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La Bottega dellAnima nata da un bisogno di aria.

. Respirare: riflesso spontaneo, contrazione involontaria e necessaria del corpo, ma anche movimento di massa, spasmo collettivo. Ondulazione caratteristica che unisce i viventi in ununica coreografia. Esigenza profondamente individuale, tanto radicale per ogni singolo s da proiettarlo fuori di s. Laria (bene comune) il mare dei viventi, i cui fondali sono la terra. Concepita in uno studio al quarto piano di un palazzo di via S. Luca, la Bottega ha aperto gli occhi in unex pescheria di via della Maddalena (piano strada, 94 rosso). Ha riaperto la saracinesca di una vetrina vicino a Vitale (gastronomia storica), La Gioia (forneria marocchina), Bella (sarta), il Grimaldello (circolo anarchico). La nostra vetrina non espone nulla. I passanti vi rivolgono il capo. Larredamento della Bottega sono le sue pareti. Colori e forme che attirano gli sguardi. Nei pi frettolosi certo rester unimmagine. O, forse, meglio un coagulo colorato. La Bottega si nota. Si pubblicizza. E poich si rende noto al pubblico solo se qualcosa si ha da vendere... Cosa vende una Bottega dellAnima? E probabilmente gi motivo di vanto: in un anno di esistenza la Bottega continua a non vendere. Campione in fatto di descrescita essa pubblicizza uno spazio dascolto gratuito. Chi collabora con la Bottega ha utilizzato spesso lespressione spazio dascolto per presentare la Cosa. Ma non si tratta di un appellativo innocente. Innanzitutto lo spazio che, invero, molto piccolo. Riservato s, ma solo a momenti. Compenetrato dai rumori/umori della via. La vetrina come schermo ambiguo, per cui difficile dire chi sia attore e chi spettatore. Forse tutti e luno e laltro (spettattori?) in un rispecchiamento continuo. Cos, mentre entro per farmi ascoltare, divento ascoltatore del mondo della strada. Consapevole o meno della rilevanza universale del mio gesto, io mi assumo la responsabilit di deviare dai percorsi quotidiani per una sosta. E col mio gesto, quasi certamente, incuriosir altri passanti come me, che rallenteranno a loro volta nei loro rettilinei esitenziali. La Bottega dellAnima bene che i tutori dellordine lo sappiano intralcia la circolazione. Essa compie la sua parte di lavoro in quellopera di cambiamento che esalta i percorsi sinuosi, zigzaganti, a scapito delle strade a rapido scorrimento. Ci sono giorni in cui la Bottega si fa un po antro di Tebe, complice la perpetua penombra della Maddalena, umbratile mondo parallelo rispetto alle ore di punta. In quellora si leggono i tarocchi. Offriamo la lettura delle carte consapevoli dellambiguit del gesto, che si chiarisce un segno alla volta: il futuro altro non che il nascosto. E il nascosto altro non che il non visto. Noi non vediamo il nostro viso, ma non si pu dire che esso sia invisibile. Altri lo vedono continuamente e anche noi, davanti ad uno specchio. Ma nella Bottega si tratta

di unestetica differente. Qui entrano visi brutti e belli, giovani e vecchi, ingenui e provati. Qui si viene per cogliere lo scintillio dellanima. I tarocchi ed ogni forma di ascolto mirano a questo. Le esperienze crescono come foreste nella vita della gente. Segnano sentieri pi o meno agibili, radure. Alcuni di questi percorsi finiscono nellintrico del sottobosco e bisogna tornare indietro. I fusti di alberi antichi come noi stessi gettano ombre scure ed difficile orientarsi. Se questo bosco fosse almeno abitato! La speranza di intravedere presenze amiche, qualcuno che possa testimoniare della sensatezza dellesistere. Ecco perch Bottega dellAnima. Esercizio diuturno di ascolto, alla ricerca di questAnima, entit che continua a vivere (cio ad avere senso) nelle foreste biografiche.

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