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MORTE, STATO INTERMEDIO, RINASCITA

Il karma, che a suo tempo aveva provocato la nascita di un essere e quello da lui accumulato successivamente, gli permettono di vivere per una certa durata ben determinata. Quando questo periodo si esaurito1, in quel momento si deve morire. La morte linterruzione irreversibile del legame tra mente e corpo ; pi precisamente, il momento in cui corpo e mente sottilissimi si separano definitivamente e spontaneamente dal corpo grossolano. Si pensa spesso di morire perch ci siamo ammalati, ma quasi mai di ammalarci perch dobbiamo morire. Del resto, in natura nascere e morire sono due eventi paralleli : quando festeggiamo la nascita di un bambino, dovremmo sapere che da quel momento in lui (come in ogni essere vivente) presente anche il seme della morte. Questa consapevolezza non deve spaventare o creare problemi : viviamo nel tempo e siamo impermanenti. Morire un processo in cui elementi materiali e mentali reciprocamente interconnessi si disgregano simultaneamente. Con la dissoluzione dei rlu vengono meno le funzioni corporee e sensoriali ; i cakra collassano e, privati dei loro rlu di sostegno, gli elementi si dissolvono passando dal grossolano al sottile. Il risultato che ogni stadio della dissoluzione ha precisi effetti fisici e psicologici sul morente, che si riflettono in segni corporei esterni e in esperienze interne. In particolare, il processo della morte consiste nel fatto che le correnti di energia (rlu) associate ai 4 elementi presenti nel corpo perdono la loro capacit di agire come sostegni o basi della coscienza ; i livelli grossolani di coscienza (le coscienze sensoriali e la coscienza mentale concettuale) cessano gradualmente di funzionare. Il suddetto processo consiste di 8 fasi, che fanno parte del periodo denominato bar-do dellesperienza della morte.

Ci pu accadere anche a causa di un incidente, che provoca una morte prematura. Vi sono sintomi che segnalano in anticipo (di giorni, mesi o anni) un tale pericolo : si tratta di segni che appaiono sul corpo, sogni particolari e premonizioni fondate sullosservazione della propria ombra in certi momenti e giorni del mese. In tali casi si pu ricorrere a pratiche di lunga vita che raccolgono lenergia vitale dagli elementi e dalluniverso attraverso il potere della meditazione e della visualizzazione ; oppure alla consuetudine di comprare e liberare gli animali destinati al macello o a morte sicura (ad es., pesci e lumache portati al mercato).

A) bar-do dellesperienza della morte 1


(chi-khai bar-do) E il periodo che intercorre tra linizio del processo della morte (cio il momento in cui contraiamo una malattia terminale o una condizione che porta alla morte) e il sorgere della Chiara Luce. Durante questo lasso di tempo sperimentiamo una dissoluzione esterna (cio degli elementi e dei sensi) e una dissoluzione interna (cio degli stati mentali : pensieri ed emozioni). La DISSOLUZIONE ESTERNA inizia col disgregarsi dei 4 elementi e dei fattori che vi sono connessi. Questi fattori sono 4 per ogni elemento : lo skandha la facolt dellorgano sensoriale loggetto di tale facolt la capacit mentale. Oltre a questi fattori esterni il morente sperimenta un segno interno, ossia una visione che si manifesta solo alla sua mente.

1) La capacit del rlu grossolano che sostiene lelemento terra di agire come base della coscienza si degenera, diminuisce e si ritira, dissolvendosi tale rlu nellavadhti (per cui si ha una prevalenza del rlu grossolano connesso allelemento acqua, elemento che diviene pi evidente)2.3 La conseguenza che il corpo smagrisce e le membra si indeboliscono fino a diventare del tutto torpide. Contemporaneamente a) cessa e si dissolve anche lo skandha della forma : per cui il corpo perde vigore, tono e consistenza e si diventa deboli, spossati e fragili (non si riesce ad alzarci, stare eretti o tenere in mano un oggetto) ; b) cessa la facolt sensoriale dellocchio : per cui la vista si offusca e si oscura, e si arrestano il battito delle palpebre e il movimento dei bulbi oculari (che diventano fissi e vitrei) ; c) la propria carnagione perde la sua lucentezza, la pelle si raggrinza e diventa macchiata, il corpo diventa pallido ed esangue ; d) la mente diviene lenta e torpida, cosicch non riesce pi a percepire molti oggetti simultaneamente e chiaramente.

Bar-do termine generico che indica un intervallo temporale segnato da un inizio e da una fine definiti. In senso specifico e tecnico, indica in particolare il periodo che va dalla morte effettiva fino alla rinascita. 2 In altri termini, l'elemento terra - che funge da fondamento alla coscienza e la sostiene - perde questa sua capacit, per cui l'elemento acqua appare pi chiaramente. Non che la terra si trasforma assumendo la natura dell'acqua. Mutatis mutandis, quanto ora detto per l'elemento terra vale anche per tutti gli altri elementi. 3 In questo momento, secondo la Scuola bKa'-brgyud-pa (che non parla di miraggio, fumo, lucciole, ecc.), il moribondo percepisce un colore giallo, vede tutto giallo.

Il segno interno di tutto ci unapparizione azzurrognola detta simile ad un miraggio (mig-sgyu lta-bui sna-ba), analoga al luccichio di un lago che appare nel deserto (cio, una visione paragonabile al fenomeno ottico della fata Morgana che si verifica nel deserto o lungo le autostrade nelle giornate calde, afose ed assolate). E ci si sente come se si sprofondasse sotto terra per via di un terremoto o si venisse calpestati da una torma di animali o schiacciati da un peso enorme come una montagna. 2) Poi la capacit del rlu grossolano connesso allelemento acqua di agire come base della coscienza si degenera, diminuisce e si ritira, dissolvendosi tale rlu nellavadhti (per cui si verifica un accentuarsi del rlu grossolano associato allelemento fuoco)1. La conseguenza che dapprima si perde il controllo dei fluidi corporei (saliva, sudore, urina, sangue, sperma, ecc.), cosicch il naso cola, la bocca sbava, gli occhi lacrimano e si verificano casi dincontinenza ; poi questi liquidi si riducono e bocca, naso e gola inaridiscono e si prosciugano.2 Contemporaneamente a) si dissolve anche lo skandha della sensazione : per cui si diventa insensibili e torpidi ; b) cessa la facolt sensoriale dellorecchio : per cui non si odono pi i suoni esterni ; c) non si percepisce pi il ronzio interno3 nelle orecchie ; d) la mente non riesce pi a distinguere tra gioia, dispiacere e indifferenza, cio ad essere consapevole di tali sensazioni. Come segno interno di tutto ci si sperimenta unapparizione detta simile al fumo (du-ba lta-bui sna-ba), analoga ad unatmosfera leggermente fumosa che fluttua lentamente (come in una stanza - ove sia stato bruciato dellincenso - sono presenti sottili volute di fumo). E ci si sente come se fossimo trascinati via da un fiume in piena o se ci stessimo inabissando nelloceano. 3) Poi la capacit del rlu grossolano che sostiene lelemento fuoco di agire come base della coscienza si degenera, diminuisce e si ritira, dissolvendosi tale rlu nellavadhti (per cui prende il sopravvento quello associato allelemento aria)4. La conseguenza che svanisce il calore vitale (partendo dalle estremit e raccogliendosi nel cuore, che lascer per ultimo) e pertanto la capacit di digerire. Contemporaneamente a) si dissolve anche lo skandha della discriminazione : per cui non si distingue pi un oggetto da un altro o una situazione dallaltra ; b) cessa la facolt sensoriale del naso : per cui linspirazione diventa pi debole e faticosa e lespirazione pi forte e prolungata, fino ad ansimare, a boccheggiare e a rantolare ;
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Internamente, secondo la citata Scuola bKa'-brgyud-pa, il moribondo ha la visione del colore bianco. Quando la lingua diventa secca, si ha sete e si fa fatica ad articolare le parole in modo chiaro. 3 Il suono fisiologico che accompagna la vita cosciente. 4 Ora il morente, secondo la suddetta Scuola bKa'-brgyud-pa, vede tutto rosso.

c) non si riesce pi a percepire gli odori ; d) la mente non pi in grado di collegare (e ricordare) i nomi agli oggetti e alle persone, che ben presto non vengono pi riconosciute. Il segno interno di tutto ci unapparizione simile a lucciole (mkha na me khyer-gyi sna-ba), analoga a sciami di scintille rosso vivo che danzano sopra le fiamme o viste in mobile sospensione nello spazio attraverso sbuffi di fumo. E si percepisce il rumore di un gran fuoco, come pure delle sensazioni di bruciature (come se stessimo ardendo in un fal). 4) Poi la capacit del rlu grossolano che sostiene lelemento aria di agire come base della coscienza si degenera, diminuisce e si ritira, dissolvendosi tale rlu nellavadhti (per cui, mentre il corpo fragile, la coscienza diventa molto forte1)2. La conseguenza che i 10 rlu grossolani dalle loro sedi si riuniscono nel rlu che sorregge la vita che risiede nel cakra del cuore, e pertanto si spostano in tale cakra ; il sangue si assorbe tutto nel canale della vita (nel centro del cuore) e dopo 3 lunghe espirazioni (o inspirazioni) si ha la cessazione del respiro3. Contemporaneamente a) si dissolve anche lo skandha dei fattori componenti : per cui non si riesce pi ad agire e a muoversi come si vuole ; b) cessano le facolt sensoriali della lingua (che si ispessisce, si accorcia e diventa blu): per cui non pi possibile parlare, n percepire i sapori ; c) scompaiono le sensazioni tattili come caldo e freddo, ruvidit e morbidezza ; d) la mente perde la capacit di progettare e il potere dellintenzione (cessa ogni consapevolezza dello scopo delle azioni). Il segno interno di tutto ci unapparizione simile ad una lampada a burro che arde (mar me ltar bar-bai sna-ba), analoga alla fiammella crepitante di una tale lampada (o di una candela) sul punto di spegnersi o alla luce fissa di un lume alimentato ad olio. E si ha la sensazione di essere una piuma trasportata da un vento furioso che, accompagnato da forti tuoni, spazza via ogni cosa4. A] Quando i suddetti segni della morte (miraggio, ecc.) appaiono gradualmente nel proprio corpo, solo le persone mature spiritualmente (per aver praticato in vita la Mahmudr, lo rDzogs-chen, ecc.5) sanno esaminare tali sintomi mantenendone la piena consapevolezza, senza esserne sopraffatti. Cos, i migliori praticanti - cio coloro che in vita avevano la comprensione della natura della mente ed erano convinti della vacuit anche di tale comprensione6 - alla morte non devono far altro
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Per la citata Scuola bKa'-brgyud-pa lelemento etere che ora prevale ; quando poi esso si estinguer a sua volta, avr il sopravvento la coscienza. 2 Ora il morente, secondo la Scuola bKa'-brgyud-pa citata nelle note precedenti, ha internamente la visione verde. 3 A questo punto, la persona sembra morta, ma in realt ancora in atto un processo interno che durer circa 20 minuti. 4 La Tradizione brKa-gyud-pa aggiunge che adesso si estingue il rlu connesso con lelemento etere (che a sua volta associato allaspetto corporeo). In quellistante per il morente tutto diventa buio e si perde ogni percezione sensoriale come in uno svenimento. 5 Cio le forme pi elevate dello Stadio di Completamento dellanuttarayogatantra. 6 Gli yogi di livello superiore possiedono 5 qualificazioni : desiderio di avere un insegnamento, diligenza, sollecitudine, amore verso la pratica perch non resti una sterile conoscenza intellettuale, consapevolezza (capacit di mantenere costante lo stato di meditazione senza distrarsi), contemplazione (capacit di comprendere il significato profondo del Sentiero che porta alla salvezza).

che continuare a dimorare nello stato di consapevolezza (rig-pa), senza bisogno di trasferire la coscienza in un buddha o in una Terra Pura di buddha. Mentre avviene lassorbimento dei 4 elementi, essi pensano alle essenze pure di questi, ai loro princpi puri corrispondenti, che consistono in 4 Buddha femminili : Buddhalocan, il puro elemento trascendente della natura della terra ; Mmak, acqua ; Parvasin, fuoco ; Samayatr, aria1 e considerano i sintomi sopra descritti quale espressione e manifestazione di tali dee. Se questa nozione di divinit fosse difficile da accettare, basta pensare che quei fenomeni sono solo produzioni e manifestazioni della nostra mente e non hanno esistenza propria, oggettiva ed indipendente. In conclusione, si deve cercare di trascendere il dualismo, riconoscendo che i fenomeni [luci, suoni, colori] che ci appaiono durante ciascuna delle 4 fasi suddette e la nostra mente sono la stessa cosa, perch non sono altro che una creazione della mente e che non c nulla che abbia unesistenza indipendente dalla mente stessa che a sua volta vacuit : cos facendo, - mentre si sfugge alla paura ed al terrore dellignoto - si raggiunge il livello di Illuminazione del corrispondente buddha femminile sopra indicato. B] Se ci non avviene o comunque si tratta di persona di media capacit spirituale, quando comincia a dissolversi lelemento aria e la respirazione sul punto di cessare2, il morente applica la tecnica del pho-ba (trasferenza del principio cosciente), con cui dirige la coscienza attraverso il brahmarandhra3 verso una Terra Pura. Il tipo di pho-ba pi diffuso quello in cui si visualizza che nel proprio cuore si trova il nostro principio cosciente sotto forma di un punto (thig-le) bianco splendente, contrassegnato da una H blu o da una HRH rossa ; che, arrivando dal paradiso bDe-ba-can, sul brahmarandhra del morente si posa il buddha Amitbha, identificato col proprio guru ; che dal cuore del buddha appare come un uncino di luce che entra nel brahmarandhra del praticante e come una calamita attrae quel thig-le lucente, mentre il rlu in basso viene sospinto in alto. Pronunciando rapidamente e con forza tre volte la sillaba HIK, la prima volta il thig-le sale dal cuore al collo, la seconda dal collo allo spazio intermedio fra gli occhi, la terza da questo alla fontanella. Quindi si pronuncia la sillaba PHA, pensando che da l quel thig-le balza fuori e, salendo, si immerge nel cuore di Amitbha (identificato col proprio guru) e vi si fonde. Se in questo momento si sente che tutto diventa scuro, che il rlu esce fuori e che la fontanella prude ed dolente, significa che la mente sta sicuramente per lasciare il corpo per la Terra Pura ; se non appare alcuno di questi segni, si riporta il thig-le gi al cuore (pronunciando il suono KA dolcemente ed in tono basso), si riposa e si tenta di nuovo.

La Tradizione di cui alla nota precedente aggiunge alle 4 Buddha suddette kdhtvar, che il puro elemento trascendente della natura delletere. 2 O, per essere pi sicuri, appena il respiro cessato. 3 Lapertura del corpo sottile in corrispondenza della fontanella.

Quando il defunto nasce nel bDe-ba-can, si adagia sopra un fiore di loto : in virt di un raggio di luce emanato dal cuore di Amitbha, quel loto si apre ed egli vedr il suo volto ed assaporer le sue parole, stando in atto di meditazione. Quando la mente abbandona il corpo attraverso il brahmarandhra, si rinasce dunque in una Terra Pura aldil dellesistenza samsarica dove le condizioni per la pratica spirituale sono perfette, evitando cos di subire lordinario processo della morte. Chi non esperto nel pho-ba lo pu praticare con laiuto di un Lama, il quale deve sincerarsi che la persona sta effettivamente morendo (verificando lo stato delle n, il movimento del rlu e il raffreddarsi del corpo). I segni della riuscita della pratica sul corpo altrui sono : un ciuffo di capelli che si stacca nellarea della fontanella, un calore o un vapore che si sente o si vede uscire dalla sommit del capo, o un frammento dosso che si stacca dal cranio. Anche quando si compie il pho-ba per se stessi si dovrebbe esser sicuri di stare veramente morendo, cio che la situazione irreversibile1 perch sta per dissolversi lelemento aria e quindi il respiro sul punto di cessare o addirittura perch appena cessato.

5) C] Se il pho-ba non riesce2 o comunque si tratta di persona non matura spiritualmente , quando il respiro sta per cessare si adagia il morente sul fianco destro3 ; e quando il respiro cessato, con la forza della concentrazione4 egli distoglie i rlu grossolani dei 4 elementi dal fluire nelle due n laterali (e quindi anche la coscienza viene sottratta a quel moto) e li riversa e raccoglie nellavadhti : da dove - come vedremo - uscir dal brahmarandhra. Dalla cessazione del respiro (pur mantenendosi ancora il battito cardiaco e la circolazione del sangue) incomincia la DISSOLUZIONE INTERNA, che dura circa 20 minuti5.

Se la coscienza venisse proiettata fuori del corpo prematuramente, potrebbe non essere pi in grado di ritornarvi e allora si creerebbe il karma negativo di un suicidio. 2 Impedimento alla pratica la presenza, nella stanza, di materiali di origine animale e di pellicce ; un altro ostacolo il fumo che - come tutte le altre droghe - blocca lavadhti. Il successo del pho-ba dipende soprattutto dalla nostra fede e devozione e dal mantenere puri i samaya. 3 La migliore posizione per morire quella di meditazione ; se non possibile, ci si mette nella posizione del leone, in cui : il corpo coricato sul fianco destro ; le gambe sono distese e solo leggermente ripiegate ; il braccio sinistro posato sul fianco sinistro ; la mano destra sta sotto la guancia corrispondente chiudendo lorecchio destro col pollice, locchio destro con lindice, la narice destra col medio, la bocca col mignolo, mentre lanulare libero. Infatti, sul lato destro del corpo si trovano le n che stimolano il rlu karmico dellillusione. La pressione a cui vengono sottoposte giacendo nella suddetta posizione e la chiusura della narice destra, bloccano le n e facilitano sia il riconoscimento della luminosit che sorge alla morte sia luscita della coscienza dalla fontanella (mentre tutte le altre aperture sono chiuse). 4 E se invece fosse assopito, lo si aiuta premendogli con le dita - a destra e a sinistra del collo - le due vene giugulari (che provocano il sonno) finch cessano di pulsare. 5 E durante questo periodo che la persona che assiste il morente inizia la lettura del Bar-do thos-grol (per provocare in lui il riconoscimento consapevole della Chiara Luce fondamentale, che apparir successivamente). Questa lettura fa parte della tecnica detta liberazione per mezzo dellascolto : lettura di testi fatta al morente o al morto, detti presentazioni perch gli presentano il processo in corso e le

La dissoluzione interna consiste nel fatto che la coscienza grossolana si dissolve nella coscienza sottile : pi precisamente, nel dissolversi dello skandha della coscienza1, nel senso che cessano gli 80 stati mentali concettuali di tipo grossolano e superficiale (cio 33 pensieri discriminanti derivanti dallavversione, 40 dallattaccamento e 7 dallignoranza) e iniziano a manifestarsi quelli pi sottili e profondi, nei quali la mente diviene progressivamente meno dualistica. A mano a mano che muore ci che oscura la mente (i 3 klea suddetti), essa comincia a divenire sempre pi pura, trasparente e splendente fino a che si riveler la vera natura della mente, la nostra pi intima essenza : la natura di buddha, che non cambia mai ed imperitura. In particolare, si tratta di 3 stati mentali, detti dellapparizione bianca, rossa e nera : apparizioni tutte luminose e splendenti.2 Avviene cio che tutti i rlu delle n destra e sinistra aldisopra del cuore si dissolvono nellavadhti attraverso la sua apertura posta nella corona, cosicch si scioglie il nodo di tale cakra e il thig-le bianco scende lungo lavadhti da l3 fino alla sommit del nodo del cuore : durante la discesa e quando esso arriva qui, lo stato mentale dei 33 tipi di pensieri discriminanti derivanti dallavversione e i rlu grossolani che servono loro da supporto si dissolvono4 nella prima mente sottile (peraltro ancora leggermente dualistica), cio nello stato mentale dellapparizione bianca (sna ba dkar lam pai sems), detto il vuoto (sto-pa) o il 1 vuoto - nel quale appare solo un luminoso spazio vuoto, cio si sperimenta una grande luce bianca simile al sorgere della luna piena in una notte serena. Grazie a questa purificazione, il corpo impuro si trasforma nel nirmakya e si sperimenta la sua essenza, la Saggezza della Gioia che aldil della comprensione dualistica : se si riconosce tale unione di gioia e saggezza, si raggiunger lIlluminazione nello stato di Vajrasattva (lessenza del corpo di tutti i buddha).

6) Successivamente tutti i rlu delle n destra e sinistra aldisotto del cuore si dissolvono nellavadhti attraverso la sua apertura posta nel perineo (o nel sesso), cosicch si allentano i nodi dellorgano sessuale e dellombelico e il thig-le rosso sale dallombelico5 lungo lavadhti : quando esso arriva sotto il nodo del cuore, lo
pratiche da effettuare in quel momento. E meglio che la lettura della presentazione inizi prima della morte vera e propria. Altre tecniche usate al momento della morte sono riportate nella 2 parte dellappendice. 1 Si tratta della mente o coscienza individuale, ordinaria (vijna), che funziona in modo duale con la percezione di soggetto e oggetto. 2 La luce - che a livello samsarico ci che permette lapparire di tutti i fenomeni - esprime qui lesperienza della coscienza che si svuota gradualmente della polarit soggetto/oggetto , cio di ogni contenuto. 3 La goccia bianca (lenergia ottenuta dal principio generativo paterno al momento del concepimento) risiede abitualmente nel cakra della corona, trattenuta dal rlu - che ora ritirandosi non ve la mantiene pi. Essa simboleggia lupya. 4 Con la conseguenza che se ci compaiono davanti anche i nostri peggiori nemici non proviamo nessun sentimento di odio. 5 La goccia rossa (lenergia ottenuta dal principio generativo materno al momento del concepimento) risiede abitualmente nel cakra dellombelico, trattenuta dal rlu - che ora ritirandosi non ve la mantiene pi.

stato mentale dellapparizione bianca e il rlu sottile che gli serve da supporto si dissolvono in una mente ancora pi sottile, cio nello stato mentale del rosso accrescimento (o dellincremento rosso) (mched pa dmar lam pai sems), detto il molto vuoto (in-tu sto-pa) o il 2 vuoto - nel quale appare solo uno spazio pervaso dalla luce solare al tramonto. Qui scompaiono i 40 tipi di pensieri discriminanti derivanti dallattaccamento.1 2 Grazie a questa purificazione, la parola impura si trasforma nel sabhogakya e si sperimenta la sua essenza, la Saggezza della Gioia Suprema (pi profonda della precedente) : se si riconosce tale unione di gioia e saggezza si ottiene lo stato di Amitbha (lessenza della parola di tutti i buddha). 7) Se non si riesce a raggiungere lIlluminazione nel precedente stadio, tutti i rlu superiori ed inferiori allinterno dellavadhti si raccolgono in esso in corrispondenza del cuore, cosicch si allenta il nodo di questo cakra : il thig-le bianco (che sopra il nodo) scende e quello rosso (che sotto il nodo) sale, incontrandosi in mezzo al thig-le indistruttibile. In altre parole, questultimo il luogo in cui convergono progressivamente tutti i rlu sottili e le coscienze ad essi corrispondenti. Quando ci avviene, lo stato mentale del rosso accrescimento e il rlu sottile che gli serve da supporto si dissolvono in una mente ancora pi sottile, cio nello stato mentale del nero quasi-ottenimento (o del nero approssimarsi allottenimento) (er thob nag lam pai sems) - che si divide in due fasi : a) dapprima appare alla coscienza un vacuo cielo inondato di luce nera (si ha lesperienza del buio pi assoluto), detto il grande vuoto (sto-pa chen-po) o il 3 vuoto. Qui scompaiono gli ultimi 7 tipi di pensieri discriminanti (quelli derivanti dallignoranza).3 In questo istante, grazie a tale purificazione, la mente dualistica si trasforma nel dharmakya e si sperimenta la sua essenza, che la Saggezza Oltre la Gioia (pi intensa della precedente) : se si riconosce tale unione di gioia e saggezza, si ottiene lo stato di Vairocana (lessenza della mente di tutti i buddha) ; b) essendosi completamente sciolti i nodi del cakra del cuore, ora i due thig-le si separano (e si dissolvono nelle due rispettive gocce del thig-le indistruttibile) e tutti i rlu allinterno dellavadhti si dissolvono nel rlu sottilissimo che sostiene la vita situato pure nel thig-le indistruttibile : per cui si verifica un periodo di svenimento o deliquio della coscienza empirica e ordinaria (vijna) che aveva finora accompagnato lindividuo4.

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Essa simboleggia la saggezza. 1 La conseguenza che qualunque oggetto piacevole si presentasse in tutta la sua bellezza al morente, questi non proverebbe alcun desiderio. 2 Lordine delle due fasi 5 e 6 (apparizione bianca e rosso accrescimento) variabile : dipende se nellindividuo prevale lodio o lattaccamento. 3 Con la conseguenza che qualsiasi immagine sorga adesso davanti al morente non produrr in lui alcuna reazione, positiva o negativa. 4 Con lo svenimento si ha la cessazione del battito cardiaco, desumibile dallassenza di qualsiasi movimento nella carotide. Ora, dato che non vi pi n respiro n battito cardiaco sembra che la morte sia avvenuta : invece, la coscienza non ha ancora abbandonato il corpo.

In questa situazione peraltro, mentre da un lato la coscienza ordinaria si oscura, dallaltro si attivano e si rendono manifesti nellavadhti il rlu e lo stato mentale (sems) sottilissimi (che normalmente sono inoperanti e latenti), per cui si sperimenta - circa 20 dalla cessazione del respiro - unestrema lucidit mentale, cio la chiara luce (od-gsal) della morte, detta anche vuoto totale (thams-chad sto-pa) o il 4 vuoto : in altre parole, la coscienza empirica che sviene, svelando la (o rivelandosi come) pura coscienza sotto forma di una luce trasparente. Il principio cosciente - nel livello pi sottile - assume il suo stato naturale, autentico ed originario (aldil dellillusione concettuale data dal dualismo dei pensieri discorsivi) e la sua primitiva purezza (non offuscata dalle oscurit karmiche), e si manifesta e si rivela come uno stato mentale consistente in unapparizione inalterata ed immobile di limpidissima vacuit, simile al colore di un terso cielo autunnale allalba. Tale luce, che sorge naturalmente e spontaneamente nellavadhti, la luce della Dharmat (cio della pura essenzialit o realt fondamentale o essenza della realt) ed detta Chiara Luce madre (mai od-gsal) in contrapposizione a quella detta Chiara Luce figlia (bui od-gsal) o Chiara Luce del sentiero che sorge quando, da vivi, i rlu vengono fatti intenzionalmente dissolvere nellavadhti mediante il potere della meditazione.1 La Chiara Luce figlia il mezzo che abbiamo per poter a sua volta riconoscere la Chiara Luce madre al momento della morte : un po come avere la foto di una persona sconosciuta che dobbiamo incontrare alla stazione. Questo riconoscimento della Chiara Luce madre detto unione delle due Chiare Luci madre e figlia. Lo stato di svenimento della coscienza ordinaria o la condizione di Chiara Luce possono durare per un periodo che varia a seconda del karma, in media da un attimo a 3 giorni e mezzo (o 4 e mezzo), periodo in cui il principio cosciente resta nel corpo. In particolare, nel caso di uno yogi, la Chiara Luce permane tanto a lungo quanto egli capace di restare senza distrazioni nella natura della mente : per chi spiritualmente avanzato, il periodo pu essere perfino di due settimane o anche pi2 ; per la maggior parte delle persone, che non riconoscono la Chiara Luce, essa dura solo un istante, per cui lo stato dincoscienza si protrae per i suddetti 3 giorni e mezzo. La morte vera e propria listante in cui cessa la suddetta Chiara Luce e corpo e mente sottilissimi fuoriescono, in modo naturale e definitivo, dal corpo grossolano. a] Dunque, quando appare la Chiara Luce, il morente deve formulare il voto del bodhisattva e riconoscere che egli stesso quella luce, ossia che la natura della propria mente vacua e lucida, un vuoto luminoso - che poi la natura dei buddha3. Solo chi pratico della meditazione Mahmudr o del khregs-chod,1
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La Chiara Luce madre anche definita Chiara Luce fondamentale (gii od-gsal) in opposizione alla Chiara Luce secondaria, che apparir in seguito. 2 Durante tale periodo - stando nella posizione del leone dormiente o in quella di meditazione - il volto conserva un po di colore, la testa eretta, il naso non sinfossa, la pelle rimane morbida ed elastica, il corpo non sirrigidisce, lo sguardo conserva una luce dolce e compassionevole ed esiste ancora calore nel cuore. In questo caso si dice che la persona rimane cosciente nella Chiara Luce. Nel momento in cui la Chiara Luce diviene inattiva, la persona morta (questo momento riconoscibile dal fatto che il corpo si accascia, comincia a deteriorarsi e a mandare cattivo odore). 3 Riconoscere la Chiara Luce non significa che la mente percepisca qualche cosa, ma che prende coscienza della propria vera natura originaria (che contemporaneamente non-dualit e luminosit).

tramite lintrospezione meditativa (vipayan) sapr riconoscere la Chiara Luce senza provare paura alcuna - per quello che essa : la vera natura (od intima essenza) della mente umana, ossia la realt stessa della nostra natura spirituale nella sua condizione originaria. Essa la natura di buddha (tathgatagarbha) o vacuit : la totale apertura della mente, il fatto che essa vuota di ogni caratteristica limitativa e dualistica. Il riconoscere questa luce fa s che il morente squarci definitivamente il velo della my e realizzi istantaneamente il Dharmakya2. La presenza di questa Chiara Luce viene espressa - per necessit del processo meditativo - in 4 simboli : Samantabhadr = vacuit della mente Samantabhadra = consapevolezza della mente Dharmakya = lunione inseparabile delle suddette vacuit e consapevolezza Amitbha = la presenza in noi di quellunione. In sintesi, col riconoscere quella Chiara Luce, il rlu e il sems sottilissimi (sotto forma di luce) abbandonano il cuore ed escono dal corpo tramite il brahmarandhra, dissolvendosi nel Dharmadhtu, dove si unificano e si amalgamano con Amitbha (visualizzato in alto, nel cielo), che la rappresentazione simbolica del Dharmakya. In altre parole, un bravo meditatore sperimenta la Chiara Luce in uno spazio onnipervadente, non-dimensionale e privo di un centro di riferimento : la coscienza entra in una condizione di illimitatezza, sinonimo di nirva. Lesperienza della Chiara Luce consiste nellentrare nella luce del Dharmakya, che totale vacuit e conoscenza : la Liberazione raggiunta ; b] ma quando si rivela la Chiara Luce, non per tutti facile riconoscerla per quello che (cio per la chiarezza radiosa della natura essenziale della mente) perch - anche se si sono dissolti lavversione, lattaccamento e lignoranza - permangono le abitudini, le propensioni e le tendenze prodotte dal karma negativo, contratte nelle vite precedenti e celate nella profondit della mente ordinaria. Sono i residui di queste abitudini passate - unitamente alla paura per la nuova situazione in cui viene a trovarsi il morente - che possono impedire il suddetto riconoscimento, evitando cos che la Liberazione avvenga nel modo sopra indicato3. Dunque, se si verifica questo ostacolo o si tratta comunque di una persona non matura spiritualmente, nel cakra del cuore si produce un lieve fremito o sussulto, per cui il thig-le indistruttibile del cuore si capovolge e si apre : i sottilissimi thig-le bianco e rosso ricevuti dai genitori al momento del concepimento e che costituiscono tale thig-le si separano, cosicch si liberano la mente (o principio cosciente) e il rlu sottilissimi che abbandonano il thig-le indistruttibile e ne escono. E dopo circa 30 dalla cessazione del respiro che il rlu smette di trasportare il sems nellavadhti e - tornando in circolazione - sfugge, si riversa e dilaga nella n destra o sinistra. Quindi la mente sottilissima - trascinata dal rlu -

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Sul khregs-chod vedi il paragrafo "Atiyoga" sub "L'anuttarayogatantra". Se poi - seguendo lo rDzogs-chen - si pratica il thod-rgal, gli atomi che costituiscono il corpo dello yogi si trasformano in pura energia luminosa ed egli, morendo, non lascia corpo materiale perch realizza il Corpo darcobaleno (ja-lus) : cio gli elementi interiori del corpo fisico si trasmutano nelle loro parti pi sottili e raffinate, che appaiono come luci di 5 colori (rimangono nel loro aspetto ordinario solo le unghie, i capelli e il setto nasale). 3 Normalmente ci identifichiamo con le distorsioni e le sovrastrutture della vera natura della mente a tal punto che - quando la coscienza fondamentale (che aldil del dualismo di soggetto ed oggetto) inizia a manifestarsi nella morte - non siamo capaci di reggere l'esperienza. La difficolt di riconoscere la Chiara Luce proviene dallabitudine di sentirsi presenti come un punto di vista soggettivo ; di qui lo spavento e lo svenimento difronte alla perdita della sensazione del proprio esistere e alla mancanza di ogni forma di soggettivit.

fuoriesce dal corpo1 da unapertura diversa dal brahmarandhra2 e simultaneamente si costituisce lessere del bar-do o essere intermedio (bar-do-ba)3. Ci indicato dalla fuoriuscita di pus (la parte non raffinata del thig-le bianco) dallorgano sessuale e di sangue (la parte non raffinata del thig-le rosso) dal naso. Adesso - e solo adesso - possibile rimuovere il cadavere per cremarlo4 o seppellirlo5. Lessere del bar-do causato e costituito - per quanto riguarda il corpo dallenergia del sottilissimo rlu che sostiene la vita e - per quanto concerne la mente - dal sottilissimo stato mentale della Chiara Luce della morte. La sua nascita avviene in modo miracoloso (rdzus-skyes). Circa il momento in cui avviene tale nascita, va detto che - non appena cessa la Chiara Luce (cio lo stato di morte) - la coscienza del defunto riattraversa in senso inverso gli altri 7 stadi della dissoluzione : nero quasi-ottenimento, rosso accrescimento, bianca apparizione, lampada a burro, lucciole, fumo, miraggio. Ora, simultaneamente al nero quasi-ottenimento la coscienza entra nello stato intermedio (bar-do). Lessere del bar-do : a) possiede tutti e 5 i sensi e le relative facolt, tutte integre e complete. Anzi, la sua sensibilit 9 volte accresciuta rispetto a prima, per cui le immagini e i suoni possono essere cos intensi da spaventarlo6. E inoltre chiaroveggente ; pu vedere e sentire gli altri esseri, ma questi non possono vederlo o comunicare con lui (a meno che non siano chiaroveggenti) ; pu parlare per brevi attimi con altri esseri del bar-do ; b) a causa della presenza dei 5 elementi, la sua costituzione gli sembra solida e crede di esistere realmente, come pure crede reali le esperienze che prova ; sente gli stimoli della fame ; vive di odori e si nutre del fumo delle offerte (ma solo di quelle bruciate appositamente per lui)7 ; non pu vedere la luce del sole e della luna, ma vive in un continuo crepuscolo grigio (una pallida luminescenza che rischiara lo spazio immediatamente davanti a s) ;
Provocando unesperienza luminosa simile ad un miraggio in un continuo succedersi di vibrazioni e unesperienza sonora simile ad un gran boato. 2 Uscir dallano chi rinascer come essere infernale ; dalla bocca come preta ; dallorgano sessuale come animale ; dalle orecchie come asura ; dagli occhi come essere umano ; dallombelico come deva del Kamadhtu ; dal punto tra le sopracciglia come deva del Rpadhtu ; dalla sommit del capo (4 dita dietro lattaccatura frontale dei capelli) come deva dellArpadhtu. Secondo altra tradizione, dal naso si rinasce come essere umano o come yaka e dagli occhi (incluso il terzo occhio) come deva del Rpadhtu. 3 Il Bar-do Thos-grol lo chiama corpo mentale o psichico (yid-lus, manomykya). 4 Certi realizzati (siddha), quando il loro corpo viene cremato, lasciano tra le ceneri delle specie di perle di 5 colori (bianche, azzurre, gialle, rosse e verdi) - dette ring-bsrel - che sono una manifestazione dei Buddha delle 5 Famiglie e delle relative 5 Saggezze. 5 Toccando il morto (ad es. per praticare uniniezione), si attira la sua coscienza verso il punto toccato : cos, se questo aldisopra della cintola si attira la coscienza verso una delle porte impure del capo, mentre se si tratta - ad esempio - del ginocchio, la si attira verso le porte inferiori. In entrambi i casi il risultato sarebbe una rinascita samsarica. Perci bene evitare di toccarlo almeno nella prima ora che segue la morte, meglio ancora per 3 giorni, o prima che si sia effettuato il pho-ba. E se necessario toccarlo, bisogna prima farlo alla sommit del capo. 6 Chi sta attraversando il bar-do dispone temporaneamente di una facolt di comprensione estremamente accresciuta, di straordinari poteri di concentrazione, di speciali capacit di chiaroveggenza e telecinesi, della malleabilit necessaria per diventare qualsiasi cosa si possa immaginare e dellapertura mentale indispensabile per poter essere radicalmente cambiato da un pensiero, unimmagine o un insegnamento. Ed proprio questo il motivo per cui egli pu essere istantaneamente liberato al solo comprendere in che punto si trovi del bar-do, cosa sia la realt, dove siano i pericoli. 7 Infatti si nutre dellodore dei cibi (purch gli vengano offerti), non della loro sostanza. Per offrirgli lodore si arrostisce sulle braci un pizzico di farina mescolata con un po del cibo del giorno. Ci pu dargli una sensazione di saziet (ovviamente, di natura puramente mentale).
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c) ha un corpo etereo (composto di materia allo stato elementare), rarefatto, leggero, mobile, sottilissimo, indistruttibile, imponderabile, permeabile 1: non avendo il supporto fisico di un corpo materiale grossolano, non lascia orme sul terreno, pu attraversare gli oggetti senza esserne bloccato e in un istante pu andare dovunque2 ; non proietta ombra. Essendo fatto di energia sottile, anche le sue sensazioni di fame, stanchezza, ecc. sono di natura esclusivamente mentale ; n gli si pu arrecare materialmente offesa come ad un ordinario corpo fisico ; d) ha laspetto, la taglia e il colore dellessere senziente in cui si reincarner3 ; e) vive in modo disorientato ed ansioso perch ora manca la sicurezza e la continuit dellambiente esterno e delle condizioni interiori della mente : ci si muove continuamente tra luoghi familiari e luoghi sconosciuti, alcuni meravigliosi, altri brutti e spaventosi, passando rapidamente da un ambiente allaltro ; le proprie azioni cambiano continuamente e se si cammina, subito dopo ci si pu ritrovare a mangiare, a dormire o a sedere ; il cibo pu sembrare allinizio delizioso e improvvisamente diventare disgustoso ; gli altri esseri possono apparire amichevoli e poi strani ed intimidatori ; la propria mente incontrollata, cambia in continuazione e passa senza sosta da un pensiero allaltro in rapida successione; vi agitazione fisica e mentale e si vaga alla ricerca di un nuovo corpo accompagnati da un senso di panico ed ansia ; f) ha una vita che pu durare - in base al karma - da un istante a 7 giorni4 ; se al 7 giorno non si reincarnato, sperimenta brevemente gli 8 segni della morte (miraggio, ecc.) e poi una seconda volta in senso inverso, rinascendo in un 2 bar-do. Questo processo si pu ripetere fino a 7 volte, entro cui rinascer necessariamente in uno dei 6 regni samsarici5.
Questo corpo - che non come quello grossolano di quando si in vita, fatto di carne e di sangue - qualcosa di simile alla luce, ma invisibile, e comunque composto di atomi molto sottili. E' analogo al corpo che sperimentiamo nei sogni, cio al corpo onirico che la mente (o coscienza) crea per s, traendolo dalla propria immaginazione : un corpo che vede, ascolta, annusa, assaggia e tocca attraverso sensi fittizi, costituito da energie (rlu) sottili strutturate dalle immagini presenti nella mente, un corpo che vive il suo mondo immaginario durante il sogno come il corpo fisico durante il risveglio. Quando questo risveglio sopraggiunge, il corpo onirico svanisce ma la mente continua a fare esperienze in un corpo e in un mondo differenti. Anche se sottile, il corpo del bar-do-ba comunque unincarnazione della coscienza - che sorge attraversando in senso inverso le 8 fasi della dissoluzione (cio, a partire dalla Chiara Luce). 2 Salvo che nel vajrsana - il seggio a Bodh Gaya dove kyamuni ha ottenuto (e i futuri manuibuddha otterranno) lIlluminazione - e nellutero della sua futura madre. Se ci avvenisse, infatti, il corpo mentale metterebbe fine alla sua stessa esistenza rispettivamente con la buddhit e con la rinascita. 3 La sensazione di avere tali caratteristiche sorger nel srid-pai bar-do. Per quanto riguarda la taglia, se rinascer come umano quella di un bambino di 5 o 6 anni (o di 8-10, per altri). Il colore del corpo di legno bruciato se rinascer come essere infernale ; come lacqua se preta ; fumoso se animale ; dorato se essere umano o deva del Kmadhtu ; bianco se deva del Rpadhtu. Pertanto, quando una persona dice di aver visto e parlato con lo spirito di un morto, non lha visto nel suo stato intermedio, perch qui non si manifesta nella forma della vita trascorsa ma in quella della rinascita futura. Inoltre, quellessere visibile solo agli altri esseri del bar-do ed ai chiaroveggenti, e perci non pu comunicare coi familiari e gli amici della vita precedente. Costoro comunicano quindi in realt con un preta che ha assunto laspetto del defunto. 4 Per la Scuola dGe-lugs-pa, normalmente dura 7 giorni. 5 Quindi, fino ad un totale di 49 giorni - che la durata massima della vita dellessere del bar-do. Per altri, tale periodo solo la durata massima del bar-do del divenire (che peraltro dura in media 21 giorni). Peraltro, per chi si trova nel bar-do, il tempo non corrisponde a quello umano bens a quello che si sperimenta nella meditazione profonda : per cui, ad es., un giorno pu bruciare in un istante.
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Il Bar-do Thos-grol precisa che - col sorgere dellessere del bar-do - la mente diventa cristallina, lucida e serena, cio dopo circa mezzora dalla cessazione del respiro appare allesterno del corpo la Chiara Luce secondaria (od-gsal gis-pa). Essa la 2 manifestazione della Luce della Realt e dura 20 minuti o anche meno. Il bar-do-ba fluttua nella stanza vagando vicino al cadavere, sente il pianto dei parenti (che chiama senza per esser sentito) e - pur vedendo esanime il proprio corpo - non si rende conto della morte avvenuta e si chiede cosa gli sia capitato. Per riconoscere quella Luce, chi abbia in vita seguito il metodo dello Stadio di Completamento (rdzogs-rim) deve comportarsi come indicato sub a) a proposito della Chiara Luce fondamentale ; mentre se ha praticato lo Stadio di Generazione (bskyed-rim) - in cui era esperto nella visualizzazione delle divinit - deve concentrarsi sullo yi-dam con cui si identificava in vita, sviluppando cos la consapevolezza che la Chiara Luce secondaria appunto quello yi-dam (che peraltro in effetti solo apparente ed irreale): a seguito di tali metodi, il principio cosciente che prima si domandava se era davvero morto o no - diventa immediatamente chiaro : in altre parole, il corpo mentale si trasforma nel Puro Corpo Illusorio (dag-pai sgyu-lus). Quando ci avviene, egli riconosce lidentit della Luce Figlia (realizzata da vivo) e della Luce Madre (sperimentata ora come la Chiara Luce secondaria), il che provoca la Liberazione. Il Bar-do Thos-grol prosegue affermando che se non si riconosciuta neppure la Seconda Luce (e quindi non si ottenuta la buddhit a livello dharmakya), il giorno successivo ai 3 giorni e mezzo di svenimento il principio cosciente1 nasce ad un nuovo stato dellesistenza intermedia, detto bar-do dellesperienza della Realt.

B) bar-do dellesperienza della realta 2


(chos-id bar-do) In questo bar-do si sperimenta la realt non pi come emozioni samsariche e confuse o come cose e fenomeni singoli e concreti (come quando il defunto era in vita) e neppure come vacuit luminosa a livello di dharmakya (come quando si riconosce la Chiara Luce), bens sotto forma di simboli : immagini e visioni luminose e colorate, che sono la variazione e lispessimento di quella incolore ed uniforme Chiara Luce e che hanno laspetto divino del sabhogakya, rappresentato dai 5 Tathgata e dal loro sguito. La loro momentanea apparizione non ha per esistenza oggettiva (anche se cos sembra a persone non iniziate), perch si tratta in effetti della proiezione ed esteriorizzazione di contenuti della nostra coscienza, simboli nei quali si traduce e si riflette il nostro pensare e il nostro modo di vedere le cose : tali deit sono espressioni e personificazioni di ci che sperimentiamo come esistenza fisica, mentale ed emotiva (elementi, skandha, azioni, eventi, modo di vita, pensieri, sentimenti, ecc.), ossia delle leggi fondamentali e delle forze elementari che operano sotto lapparente complessit della vita. In altre parole : la natura di tali visioni non arbitraria, ma dipende karmicamente dai condizionamenti prodotti
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Detto bag-chags yid-lus = corpo mentale fatto di tendenze inconsce. Si tratta del Bar-do della Dharmat. Dharmat la natura intrinseca di tutte le cose, lessenza della cose cos come sono, la vera natura dellesistenza fenomenica.

durante lesistenza in vita : sono le azioni compiute, le parole pronunciate e i pensieri nutriti in vita che modellano ora le produzioni della mente. Le deit assumono differenti aspetti : a) pacifico (cio calmo, mite, rilassato, teneramente affascinante, splendido e adorno di segni meravigliosi) : rappresenta la coscienza nel suo aspetto di pura conoscenza, maturit spirituale, saggezza ed Illuminazione ; b) irato (cio feroce, furioso, terribile e pauroso) : rappresenta la coscienza nel suo aspetto di intelletto, di razionalit, di pensiero discriminante, concettuale e dualistico. Le divinit si presentano in serie, prima le pacifiche e poi le irate, per 14 giorni consecutivi : il defunto, vincendo lattrazione o la paura, dovrebbe identificarsi in una di esse1. Come la Chiara Luce viene riconosciuta solo da chi esperto nella pratica del khregs-chod, soltanto chi ha praticato il thod-brgal dello Dzogs-chen e ha imparato a riconoscere le divinit con la pratica di visualizzazione dello Stadio di Generazione potr vederle ed unirsi a loro ; chi non ha meditato percepir solo dei suoni, dei lampi accecanti che si dissolvono in un baleno.

I PRIMI 6 GIORNI.

pacifiche.

Nei primi 6 giorni del Bar-do dellesperienza della Realt appaiono le divinit

In particolare, nei giorni dal 1 al 5 sorgono nellordine le seguenti divinit, il cui simbolismo il seguente :

Se una divinit viene descritta - ad es. - con la testa di leone o in posa di bere sangue, significa che quello il modo migliore per avvicinarsi alla vera natura della divinit, che non ha realmente una testa leonina o sete di sangue. Una tale raffigurazione sorge dallinconscio collettivo, essendo una delle immagini archetipe che nidificano nella coscienza individuale e che appaiono quando le energie vitali si mutano in quelle assai pi potenti della meditazione profonda o del periodo del bar-do.

BUDDHA maschili o Tathgata

femminili o Praj

BODHISATTVA maschili femminili (e tipo di (e oggetti delle coscienza) coscienze)

TERRE PURE dei buddha Ghanavyha

LUCE DIREZIONE dello spazio dalla quale dei buddha appaiono i buddha ELEMENTO corrispondente centro o zenit azzurra etere bianca acqua

LUCE dei regni samsarici2 bianca deva nerastra inferni

SKANDHA (aggregati psicofisici) coscienza (vijna) forma (rpa)

KLEA (difetti mentali) ignoranza/ ottusit odio/ avversione

SAGGEZZA TRASCENDENTE (jna) dellinfinita potenzialit simile a specchio

Vairocana k]dhtvvar Akobhya3 Locan

____
Kitigarbha (visiva) Maitreya (tattile)

____
Lsy (forme) Pup (pensieri passati) Ml (suoni)

Abhirati

est

Ratnasambhava

Mmak kagarbha (uditiva)

rimat

sud

gialla terra

azzurra uomini

sensazione (vedan)

orgoglio/ superbia

delluguaglianza delle cose

Samantabhadra Dhp (egoica) (pensieri futuri) Amitbha Par[vasin] Avalokitevara (olfattiva) Gt (odori) rossa fuoco gialla preta percezione (saj) attaccamento/bramosia

Sukhvat

ovest

discriminante

Majur Alok (universale) (pensieri indeterm.) Amoghasiddhi [rya]tr Vajrapi Gandh Prakuta (gustativa) (sapori) 4 [Sarva]nvaraaNaivedy vikambhin (pensieri attuali) (intellettuale) rossa asura volizione (saskra) invidia/ gelosia

nord

verde aria

dellagire perfetto

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Per altri attributi e corrispondenze, v. il capitolo sui 5 Dhynibuddha.

Mancano qui la luce verde degli animali e la corrispondente luce di 5 colori della Saggezza Innata (dag-pa lhan-cig-skyes-pai ye-es), che appariranno rispettivamente nel 6e 7 g.

Talora chiamato Vajrasattva, perch il capo della Famiglia del Vajra. 4 O Nartya.

Ciascuna delle suddette divinit esprime la modalit illuminata di un aspetto della nostra esperienza impura ; cos i 5 Tathgata sono laspetto puro dei 5 skandha dellio; le 5 Praj dei 5 elementi dellio e dellambiente fisico ; gli 8 Bodhisattva degli 8 tipi di coscienza ; le 8 Bodhisattva degli oggetti degli 8 tipi di coscienza. Sia la visione pura delle Famiglie di buddha e delle loro saggezze sia la visione impura degli skandha e dei klea hanno una natura fondamentale identica. Cos : ci che nella mente ordinaria si manifesta come un pensiero di attaccamento, riconosciuto nella sua vera natura appare, libero dallegocentrismo, come saggezza discriminante di Amitbha ; ...avversione, ...come saggezza simile a specchio di Akobhya ; ...ignoranza, ...come saggezza dellinfinita potenzialit di Vairocana ; ...orgoglio,...come saggezza delluguaglianza delle cose di Ratnasambhava; ...invidia, ...come saggezza dellagire perfetto di Amoghasiddhi. I 5 klea sono tali perch non ne riconosciamo la vera natura : mediante il riconoscimento vengono purificati, liberati e trascesi, e si presentano come la manifestazione stessa delle 5 saggezze. Se ci che si manifesta nel bar-do non viene riconosciuto come tali saggezze, la nostra percezione viene influenzata dallegocentrismo, nel senso che questo egocentrismo trasforma ci che percepiamo (sia lesperienza interiore quanto il mondo esterno) nellillusione samsarica ed impura. Viceversa, quando un klea percepito in maniera pura o trasceso, viene sperimentato come saggezza : detto diversamente, la saggezza laspetto purificato dei klea. La luce sfolgorante della saggezza accompagnata da altre luci e suoni pi confortanti e gradevoli. Queste luci, opache e diffuse, sono le nostre tendenze inconsce abituali accumulate attraverso lavversione, lattaccamento, lignoranza, lavidit, linvidia e lorgoglio, cio attraverso le emozioni che determinano i 6 regni samsarici. E - non potendo sopportare la vista delle divinit sfolgoranti - veniamo attratti istintivamente verso queste luci morbide, cio il richiamo delle nostre tendenze abituali ci attira verso una rinascita samsarica. Il defunto dovrebbe riconoscere che la luce sfolgorante della divinit, cos accecante ed abbagliante, non ha esistenza esterna intrinseca ma la manifestazione di quel Tathgata (e della sua saggezza divina) presente nella mente, la luminosit e radiosit spontanea della vera natura della mente stessa : si tratta quindi di essere consapevoli che quella luce e la mente sono una cosa sola. Nel contempo, dovrebbe evitare di lasciarsi sedurre dalla luce blanda, pi dolce e gradevole, di seguirla ed attaccarvisi, perch diversamente rinascerebbe nel regno samsarico che essa rappresenta. Infatti, normalmente ci identifichiamo con le distorsioni e le sovrastrutture della vera natura della mente a tal punto che - quando la coscienza fondamentale inizia a manifestarsi nella morte - non siamo capaci di reggere lesperienza. Gli istinti fondamentali possono emergere dalle profondit del subconscio in modo repentino ed inaspettato : cos, la paura fa sorgere listinto dellautodifesa - che un atteggiamento di chiusura che impedisce di riconoscere la realt per quello che essa . Le esperienze della nostra coscienza non sono altro che la mente stessa ; ma nel bar-do le energie della natura della mente ci sembrano reali e assumono unesistenza oggettiva, ossia sembrano prodursi in un mondo esterno : scambiando le

manifestazioni per qualcosa di separato da noi, prendendole per visioni esterne, reagiremo con speranza o paura, ricadendo nuovamente nellillusione. Se non c il riconoscimento della vera natura di ci che sorge nella mente, i suoni, le luci e i raggi che si manifestano nel bar-do della Dharmat assumono la realt oggettiva di sconcertanti fenomeni esterni che stanno accadendo a noi. Il riconoscimento consiste invece nel fatto che tutto ci che appare il sorgere dellenergia di saggezza della nostra mente : i buddha e le luci di saggezza non sono separati da noi, ma sono la nostra stessa energia di saggezza. Comprendere ci, equivale a sperimentare la non-dualit, ed entrarvi la Liberazione. Qualora avvenga lidentificazione con la deit, la coscienza del defunto si dissolver in luce darcobaleno (ja-od) nel cuore di quella stessa divinit e di l egli entrer nella Terra Pura di quella stessa divinit1, diventando un buddha a livello di sabhogakya2. Se invece non sapr identificarvisi, nel giorno successivo gli si presenta unaltra divinit : man mano che si procede, la prova dellidentificazione diventa sempre pi difficile per il defunto. Nel 6 giorno appaiono tutte insieme - cio disposte in un solo maala - 42 divinit : cio le 26 predette, i 4 guardiani delle porte e le 4 guardiane delle porte, i 6 buddha dei regni samsarici, Samantabhadra e Samantabhadr. La loro visione affiora ed emerge dal cakra del cuore del defunto3 e quindi simboleggiano il principio divinizzato della mente (che ha sede in tale cakra), cio i pensieri e i sentimenti pi sublimi. A) I Guardiani delle Porte (sgo-ba) hanno un aspetto infuriato e possiedono il terzo occhio della conoscenza mistica. Sorvegliando le 4 regioni cosmiche del maala (di cui sbarrano le uscite), guidano lenergia cosciente del morto nei recessi della sua mente4 e nel contempo impediscono a ci che aldil delle porte (cio alle forze tumultuanti in fondo allinconscio) di erompere allinterno della mente alla prima distrazione e di agitarla (ostacolando cos il suo cammino verso lIlluminazione). Essi sono connessi e corrispondono alle 4 concezioni estreme del pensiero umano (nascita e morte, immortalit e dissoluzione, esistenza e non-esistenza, mondo fenomenico e vacuit) che sono tutte da oltrepassare per poter apprezzare limmensit del nirva. B) Le Guardiane delle Porte (sgo-ma) sono delle feroci kin che costringono il morto a contemplare il vacuo fulgore della sua mente5. Infatti, se egli fugge rifugiandosi nellorgoglio da loro catturato col laccio che soffoca ogni possibile
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Linsieme di queste sfere spirituali detto Akaniha-loka (Og-min). Se il dharmakya il sole, il sabhogakya ne rappresenta i raggi : non si pu dire che siano due entit separate, perch senza il sole non esisterebbero i raggi. Il nirmakya ha poi lo stesso rapporto col sabhogakya. Tutti e tre sono il dharmakya. E lIlluminazione, in qualsiasi regno o modo (sabhogakya o nirmakya) avvenga, lunificazione col dharmakya ed comunque completa e perfetta. 3 Il defunto si deve sforzare di capire che, bench quelle immagini sembrino provenire dai regni dei buddha, in realt lintero maala sorge dal suo stesso cuore. 4 Non c scampo di fuga, perch queste visioni sono ineluttabilmente maturate dal karma dellesistenza passata. 5 Le kin in generale sono impulsi spirituali che spingono sul sentiero della salvezza sorgendo dalloscurit del subconscio. Quelle di ordine pi elevato sono raffigurate nude perch rappresentano la conoscenza della realt pura e senza ornamenti.

esaltazione dellio ; se cerca riparo nellillusione del pensiero, la loro catena lo imprigiona nel vuoto ; se nel defunto sorge lodio, il suono della campana soffoca ogni vibrazione aggressiva e la voce dellira; e con luncino ogni passione che gli serve per fuggire viene dissolta nella compassione. Ogni Guardiana connessa con uno dei 4 divini stati illimitati (brahmavihra) e veglia su uno dei 4 tipi di nascita1.

I 4 tipi di rinascita verranno illustrati pi oltre, nel sridpai bar-do.

UBICAZIONE DELLE PORTE est sud ovest nord

GUARDIANI

CONCETTI DUALISTICI ESTREMI nascita e morte immortalit e dissoluzione esistenza e nonesistenza apparenza e vacuit

FATTORI CHE VENGONO SUPERATI O DISSOLTI

GUARDIANE

SIGNIFICATO DEI BRAHMAVIHRA TIPI DI NASCITA NOMI DELLE GUARDIANE E SIMBOLI uncino cappio catena campana amorevolezza compassione gioia simpatetica equanimit soprannaturale da utero da uovo da calore/umidit

VIJAYA YAMNTAKA HAYAGRVA AMTAKUAL

AKU credenza nellimmortalit delle cose e dellio P credenza nella limitatezza dualistica delle cose KHAL tutti i senti menti memoria della vita passata e sensazioni fisiche GHA

C) I 6 Buddha dei regni samsarici sono emanazioni di Avalokitevara, disceso nel sasra per insegnare agli esseri che lo abitano le varie pramit al fine di superare i klea corrispondenti ed ottenere la saggezza relativa.
BUDDHA Indra atakratu Vemacitra kyamuni [Dhruva]siha Jvlamukha Dharmarja REGNO SAMSARICO deva asura uomini animali preta inferi KLESHA PRAMIT SAGGEZZA

orgoglio invidia desiderio ignoranza avidit odio

meditazione moralit sforzo entusiastico saggezza

delluguaglianza del perfetto agire spontaneamente originata del Dharmadhtu

generosit discriminante pazienza simile a specchio

D) Samatabhadra e Samantabhadr : sono il simbolo che personifica il dharmakya di tutti i buddha, che abbiamo gi incontrato quando il principio cosciente del defunto uscito dal brahmarandhra. Ancora una volta 4 dei Tathgata irradiano la luce di saggezza, che unisce il loro cuore a quello del defunto : come una trama intessuta di raggi luminosi bianchi, blu, gialli e rossi1, trapuntata di thig-le (dischi) dello stesso colore. E contemporaneamente appaiono le 6 luci tenui dei regni samsarici. Se ora il defunto ricorda le istruzioni e i consigli ricevuti dal suo Maestro, sar come quando una madre incontra suo figlio (cio come ritrovare persone conosciute) : matureranno i frutti di tutta la pratica precedente e - integrando la pratica con lesperienza del bardo - si potr raggiungere lIlluminazione.

IL 7 GIORNO. Nel 7 giorno splendono dal cakra della gola - sotto forma di un maala - 5 di, detti Vidydhara (detentori della conoscenza, possessori della sapienza mistica) : grandi iniziati2 che hanno conseguito la buddhit grazie allanuttarayogatantra passando dal regno umano alle Pure Terre delle kin. Per poter entrare in relazione liberativa con gli esseri del proprio tempo, si manifestano sotto forma di incarnazioni umane, ma hanno molti attributi delle divinit feroci (kapla, mannaia, ecc.). Simboleggiano la parola, la comunicazione, linsegnamento del Dharma e la recitazione mantrica e quindi il principio divinizzato delle funzioni vocali, lIlluminazione del piano verbale dellattivit umana : come tali
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Manca la luce verde di Amoghasiddhi - cio la Saggezza dellagire perfetto - perch in questa dimensione il morto non ha compreso la vera natura della Vacuit. Apparir nel 7 giorno. 2 Uomini o donne, come ad es. gli 84 mahsiddha indiani.

rappresentano laspetto divino del guru tantrico che dissipa lignoranza1 con la sua parola, cio col suo insegnamento. La parola ci che collega il cuore (da cui sorgevano le divinit del 6 giorno) al cervello (da cui sorgeranno quelle dell8 giorno) e quindi i vidydhara non appartengono n allordine pacifico n a quello irato2, ma sono una via di mezzo : sono impressionanti, maestosi, solenni, fieri ed eroici. Ciascuno di essi in unione con la rispettiva compagna, che una kin, in posizione di danza. Essi emanano luci di vari colori, che simboleggiano le dimensioni pure delle 5 Saggezze : tra di esse appare anche la brillante luce verde della Saggezza che tutto compie. I vidydhara sono i seguenti :

NOME Pad-ma gar-gyi dba-phyug


(Signore della danza nel loto)

DIREZIONE centro est rossa

DAKINI

Sa-la gnas-pa
(Dimorante sulla Terra)

bianca

Tshe-la dba-ba
(Signore della vita)

sud ovest nord

gialla rossa verde

Phyag-rgya chen-po
(Grande simbolo)

Lhu-gyi grub-pa
(Nato spontaneamente)

Come si detto, sebbene la loro incarnazione sia umana, hanno molti attributi delle divinit feroci : nella mano sinistra reggono una kapla, colma di sangue demoniaco ed altre sostanze tramutate alchemicamente in elisir dellimmortalit (la quale simbolo dellIlluminazione) ; la mano destra impugna una mannaia dal manico simile a uno scettro, simbolo della saggezza discriminante, e taglia a pezzi la carne e le ossa della vita ordinaria per ricavarne un elisir (proprio come quella saggezza disseziona tutte le parvenze di esistenza intrinseca per rivelare lelisir della vacuit liberatrice). Tutto attorno al maala dei vidydhara appaiono inoltre moltissime kin, tra cui quelle

E infatti, insieme ai vidydhara, appare lattraente tenue luce verde del mondo animale, effetto karmico dellignoranza. 2 E pertanto non fanno parte delle 100 divinit del bar-do (42 pacifiche e 58 irate).

degli 8 Cimiteri : questi sono alcuni luoghi scelti dagli asceti per la loro meditazione e simbolicamente rappresentano le 8 correnti psichiche (aavijna) attraverso cui lio entra in rapporto con le cose (i 5 sensi, la percezione, la razionalit/intelletto e la coscienza) che devono gradualmente dissolversi con la mente nei vari stadi della meditazione ; dei 24 Luoghi Sacri : questi sono i principali luoghi del potere sacro1 dellIndia e del Tibet e simbolicamente sono la natura fondamentale delle forze psico-fisiche delluomo, i 24 cakra.

DALL 8 AL 14 GIORNO

Con l8 giorno iniziano ad apparire le 58 deit infuriate o irate (khro-ba) nel cakra della testa, che simboleggiano il principio divinizzato del ragionamento, delle facolt mentali, del pensiero dualistico, della memoria, che procedono dallintelletto. Queste divinit sono le stesse deit pacifiche sotto un nuovo aspetto, cio drammatico, furioso e violento : ci significa - da un lato - che la natura luminosa della coscienza ora diminuita a tutto vantaggio delle forze opposte, demoniache e terribili delle profondit dellinconscio (la luce della facolt intellettuale adesso indebolita perch oscurata dal mondo dellistinto) ; e - dallaltro lato - significa che per vincere le negativit e raggiungere lIlluminazione bisogna essere potenti ed aggressivi nella nostra lotta interiore. Daltronde, lorrore rende la mente pi attenta e carica di energie : il modo estremo e attivo con cui il morto - quando la dimensione estatica, serena ed intuitiva (proveniente dal cuore) svanita - pu essere ancora risvegliato e la sua mente essere indotta a scoprire il segreto dellillusoria natura del bar-do. Ecco perch ora i 5 Tathgata adottano un atteggiamento feroce per entrare in relazione col subconscio del morto, irrompendo con forza nella sua consapevolezza2. Con lo svolgersi delle visioni prodotte dai due cicli del maala - quello pacifico e quello feroce - il morto sprofonda in unangosciosa confusione perch questo mutamento avviene in modo repentino, violento, come se la coscienza fosse di colpo risucchiata in una dimensione ignota. Osservando le 3 teste e le 6 braccia degli heruka feroci che vibrano selvaggiamente nella vacuit ove si pu in ogni attimo sprofondare, egli si smarrisce e cerca di tornare al mondo sicuro del sasra. Pi il
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Pha : sede o santuario di una divinit e centro di pellegrinaggio, nonch le corrispondenti membra, cakra e n nel corpo dello yogi. Dato che vi una relazione tra queste parti fisiche e quelle localit geografiche, meditando su un particolare centro di pellegrinaggio attraverso la visualizzazione della divinit che vi presiede, la zona di concentrazione nel corpo dello yogi investita del potere spirituale di quello stesso luogo. 2 Per quanto il loro aspetto esteriore possa sembrare rabbioso, non c odio nei loro cuori, ma un amore brutale, come la collera duna madre che sgrida il suo bambino che vuole infilare le dita nella presa di corrente.

terrore lo spinge nei segreti recessi della sua mente e pi le divinit urlanti e aggressive, grondanti sangue, diventano autentiche. Ogni heruka beve un sorso di sangue dalla kapla della rispettiva compagna : il sangue simboleggia il femminile, la saggezza trascendente, mentre latto di berlo da parte dellheruka maschile indica che la saggezza fonte della compassione1. Dunque, le kin in unione yab-yum con gli heruka (che esprimono laspetto attivo della compassione di tutti i buddha) simboleggiano la sintesi della conoscenza intuitiva e del sentimento spontaneo. Queste divinit sono :
GIORNO HERUKA 8 9 10 11 12 dPal-chen-po Bud-dha Heruka Vajra-Heruka Ratna-Heruka Padma-Heruka Karma-Heruka DAKINI Buddha-Khrodhvar Vajra- Khrodhvar Ratna-Khrodhvar Padma-Khrodhvar Karma-Khrodhvar COLORE DIREZIONE marrone blu giallo rosso verde centro o zenit est sud ovest nord

Nel 13 giorno il cakra della testa immaginato come un loto ad 8 petali, disposti secondo i punti cardinali e quelli intermedi. Da queste regioni cosmiche sorgono delle divinit femminili feroci e di vari colori : le 8 Gaur delle direzioni e poi le 8 Pic dei luoghi sacri. Esse rappresentano elementi della nostra psiche (impulsi o tendenze karmiche) profondamente repressi, terrificanti proprio in quanto sono negati. In questo momento del bar-do, quando non ci si pu pi sottrarre agli aspetti pi odiosi della realt, il defunto non ha pi modo di indulgere in unimmagine di s piacevole. Le Gaur hanno corpo umano (per con 3 occhi) e rappresentano la versione feroce degli 8 Bodhisattva dei primi 5 giorni, cio degli 8 tipi di coscienza ; le Pic hanno teste di animali e corrispondono agli 8 oggetti di tali coscienze. Questo aspetto animale delle Pic e il fatto di essere antropofaghe (caratteristiche comuni anche alle divinit del 14 giorno) indicano unintensificazione demoniaca ed irata della potenza che si manifesta sul piano dellintelletto dualistico ed ordinario. Il gruppo delle Gaur comprende : Gaur, Caur, Pramoh, Vetl, Pukkas, Ghasmar, Caal e man. Il gruppo delle Pic comprende : Sihamukh, Vyghrmukh, glamukh, vnamukh, Gdhramukh, Kakamukh, Kkamukh e Ulumukh. Nel 14 giorno dalle 4 regioni della testa appaiono dapprima le dee custodi del maala, cio le 4 guardiane delle porte. Simbolicamente, esse aprono le porte delle 4 pure attivit miracolose per chiudere gli ingressi delle 4 forme di rinascita2.
Mentre in senso samsarico, il sangue simbolo dellenergia dellego e del desiderio (che causa del divenire e della trasmigrazione). A livello di corpo sottile, simboleggia invece la goccia essenziale (thig-le rosso) dorigine materna in contrapposizione allamta (la goccia bianca paterna) : riunite nellattimo del concepimento, le due gocce sono allorigine di tutte le n e cakra del corpo umano. 2 Forme di rinascita gi indicate nel 6 giorno.
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Poi si ha lirruzione furiosa delle 28 kin var, in gruppi di 7 per ognuna delle 4 regioni della testa. Esse rappresentano, da un lato, i poteri del mondo naturale e laspetto bestiale della parte oscura della psiche umana e, dallaltro, forme femminili, potenti e sovrumane, attraverso cui si manifestano gli esseri illuminati a beneficio delle creature samsariche, di cui distruggono ogni residuo falso pensiero ed illusione e la continuit di autoconservazione dellego.

APPENDICE. Il bar-do dellesperienza della realt secondo i tantra rdzogs-chen. Quando al momento della morte si rivela la Chiara Luce, un praticante esperto mantenendo la piena consapevolezza - la riconosce, si fonde con essa e raggiunge la Liberazione. Se invece la Chiara Luce non viene riconosciuta, si sperimenta il bar-do dellesperienza della realt (o bar-do della dharmat). Esso lesperienza - fatta dopo la morte - della luminosit e radiosit della natura essenziale della mente, radiosit che si manifesta e risplende sotto una forma o aspetto particolare, cio come suono, colore e luce. Secondo i Tantra rDzogs-chen, il bar-do della dharmat si svolge in 4 fasi (che nel Bar-do Thos-sgrol sono appena adombrate), ciascuna delle quali presenta unopportunit di liberazione :

1) lo spazio si dissolve in luminosit Il defunto assume un corpo di luce1 e il nostro ambiente abituale diventa un onnipervadente paesaggio luminoso, brillante, raggiante, trasparente, non delimitato da dimensioni o direzioni, in continuo movimento e ricco di colori. In altre parole, tutto quanto percepibile possiede la qualit pura della luce, la sua fluidit e vibrazione : si entra nella dimensione della luce, senza distinzione tra colui che vede e al luce esterna ; come se ci si fosse tuffati in un oceano di luce colorata. Gli elementi che hanno costituito il corpo e lambiente ora appaiono come colori fondamentali (che il Bar-do Thos-sgrol paragona a un miraggio in una torrida pianura estiva) : lo spazio percepito come luce azzurra lacqua come luce bianca la terra come luce gialla il fuoco come luce rossa laria come luce verde. Solo un praticante di thod-brgal capace di riconoscere queste sfolgoranti manifestazioni luminose quale naturale e spontanea espressione della natura della mente.

Cos precisa il Tantra della grande segreta unione del sole e della luna.

2) la luminosit si dissolve nellunione con lo stato di coscienza dellindividuo Se non avviene il citato riconoscimento, le luci e i colori suddetti si uniscono e si agglomerano in punti o globi o sfere luminose (thig-le) di varie dimensioni, al cui interno appaiono per la prima volta i maala delle divinit pacifiche ed irate che occupano tutta limmensit dello spazio. Si tratta di 42 divinit pacifiche e delle 58 irate (le cui figure principali sono rispettivamente Vajrasattva ed Heruka), di varie dimensioni, colori e forme : esse emanano una luce brillante, fulgida, accecante e suoni fragorosi come migliaia di tuoni. Queste divinit si manifestano per un certo numero di giorni entro il proprio maala specifico suddiviso in 5 parti. Non si tratta di giorni solari di 24 ore perch la sfera della dharmat aldil dei limiti spazio-temporali : ma di giorni meditativi, nel senso che si riferiscono al periodo in cui rimaniamo senza distrazioni nella natura della mente : periodo che sar brevissimo se la nostra pratica meditativa non sar stabile. La visione di quelle divinit sar talmente intensa da provocare paura e terrore, se non la riconosciamo per ci che . Tra il defunto e le divinit scorrono miriadi di sottilissimi raggi di luce, che uniscono il suo cuore al loro. Nei raggi che emanano dalle divinit appaiono innumerevoli sfere luminose, che aumentano di dimensione e si avvolgono mentre le divinit si dissolvono dentro il defunto. 3) lunione si dissolve nella saggezza Se di nuovo non avviene il riconoscimento, dal cuore del defunto emana un altro raggio di luce, da cui si dispiega una visione di tappeti distesi di luce colorata, sui quali sono trapuntati thig-le sfolgoranti, a gruppi di 5, dello stesso colore : il primo tappeto di luce blu, aldisopra del quale ve n uno di luce bianca ; ancora pi sopra, uno di luce gialla ; e infine uno di luce rossa. Essi sono incoronati da una sfera splendente simile ad un piumaggio di pavone. Questa manifestazione iridescente il rivelarsi dei diversi aspetti della saggezza : quella dello spazio che tutto accoglie, quella simile a specchio, quella delluguaglianza, quella discriminativa (mentre manca la saggezza che tutto compie - e il corrispondente tappeto verde - perch essa giunge a perfezione solo con lIlluminazione, quando si diventer buddha). Se non si ottiene la Liberazione rimanendo senza distrazioni nella natura della mente, i tappeti, i thig-le e il rig-pa del defunto si dissolvono nella sfera luminosa simile a un piumaggio di pavone. 4) la saggezza si dissolve nella presenza spontanea del rig-pa (o condizione perfezionata) dellindividuo Dapprima appare un cielo sgombro di nubi, poi appaiono le divinit pacifiche ed irate, seguite dai puri regni (o paradisi) dei buddha, aldisotto dei quali si trovano i 6 regni impuri dellesistenza samsarica. Se si riconoscono queste manifestazioni come la radiosit spontanea della natura della mente, si liberi ; mentre se lo sguardo del defunto - non potendo

sopportare la vista delle divinit sfolgoranti - sar attratto dai 6 regni samsarici, egli sar attirato di nuovo nellillusione.

C) bar-do del divenire


(srid-pai bar-do) Se in precedenza il morto non ha avuto lintrospezione meditativa (vipayan) per riconoscere la vera natura profonda delle deit apparse (cio la loro vacuit), trascorrono 5 giorni e mezzo durante i quali si sente venir meno e - cadendo in deliquio - perde coscienza per la paura e fugge. La fine del bar-do dellesperienza della realt coincide col ritorno della coscienza, che nasce ad un nuovo stato dellesistenza, detto bar-do della rinascita o del divenire : esso il bar-do vero e proprio, in senso stretto. Quando la coscienza ritorna chiara, sorge e si manifesta un corpo mentale che ora ha unintensificazione delle esperienze terrificanti : si sente privato del proprio corpo e gli appaiono precipizi, tormente, tenebre, fiamme, folgori, demoni e sente fragori e boati ; unitamente alla sensazione dolorosa desser morto, prova il desiderio intenso di esistere come individuo materiale perch lentrata in un utero si presenta come un rifugio in questa vicenda angosciosa : e cos il corpo mentale vaga qua e l alla ricerca, senza alcun autocontrollo perch il vento del karma lo incalza in continuazione. In particolare : A) Durante i primi 4 (o 5) giorni e mezzo si ha una forma simile al corpo dellultima esistenza (ma privo di difetti ed in piena efficienza), cio si ha limpressione di essere un uomo o una donna esattamente come nellesistenza precedente, perch si risvegliano e si riattivano tutte le tendenze abituali del passato. Non capiamo di essere morti, e torniamo a casa per rivedere i nostri cari, a cui rivolgiamo la parola (ma senza ottenere risposta) ; se si molto attaccati al nostro corpo, si tenta inutilmente di rientrarvi o ci si gironzola attorno1. Solo quando ci si accorge di non proiettare ombra, di non rifletterci nello specchio, di non lasciare orme sul terreno, comprendiamo di essere morti e si diventa tristi. A questo punto si ha lesperienza che Nropa nel Trattato delle Sei Dottrine chiama i quattro suoni terrificanti, simili rispettivamente al boato del franare di una montagna al fragore delle onde tempestose delloceano al crepito di una foresta in fiamme al rombo di un ciclone che si scatena.

Ma il corpo che si vede quello dellanimale che simboleggia lanno astrologico in cui il defunto nato (ad es., se nato nellanno della tigre, vedr il cadavere di una tigre e cercher di entrarvi).

Questi fenomeni sono gli effetti psichici derivati dalla disgregazione dei rlu dei 4 elementi che compongono lo skandha materiale del corpo umano : cio, rispettivamente la terra, lacqua, il fuoco e laria.1 Il defunto, spaventato, cerca di sfuggire a tali suoni, ma la strada gli sar sbarrata da 3 precipizi o voragini : una bianca (simbolo dellodio) una rossa (simbolo dellattaccamento) una nera (simbolo dellignoranza) : cadervi significherebbe rinascere rispettivamente come deva, preta o essere infernale.2 Se il karma negativo molto forte e il defunto non invoca i Tre Gioielli e non compie la meditazione della Mahmudr e sul proprio Yi-dam, deve ora subire il giudizio da parte di Yama[rja] (detto anche Dharmarja). In quel momento la coscienza del morto (che in vita laveva spinto verso il bene o verso il male) si trasforma in delatrice, sdoppiandosi in buona e cattiva, cio assumendo una sembianza rispettivamente divina e demoniaca, che gli ricorderanno le azioni positive e negative compiute in vita e le presenteranno a Yama. Costui personifica la coscienza del defunto nel suo aspetto imparziale, che guarda nello specchio del karma tutte le negativit e le virt. Yama dunque il Signore della Morte che, agendo come giudice delle buone e cattive azioni dei defunti, dispensa loro il proprio destino. Ravvisare la presenza di Yama significa incontrare la morte, avvertita come un essere alieno ed ostile che ci minaccia col suo potere sul destino nellaldil, il che ci fa cadere in preda al terrore e allodio. Tale divinit appare come la materializzazione del senso di colpa del morto e dei suoi rimorsi per le cattive azioni commesse e per gli impulsi negativi e malvagi che ha represso. In questo momento, meditando di nuovo sulla Mahmudr e riconoscendo che la coscienza ha i 4 aspetti dei 4 Kya, si ottiene lIlluminazione ; se ci non avviene, basta invocare i Tre Gioielli ed Avalokitevara o il proprio Yi-dam. B) Dopo questo primo periodo, inizia lentamente a prender forma la vita futura, cio comincia gradualmente a determinarsi la forma fisica della prossima esistenza : cio i condizionamenti della mente che formano un legame con la vita passata svaniscono un po alla volta, mentre si manifestano quelli della nascita futura. Da ora in poi sorge cos la sensazione di avere gi il corpo fisico che si assumer alla rinascita3: la
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Non nominato lelemento etere, perch solo e proprio in esso (cio nel corpo etereo del bar-do) continua ad esistere il principio cosciente del morto. 2 Secondo la Scuola Kagyupa, le esperienze che simboleggiano le caratteristiche della vita precedente sono : un furioso temporale : quale tendenza allattaccamento un violento uragano : quale tendenza allodio un buio assoluto : quale tendenza allignoranza un fragore assordante : quale tendenza a tutti i klea, nonch il fatto di trovarsi entro un palazzo meraviglioso oppure in cima ad un altissimo edificio o seduti su un trono enorme : se si hanno compiute molte azioni positive ; entro una casa dal tetto di paglia o di foglie o entro un covone di steli di riso : se si ha un karma n molto positivo n molto negativo ; * entro unalta erba verde o in una fitta foresta o in anguste aperture delle pareti di una capanna : se si ha scarsissimo karma positivo. 3 Cos, se l'essere prender rinascita - ad es. - come cane bianco, ora avr questo corpo.

lusinga del karma fa brillare 6 tenui e diverse luci che simboleggiano le altrettante specie di esistenza samsarica che sono pronte ad accogliere ora il defunto. Pi si avvicina il momento della rinascita, pi il defunto desidera un corpo materiale. Appaiono cos vari segni che gli indicano in quale regno rinascer : pertanto, avere limpressione di entrare in un tempio celestiale di molti piani, fatto di pietre preziose, ed essere attratto da una luce bianca indica la rinascita come deva ; trovarsi tra roteanti armi da fuoco o in piacevoli boschetti ed essere attratto da una luce rossa...... come asura ; essere in una caverna, in una tana sotterranea o in un nido di paglia ed essere attratto da una luce verde... come animale ; vedere ceppi dalbero carbonizzati, scuri burroni, una fitta foresta o macchie scure ed essere attratto da una luce gialla.... come preta ; esser trascinati in una nera voragine. lungo una strada tenebrosa, in un tetro paese con case nere o rosse , o in una citt di ferro, ed essere attratto da una luce grigia..... come essere infernale ; trovarsi in un bellissimo palazzo ingemmato, ed essere attratto da una luce azzurra..... come essere umano. Per impedire la rinascita, il metodo ora quello di assimilarla ad Avalokitevara e nel contemplarla come tale bodhisattva. Si deve meditare a lungo sul proprio yi-dam considerandolo come unillusione magica (puro Corpo Illusorio), vacuit senza sostanza. Poi si deve dissolvere tale immagine facendola svanire nella Chiara Luce ; quindi si alterna la contemplazione della divinit ora come Corpo Illusorio ora come Chiara Luce ; infine, comprendendo la loro non-dualit, il defunto dimora nel dharmakya in quanto integrazione di vacuit e consapevolezza, Corpo Illusorio e Chiara Luce. Ogni 7 giorni il principio cosciente del defunto costretto a passare di nuovo attraverso lesperienza della propria morte fisica, serena o tormentata come in effetti era stata : in altre parole il corpo mentale ripete il procedimento della dissoluzione fisica allo scadere di ogni settimana, esattamente lo stesso giorno e alla stessa ora. Ossia, a tale scadenza la mente abbandona quel corpo sottile e subito riprende un nuovo corpo sottile. E ci si pu ripetere per 7 settimane; comunque, alla fine dei 49 giorni - se non riesce a liberarsi - si avvia inesorabilmente verso una nuova nascita in uno dei 6 regni samsarici. Dunque, alla fine del bar-do la coscienza riprender una nuova nascita. La rinascita lingresso della coscienza in un nuovo stato di esistenza dopo la morte1. Vi sono 4 tipi di nascite : da utero : per gli esseri umani, per alcuni tipi di animali e per i preta; per germinazione dal calore umido : per i microrganismi e i piccoli insetti ; da uovo : per gli uccelli e per gli insetti ; miracolosa o per manifestazione (trasformazione) spontanea ed istantanea (cio, senza attraversare il bar-do): una nascita mentale, che pu essere : superiore : quella prodotta applicando la trasferenza del principio cosciente (pho-ba) o quella di esseri illuminati e bodhisattva che nascono
Le principali premesse su cui si fonda la dottrina della rinascita sono : il principio di causalit, la dottrina del karma, lesistenza di un continuum di coscienza senza inizio. Quando una vita termina, il continuum mentale seguita a scorrere sperimentando la nascita in una nuova vita secondo i frutti del karma ; ossia le forze del karma - rimaste come sottile potenziale nel continuum mentale di una persona - quando vengono attivate causano lunione di corpo e mente che costituisce un particolare stato di esistenza allinterno del sasra.
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su oggetti come fiori di loto o entrando in vari tipi di cose inanimate (come un ponte, ecc.) al fine di aiutare gli esseri senzienti ; inferiore : quella di chi rinasce come essere infernale, come deva o come bar-do-ba. Perch un essere ordinario prenda nascita - in particolare - come individuo umano, la procedura la seguente. Quando - affascinato da una di quelle luci - il desiderio di entrare in un utero aumenta sempre pi, il defunto deve cercare di impedire la rinascita con uno di questi metodi : 1. per non avvicinarsi e non entrare nellutero : mediti sul proprio yi-dam come immagine illusoria ed irreale e poi sulla vacua Chiara Luce in cui va dissolto ; 2. per chiudere la porta dellutero : consideri i suoi prossimi genitori, sessualmente uniti, non con attaccamento ma come se fossero i propri maestri spirituali ; li consideri come i propri yi-dam o come Avalokitevara ; plachi i sentimenti di avversione e gelosia nei loro confronti ; mediti sullirrealt di ogni apparenza ; ricordi che non solo le immagini sono vane, ma che lo stesso pensiero da cui quelle derivano inconsistente e simile al vuoto. Se peraltro il metodo non funziona, il defunto pu evitare il peggio trasferendo (mediante il pho-ba)1 il proprio principio cosciente attraverso il brahmarandhra in una Pura Terra di Buddha, dove ascolta gli insegnamenti di quel buddha fino a che raggiunge lIlluminazione ed entra volontariamente nel sasra e vi agisce come un bodhisattva per il bene di tutti gli esseri. Diversamente, deve scegliere consapevolmente la migliore forma di rinascita samsarica (cio come essere umano nel continente Jambudvpa2) e preferendo il luogo e i genitori pi adatti al fine di poter meglio giovare a tutti gli esseri senzienti : concentrandosi su tale pensiero, entra nellutero considerandolo come fosse una celeste dimora e invocando tutti i buddha e gli yi-dam affinch gli trasferiscano i loro poteri di realizzazione. E questa la nascita sulla Terra come maestro divino, cio lottenimento della buddhit come incarnazione divina, ossia a livello nirmakya3. Se anche ci non accade, la futura rinascita avverr unicamente come cieco risultato del karma passato del morto, che rester cos prigioniero del sasra. Ogni volta che una coppia si unisce sessualmente, si radunano folle di esseri del bar-do che sperano di possedere il legame karmico che li faccia rinascere. Ma uno solo pu riuscire, e gli altri muoiono di disperazione (fatto che corrisponde alla settimanale esperienza di morte nel bar-do). Cos, la coscienza del defunto - sospinta dal vento del karma - arriva nel luogo ove i suoi futuri genitori stan facendo lamore e ne verr attratta : questa attrazione consiste nel desiderio di integrare il proprio corpo con quello del futuro genitore di sesso opposto ; pertanto, se rinascer come maschio sentir una forte attrazione
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Certi realizzati (siddha) quando muoiono vanno in una Terra Pura direttamente col corpo fisico : il loro corpo materiale si trasforma in corpo puro e non lasciano cadavere dietro di s. 2 Lunico continente in cui si possa incontrare e praticare il Dharma. 3 Mentre - come si visto - nel bar-do dellesperienza della morte era possibile ottenere la buddhit a livello dharmakya e in quello dell esperienza della realt a livello sabhogakya.

verso la futura madre (e prover avversione per il futuro padre), e viceversa. Senonch, quando sta per avvenire laccoppiamento con la persona oggetto del suo desiderio, in forza del karma lapparizione svanisce ed egli percepisce ed consapevole solo degli organi sessuali di essa : ci fa sorgere in lui una rabbia cos violenta da provocare come uno svenimento nellessere del bar-do, che si dissolver e morir sperimentando rapidamente le 8 fasi. Quando finir quella della Chiara Luce e si manifester lo stato mentale del nero quasi-ottenimento dellordine inverso1, il principio cosciente entra nellutero della futura madre o direttamente o passando dalla bocca (o dalla corona della testa) e dallorgano sessuale del futuro padre ; quindi si inserisce tra lovulo e il seme nel momento in cui stanno per mescolarsi e fondersi tra loro nel grembo della madre2, provando un godimento puro e spontaneo ; a ci segue uno stato dincoscienza, dopodich il principio cosciente si render conto dellavvenuto concepimento del nuovo essere umano3. Nel primo momento del concepimento, il nuovo essere fa di nuovo esperienza delle fasi della morte in ordine inverso, mentre la coscienza si fa sempre pi grossolana. Nellattimo del concepimento, il primo elemento che si manifesta e diviene attivo quello dello spazio od etere ; a questo segue lelemento dellaria, poi lelemento calore, quindi lelemento fluido e infine quello solido4. Durante le fasi di sviluppo nel ventre materno sorgono anche varie correnti denergia (rlu) che incrementano la crescita del corpo : si sviluppano gradualmente la testa, gli arti, gli organi interni e gli organi sensoriali. Alla 35 settimana il bambino comincia a trovare spiacevole restare nel ventre e prova il desiderio di andarsene. Alla fine della 38 settimana si sviluppano dei rlu che provocano la sua nascita nel mondo esterno. Il nuovo essere pu avere talora qualche fugace visione del bar-do, come pure qualche reminiscenza delle vite anteriori.

APPENDICE Alcuni problemi connessi con la morte.

Nello stesso tempo si svilupper il rlu del nero quasi-ottenimento, che sostiene quella mente ; e poi gradatamente si svilupperanno i rlu del rosso accrescimento e della bianca apparizione. Nel caso degli esseri ordinari, poich il rlu sottilissimo (cio quello che sostiene lo stato mentale della Chiara Luce della morte dellessere del bar-do) impuro, il successivo rlu del nero quasi-ottenimento e tutti gli altri che da quello si sviluppano saranno conseguentemente impuri. E poich nelle n scorrono questi rlu impuri, gli esseri ordinari svilupperanno pensieri concettuali negativi (quali lattaccamento al s, ecc.). 2 Il seme che genera le inclinazioni, la struttura, le affinit e la fortuna di ciascun essere a seconda del karma delle sue vite precedenti (cio il residuo istintivo delle esperienze e delle azioni delle vite passate dellindividuo) viene trasmesso alla sua vita successiva sotto forma di una goccia sottile di colore blu che, al momento del concepimento, penetra nellunione della goccia bianca del padre con quella rossa della madre. 3 Nei giorni dispari successivi alle mestruazioni vengono concepite le femmine ; nei pari, i maschi. Non vi sono problemi circa luso di metodi contraccettivi che intervengano prima che le due cellule si siano unite e il principio cosciente vi sia penetrato. 4 Invece - come si visto - in punto di morte gli elementi cessano di funzionare in ordine inverso : dapprima la terra, poi lacqua, quindi il fuoco, laria e per ultimo letere (al cui interno vi sono vari livelli, il pi profondo dei quali rappresentato dalla Chiara Luce).

1) LESPERIENZA DI PRE-MORTE. Das-log un termine che indica la ricomparsa di una persona che apparentemente morta di qualche malattia e - abbandonando il corpo per circa 7 giorni - si trova a viaggiare nel bar-do, visitando i regni infernali (dove assiste al giudizio dei defunti) o le Terre dei Buddha. Trascorsa la settimana, viene rimandata al proprio corpo con un messaggio affidatole dal Signore della Morte o dai defunti (spesso sconosciuti) che ha incontrato, messaggio che invita i vivi ad unesistenza spirituale o a fare determinate pratiche a loro beneficio. Mentre il das-log compie il proprio viaggio, gli orifizi del corpo vengono otturati con burro e sulla faccia si spalma una pasta fatta di farina dorzo : se il burro non si scioglie e la maschera non si incrina, segno dellautenticit del das-log. Attualmente si verificano casi di persone comuni (spesso donne) che - animate da fede e devozione - muoiono per qualche ora in speciali ricorrenze religiose : lo scopo di fungere da messaggere tra i vivi e i morti. 2) LA PAURA PER LA PERDITA DEL PROPRIO CORPO. Il morente dovrebbe accettare il fatto che il proprio corpo ha ormai fatto la sua parte, non pi realmente suo ma qualcosa che egli ha abitato e che ora pronto ad abbandonare senza rimpianti (cos come si lascia la stanza di un albergo o si scende dallautobus quando si arrivati a destinazione). Inoltre, solo una questione di trasformazione, non c da aver paura. Questo corpo diverr magari cenere e quindi terra che fa crescere fiori e piante, analogamente alla nuvola che d pioggia e neve ad altre persone, nelle quali continueremo a vivere : se la nuvola si rende conto che la sua natura H2O, non avr paura di diventare pioggia, quando sar il momento si lascer trasformare in pioggia e cadr sulla vegetazione : la nuvola che diventa pioggia una continuazione, non nascita e nemmeno morte. In realt, la vita cambia in continuazione e le cose vanno avanti comunque. Ma di solito pensiamo diversamente : crediamo che la nostra presenza sia essenziale o che il nostro lavoro sia il pi importante. Quando accettiamo lidea che forse stanotte potremmo morire, abbiamo un altro modo di vedere, e gradatamente ci rendiamo conto che molte altre persone ci possono rimpiazzare, con un risultato spesso migliore. Possiamo quindi morire tranquilli, liberi da tale preoccupazione.

3) LASSISTENZA A UN MORENTE. Innanzitutto, essenziale dire la verit al morente, cio che sta per morire : solo cos potr prepararsi ad affrontare il trapasso in modo consapevole. E poi sconsigliata la presenza al suo capezzale di parenti o amici in lacrime o che chiacchierano. E bene tenergli vicino oggetti spirituali (laltare, la mla, la foto del proprio Lama), ascoltare musica adatta, bruciare incensi, parlargli della sua pratica, cantare il nome del Buddha o di un Bodhisattva, recitare preghiere, stra e mantra con lui1, o sedere semplicemente vicino a lui a meditare. Gli si dovrebbero inoltre ricordare le cose positive fatte in vita (non gli errori commessi) e le buone qualit, come lamore
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Salvo che non sia buddhista.

e la compassione ; e anche la natura di buddha, che insita pure in lui. Dovremmo invitarlo a chiedere perdono a coloro a cui ha fatto del male ; e incoraggiarlo a stare in meditazione. Se il morente in stato dincoscienza, bene recitargli preghiere e mantra nelle orecchie. Il potere della concentrazione e la fede aiuteranno la coscienza del morente, riducendo la paura e la confusione che si generano all'approssimarsi della morte e infondendo sicurezza e stabilit.

4) IL COMPORTAMENTO AL MOMENTO DELLA MORTE. Vi sono 5 poteri o forze che la persona deve praticare ed applicare quando si rende conto che morir tra breve tempo1: a.- la "forza del seme bianco" significa confessare e purificare ogni azione negativa che abbiamo compiuto e che sarebbe causa di sofferenza nel futuro. Inoltre dobbiamo essere liberi da paura e da rimpianti, pensando che va bene morire. Dobbiamo abbandonare l'attaccamento alle nostre propriet (da donare ai santi o ai poveri) e al nostro corpo (che stato alla base delle nostre visioni distorte in merito al "s", all'"io", e conseguentemente ai nostri difetti mentali); b.- la "forza della determinazione" consiste nella forte intenzione di continuare a sviluppare bodhicitta anche nel bar-do; c.- la "forza del dispiacere" consiste nel ricordare gli svantaggi delle emozioni afflittive e nel proteggersi dall'esserne sopraffatti; d.- la "forza della preghiera" consiste nel fare intense preghiere per non separarsi mai da bodhicitta e per non cadere sotto il dominio delle concezioni distorte del s e delle emozioni afflittive; e.- la "forza della familiarit" assumere una particolare posizione mentre si muore: cio sdraiarsi sul lato destro del corpo, con la mano destra sotto la guancia destra e l'anulare che blocca il respiro dalla parte della narice destra, mentre il braccio sinistro rimane steso sul fianco sinistro. Respirando soltanto dalla parte sinistra, si dovrebbe praticare il 'pho-ba. 5) RIANIMAZIONE, EUTANASIA, DONAZIONE DI ORGANI E CRIONICA. a) Al momento della morte, due sole cose contano : ci che abbiamo fatto in vita e lo stato mentale in cui ci troveremo allora. Anche se abbiamo accumulato moltissimo karma negativo, se siamo davvero capaci di cambiare in quel momento, ci pu influenzare sensibilmente la nostra sorte e trasformare il nostro karma : lultimo pensiero ed emozione prima della morte hanno un effetto enorme sul nostro immediato futuro. Il momento del decesso unoccasione potente per purificare il karma negativo. Pertanto, se il morente ha anche una sola possibilit di generare pensieri positivi e virtuosi, importante che possa vivere sia pure pochi minuti di pi : diversamente, inutile ricorrere ad apparecchiature di rianimazione o a tentativi di resuscitamento (dopo larresto cardiaco), se non ha nessuna possibilit di riprendersi coscientemente. In questo caso, meglio che muoia naturalmente.
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Anche durante la vita vi sono 5 poteri o forze che dobbiamo applicare per far sorgere bodhicitta: hanno lo stesso nome di quelle qui elencate, ma il loro significato diverso.

b) Le sofferenze dellagonia sono il risultato del nostro karma : per cui si potrebbe pensare che porvi termine con leutanasia o col distacco da apparecchiature di rianimazione sia una forma di suicidio o di omicidio, a seconda se applicata rispettivamente a se stessi o ad altri. In realt: - se il malato terminale decide di aver sofferto abbastanza e vuole esser lasciato morire non un'azione karmicamente negativa, bens karmicamente neutra: infatti, si tratta del desiderio non di metter fine alla propria vita, ma di far cessare la sofferenza; e il desiderio di evitare la sofferenza il desiderio fondamentale di tutti gli esseri; - per il medico, a cui il malato si rivolge, le conseguenze karmiche dipendono dalla sua motivazione: se questa consiste nel buon intento di aiutarlo e alleviarne la sofferenza, non ne deriver karma negativo1; diversamente, va considerato come uno che toglie ad una persona la possibilit di rimanere in vita (anche se gli stato chiesto espressamente di farlo). c) La donazione di organi che vengano asportati prima che si sia concluso il processo della morte positiva e crea buon karma, se il morente motivato dal desiderio compassionevole di essere utile agli altri. E invece negativo procedere allespianto innanzi tempo su persona in stato dincoscienza. d) La crionica (cio il procedimento di congelare il corpo in attesa che la scienza in futuro ci possa risuscitare) non ha senso, perch la coscienza non pu rientrare nel corpo una volta sopraggiunta la morte.

6) LABORTO Laborto compiuto dopo la 3 settimana di gravidanza parificato in tutto a un omicidio ; se compiuto prima, pur sempre negativo, ma in grado minore. La coscienza di chi muore prima ancora di nascere (come nel caso appunto di un feto su cui viene praticato laborto) oppure mentre viene alla luce, riattraversa gli stati del bar-do e prende una nuova nascita.

Lorigine del Bar-do thos-grol Descrizioni assai particolareggiate dello stato post-mortem si trovano gi nella Brihadranyaka Upaniad, nell Abhidharmakoa di Vasubandhu e nell Abhidharmasamuccaya di Asaga, ma indubbio che il Bar-do[i] thos-grol chen-mo (La grande liberazione mediante lascolto nel bar-do) - comunemente noto come Il libro tibetano dei morti - maturato nellambiente tibetano. Esso appartiene fondamentalmente a 3 gruppi di testi :

Altri ritengono invece che si tratti pur sempre di un omicidio, anche se non completo, e che rimanga il rischio che tale gesto spedisca il malato verso sofferenze ben peggiori.

il primo comprende il Kar-gli i-khro ( Le [divinit] pacifiche e feroci di Karma-gLin-pa) e contiene - oltre al Bar-do Thos-grol - altre 38 parti di preghiere e rituali diniziazione ai maala delle divinit pacifiche e feroci ; il secondo gruppo contiene i testi delle divinit nraka e differisce dal primo solo per alcune particolarit iconografiche ; il terzo gruppo proviene dalla tradizione indiana di guru Nropa e di sua sorella Niguma e dai loro insegnamenti sulle Sei dottrine, due delle quali sono fondamentali per il rituale di salvazione durante le primissime fasi dello stato postmortem del bar-do. Infine si trovano preziosi insegnamenti nelle poesie di Mi-la-ras-pa (1040-1123) e nella letteratura dello studioso kLo-chen Rab-byams-pa (1308-1363) sulla tradizione i-thig, a cui appartengono opere fondamentali per chiarire la natura dello stato di bar-do, tra cui lo Ye-es bla-ma e il Lam-rim ye-es si-po. Il Bar-do thos-grol fa parte di una serie di istruzioni sui 6 metodi per ottenere lIlluminazione senza meditazione (cio rispettivamente attraverso ludire, lindossare, il vedere, il ricordare, il gustare e il toccare). Abbiamo cos la liberazione : attraverso lascolto, cio udendo alcuni profondi insegnamenti come appunto quelli del Bar-do thos-grol ; per mezzo dellindossare : si tratta di legare al cadavere, come amuleto, immagini particolarmente benedette di maala recanti un breve testo per lo pi composto di mantra ; mediante il vedere, cio vedendo un grande maestro o un oggetto sacro ; attraverso il ricordo, cio ricordando il pho-ba (trasferimento della coscienza) al momento della morte ; mediante il gusto : si tratta di pillole che si prendono per bocca prima di morire. Di solito sono lieviti sacri, la cui preparazione non stata mai interrotta nel corso dei tempi : lieviti provenienti da gter-ma, pillole dette di sette volte nato Brahm, lieviti di reliquie e di ri-bsrel provenienti da buddha, bodhisattva e maestri del passato, lieviti delle 5 carni e dei 5 nettari tantrici preparati da Realizzati dei tempi passati (sia indiani che tibetani) ; per contatto : si tratta del cerchio di liberazione agganciato, cio un quadrato di carta piegato in un certo modo, sul quale vi sono dei mantra scritti in cerchio. Se si pu, si bruciano questi mantra sul cakra del cuore del defunto, altrimenti si pu bruciare la carta e poi mettergli la cenere sul cakra. Tutte queste istruzioni furono composte nell8 sec. da Guru Padmasambhava e messe per iscritto da sua moglie Ye-es mTsho-rgyal, assieme al sdhana dei due maala delle 42 divinit pacifiche e delle 58 feroci.1 Padmasambhava seppell questi testi - nascondendoli come un tesoro (gter-ma) sui monti Gampodar nel Tibet centrale, dove nel sec. 12 sGam-po-pa fond il suo monastero. Padmasambhava trasmise il potere di scoprire i gter-ma ai suoi 25 discepoli principali ; cosicch pi tardi, nel 14 sec. i testi del Bar-do Thos-grol furono ritrovati da Karma gLi-pa, incarnazione di uno di essi2.
Tuttavia, la particolarit del Bar-do Thos-grol va cercata nella tradizione prebuddhista bon, in cui predominano la magia delle leggi di natura e lanimismo dello sciamanesimo. 2 Karma gLi-pa (che era figlio del gter-ston i-zla Sas-rgyas) nacque a Khyer-grub nella contrada di Dvags-po (Tibet centrale) tra il 1326 e il 1386. Secondo una profezia, trov allet di 15 anni il ciclo ikhro dgos-pa ra-grol (La liberazione spontanea [o lauto-liberazione] tramite la devozione delle [divinit] pacifiche e feroci) - di cui fa parte il Bar-do thos-grol - e il ciclo Thugs-rje chen-po padma i-khro (Il Grande Misericordioso accompagnato dalle [divinit] pacifiche e feroci dellordine del
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Lopera in esame dunque un gter-ma che appartiene alla tradizione ri-ma-pa, fondata da Padmasambhava. A sua volta, costui ha una sua ascendenza spirituale : da lui infatti si risale al guru dGa-rab rDo-rje, che il nirmakya emanato da Vajrasattva o da Amitbha, che sono a loro volta il sabhogakya delldibuddha Samantabhadra (il dharmakya). dGa-rab rDo-rje fu il primo maestro in forma umana che compil gli insegnamenti originali dello rDzogs-chen, cio i Tantra rDzogs-chen, da cui derivano gli insegnamenti sul bar-do. Dopo Padmasambhava gli insegnamenti passarono a ntarakita (725-788), primo abate del monastero di bSam-yas, poi al re Khri-sro-lde-btsan (754-797). Sotto il regno di costui i ri-ma-pa prendono il sopravvento sulla religione bon, che fu costretta alla clandestinit. Padmasambhava diffuse con linsegnamento ri-mapa anche la tecnica di meditazione rDzogs-chen : in tal senso agirono anche i grandi maestri Vimalamitra e Vairocana di Pa-gor (9 sec.) e i 25 guru tantrici famosi per i loro siddhi. Linsegnamento ri-ma-pa diviso in due fondamentali sistemi di trasmissione : quello canonico bka-ma (o linea orale lunga) e quello gter-ma (o linea breve). Il 1 costituisce la trasmissione ininterrotta dei testi fondamentali e delle pratiche che si perpetuano fino ad oggi da maestro a discepolo. Essa divisa in 3 sezioni : quella dei stra, che per differiscono da quelli delle tradizioni Hnayna e Mahyna e appartengono a quella tantrica dellAnuyoga ; la sezione sgyu (illusione) si riferisce al Mahyoga ; la sezione sems (mente) si riferisce allo rDzogs-chen sems-sde e include anche le altre due serie, quella dello spazio (klo-sde) e quella dei principi (man-ag-sde). Il 2 inizia nell8 sec. con linsegnamento di Padmasambhava. E la linea a cui appartiene il Bar-do Thos-grol. Questa trasmissione si definisce breve perch tra Padmasambhava ed un gter-ston dei nostri giorni non c alcun intermediario, per cui questa trasmissione la pi diretta, potente ed autentica : la via pi veloce di salvezza dagli abissi del bar-do. I maestri rdzogs-chen praticano anche la trasmissione bka-ma oltre a quella gter-ma, ma i due insegnamenti differiscono sia nelle pratiche che nei testi tantrici. I testi-tesoro (gter-ma) - scritti nella lingua esoterica delle kin (decifrabile solo dai gter-ston) e nascosti da Padmasambhava - non sono contenuti nelle raccolte canoniche del buddhismo tibetano (bKa-gyur e bsTan-gyur), ma fanno parte della grande raccolta della Scuola ri-ma-pa denominata Rin-chen gter-mdzod. Anche nella religione bon esisteva (ed esiste tuttora) la tradizione esoterica degli scopritori di tesori. Il Bar-do thos-grol gsal-sgron chen-mo e il Na-rag pago rgyal-po trovato nel 13 sec. da Or-sgom phug-pa dimostrano come lorigine della tradizione dello stato post-mortem del bar-do si sia sviluppata in modo autonomo in Tibet e in particolare nella zona dello a-u (ai piedi del sacro monte Kaila), da cui prende origine la dottrina dello rDzogs-chen che forse la vera chiave esoterica del Bar-do thos-grol. La scoperta dei testi nascosti contribu a restituire una potente vitalit alla Scuola ri-ma-pa, che cominci a differenziarsi dalle Scuole riformate nate dalla seconda diffusione del buddhismo in Tibet a partire dal 12 sec. Queste ultime (bKa-rgyudpa, Sa-skya-pa e dGe-lugs-pa), basate prevalentemente su testi tantrici portati
Loto) : di questi, mentre insegn il secondo a 14 discepoli, trasmise il primo solo a suo figlio i-zla Chos-rje, facendogli promettere di rivelarlo solo ad un discepolo alla volta fino alla terza generazione. In questo modo la trasmissione del gruppo di testi di cui il Bar-do fa parte cominci a diffondersi solo dopo un secolo e mezzo dalla scomparsa prematura di Karma gLi-pa.

dallIndia, non insegnavano lo rDzogs-chen e avevano una diversa classificazione delle dottrine tantriche1. La differenza, non solo dottrinale ma duso del Bar-do thos-grol tra la tradizione ri-ma-pa e le altre tre consiste nel potere che viene attribuito alla parola, al mantra. Mentre per queste ultime necessario studiare da vivi le pratiche del Bar-do thos-grol e imparare la sua dottrina per giungere a una salvezza altrimenti impossibile, la Scuola ri-ma-pa attribuisce alle parole di quel testo lette da un lama alle orecchie del morto - un potere enorme di salvezza. Chiunque ascolti quelle parole pu essere salvato, anche se non le capisce e non sa pregare : basta che si affidi ad esse e ne abbia fiducia. Ogni parola del Bar-do un mantra : esso ha una sua efficacia oggettiva, indipendentemente dalla persona a cui viene letto.

Questo non imped che molti maestri delle nuove Scuole praticassero questo tantra esoterico e tra questi il 5, il 6 e il 13 Dalai Lama e quasi tutti i Karmapa a cominciare dal 3 (che introdusse nella dottrina della Mahmudr molti elementi rdzogs-chen ad uso della sua Scuola bKa.brgyud-pa).

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