ci non avvenuto grazie alle banche che non hanno seguito pedissequamente il modello della banca universale fino a pochi anni fa decantato come virtuosi e alle fondazioni che hanno ritenuto di dover sostenere il sistema bancario per evitare soluzioni pi dolorose. E se non bastasse, Righetti ricorda che dal 2000, anno di entrata in vigore della legge Ciampi (la numero 153 del 1999) al 2010, il patrimonio contabile delle Fondazioni passato da 35,4 a 50,2 miliardi, con una crescita costante di oltre il 3% annuo, superiore di circa 1 punto al tasso di inflazione medio annuo. Altro dato che dovrebbe sconsigliare ulteriori assalti alla cassaforte, secondo il direttore generale, quello delle erogazioni, 14,5 miliardi a favore di attivit di assistenza, culturali, in campo educativo, nellambiente, nella ricerca, nella sanit, mentre altri 2 miliardi erano ancora disponibili nei fondi prudenzialmente accantonati per erogazioni future. Una somma garantita dal fatto che le Fob hanno prodotto nel periodo redditi pari a circa 30,4 miliardi con una redditivit media annua del 6,2% proprio quando gli indici azionari di tutto il mondo hanno registrato tracolli e molti di quelli obbligazionari si sono attestati al di sotto del rendimento medio delle fondazioni.
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