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laLettura

IL DIBATTITO DELLE IDEE NUOVI LINGUAGGI ARTE INCHIESTE RACCONTI

#14
Domenica
19 febbraio 2012

Io vivere vorrei addormentato


entro il dolce rumore della vita
Sandro Penna
Anno 2 - N. 7 (#14) Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano - Supplemento al Corriere della Sera del 19 febbraio 2012, non può essere distribuito separatamente

Giosetta Fioroni
per il Corriere della Sera
2 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012

Sommario
Il dibattito delle idee
RRR corriere.it/lalettura
L’inserto continua online
con il «Club della Lettura»: Diario di una settimana all’antica:
una community esclusiva
per condividere idee e opinioni
disintossicazione digitale di un iperconnesso
4 Il dibattito delle idee
Gli egoisti della decrescita
di ANTONIO PASCALE
4 L’incursione Sette giorni
fuori Rete
L’articolo di Fornero
di LUCA SERIANNI
5 Il ricatto dei disobbedienti
di SERGIO ROMANO

Orizzonti
7 Vecchie e nuove servitù
degli intellettuali
di CORRADO OCONE
8 L’anima di Schubert Ansia, paure e sorprese:
che manca all’Europa
di MARIA ANTONIETTA CALABRÒ
10 Pinterest,
il mio esperimento
il social network delle foto
di NATHAN JURGENSON
senza Twitter, blog e iPad
11 Visualizzazione di BEPPE SEVERGNINI
Il meticciato spirituale

P
er cominciare, ordine e organizzazione. impegnato. Prendo cinque

Caratteri
Bloccare 3G su iPhone, spegnere Wi-fi, con-
segnare iPad a figlio diciannovenne, che 27 appuntamenti a Milano:
ore 12.15 (Rosaria), 13.30
provvederà a farlo sparire per una settimana I milioni di italiani connessi (Alberto e Andrea), 15.30
12 Pregi e difetti (teatralmente e sadicamente). Staccare cavo a Internet nel 2011, (Raffaella), 16 (Marco),
della narrativa francese di Rete. Preparare risposta automatica per con un aumento del 6,9% 17.30 (Ilaria). Mentre mi
email. rispetto al 2010. Quelli sposto per la città, leggero
di MARCO MISSIROLI Sarò offline fino a giovedì 16 febbraio 2012. In caso di che utilizzano i cellulari e disinformato, metto continuamente la mano in tasca ed
e ROBERTO FERRUCCI necessità, scrivete a... per la connessione sono il estraggo l’iPhone come se volessi controllare la posta. In-
17 La poesia I shall be offline until Thursday 16th February 2012.
Please refer any queries to...
9,7% (più 55,4% rispetto
all’anno precedente)
ternet, concludo, è anche una questione di gestualità. Ma
il pensiero non regala alcuna consolazione.
I miei versi per Havel Non solo. Se astinenza dev’essere, astinenza sia: chiudo Alle 18.30, alla Triennale, s’inaugura la mostra fotografi-
il blog «Italians», per la prima volta dal 1998. Poco prima ca Un giorno. 5 anni nella vita dell’Italia dalle pagine di
di EVGENIJ EVTUSHENKO
19 Itinerario d’autore
di mezzanotte, scrivo a 177.833 persone su Twitter: Test
di dipendenza da Internet. Da domani, offline per una set- 21 «Sette». Mi accorgo di avere la mente sgombra, ricordo
nomi, facce e date. Alle 19.15 il «Corriere» mi chiede un
timana (no Tw, no blog, no mail, no web). Poi vi raccon- I milioni di utenti italiani commento su Mario Monti in copertina su «Time». Non
I sorrisi to. iscritti a Facebook. posso cercare informazioni su Internet, devo farmi rac-
di GIUDITTA MARVELLI Le prime risposte sono immediate e Più della metà (tredici contare tutto da una collega (grazie Mara), poi aspettare i
20 Le classifiche dei libri poco incoraggianti.
Ale_Ceci Intanto si parte già col
milioni) accede al social
network ogni giorno.
Tg serali, come un tempo. Scrivo, detto al telefono. Il di-
mafono, alla fine, commenta: «Sa che lei detta proprio be-
La pagella classico «comincio domani», mo- Oltre la metà degli utenti ne»? Ringrazio e rispondo: «Cosa crede che abbia fatto
dello dieta... (il 54 per cento) ogni sera, dal 1981 al 1994»?
di ANTONIO D’ORRICO LindaLaPosta porta con te il sono uomini Mancano solo sei giorni: forse ce la faccio.
metadone. Non si sa mai.
CaterinaLanfra1 ma proprio Venerdì 10 febbraio
Sguardi
22 Gli artisti di strada
OGGI che ho deciso di seguirla
su TW? 31% Cominciamo male: sembra che tutti debbano inviarmi
email indispensabili. Lo so perché qualcuno telefona (a
danworks vai sull’Isola dei Famo- È la quota del tempo me, a mia moglie, ai miei collaboratori, al giornale); altri
della primavera araba si? online che gli italiani ripiegano sugli sms, che diventano la mia linea di comuni-
di VINCENZO TRIONE PaoloSgobba auguri! Credo sia più fa- trascorrono sui social cazione col mondo. Back to 1992! Tra poco avrò le visioni
e ABDELLAH TAÏA cile smettere di fumare network. L’86% degli e mi appariranno i Red Hot Chili Peppers.
P_D_Rose Ti do due gg. al max italiani che navigano Complice il mal di testa — somatizzo? — riesco a com-
26 Il protagonista iltrabu io ho resistito 26 secondi, il tempo di andare su nel Web usano social binare poco. L’euforia di ieri è svanita, e a metà giornata
Giuseppe Penone, FB per postare i miei intenti. media e blog, più degli mi accorgo di essere nervoso: anche perché mio figlio An-
BeniniIvan Quasi come gli arresti domiciliari! americani (il 79%) tonio sembra aver nascosto bene l’iPad. Lavorare è più dif-
lo scultore di alberi MirkoB82 test perso in partenza... a meno di non fare ficile. Devo cercare il curriculum di un interlocutore: non
di HANS-ULRICH OBRIST uno stile di vita polinesiano posso, Wikipedia e Linkedin stanno in Rete. Devo scrive-
vittoelle offline non riceve la mail che le annuncia il re il nome esatto di una cittadina americana, in vista di un
Pulitzer. Non risponde e lo perde per sempre. viaggio negli Usa: di solito queste cose le cerco su Google,
Percorsi Be’, tanto il Pulitzer non me lo danno. ma Google è off-limits. Riapro allora il vec-
chio atlante, dove in effetti la cittadina
28 Graphic novel Giovedì 9 febbraio c’è.
L’orso nel posto sbagliato Appena sveglio, invece di aprire Corriere.it come d’abi- Mentre medito sull’astinenza, ar-
tudine, annuncio: «Stamattina si guardano le foto scatta- riva sms dal «Corriere»: la direzio-
di DAVIDE TOFFOLO te in India»! (28 minuti, con musica pop del Tamil Nadu). ne mi chiede un commento di 150
30 La data Lo so: è l’equivalente delle vecchie proiezioni-con-diaposi-
tive, quelle che hanno incrinato tante convivenze. Ma de-
righe sulla nuova reputazione de-
gli italiani nel mondo. Scrivo:
La leggenda di Alamo vo distrarmi, a tutti i costi. I famigliari capiscono e sorri- «D’accordo. Ma guardate che poi
di GUIDO OLIMPIO dono: B. avrà una settimana difficile, meglio non contra- devo dettare». Barbara risponde:
31 La biografia riarlo. Alle nove mi sento spavaldo, e faccio una cosa stra-
na, anzi antica: esco, vado all’edicola in piazza del Duomo
«E certo che lo so»! Chiedo se posso
avere l’intervista di Monti a «Time»:
Il ciclone Kardashian a Crema, compro il «Corriere» e lo leggo. Voi direte: be’, me la spediscono per fax. Mi sembra di no-
che c’è di strano? Lei non legge il suo giornale? Risposta: tare una punta di sadismo anche nei colleghi più gentili.
di MARIA LAURA RODOTÀ certo, ma a puntate durante la giornata. Non tutto di pri- Oppure sto diventando paranoico: mancano ancora cin-
32 L’officina mo mattino.
Per resistere alle sirene della Rete, decido di tenermi
que giorni al termine dell’esperimento, non va bene.

La mia Elsa Morante Sabato 11 febbraio


di SILVIA AVALLONE RRR Stamattina alle otto ho guardato per dieci minuti Bacia-
mi Kate! (film musicale, Usa, 1953) su RaiTre: non è un
34 Il reportage fotografico Appena sveglio invece di aprire Corriere.it buon segno. Il fine settimana, ai fini del digiuno digitale,
Vita e sogni dei Rom, dovrebbe essere il periodo più facile: il lavoro si ferma, o
il popolo senza confini annuncio: «Stamattina si guardano le foto rallenta; le mail diminuiscono; gli amici sostituiscono la
posta elettronica con altre attività (gite coi figli, supermer-
foto di JOSEF KOUDELKA dell’India!» (28 minuti). L’equivalente cato, hobby, jogging, riparazioni domestiche, visite ai pa-
testo di SANTINO SPINELLI
delle vecchie proiezioni con diapositive, renti). Il problema è che il sottoscritto considera il sabato
e la domenica momenti ideali per giocare con l’iPad (a
quelle che hanno incrinato tante convivenze letto, in cucina o sul divano).
Eliminando le attività ludiche in rete, tuttavia, resta
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 3

biglietto Linate-Fiumicino e il voucher dell’albergo a Ro-


ma. Per fax — cosa che diverte Lilli e Giovanna. Capisco
come devono sentirsi gli eccentrici, quelli veri. Io sono
soltanto un asceta dilettante che ha scelto il digiuno elet-
tronico.
Però diciamolo: QUESTO è un vero «stress test», altro
che le banche. Tuttavia, alcuni vantaggi sono ormai evi-
denti. Per esempio: mi accorgo di essere meno distratto,
e la concentrazione risulta facile. È come se avessi libera-
to Ram cerebrale. Come succede sotto la doccia o in volo
sugli aerei, due luoghi offline (per adesso).
Non solo: capisco che la posta elettronica condiziona
l’umore, portandoci continue informazioni inattese. Co-
municazioni, inviti, proposte, proteste: le nostre giornate
— filosofeggio — sembrano partite di ping-pong, occor-
re ribattere colpi che arrivano da ogni parte (sotto forma
di mail). Da cinque giorni faccio meno cose, ma ho la sen-
sazione di farle meglio. Scopro nuove attività, come guar-
dare dal finestrino dell’automobile (invece di approfittare
di ogni trasferimento per controllare la posta). Mi accor-
go così che a Roma c’è neve lungo le strade. Non l’ha spala-
ta tutta Alemanno.

Martedì 14 febbraio
Nel giorno di San Valentino mando sms a Ortensia, fac-
cio colazione in albergo leggendo i giornali, osservo dopo
decenni la strada verso Fiumicino. All’imbarco, in attesa
del volo per Milano, siamo in due a non giocare con iPho-
ne/Blackberry/Android: il sottoscritto e un bambino di
tre anni. Al «Corriere» passo in direzione, evitando Corrie-
re.it, che potrebbe tentarmi. I colleghi chiedono «Come
va?», e non è una formalità. L’idea di vivere senza Internet
attrae e spaventa, come certi film o i cannoli siciliani.
Sull’«Herald Tribune» (di carta) leggo
The new mantra for tech firm: All
things to all people, all day. Si di-
ce, in sostanza, che l’obiettivo di
Google, Facebook e compagnia
non è più quello di arricchire le
nostre giornate, ma «possedere
ogni nostro momento di ve-
glia». Preoccupante: ma soltanto
da giovedì.

Mercoledì 15 febbraio
tempo per altro. Tra le occupazioni di giornata: leggere Un’illustrazione settimana è una scelta conservatrice? Somiglio alla zia di Ultimo giorno di esperimento, provo
attentamente i quotidiani, e valutare lo stato mentale di di Pierluigi Longo Francesco Piccolo? una vaga preoccupazione: perché non sono psicologica-
alcuni colleghi; rispondere alle lettere di carta, e valutare Nella quiete domenicale, i controlli familiari aumenta- mente distrutto da una settimana di astinenza? Ci si abi-
lo stato mentale di alcuni lettori; leggere un articolo di no. tua così in fretta alle privazioni? Il morbo luddista è entra-
Wired.it (stampato mercoledì), La dipendenza dal Web «Dove vai»? to in me? Per distrarmi scrivo e detto al «Corriere» la con-
modifica il cervello, e valutare il mio stato mentale. Cito: «Come "dove vado?". Vado in studio». sueta rubrica del giovedì. Riguarda Silvia Deaglio, figlia
«Attraverso la risonanza magnetica, è dimostrato che l’in- «Guarda che non puoi usare il computer». del ministro Elsa Fornero e dell’economista Mario Dea-
capacità di staccarsi da Internet altera la struttura di alcu- «Il computer posso usarlo. Non posso andare in Rete, è glio. Tito Boeri ne ha misurato l’impatto nel campo della
ne zone cerebrali (come la regione orbito-frontale e il cin- diverso». ricerca su lavoce.info; chiedo di mandarmi testo via fax,
golo anteriore calloso)». Penso: come starà il mio cingolo «Va be’, ma vengo anch’io. Così, per sicurezza». suscitando — immagino — ilarità accademica.
calloso? Questi dialoghi si ripetono da giovedì: all’inizio mi di- Passa a trovarmi l’amico architetto Marco Ermentini, e
Pomeriggio al cinema Ducale (Milano, piazza Napoli, vertivano, ora cominciano a irritarmi. Noto una soddisfa- si congratula per la settimana di digiuno digitale: trova
film Benvenuti al nord) e cena con Ortensia dai nostri ami- zione diffusa nell’impedirmi di fare le cose; e nessuna soli- punti di contatto con l’Accademia del Silenzio, di cui è
ci Daria e Luca. Se si distraggono, mi infilo in camera e darietà. Mi arriva sms da «la Lettura»: «C’è grande attesa. uno dei fondatori. Tre diversi programmi televisivi mi
controllo Twitter. Ma i padroni di casa sanno del test da Un sacco di amici e colleghi chiedono come sta andan- chiedono di raccontare la mia esperienza: non posso, ri-
dipendenza e mi marcano stretto. Lei approva la mia scel- do». Come volete che stia andando? Tengo duro, aggior- spondo, l’ho promesso a Daria Bignardi, e non intendo
ta (e un po’ la invidia); lui, che vive online, è scettico (e io no questo diario della privazione, passo romanticamente sfidarne l’ira barbarica mostrandomi prima altrove. Però
lo invidio). il mouse sulle icone di Firefox e Safari. «Resistere, resiste- è curioso, penso, mentre la luce si spegne nel cielo tur-
re, resistere!»: mentalmente ringrazio Francesco Saverio chese di Lombardia (così freddo quand’è freddo) e fini-
Domenica 12 febbraio Borrelli per un motto buono in ogni stagione. sce la mia strana settimana, un po’ Bartleby e un po’ Mar-
La mia Quaresima 2.0, come ha scritto qualcuno su covaldo: se non fare una cosa diventa una notizia, vuol
Twitter (quando potevo vederlo), prosegue. Seduto sul let- Lunedì 13 febbraio dire che quella cosa la facciamo troppo, o la facciamo ma-
to, privato dell’amato iPad, apro «la Lettura» del «Corrie- Il lunedì è un giorno difficile, dal punto di vista della le. Sbaglio?
re» e trovo un articolo dove Francesco Piccolo, ragionan- comunicazione. Nel fine settimana le fertili menti italiane P.S. A mezzanotte torno su Twitter, che mi è mancato,
do sul film The Artist, critica chi «dovrebbe stare natural- cogitano; e tornando al lavoro sparano nel cyberspazio le più della posta elettronica. Qui ritrovo 183.618 persone
mente dalla parte dal progresso, e sceglie invece la conser- loro pensate. La novità è che oggi non le vedo. Appena (ehilà!), là 346 mail. Si annuncia un periodo impegnati-
vazione per motivi anagrafici e psicologici». Chi sono que- sveglio controllo su televideo — sul televideo! — il risulta- vo. Bene: per qualche giorno ancora, posso continuare a
sti frenatori? L’autore cita il ceto medio riflessivo, gli intel- to del voto nel Parlamento greco, poi aspetto l’ora esatta fare la vittima.
lettuali che lo rappresentano, la zia ottantenne e lo scritto- per vedere le immagini su SkyTg24. Mando un paio di Twitter @beppesevergnini
re Jonathan Franzen. Mi preoccupo: restare offline una sms, poi ricevo dalla produzione di Otto e Mezzo (La 7) il © RIPRODUZIONE RISERVATA
4 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
Leader mondiali, ma di nicchia

Il dibattito delle idee


Post it
di Stefano Righi
{ La parabola dell’industria italiana è nelle cifre:
oggi vale il 16 per cento del Pil, contro l’80
per cento dei servizi, il resto è agricoltura.
«Ma chi ha resistito — dice Enzo Baglieri
dell’Università Bocconi — lo fa spesso in
posizione di leadership mondiale, anche se di
nicchia». Perché gli italiani non sanno fare
sistema, ma hanno la capacità di fare le cose.
Lo diceva anche una cantante: «Italians do it
better», ma pensava ad altro.

Mode Per Pennac, Cassini e Pallante la crisi deriva dall’eccesso di desiderio. Davvero?
L’incursione
RRR

di Luca Serianni

«STADT» (CITTÀ) DI RYU HOYEOL (CONNY DIETZSCHOLD GALLERY, SYDNEY)


LA MINISTRA FORNERO
NON VUOLE L’ARTICOLO
ECCO PERCHÉ HA RAGIONE

I
l ministro Fornero, la ministra Fornero o
magari la ministro Fornero? E ancora:
Fornero o la Fornero? Non si tratta, a
differenza di quel che ritiene qualcuno, di
minuzie grammaticali: come spesso accade
con le cose di lingua, è in gioco qualcosa di
molto più importante; in questo caso il rapporto
tra i generi e l’adeguamento del parlare comune
a mutati rapporti di prestigio. Il linguista può
ben dire la sua, ma a decidere sono soprattutto
altri fattori: prima di tutto l’uso dominante e

Gli egoisti della decrescita


nella fattispecie la sensibilità delle interessate,
almeno di quelle con maggiore esposizione
mediatica. Grammaticalmente, la soluzione
preferibile sarebbe il regolare femminile, non
solo nel caso dei nomi in -o (il ministro - la
ministra, come amico - amica), ma anche per
Filosofi, intellettuali, editori invitano a rallentare quelli in -iere (ingegnera come infermiera);
quanto ai nomi che hanno un’unica forma per

di ANTONIO PASCALE Ma chi è indietro ha tutto il diritto di accelerare maschile e femminile (nomi epiceni) si
distingue già tra il preside e la preside. Un
suffisso tipico e antico, -essa, gode invece di

M
i capita di ascoltare svariate vol- Prodotto interno lordo; b) decrescita come ri- rà fare un gesto coraggioso: andare dal no- scarsa fortuna perché è spesso associato a
te la parola decrescita. È di duzione dei consumi; c) decrescita come fuo- stro editore e chiedere di meno. Purtroppo connotazioni sfavorevoli, a parte casi come
gran moda, la usano un po’ tut- riuscita «radicale» dall’economia di mercato. siamo soggetti a un’equazione matematica. dottoressa e studentessa. È una nomea che viene
ti. Di recente, l’ho sentita pro- C’è poi chi insiste sul cambiamento delle L’ha scritta J. M. Keynes: Y (Pil) = C (consumi) da lontano. Nel mondo inanimato essa ha
nunciare da Serena Dandini, abitudini e della cultura (Latouche). Un’altra + I (investimenti) + G (spesa pubblica) + X (dif- indicato specie nella lingua arcaica qualcosa di
Luca Mercalli, Carlo Petrini e dal mio scritto- sfumatura — la Decrescita Felice di Maurizio ferenza tra esportazioni e importazioni). Se dimensioni più grandi, e talvolta di più rozzo,
re preferito, Sandro Veronesi. E con sfumatu- Pallante — si basa sulla distinzione tra «mer- vogliamo divertirci e scrivere un po’ di formu- del corrispondente maschile: coltellessa «grosso
re particolari anche dai piccoli e medi impren- ci» e «beni»: riduciamo le prime e aumentia- le inverse, e se assumiamo che G e X rimanga- pugnale», sonettessa «sonetto caudato»,
ditori, quelli cioè che dovrebbero crescere. mo i secondi (interessante online il forum sul no costanti, il Pil finisce per essere determina- pennellessa, il grosso pennello piatto usato dagli
Marco Cassini della minimum fax: «Impe- tema http://urbiloquio.com/kkblog/archi- to solo da consumi e investimenti: Y = C + I. imbianchini, lo scherzoso discorsessa «discorso
gnarsi insieme, e reciprocamente, in una cam- ves/2009/02/seminario_sulla_decrescita_fe Perciò, se si riducono i consumi, il reddito si
pagna di "decrescita felice": produrre meno l.php). Sia come sia, i concetti suddetti sono ridurrà, a meno che non aumentino gli inve-
per produrre meglio». Il benestante italiano, intrecciati e il ragionamento si complica. Per stimenti. Ma siccome gli investimenti attuali RRR
più o meno di sinistra, si sta inscrivendo al esempio, la mattina quando butto la spazzatu- sono guidati dalle aspettative delle imprese
club della decrescita e insiste su un punto: ra nei bidoni della differenziata ho sempre sui futuri profitti, e quindi su quelli che saran- Questione politica
questo livello di consumi non è sostenibile una crisi ascetica, mi chiedo: ma perché tutta no i consumi futuri, una riduzione generaliz- In gioco in questo caso
per il pianeta. L’obiettivo è giusto, sono tutta- questa plastica? Perché tutti questi consumi? zata dei consumi finirà col produrre un rista-
via incerto se rubricare questa posizione sot- Per il resto della giornata sono un consumato- gno degli investimenti. Risultato? Crisi econo- c’è il rapporto tra i generi
to la voce sensibilità verso il prossimo o sotto re, se compro qualcosa non faccio sottili diffe- mica e riduzione del reddito. La questione al- e l’adeguamento del parlare
nuovo egoismo. Il fatto è che il concetto di renze tra merci e beni, e anzi tento di accre- lora andrebbe formulata con un po’ di rigore
decrescita non trova, in realtà, spazio nei di- scere il mio personale Pil. Non è che questa matematico: quanto siamo disposti a perdere
comune a mutati
partimenti di Economia, ma abbonda sulla parola sta diventando una classica parola in termini di reddito per salvare il pianeta dal- rapporti di prestigio
bocca di quelli di noi che non hanno mai su- ameba? Di quelle che significano tutto e nien- l’eccesso di desiderio? C’è poi un’altra questio-
perato un esame di micro e macroeconomia, te. In realtà decrescere è facilissimo: basta au- ne: consumare meno significa consumare me- prolisso e noioso». La ragione è la stessa che
dunque tendono a coprire le lacune tecni- toridursi lo stipendio. Produzione e reddito glio? Qualità e quantità vanno di solito di pari spiega alternanze come buco / buca, fosso /
co-scientifiche con un raffinato eloquio, gra- sono infatti la stessa cosa. Meno reddito, mi- passo, perché la qualità costa e i poveri, sem- fossa: il femminile è stato condizionato
zie al quale i punti nevralgici vengono elusi e nor produzione, consumi più bassi. Ci tocche- pre e dovunque, consumano non solo meno, dall’immagine della donna gravida, quindi più
concetti tra loro distanti prendono, come di- ma anche peggio dei ricchi. «grossa» del maschio. Quanto all’uso
re, una buona e consolante nota, piacevole al- dell’articolo, non ci sono controindicazioni
l’orecchio: l’abbondanza frugale (Serge Latou- all’omissione, e quindi alla piena parificazione
che). O ancora, e sempre sulla capacità orato-
ria, nella trasmissione Che tempo che fa del
Lotterie&Co Ancora un dubbio: ma chi sono quelle per-
con i cognomi maschili: «Fornero ha
dichiarato», «Monti ha visto Cancellieri».
29 gennaio 2012, Daniel Pennac tenta un rac- sone che stabiliscono cosa possiamo e cosa L’articolo può restare, come per gli uomini, in
cordo tra l’amletica frase di Bartleby lo scriva-
no — «Preferirei di no» — e l’attuale crisi fi-
L’ipocrisia non possiamo consumare? Cos’è il lusso? Ci
sarà un comitato? Insomma oltre al quanto vo-
riferimento al passato: la Deledda come il Verga.
Fin qui la lingua. L’uso, tendenzialmente
nanziaria: «La crisi viene da un eccesso di de- gliamo decrescere, con quali strumenti inten- conservatore, vede ancora prevalere il generico
siderio». Di fronte a questo accumulo di inuti-
li desideri, meglio una posizione di radicale
di Stato diamo farlo? Se diamo uno sguardo globale
(www.gapeminder.org), notiamo che benes-
maschile professionale anche in riferimento a
una donna che svolga quella funzione, ma con
ma gentile disappunto: «Preferirei di no». sere e reddito sono in crescita, aumenta la vi- interessanti segni di inversione di tendenza.
Una decrescita gentile. di SANDRO MODEO ta media e decresce la mortalità infantile. A Nel «Corriere della Sera» degli ultimi mesi il
questi cittadini del mondo, chi gli dice: dove- ministro Fornero è prevalente, ma è ben

Ma come si misura l’eccesso di desiderio?


Il desiderio di Pennac di parlare delle sue
idee si traduce in un consumo, culturale e
L a schizofrenia di Stato sulle addictions da
Toto-Lotto, Gratta & vinci, poker e slot
(incitare al gioco per poi accollarsene i costi
socio-sanitari) si è condensata e chiarita nei nuovi
spot-ossimoro, in cui si invita a giocare «il giusto»,
te fermarvi? Oppure: «Preferirei di no»? Pur-
troppo, è vero, le risorse disponibili sono in
diminuzione, è necessario produrre con me-
no input energetici — il segreto si chiama in-
novazione. Si può fare. L’abbiamo già fatto.
rappresentato anche la ministra Fornero, in
articoli (sarà un caso?) scritti dalle giornaliste
Fregonara, Sacchi e Frenda. Ma c’è la terza
variabile. Stefania Prestigiacomo, quand’era
responsabile delle Pari opportunità, espresse
non: deve prendere un aereo, venire a Mila- «con moderazione» o «senza esagerare». Nel 1880 i nostri avi dovevano lavorare sei ore una volta la sua antipatia per ministra; a quel
no, pernottare in albergo, tocca usare la carta Trattandosi di profonde dipendenze per avere un’ora di luce. Ora basta mezzo se- punto, chi avesse voluto indicarla col femminile
di credito, credito e finanza sono intrecciati, neurobiologiche, è evidente l’ipocrisia prima condo. Non siamo i primi a vedere nero. Il re- avrebbe rischiato di connotare la propria scelta,
e insomma consumi e Co2 anche per Pennac, «tecnica» che etica dell’operazione: del resto, si verendo Thomas Malthus, aveva previsto una anche preterintenzionalmente, in senso
e allora viene da dire: non è che il «Preferirei parla di un fatturato asceso a oltre 70 miliardi, pessima fine per il nostro pianeta: più risor- sfavorevole. E come comportarsi con le donne
di no», si applica sempre al consumo degli al- anche se in crescente condominio con esattori se, più popolazione, più lotta per dividersi la meno famose, delle quali ignoriamo le
tri o a quei consumi che non ci piacciono? C’è criminali, ’ndrine in testa. Ma non meno equivoca torta. All’epoca non eravamo nemmeno un preferenze grammaticali? «Pronto? Parlo con
da dire che esistono vari modi di intendere la — una volta chiarito come gli addicted siano miliardo. Negli Anni 60 il club di Roma segna- l’avvocato / l’avvocata?» (scartiamo pure
decrescita: a) decrescita come riduzione del insieme vittime e complici — è la posizione di chi lò un problema analogo. Per mantenere un avvocatessa)? La scelta meno marcata è
vede in ogni critica alla ludo-dipendenza un veto buon livello di reddito, è necessario gestire le sicuramente quella più tradizionale, la prima: la
moralistico, confondendo libertà individuale e scorie. Per farlo abbiamo solo una strada: ri- legale in ogni caso non si offenderebbe; nel
RRR schiavitù di massa, il «giocatore» Dostoevskij e cerca e innovazione tecnologica. In fondo, e secondo caso potremmo aspettarci anche una
pensionati(e) che perdono in mezza giornata per esempio, una bottiglia di plastica meno reazione ironica: «Guardi, che non sono la
Dubbi amletici un’intera mensilità, l’azzardo come nervatura spessa e più degradabile si può produrre se e Madonna!».
Ma chi stabilisce cosa «romantica» di esistenze maledette e come solo se cresceranno (e non decresceranno) i © RIPRODUZIONE RISERVATA

dimensione prosaica (l’unica) di un’alienazione contribuiti e la cultura dei chimici, dei fisici,
possiamo e cosa non sottoculturale. È facile giocare sulla pelle degli altri dei matematici, dei microbiologici. Se cresce-
possiamo consumare? (economicamente e intellettualmente) quando «gli rà la cultura e la competenza e di contro de- LUCA SERIANNI Dal 1980 è professore ordinario di Storia
altri» sono già concentrati a giocare sulla propria. cresceranno le dichiarazioni facili e le parole della lingua italiana alla Sapienza di Roma. Autore, con Giuseppe
Cos’è il lusso? © RIPRODUZIONE RISERVATA amebe. Antonelli del Manuale di linguistica italiana (Bruno Mondadori).
Ci sarà un comitato? © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 5
L’eleganza è frigida

Il dibattito delle idee


Sushi style
di Annachiara Sacchi
{ Pellegrinaggio est-etico. Per due mesi,
nel 1980, Goffredo Parise visitò il Giappone.
Da quell’esperienza nacquero alcuni
articoli pubblicati sul «Corriere della Sera»
poi raccolti in un volume (Mondadori 1982,
Adelphi 2008) dal titolo L’eleganza è frigida,
verso del poeta Saito Ryokuu. Reportage
lirico dal Paese dell’ukiyo, il mondo
fluttuante, raccontato da Marco (Polo),
alter ego dell’autore.

In Vietnam
Il monaco buddista
vietnamita Thich Quang
Duc brucia vivo dopo
essersi lui stesso
appiccato il fuoco presso
un affollato incrocio della
capitale sudvietnamita
Saigon, l’11 giugno 1963.
Il gesto, che trovò poi
diversi imitatori, venne
compiuto per attirare
l’attenzione sulla politica
repressiva del presidente
sudvietnamita Ngo Din
Diem, appoggiato dagli
Stati Uniti. L’autore della
foto, Malcolm Browne,
vinse il World Press
Photo of the Year e il
premio Pulitzer

Il ricatto della disobbedienza incivile


di SERGIO ROMANO
Il digiuno di Gandhi era l’arma del debole contro il potente
N
egli scorsi giorni una coppia
di giovani greci si è affacciata
su due balconi al quinto pia-
no di un palazzo di Atene. En-
Ma gli scioperi della fame dei radicali non sono democratici
trambi avevano perduto il la-

i
voro, erano sommersi dai debiti, non era- tano piuttosto a provocare un pensiero commettano un errore. Il Mahatma sape- considerevole di alti vantaggi, fra cui
no in grado di pagare l’affitto e minaccia- "altro" rispetto a un tema di cui non si va che da una guerra convenzionale con- quello della rappresentanza politica.
vano di gettarsi nella strada dove la gen- vuole neppure sentir parlare». tro l’impero britannico i suoi connazio- Particolarmente contraddittorio mi
te, nel frattempo, aveva cominciato a for- A me sembra invece che tra la disobbe- nali sarebbero usciti perdenti. Non aveva- sembra il digiuno dei radicali. Sono cer-
mare qualche capannello. Non è stato dienza civile e i digiuni occorra fare una no le armi dei loro nemici, non erano in to che non vogliano trasformare la politi-
difficile persuadere il marito ad andarse- distinzione. Il rifiuto di obbedire a una grado di mobilitare e organizzare una ca interna in un campo di battaglia, ma
ne, ma sono passate cinque ore prima legge può essere, in termini strettamen- In più occasioni i dirigenti parte importante della popolazione ed così accade, di fatto, quando un uomo
che la moglie accettasse di abbandonare te legali, un reato. Ma ciò che viene iscrit- e i militanti del Partito erano irrimediabilmente votati alla scon- politico minaccia di usare il proprio cor-
il balcone. È probabile che nessuno dei to sulla fedina penale di un cittadino radicale, in particolare fitta. Avevano tuttavia il loro corpo e po- po come un’arma letale e si dichiara
due avesse l’intenzione di morire. Forse non è necessariamente una colpa politi- Marco Pannella, hanno tevano usarlo. pronto a morire pur di raggiungere il
volevano soltanto gridare la loro dispera- ca. Le leggi non sono sacre. Sono prodot- condotto le loro battaglie Il digiuno di Gandhi contro la Gran suo scopo. Se la politica democratica è
zione. ti storici delle società politiche e posso- attraverso strumenti di lotta Bretagna, quindi, è l’arma del debole in lotta senza spargimento di sangue, que-
Da noi, qualche tempo fa, alcuni extra- no essere in alcune circostanze desuete, come la disobbedienza una guerra asimmetrica di liberazione. sta, spiace dirlo, non è più democrazia.
comunitari disoccupati e minacciati di anacronistiche o addirittura ingiuste. Il civile, lo sciopero della fame Non sorprende che venga usata, per cau- Naturalmente lo sciopero della fame
espulsione si sono accampati sulla som- cittadino che disobbedisce e che è pron- e della sete. Una difesa se buone o cattive, da chi è impegnato in non ha nulla a che vedere con il terrori-
mità di una gru. Altri preferiscono un tet- to a pagare il prezzo della sua disobbe- appassionata di questi un conflitto e non ha le armi di cui dispo- smo suicida perché non minaccia altre vi-
to, una torre o i binari d’una ferrovia. Al- dienza di fronte a un giudice, non è un metodi, come simbolo ne il nemico. Non sorprende, quindi, il te. Ma anche nel digiuno vi è potenzial-
tri ancora ricorrono allo sciopero della criminale. di un diverso modo di fare digiuno degli irlandesi ieri e quello prati- mente il martire, vale a dire un personag-
fame o della sete. È accaduto nelle carce- Lo sciopero della fame e della sete in- politica, è contenuta cato oggi dai cubani, dai palestinesi, dai gio estraneo alla logica dei conflitti de-
ri britanniche quando i detenuti dell’Ira vece è una forma di lotta in cui il combat- nel libro intervista dell’ex gruppi rivoluzionari, dai prigionieri di mocratici.
(Irish Republican Army) si servirono di tente usa come arma estrema il proprio ministro Emma Bonino coscienza. Mi sorprende invece il digiu-
questo mezzo per combattere contro il corpo ed è pronto a sacrificarlo alla sua «I doveri della libertà», no di chi chiede un lavoro o protesta con-
governo di Londra e dieci di essi, fra cui causa. Credo che i radicali, quando si ri- a cura di Giovanna Casadio tro alcune particolari politiche dello Sta-
Bobby Sands, morirono nel 1981. È acca- chiamano al grande esempio di Gandhi, (Laterza, pagine 164, € 12) to in cui vive a da cui riceve una somma Paradossalmente il Partito radicale è
duto nelle carceri turche durante gli an- il più laico dei movimenti politici italia-
ni Ottanta, più recentemente nelle carce- ni, ma si è servito degli handicap fisici
ri cubane e in quelle americane di Guan- di alcuni fra i suoi più tenaci militanti
tanamo. Ma è accaduto con grande fre- per creare il «martire», vale a dire un

VINCITORI VINTI
quenza anche al vertice del Partito radi- personaggio che appartiene alle guerre
cale dove Marco Pannella ne ha fatto lo di religione piuttosto che alle battaglie
strumento preferito di quasi tutte le sue civili.
principali battaglie. Nella grande maggioranza dei casi i
Ciclo di incontri sull’Italia del Risorgimento digiunatori, naturalmente, non deside-
rano la morte. Vogliono vivere, combat-
dal 1 febbraio al 7 marzo ore 18.00 tere, e sperano di vincere costringendo
Nel linguaggio corrente queste forme l’avversario a deporre le armi. Ma que-
di protesta appartengono alla categoria sto, spiace dirlo, è un ricatto. So che la
1 FEBBRAIO 2012. Sala Alessi Palazzo Marino, Milano
della «non violenza» e i digiuni, in parti- parola non parrà giusta ai radicali e
colare, sono nobilitati dal grande esem- “All’onore della nostra età e della patria comune”. che molti di essi replicherebbero all’ac-
pio del Mahatma Gandhi all’epoca della L’ideale politico-culturale di una generazione romantica e ribelle. cusa puntando il dito sulla chiarezza e
sua memorabile battaglia contro l’impe- Alberto Mario Banti, Università di Pisa - Marco Antonio Bazzocchi, Università di Bologna sulla trasparenza con cui effettivamen-
ro britannico. Satyagraha, la parola in- te conducono le loro battaglie liberali.
8 FEBBRAIO 2012. Sala Convegni Intesa Sanpaolo - Piazza Belgioioso 1, Milano
diana che definisce queste battaglie, vie- Ma dovrebbero chiedersi quale sia sta-
ne spesso tradotta come «vera forza» o “E sia divina ai vinti / mercede il vincitor”. ta, nei casi in cui hanno avuto succes-
«fermezza della verità», e descrive una Una lingua per Renzo e Lucia. so, la ragione delle loro vittorie.
lotta in cui il combattente non colpisce, Manzoni, De Sanctis e l’identità culturale della nuova Italia. Hanno vinto perché, come scrive Em-
Salvatore Silvano Nigro, Università IULM di Milano
non uccide, non ricerca lo scontro fisico Angelo Stella, Presidente Centro Nazionale Studi Manzoniani
ma Bonino, hanno «saputo provocare
con il nemico. un pensiero "altro" rispetto a un tema
In un bel libro autobiografico scritto 16 FEBBRAIO 2012. Sala Convegni Intesa Sanpaolo - Piazza Belgioioso 1, Milano di cui non si vuole neppure sentir parla-
con Giovanna Casadio (I doveri della li- re»? O hanno vinto perché il «nemico»
I Cattolici e la nazione italiana.
bertà, Laterza), Emma Bonino giustifica Il sentiero interrotto del Cattolicesimo liberale.
era impaurito dalla possibilità di appa-
questa prassi scrivendo: «I metodi di lot- Daniele Menozzi, Scuola Normale Superiore di Pisa - Francesco Traniello, Università di Torino rire responsabile del loro decadimento
ta che noi radicali adottiamo — dal Sat- fisico e, in ultima analisi, della loro
yagraha alla disobbedienza civile — non 23 FEBBRAIO 2012. Sala Convegni Intesa Sanpaolo - Piazza Belgioioso 1, Milano morte? Se la risposta giusta è la secon-
sono provocazioni nel senso tradiziona- “Sono convinto che nel Mezzogiorno la rivoluzione morale esiste”.
da, la parola ricatto mi sembra appro-
le del termine. Non mirano a irritare o a Il Sud tra vincitori e vinti. priata.
suscitare una controreazione fisica; pun- Salvatore Lupo, Università di Palermo - John Dickie, University College London © RIPRODUZIONE RISERVATA

1 MARZO 2012. Sala Convegni Intesa Sanpaolo - Piazza Belgioioso 1, Milano


RRR Centralismo e federalismo.
RRR
L’ideale di autogoverno come costruzione dell’unità nazionale.
Strumenti estremi Raffaele Romanelli, Università di Roma - Alberto De Bernardi, Università di Bologna Armi improprie
Mettere a rischio 7 MARZO 2012. Sala Alessi Palazzo Marino, Milano
Servirsi degli handicap fisici
la propria vita è legittimo Ritrovarsi al Pantheon. Il culto e il mito della nazione.
dei militanti per «creare
nelle guerre di liberazione, Simon Levis Sullam, Università di Venezia il martire» è una logica
non dove è riconosciuta Su prenotazione tel. 199 75 75 19
da guerra di religione,
la rappresentanza politica non da battaglia civile
6 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 7

ONLY CONNECT I registi assunti per la campagna presidenziale


di FILIPPO SENSI

RRR
L o schema non può essere più quello del 2008, con
Barack Obama a volare alto, irraggiungibile, e il
candidato repubblicano — allora toccava al ferrigno
John McCain — a cercare di inchiodarlo a colpi di spot
negativi. Diverse le attese di un Paese che voleva girare la
BoingBoing. La pattuglia repubblicana si affida, invece, ai
kolossal di Lucas Baiano, mini-film enfatici con atmosfere
da Bruce Willis, o alle velenose stravaganze di Fred Davis, il
Fellini del «negative campaigning». Con grafici in rosso,
dissolvenze horror, immagini fuori fuoco e disturbate. Per
pagina bushiana, oggi fatica a riconoscere l’audacia della ora Obama si è limitato a sceneggiare in brevi docufilm
speranza nel presidente. Che, ovviamente, fa il pieno di alcune delle conquiste dei quattro anni di legislatura: storie
Per Obama mini docufilm di endorsement stellari, ci mancherebbe: concerti dei Foo
Fighters, star di Hollywood che continuano a fare la fila alla
di pazienti curati grazie alla sua riforma sanitaria o di
sostenitori della prima ora che ricordano le promesse
John Del Cecato e Joe Sabia, Casa Bianca, comparsate della First Lady nei programmi per sull’Iraq, mentre scorrono le immagini dei soldati che
mentre i Repubblicani scelgono ragazzi come iCarly. Ma che preferisce rivolgersi a tornano a casa.
professionisti dello spot elettorale come John Del Cecato o Twitter @nomfup
i kolossal di Lucas Baiano Joe Sabia, videomaker del sito per «smanettoni» © RIPRODUZIONE RISERVATA

Orizzonti
L’alchimista di Coelho

{
Lui è lo scrittore mai stanco di ricordarci quante
risorse straordinarie siano nascoste dentro di
noi. Più di tre milioni di persone non si perdono
Follower i pensieri (spesso versione bilingue
inglese-portoghese) di Paulo Coelho.
di Chiara Maffioletti Un’enormità specie se confrontata a quante
invece ne segue lui: solo 89. Ma chi è il primo
Nuovi linguaggi, scienze, religioni, filosofie della lista? Deepak Chopra, medico (e scrittore)
indiano new age, padre della «meditazione
del suono primordiale». Alchimista doc.

XX secolo Il libro postumo di Tony Judt riapre la polemica. Il duello tra Sartre e Aron e i marxisti convertiti ma sempre arroganti

La servitù intellettuale
Così la presunzione dei colti ha prodotto abbagli e trasformismi
di CORRADO OCONE

«I i
l ventesimo secolo è il secolo degli intellet-
tuali». Che ad affermarlo sia un intellettuale
può suonare sospetto, ma se si tratta del
grande storico Tony Judt, spentosi un anno
e mezzo fa a New York vittima di una terribi-
le malattia degenerativa, la sclerosi laterale amiotrofica
(Sla), che aveva stoicamente affrontato, la frase va presa sul Il saggio
serio. Così come sul serio va preso il ponderoso volume È uscito nei primi giorni di
postumo appena uscito in cui Judt, conversando con il gio- febbraio il libro postumo di
vane collega di Yale Timothy Snyder, affronta il tema in mo- Tony Judt (nella foto)
do compiuto: Thinking the Twentieth Century («Pensare il «Thinking the Twentieth
XX secolo», Penguin). Il volume è una quasi autobiografia, Century. Intellectuals and

SARTRE DURANTE UNA MANIFESTAZIONE NEL 1971 (FOTO MICHEL GINFRAY / CORBIS)
ma è soprattutto una ripresa e un approfondimento del Politics in the Twentieth
pamphlet che Laterza ha pubblicato l’anno scorso con il ti- Century» (Penguin Press,
tolo Guasto è il mondo e che molto ha fatto discutere an- pp. 432, $ 36), scritto in
che in Italia per aver riproposto con passione una prospetti- collaborazione con il collega
va socialdemocratica. Timothy Snyder. Si tratta di
Nato a Londra nel 1948 da una famiglia di ebrei originari una riflessione sul rapporto
dell’Europa dell’Est, Judt aveva avuto una formazione cultu- tra intellettuali e politica nel
rale sia inglese (si laureò a Cambridge) sia francese (si per- Novecento, dall’epoca dei
fezionò all’Ecole Normale di Parigi). È soprattutto nella ca- totalitarismi trionfanti fino
pitale francese che ebbe modo di riflettere sui due opposti ai più recenti sviluppi del
modi di concepire il ruolo dell’uomo di cultura: quello im- dibattito culturale
personato da Jean-Paul Sartre e l’altro proprio di Raymond
Aron. E fu quest’ultimo a influenzare il nostro (insieme a
Camus). Da una parte, Sartre predicava la necessità per l’in-
tellettuale di portare il suo specifico contributo alla Rivolu-
zione; dall’altra, Aron richiamava all’etica della responsabi-
lità, all’attenzione alle conseguenze pratiche delle idee. Per
l’uno, l’intellettuale può prostituire la verità, se ciò serve ad
un fine superiore di natura politica; per l’altro, egli non de-
ve certo disinteressarsi alle cose del mondo, ma portarvi
un contributo di comprensione senza lasciarsi accecare dal-
l’ideologia. Era un modo di concepire i propri compiti,
quello di Aron, che era stato in verità di una sparuta mino- L’autore plessità. Ma la genia degli intellettuali militanti comprende- no i loro stipendi da Fox News di Murdoch e dal "Weekly
ranza nel Novecento: solo pochi intellettuali, ricorda Judt, Lo storico Tony Judt va molti nomi: Franco Antonicelli, Cesare Cases, Ernesto Standard"». C’è in queste parole tutta l’amarezza della scon-
non hanno servito o non si sono resi complici degli oppo- (1948-2010), nato in Gran Ragionieri, Romano Bilenchi, Carlo Salinari, solo per farne fitta di una generazione, che Judt non esita a definire «schi-
sti totalitarismi. Sono costoro gli «erasmiani» di cui aveva Bretagna da una famiglia alcuni. fosa» (pretty crappy); la consapevolezza di un persistente
parlato Ralf Dahrendorf in un volume uscito poco prima ebraica, era noto per i suoi Ciò che è in gioco è l’autonomia della cultura, la sua li- «tradimento dei chierici» (gli intellettuali hanno giustifica-
della sua morte, avvenuta nel 2009. Fra di essi, Dahrendorf studi e per le critiche rivolte bertà dal potere e la sua universalità umana. Cioè, proprio to tutto, dallo stalinismo alla guerra in Iraq, osserva); non-
annoverava Hannah Arendt, Isaiah Berlin, Raymond Aron, allo Stato d’Israele, dove quei valori del liberalismo classico di cui gli intellettuali ché del doppio fallimento del compromesso socialdemo-
Albert Camus, John Dewey, cioè suppergiù gli stessi nomi pure aveva vissuto durante alla Sartre hanno fatto strame, da un lato; ma che, dall’al- cratico e del liberalismo classico.
che emergono come punti di riferimento di Judt. Ma anche la Guerra dei sei giorni. La tro, la stessa opinione pubblica occidentale aveva trattato Anche in questo caso, gli esempi italiani non mancano.
Norberto Bobbio, che, oggi spesso lo si dimentica, già negli sua opera storica di come irrilevanti dietro la spinta dei successi economici del Anzi, si può dire che la nostra «rivoluzione neoliberale», tra
anni Cinquanta difendeva il ruolo pubblico dell’intellettua- maggiore importanza è il dopoguerra, professionalizzando al massimo la figura del- gli anni Ottanta e Novanta, abbia visto come protagonisti di
le in modo antitetico a quello che emergeva dalla figura saggio «Dopoguerra» lo scienziato e facendo di esso un tecnico e uno specialista prima fila molti ex marxisti di colpo convertitisi al liberi-
dell’«intellettuale organico» gramsciano, che tanta presa (Mondadori). Lo scorso con il solo compito di portare competenze al potere. smo e all’individualismo metodologico. Fra costoro, i primi
ebbe nel nostro Paese. Come dimenticare il memorabile anno sono usciti in Italia i Il tratto caratteristico dell’intellettuale liberale dei tempi nomi che vengono in mente sono quelli di Giuliano Ferrara,
viaggio in Cina degli intellettuali italiani, organizzato nel suoi libri «Lo chalet della passati, dell’«intellettuale freelance», era stato, secondo Ju- Ferdinando Adornato, Arturo Gismondi. Ma, ad un diverso
1956 da Antonello Trombadori, in cui la maggior parte dei memoria» e «Guasto è il dt, proprio quello di sostenere ogni sforzo volto a superare livello, l’elenco potrebbe allungarsi a dismisura e si trove-
presenti manifestarono sconfinata ammirazione per il regi- mondo», editi da Laterza o a inserire in un contesto più ampio gli interessi particola- rebbero nomi di intellettuali ex marxisti diventati liberali
me rivoluzionario? Uno dei più entusiasti fu Franco Fortini, ri. Tuttavia, dopo la fine della parabola sartriana e l’avverar- che è come avessero semplicemente cambiato d’abito:
pronto a isolare Bobbio che aveva manifestato delle per- si della profezia del sociologo americano Daniel Bell sulla l’idea di avere la ricetta in tasca per ogni problema e l’arro-
fine dell’età delle ideologie, è una forma nuova di liberali- ganza di essere nel giusto rimane in loro la stessa di prima.
smo, che fa dell’egoismo la virtù suprema, che ha finito per Ritornando al libro di Judt, va osservato che in esso una
RRR trionfare. Il progetto culturale neoliberista, nato nei cam- domanda rimane irrisolta: un intellettuale che oggi non vo-
pus e nei think tank statunitensi a metà degli anni Settan- glia chiudersi nella turris eburnea dei propri studi, che co-
Malcostume ta, avrebbe poi dato il tono, a partire dai governi di Reagan sa può concretamente fare per la società in cui vive? Ma
Ci sono scrittori e pensatori che e della Thatcher, alla politica degli ultimi trent’anni. «Nes- forse già porre la domanda presuppone una fiducia troppo
suno realizzò più velocemente» la possibilità dell’intellet- forte nel potere delle idee. A un certo punto, nel film Iron
cambiano idea come si cambiano tuale di trasformarsi in un interessato consigliere del prin- Lady, Margaret Thatcher dice che il padre le ha insegnato
d’abito, mantenendo la stessa cipe, osserva caustico Judt, «degli ex marxisti radicali della che tutto parte dalla testa e che alle idee bisogna tutto sot-
generazione di Bell: Irving Kristol, Jeane Kirkpatrick e Nor- tomettere. E se fosse proprio questa la vera «presunzione
certezza di avere la ricetta in tasca man Podhoretz. Costoro furono i primi neocon e i precur- fatale» che ci tocca allontanare dai nostri animi?
per risolvere ogni tipo di problema sori degli intellettuali washingtoniani di oggi, che ottengo- © RIPRODUZIONE RISERVATA
8 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
Ritorno a casa. In India

Orizzonti Spiritualità e scienze


Pandemie
di Edoardo Vigna
{ All’estero (in America) c’è nato. È volato in
India, al cuore delle sue origini, inviato
dall’«Herald Tribune». L’impatto? «La nuova
generazione non crede nel Fato: ha capito che
i ricchi fanno i soldi grazie al duro lavoro»: così
Anand Giridharadas in Ritorno in India (Dalai
Editore) legge l’evoluzione del gigante
asiatico. In un mondo nomade, gli emigrati di
seconda generazione svelano le patrie a chi è
rimasto a casa. Toccherà anche a noi.

Modelli L’importanza del musicista austriaco per un’epoca sempre più affamata di misticismo

Schubert, l’anima che manca all’Europa


La Bbc manda in onda l’«Incompiuta» completata da Newbould. Roger Scruton
di MARIA ANTONIETTA CALABRÒ applaude. Le riserve di Riccardo Muti, che però aggiunge: è il maestro della bellezza

«S i
chubert è necessario og- dove fioriscono le mie rose/ dove sono i Schubert dirigendo i Wiener Philarmo- sua incompletezza, anche senza il Terzo e
gi più che mai. Nessun miei amici/ dove risorgeranno i miei mor- niker, l’orchestra che appartiene in manie- il Quarto movimento, riesce a dimostrare
musicista è più rilevante ti/ terra che parli la mia lingua/ o terra do- ra genetica «a un compositore che come amore». Ma al contempo il maestro è total-
per noi. Viviamo in un ve sei? Vago silenzioso, infelice/ e tra i sin- Schubert rappresenta l’anima di Vienna e mente d’accordo con Roger Scruton. E cita
mondo che va di corsa. ghiozzi mi chiedo sempre: dove? Il vento che ha portato quest’anima a livello univer- il grande ministro della Cultura francese
Corriamo verso enormi profitti e corriamo mi risponde :/ "Là, dove tu non sei, c’è la sale ed assoluto». A Vienna (città fatale dei André Malraux, il quale affermò: «Gli anni
via da grandi disastri. Niente intorno a noi felicità"». destini d’Europa almeno a partire dal XVI Il musicista Duemila o saranno mistici o non saran-
sta fermo; cerchiamo una quiete che rara- Il maestro Riccardo Muti ha concluso secolo) infatti Schubert, a differenza di Franz Schubert (Vienna no». «E non c’è nessuno — continua Muti
mente troviamo. Abbiamo perso il contat- questa settimana una tournée in Califor- Haydn, Mozart, Beethoven, rimase tutta la 1797- 1828) è autore di — che sia in grado di rappresentare la spi-
to con ciò che veramente è importante, nia con la Chicago Symphony Orchestra, vita. oltre seicento Lieder ritualità, la bellezza, la nostalgia, l’amore,
cioè il profondo senso dell’esistenza, ciò suonando la Sinfonia numero 9 del genio Ebbene, Muti non è affatto d’accordo (ancora oggi considerati la dolcezza, come Schubert».
che Schubert ha in abbondanza». Con que- viennese, La Grande, e la Rosamunde, e ha con l’operazione di «finire» ciò che è rima- tra i suoi lavori migliori) E allora, in che senso noi abbiamo biso-
ste parole il filosofo inglese Roger Scruton inciso la pubblicazione in- sto incompiuto, di completare spartiti a in cui si intrecciano gno più che mai di lui? Risponde Muti:
ha commentato sul «Sunday Telegraph» tegrale delle Sin- secoli di distanza. Non vorreb- la matrice popolare più «Noi abbiamo bisogno di ricominciare ab-
un’ardita operazione culturale, con la qua- fonie di be quasi commentare: classica e le forme tipiche bandonando i pensieri dell’odio e della di-
le la Bbc tra un mese renderà omaggio al «Vale la pena parlar- del movimento romantico. struzione, dobbiamo ricominciare dalla
musicista viennese in occasione della cele- ne?». Afferma la- Schubert è anche autore bellezza, dalla bontà rivelate in modo così
brazione dei 215 anni dalla nascita. pidario: «L’In- (tra l’altro) di dieci sinfonie puro e profondo da Schubert e dallo spiri-
Duecento ore di trasmissione continua compiuta è (tra cui «L’Incompiuta»), to di Vienna. E voglio ricordare che si trat-
di sola musica del compositore austriaco perfetta di musica sacra e di tava di un uomo che fin da giovanissimo
che verrà messa in onda dal 23 al 31 nella composizioni per pianoforte aveva profondamente sofferto sia nel cor-
marzo. E come clou, la prima mondia- po sia nella psiche», nel
le della struggente Incompiuta in si corso di una vita quotidia-
minore che è stata «compiuta», na combattuta sempre ai li-
cioè finita con il terzo e quarto mite della sussistenza mate-
movimento ad opera di uno dei riale, perché si era voluto
massimi studiosi internazional- dedicare solo alla musica.
mente riconosciuti di Franz Nel suo diario, Schubert
Schubert, Brian Newbould, invoca un uso della ragione
che già in passato ha orchestra- che egli definisce «fanta-
to vari frammenti del musici- sia». Ma essa non è affatto
sta. Morto a soli 31 anni, Schu- un gioco illusorio. Scrive:
bert ha lasciato infatti un gran «L’uomo entra nel mondo
numero di lavori incompleti, con la fede, che precede di
compresa la Sinfonia numero L’iniziativa gran lunga intelletto e conoscenza; giac-
10 in re maggiore, D936a, che è Dal 23 al 31 marzo la Bbc ché per comprendere qualcosa deve prima
l’ultima da lui scritta, risalente metterà in onda (in credere in qualcosa; la fede è il fondamen-
a poco prima della morte. trasmissione continua) 200 to più elevato su cui la debole ragione in-
Eppure solo la Sinfonia in si ore di musica di Schubert. nalza il suo primo pilastro. La ragione non
minore, D.759, con buona ragio- Momento clou dell’iniziativa è altro che una fede analitica». In una lette-
ne è degna di essere nota come sarà la prima mondiale ra indirizzata al padre, con riferimento al-
L’Incompiuta (Unvollendete). Non della «Incompiuta in si l’Ave Maria, forse la sua composizione più
solo e non tanto perché alla morte di minore» (sopra: lo spartito nota al grande pubblico, quella che pur-
Schubert risultavano completati soltan- con il «Terzo movimento»). troppo viene spesso storpiata nei canti di
to i primi due movimenti, Allegro mode- «Un’arditissima operazione chiesa, e che egli scrisse quando aveva 28
rato e Andante con moto, mentre del ter- culturale», l’hanno definita i anni, il musicista afferma: «Ci si meravi-
zo, lo Scherzo, rimane lo spartito per pia- giornali inglesi, per i 215 glia molto della mia devozione che ho
noforte quasi completo, con due sole pagi- anni dalla nascita del espresso in un inno alla Santa Vergine e
ne già orchestrate. Ma soprattutto perché musicista. A sinistra: che, come sembra, commuove i cuori… Io
non si conoscono i motivi che indussero il un ritratto di Schubert credo! Ecco perché non mi sforzo di esse-
compositore a non ultimarla. La tonalità, di Wilhelm August Rieder re devoto».
inoltre, è inusuale (né Haydn, né Mozart, Fantasia, intitolò il suo capolavoro di
né Beethoven scrissero mai sinfonie nella animazione Walt Disney. Era iniziata da un
tonalità di si minore). RRR RRR anno la Seconda guerra mondiale. Il film,
La risposta forse più autentica è che nel- com’è noto, si chiude scacciando i demoni
l’Incompiuta si riverbera più che in ogni Roger Scruton Riccardo Muti della Notte sul Montecalvo di Musorgskij,
altra opera di Schubert la ricerca di senso «Abbiamo perso «Non c’è nessuno come lui con la luce dell’Ave Maria di Schubert. Ora
della vita, che fecero del giovane musicista come allora, in un momento, diversamen-
un autentico Viandante (Der Wanderer), il contatto con le cose che che sia in grado te ma forse altrettanto drammatico, per il
dal nome di un suo popolarissimo lied, i contano, il senso profondo di rappresentare mondo, Scruton, e Muti, ci invitano a segui-
cui versi recitano: «Tra i singhiozzi mi re la musica di «codesto ragazzo» in cui,
chiedo sempre. Dove?... dove sei terra mia
della vita; ciò che Schubert la spiritualità, la nostalgia, disse Beethoven, «c’è la fiamma divina».
adorata?... Terra verde di speranza/ terra ha in abbondanza» l’amore, la dolcezza» © RIPRODUZIONE RISERVATA

Interpretazioni Le teorie a confronto nell’opera di Sean Carroll


rallenta necessariamente i suoi battiti. veramente da farsi venire il capogiro, o
Ecco dove va a finire il tempo Nella fisica di Einstein, detta spesso
relatività, spazio e tempo si intrecciano
e formano un unicum spazio-temporale
da divertirsi, secondo i punti di vista. La
grande fisica di oggi è ancora alle prese
con questi problemi, ma ha introdotto
L’universo e la biologia: così la fisica quantistica ha sfidato Einstein nel quale tutto accade e si svolge. Presa
alla lettera, questa concezione sembra
un concetto nuovo e chiarificatore: nel
suo insieme l’universo si espande e
di EDOARDO BONCINELLI congelare il tempo stesso, che non questa macroscopica irreversibilità può
scorre più, ma semplicemente è. trascinare e pilotare tutte le altre, più

G li eventi si succedono nel tempo.


Altrimenti accadrebbero tutti
insieme. Da questo punto di
vista il tempo serve quindi a «spaziare»
gli eventi e rappresenta, come tutti
ma non è tutto qui. Può esistere un
tempo vuoto di avvenimenti o sono gli
avvenimenti stessi che gli conferiscono
una realtà? E ancora, ha il tempo un
andamento lineare e aperto, come
illustra le diverse facce del problema del
tempo che ci offre la fisica di ieri e di
oggi. Dalla meccanica newtoniana nella
quale il tempo (assoluto) si comporta
semplicemente come un parametro,
È questa la visione del cosiddetto
tempo-bloccato, che nasce da una
rigorosa applicazione della fisica
relativistica e che sembra risolvere per
sempre il problema dell’irreversibilità
locali, irreversibilità. L’universo si
espande e ha una sua evoluzione, un
concetto quest’ultimo preso dalla
biologia e dalla storia degli esseri
viventi. Ebbene, quello della biologia è
sanno, una quarta dimensione nella crediamo noi oggi, oppure ciclico e esattamente come lo spazio (assoluto), del tempo, nel senso che quella veramente un tempo irreversibile e
quale quelli sono tutti immersi. In chiuso come hanno creduto e credono alla fisica moderna, passando per i semplicemente non esiste ed è solo aperto: gli eventi si succedono in una
questa sua elementare funzione il molti popoli? Forse non esiste nessun tentativi ottocenteschi di spiegarne un’illusione, «ancorché dura a morire». sola direzione obbligata ed è anche
tempo non si comporta diversamente altro concetto di uso quotidiano che l’irreversibilità, invocando il moto Peccato che l’altra grande teoria fisica difficile fare previsioni su quello che
da una qualsiasi dimensione spaziale, presenti altrettanti problemi. E del disordinato delle molecole che del Novecento, la meccanica succederà. L’evoluzione biologica, come
ma con una differenza: gli eventi si tempo si sono occupate la filosofia compongono i corpi. Con il passare del quantistica, ci dica esattamente il quella cosmica, è un’esplorazione del
succedono in un’unica determinata prima e le scienze dopo, dalla fisica alla tempo questi moti divengono sempre contrario! L’irreversibilità esiste e tempo e nel tempo. E in fondo quasi
direzione; si va soltanto avanti e biologia, dalle neuroscienze alla più disordinati, e non è possibile far costituisce una componente intrinseca una creazione, anche se perpetua. Come
indietro non si torna. Il tempo quindi psicologia. Anche solo il suo lato fisico loro percorrere un tragitto inverso. Poi della realtà stessa: dopo che un nuovo è quasi una creazione il succedersi degli
ha una freccia e la successione degli si presenta estremamente problematico, è venuto Einstein che ci ha detto che il evento si è realizzato nulla è più come istanti della nostra vita interiore, perché
eventi è irreversibile. Basterebbe questa come estesamente mostra Dall’eternità tempo non è più assoluto, ma risente prima. Esistono cioè eventi che anche nella psiche indietro non si torna
sua semplice proprietà per renderlo un a qui di Sean Carroll (Adelphi, pagine della velocità dei corpi, così che un rinnovano continuamente la e ogni evento è nuovo e innovatore.
concetto estremamente problematico, 486, e 34), un’opera ponderosa che orologio che viaggi ad altissima velocità microstruttura del mondo. C’è © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 9
Il teologo senza illuminazione

Orizzonti Filosofie e religioni


Va pensiero
di Armando Torno
{ Ritorna, nella nuova collana delle Belles
Lettres «Bibliothèque Scolastique», Riccardo
di Mediavilla, filosofo e teologo del XIII
secolo. Esce in questi giorni il primo dei sei
tomi delle Questioni disputate (pp. 408, e
55). Studiato attentamente da Sofia Vanni
Rovighi, rifiutò, pur vestendo l’abito, le teorie
dell’illuminazione e dell’innatismo. Per tale
motivo, riteneva che le nostre idee fossero
figlie dell’astrazione di un intelletto agente.

Fede e politica L’esilio negli Usa determinò una svolta nelle idee dello studioso Battistrada
sui diritti umani, non recepita appieno dai suoi seguaci in Italia
Il ritorno
di Lucrezio,
primo
moderno
di STEFANO GATTEI

«N on mi spaventa il fatto di
non sapere le cose, di
essere perso in un universo
misterioso, senza scopo alcuno — che è
poi il modo in cui stanno le cose, per
quanto ne so»: il grande scienziato
Richard Feynman esprimeva così la
propria visione del mondo e, insieme,
la ragione stessa della ricerca
scientifica. Duemila anni prima di lui,
Lucrezio si era proposto di esporre in
versi l’infinito teorizzato da Epicuro e di
tradurre il sentimento della bellezza, lo

«LIBERTÀ», UN’OPERA DI MIMMO ROTELLA


stupore e il senso del mistero che,
radicati nella natura umana, permeano,
ora come allora, l’avventura della
conoscenza. L’universo, suggeriva
Lucrezio, è costituito da un numero
enorme di atomi che si muovono a caso
in un infinito spazio vuoto. Come
minuscoli granelli di polvere illuminati
da un raggio di sole, essi si scontrano,
si compongono formando strutture
anche complesse, per poi nuovamente

E Maritain scoprì l’America


disgregarsi. Nessun progetto
intelligente, nessun architetto divino:
ogni cosa, noi compresi, è il prodotto di
un processo governato dal caso. Nulla
dura per sempre: solo gli atomi sono
immortali. Al pessimismo di Lucrezio si
di MARCO RIZZI accompagna un forte senso di
liberazione: accettando la precarietà gli

I i
l legame tra cristianesimo e demo- individuato nei diritti della persona, inte- to possibile per una società autentica- uomini possono superare le proprie
crazia, tra cristianesimo e diritti sa quale creatura trascendente e perciò mente democratica, superando il concet- paure, rinunciare a rifugiarsi
umani appare oggi un dato consoli- sottoposta in prima istanza all’autorità to di sovranità che costituiva l’ossatura nell’occulto e assaporare i piaceri del
dato nei pronunciamenti del magi- religiosa, il nucleo fondamentale delle li- dello Stato moderno. mondo. In The Swerve. How the World
stero cattolico. In realtà, si tratta bertà che preesistono allo Stato e che in Un anno prima, il 22 dicembre del Became Modern (W. W. Norton &
del frutto per nulla scontato di un percor- nessun modo esso può violare. Indubbia- 1947, era stata approvata la Costituzione Company, pp. 356, $ 26,95), un saggio
so storico e teologico complesso: solo mente, la dimensione religiosa della de- dell’Italia repubblicana. Largamente in- raffinato che si legge come un romanzo,
nel 1963 l’enciclica Pacem in terris di Gio- mocrazia doveva essere mediata dal- fluenzati da Maritain, i costituenti cattoli- Stephen Greenblatt sottolinea l’attualità
vanni XXIII accolse un riferimento alla Di- l’azione politica del laicato cattolico, ma ci ne applicarono il metodo, cercando
chiarazione universale dei diritti dell’uo- la prima rimaneva ai suoi occhi il fonda- un alto compromesso etico tra le diverse
mo delle Nazioni Unite del 1948; e solo mento ultimo e imprescindibile di una culture politiche dell’Italia del dopoguer- RRR
con la dichiarazione Dignitatis huma- realtà statuale ben ordinata. ra; tuttavia non sembrano averlo seguito
nae (1965) il Concilio Vaticano II riconob- Giunto negli Stati Uniti, Maritain cono- sino in fondo nel superamento delle po- Stephen Greenblatt rilegge
be la libertà religiosa e di coscienza qua- sce invece l’esperienza di un cattolicesi- sizioni di Umanesimo integrale. Ciò av- il «De Rerum Natura»:
le diritto inalienabile della persona. Deci- mo minoritario e spesso discriminato, venne per l’oggettiva difficoltà di cono-
sivo in questo percorso è stato il filosofo che per questo si appella alla forma di go- scere questo sviluppo, contenuto in scrit- una rivoluzione della storia
francese Jacques Maritain: sulle sue ope- verno democratica sancita da una Costi- ti apparsi in America durante la guerra o
re si formarono gli intellettuali e gli uo- tuzione «che — afferma una lettera pa- Nato in una famiglia a ridosso dei lavori dell’Assemblea; ma della visione di Lucrezio, e individua
mini politici cattolici di maggior spicco storale dei vescovi americani del 1938 — protestante, Jacques Maritain soprattutto perché i costituenti cattolici nella sua riscoperta, in pieno
nel dopoguerra europeo, come pure teo- salvaguarda i diritti inalienabili dell’uo- (1882-1973) si convertì al si trovarono a doversi confrontare con le Umanesimo, l’inizio dell’età moderna.
logi ed ecclesiastici di primo piano; in mo», tra cui in primo luogo la libertà reli- cattolicesimo nel 1906. indicazioni provenienti dalla Segreteria Professore a Harvard e fondatore del
specie, fu a lui legato Paolo VI. giosa e di espressione. Nel clima incan- Filosofo, divenne un punto di di Stato e dai gesuiti della «Civiltà Cattoli- «New Historicism» (un nuovo
Meno conosciuto e studiato è l’impat- descente del conflitto, Maritain dà una riferimento per le correnti ca», incaricati da Pio XII di seguirne — e approccio alla storia delle idee che mira
to esercitato sul filosofo francese dal sog- nuova curvatura pure alla sua battaglia democratiche d’ispirazione nel limite del possibile influenzarne — a comprendere un’opera attraverso lo
giorno prima e dal forzato esilio poi vis- contro l’antisemitismo, intrapresa sin cristiana con il suo libro l’attività. Proprio l’inserimento dell’arti- studio del contesto storico-culturale, in
suto negli Stati Uniti tra il 1939 e il 1945 a dall’ascesa al potere di Hitler: gli Stati «Umanesimo integrale» colo 2 sui diritti dell’uomo, anziché a particolare della letteratura), Greenblatt
motivo della guerra, ora ricostruito da Uniti vengono a rappresentare il caso (1936). Il saggio di Daniele quelli della persona, fu oggetto di una sottolinea come tale ritrovamento abbia
Daniele Lorenzini nel volume su Jacques concreto di una democrazia costruita sui Lorenzini «Jacques Maritain difficile mediazione, ricostruita da Fran- costituito una svolta decisiva nella
Maritain e i diritti umani. Fra totalitari- diritti umani, a prescindere da qualsiasi e i diritti umani» cesco Occhetta (Le radici della democra- storia: swerve traduce il lucreziano
smo, antisemitismo e democrazia (Mor- riferimento religioso del singolo, e per- (Morcelliana, pagine 206, zia, Jaca Book), nel triangolo tra Costi- clinamen, che indica il movimento
celliana). Il decisivo incontro con la real- ciò intrinsecamente avversa — almeno € 16,50) evidenzia tuente, cattolici, Santa Sede. inaspettato e imprevedibile con il quale
tà americana portò Maritain a superare sul piano concettuale — ad ogni forma l’importanza che l’esilio negli Non stupisce quindi che in quello stes- un atomo devia dal proprio percorso. E
le riserve verso la democrazia intesa qua- di antisemitismo e di razzismo. A diffe- Stati Uniti, durante la so periodo Maritain fosse oggetto di fero- in effetti la scoperta di Poggio
le regime politico storicamente esisten- renza della Rivoluzione francese, che li Seconda guerra mondiale, ci attacchi da parte delle componenti Bracciolini, nel 1417, ha comportato una
te, che egli aveva espresso ancora nel aveva presentati in una prospettiva esclu- ebbe per lo sviluppo del più conservatrici del mondo ecclesiasti- doppia «deviazione» dagli esiti
suo saggio Umanesimo integrale del sivamente razionalistica, la democrazia pensiero di Maritain, che co — tra cui proprio la «Civiltà Cattoli- imprevedibili: per il testo, che
1936. In quest’opera, aveva sostenuto americana «è rimasta più vicina al carat- influenzò l’opera di molti ca» — prima che le sue posizioni venis- sembrava destinato all’oblio, e per
che solo un’esplicita impronta cristiana tere originariamente cristiano dei diritti democristiani all’Assemblea sero riabilitate negli anni Sessanta dal l’umanità, che grazie a Lucrezio ha
potesse dare valore all’emancipazione umani», scrive Maritain nel 1942. Costituente. Del dibattito tra magistero pontificio e conciliare, che fe- ritrovato il coraggio della ragione nella
delle masse popolari, di cui ai suoi occhi Cristianesimo, democrazia e diritti del- laici e cattolici sui diritti ce proprio il concetto stesso di democra- comprensione del mondo. Ma la cosa
si sostanziava la moderna democrazia eu- l’uomo si stringono così in un nodo in- umani alla Costituente si zia. C’è da chiedersi se questo ritardo straordinaria, per noi oggi, non è tanto
ropea, superando gli opposti fallimenti scindibile: Maritain lo considera il frutto occupa Francesco Occhetta non abbia contribuito a determinare al- il riconoscimento di elementi
dell’individualismo liberale e del totalita- del lievito evangelico nella storia, che in nel saggio «Le radici della cuni caratteri della successiva storia del- incredibilmente moderni nel pensiero
rismo fascista o comunista. In linea con America ha trovato il terreno più fertile. democrazia» (Jaca Book, l’Italia e del cattolicesimo. antico — a riprova del fatto che i
il magistero ecclesiastico, Maritain aveva Non si tratta di un’acquisizione solo teo- pagine 296, € 24) © RIPRODUZIONE RISERVATA classici, spesso trascurati, hanno dato
rica; l’esperienza del pluralismo cultura- forma al nostro modo di sentire e di
le e religioso statunitense gli mostra co- pensare il mondo — quanto l’idea che
RRR me sia possibile trovare tra soggetti filo- RRR l’immagine di un universo infinito e
soficamente e ideologicamente distanti governato dal caso si accompagni al
L’incontro un’intesa sul piano pratico per individua- Nel dopoguerra senso di meraviglia di un grande poeta.
Nella democrazia degli re un nucleo definito di principi da por- «La Civiltà Cattolica» Meraviglia che non dipende dal fatto di
re a fondamento della convivenza civile. credere in esseri soprannaturali o dal
Stati Uniti, costruita sulla Da qui il fattivo sostegno di Maritain attaccò duramente sogno di una vita oltre la morte, ma dal
persona, il pensatore alla stesura della Dichiarazione universa- Maritain e i costituenti riconoscimento che siamo fatti della
le dei diritti dell’uomo del dicembre stessa sostanza delle stelle e degli
francese vede un prodotto 1948 e soprattutto la convinzione che or-
non seguirono fino in oceani.
del lievito evangelico mai essi costituissero l’unico fondamen- fondo le sue indicazioni © RIPRODUZIONE RISERVATA
10 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
Con gli ebook (e i pirati) ci vuol pazienza

Orizzonti Nuovi linguaggi


Risate al buio
di Francesco Cevasco
{ «Infetta lebbra», sostiene Guido Ceronetti
quando parla del libro elettronico.
«Un’infetta lebbra che insieme con il nulla
filosofico minaccia la parola scritta». Chissà
che cosa dirà l’autore di La pazienza
dell’arrostito (Adelphi) quando scoprirà che
Internet è pieno di suoi libri (sono stati
piratati?!) tranquillamente leggibili come
ebook. Ci vuole la pazienza dell’arrostito.
Anche per Ceronetti.

Internet Spopola il social network che avvolge l’utente in centinaia di immagini.


Quasi un omaggio al pittore Claude Lorrain: il dipinto è più bello del paesaggio reale

Pinterest, il messaggio è una foto


di NATHAN JURGENSON

C i
laude Lorrain era un famoso
pittore di paesaggi del Dicias-
settesimo secolo. Dipingeva
spesso vedute dell’Italia centra-
le, e i suoi dipinti erano consi-
derati più belli dei paesaggi stessi. Que-
sto genere d’arte era detta «pittoresca».
I suoi quadri erano così popolari che nel A marzo 2010 Cold Brew
Diciassettesimo e Diciottesimo secolo Labs, una start-up di Palo
diedero luogo a un tipo di turismo che Alto in California, mette
spingeva i ricchi europei a recarsi in online Pinterest — nome
campagna in cerca di paesaggi che ricor- che deriva dalla crasi dei
dassero i quadri «pittoreschi». Per ripro- termini inglesi Pin (puntina)
durne appieno l’effetto, turisti e pittori e interest (interessi) — un

ILLUSTRAZIONE DI ANTONELLO SILVERINI


portavano con sé uno strumento chia- social media dove gli utenti
mato «specchio nero» o «specchio Clau- possono «appuntare» sulle
de» (dal nome di Lorrain). Era solita- bacheche le immagini di
mente di dimensioni tascabili, con un tutto quello che amano con
vetro convesso di colore grigio. Voltan- la possibilità di creare
do le spalle al panorama e guardando lo categorie diverse per ogni
specchio Claude, l’osservatore vi vedeva contenuto. Negli ultimi
riflesso un paesaggio assai simile a quel- quattro mesi del 2011 è
lo riprodotto nei quadri: ancor più bello cresciuto del 429%
del reale. La forma convessa raccoglieva superando Google+ e Tumblr
sulla sua superficie un’ampia veduta e il ed entrando di diritto tra i
colore del vetro mutava i toni della real- social media più frequentati apprezzavano i panorami, ma anche per- cebook è la moderna valuta dell’identi- rista del «pittoresco», che si allontanava
tà rendendoli più gradevoli (almeno se- al mondo. A dicembre 2011 ché potevano dimostrare di avere un gu- tà. Ci piace proclamare costantemente dal paesaggio per vederlo riflesso in
condo gli standard del pittoresco del Di- il sito ha registrato 11 sto raffinato che li distingueva dalle clas- chi siamo: «dire la verità su noi stessi», un’immagine abbellita, anche noi ri-
ciassettesimo e Diciottesimo secolo). milioni di visite. Il 97% dei si medio-basse e dai nuovi ricchi. come sosterrebbe il filosofo Michel Fou- schiamo di perderci nello schermo lumi-
Immaginate il pittore o il turista pitto- fan di Pinterest su Facebook Oggi, la spinta a rivelare, mostrare e cault. Trovare la camicia, la fotografia o noso del pittoresco digitale.
reschi mentre stanno usando lo spec- sono donne. Per iscriversi a sbandierare i propri gusti è più forte che la ricetta che rappresenta chi siamo ci I tabelloni pieni di tortine perfette, ba-
chio Claude: la schiena voltata al mondo pinterest.com bisogna mai. È un dovere per noi dichiarare quel- dà grande piacere. Pinterest ci immerge gni con arredi immacolati e tagli di ca-
e gli occhi incollati a una lente che gli inviare un indirizzo email e lo che apprezziamo, amiamo, quello che in noi stessi, avvolgendoci nel torrente pelli sofisticati vanno oltre il semplice
fornisce un’immagine idealizzata. Lo aspettare l’invito riteniamo pittoresco. Il «mi piace» di Fa- inesauribile dei nostri gusti. Come il tu- Pinterest. Anche i nostri profili di Face-
book assumono la forma del pittoresco,
perché ci facciamo più belli, intelligenti
e interessanti di quel che siamo realmen-
RRR te. Minimizziamo i difetti ed eliminia-
mo gli errori. Su Facebook i nostri vener-
La fine dei difetti dì sera sembrano più attraenti, le nostre
I tabelloni pieni di torte battute più spiritose, le nostre case me-
glio arredate, i film che scegliamo più
perfette, bagni con arredi esotici, i nostri animali domestici più
immacolati, tagli di capelli adorabili e le vivande che cuciniamo più
appetitose. Pinterest è solo l’ultimo
cool alterano la realtà, esempio del fatto che una sempre mag-
rendendola più piacevole giore porzione del Web — e quindi di
noi — sta assumendo la logica del pitto-
specchio Claude è un gadget tecnologi- resco. Abbiamo voltato le spalle alla real-
co ormai dimenticato, ma è una metafo- tà per vederla in una versione mediata,
ra perfetta del moderno utente di Inter- riflessa, e un po’ più perfetta.
net. Come molti altri, anch’io mi trovo Twitter @nathanjurgenson
sempre più spesso con le spalle voltate (Traduzione di Maria Sepa)
al mondo e gli occhi fissi sul mio scher- © RIPRODUZIONE RISERVATA

mo digitale luminoso e ben collegato,


un moderno specchio Claude. Invece
che in un paesaggio idealizzato, mi per-
do in un flusso continuo di immagini
pittoresche di siti come Pinterest. Por-
Media-zioni
zioni di mondo sempre più ampie stan-
no diventando digitalmente pittore-
sche.
Il telegrafo
Suppongo che abbiate sentito parlare
di Pinterest. È un social network dove
gli utenti possono «affiggere» cose di-
di Dio
verse che trovano online — ad esempio
una raccolta di foto — su dei «tabello- di SERENA DANNA
ni». C’è chi crea tabelloni quando orga-
nizza un matrimonio, per catalogare
idee di vestiti, dolci, centrotavola e così
via. Il sito è diventato uno dei social
«Q uesta invenzione non è soltanto
energia capace di muoversi tra
continenti, né solo un impulso di
network più in voga sul Web, soprattut- un potere sconosciuto: è un linguaggio che
to tra le donne. permette di distinguere gli uomini dalle altre
Si può capire perché sia tanto amato. creature, dimostrazione della somiglianza a
Pinterest è fatto di immagini più che di Dio». Così veniva accolto da un giornale locale
idee, testi, o persone, e sa quanto sia gra- di Albany, New York, l’arrivo del telegrafo di
tificante avvolgere l’utente in un flusso Samuel Morse in un commento in prima pagina
continuo di piacere visivo: serie intermi- che — scrive lo studioso John Battelle sul blog
nabili di foto adorabili, perfette, affasci- battellemedia.com — può essere considerato il
nanti, da scorrere, scegliere, condivide- primo editoriale hi-tech della storia dei giornali.
re e apprezzare. L’entusiasmo mistico che vede il telegrafo come
Perché siamo arrivati a vivere il Web prova dell’esistenza di Dio, viene confermato
in modo simile al turista del Diciassette- dall’archivio del «Baltimore Sun» (riproposto
simo secolo patito del pittoresco, che gi- dall’«Atlantic»), che ha seguito la prima
rava con lo specchio Claude? La popolari- trasmissione ufficiale di Morse tra Washington
tà di Pinterest, come avveniva ai turisti e Baltimora. Il 20 aprile 1844 si legge: «Non
di allora, ha ragioni che vanno al di là credo che oggi riusciremo a darvi ulteriori
del semplice godimento di belle imma- dettagli della meraviglia del progetto». E il 31
gini. maggio 1844: «Il tempo e lo spazio sono stati
Vorrei ricordare le motivazioni degli completamente annullati». Elementi di
utenti dello specchio Claude, descritte coraggiosa editoria tecnologica: quando i media
nell’eccellente libro di Arnaud Maillet non avevano troppa paura del futuro.
sull’argomento. I turisti facoltosi ricerca- © RIPRODUZIONE RISERVATA

vano lo stile pittoresco non solo perché


DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 11
Il medico siriano

Orizzonti Nuovi linguaggi


Sopra le righe
di Giuseppe Remuzzi
{ C’era un uomo, una volta, Bashar al-Assad,
voleva essere medico. Ha studiato a Londra
(Moorfields Hospital). Ai tempi dell’Università
s’era impegnato a tutelare la salute dell’uomo,
com’è per tutti i medici. Oggi Assad uccide i
suoi concittadini, 5 mila finora. I medici, tutti,
di tutto il mondo, ne dovrebbero essere
indignati e ricordargli pubblicamente in ogni
occasione che chi si è formato per curare e
guarire, almeno non dovrebbe uccidere.

Visual data Le globalizzazione e i nuovi media mescolano le religioni


sul pianeta. Nuovi predicatori cristiani e islamici escono
dai confini tradizionali. Ma la vera sfida è la convivenza

Il meticciato è spirituale

di LUIGI ACCATTOLI co delle immagini — penetra come mana provoca quella cristiana a torna- dia e Cina allenteranno la loro avver- simo facendolo meno dottrinale e or-
lievito in ogni cultura. re sulla scena pubblica. Più specifica- sione alle religioni «straniere». ganizzato.

L’ era globale mescola le fedi sul


pianeta. Migranti e rifugiati
portano l’islam in Europa, bud-
dismo e induismo vanno per il mon-
do con le schiere sovrabbondanti dei
Ne viene una mescolanza delle reli-
gioni sconosciuta a ogni altra epoca.
L’inedito meticciato delle fedi spinge-
rà tutto il mondo verso il modello sta-
tunitense di tolleranza e di viva con-
mente provoca il cristianesimo euro-
peo a rifarsi missionario, se avrà la
forza di scuotersi dalla «stanchezza»
e dal «tedio», per usare le parole con
le quali l’ha pungolato ultimamente
L’Asia che nei secoli ha trasformato
l’islam — diluendone la matrice ara-
ba — domani modificherà il cristiane-
Nel competitivo meticciato planeta-
rio che si affaccia all’orizzonte la sfi-
da per l’ebraismo — che non è una
fede missionaria — potrebbe essere
quella dell’irrigidimento identitario.
cinesi e degli indiani, operai e colf correnza. È verosimile che anche il na- Papa Ratzinger che ha invece lodato DensityDesign Lab Il cristianesimo è minacciato dalla de-
che vengono dalle Filippine e dall’In- scondimento che esse vivono oggi in la «gioia» espansiva dei cristiani del- riva settaria: i movimenti neo-pente-
La visualizzazione dati è a cura del
dia immettono il cristianesimo nel- Europa — proibizione di indossare l’Africa che sono quelli che più vanno costali stanno già numericamente
DensityDesign Lab del Politecnico di
l’Arabia Saudita e nei Paesi del Golfo simboli religiosi, loro sparizione dai nelle chiese la domenica. prevalendo sulle Chiese storiche. Per
Milano guidato da Paolo Ciuccarelli.
da sempre a esso refrattari. Il cristia- «luoghi pubblici», le «radici cristia- È verosimile che il meticciato favo- l’islam la prova delle prove viene dal-
La realizzazione di questa settimana
nesimo indebolito dalla secolarizza- ne» che non vengono nominate — rirà la diffusione di un cristianesimo l’immagine della donna che in cam-
è di Giorgio Caviglia, Federica Bardelli,
zione ma favorito da Internet e dalla stia per finire. non più coloniale in Asia. Spinte dal- po aperto non sarà più velata.
Gabriele Colombo, Carlo De Gaetano
televisione — l’islam è ancora nemi- La visibilità della preghiera musul- la globalizzazione dell’economia, In- © RIPRODUZIONE RISERVATA
12 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012

Il festival L a narrativa francese si presenta in sette città


italiane: da lunedì 27 febbraio a venerdì 9 marzo
quindici autori d’Oltralpe presenteranno i loro
libri nell’ambito del Festival de la Fiction Française,
da Portaparole (ore
18), mentre due autori
di Gremese saranno
mercoledì 29 febbraio
tre figure femminili del romanzo La donna allo
specchio, edito da e/o (ore 18.30). A Milano il Festival
inizia martedì 28 febbraio alla Libreria Feltrinelli di
piazza Piemonte con la bestsellerista belga Amélie
della fiction giunto alla terza edizione, in numerosi appuntamenti
tra Roma, Milano, Torino, Verona, Bologna, Firenze e
Napoli (il programma è sul sito
a Palazzo Farnese,
Philippe Vilain con il
libro Non il suo tipo e
Nothomb, che presenta il suo nuovo libro Uccidere il
padre edito da Voland (ore 18.30), di cui parlerà
anche a Verona il primo marzo. Altri incontri: a
in 7 città www.institutfrancais-italia.com). Scorrendo i nomi
degli autori del Festival, tra i quali spiccano Amélie
Nothomb ed Eric-Emmanuel Schmitt, viene naturale
Laurent Seksik con Gli
ultimi giorni di Stefan
Zweig (ore 18.30).
Firenze il primo marzo Blandine Le Callet parlerà di La
Ballata di Lila K, edito da Barbès, a Napoli il 6
l’incontro con Nicolas Fargues, autore di Vedrai
una considerazione a margine: quasi tutti gli scrittori Nella capitale gli incontri proseguono nei giorni (Nottetempo) nonché Premio France
di IDA BOZZI in rassegna, talvolta vincitori di prestigiosi premi nel successivi con Abdellah Taïa, Eric Faye (Gran Premio Culture-Télérama, mentre a Torino sempre il 6 marzo
2011 in Francia, sono pubblicati nel nostro Paese da dell’Académie française 2011), la scrittrice e Adriana Asti e René de Ceccatty presenteranno il loro
medi o piccoli editori. Per quanto riguarda il drammaturga Olivia Rosenthal (Premio del libro Inter Se souvenir et oublier (Portaparole). Ogni incontro con
calendario, la prima data è a Roma: il 27 febbraio, 2011), e con Jean-Christophe Grangé. Sempre a gli autori francesi sarà condotto da scrittori o docenti
Jean-Noël Jeanneney, presidente della Bibliothèque Roma, da segnalare l’unico appuntamento italiano di italiani, da Alain Elkann a Gabriella Bosco, da Gianluca
nationale de France e di Radio France, presenterà alla Eric-Emmanuel Schmitt, che sarà il 6 marzo Morozzi a Elena Battista.
Feltrinelli di via del Babuino il suo Uno di noi due edito all’Institut Français di largo Toniolo per raccontare le © RIPRODUZIONE RISERVATA

Caratteri
Vampiri contro chick lit

{
La chick lit è morta? La domanda torna
ciclicamente. Questa volta a porsela, sul «San
Diego Union Tribune», è Jennifer Coburn,
Risvolti addetta ai lavori perché autrice proprio di
chick lit. La letteratura «per pollastrelle» — a
di Giulia Ziino tagliare il nastro d’avvio fu, oramai secoli fa,
la bionda e imbranata Bridget Jones —
Narrativa, saggistica, poesia, ragazzi, classifiche sarebbe in crisi da sovrapproduzione. Ma a
darle il colpo finale avrebbero provveduto i
vampiri di Twilight e dintorni.

La scommessa è raccontare la complessità.

❜❜
Laurent Mauvigner,
«Storia di un oblio»
(Feltrinelli)

È come nelle
cattedrali, con i
passerotti e i piccioni
che tubano, quasi
fossero imprigionati
sotto l’armatura
del tetto, e come
le tortore nei granai.
Fa pensare all’estate,
alla primavera,
all’infanzia

di MARCO MISSIROLI

L i
a sorte di un uomo si consuma suali (ma non ci sono trucchi), e rac- gerà punzecchiando i nervi scoperti, in- aver pestato si chiedono cosa accadrà
in un pomeriggio qualunque, conta traumi in modo timido, senza sinuando dubbi e un sentimento di so- loro, cosa penseranno le loro mogli, co-
tra gli scaffali di un supermer- sensazionalismi, con pudore. Possiede lidarietà. Mauvignier li rappresenta: «Il me si comporteranno a cena quella se-
cato anonimo: l’uomo entra e la stessa matrice di alcuni scrittori che mondo della società in cui viviamo ra, se cambierà qualcosa con il fattac-
si avvicina a una lattina di bir- oltralpe stanno risvegliando tumulti di- non si interessa più alla complessità. cio nascosto sottopelle. L’indagine mo-
ra, la apre, beve. Ha rubato, e questo è menticati come Emmanuel Carrère, Non si valutano più le conseguenze di rale è l’altro aspetto che accomuna
il delitto che ha deciso il suo destino. Il romanzo che da sempre scava nell’animo uma- un’azione, la sua durata, i suoi solchi. Il Mauvignier, Carrère, Houellebecq, sen-
Quattro vigilantes se ne accorgono e in Il nuovo lavoro no senza paura di presentare libri romanzo può riuscire dove le scienze za dimenticarci di quella Marie N’Diaye
silenzio lo conducono nel retro del lo- di Laurent Mauvignier, «troppo tristi commercialmente», con- non possono riuscire: interessarsi a dei che vinse il Goncourt nel 2009 per Tre
cale, lo ammazzano di botte. Laurent 45 anni, segnandoci fotografie di uomini segna- casi particolari per allargarsi a quelli ge- donne forti (Giunti), romanzo struggen-
Mauvignier l’ha narrato in un libro che «Storia di un oblio», ti dalla perdita (Vite che non sono la nerali. E non il contrario. Si comincia te in cui segue il riscatto di tre forze
si porta addosso la controversia del esce mercoledì da Feltrinelli mia, Einaudi, e prepariamoci al formi- dal silenzio e dal non detto, dalle vite femminili contro le umiliazioni e i so-
mondo e l’istinto primitivo della lette- nella traduzione dabile Limonov in uscita in ottobre per degli altri, dalle zone d’ombra e dalle prusi quotidiani; per non parlare di Ré-
ratura, dire le cose come stanno: Storia di Yasmina Melaouah Adelphi); è il caso del più celebre Mi- fragilità del singolo per arrivare a sco- gis Jauffret e Eric Reinhardt, giocolieri
di un oblio (Feltrinelli) è il racconto di (pagine 58, e 8,50) chel Houellebecq, premio Goncourt perchiare l’oblio, ovvero quello che di registri narrativi rivoluzionari.
questo fatto realmente accaduto a Lio- C’è una scena di Storia di un oblio
ne, scritto in una frase lunga cinquanta (bella la traduzione di Yasmina Mela-

I francesi vincono
pagine. C’è solo un paragrafo dall’ini- ouah) che raccoglie il senso di queste
zio alla fine, il lettore non può tirare il potenze, il narratore si aggrappa al-
fiato ed è giusto così: capirà cosa signi- l’istinto di conservazione più forte: la
fica indignarsi per la brutalità dei suoi memoria. Il ricordo contro l’oblio, la
simili, soprattutto varcherà il confine lotta è già finita perché l’uomo è morto
che separa la comunanza degli uomini a causa di una lattina di birra. Ma il fra-
e l’oblio che lenisce le ferite dell’esi- tello della vittima è vivo e i due hanno
stenza. La fine del ricordo è l’antidoto un filo immortale che li lega, l’infanzia
per questa società crudele, «perché
nessuno conta davvero, non contarci,
su nessuno né per nessuno, perché alla
Mauvignier, Carrère, N’Diaye: comune. Ecco la vera salvezza che ci re-
gala Mauvignier, «ed è come nelle cat-
tedrali, con i passerotti e i piccioni che
fine tutto dorme nell’oblio e non è ne-
anche poi un male, dimenticare, quan-
do so che i suoi ultimi istanti sono stati
la potenza della nuova letteratura tubano, quasi fossero imprigionati sot-
to l’armatura del tetto, e come le torto-
re nei granai, fa pensare all’estate, alla
un mondo ben triste da contemplare». primavera, all’infanzia quando andava-
La voce narrante lo dichiara al fratello Le opere per l’ultimo La carta e il territorio non si vuole vedere. L’ultima conquista te con i vostri genitori — ti ricordi? Me
della vittima, che sembra non capire la L’ultimo romanzo di Carrère (Bompiani), che divide da sempre pub- è lo svelamento dell’intimità sociale». l’ha detto lui e sono sicuro che nemme-
portata di quello che è successo, come uscito in Italia è «Vite che blico e critica: sopravvalutato? L’effetto È in queste zone d’ombra che Storia no tu l’hai dimenticato —, a vedere la
a ricalcare una coscienza civile sempre non sono la mia» (Einaudi, dei suoi libri parla per lui: non c’è ro- di un oblio si fa strada, cercando di mo- gente di campagna con le guance graf-
più addormentata. pagine 236, e 20). manzo di Houellebecq che risparmi strare l’eredità di una vittima, gli affetti fiate dal vino scadente, si ricordava
Laurent Mauvignier è un autore di Di Houellebecq è in libreria una reazione, solitamente è lo sconcer- che lascia e le piccole abitudini che quel che non vedrà più perché i vigilan-
culto in Francia, capace di rimanere su «La carta e il territorio» to, altre volte una sorta di spaesamento non avrà più, e i pensieri dei suoi carne- tes l’hanno liberato dal vedere e dal
quel territorio sospeso tra l’intimità (Bompiani, pagine 360, percettivo. fici. L’uomo preda è simile al predato- sentire e anche dallo sperare (...) intan-
personale e la coscienza collettiva, sen- e 20). Marie N’Diaye ha Il merito è in parte dell’editoria fran- re, cosa sposta uno dall’altra parte del- to che qualcosa in lui ripeteva, la vita
za mai confondere i diritti del senti- pubblicato «Tre donne forti» cese capace di tenere viva una tradizio- la barricata? La risposta è nei gesti, nei terrà duro». È per questa voce, la vita
mento e i doveri del rispetto; era così (Giunti, pagine 320, e 10) ne, in parte del pubblico che si barrica dettagli della quotidianità: la sete im- terrà duro, che accettiamo di essere tut-
nel suo grande libro precedente, Degli contro gli assalti di libri più addomesti- provvisa per una birra, un dito che alza ti noi quell’uomo con la lattina di birra,
uomini, è così in questo. Ha fegato, co- cati. la linguetta della lattina, il sorso che in- assetato, che ruba, e che rimette la pro-
me non si usa più dire dall’epoca di He- Nelle opere di questi autori vive una frange la legge. È lì, ma anche nell’azio- pria sorte nelle mani dei suoi simili.
mingway, perché usa narrazioni inu- scommessa tacita: acciuffare chi li leg- ne barbara dei vigilantes, che dopo © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 13

L’intervista Alla testa dei «signori del bestseller» che hanno rivoluzionato la scrittura di intrattenimento
quando una sconosciuta ha infilato per di Agatha Christie, Alexandre Dumas,

Musso supera Levy in classifica: sbaglio il mio telefono nella sua borsa. In
quel caso me ne sono accorto subito, ma
ho iniziato a chiedermi che cosa sarebbe
Stephen King — mi ha dato, da piccolo,
il gusto per la lettura. Quindi non ho
alcun complesso a definirmi uno

«Fiero dei miei romanzi popolari» successo se...».


In questo romanzo il soprannaturale
non c’è, però nei suoi libri ha un
richiamo forte.
scrittore popolare, anzi ne sono fiero.
Penso che si debba lavorare molto per
arrivare alla fluidità. E, come Anna
Gavalda, penso che "un libro facile da
di CRISTINA TAGLIETTI «Il soprannaturale, il mistero, il thriller leggere è un libro difficile da scrivere"».
sono solo pretesti per affrontare, in Quali scrittori francesi legge?

È alla testa di un drappello di


scrittori che non conquistano la
critica, ma le top ten. Secondo
un’indagine di «Le Figaro» con la società
Gfk, Guillaume Musso, trentottenne
nuovo romanzo, Il richiamo dell’angelo,
in cui due sconosciuti si scontrano
all’aeroporto Jfk di New York e si
scambiano per errore i telefonini.
Da che cosa nascono le sue storie?
Guillaume Musso
è nato nel 1974
ad Antibes.
Il suo nuovo
modo leggero, temi più profondi, per
parlare del lutto, della fragilità
dell’esistenza, della vecchiaia, dei rimorsi
e dei rimpianti, ma anche della
resilienza, la capacità di resistere alle
«Leggo molto e di tutto. In generi diversi
apprezzo sia Jean-Christophe Grangé che
Annie Ernaux o Emmanuel Carrére. Il
mio colpo di fulmine con i libri risale a
quando avevo dieci anni. Benché mia
romanzo
insegnante di liceo, ha detronizzato Marc «Da qualunque cosa: il mio vissuto, «Il richiamo avversità, di superare le prove per uscirne madre fosse bibliotecaria fino a quel
Levy affermandosi, con oltre 1 milione e l’attualità, i libri che leggo. Mi piace dell’angelo» più forti». momento amavo solo i fumetti. Poi ho
560 mila copie, come il campione di osservare la gente, ovunque, è quello che esce Lei, come Levy, Gavalda, Pancol, è letto qualcosa che mi ha entusiasmato:
vendite del 2011. Musso e Levy, ma anche io chiamo il "gusto degli altri". Certo, da Sperling & considerato uno scrittore popolare, di Cime tempestose di Emily Brontë. Da quel
Katherine Pancol (anche lei sul podio) e l’amore è la materia prima dei miei libri, Kupfer il 13 marzo puro intrattenimento. La accusano di momento ho passato buona parte delle
Anna Gavalda, hanno rivoluzionato la non immagino di scrivere una storia dove scrivere libri troppo facili, non mie estati in un angolo della biblioteca a
narrativa di intrattenimento, aprendo la non ci sia. D’altronde è l’amore, o la sua letteratura. leggere, invece di andare al mare. Anche
strada a un vero e proprio modello mancanza, che guida buona parte dei «Credo di avere in comune, con loro, un Il nome della rosa ha avuto un ruolo
francese. Amore, destino, mistero e comportamenti umani. L’ultimo grande rispetto per il lettore. Per me non importante. È l’esempio perfetto di come
spesso un po’ di soprannaturale sono gli romanzo, in particolare, nasce da c’è nulla di più gratificante di vedere si possano coniugare intrattenimento ed
ingredienti del successo di Musso di cui un’esperienza che mi è successa davvero, persone che leggono i miei romanzi nel erudizione».
Sperling & Kupfer sta per pubblicare il quattro anni fa all’aeroporto di Montreal, metro. La letteratura popolare — quella © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ma da noi funzionano di più trame e azione

❜❜
Jean-Philippe
Toussaint, «La verità
su Marie» (Barbés)

In seguito, ripensando
alle ore cupe di quella
notte torrida, mi sono
reso conto che
avevamo fatto l’amore
nello stesso momento,
io e Marie, a Parigi, in
due appartamenti
distanti, in linea d’aria,
appena un chilometro,
ma non insieme
Illustrazione
di Lorenzo Petrantoni

di ROBERTO FERRUCCI

Q i
uesta volta, alla fine del ro- gnifica parlare di uno dei più importanti se, anche la narrativa d’Oltralpe viene li- catori». Sembrano più interessati al te-
manzo La verità su Marie scrittori in lingua francese (lui è belga di quidata come noiosa. «Pesante», catego- sto che alla notorietà dell’autore. E allora
(Barbès editore, 2012), lascia- Bruxelles), tradotto in tutto il mondo e ria ineffabile che spesso viene tirata in può succedere che un romanzo da po-
mo Marie e suo marito — l’io pubblicato da Les Éditions de Minuit, la ballo anche dagli addetti ai lavori. Ci so- che migliaia di copie vendute in Italia
narrante — insieme, a letto, casa editrice di Beckett, Robbe-Grillet, no autori francesi interessanti e impor- esca da editori prestigiosi come Galli-
nella casa della Rivercina, all’Isola d’El- Duras, Simon. E, pur essendo tradotto tanti, oggi. Dei maestri, come Jean Eche- mard o Seuil, oppure che il penultimo ro-
ba, forse di nuovo insieme dopo abban- Il romanzo anche in Italia, egli è praticamente sco- noz (tradotto da Einaudi, prima, e ora da manzo di Alberto Garlini esista solo in
doni, fughe, ritorni. La volta precedente, «La verità su Marie» nosciuto, ignorato dai lettori. Lettori, Adelphi), lo stesso Jean-Philippe Toussa- francese, col titolo Venise est une fête,
nel romanzo Fuggire (Fandango, 2007), di Jean-Philippe Toussaint noi italiani, pronti a osannare qualun- int, e poi Emmanuel Carrère (Einaudi), pubblicato da Bourgois o che il mio Sen-
li avevamo lasciati in mare, sempre al- è edito da Barbès que americano. Ci sdilinquiamo — e par- Mathias Enard (Rizzoli), Laurent Mauvi- timenti sovversivi — scusate il riferimen-
l’Isola d’Elba, stretti in un abbraccio ba- (traduzione di Federica lo anche di scrittori e critici, in questo ca- gner (Zandonai e Feltrinelli), Jean Rolin to personale — venga pubblicato in Fran-
gnato di acqua e di lacrime. La prima vol- e Lorenza Di Lella, pp. 150, so — a volte anche a ragione, sia chiaro, e Christian Gailly (Barbès). E potrei conti- cia, da Meet, in una collana bilingue, un
ta, infine, nel romanzo Fare l’amore (Not- e 14). Segue a «Fuggire» davanti a un Franzen, un Ellroy, un DeLil- nuare con Patrick Lepeyre e Marie Dar- bel po’ di mesi prima che in Italia. Cose
tetempo, 2003), i due stavano dentro a (Fandango) e «Fare lo, un Foster Wallace, un McCarthy, un rieussecq (Guanda), per fermarmi a Patri- impensabili in senso inverso, conside-
un museo, a Tokyo, lei presenza forse vir- l’amore» (Nottetempo) Grisham, un Palahniuk, ma poi anche a ck Deville, che Galaad riproporrà nei rando soprattutto i costi delle traduzio-
tuale, forse reale, e lui con una boccetta ni.
di acido cloridrico in mano che, forse, vo- Ma allora, perché da noi gli autori fran-

I francesi perdono
leva gettare in faccia a Marie. La verità cesi sono pressoché ignorati? Forse —
su Marie è l’ultimo romanzo di Jean-Phi- forse, sia chiaro — perché ci siamo un
lippe Toussaint, libro che lo ha visto fra i po’ tutti disabituati alla letteratura. Alla
finalisti del Prix Goncourt nel 2009. Si forza della scrittura. Cos’altro potrebbe
tratta di una trilogia che però, forse — è giustificare, ad esempio, la celebrazione
una narrativa piena di forse, quella mes- di personaggi televisivi, che si danno al
sa in atto da Toussaint fin dal suo primo romanzo, vendono milioni di copie, e
romanzo, La stanza da bagno (Guanda, certa critica — smarrita — li eleva quasi
1986) — una trilogia che non completa
del tutto le vicende della coppia, e non è
detto che l’autore non ci riservi altri epi-
Giudicati noiosi rispetto agli americani a nuovi maestri della narrazione? Forse è
anche per questo che fatichiamo anche
soltanto a sfogliare gli autori francesi, al
sodi. Una trilogia anomala, una serie lon-
tana anni luce da quelle di genere, noir o
poliziesco che sia, protagoniste delle
Ecco perché in Italia non vendono di là delle eccezioni Pennac, Nothomb e
Houellebecq. Gli editori, soprattutto i
più piccoli — tipo Barbès, raffinatissimo
classifiche di vendita italiane. Qui non ci editore fiorentino, che ha un catalogo di
sono investigatori, nessun omicidio o Le opere un Amis, un McEwan, un Kureishi, un prossimi mesi con il romanzo di viaggio narrativa francese contemporanea ric-
trame internazionali (genere dove peral- Di Jean Echenoz Adelphi Coetzee, ed è come se la narrativa, oggi, Equatoria, la storia di Savorgnan Brazza chissimo — faticano anche solo ad arri-
tro i francesi sono maestri: Jean-Claude ha pubblicato nel 2009 fosse soltanto in lingua inglese. I punti ripercorsa dall’autore, dopo che Einaudi vare in libreria. I grandi, invece, pubbli-
Izzo, Dominique Manotti, Fred Vargas). «Correre», da Einaudi di riferimento sono sempre loro, in ogni nel 1989 aveva pubblicato il bellissimo Il cano i Carrère e gli Echenoz, certo, ma
Eppure, quella di Toussaint è una trilo- nel 2008 è uscito caso. Avete mai sentito uno scrittore ita- cannocchiale. Ci sono poi tutta una serie sembrano alla fine crederci poco. E per
gia piena di colpi di scena raccontati pe- «Al pianoforte». Da Rizzoli liano contemporaneo fare qualche nome di altri scrittori da noi sconosciuti, ma la proporre loro un autore francese inedi-
rò con quel misto di urgenza e pazienza lo scorso anno è uscito francese? Roth, McInerney, Easton Ellis, lista sarebbe ancora più lunga. to, tocca ogni volta sovvertire la fatidica
(L’urgence et la patience, il suo prossi- «Zona» di Mathias Enard, nomi indiscutibili, certo, ma è mai possi- Gli autori italiani, invece, sono tradot- sentenza: i francesi non vendono. Inco-
mo libro che uscirà in Francia in marzo), da Guanda bile che non ci sia, oggi, un autore in lin- ti in Francia, e non soltanto da piccoli minciamo dunque a comprarli? A scopri-
una scrittura che è il contrario di quella a «Rapporto di polizia» gua francese a quell’altezza? editori. L’attenzione verso la narrativa ita- re una narrativa che sta qui accanto, ric-
cui noi lettori italiani siamo abituati. Noi di Marie Darrieussecq Ci sono, eccome, e, paradossalmente, liana contemporanea c’è e non fa diffe- ca di storie e di autori? Iniziando magari,
amiamo una scrittura che si poggia esclu- sono pure tradotti, alcuni, in Italia, ma renze. Basti pensare a Marco Lodoli e perché no, proprio da Jean-Philippe
sivamente sulle trame, piene di dialoghi, poi non se li fila nessuno. Del resto, sia- Alessandro Piperno, finalisti entrambi Toussaint.
di sorprese e di suspense. mo il Paese dei luoghi comuni, dei cli- nel 2011 del Prix Médicis. E, soprattutto, www.robertoferrucci.com
Parlare di Jean-Philippe Toussaint, si- ché, e quindi, così come il cinema france- gli editori francesi sono meno «classifi- © RIPRODUZIONE RISERVATA
14 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
E da ultimo arrivarono i padri

Caratteri Narrativa italiana


Incanti
di Ranieri Polese
{ Strano destino, quello dei padri, di diventare
protagonisti solo quando sono vicini alla
fine. Troppo tardi per sapere chi sono stati
veramente. Edoardo Albinati (Vita e morte di
un ingegnere, Mondadori), racconta di un
padre che non ha un nome proprio. E Arno
Geiger, nel bellissimo Il vecchio re nel suo
esilio (Bompiani), compone una cronaca
familiare intorno al vecchio August
devastato dall’Alzheimer.

Generazioni Davide Enia mette un boxeur al centro di un ring di personaggi Rétro Una riuscita
che incarnano la Sicilia nella sua insularità. A volte sopra le righe raccolta di short story

Raccontare la vita di un pugile Felici campi


di attrazione
è come fare un puzzle con i guantoni umana
di ERMANNO PACCAGNINI di MATTEO GIANCOTTI

A S
nnunciato da una fascetta co- ulle prime sembra di avere a che
me «grande esordio già vendu- fare con storie elementari e
to all’estero» in quattordici Pa- scrittura innocua
esi, da una copertina che lo di- (eventualmente un po’ rétro), ma
ce «suo primo romanzo» e da presto si avverte nella pagina di
un titolo ripreso dal Pater noster, Così in Francesca Scotti un fischio leggero
terra di Davide Enia chiede comunque che incuriosisce e inquieta: una
una precisazione. Perché sarà sì il suo pri- sensazione simile a quella che
mo lavoro concepito come romanzo; ma accompagna l’inizio di certi film di
già del 2006 è Rembò (Fandango), traspo- Haneke. Forse anche per questo il suo
sizione narrativa dell’omonimo monolo- libro di racconti, Qualcosa di simile
go-inchiesta in tre atti. Senza il quale non (Italic), non smette di suscitare
credo oggi avremmo Così in terra. Troppi interesse a diversi
i punti di contatto. Dal protagonista spor- mesi dalla prima
tivo (là un diciannovenne calciatore pro- edizione. Certo
digio, qui un talento della boxe seguito colpisce la
dai nove anni alla maturità), al racconto stabilità di una

UN’OPERA DI WAINER VACCARI (PARTICOLARE)


in prima persona da parte d’un «Davidù»; prosa che non
alle tante presenze, storie e racconti di sembra
zio Serafino e zia Pupetta; al bombarda- premeditata per
mento di Palermo. colpire, rinuncia
Ma, soprattutto, al modo di raccontare agli effetti della
a puzzle dello zio Serafino, che alla ricom- frantumazione e
posizione dell’immagine originaria prefe- tiene una
riva scompigliare tutti i tasselli «e poi ini- Francesca Scotti modulazione
ziava ad incastrarli come diceva lui. Forza- Qualcosa di simile lenta rispettando
va gli agganci, li deformava, sdillabrava le ITALIC tempi quasi
tessere»: ciò che il lettore incontra pari Pagine 139, e 14 sempre costanti.
pari in Così in terra, persino nei risvolti, La coesione non è

i
come appunto quel puntare sul «disegno che fanno a pugni sul ring o nella vita: dal- le «mani di pietra» presenti nel racconto solo nello stile ma anche nei temi dei
sommerso, dietro questo ammasso di l’indistruttibile silenzioso nonno Rosario, del Cane. Sicché Così in terra si dà soprat- dieci racconti che formano il libro
informità che era il puzzle finito», che an- allo sfrontato e gigantesco zio Umbertino tutto come romanzo di personaggi e di d’esordio della scrittrice milanese,
che nel nuovo romanzo nella lettura in dal pugilato implacabile, che fa da padre più o meno piccole storie: tra le quali spic- uniti da tangenze fortuite tra
più d’un caso si «sdillabra». Un disegno a Davidù (con Maestro Franco, talentuoso ca la vicenda africana di Rosario che, as- personaggi di racconti diversi, con
che si stende dal 1942 in cui nonno Rosa- lettore di pugili, a raffinarlo nella boxe) sai più delle apparizioni mafiose della par- una tecnica che quando riesce al
rio parte a combattere in Nordafrica al dopo la morte del Paladino, il padre dal te conclusiva, colle sue piccole e grandi meglio fa pensare — più che al
1992 in cui Davidù detto il Poeta concretiz- pugilato elegante mai conosciuto da angherie da universo concentrazionario classico fil rouge — a interferenze,
za il sogno di famiglia di conquistare il ti- Davidù, morto in un incidente motocicli- rispecchia al meglio la condizione isola- brusii che si sentono tra
tolo nazionale di boxe, in una Palermo stico, per il quale valgono più le poche ri- na. Personaggi che però spesso vengono comunicazioni parallele. Potrebbero
scossa dalle bombe che dilaniano Falco- ghe del ritratto che i racconti che lo ri- quasi livellati per una tendenza costrutti- anche non esserci, questi legami
ne e la scorta (immagine, ma non è la so- prendono. E, intorno a loro, una folla di va al «mito», finendo sopra le righe. Che formali tra i racconti, tanto sono
la, già utilizzata da Enia nel racconto Mio personaggi, alcuni di maniera, altri ben è quanto accade anche coi vari registri, ricorrenti le sensazioni che hanno a
padre non ha mai avuto un cane, :due- scavati (tra i più riusciti i personaggi inno- ben gestiti se stretti da vicino; meno se si che fare con il sottile disagio avvertito
punti edizioni, 2010). Quattro generazioni centi come Gerruso o Randazzo, amici fa prender la mano. Il tutto affidato a uno da alcuni personaggi nella cosiddetta
uno di Davidù, l’altro di Rosario), che en- stile paratattico, depositato nella grande normalità, con lo statuto ambiguo del
trano nelle storie che Enia racconta alter- padronanza d’un dialogo che incrocia cibo (nutrimento, piacere, veleno), col
RRR Tiromancino DAVIDE ENIA nandole e incrociandole anche temporal- spesso italiano e dialetto palermitano, da- differenziale nevrotico che separa
Così in terra mente, in un gioco di rinvii e associazioni to però più come «color locale» fissato mediocrità e talento, coi filamenti
Limiti superati DALAI che si sviluppa con maggiore scioltezza nei dialoghi che in descrizioni e narrazio- vischiosi che possono dipanarsi
Pagine 302, e 17,50 nella prima parte, facendosi più meccani- ni. Dove invece confligge con un livello dall’amicizia. Non tutto è male in
Sull'«Avvenire» dell'11 febbraio Carlo che, persino ripetitive, non senza riempi- linguistico a tratti alto, come già in queste brevi storie che a volte
Cardia esalta i Patti lateranensi del 1929: tivi e cadute nel coloristico specie nella Rembò, sostituendo a Rimbaud e alle pa- sembrano romanzi compressi: la
«Con essi si concluse il cammino di terza parte, finendo per sfilacciarsi. rabole evangeliche quelle indiane e altro. musica suonata e ascoltata, il fascino
conciliazione tra Stato e Chiesa che dava Un germinare di storie che scorre sul © RIPRODUZIONE RISERVATA della cultura giapponese, il sapore
piena luce al Risorgimento, superandone doppio percorso, da romanzo di forma- leggermente straniante del piacere
alcuni limiti». Però all'epoca in Italia erano zione attraverso il pugilato, della rincorsa sensuale e sensoriale sono campi di
appena state soppresse tutte le libertà: di di David al titolo e a Nina, la sfuggente ra- attrazione capaci di contendere per
voto, di stampa, di associazione. «Limiti» Stile
gazza «dagli occhi scuri», che «profuma- brevi momenti la vita umana allo
del Risorgimento anche quelle? Storia
Antonio Carioti
va di sale e limone», per difendere la qua- spazio del negativo.
le a nove anni Davidù scopre d’avere quel- Copertina © RIPRODUZIONE RISERVATA

Thriller storico Con «Il segno dell’untore» Franco Forte inaugura una nuova serie
Il segno dell’untore, ultima intrecciata alla prima, per il
Milano brucia, il notaio indaga fatica della sua prolifica penna
e primo episodio di una serie
incentrata sulla figura di
furto di un antico candelabro
da uno degli altari del Duomo,
la «macchina così grande e di
Come nei «Promessi Sposi»: peste, rivolte e un Borromeo tra i protagonisti Niccolò Taverna, notaio
criminale dalle spiccate qualità
tanta spesa» (com’era descritta
dalla pubblicistica del tempo),
investigative e dai metodi la cui costruzione proprio il
di MARCO OSTONI raffinati e moderni, è un libro fervore del Borromeo, fra i
avvincente e ben costruito. Un protagonisti reali del romanzo,

P er ambientare un thriller
storico nella Milano della
prima età moderna, sotto
l’infuriare di un’epidemia di
peste, addentrandosi nelle
sappiamo un po’ troppo
cariche) dell’ex Ducato
sforzesco sconvolto dalla
«morte nera» negli anni Trenta
del Seicento, devastato dal
dell’altro (il nipote Federico) a
guidare la Chiesa ambrosiana.
Franco Forte, 49enne scrittore
e sceneggiatore milanese con
diverse prove di genere alle
lavoro realizzato con mestiere,
documentato, con qualche
inevitabile cliché, ma che
scorre via come un film,
conducendo il lettore passo
aveva provveduto ad
accelerare, contando sulla
rinnovata lena e generosità dei
milanesi, speranzosi di trovare
nella Madonna (dedicataria
trame tessute da luogotenenti passaggio dei lanzichenecchi e spalle (I bastioni del coraggio, passo, e senza mai annoiarlo, della cattedrale) grazia e
regi, magistrati locali, scosso dalle rivolte per il pane, Carthago, Roma in fiamme tra lungo la complessa indagine protezione contro l’infuriare
esponenti del patriziato, alti allungano le loro minacciose gli altri), ci ha provato senza scaturita dall’omicidio di un del flagello che stava mietendo
prelati e inquisitori, l’un contro ombre letterarie su qualsivoglia timori reverenziali — non commissario dell’Inquisizione migliaia di vite.
l’altro armati allo scopo di tentativo di ricreare uno in scostandosi dall’alveo della (se spagnola o pontificia è © RIPRODUZIONE RISERVATA

conquistare o difendere anche quei luoghi e in quel periodo. medesima «leggenda nera» «dilemma» che interessa solo
il più sgualcito lembo di potere Poco importa se con un mezzo sulla dominazione spagnola in gli storici di professione),
lasciato libero dalla Corona di secolo d’anticipo (l’epidemia Italia — e la sfida, pur giocata Franco Forte trovato accoltellato in casa di
Stile
Spagna, ci vuole coraggio. Le del 1576 invece di quella del su un registro evidentemente Il segno dell’untore un appestato. Un caso cui si
pagine del Manzoni, il suo 1630) e con un Borromeo assai diverso da quello MONDADORI affianca in parallelo una Storia
affresco a tinte fosche (oggi (l’arcivescovo Carlo) al posto manzoniano, può dirsi riuscita. Pagine 342, e 15 seconda inchiesta, fittamente Copertina
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 15
Matematica per ricchi

Caratteri Narrativa straniera


Make up
di Gianna Fregonara
{ La matematica è per ricchi. A sostenere
il «carattere discriminatorio» di questa
disciplina è il rapporto appena pubblicato
dal ministero dell’Istruzione francese che ha
esaminato l’esito delle prove di ammissione
alle Grandes écoles. Il livello sociale sembra
determinante perché l’astrazione si impara
da bambini, la dedizione allo studio
si persegue con l’aiuto della famiglia e
per gli «zucconi» ci sono sempre le ripetizioni.

Guerra «Scene da una battaglia sotterranea», scritto dall’argentino Rodolfo Fogwill, somiglia a
un quadro astratto. Si svolge attorno a un rifugio. E l’antropologia gioca un ruolo chiave

Gli imboscati delle Falkland-Malvinas


di FRANCO CORDELLI

T i
ecnicamente Scene da una bat- lo è affatto, voglio precisare qualche ele- una lista delle cose di cui avevano biso- vo, come non leggere in almeno due dei
taglia sotterranea di Rodolfo Fo- mento. Poiché la guerra è caotica, il raccon- gno». mestieri della vita di Fogwill una sintesi rac-
gwill è un romanzo di genere. Ge- to è diviso in sezioni: nella prima c’è uno Ebbene (così dirò due parole, benché chiusa nella chiamata in causa dei sociolo-
nere: guerre del XX secolo. Di li- schizzo dell’insieme, nella seconda più non mie, sull’autore), la traduttrice Ilide gi? Scene da una battaglia sotterranea è an-
bri simili ce ne sono a bizzeffe aneddoti, tutti episodi che corrono verso la Carmignani su «Alfabeta» di febbraio cita che un’inchiesta sociologica (e antropologi-
ma forse è l’unico su una delle guerre più fine. Le due parti sono simmetricamente un’autodefinizione di Fogwill, un uomo na- ca) condotta dal più argentino degli argenti-
brevi. Mi riferisco a quella delle Falkland o, scandite in otto capitoli l’una e otto l’altra. to nel 1941 e morto nel 2010, poco dopo ni: un argentino muy strambo, quasi pazzo
poiché Fogwill è argentino, delle Malvinas. Ma se si dovesse specificare perché questo aver licenziato l’ultima edizione di un libro o, come si dice oggi, fuori di testa. Fuori di
A tali isole mai avevo prestato attenzione. o quel capitolo, non saprei: quasi che Fo- scritto quasi trent’anni prima: «Ho studia- testa ma, va da sé, sempre lucido.
Ne riassumo i dati salienti: sono di fronte gwill, in una estrema, allucinata concentra- to medicina, letteratura, filosofia, matema- Quando uno da sociologo, o antropolo-
all’Argentina e tanto a Sud che il freddo im- zione, gettasse una manciata di figure, di tica, canto, musica, francese, inglese, tede- go che era, si mette a scrivere, diventa co-
pedisce alla vegetazione di crescere. La lo- dettagli, di momenti, come gli salgono alla sco, le basi del greco e del latino, ho dimen- me gli ufficiali: «Cambiano alcune parole:
ro estensione è pari a metà della Sardegna, coscienza, senza alcun ordine particolare, ticato quasi tutto. Ho fatto il pubblicitario, vogliono dire la stessa cosa — hanno lo
ma gli abitanti non superano i tremila. Gli senza gerarchia alcuna. Non per questo il l’addetto alle indagini di mercato, il redat- stesso significato — ma sembrano qualco-
inglesi le conquistarono agli spagnoli nel romanzo, se tale è, appare disordinato o ca- tore, l’imprenditore, lo speculatore di Bor- sa di più, come se chi le dice pensasse di
1833. Centocinquant’anni dopo il generale suale. Il sesto capitolo della prima parte po- sa, il terrorista e il truffatore (come risulta più o fosse di più». Non basta. Fogwill di-
Leopoldo Galtieri decise di riprendersele. trebbe offrire una chiave d’interpretazione. dalla mia fedina pena- chiarò: «Non ho scritto un libro sulla guer-
Sono o non sono nostre, chiese all’affama- RODOLFO FOGWILL Fogwill vi dice: «C’erano dei sociologi che Un particolare le), il giornalista specia- ra, ma su me stesso e sulla lingua di uno
to suo popolo? Sperava di risolvere qual- Scene da una battaglia giravano per il fronte facendo inchieste. della «Montagna lizzato, il professore uni- che non scriverà mai contro la guerra, con-
che problema mettendo in moto il vento sotterranea Domandavano a tutti la stessa cosa (...), cer- di sale» allestita versitario e il consulente tro la pioggia, contro i terremoti né i tempo-
nazionalista. Ma, come sappiamo, certi ven- Traduzione cavano di sapere se i soldati erano contenti a Gibellina aziendale. Immagino rali, ma scriverà sempre contro i modi sba-
ti sono bizzarri, vanno di qua e di là senza di Ilide Carmignani del rancio, se pensavano che l’Argentina da Mimmo spesso di essere una gliati di chiamare il nostro destino e di con-
regole; e Margaret Thatcher, quell’arguto SUR, pagine 168, e 15 avrebbe vinto, se stavano bene, e volevano Paladino donna...». Ebbene, dice- viverci». È solo adesso che si capisce per-
primo ministro, ritenne saggio sfruttare ché irrompa a un certo punto la prima per-
quei venti. La guerra fu dichiarata dagli ar- sona di uno che scrive e che il lui di prima,
gentini nel marzo del 1982, con una minu- l’unico che sopravviverà, questa terza perso-
scola invasione (cinquanta persone), e finì na, era una faccia della stessa medaglia: l’io
poco più di due mesi dopo, ai primi di giu- e il lui stabilivano un equilibrio sottile fino
gno. all’indicibile per dire ciò che non può e non
Inquadrata la situazione storica del rac- deve essere detto.
conto, ribadisco che Scene da una batta- Ma è anche a questo punto che capiamo
glia sotterranea è un libro di guerra solo i personaggi. Chi sono costoro? Sono gli im-
in senso tecnico, o strettamente referenzia- boscati, i non ancora inglesi e i non più ar-
le. La parola Malvinas compare di sfuggita; gentini. Sono i quattro Re Magi e i venti ar-
sì e no capiamo che da una parte ci sono madilli. Già, gli armadilli. Se ne parla nel ca-
gli inglesi, dall’altra gli argentini; non ci so- pitolo due: sono gli anti-eroi di Fogwill, i
no numeri (date, o dati) se non la tambu- «pichiciegos». Los pichiciegos, gli armadil-
reggiante ripetizione, benché indetermina- li, è il titolo originale del romanzo. Perché a
ta, come fosse atemporale, del periodo: i Fogwill hanno tolto l’unica identi-
giorni finali della guerra. Ma minuzioso tà/non-identità che s’era attribuita?
Fogwill, o (si direbbe in pittura) puntini- © RIPRODUZIONE RISERVATA

sta, è nell’evocare il luogo sul quale si con-


centra, la Tana; nel nominare e rinomina-
re alcuni personaggi, di cui non sappiamo Stile
che il nome: il Turco, il Sergente, Viterbo,
Manuel, Quiquito, Pipo; nella descrizione Storia
dei cibi di cui i protagonisti si nutrono; nel- Copertina
la citazione delle pecore, che nelle Malvi-
nas abbondano, e degli elicotteri, che van-
no mitragliando all’impazzata. Questo qua-
dro — che somma, o mescola, ciò che vie-
ne dato per implicito (e che stilisticamen-
te, a livello macrotestuale, appare ellitti-
co), e ciò che viene non già raccontato, ma
Trevanian
Thriller psicologico: I polizieschi dell’Ottocento, quali
La pietra di luna dell’inglese
Wilkie Collins, erano anche
romanzi psicologici. Questo thriller
da Luciana Bianciardi Chiara
(Bompiani, pagine 278, e 17,50), ci
troviamo alla vigilia della Grande
guerra. L’io narrante, prendendo le
la conoscenza di Paul: fratello
gemello della ragazza e sua replica
al maschile. Con loro vive un padre
che aggiunge mistero a un
sempre ribattuto — questo quadro, dice-
vo, è senza dubbio astratto. Poiché prima
l’inesauribile di Trevanian, nome d’arte
dell’americano R.W. Whitaker, fa più
distanze da un passato di psichiatra
manicomiale, è da poco medico in
progressivo e morboso incendiarsi
dei sentimenti. Che cosa
ho parlato di puntinismo, aggiungo che il
romanzo di Fogwill non è un quadro
ricetta del doppio modernamente sfoggio di molta
psicoanalisi rielaborando con abilità
un paesino. Con l’aria buona respira,
inebriandosene, il fascino della dolce
nascondono i tre? L’autore lo
rivelerà ricorrendo a Freud più che a
astratto alla Picasso, bensì (per citare due di ANTONIO DEBENEDETTI l’inesauribile ricetta del doppio. Katia. Occhio a quel dolce! Hitchcock. Suspense garantita con
pittori opposti ma che qui convivono) alla Siamo, è ovvio, molto lontani dai Un’inquietudine sottile, quasi un finale grandguignolesco scritto
Pollock e alla Burri. vertici raggiunti dal Dottor Jekyll e Mr presentimento, non tarda a pensando forse alla tragedia greca!
A proposito di questa forma narrativa, Hyde. Con L’estate di Katia, tradotto impossessarsi del lettore appena fa © RIPRODUZIONE RISERVATA

che sembra semplice e impersonale e non


16 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
Forze del destino e relazioni pericolose

Caratteri Saggistica
Titoli di coda
di Maurizio Porro
{ È uscito dal fedele Adelphi il testo della bella
commedia di Alan Bennett Gli studenti di storia
che fu un film, ma soprattutto è oggi uno dei
migliori spettacoli teatrali di questi anni,
History boys del gruppo dell'Elfo, in giro per
l’Italia con De Capitani e un gruppo di giovani
attori straordinari. È un Addio Mr. Chips
aggiornato, un melò commovente sulla Storia
e sulle storie, con gaio, sfacciato elenco di
relazioni pericolose, di molte forze del destino.

Anima del commercio Da d’Annunzio a Márquez molti autori hanno fatto marketing La nostra
Ma c’è chi, come Pasolini e Levi, ne denunciava l’aberrazione storia
Non avrai altri jeans al di fuori di me SENZA GUERRE
di Dino Messina

Gli scrittori prestati alla pubblicità LA MEDICINA


di GUIDO VITIELLO NON SI EVOLVE

«G C’
li industriali che di- è una scena centrale nel bel
ventano poeti han- libro di Giorgio Cosmacini,
no come vessillo un Guerra e medicina.
quadro astratto», di- Dall’antichità a oggi (Laterza, pagine
ceva Pier Paolo Paso- 212, e 20). Una scena che molti lettori
lini nel film poetico-oracolare La rab- conoscono anche attraverso il film di
bia. Qualcosa di simile potrebbe pensa- Ermanno Olmi Il mestiere delle armi. È
re il visitatore delle esposizioni d’arte il ferimento di Giovanni dalle Bande
contemporanea, sconcertato dall’aria di Nere, il nipote del Papa mediceo
famiglia che spira tra il museo e il mu- Clemente VII che nel 1526 contrastò i

«SQUISITO AL SELTZ CAMPARI» DI DEPERO, 1926 (PARTICOLARE)


seum shop, dalla naturalezza con cui lanzichenecchi imperiali guidati dal
certe opere si prestano a essere stampa- protestante tirolese Georg von
te su una T-shirt o su un servizio di piat- Frundsberg. Giovanni dalle Bande Nere
ti. Strano destino: quanto più l’arte ten- fu ferito a una gamba da un colpo
ta di farsi esoterica, tanto più si confon- d’archibugio e trasportato d’urgenza a
de con il panorama di immagini in cui Mantova, dove il chirurgo dei Gonzaga,
siamo immersi. Non per caso, osservava l’ebreo Abraham Portaleone, applicò
Jean Clair, i nuovi musei s’ispirano al sul povero corpo del ferito la scienza (e
modello del Blockhaus, «fortezza o casa- le credenze) del tempo. Si pensava che
matta, rinchiusa e quasi sotterrata», o la «palla infuocata» fosse anche
sono strutture trasparenti in vetro e ac- avvelenata e che dopo dolorose
ciaio, inondate di luce, dove è abolita cauterizzazioni bisognasse intervenire
ogni separazione tra ciò che è dentro e amputando la parte colpita. Così il
ciò che è fuori. paziente morì più per le complicanze
Con la letteratura le cose sono un po’ delle cure che per gli effetti del colpo di
diverse, ma se non si sta attenti si può arma da fuoco. Di lì a pochi anni, un
far confusione tra il poeta che canta «ec- giovane chirurgo francese di «veste

i
co ecco un cocco», il propagandista di che aveva reclamizzato per secoli santi quando Tonino Guerra diventa testimo- corta», cioè di grado minore, Ambroise
Eisenhower che esclama «I Like Ike» e il e condottieri. Certo, il caso dei futuristi, nial per UniEuro. Paré, avendo finito l’olio per
pubblicitario che sussurra «J’adore dove cade ogni muro tra poesia e pub- L’industria si avvantaggia dunque dei cauterizzare, applicò ai suoi pazienti
Dior». In questo caso, però, Pasolini ci è blicità, è pressoché isolato. I due campi letterati? Certo, ma può anche dare una «un digestivo a base di giallo d’uovo».
di poco aiuto. Quando, nel 1973, scrisse avevano fino a quel momento coopera- mano ad allevarli. I tre studiosi ricorda- L’indomani i pazienti curati con
sul «Corriere della Sera» la sua analisi to in relativa autonomia, da Trilussa no che Gabriel García Márquez prima di metodo tradizionale si erano aggravati,
dello slogan dei Jesus Jeans, «Non avrai che elogiava in versi il dentifricio Tri a scrivere Cent’anni di solitudine lavorò a quelli cui era stata applicata la casuale
altri jeans al di fuori di me», ne parlò d’Annunzio che decantava le inimitabili lungo come copywriter, anche se i bio- miscela stavano meglio. Non fu il caso
come di un embrione di linguaggio tostae fruges delle gallette Saiwa. E grafi menzionano l’episodio quasi con a fare di Paré uno dei più grandi
espressivo che contraddiceva «l’esigen- avrebbero continuato a cooperare an- vergogna. In altri casi viene perfino il so- chirurghi di tutti i tempi, ma la sua
za di pura comunicatività della produ- che dopo, grazie al mecenatismo di spetto che la pubblicità faccia da incuba- vicenda illustra bene la scomoda tesi
zione» e che annunciava, in certo mo- Adriano Olivetti o della rivista Pirelli. trice per opere d’altro genere. Quando che sta alla base del libro di Cosmacini,
do, la poesia del mondo nuovo. A dire il Finché, all’inizio degli anni Settanta, let- Barilla decise di produrre uno spot per i il maggiore storico italiano della
vero, però, la produzione non era mai teratura e pubblicità cominciarono a 125 anni di attività, ne affidò la regia a medicina. Le guerre portano flagelli,
stata troppo prosaica, e gli industriali guardarsi in cagnesco. Sono gli anni in Wim Wenders e la sceneggiatura ad morti e devastazioni, ma tragicamente
erano diventati poeti già da un pezzo. O cui Pasolini denuncia l’«espressività Alessandro Baricco. Questi immaginò sono state anche uno stimolo
quanto meno, si erano accorti di aver bi- aberrante» degli slogan, in cui Primo Le- una scena in cui un contadino, in un eccezionale per l’evoluzione della
sogno dei poeti. GIOVANNI ALESSI, LINDA vi scrive un racconto, In fronte scritto, campo di grano, vede irrompere all’oriz- scienza in generale e dell’arte medica in
Scrittori e pubblicità (Lupetti edito- BARCAIOLI, TONI MARINO dove il volto umano è appaltato come zonte un’orda di cavalieri con armature particolare. A conclusione
re), di Giovanni Alessi, Linda Barcaioli e Scrittori e pubblicità spazio pubblicitario. Da allora le incom- fantastiche: «Un incrocio tra barbarie, dell’avvincente racconto, che parte
Toni Marino, ricostruisce la storia dei LUPETTI EDITORE prensioni si moltiplicano: i committen- medioevo, look supertecnologico, fanta- dall’Iliade e si conclude ai nostri giorni,
letterati-copywriter. I più audaci, nem- Pagine 200, e 16,50 ti si fanno più autoritari, gli scrittori più scienza». Era il 2002. I barbari, roman- Cosmacini offre una serie di esempi:
meno a dirlo, furono i futuristi. Il «Ma- restii. Alla fine degli anni Ottanta, l’ente zo-saggio sulla cittadella della cultura l’invenzione del pronto soccorso in
nifesto della poesia pubblicitaria» di del Turismo di una regione montuosa assediata da una nuova specie di primiti- epoca napoleonica, la nascita della
Giovanni Gerbino, nel 1933, consigliava chiede un racconto ad Alberto Moravia: vi ultramoderni, sarebbe arrivato quat- Croce rossa dopo la battaglia di
ai poeti di non immalinconirsi guardan- lui lo scrive, ma lo riempie di scene di tro anni dopo. Solferino, l’estensione dell’antisepsi
do la Luna o un «tramonto isterico», sesso spinto, e non se ne fa nulla. Altre © RIPRODUZIONE RISERVATA nella Grande guerra, sino ad arrivare al
ma di celebrare i lampeggianti prodotti volte la spregiudicatezza è punita. Quan- secondo conflitto mondiale, che «ha
dell’industria. Fortunato Depero, che eb- do Luigi Malerba, nel 2001, include un recato il beneficio di attivare la
be un lungo sodalizio con la Campari, inserto pubblicitario di Omnitel-Vodafo- rivoluzione antibiotica», di cui ha poi
Stile
annunciò che «l’arte dell’avvenire sarà ne nel suo libro Città e dintorni, si scate- usufruito l’intera umanità.
potentemente pubblicitaria», come d’al- na una tempesta nel bicchier d’acqua Rigore lanostrastoria.corriere.it
tronde lo era stata quella del passato, della società delle lettere, così come Copertina © RIPRODUZIONE RISERVATA

«MANI PULITE DI BARBACETTO,


GOMEZ E TRAVAGLIO È UN
MEMORANDUM FORMIDABILE»
Corrado Augias

WWW.CHIARELETTERE.IT WWW.CADOINPIEDI.IT
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 17
Il mistero del fan di Poe

Caratteri Poesia
Stanze
di Angela Urbano
{ Dal 1949 un misterioso ammiratore di Edgar
Allan Poe la notte del 19 gennaio, compleanno
del poeta, portava sulla sua tomba, a
Baltimora, tre rose e una bottiglia di cognac.
Non accade più da tre anni. Si sospetta che
fosse Ruth Lilly, erede dell’impero
farmaceutico che produce il Prozac, morta
proprio nel 2009 a 94 anni: filantropa,
appassionata di poesia, nel 2002 donò
100 milioni di dollari alla rivista «Poetry».

Memoria I versi del poeta russo Evtushenko per il protagonista della Primavera,
ultimo presidente della Cecoslovacchia e primo della Repubblica Ceca.
Con il testo, la «Novaja Gazeta» ha diffuso un appello: largo Bolotnaya,
e libertà simbolo delle proteste contro i brogli di Putin, prenda il nome di Havel

UNA PIAZZA DI MOSCA PER L’EROE DI PRAGA


Evgenij Evtushenko ha dedicato questa poesia a Vaclav Havel, lo scrittore e politico proteste contro i brogli elettorali russi — venga dedicata allo scrittore e politico
ceco morto il 18 dicembre 2011, ultimo presidente della Cecoslovacchia e primo ceco. Invitato a prendere parte alle manifestazioni, Evtushenko non aveva potuto
presidente della Repubblica Ceca. Popolarissimo poeta-attore-performer — come lasciare gli Stati Uniti. Da Tulsa ha seguito le vicende via satellite e quelle vicende
dimostra il suo recital di poesia dinanzi a 42 mila giovani al Grushin Festival russo gli hanno ispirato l’Addio dove, fra l’altro, il poeta ricorda il telegramma di
— nei versi di questa pagina, apparsi sulla «Novaja Gazeta» di Mosca e pubblicati protesta, da lui inviato il 22 agosto 1968, al governo sovietico contro l’invasione
in esclusiva per l’Italia, Evtushenko dà voce alla propria ammirazione per Vaclav della Cecoslovacchia. Di Evtushenko è stato celebrato, da poco, il 50˚anniversario
Havel, protagonista della democratizzazione dell’Europa dell’Est. Durante l’epoca dall’edizione di Babi Yar, la celebre poesia sul massacro degli ebrei nei pressi di
sovietica Evtushenko aveva sottoscritto, con altri intellettuali, l’appello per la Kiev (1941), tradotta in 72 lingue, uscita anche sulla prima pagina del «New York
scarcerazione di Havel imprigionato a Praga. Assieme all’Addio a Vaclav Havel il Times». Versi che, nel 1962, hanno ispirato la tredicesima sinfonia di Dmitri
quotidiano moscovita ha pubblicato una petizione alle autorità di Mosca affinché Shostakovich. Membro onorario dell’American Academy of Arts and Letters,
piazza Bolotnaya (piazza della Palude) — dove ultimamente si sono svolte le Evtushenko, 78 anni, insegna Letteratura russa all’Università di Tulsa (Oklahoma).

i ADDIO A VACLAV HAVEL


di EVGENIJ EVTUSHENKO

I volerà sin qui, ecco che cosa, attorno alla tomba di Havel,
Oggi nessuno crede alle parole dei politici, ingiallito dopo quasi mezzo secolo. si chiedono i cechi; e non sono i soli.
non sapendo che cos’hanno in testa, Sono cresciuto vicino ai prigionieri Anche se da tempo non ci sono né Hitler, né Stalin,
ma una volta hanno creduto a Vaclav Havel con le casacche numerate, sul pianeta è tutto fuori posto.
in prigione per avere difeso il diritto alla Parola. nipote di due nonni in prigione, Sappiamo che dobbiamo difendere la libertà.
S’insinuano, tra la folla, anche i nuovi ricchi: captando il mondo con occhi e orecchie Chi ci dirà
verranno un giorno sulla sua tomba, e il profumo della libertà con le narici. che cosa fare dopo?
assieme all’ombra di Sakharov Nell’ululato della tormenta colsi una canzone
che ha delle cose da dire dal vicino Gulag II
e all’ombra di Jan Palach — non la scorderò! —: Non bisogna temere il popolo
che arde ancora. «Toglietemi le catene, voglio respirare! quando si batte per la verità,
Da sempre l’occupazione Vi insegnerò ad amare la libertà». non c’è popolo senza sanguisughe,
segue una bugia immorale. Libertà... anche se sono sangue del nostro sangue.
Alla tomba verrà, Sono riusciti a violentarla in tutti i modi, Bisogna essere saggi
In alto: Evgenij Evtushenko.
Qui sopra: Vaclav Havel incapace di perdonare se stesso come una donna ingannata. e non cedere all’astio,
(1936-2011), lo scrittore e il soldato russo del carro armato Abilissime, le false democrazie per non affidarsi ancora agli agitatori.
drammaturgo entrò in politica suicida in Moravia, sono sottospecie nascoste della dittatura.
durante la Primavera di Praga La libertà è una ragazza bella ma ingannatrice,
che involontariamente travolse un bambino. Come distruggere i germi dell’ingiustizia?
e fece 5 anni di prigione per scuote la coda e sparisce.
E gli Otto Dissidenti (una donna con la carrozzina) Chi mai è senza colpe?
la pubblicazione del porteranno sulla tomba In quale Stato c’è vera giustizia? Quante vittorie sono state scippate
manifesto Charta 77. Nella dalle mani del popolo...
foto grande: un’immagine i loro manifesti. Chi è degno di insegnarci la libertà?
storica di Josef Koudelka Il mio telegramma ingenuo, Come formare le regole della coscienza, (Traduzione di Rayna Castoldi)
che testimonia l’invasione irriverente dove ostilità e guerra sono fuorilegge — © RIPRODUZIONE RISERVATA
18 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
Se rispunta Carolina

Caratteri Ragazzi
Viva Liala!
di Roberta Scorranese
{ Gli incubi profetici e gli annegamenti sono
un segnale: sentore di gotico nei libri per
signore. Come nel nuovo romanzo di Tara
Hudson, Se fosse per sempre (Nord, pagine
168, e 18,60). Amelia si aggira lungo
il fiume, tra ricordi e presagi. Poi la realtà
irrompe, con una tragedia vera e quindi
la decisione di liberarsi dei fantasmi.
Chissà perché, periodicamente, si riaffaccia
Carolina Invernizio. Chissà.

Tendenze Disegni, fumetti, parole semplici e un po’ di umorismo: gli scrittori abbandonano api,
cavoli ed eufemismi troppo oscuri per spiegare il sesso anche ai più piccoli

La cicogna è ormai in pensione


avviene l’incontro non ha che da voltare
ancora pagina. Il linguaggio è semplice,
giocoso (la ricerca dell’ovulo diventa una
«caccia al tesoro»), con esempi dalla vita
quotidiana: come è nascere? «Come
quando devi infilare la testa in un ma-
di SEVERINO COLOMBO glione con il collo troppo stretto».
Da tempo le api, per fortuna, sono

S
ex and the baby. Ovvero «Tutto uscite di ruolo come «maestre» per lezio-
quello che i ragazzini vorrebbe- ni di sesso under five, ora ad accompa-
ro sapere sul sesso (ma col cavo- gnare i piccoli nella scoperta del loro pas-
lo che qualcuno glielo ha spiega- sato di embrioni, feti e neonati sono al-
to)». Il sottotitolo di un testo tri. Come il curioso baco Gigi del libro
cult in materia, I nati ieri e quelle cose lì, La mia nascita (GiuntiKids, uscito nel
è chiaro. Pure troppo. Uscito per la pri- 2005 e di prossima ripubblicazione) un
ma volta nel 1992, rompendo tabu e si- manualetto agile, dalla grafica infantile,
lenzi, viene ora ripubblicato con un leg- dove le informazioni sono precise, i dise-
gero maquillage grafico e un aggiorna- gni di immediata e di facile comprensio-
mento del profilo dei protagonisti, ma ne. Pure per un bambino di 4 anni (età
immutato nei contenuti e nei destinata- consigliata). Per i più grandicelli (dagli 8
ri, bambini di 8-9 anni. Il testo a fumetti anni) di riproduzione si parla nel libro
è di Laura Magni, i disegni di Roberto Lu- pop up Viaggio nel nostro corpo di Steve
ciani; introduzione e commenti sono di Parker (Editoriale Scienza): i genitori
Marcello Bernardi, il grande pedagogista possono star tranquilli, dalla pagina non
che i «nuovi» bambini li capiva al volo. «salta fuori» nulla che possa far arrossi-
Nella prefazione alla riedizione, un altro re; il tema è trattato in maniera scientifi-
esperto (di libri e di ragazzi), Roberto ca; c’è solo una rotellina per scorrere lo
Denti sottolinea come «nella famiglia di sviluppo del bambino nella pancia della
oggi l’informazione sessuale è un’esigen- mamma.
za imprescindibile» e rivendica l’impor- Chi al tema hot aggiunge, finalmente,
tanza del libro come «strumento prezio- Nati ieri è un buon punto di partenza per iniziare Scienza), indicato per piccoli dai tre an- un po’ di humour è Allan Nicholas in Do-
so» che richiede però la collaborazione e a farsi (e a fare) domande, anche imba- ni, di Mick Manning e Brita Granström, v’è finito Willy? (Emme Edizioni dai 4 an-
il colloquio con l’adulto «per aprire e Qui sopra: razzanti: su pubertà, ciclo mestruale, gra- autori del testo e delle illustrazioni chia- ni). Il protagonista è un tipo simpatico e
proseguire un discorso difficile da af- un disegno di Nicoletta vidanza e contraccezione. re e rassicuranti — tutti sorridono sem- vivace, un peperino di colore azzurro
frontare con un altro mezzo». Bertelle, «Prova Qual è l’età giusta per imparare a chia- pre — che lo completano. Un breve pro- chiaro con una mascherina colorata su-
Che i bambini non nascano sotto i ca- per il Cantico mare «quelle cose lì» con il loro nome, logo («tutto è cominciato da un abbrac- gli occhi per non perdere di vista l’obiet-
voli né li porti la cicogna lo sanno bene dei Cantici» (2010). senza eufemismi? Quanto a linguaggio, cio molto molto affettuoso tra mamma e tivo della sua missione: battere sul tem-
lo sgamato biker tredicenne Gionni, la «I nati ieri e quelle cose lì» è per parlare di sesso ai bambini la tenden- papà») e alla pagina dopo si entra in me- po 300 mila concorrenti. Willy è uno
saputella di dieci anni Mia e Pippo, a set- pubblicato da Carthusia (pp. za degli ultimi anni è essere espliciti. Al dias res: «Gli spermatozoi del papà han- spermatozoo; viene, quasi, spontaneo fa-
te anni già campione di PlayStation. Ma 80, e 16,90) con un testo di bando «pisellini» e «patatine». Meglio no cominciato a nuotare dentro la tua re il tifo per lui in una gara che può vale-
sapere non è capire e guardarsi allo spec- Laura Magni e le illustrazioni dire pene al pene. Così accade nel sobrio mamma e hanno incontrato uno dei re una vita.
chio (nudi) — per i «nati ieri» di oggi — di Roberto Luciani. e poetico E io dove stavo? (Editoriale suoi ovuli». Chi poi vuole sapere come © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 19
L’ultimo Dumas

Caratteri Itinerario d’autore


Cotture brevi
di Marisa Fumagalli
{ La cucina dalla A alla Z, un genere che tira.
Esperti veri e presunti, intrattenitrici della tv,
sfornano libri come soufflé. A volte sgonfiati.
Sicché, ripescando tra i volumi di casa
Il grande dizionario della cucina di Alexandre
Dumas (Sellerio), gran mangiatore e gran
narratore, ecco quel che soleva ripetere:
«Voglio concludere la mia opera letteraria in
cinquecento volumi con un libro di cucina».
Morì nel 1870, poco dopo averlo scritto.

Le 5 pagine RRR
Sorrise con aria comprensiva, molto più che
comprensiva. Era uno di quei sorrisi rari, dotati
memorabili di un eterno incoraggiamento che si incontrano
quattro o cinque volte nella vita. Affrontava
della storia l’intero eterno del mondo per un attimo
della letteratura Francis Scott Fitzgerald

Sorrisi
P
uò essere il sole che cancella
l’inverno dal volto (Victor Hu-
go), ma anche la porta della tri-
stezza, un enigma da risolvere,
una fessura dentro la cattiveria.
Edmondo De Amicis inchioda Franti, il
disadattato della scuola elementare di
Cuore con una sola, tremenda locuzione:
Misteriosi, solari, rivelatori:
«E l’infame sorrise». Il sorriso, forse la
più affascinante delle espressioni uma-
ne, si accende da sempre nella pittura e
nella letteratura per raccontare le infini-
nella vita durano un attimo
te sfumature del bene e del male.
Siamo chimicamente predisposti a ri-
cambiare un sorriso solare e irresistibil-
mente attratti dal suo manifestarsi. Un
nei romanzi sono eterni
interdetto commissario Montalbano (An- le scelte di GIUDITTA MARVELLI
drea Camilleri) spiega così l’effetto di-
rompente di quello apparso sul viso di
Angelica, la protagonista di un’indagine che emana dal volto della donna che lo Antonello gliori. Esattamente a sommosse. Cruciale sarà l’incontro con
che gli ricorda la giovinezza e l’Orlando sta guidando in cielo al cospetto di Dio e da Messina, questo punto svani- l’uomo che guarda il mondo con l’inquie-
furioso: «Aviva un sorriso che era come dei beati. Ma adesso che viene invitato a «Ritratto va». tante saggezza del ritratto: «Un sorriso
’na lampatina da cento che s’addrumava farlo, si rende conto di non possedere re- d’uomo» o ironico, pungente e nello stesso tempo
’mprovisa nello scuro». gistri espressivi per quello che vede. «Ritratto d’ignoto Vladimir Nabokov, amaro, di uno che molto sa e molto ha
I sorrisi nella vita vera sono solo atti- Se ora, per aiutarmi — dice Dante — marinaio» Lolita visto, sa del presente e intuisce il futuro;
mi. Ma Richard Bach, l’aviatore-scrittore cominciassero a cantare tutte le voci che (1465-1476); Ci sono sorrisi di uno che si difende dal dolore della co-
de Il gabbiano Jonathan Livingston, ci Polimnia, la musa della lirica, e le altre Cefalù, Museo prêt-à-porter e sorrisi noscenza e da un moto continuo di pie-
rassicura sulla capacità umana di cattu- sue sorelle nutrono con il loro latte più Mandralisca che nascono per rima- tà. E gli occhi aveva piccoli e puntuti, sot-
rarne l’anima con velocissime modalità dolce, non si arriverebbe neppure a de- (particolare) nere degli enigmi. to l’arco nero delle sopracciglia. Due pie-
di scansione. Il nostro cervello, scrive Ba- scrivere la millesima parte del vero. Ten- Quelli antitetici della ghe gli solcavano il viso duro, agli angoli
ch ne Le ali del tempo, per riconoscere tare di spiegare con parole umane, sep- «madre egoista e della bambina travia- della bocca, come a chiudere e ancora ac-
oggetti geometrici ha bisogno di almeno pur ricche della migliore poesia, il sorri- ta» — così l’alter ego di Nabokov parla centuare quel sorriso. L’uomo era vestito
un cinquantesimo di secondo, mentre so di Beatrice è uno sforzo impossibile. È nell’introduzione di Lolita (1959, prima da marinaio (…) uno strano marinaio...
«la percezione di un sorriso rimarrà in quindi necessario che il poema sacro pas- edizione italiana) delle due donne chia- non aveva il sonnolento distacco (…) del-
noi dopo che è balenato per non più di si oltre, come colui che trova il suo cam- ve del suo romanzo — hanno la peculia- l’uomo vivente sopra il mare ma la viva-
un millesimo di secondo». mino tagliato da qualche ostacolo. re caratteristica di non rivelare nulla. ce attenzione di uno vivuto sempre sulla
Nei romanzi i sorrisi durano molto di Sfuggono alla comprensione e al posses- terra».
più: possono dispiegarsi e concludersi Francis Scott Fitzgerald, so di chi, andando oltre il limite del delit-
in un paio di parole, ma anche accender- Il grande Gatsby to, tenta disperatamente di afferrare Khaled Hosseini
si piano, salire e poi volare per intere fra- Minuziosamente descritto, con una l’eterna giovinezza. Ed ecco Humbert Il cacciatore di aquiloni
si e mezze pagine. Dante impiega diver- plasticità che lo rende indossabile come Humbert, che sposa Charlotte Haze per- Anche Sohrab — il bimbo afghano
se terzine del XXIII canto del Paradiso un vestito su misura, è invece il sorriso ché si è perdutamente invaghito della fi- che chiude con un tentativo di sorriso il
per scusarsi dell’oggettiva impossibilità di Jay Gatsby, il ricchissimo anfitrione di glia dodicenne di lei, davanti alla futura romanzo d’esordio di Hosseini
di rendere intellegibile quello extra terre- feste a West Egg, nell’America spensiera- moglie: «Gli occhi verde mare, molto di- (Piemme, 2004), scrittore americano
no di Beatrice. Così bello da non poterlo ta prima del grande crac del 1929. Ed è stanziati, avevano uno strano modo di con radici nel paese dei Talebani — ha
dire: eppure il prodigio letterario si com- tra le luci e i brindisi degli invitati nel viaggiarti addosso, evitando scrupolosa- visto molto, ma deve ancora costruire i
pie. E tutti i sorrisi da libro rivendicano grande giardino, che Nick Carraway, l’io mente di incontrare il tuo sguardo. Il sor- suoi strumenti per difendersi dal dolore.
nei secoli una qualche forma di eternità. narrante del romanzo più famoso di riso non era che lo scatto interrogativo I genitori sono morti nella disastrosa
Ecco allora, a partire da questo famo- Scott Fitzgerald (prima edizione Medu- di un sopracciglio...(…). Era palesemen- guerra in cui è precipitata Kabul, alla sua
so e luminoso «non detto» dell’Alighie- sa, 1950), fa conoscenza con il padrone te una di quelle donne nelle cui parole salvezza ha lavorato con accanimento lo
ri, sbocciato in cima alla letteratura di di casa mescolato tra gli ospiti. forbite si riflette magari un club del libro zio Amir, emigrato negli Stati Uniti con
tutti i tempi, cinque guizzi di volto messi Non ci sarà una stretta di mano, ma (…), mai l’anima». un segreto e molte ferite da elaborare.
al sicuro dalle parole. Per raccontare la un sorriso che incanta il nuovo venuto, Ma anche l’insanamente adorata Loli- Un giorno, in un parco americano, da-
bellezza, il mistero, l’amicizia, la capaci- in procinto di scusarsi perché non sape- ta rimane, fino alla fine, un mistero: vanti al volo di un aquilone che ricorda
tà di resistere al dolore e la speranza. va di parlare con Gatsby in persona. «Sor- «Aveva sempre per gli estranei un sorri- ad ambedue la tradizione afghana della
rise con aria comprensiva, molto più che so assolutamente incantevole, due tene- caccia alla carta colorata volante e felici
Dante Alighieri, comprensiva. Era uno di quei sorrisi rari, ri, serici occhi a fessura, una radiosità so- infanzie ormai perdute, Sohrab prova
La Divina Commedia dotati di un eterno incoraggiamento che gnante e dolcissima di ogni lineamento, per la prima volta dopo molto tempo a
«Apri li occhi e riguarda qual son io; / si incontrano quattro o cinque volte nel- naturalmente priva di ogni significato, sperare. E Amir ne parla così: «Era solo
tu hai vedute cose, che possente / se’ fat- la vita. Affrontava — o pareva affrontare ma così bella, così accattivante che era un sorriso, niente di più. Le cose rimane-
to a sostener lo riso mio». Apri gli occhi — l’intero eterno del mondo per un atti- difficile ricondurre una simile dolcezza a vano quelle che erano. Solo un sorriso.
e guardami in tutto il mio splendore, di- mo, e poi si concentrava sulla persona a un gene magico che le illuminasse auto- Una piccola cosa. Una fogliolina in un bo-
ce Beatrice al poeta, perché a questo pun- cui era rivolto con un pregiudizio irresi- maticamente il viso nel simbolo atavico sco che trema al battito d’ali di un uccel-
to del viaggio hai visto cose tali da esser stibile a suo favore. La capiva esattamen- di un antico rito di benvenuto». lo spaventato. Ma io l’ho accolto. A brac-
in grado di sostenere la luce del mio sor- te fin dove voleva essere capita, credeva cia aperte. Perché la primavera scioglie
riso. Fino a questo momento — siamo in lei come a lei sarebbe piaciuto credere Vincenzo Consolo, la neve fiocco dopo fiocco e forse io ero
appunto al XXIII dei XXXIII canti del Para- in se stessa, e le assicurava di aver ricevu- Il sorriso dell’ignoto marinaio stato testimone dello sciogliersi del pri-
diso (Divina Commedia, 1304-1321) — to da lei esattamente l’impressione che E se il mistero di un sorriso esce da un mo fiocco».
Dante non ha potuto affrontare il fulgore sperava di produrre nelle condizioni mi- quadro realmente dipinto per diventare © RIPRODUZIONE RISERVATA

un romanzo? Il Ritratto d’uomo di Anto-


nello da Messina, una sorta di Gioconda
RRR RRR al maschile, oggi custodito in un museo RRR
nei ripidi vicoli di Cefalù, è il protagoni-
Ineffabile Legami sta di una storia ambientata a Lipari (la Arte
Tentare di spiegare Dall’alto, Dante Alighieri Il sorriso di Lolita prima edizione fu per Einaudi nel 1976), Il «Ritratto d’uomo»
(1265-1321); Francis Scott nella Sicilia ottocentesca dei moti rivolu-
a parole l’espressione di Fitzgerald (1896-1940); e quello della madre zionari. Consolo narra del barone di di Antonello da Messina,
Beatrice è impossibile. Vladimir Nabokov hanno la peculiare Mandralisca, nobile collezionista d’arte protagonista del libro di
(1899-1977); Vincenzo realmente esistito, che, a differenza di al-
Quindi è necessario che il Consolo (1933-2012);
caratteristica di non tri notabili, non resta indifferente alla
Consolo, è una sorta
poema di Dante passi oltre Khaled Hosseini (1965) rivelare nulla tensione sociale e civile espressa dalle di «Gioconda» al maschile
20 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012

(2) posizione precedente S stabile

Caratteri Classifica dei libri


Legenda
{ 1 in salita
5 in discesa
R
N
rientro
novità
100 titolo più venduto (gli altri in proporzione)

Pivetti ex depressa torna a sorridere; piace l’amore fantasy di Gier


Eccezionale Szymborska, fa volare la poesia tra i bestseller

La pagella
di Antonio D’Orrico
Top 10 ebook
di Alessia Rastelli
Narrativa italiana
Pino Imperatore Voto

1
Benvenuti in casa Esposito
Giunti 6- 1 Amy Bratley
(2)179
Marco Malvaldi
2 (1)569
Andrea Camilleri
(1) Amore, zucchero La carta più alta Il diavolo,
La «Gomorra» light, e cannella
Sellerio, e 13
certamente

S 100 Newton Compton, e 9,90 Mondadori, e 10


commediola ingenua
2 Marco Malvaldi Dominano Malvaldi beffa Camilleri e torna in vetta alla
classifica. Il trentottenne toscano (secondo 3 (3) S 48
(3) La carta thriller assoluto in Top Ten) raddoppia le presenze con
la precedente avventura dei vecchietti del
Fabio Volo
Le prime luci

S
i può ancora scrivere sulla più alta
camorra dopo Saviano? Pino
Imperatore ha deciso di provarci 1 79 Sellerio, e 13 e fantasy BarLume. Exploit di Corona e Simoni: lo scrittore
montanaro scala la classifica fino al quinto
del mattino

posto; il giallista guadagna cinque posizioni. Mondadori, e 19


e va lodato per il suo coraggio. Gibbins, Harper, Cornwell.
L’eroe del suo racconto è un
malavitoso minore, Tonino Esposito,
3 Giulio Tremonti Il thriller domina la
classifica di Net-ebook, il
(4) Uscita
sfortunato rampollo di un potente boss
caduto nell’esercizio delle sue funzioni. di sicurezza
negozio di libri digitali
all’interno del sito di
Narrativa straniera
Tonino, che è un po’ imbranato, non ha 1 71 Rizzoli, e 12 e-commerce Media
World-Compra online. Le

1
ereditato il posto del padre e lavora (ma
sono lavoretti di nessun prestigio) alle
dipendenze del nuovo capo. Tonino tiene 4 Andrea Camilleri
prime due posizioni in
particolare — occupate
(1) S 100
Amy Bratley
2 (-) N 56
Kerstin Gier
famiglia, anzi una famigliona composta (2) Il diavolo, da Il vangelo proibito e La Amore, zucchero Green
dalla vistosa moglie Patrizia («ritenuta, cripta — premiano le
certamente scelte editoriali di Newton
e cannella
nel giudizio del maschio medio
napoletano, una femmina fresca e tosta»), 5 69 Mondadori, e 10 Compton, già dal 2010 sul Newton Compton, e 9,90 Corbaccio, e 16,60
da due figli (un maschietto bulimico e mercato elettronico: circa
una ragazzina bella e studiosa che, a
scuorno del padre, è un’appassionata 5 Veronica Pivetti
seicento ebook, con un
prezzo che non supera
Aria di novità negli stranieri: cinque titoli nei
primi dieci posti. La miglior new entry è Gier: 3 (2)547
Patricia Cornwell
lettrice di Gomorra), dalla mamma di (-) Ho smesso mai i 4,99 euro, tutti l’ultimo atto della trilogia love & fantasy insidia
protetti con Social Drm il primato di Amy Bratley. La grande sorpresa è Nebbia rossa
Tonino stesso (una signora fiorentina di piangere il sesto posto della poetessa premio Nobel
gentile ed elegante), (ovvero il sistema
N 63 Mondadori, e 17 anti-pirateria leggero, Wislawa Szymborska, scomparsa il 1˚ febbraio
dai suoceri, dalla scorso, con la raccolta «La gioia di scrivere». Mondadori, e 20
cameriera Olga (una simile agli ex libris).
virago di origine
ucraina) e dal piccolo
6 G. Colombo, F. Marzoli
Completano la Top Five,
Green, l’ultimo atto della
zoo domestico (un
(-) Farla franca. La legge Trilogia delle gemme di
coniglio e un’iguana). è uguale per tutti? Kerstin Gier (fantasy per
giovani adulti), e un nuovo
Saggistica
Vivono tutti assieme N 56 Longanesi, e 13,90
caso di ebook
dentro il Palazzo

1
auto-pubblicato. Ovvero
Esposito al rione Sanità
e tutti assieme vanno 7 Kerstin Trafittura, romanzo erotico
(1) S 71
Giulio Tremonti
2 (4)163
Veronica Pivetti
di Francesca Mazzucato
Pino Imperatore è in vacanza al villaggio (-) Gier Ho smesso
nato a Napoli nel ’61 Maracaibo di Scalea e
edito con Narcissus, la Uscita di sicurezza
Green piattaforma di di piangere
tutti assieme ascoltano N
le hit dei neomelodici (da Sei bella
56 Corbaccio, e 16,60 self-publishing della
Rizzoli, e 12 Mondadori, e 17
società Simplicissimus.
quando piangi alla superba Tua mamma «Sorprese come queste
è più bona di te).
Imperatore cerca di raccontare la vita 8 Tiziano Ferro capitano spesso —
commenta Maurizio
Economia, salute e giustizia: i temi che valgono il
podio. In vetta resiste Tremonti; seconda è l’attrice 3 (-) N 56
quotidiana della camorra con umorismo, (-) L’amore è una Pivetti che racconta, tra dolore e disincanto, l’uscita G. Colombo, F. Marzoli
Motta, direttore generale
senza indugiare in effetti drammatici e cosa semplice di Media World —. Quello
dalla depressione; terzo è l’ex magistrato Colombo Farla franca.
senza pronunciare requisitorie (c’è solo la N 51 Kowalski, e 12,90 (con Franco Marzoli) che a vent’anni di distanza fa La legge è uguale
degli ebook è un mercato un bilancio critico di Tangentopoli. Quarto posto per per tutti?
predica di un prete). È un anti-Saviano? vivace: dal febbraio 2011 la popstar Tiziano Ferro che entra in Top Ten. Longanesi, e 13,90
No, non lo è e non mi pare abbia
intenzione di esserlo. Però poi se uno lo
legge come una risposta light, scanzonata
9 Fabio Volo
a oggi, le vendite sul
nostro store sono salite
(6) Le prime luci del 20%». Tanto che sul
e intimistica a Gomorra, male non fa. E
forse non fa male nemmeno a Saviano. del mattino digitale Media World vuole
puntare, anche attraverso
Varia
Una commediola piacevole con qualche 5 48 Mondadori, e 19 i negozi fisici: «Da marzo
ingenuità e qualche effetto cartolina di

1
— annuncia Motta —
troppo. Come voto darei tra il cinque e il
sei (ma più verso il sei). E darei, visto che 10 Patricia
creeremo spazi ad hoc, in
cui metteremo in vendita
(3)137
Pierre Dukan
2 (1)529
Pierre Dukan
ci sono, un dieci alla memoria a La (5) Cornwell gli ereader, i dispositivi La dieta Dukan La dieta
mazzetta di Attilio Veraldi (1976), il più Nebbia rossa per leggere elettronico, Dukan
bel romanzo di camorra mai scritto. accanto ai libri di carta».
illustrata
5 47 Mondadori, e 20 Sperling&Kupfer, e 19,90 Sperling&Kupfer, e 16
© RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gianluigi D’Alfonso
La classifica
La recensione dei lettori 48 anni, impiegato, di Roma, ha letto «Casca il mondo,
casca la terra» di Catena Fiorello (Rizzoli)
1 100 David Gibbins Ragazzi
Il vangelo proibito
Newton Compton, € 4,99

1
ePub con Social DRM
La rivincita di una donna tradita 2 92 Tom Harper
(1) S 31
Antoine de Saint-Exupéry
2 (6)116
Brian Selznick
La cripta
Newton Compton, € 4,99 Il piccolo principe La straordinaria

V ittoria è una donna dei nostri giorni riservando anche un inaspettato colpo di ePub con Social DRM invenzione
con una bellissima famiglia. scena, mette in luce i valori della di Hugo Cabret
Inventandosi una falsa identità, protagonista. Vittoria, infatti, pur 3 67 Patricia Cornwell Bompiani, e 7,90 Mondadori, e 16
decide di diventare la migliore amica di impersonando tutte le contraddizioni e le Nebbia rossa
Mondadori, € 9,99
Laura, più giovane, l’amante di suo marito, psicosi di una certa società di oggi, ePub con Adobe DRM
che sta infrangendo il suo bellissimo materialista e superficiale, riesce
quadretto familiare. Solo così potrà comunque a far emergere amore, speranza, 4 50 Kerstin Gier
Green
conoscerla bene per «sfidarla faccia a
faccia» e riprendersi il marito. Del resto
coraggio e perdono risultando — alla fine
— la vera vincitrice della partita.
Corbaccio, € 11,99
ePub con Adobe DRM
Stati Uniti
Vittoria conosce bene la competizione, che,
fin da ragazzina, quando viveva in un Invia la tua recensione 5 50 Francesca Mazzucato
piccolo paese della provincia leccese, ha
messo in pratica per scalare la società. Per www.corriere.it/lettura
Trafittura
Narcissus, € 0,99 1
Kristin Hannah
2
James Patterson
3
Robert Crais
Pdf con Social DRM
questo ora, per nessuna cosa al mondo, è La recensione deve riguardare un libro uscito negli ulti-
Home front Maxine Paetro Taken
disposta ad abdicare. La storia, che si mi mesi. Scrivete un indirizzo email corretto per contat- (6-12 febbraio 2012) Private #1 Suspect
snoda appassionante e coinvolgente tarvi in caso di selezione per la pubblicazione.
S.Martin’s, $ 27,99 Little, Brown, $ 27,99 Putnam, $ 26,95
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 21

Giovanni Tesio (Piossasco, 1946) cresciuto a


Pancalieri, insegna Letteratura italiana all’Università
del Piemonte orientale; è critico di «TuttoLibri». Sono
1 2
Raffaella Romagnolo Fabio Geda
3
Sebastiano Vassalli
Il podio del critico appena usciti il pamphlet I più amati. Perché leggerli?
Come leggerli? (Interlinea) e, per bambini, una fiaba
La masnà L’estate alla fine
del secolo
Amore lontano
di Giovanni Tesio in versi (Notes edizioni). Ecco la sua scelta critica. Piemme, e 16,50 Dalai, e 17,50 Einaudi, e 10

Consumo social, pirateria global

1500
Più la lettura diventa social, come s’usa dire, più la illegalmente (di cui 13 in versione ebook). Fare gli ma solo il 49,3% lo usa), si confida in pari tempo che si
Il numero pirateria diventa global. Fa una certa impressione editori è già un affare complicato; al tempo dei pirati, possano adottare contromisure valide per contenere la
di Giuliano Vigini venire a sapere dall’Associazione italiana editori che poi, diventa ancora più rischioso. Mentre si spera che pirateria digitale entro limiti fisiologici. Tenendo però
circa 15.000 titoli italiani hanno una versione pirata e nelle famiglie italiane cresca più velocemente l’utilizzo come principio non negoziabile che il diritto d’autore
che su 25 bestseller analizzati ben 19 sono disponibili di Internet (il 54,6% dichiara di possederne l’accesso, dev’essere sempre tutelato.

(Elaborazione a cura di Nielsen Bookscan. Dati relativi alla settimana dal 6 al 12 febbraio 2012)

4 (4) S 28 6 (7)126 8 (6)525


Margaret Mazzantini Alessandro D’Avenia Primo Levi
10 (10) S 24
Giorgio Faletti
12 (11)522
Chiara Gamberale
14 (14) S 20
Giuliano Pasini
16 (15)518
Andrea Vitali
18 (-) N 15
Marco Malvaldi
20 (17)514
Pino Imperatore
Mare al mattino Bianca come Se questo Tre atti L’amore Venti corpi Zia Antonia La briscola Benvenuti
il latte, rossa è un uomo e due tempi quando c’era nella neve sapeva di menta in cinque in casa Esposito
come il sangue
Einaudi, e 12 Mondadori, e 13 Einaudi, e 10,50 Einaudi, e 12 Mondadori, e 10 Time Crime, e 7,70 Garzanti, e 13,90 Sellerio, e 10 Giunti, e 10

5 (-) R 28
Mauro Corona
7 (12)125
Marcello Simoni
9 (5)525 11 (9)524
Alessandro D’Avenia Milena Agus
13 (13) S 21
Gianrico Carofiglio
15 (8)519
Dacia Maraini
17 (16)517
Alessandro Baricco
19 (18)515
Erri De Luca
Come sasso Il mercante Cose Sottosopra Il silenzio La grande festa Mr Gwyn I pesci
nella corrente di libri maledetti che nessuno sa dell’onda non chiudono
gli occhi
Mondadori, e 18,50 Newton Compton, e 9,90 Mondadori, e 19 Nottetempo, e 14,50 Rizzoli, e 19 Rizzoli, e 16 Feltrinelli, e 14 Feltrinelli, e 12

4 (-)[ N 46
Georges Simenon
6 (-) N 38
Wislawa Szymborska
8 (3)534
Nicholas Sparks
10 (-) N 29
James Patterson
12 (4)528
Isabel Allende
14 (12)526
Care Santos
16 (-) N 26 18 (-) N 21
Elizabeth von Arnim J. R. Ward
20 (15)521
Glenn Cooper
Il destino La gioia di scrivere. Il meglio di me L’istinto Il quaderno Il colore Il circolo Riscatto. Il marchio
dei Malou Tutte le poesie del predatore di Maya della memoria delle ingrate La confraternita del diavolo
(1945-2009) del pugnale nero
Adelphi, e 18 Adelphi, e 19 Frassinelli, e 20 Longanesi, e 16,40 Feltrinelli, e 20 Salani, e 18,60 Bollati Boringhieri, e 17,50 Rizzoli, e 16 Nord, e 19,60

5 (-) N 43
Lauren Kate
7 (6)535
Kathryn Stockett
9 (5)530
Karen Swan
11 (10)528
Vanessa
13 (-) N 26
Riikka Pulkkinen
15 (7)526
Tatiana de Rosnay
17 (11)524
Haruki Murakami
19 (9)521
Monika Peetz
Fallen in love The help Un diamante Diffenbaugh L’armadio La chiave 1Q84. Libro 1 e 2. La quinta
da Tiffany Il linguaggio dei vestiti di Sara Aprile-settembre costellazione
segreto dei fiori dimenticati del cuore
Rizzoli, e 15 Mondadori, e 18 Newton Compton, e 9,90 Garzanti, e 18,60 Garzanti, e 16,40 Mondadori, e 17,00 Einaudi, e 20 Garzanti, e 16,40

4 (-) N 51
Tiziano Ferro
6 (-) N 34
Corrado Augias
8 (15)129 10 (5)524
G. Amorth, P. Rodari Philippe Daverio
12 (8)523
Walter Isaacson
14 (9)516 16 (-) R 14
Concita De Gregorio Vittorio Sgarbi
18 (11)512
Annie Jacobsen
20 (-) R 11
Vasco Rossi
L’amore Il disagio L’ultimo esorcista. Il museo Steve Jobs Così è la vita. Piene di grazia. Area 51. La verità, La versione
è una cosa della libertà La mia battaglia immaginato Imparare I volti della donna senza censura di Vasco
semplice contro Satana a dirsi addio nell’arte
Kowalski, e 12,90 Rizzoli, e 15 Piemme, e 16,50 Rizzoli, e 35 Mondadori, e 20 Einaudi, e 14,50 Bompiani, e 20 Piemme, e 22 Chiarelettere, e 14

5 (2)542
D. Avey, R. Broomby
7 (3)532 9 (7) 525
L. Littizzetto, F. Valeri Giorgio Bocca
11 (6)523
Massimiliano Verga
13 (-) N 17 15 (10)515
M. Iwasaki, R. Brown Serge Latouche
17 (13)513
Z. Ibrahimovic
19 (-) N 12
Andrea Gallo
Auschwitz. Ero L’educazione Grazie no. 7 idee Zigulì. La mia vita Storia proibita Per un’abbondanza D. Lagercrantz La buona novella
il numero 220543 delle fanciulle che non dobbiamo dolceamara con di una geisha frugale Io, Ibra
più accettare un figlio disabile
Newton Compton, e 9,90 Einaudi, e 10 Feltrinelli, e 10 Mondadori, e 16,50 Newton Compton, e 9,90 Bollati Boringhieri, e 15 Rizzoli, e 18,50 Aliberti, e 15

3 (2)526
Benedetta Parodi
4 (-) N 19
Enrico Bertolino
5 (-) N 19
Sherry Argov
6 (5)513
Allen Carr
7 (8)111
Sonia Peronaci
8 (-) N 11 9 (7)511
Spyros Theodoridis Rhonda Byrne
10 (4)510
Pierre Dukan
I menù Pirla con me. La magnifica È facile smettere Le mie migliori Cuoco per emozione. The secret Le ricette
di Benedetta Da Milano stronza di fumare ricette. Una cucina della dieta Dukan
si può guarire Piemme, e 15 se sai come farlo GialloZafferano fatta con amore
Rizzoli, e 15,90 Mondadori, e 16 EWI, e 10 Mondadori, e 16,90 Rizzoli, e 19,90 Macro, e 18,60 Sperling&Kupfer, e 16

3 (7)114
Tea Stilton
4 (-) N 14
Geronimo Stilton
5 (-) N 13
AA. VV.
6 (3)512
Geronimo Stilton
7 (2)510
Jeff Kinney
8 (-) R 10
Jeff Kinney
9 (9) S 10
Geronimo Stilton
10 (-) N 9
Silvia D’Achille
La ricetta Ma che vacanza... Principesse. Sei nella lava fino Diario Diario di una Ci mangeremo... Gli attacca-stacca
dell’amicizia. Libro acquerello. al collo, Stiltonùt! di una schiappa schiappa. La legge Geronimo Stilton! di Peppa Pig
Con carte Con gadget Con carte dei più grandi Con carte
Piemme, e 9,20 Piemme, e 9,20 Walt Disney, e 7,90 Piemme, e 9,20 Il Castoro, e 12 Il Castoro, e 12 Piemme, e 9,20 Giunti, e 5,90

(Elaborazione a cura del «Corriere della Sera»)

Inghilterra Francia Germania


1
Jennifer Worth
2
S J Watson
3
Peter Robinson
1
René Dosière
2
Frédéric Beigbeder
3
Patricia Darre
1
Jussi Adler-Olsen
2
Jonas Jonasson
3
Dora Heldt
Call the Midwife Before Before L’argent L’amour Un souffle Das Der Bei Hitze ist
(tie-in) I Go to Sleep the poison de L’État dure trois ans vers l’éternité Alphabethaus Hundertjährige es wenigstens
Transworld Hodder & nicht kalt
Hachette, £ 17 Publisher, £ 12,99 Stoughton, £ 18,99 Seuil, e 19,50 Gallimard, e 5,70 Michel Lafon, e 17,20 DTV, e 15,90 Carl’s books, e 19,99 DTV, e 14,90
22 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012

IN VIAGGIO Ci sono opere nate per un solo luogo: non spostatele


di CARLO BERTELLI

RRR
L a ricerca artistica contemporanea
ha portato alla creazione di opere la
cui ragione d’essere è il luogo per
cui sono progettate. Sono, cioè,
site-specific. Le grandi impacchettature di
accanto ai Cloisters di New York. Le
architetture sarebbero salve, ma il loro
rapporto con i luoghi andrebbe distrutto.
Perderebbero l’anima. Ciò è vero per
qualunque monumento sia stato eretto
percorso altamente drammatico e
coinvolgente. Chi percorre il lungo
corridoio creato nella baracca non può
così mai dimenticare dove si trova. Non si
tratta di una presentazione museale, ma
Christo sono appunto esempi famosi come memoriale, che sia Redipuglia o la di un’opera d’arte, un tributo alla forza
site-specific: il loro valore sta in ciò che torre di Solferino. Il problema si presenta dell’uomo contro la disumanità.
Il destino inalienabile del site l’artista ha scelto di chiudere in un
involucro, non nell’involucro. Di fatto il
in modo delicatissimo con il memoriale
italiano ad Auschwitz (nella foto).
Recentemente è sorta l’idea di rimuovere
l’installazione. È una proposta che lascia
specific: perché il mausoleo legame tra l’opera d’arte e il luogo Concepito da illustri «ospiti» del lager, assai perplessi. Poiché dovrebbe essere
italiano di Auschwitz (ma non prescelto è molto più antico e si dimostra come Primo Levi e Lodovico Belgioioso evidente che, in questo caso, rimozione
indissolubile. Immaginiamo di spostare le (con la musica di Luigi Nono), è stato equivarrebbe a distruzione.
solo) deve rimanere dov’è cappelle del Sacro Monte di Varese realizzato nella baracca 21 come un © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sguardi
Salvare la faccia

{
Metà del volto di Zakia è stato cancellato
dall’acido gettatole in faccia dal marito.
Ciò che resta — un occhio, parte del naso,
Sorelle musulmane la bocca — lo nasconde il niqab. È una delle
150 vittime l’anno (dichiarate) di attacchi
di Viviana Mazza con l’acido in Pakistan. Il chirurgo
Mohammed Jawad tenta di ricostruirle
Arte, fotografia, architettura, design, mercato il volto, lei cerca giustizia in tribunale.
Lo racconta Saving Face (salvare la faccia),
documentario candidato all’Oscar.

Epoche
All’inizio, 40 anni fa,
le «scritture impazzite»
di giovani cubani, greci
e portoricani riempirono
New York. Era nata
una cultura. Oggi palazzi
del potere, caserme, piazze
delle capitali nordafricane
e mediorientali sono invasi
dalla stessa potenza di
colori e immagini. Keizer,
Ganzeer, El Teneen: i nomi
della nuova rivoluzione

di VINCENZO TRIONE

N I graffiti della primavera


ew York, primi anni Settanta.
Interi quartieri sono invasi da
scritture impazzite. Sequenze
di sagome, di lacerazioni e di
graffi incisi con le bombolette
spray da bande di giovani cubani, greci,
portoricani. Lettere e annotazioni cifrate
contaminano facciate di palazzi, vagoni
della metropolitana e autobus. Gruppi di Ira e politica: la street art nei Paesi delle rivolte arabe
»»»
graffitisti sperimentano narrazioni rapso-
diche e imperfette, dense di richiami ai
cartoon, alle pubblicità e alla storia dell’ar- cheologici cartaginesi, si incontrano solo dappertutto. I playgrounds privilegiati: pa-
te. Una prosa rabbiosa, impervia e visiona- poster con foto di Gheddafi. Ecco il Rais reti abbattute a colpi di mortaio, pezzi di
ria, che tende a trasformare New York in in divisa da ufficiale, il Rais in costume da architetture crivellate da proiettili, edifici
un immenso mosaico mobile. Un grido di deserto con occhiali da sole, il Rais in abi- governativi.
irritazione, che dichiara il bisogno di esse- to musulmano... Dal Cairo a Tripoli. A Riad, in Arabia
re contro la cultura ufficiale e perbenista. Tripoli, ora, si sta trasformando. Non è Saudita, dove, in un contesto ultraconser-
Circa quarant’anni dopo. Dall’altra par- Il grido di libertà più un luogo grigio. Ha scoperto la magia vatore, stanno iniziando a comparire i pri-
te del mondo. Le capitali della Primavera sui muri delle case del colore. Sin dall’inizio della rivolta, i mi murales anonimi. Per arrivare a Dama-
araba: Il Cairo e Tripoli. Città fino a poco muri sono stati «sporcati» da murales. Su sco. Anche lì stanno apparendo alcuni
tempo fa dominate da dittature ostili a Sopra, nella foto grande: molti di essi, appare proprio il dittatore. graffiti. Dapprima, messaggi furtivamente
un’arte «politica». Negli ultimi mesi, qui è «Scacco matto» di El Teneen, Non più venerato o celebrato, ma raffigu- scritti sui muri. Poi, sempre più frequenti
sorto un movimento di street art: trasver- uno dei primi esempi di arte rato come un topo, un vampiro o una slogan politici. Infine, uno stencil in bian-
sale, privo di calcoli, spontaneo, non lega- politica comparsa nelle scimmia. La sua autorità è stata profana- co e nero (nato dalla collaborazione tra El
to a logiche mercantili o commerciali, né strade del Cairo dopo ta. Le sue effigi classiche sono state im- Teneen e un artista libanese), nel quale si
guidato da leader teorici. In concomitan- la rivoluzione: rappresenta brattate. Ovunque, esercizi caricaturali e vede Al-Assad in una posa hitleriana, nel
za con il moto di ribellione che ha «travol- un’enorme scacchiera, satirici prima impensabili. Accanto a que- gesto del saluto nazista.
to» Egitto e Libia, voci lontane hanno av- dipinta sul muro di una ste «irriverenze» spesso istintive, sono Il significato di questa nouvelle vague
vertito l’urgenza di dar vita a opere civili. stradina nella zona di piazza stati eseguiti affreschi più sofisticati, nei — che è stata al centro di un seminario
La veemenza è analoga a quella che aveva Tahrir, dove tutti i pezzi sono quali si affrontano tematiche come la promosso dalla Serpentine Gallery svolto-
caratterizzato le incursioni urbane dei in piedi nelle caselle tranne guerra, la solidarietà nazionale, il futuro si al British Museum e al Royal College of
graffitisti statunitensi. Analoghe anche la il re, che sta cadendo (foto di un popolo. Art di Londra nel mese di gennaio — è nel-
violenza, la rabbia, lo slancio insurreziona- di Thema Lewis). Qui Ma tutto è cominciato dal Cairo. Lì alcu- la scelta di alcuni artisti arabi delle ultime
le. Ma le esperienze degli artisti arabi han- a destra: un’opera di Ganzeer ni giovani pittori — all’indomani dei fatti generazioni di farsi parte attiva in una cru-
no qualcosa di più: la forza della necessi- nella periferia della capitale di piazza Tahrir — hanno deciso di uscire ciale fase di cambiamento sociale e politi-
tà. egiziana. Nella pagina dagli spazi protettivi delle gallerie, per an- co. Questi artisti pensano la loro pratica
Di cosa si tratta? Potremmo partire da a fianco, dall’alto: un altro dare a lavorare in strada. Come ha fatto non come un evento contemplativo, meta-
un reportage di Tahar Ben Jelloun. Vi si graffito di Ganzeer, questa Ganzeer, autore di murales su un lato del fisico o meditativo, ma come impegno,
racconta un viaggio a Tripoli. La sensazio- volta in Libia, sul muro palazzo governativo Mogamma (in piazza azione, militanza, intervento. Strumento
ne è quella di essere ritornati agli anni Cin- di una casa di Tripoli; Tahrir); e di un imponente quadro dedica- per lo più clandestino di protesta, di con-
quanta. Nessun manifesto pubblicitario. di nuovo al Cairo, il ritratto to alle circa 850 vittime uccise durante i testazione. Mezzo per attaccare i dittatori,
Negozi che espongono vestiti fuori moda. di una donna sul muro della giorni delle rivolte (dal gennaio 2011). La i pontefici della Chiesa del Male. Un virus
Una città triste. Atmosfere da film in bian- Townhouse Gallery; sua filosofia: elaborare un’arte «attinente che il potere non può controllare, né irreg-
co e nero. Intorno, nessuna illuminazio- a Damasco, uno stencil alla vita». Nello stesso orizzonte si situa- gimentare. Qualcosa che sfugge alla logi-
ne. È come vivere sotto ipnosi. Nelle peri- rappresenta Al-Assad no Keizer, Hosni, Kahled ed El Teneen. I ca dell’autorità costituita. E sa esprimere
ferie, sulle strade che conducono ai siti ar- che fa il saluto nazista loro segni si stanno depositando un po’ disperazione e speranza, insofferenza e
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 23

Lo scrittore I giovani miei coetanei hanno osato


l’inimmaginabile. È sorprendente

Io, gay marocchino


adesso ho scoperto
chi è un individuo
di ABDELLAH TAÏA

S
ono Abdellah Taïa. Ho 38 an- senza paura interiore, dire la mia veri-
ni. Anche se mi è molto diffi- tà più fragile, più contestabile per cer-
cile definirmi così, sono scrit- tuni: l’omosessualità, la povertà, l’as-
tore. E appartengo a un mon- senza di libertà individuale nel mondo
do che, da poco più di un an- in cui sono nato. Cercare di creare un
no, è entrato in Rivoluzione. Seriamen- legame fra questa lotta — affermando
te. Realmente. Si tratta del mondo ara- una visione particolare — e quella che
bo. tutto un mondo deve affrontare per ri-
Ero un pessimista convinto. Sul mio cevere la dignità che tanto merita.
Paese, il Marocco. Sul popolo e sulla Sono stato attaccato. Anche sostenu-
terra da cui parte la mia scrittura. Un to. Grazie soprattutto alla stampa, ne-
anno fa ho cambiato parere. Non solo gli ultimi dieci anni il Marocco ha co-
sul Marocco, ma su tutti i Paesi arabi. minciato a muoversi. Certe linee sono
Grazie a giovani arabi che hanno osato state oltrepassate. Certi tabù sono ca-

i
l’inimmaginabile: scendere nelle piaz- duti. Un dibattito contraddittorio è ini-
ze, manifestare giorno e notte, sfidare ziato. E, da un altro lato, il liberalismo
il potere, gridare, urlare, inventare un forsennato e ingiusto ha fatto la sua ap-
Arabo nuovo. E che infine hanno osato parizione: ha arricchito chi già era ric-
imporre un’idea: in questa parte del co e ha respinto ai margini tanti e tanti
mondo dove il gruppo schiaccia tutto, individui privi di risorse. L’analfabeti-
un individuo libero poteva nascere, po- smo è sempre un flagello molto diffu-
teva cambiare il mondo, la realtà politi- so che esclude ancora di più l’indivi-
ca, la Storia. duo dallo spazio pubblico e dalla liber-
Ho scritto vari romanzi. Partono tut- tà cui tutti hanno diritto.
ti dalla mia vita. Non ho che questo da Ho continuato a scrivere. A parlare.
offrire, da trasformare in scrittura, in Non ho fatto l’eroe. Ho utilizzato i miei
letteratura: brevi momenti, frammenti
autobiografici. Non racconto la mia vi-
ta. La cambio in parole, le do un nuovo
soffio, faccio emergere un «io». Un
«io» che al tempo stesso vuole riallac-
ciarsi al mondo in cui è nato, in cui ha
imparato a esser furbo, gentile, diaboli-
co, trasgressivo.
Sono omosessuale. Non è una scel-
ta. È una natura. Non ho mai pensato
che un giorno avrei potuto dirlo agli al-
tri, alla mia famiglia in Marocco, un
po’ ovunque nel mondo. Ma ecco che
la scrittura m’ha portato a fare la mia
piccola rivoluzione. Scrivere è dire la
verità intima, avere una visione del Abdellah Taïa (nella foto), nato
mondo particolare, uscire dallo sguar- nel 1973 in Marocco, vive a Parigi.
do castratore, quello dei genitori, della Da Isbn è in uscita il romanzo
società, della religione. È fuggire le be- «Ho sognato il re», che l’autore
presenterà in Italia nell’ambito
nedizioni. Elevarsi, aderire alla vita in del Festival della narrativa francese,
altro modo. Trovare una voce e farla va- il primo marzo, alla libreria Giufà
lere. Con essa gridare. Grazie a essa ri- di Roma, con Walter Siti. Venerdì
velarsi diverso. Dire quello che non si 2 marzo a Milano, alla libreria
dice: il vero, il nascosto, l’impossibile, Les Mots, con Chawky Senouci
il sesso, la vergogna. E sperare che le
utopia, angoscia e gioia per un nuovo ini- no estetizzazioni e rappresentazioni edifi- parole giungeranno fino a un altro, libri, scandalosi secondo alcuni, per
zio possibile. canti. Ricercano la chiarezza, l’immediatez- che a sua volta le assumerà, le cambie- riunire elementi che, alla base, sembra-
Non sempre, dietro queste opzioni stili- za, l’efficacia descrittiva. Le loro azioni han- rà. La scrittura, lo scopro ogni volta vano contrastanti: arabo, povero, omo-
stiche, vi è consapevolezza estetica e poeti- no un valore essenzialmente sociologico. che prendo una penna in mano, fa di sessuale, musulmano. Opporsi, sì. Ma
ca. Nella maggior parte dei casi, si sente Si affidano a figure esplicite, che si impon- voi un rivoluzionario. non rinunciare ad alcuna di tali caratte-
soprattutto un’urgenza comunicativa: il bi- gono con potenza icastica. A differenza di Non avevo scelta. Ho narrato il mio ristiche.
sogno di farsi sentire. Siamo dinanzi a quanto accade nelle costruzioni dei graffi- mondo povero, quello della città di Scrivere è assumersi un rischio. Met-
«scritture corsare». Testimonianze bru- tisti americani, non compongono grovigli. Salé (vicina alla capitale del Marocco, tere nelle parole la propria pelle, il pro-
cianti, come urla che vogliono svegliare Diversamente da quanto ha fatto Thomas Rabat). Ho raccontato le storie che mi prio sangue. Essere costantemente nu-
coscienze addormentate da decenni di dit- Hirschhorn nell’installazione esposta all’ul- hanno nutrito giorno e notte. Ho de- do. Folle e nudo. Cercando il momen-
tature e, insieme, mirano a farsi «ascolta- tima Biennale di Venezia — un rifugio scritto i corpi degli uomini che ho toc- to di ispirazione per rivelare i punti de-
La loro faccia è conosciuta a re» dall’Occidente. post-atomico abitato dalle rovine del pre- cato, che ho amato. Così facendo, ho boli, per raccontare se stesso e l’altro
pochi, la loro unica immagine Pur attingendo a un vasto archivio di ri- sente (come le copertine di magazine in- messo insieme il sacro e l’impuro, la da una diversa prospettiva.
pubblica è inevitabilmente chiami (in particolare, guardano al cine- ternazionali con il volto di Gheddafi) — povertà e la ricchezza. Ho inventato a Scrivere è essere permanentemente
icona, segno su muro, ma, ai fumetti e alla pubblicità), Ganzeer, non propongono assemblages, ma oggetti mio modo l’essere libero. Solo e libe- in una consapevolezza acutissima. Di
rielaborazione grafica, Keizer, Hosni, Kahled ed El Teneen evita- isolati (come i carri armati) o individui so- ro. Complessato e libero. Esiliato e libe- sé. Del mondo. Un modo di vedere che
illustrazione: la fototessera lenni, monumentali, che ro. Timoroso e dotato di un certo co- può portare al pessimismo, alla dispe-
degli artisti di strada non sembrano guardarci. Sono raggio. razione. Provavo anch’io questo senti-
è il volto della singola fermi-immagine: ci fissa- Per arrivare a questo, evidentemen- mento fino a un anno fa. È bastato che
persona ma la somma no, oscillando tra austerità te, occorreva tradire. Trascurare i con- Mohamed Bouazizi, venditore di frutta
di denunce, rivendicazioni e solitudine. Il senso di que- sigli di chi pretendeva di volermi be- e verdura anch’egli disperato, si desse
e passioni personali. Ecco st’arte è straordinariamen- ne. Non ascoltare mia madre. Né mio fuoco, perché la rivolta si impadronis-
perciò, dall’alto, il pugno te affine a quello di social padre. Partire. Lasciare. La distanza è se sul serio del mondo arabo. Perché
giallo contornato di rosso media come Twitter, i qua- più che necessaria per crescere, diven- l’Arabo si scoprisse coraggioso e capa-
nell’immagine del profilo che li, come ha ricordato Ber- tare adulti, avere un punto di vista. Tro- ce di far cadere i dittatori, di cambiare
El Teneen (data di nascita 26 nard-Henry Lévy, «hanno vare lo spazio necessario per cercare la la realtà politica, di affermare quello
gennaio 1982) ha scelto per contribuito a far sì che il po- propria individualità. Coltivarsi. Soffri- che lo costituisce: molteplici individua-
la sua pagina Facebook; polo del Cairo assumesse il re e divenire migliore. Cambiare un po- lità.
Hello Kitty con il mitra per le rischio di morire per difen- co, molto. Continuare una storia, ma Mai l’avrei creduto possibile. Il popo-
strade del Cairo nella visione dere la libertà». non quella che altri si attendevano da lo cui appartengo ha cominciato a sor-
di Keizer; il poster riprodotto E adesso? Che fare di voi. prendermi, a darmi ragione, a sbalor-
all’infinito e affisso sui muri queste pitture murali? Un Scrivere mi ha fatto capire tante co- dirmi. La speranza è giunta nei cuori.
della capitale egiziana la interrogativo che si sono se. Che avevo avuto ragione a sognare La rivolta dei popoli arabi è possibile.
scorsa settimana da Ganzeer, posti Anny Shaw e Gareth il mondo in modo diverso. Che avevo E malgrado la vittoria dei partiti islami-
che ha poi scelto la stessa Harris in un articolo recen- ragione ad essere talvolta duro, a dedi- ci in Marocco, in Egitto, in Tunisia, la
immagine come foto del suo temente uscito su «Il Giornale dell’Arte». carmi a quel che mi sembra essere la Rivoluzione continua. Deve continua-
account Twitter (@ganzeer), RRR Alcuni vorrebbero conservarle, perché le verità. Questo mi ha fatto avvicinare, re. I sistemi repressivi creati dai ditta-
dove si presenta così: considerano momenti di una svolta epoca- senza saperlo, ad altri scrittori. Ad altri tori arabi esistono tuttora. L’invenzio-
«I draw and design stuff» Schieramenti le. Altri, invece, ritengono che quei «foto- fratelli e sorelle. A nomi ammirati se- ne dell’individuo arabo e libero non è
(«Disegno e progetto cose»); Si tratta di artisti grammi» debbano essere abbandonati al gretamente. L’egiziano Taha Hussein, ancora terminata. La lotta continua. E
un’opera spray di Hosni loro destino transitorio. Arthur Rimbaud, Albert Camus. Il filo- la scrittura è più che mai necessaria
realizzata a luglio su un lato che pensano la loro pratica Mentre si dibatte di questi argomenti, Il sofo Michel Foucault. Leggere con rin- per accompagnare questo movimento
del Mugamma, il palazzo del non come un evento Cairo e Tripoli continuano a riempirsi di novata meraviglia Adolphe di Benja- che prepara un altro destino per popo-
Cairo che accoglie i ministeri cromie e di icone che evocano l’ebbrezza min Constant. Integrare in un altro tur- li da troppo tempo sottomessi.
e gli uffici amministrativi:
contemplativo, ma come della democrazia. bamento le Lettere di una monaca por- (Traduzione di Daniela Maggioni)
il graffito è stato cancellato impegno e militanza © RIPRODUZIONE RISERVATA toghese del conte di Guilleragues. E © RIPRODUZIONE RISERVATA
24 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
Fede e bellezza con tariffa d’ingresso

Sguardi Le mostre
Beni confusionali
di Paolo Conti
{ «L’accesso alle chiese aperte al culto non può
essere condizionato al pagamento di un
biglietto di ingresso». Solenne promessa della
Cei. Va bene la crisi, mettiamo nel conto i tagli.
Accettiamo anche che 59 chiese chiedano una
tariffa di ingresso. Ma, per favore, Caravaggio
a pagamento a Santa Maria del Popolo a
Roma o il biglietto per i mosaici di San Marco
a Venezia, no. Per favore, no. Sono, e restano,
immagini sacre. Per bellezza e per fede.

Confronti Bologna chiude le celebrazioni del centenario della nascita

Carlo Mattioli, allievo e maestro


ra» e il «Caffè San Paolo». Era lì che si ritro-
vavano Oreste Macrì e Mario Luzi, Attilio
Bertolucci e Ugo Guandalini che, al momen-
to di metter su la casa editrice, aveva deciso
di accorciarsi il cognome. Col tempo verran-
no anche le frequentazioni con Montale, Un-
Ritratti, paesaggi e soprattutto nature morte per svelare il suo debito con Morandi garetti, Bigongiari, Parronchi. Ritratti, pae-
saggi, nature morte, ma anche le prime illu-
Ma nei suoi «grumi di colori» anche l’influenza letteraria di Beckett strazioni letterarie: Stendhal, Aretino, Caval-
canti, Sermini, Machiavelli, Petrarca...
La rassegna bolognese, curata da Simona
di SEBASTIANO GRASSO Tosini Pizzetti, presenta 47 lavori, di cui, co-
me detto, 42 Nature morte. E proprio scor-
rendole, ci si accorge di come un paio di es-
se siano simili al Nudo sdraiato (in mostra),
o di come altre assomiglino a paesaggi (non
presenti), alle Aigues mortes, ai Fiori.
Stesse campiture, stesse composizioni pa-
rallele, stesso gioco dei colori, stessa atmo-
sfera poetica. Nelle Nature morte c’è, rias-
sunto, tutto Mattioli, i suoi grumi di colori,
la «carne» della pianura e dei fondi intrisi
di luce (un po’ come nella pittura di Ennio
Morlotti), il tempo perduto proustiano, la
nostalgia, l’indefinito e indefinibile: verde
marcio, grigio-chiaro, grigio su fondo rosa
mischiato col bianco, giallognolo con bian-
co-grigio su fondo rosso-bruciato.
Ed ancora, i paesaggi, gli interni, i nottur-
ni: nero con impasto di gri-
gi ed altri colori. Sommessi,
sussurrati quasi, talvolta di-
visi in due campiture, su al-
trettanti piani.
Mattioli con le tinte ci sa-
peva fare. Conosceva benis-
simo l’effetto che provocava-
no nello spettatore e sapeva
come coinvolgerlo senti-
mentalmente sino a farlo di-
ventare suo complice. I colo-
ri della provincia? Può darsi.
Si ha l’impressione di stare
dietro una cortina protettiva
dalla quale emerge, lenta-
mente, una sorta di senti-

D i
opo Marsala (Convento del Car- colori e pennelli, ma li aveva lasciati per de- mento della materia e l’amore per la natura.
mine) e Città del Vaticano (Brac- dicarsi all’insegnamento e agli «ideali socia- L’artista aveva anche una forte predisposi-
cio di Carlo Magno), Bologna listi». Così al giovane Carlo non era rimasto zione «teatrale». Provate a immaginare qua-
conclude il lungo percorso espo- altro da fare che, da una parte, studiare al- li personaggi potrebbero calcare le sue «sce-
sitivo dedicato a Carlo Mattioli l’Istituto di Belle arti; dall’altra, seguire ne». La risposta è semplice: anche se con
per il centenario della nascita (1911-1994). E, d’estate, in provincia, il nonno, decoratore qualche differenza, solo quelli di Beckett,
stavolta, data la sede — il Museo Morandi Appuntamento di ville e palazzi. Lo aiutava nel riempire di da inglobare nei suoi famosi grigi impastati
— era giocoforza farlo con quasi tutte Natu- La mostra «Carlo Mattioli al rose le volte delle case? No: puliva i pennelli col bianco. Ed ecco che il dramma viene ap-
re morte. Infatti, ci sono solo un autoritrat- Museo Morandi» resterà e chiudeva i barattoli di colore per non farlo pena accennato o tarda a consumarsi ed es-
to, un ritratto di Morandi, un nudo, una aperta al Museo Morandi di essiccare; ma tanto gli bastava per sentirsi si diventano un pretesto, un’occasione per
spiaggia e una finestra. Bologna fino al 6 maggio partecipe della «creazione». tracciare un’idea personalizzata del mondo,
I riferimenti sono molteplici. Mattioli ave- (www.mambo-bologna.org; Il trasferimento a Parma gli era giovato senza preoccuparsi di una maggiore o mino-
va sempre avuto una grande ammirazione Info tel 051 6496611). moltissimo. La città era piena di fermenti re corrispondenza alla realtà.
per l’artista emiliano, tant’è che nella sua Catalogo Silvana Editoriale culturali. Se Firenze aveva le «Giubbe Ros- In fondo, questo tipo di corrispondenze
breve parentesi di gallerista a Parma, gli ave- (pagine 96, e 22) se» e il «Paszkowski», la città di Maria Lui- non aveva mai interessato Mattioli. Così co-
va dedicato una delle prime mostre. Galleria gia non era da meno con il «Circolo di Lettu- me, nei vari cicli della sua pittura, era avve-
Inoltre le due Nature morte esposte, del Sopra: «Autoritratto nuto per i titoli. I suoi Fiori del male non
’37 e del ’38 (Mattioli aveva, quindi, 26 e 27 al chiaro di luna» hanno nulla a che fare con Baudelaire; così
anni), sono prettamente morandiane. Detto (olio su tela, 1971). RRR come La pioggia del pineto è totalmente
questo, il «debito» successivo era basato so- A destra, dall’alto: «Senza estranea a d’Annunzio. Gli piacevano e ba-
lo sull’ammirazione per il vecchio maestro, titolo. Natura morta su Traslochi sta.
cui aveva dedicato cinque ritratti. Per il re- fondo giallo» (olio su tela, Il trasferimento da Modena © RIPRODUZIONE RISERVATA

sto, era riuscito a trovare un proprio lin- 1967); Carlo Mattioli


guaggio autonomo. nel suo studio (1984) a Parma è fondamentale:
Mattioli era nato a Modena, ma a 14 anni in una fotografia qui il giovane Carlo Allestimento
la sua famiglia era andata a vivere definitiva- di Antonio Masotti;
mente a Parma. Figlio d’arte? In parte, certa- «Natura morta»
incontra Montale, Rigore scientifico
mente. Anche il padre s’era cimentato con (olio su tela, 1965) Ungaretti, Bigongiari Catalogo

Londra Alla Dulwich Gallery le opere del grande artista durante il soggiorno in Sicilia
durante il soggiorno del pittore, ritratto magnifico, custodito alla
Sante e appestati: Van Dyck a Palermo documentato a Palermo dal
maggio del 1624 al settembre del
1625. Si tratta della ricostruzione di
Dulwich dal 1811. La tizianesca
impostazione e la straordinaria
eleganza del dipinto, la delicatezza
Un percorso stilistico affascinante che si consuma in poco più di un anno un percorso affascinante, ricco di
cupi presagi ed eccellenti dipinti. Il
dell’incarnato e la stupefacente
raffinatezza della corazza, certo
tema della peste e dunque della non potevano lasciar presagire la
di GIOVANNA POLETTI morte, sembra dapprima solo prematura fine del viceré,
sfiorare il giovane pittore, già contagiato e ucciso dalla peste

D iecimila morti in otto mesi.


Il terrificante debutto della
celebre ritrattista della corte di
Spagna di stanza a Palermo. La
affermato a livello internazionale e
arrivato sull’isola per immortalare
quando il colore era ancora fresco.
Ben diverso è l’impatto del culto di
ANTON VAN DYCK, SANTA ROSALIA TRA GLI ANGELI, 1624

peste a Palermo non breve nota e lo schizzo che il Emanuele Filiberto di Savoia, Santa Rosalia nell’evoluzione
lasciava speranze. Finché un giovane Anton Van Dyck realizzò al viceré di Sicilia. Tutto sembra dell’artista. I cinque splendidi
giorno, il 12 luglio del 1624, le cospetto dell’ormai cieca e coincidere con il suo arrivo: negli dipinti che la raffigurano, per la
disperse ossa di Santa Rosalia, decrepita pittrice, sono uno dei stessi giorni, oltre al maestro, prima volta riuniti ed esposti in
ritrovate in un antro del Monte punti fermi della mostra che erano sbarcati a Palermo alcuni un’unica sala, dimostrano come in
Pellegrino, vennero portate in illumina gli oscuri mesi passati dal tunisini appestati che avrebbero seguito al soggiorno palermitano,
solenne processione per le vie maestro fiammingo in Sicilia. fatto deflagrare in città la più le donne rappresentate da Van
della città. Da quel momento il Xavier F. Salomon, curatore del terribile pestilenza che abbia mai Dyck abbiano abbandonato le
contagio iniziò miracolosamente a Metropolitan di New York, ha colpito l’Italia. Il dilagare del turgide beltà rubensiane per
regredire. Quello stesso giorno, il voluto esporre alla Dulwich Picture contagio avrebbe costretto raggiungere il patetico lirismo
taccuino di viaggio di un giovane Gallery di Londra (fino al 27 Emanuele Filiberto a dichiarare la della beatificazione, divenuto poi
pittore di Anversa, arrivato in maggio, www.dulwich quarantena già nel mese di giugno. inconfondibile prerogativa delle
Sicilia da Genova, documentava la picturegallery.org.uk) solo i 16 Tutto ciò non impediva però a Van sue opere a carattere sacro.
visita a Sofonisba Anguissola, dipinti realizzati con certezza Dyck di portare a termine un © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 25
Musei a mezzo servizio

Sguardi Le mostre
Passo falso
di Paolo Fallai
{ Il 3 e il 4 marzo in alcuni musei del Lazio
si svolgerà la Festa dei «Mezzi Musei»:
«Grazie al dimezzamento dei fondi regionali
— annunciano — vedrete le opere d’arte
per metà, vi verrà offerta una mezza
comunicazione, potrete finalmente leggere
la sola metà destra dei libri, le luci
si accenderanno per metà del tempo».
Promotori sono piccoli musei, quasi tutti lontani
da Roma. Hanno il mezzo piacere di invitarvi.

Fotografie A Venezia un raffronto ideale con l’Occidente

Scene per un Giappone antico


pingere una stampa alla albumina vuol
dire impiegare anche dieci o dodici ore,
e dunque meditare, forse, sulle forme, le
tonalità, la costruzione dell’immagine.
Ma allora come spiegare questo confron-
to fra Oriente e Occidente, immagini le-
gate alla tradizione giapponese e imma-
Oltre 150 immagini che guardano alla tradizione di geishe, samurai e Kabuki gini viste con l’occhio dell’Occidente che
coglie invece il diverso?
Nelle stampe di Kimbei la lezione dei «maestri stranieri» come Felice Beato La chiave forse possono essere gli al-
bum di fotografie che, prodotti a centina-
di ARTURO CARLO QUINTAVALLE ia, molte volte in serie, propongono gran-
di stampe all’albumina, spesso appunto
colorate, secondo un ordine che è signifi-
cativo: prima il paesaggio, gli edifici sim-
bolici, poi le figure.
Una foto di Kimbei, Il palazzo di Ha-
ma a Tokio (1890 circa) ci fa capire: un
grande spazio vuoto, l’acqua senza onde
delle lunghe pose, il profilo dell’edificio
al fondo, una figura di spalle che osser-
va. Kajima Seibei in Il monte Fuji visto
dal lago Hakone (1890 circa) ribadisce
questa idea di contemplazione: grande
spazio dell’acqua davanti, intrecciarsi
dei pendii delle colline e il bianco del
Fuji come nelle Cento vedute del monte
Fuji di Hokusai.
Insomma il naturale, lo spazio, il tem-
po. Ancora Kimbei in Il ponte sacro sul
fiume Daiya nei pressi di Nikko (1890 cir-
ca) propone il silenzio del mondo: l’ac-
qua, i boschi, nessuna figura, fotografia
come meditazione. In molti album si al-
terna quindi la contemplazione del pae-
saggio che evoca le xilografie e il Tao
con documenti funzionali alla richiesta
turistica occidentale. Ecco, dunque, la
messa in scena teatrale per Ragazza con
l’ombrellino (1880-90) di un anonimo
che mostra bene la ripresa all’aperto col
fondale dipinto, ed ecco i vari lavori fem-
minili, e le geishe, e i lottatori di Sumo, e
magari gli attori del teatro Kabuki e, an-

i
è qualcosa che com- to in apparenza simili. È quindi da sotto- cora, i ritratti degli ultimi samurai, e le

«C’ pleta nel caos,/ il


quale vive prima del
Cielo e della Terra./
Come è silente, co-
me è vacuo!/ se ne sta solingo senza mu-
tare,/ ovunque s’aggira senza correr peri-
colo,/ si può dir la madre di quel che è
1860-1910
«La fotografia del Giappone
lineare il passaggio di elementi composi-
tivi, di temi, di impianto, quasi di model-
li di scena dalle immagini delle xilogra-
fie a colori di Utamaro, di Hokusai, e di
tutti gli altri di quella stessa tradizione,
nelle composizioni dei maggiori fotogra-
fi giapponesi dell’epoca Meiji (1868-1912)
foto dei rituali, delle feste.
Il senso di questi album, la chiave per
capire il senso di queste sequenze narra-
tive che segnano l’incontro fra Oriente e
Occidente e la trasformazione della foto
giapponese a fine XIX secolo, la trovia-
mo, dunque, nei paesaggi, in vedute co-
sotto il cielo./ Io non ne conosco il no- (1860-1910)» è aperta come Kusakabe Kimbei, Kajima Seibei e me La cascata Kirifuri a Nikkò (1883) di
me/ e come appellativo lo dico Tao». fino all’1 aprile a Venezia, moli altri con loro. Suzuki Shin’ichi o ancora, di Kimbei, Il
Così recita il XXV Tao tè Ching dedica- a Palazzo Franchetti presso La vicenda dei grandi fotografi euro- giardino del principe Hotta a Tokyo
to alla origine. Posso aggiungere un al- l’Istituto Veneto di Scienze, pei (fra questi Felice Beato) che giungo- (1890) dove lo spazio è teso, vibrante: ac-
tro passo: «Senza uscir dalla porta/ co- Lettere ed Arti no in Giappone e impiantano lì grandi que, sassi, vegetazione. Il giardino dun-
nosci il mondo,/ senza guardar dalla fi- (www.fotografia atelier fotografici, è ben nota, ma tutto que come luogo di identificazione col na-
nestra/ scorgi la via del Cielo» (XLVII). giappone.it). non si può spiegare col loro peso anche turale ricostruito dall’uomo.
Ma perché mai cominciare con due cita- Catalogo Giunti, su allievi (come appunto Kimbei, che ini- Recita il LII Tao: «Illuminazione è ve-
zioni del Tao che propone la meditazio- pagine 320, e 39 zia lavorando proprio nell’atelier del ve- dere il piccolo,/ forza è attenersi alla
ne, il distacco dalle cose del mondo, un Album neziano). La gran parte delle fotografie mollezza./ Chi fa uso della vista/ e torna
dialogo diverso col naturale, per parlare La mostra curata da Paolo scattate nel Medio e nell’Estremo Orien- a introvertere lo sguardo/ non abbando-
delle immagini di una mostra ricca di si- Campione e Marco Fagioli te sono state costruite pensando al pub- na la persona alla rovina./ Questo dicesi
gnificativi risultati critici come questa di propone 150 stampe blico occidentale, uno sguardo intento praticar l’eterno». Brevi frammenti di
Venezia a Palazzo Franchetti? fotografiche originali alla ricerca del diverso, per sottolinearne eternità nelle foto «sublimi» di Kimbei e
Diciamo che nelle foto si intrecciano realizzate fra il 1860 la distanza, la stranezza. Ma non è sem- degli altri con lui.
due storie diverse, due culture diverse: e i primi del Novecento. pre così. © RIPRODUZIONE RISERVATA

quella occidentale, dei fotografi che si af- Sopra: «Leggendo Riflettiamo su alcuni fatti nuovi. Pro-
facciano negli anni 60 del XIX secolo pri- a letto» (1860 circa). prio Beato sembra aver per primo utiliz-
ma ai porti e quindi all’interno del pae- A destra, dall’alto: «Ragazza zato in Giappone la tecnica della pittura Allestimento
se; e poi quella dei fotografi giapponesi con l’ombrellino» (1890) a mano delle stampe fotografiche alla al-
che si formano negli atelier degli euro- e «Il giardino del principe bumina sfruttando le conoscenze dei pit- Rigore scientifico
pei ma poi proseguono per strade soltan- Hotta» (1890) tori che lavoravano per gli xilografi. Di- Catalogo

Reggio Emilia Le tele di Hayez, le visioni di Domenico Morelli: fino al 29 aprile


di Emanuela Angiuli e Anna donne ma si rinnova nello
Tutte le vie che portano in Oriente Villari. Un centinaio di opere
che raccontano la pittura
italiana della seconda metà del
stupore per luoghi sconosciuti,
negli evocativi territori del
Siam ripresi da Galileo Chini,
Gli incanti dei Paesi esotici nella pittura italiana tra Otto e Novecento XIX secolo, quando artisti
come Francesco Hayez, Alberto
nel Marocco di Stefano Ussi,
perfino in chi, come Domenico
Pasini, Roberto Guastalla e lo Morelli, descrisse odalische e
di ANDREA M. CAMPO stesso Fontanesi volsero lo arabi pur non avendone mai
sguardo all’indecifrabile visto uno, e in tutti gli altri

N on è un caso che
l’espressione «Via della
parte della cultura popolare.
La letteratura romantica accese
cultura dell’Est e alla sua
energia, che ben si prestava
orientalisti presenti in mostra.
«Il fiume, il deserto, i
GALILEO CHINI, IL VECCHIO CIMITERO DI SAM PRAYA, 1913

seta», il complesso ancor di più i cuori di questi alla rinnovata sensibilità verso cammelli, le palme, i villaggi di
itinerario lungo cui si avventurieri che si spinsero la luce e verso il colore del canne e terra, le donne velate
svilupparono commerci e sempre più in là, dalle dune romanticismo. Nel percorso — spiega Emanuela Angiuli in
scambi tra Occidente e Oriente sabbiose dei deserti del Medio espositivo dominano le due uno dei saggi del catalogo —
nel mondo antico, sia stata Oriente fino alle coste estreme grandi donne di Hayez: letteratura e pittura, sia pure
coniata solo a fine Ottocento. del continente sub-asiatico. l’arrendevole Odalisca con sensibilità diverse,
In un clima di rinnovato Di questi artisti girovaghi, che (proveniente dalla Pinacoteca attingono ormai agli stessi
esotismo, giovanotti borghesi vollero rivelare l’altra parte del di Brera) — in antitesi con stereotipi di un altrove sempre
e artisti intrapresero lunghi mondo, parla Incanti di terre quella giocosa e disinteressata più codificato dentro i luoghi
viaggi alla ricerca di quelle lontane. Hayez, Fontanesi di Francesco Netti — e la dell’esotismo di Paesi lontani,
terre lontane dall’aura e la pittura italiana tra Otto bucolica Ruth (1853, Collezioni perciò diversi, per molti
misteriosa e selvaggia, nel e Novecento a Reggio Emilia comunali d’Arte, Bologna). occidentali irraggiungibili
tentativo di recuperare (Palazzo Magnani, fino Tuttavia l’attrazione per questi e per questo più desiderabili».
sensazioni e luoghi entrati a far al 29 aprile), mostra a cura universi non si esaurisce nelle © RIPRODUZIONE RISERVATA
26 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012

Sguardi Il protagonista

Il colloquio di Hans-Ulrich Obrist con uno


dei grandi dell’Arte Povera: il primo italiano
chiamato a Versailles e il primo artista invitato
a Documenta per l’edizione di giugno

Giuseppe Penone
Scolpisco dialoghi
con la natura di HANS-ULRICH OBRIST

iP
artiamo dagli inizi. Lei è nato a Garessio, in alla crescita dell’albero. In questo modo non ero io a es-
provincia di Cuneo. In una nostra recente sere attivo, ma l’albero. Il materiale stesso creava la scul-
conversazione, ha parlato del suo rapporto tura e io aspettavo che l’opera si compisse».
con il mondo agricolo e con il paesaggio na- Questo si collega perfettamente a quanto ha detto
turale. Nella realizzazione di questa «Gar- Brian Eno a proposito dell’opera che vuole diventare
den Marathon» (una serie di incontri che si sono te- «attiva». È un aspetto, questo, presente anche in
nuti alla Serpentine Gallery di Londra sull’idea di «Crescendo innalzerà la rete», dove lei ha posto una
giardino) abbiamo discusso spesso della relazione gabbia in metallo su un giovane albero in crescita.
tra giardino e agricoltura e tra giardino e paesaggio «In realtà, non ha funzionato. Si è distrutta dopo la
naturale. prima grande nevicata. Il cuore era costituito dall’albe-
«Sono nato in un paese di montagna cresciuto sul- ro, una struttura la cui vita dipende dalla luce. Mi accom-
l’agricoltura, che in montagna è molto diversa dalle al- pagnava l’idea di sfuggire alla forza di gravità».
tre zone. I paesi dipendono da piccoli tratti di terra pro- La memoria è un tema che attraversa la sua ricerca
duttiva, e si trovano di solito in aree in cui la terra non è sui giardini, a proposito dei quali ha scritto: «Il giar-
buona. È un sistema agricolo particolare e molto pove- dino comincia quando un uomo calpesta il suolo ed
ro: quando sono nato funzionava ancora così. Poi la gen- entra nello spazio della pianta, del minerale. La sua
te ha cominciato ad andarsene per lavorare in città e c’è azione si fissa sulla terra e le realtà più basse che il
L’artista stato un grande cambiamento. L’agricoltura che ho vi- suo passo incontra memorizzano la sua presenza».
Giuseppe Penone è nato sto da giovane stava per scomparire». Nelle sue opere, la questione della memoria è centra-
a Garessio (Cuneo) nel 1947. Parliamo degli esordi. Lei ha cominciato a fare ar- le. Ce ne parli...
Artista e scultore, te nel 1967-’68. A quell’epoca risale la sua scoperta «Il mio giardino è una scultura, la memoria è impor-
vive e lavora in Italia della pittura rinascimentale. C’è una relazione con tante, ma ogni gesto che produciamo nella nostra vita
e Francia. È uno dei l’«hortus conclusus»? può essere registrato dalla memoria. Il problema è la du-
protagonisti dell’Arte Povera. «In qualche modo, il sistema agricolo del villaggio di rata della memoria, che ha tempi diversi: un piccolo ge-
Le sue creazioni, spesso montagna è un hortus conclusus, perché è uno spazio sto produrrà una memoria che dura poco. Poiché la fun-
in dialogo con quelle della molto ristretto, legato a gente che vive sempre nello zione della cultura è di trasmettere idee agli altri, la scul-
natura, utilizzano materiali stesso posto. È un fenomeno che ha radici nel Medioe- tura deve poter durare a lungo. Perciò, ha bisogno di
che conferiscono loro forme vo e forse ancora prima, nell’idea di giardino degli anti- essere fatta di materiale non corruttibile per dare alla
fantastiche. L’albero chi romani, ma serve alle persone del posto». gente la possibilità di vedere e di conoscere l’idea che
è fondamentale nella sua Nella serie leggendaria delle «Alpi Marittime» contiene. Per questa ragione, la scultura si è sempre ser-
opera, modello di vitalità, (1968), lei mette se stesso e il suo corpo in relazione vita di materiali duraturi come bronzo, marmo, pietra,
cultura e scultura. con la natura. Poi, in «Continuerà a crescere tranne legno».
Penone è stato il primo che in quel punto» abbiamo una situazione in cui lei Ogni giardino nasce da un progetto, ma è anche
artista in assoluto ad essere ha cominciato con un’azione — la mano che stringe una promessa fatta al tempo. E questo ci porta alla
chiamato alla prossima il tronco di un albero. Mi parli di «Alpi Marittime» e questione dell’istruzione. Lei ha sostenuto che grazie
edizione di Documenta, di «Continuerà a crescere tranne che in quel punto». a una serie di istruzioni può nascere un giardino: in-
manifestazione di arte «Il mio interesse era per la scultura. C’è stata anche fatti, i titoli delle sue opere sono spesso formulati al
che si tiene a Kassel. una fase di riflessione, una riconsiderazione del linguag- futuro. Mi chiedevo quindi se può parlare di questo
Sarà il primo italiano gio della scultura. La mia prima idea è stata quella di aspetto del futuro, del piantare un seme che poi ger-
ad esporre a Versailles: ridurre il gesto della scultura a qualcosa di molto sem- moglierà. La scultura lei la prevede, la trova, o si po-
l’appuntamento è per il 2013 plice, come il toccare, e ho messo il gesto in relazione trebbe dire che attende che si realizzi, un po’ come
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 27

Opere
A sinistra, «L’albero delle
vocali» (2000) di Giuseppe
Penone nei Giardini delle
Tuileries a Parigi. Sopra:
Penone steso in un letto «L’opera per i giardini delle Tuileries voleva essere
di foglie durante una sorta di dialogo con l’idea del giardino, di un giardi-
la performance no francese, dove la vegetazione è organizzata in forme
«Breath Leaves» geometriche. Ho introdotto un elemento orizzontale,
(1979-1991). In basso inaccettabile in un giardino francese. Mi sono servito di
a sinistra: l’artista al lavoro un vero albero che cresce, cercando luce».
nel suo laboratorio (Luca Ho dimenticato di chiederle dei suoi testi, perché

»»»
Stoppini / Vogue) oltre alle sculture, che spesso sono in relazione con
gli alberi e i giardini, lei scrive. Nei suoi scritti il giar-
quando aspettiamo che un giardino cresca? incarna la perfetta coincidenza di scultura e scultore. dino ritorna spesso. Ci può parlare della scrittura? È
«Nelle mie opere, il normale gesto dello scultore è Perché lo scultore produce l’opera con il gesto, e se im- un’attività che fa quotidianamente, scrive poesie. In-
rovesciato. Nella natura è l’albero che cresce e crea la maginiamo una scultura che sia il prodotto di tutti i ge- somma, qual è il ruolo della scrittura nel suo lavoro?
scultura: è l’albero a essere lo scultore. Il gesto tradizio- sti dello scultore, questa è un albero». «Scrivere, per me, è necessario perché non sono capa-
nale dello scultore che cambia la forma della materia è E l’albero ha anche un ruolo in «Elevazione». Par- ce di creare un’opera se non capisco tutte le componen-
rovesciato. Introduco un gesto che l’albero subisce e al liamone. Può dirci della genesi di quest’opera, che è ti del processo. Per me, è necessario conoscere il proces-
quale reagisce. Questo era il senso delle mie prime ope- Il critico famoso un’esplorazione dell’energia della crescita in natura? so, conoscere il materiale e cercare di immaginare che
re del 1968». per le interviste Lei ha detto che il bronzo testimonia il profondo lega- cosa sarà l’opera. La scrittura ha una funzione precisa
In relazione a queste prime opere lei parla di labi- me che esiste tra la forma e la crescita della vegetazio- nel mio lavoro: non è una cosa a sé stante. È come un
rinto, perché, come ha scritto, «quando si entra nel ne. Sono molto curioso di sapere di più di «Elevazio- disegno, un’idea. Nella scrittura, c’è una libertà e una
labirinto del giardino, è facile perdersi: nella forma, ne» e dell’idea dell’energia catturata nella scultura. possibilità di fare più associazioni che nella scultura».
nei colori, nei profumi, nei suoni delle sue terre e del- «Tecnicamente, si tratta della scultura in bronzo di La questione dei disegni mi spinge a chiederle dei
le sue acque, ed è bello perdere la strada». Può parla- un albero, sostenuta da elementi di ferro ai quali sono suoi sogni: i giardini non realizzati. Ha progetti di
re del labirinto e dell’idea del giardino come labirin- collegati alberi veri. Ma il getto della fusione in bronzo giardini che non sono stati realizzati? Qual è il suo
to? assomiglia alla crescita dell’albero, perché è prodotta giardino ideale non ancora realizzato?
«Il labirinto è lo spazio che ci circonda. Potrebbe esse- dalla forza di gravità, e la struttura che ha introdotto il «Non so. Il giardino è legato alla cultura e la cultura è
re la città, non solo lo spazio del giardino o del bosco. E bronzo all’interno dello stampo è molto simile al ramo legata alla conoscenza. Alcuni trovano cultura in un pic-
potrebbe essere lo spazio in cui scompariamo, ci perdia- di un albero. In questo modo, è la forma dell’albero a colo spazio, altri in uno spazio più ampio. Quando si va
mo. È una cosa che ha a che fare con la possibilità di essere rovesciata sul terreno. Pensavo di fare questo pez- in un bosco, ad esempio, si capisce se le piante che vi si
capire la vita». zo in bronzo collegato a una pianta che cresceva, trasfor- trovano sono state piantate dall’uomo o sono venute su
Questo ci riporta alla questione dell’albero. È un mandolo in un’architettura. L’albero che cresce inglobe- per opera della natura. Questo è anche un modo di pen-
aspetto ricorrente nel suo lavoro: dice, in un certo Hans-Ulrich Obrist è nato a rà gli elementi in ferro. Per cui sarà qualcosa di comple- sare al paesaggio in termini di cultura o di giardino. Co-
senso, l’eterno ritorno. Ho pensato che potremmo Zurigo nel 1968, curatore, tamente integrato: tutti gli elementi saranno completa- sì, in un certo senso, il giardino migliore è quello in cui
forse parlare ancora dell’albero. Nel suo bel testo sul critico e storico dell’arte, mente integrati». ci si può perdere, dove non ci sono problemi di natura o
giardino, che non posso fare a meno di citare nuova- è direttore dei progetti Lei ha creato molte opere per giardini. Ci può par- cultura perché l’uomo è natura, non un programma».
mente, osserva: «Le sculture più attraenti di un giar- internazionali lare, ad esempio, dell’«Albero delle vocali», l’incredi- C’è qualche risonanza di Goethe?
dino sono quelle che diventano alberi, sassi, colori. della Serpentine Gallery bile pezzo che è nei giardini delle Tuileries a Parigi, «Ricordo una poesia di Goethe che narra di qualcuno
Attraversando un giardino, si percorre lo spazio del- di Londra. È autore ma anche del modo in cui colloca i suoi alberi di bron- che va in un bosco, si perde, non lo si trova più».
le sue strutture, delle sue prospettive, della flora, dei di «Interview Project», zo in ambienti naturali disegnati dall’uomo. Lei ha visitato molti giardini. Qual è il più significa-
tronchi d’albero, delle loro ombre e radici». Mi chie- duemila ore di interviste tivo?
devo se non potessimo parlare ancora della sua rela- registrate con artisti «Il giardino più interessante è quello in cui la natura
zione con l’albero. Ha avuto un’idea iniziale o il suo e personalità culturali RRR circonda una casa di persone che hanno trascorso tutta
interesse per gli alberi è andato maturando gradual- di tutto il mondo. la vita in quel luogo. Questo accadeva forse fino agli an-
mente? Ha cominciato a pubblicarle L’opera totale ni 50, in qualche luogo nel mondo. Oggi è molto diffici-
«Penso che l’albero sia una scultura perfetta. La cre- sulla rivista «Artforum» «Penso che l’albero sia una scultura le trovare una cosa del genere. Ma passare tutta la vita in
scita di un albero è contenuta nella sua struttura, tutti i nel 1996. Successivamente, un luogo dà una sorta di sensibilità — e anche un’imme-
momenti della sua vita sono fossilizzati nella sua struttu- sono state raccolte perfetta. Tutti i momenti della sua vita desimazione nella natura e nei suoi elementi — che è
ra: al suo interno si può ritrovare la forma che aveva in in «Interviste. Volume I» sono contenuti nella sua struttura: carica di emozioni. Questo è il giardino più bello».
un tempo precedente. È come se potessimo trovare den- e «Interviste. Volume II», (Registrazione trascritta da Marilyn Tambling
tro il nostro corpo la forma della nostra vita a 13, 14 o 15 entrambi editi
al suo interno si può ritrovare Traduzione di Maria Sepa)
anni. Questo è possibile nell’albero: questa forma di vita in Italia da Charta la forma che aveva in precedenza» © RIPRODUZIONE RISERVATA

Calendario a cura di STEFANO BUCCI

MONZA PADOVA MODENA ROMA VIENNA BOSTON


Ritratti di città Gli strappi di Villeglé De Chirico in fiera Oltre il vedutismo Klimt e Hoffmann Zoo di carta
Frammenti (romantici) di palazzi Una retrospettiva dedicata a Da Felice Cignani (1658-1724) Più di settanta opere (acquerelli e Un tributo (comune) a due dei Trenta di lavori (stampe, disegni,
e scorci (iperrealisti) di strade e Jacques Villeglé (1926), tra gli con il suo «Amor sacro» al incisioni) firmate, tra il XVIII e il pionieri del Modernismo: Gustav tele e fotografie) dal Cinquecento
piazze. Un viaggio ideale (in una esponenti di spicco del Nouveau «Torneo» di De Chirico XIX secolo, dagli artisti Klimt (1862-1918) e Josef fino ai giorni nostri per un vero e
cinquantina di tappe) tra New Realisme di Pierre Restany: (1888-1978). E poi gioielli, dell’Accademia di Francia in Hoffmann (1870-1956). La proprio «zoo dipinto» (o quasi).
York e Helsinki, tra Shanghai e un’ottantina di lavori tra suppellettili e mobili rari (più la Roma, tappa d’obbligo del Grand mostra ha aperto le celebrazioni Che descrive i tanti possibili modi
Firenze. Aldo Damioli (1950) e décollage e affiches, dagli anni presentazione del «Focus 2012 Tour. A cominciare da dell’anno di Klimt (a 150 anni di rappresentare l’universo
Marco Petrus (1960) si Sessanta a oggi (più una ventina sull’arte antica»). Sono alcune quell’Hubert Robert detto «Robert dalla nascita). Da una parte il animale. Dal rospo di Picasso ai
confrontano con la rivisitazione di tele recenti), firmati da un delle proposte della XVI edizione delle rovine». Visioni in cui, alla pittore del «Bacio» e di preziosi leoni di Calder, dai gatti di
di tanti luoghi comuni artistici e mago dell’«arte dello strappo» e di Unica, la fiera di alto campagna romana, si alternano quadri icona; dall’altra, il geniale Steinlen al porcospino di Baskin
con la rappresentazione stessa legate a «un’interpretazione antiquariato di Modena (200 Villa Borghese, Castel Sant’Angelo architetto e designer. Uniti dalla passando per i più classici
della città contemporanea. anarchica e poetica della realtà». gallerie in 20 mila metri quadrati). e il sepolcro di Cecilia Metella. stessa passione per la modernità. Rembrandt e Audubon.
Serrone della Villa Reale Centro culturale Altinate Quartiere Fieristico Palazzo Braschi Belvedere Museum of fine arts
Fino al 9 aprile Fino all’11 marzo Fino al 26 febbraio Fino al 27 maggio Fino al 4 marzo Fino al 19 agosto
Tel 039 23 02 192 Tel 049 82 04 715 Tel 0522 63 10 42 Tel 06 06 08 Tel +43 1 79 tel +1 617 26 79 703
28 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012

Percorsi
L’autore

(
Davide Toffolo (Pordenone, 1965) è padre di riviste
come «Dinamite», «Mondo Naif» e «Fandango».
Tra le sue graphic novel: la biografia del pugile
friulano Primo Carnera, «Pasolini», «Il Re bianco»
(storia del gorilla albino dello zoo di Barcellona),
Storie, date, reportage, racconti, patrimonio «Tres! Fumetti per il teatro» e «L’inverno d’Italia»
(tutti pubblicati da Coconino Press). Toffolo è anche
la voce del gruppo rock Tre allegri ragazzi morti.

Graphic novel
di Davide Toffolo
L’orso
nel posto sbagliato
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 29

RRR
Questa storia me l’ha raccontata Nicola, giovane geologo
che era andato in Islanda per studiare. Mi ha raccontato
di un uomo che aveva sognato un orso, arrivato vicino
a casa sua dopo un viaggio su un blocco di ghiaccio
staccatosi dalla Groenlandia. Ma era successo davvero
30 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
Non bastano i pennelli, non basta essere eletti

Percorsi La data
Classicamente
di Nuccio Ordine
{ «Chi pennelli have e colori, ed a caso/ pinge,
imbrattando le mura e le carte,/ pittor non è;
ma chi possiede l’arte,/ benché non abbia
inchiostri, penne e vaso.// Né frate fan cocolle
e capo raso./ Re non è dunque chi ha gran
regno e parte»: Tommaso Campanella, nella
poesia intitolata Non è re chi ha regno, ma chi
sa reggere, privilegia il possesso dell’arte: non
sono i colori e i pennelli che fanno i pittori. E
per saper governare non basta essere eletti...

23.02.1836 Il «fortino» nel cuore di San Antonio, circondato da negozi e ristoranti,


è meta di gite scolastiche e soggetto di film hollywoodiani. Il massacro
L’inizio dell’assedio di quei 200 volontari uccisi dall’esercito messicano è diventato simbolo
al caposaldo texano della tenacia del popolo americano. Ma le cose andarono diversamente

ALAMO: LA LEGGENDA SCONFISSE LA STORIA


di GUIDO OLIMPIO

I i
l «fortino» è nel cuore di San Antonio, Texas. poco per fronteggiare lo schieramento avversario. E il delle rodomontate di Santa Anna che, per aumentare il
Nel mezzo di una piazza chiusa tra negozi e risto- problema dei numeri — davvero pochi i miliziani — è prestigio della sua vittoria, non ha esitato a spararle
ranti. Le mura non sono neppure troppo alte e nulla se confrontato con quello delle difese e dell’equi- grosse.
poi c’è un pesante portone. Di militare ha ben paggiamento. Sui «bastioni» i difensori possono piazza- L’ultimo scontro, quello del 6 marzo, in fondo non
poco. E non doveva averlo. Era solo una missio- re solo 18 cannoni e neppure troppo potenti. Inoltre dura troppo a lungo. Nei giorni precedenti l’artiglieria
ne che la storia e gli uomini hanno trasformato l’angolo di tiro è stato calcolato male: nel caso che gli messicana ha picchiato duro e i texani sono allo stre-
in un simbolo perenne. Quello di Alamo. Un luo- assalitori riescano a raggiungere la palizzata gli artiglie- mo. Tanti i feriti, molti i malati, compreso Bowie. All’in-
go che ha ispirato e continua a ispirare chi è nato da ri non sono in grado di centrarli. Scarsi i fucili, così le L’evento terno della missione sembrano rassegnati. Troppo lon-
queste parti. Un modello di coraggio — e di presunzio- riserve di munizioni e la polvere da sparo (di cattiva L’assedio di Fort Alamo tani dalle linee di rifornimento, troppo distanti le co-
ne — riassunto nel motto «Ricordiamoci di Alamo». qualità). Per non parlare dei viveri. Gli storici accerte- da parte dell’esercito lonne di aiuto. E quando i soldati di Santa Anna si avvi-
Un invito alla tenacia e alla resistenza contro forze pre- ranno che quando sono state costruite le difese non si è messicano iniziò cinano alle mura, i difensori non se ne accorgono. Le
ponderanti. Un omaggio a quegli uomini — poco più pensato ad aprire delle feritoie in modo da permettere il 23 febbraio 1836 sentinelle — dicono — si erano assopite. Il colpo di ma-
di 200 — che a partire dal 23 febbraio, fino all’alba del ai texani di tirare al coperto. Troppo bassi anche i para- e si concluse all’alba del glio messicano è devastante, perché concentrato in un
6 marzo 1836, hanno fronteggiato migliaia di messica- petti. 6 marzo con lo sterminio solo punto della palizzata. Usando le scalette di legno, i
ni. Scontro impari terminato dai colpi di baionetta e Errori, come ha ben descritto nel suo libro-inchiesta dei 200 ribelli texani guidati soldati si arrampicano sulle mura e si infilano nella
dalle lance dei cavalieri. Spazzati via, sconfitti e poi ven- Philip Tucker — Exodus from the Alamo —, che si so- da David Crockett breccia. I volontari provano a tenere, poi sono costretti
dicati, «i 200 di Alamo», hanno lasciato le cose terrene no sommati a un addestra- a ripiegare. Cadono in molti. Gli assalitori li incalzano
per entrare in qualcosa di più alto, sospinti dall’orgo- mento precario. E soprat- ancora.
glio texano, dal fascino per la missione disperata e da tutto alla mancanza di
qualche ricostruzione un po’ bugiarda, corretta solo di un’attività di intelligence
recente. Inevitabile che diventassero argomenti di ricer- per scoprire le mosse del
che, libri, film e polemiche. Ma soprattutto eroi da cele- nemico. Dal fortino avreb- Fermiamoci. Pensate per un attimo alle immagini
brare. Con le scolaresche che ogni giorno visitano la bero dovuto mandare pat- dei film, con Crockett che usa il suo fucile come una
missione-fortezza. Dove comprano copie degli schiop- tuglie in ricognizione, va- clava. Corpi contro corpi. Bene, ora riavvolgiamo il na-
pi, cannoncini-temperamatite e qualsiasi cosa su cui lutare meglio la disparità stro e riguardiamo il tutto secondo quanto sostengono
possa essere piazzata la sagoma dell’edificio. Gadget di forze. Invece sono rima- alcuni studiosi. Loro dicono che non è andata così.
per tutte le borse, per dare modo a chiunque di portarsi sti lì ad aspettare la mor- Quando i difensori hanno capito che non c’era più nul-
a casa un souvenir di un pezzo di storia. te. Forse è anche per que- la da fare, hanno cercato la salvezza al di fuori del forti-
sto che il mito della batta- no e lì sono stati falciati dalla cavalleria di Santa Anna e
glia è cresciuto. Per decen- del suo luogotenente italiano, Vincenzo Filisola, un ge-
ni gli storici si sono «di- nerale nato a Ravello e poi entrato nell’esercito messica-
Una storia che ha il suo primo capitolo nel conflitto menticati» o non si sono no. Quanti siano morti all’interno delle mura nessuno
tra Messico e Stati Uniti. Siamo nel 1835, il Texas è in accorti di particolari im- lo sa con precisione. Tucker ritiene che non fossero poi
rivolta e l’esercito messicano, non troppo organizzato, portanti. Ogni ricostruzio- così tanti. Crockett, forse, è sul serio caduto su uno dei
è in difficoltà. Ha perso posizioni importanti, parte del- ne era basata quasi esclusi- parapetti, anche se altre testimonianze sostengono che
l’arsenale compromesso. Un ferita all’orgoglio naziona- vamente su fonti statuni- sia stato ucciso dopo la cattura. Incerto l’ultimo istante
le che il generale Antonio López de Santa Anna vuole tensi. E come spesso acca- di Travis: suicida o centrato da un fantaccino. Bowie
rimarginare con una spedizione ad effetto. Una sciabo- de nel «dopo», la versio- accoppato su un giaciglio dove lo avevano lasciato i
lata che lasci il segno sui ribelli. Prima recluta diverse ne è stata aggiustata in ba- compagni.
migliaia di uomini, li arma come può e avanza verso se alle proprie necessità. Dettagli importanti che continuano ad alimentare in-
nord incurante di carenze logistiche e malanni dei sol- A tramandarla i libri e dagini storiche ma non stravolgono l’esito finale. Circa
dati. L’obiettivo naturale dell’offensiva è Alamo: la mis- qualche film, a comincia- 200-250 gli americani morti, tra 400 e 600 le perdite
sione che è diventata un avamposto texano. A proteg- re da quello del 1960 con messicane. Numeri, senza voler essere cinici, inversa-
gerla un pugno di uomini. E, come spesso avviene sulla John Wayne nei panni di mente proporzionali alla fama dell’evento. Però è spes-
frontiera, le motivazioni degli interpreti non sono net- Crockett. Guai a toccare la so così. Non è un caso che Alamo sia ricordato insieme
te. Il patriottismo conta molto. Ci sono quelli che sono tradizione: quando nel a un altro rovescio della giovane storia statunitense. Il
arrivati lì per battersi contro il nemico, però non man- 2004 è uscito il remake, massacro del Settimo Cavalleggeri del generale Custer
cano molti opportunisti. E anche fautori dello schiavi- dove si è osato accennare al lato oscuro dei volontari, Al cinema al Little Bighorn il 26 giugno del 1876. Un cacciatore di
smo. Sono corsi fino in quest’angolo di Texas in cerca un’organizzazione vicina al colonnello Oliver North, L’assedio di Alamo è stato medaglie finito nella trappola tesagli da valorosi capi
di gloria ma soprattutto di terre da colonizzare. Tra quello dello scandalo Irangate, è insorta denunciando raccontato da molti film indiani. Anche quello uno scontro con ufficiali corag-
quanti varcano la soglia del fortino c’è David Crockett, il presunto «tradimento» perpetrato ai danni dei com- di Hollywood. Dall’alto: giosi e altri vigliacchi. Con errori clamorosi e astuzie.
personaggio che già da solo evoca avventure e un mon- battenti. «La battaglia di Alamo» Vicende umane e militari che continuano ad animare
do selvaggio. In realtà dicono che il suo fervore «texa- Eppure sarebbe stato sufficiente guardare anche ai (1960), prodotto, diretto studi e appassionare chi le ha viste solo al cinema. Con
no» fosse legato a questioni pecuniarie. In parole pove- documenti messicani — ricchi di riferimenti precisi — e interpretato da John la libertà di immaginare come sia andata veramente.
re debiti da ripianare. per scoprire altre verità. Verifica che è avvenuta solo in Wayne; «Alamo. Gli ultimi golimpio@rcs.it
Alla guida di questo battaglione perduto due uomini seguito e ha permesso di arricchire i momenti chiave eroi» (2004), diretto Twitter @guidoolimpio
piuttosto esperti, Jim Bowie e William Travis. Troppo della battaglia con nuovi particolari. A patto di epurarli da John Lee Hancock © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 31
Se gli autori orientali si smarcano dal mercato

Percorsi La biografia
Inchiostro di Cina
di Marco Del Corona
{ Lungo gli orli dell’establishment letterario,
e all’interno, i giovani autori cinesi si
smarcano dal mercato. Bu Feiyan, writer di
una certa fama, annuncia che la sua serie
di romanzi su Mu Lan (figura che ispirò
pure la Disney) uscirà solo online. Ciascun
testo a 10 renminbi, un po’ più di un euro.
Idem Ke Rui, con Il drago e il mago. Altri
seguiranno, a botte di 10 yuan. E gli editori
non sono felici.

L’icona-specchio La diva che ha umiliato Paris Hilton agisce su ogni media: vende se stessa
e la sua vita. Pare che un suo tweet pubblicitario sia pagato 10.000 dollari:
dell’ultima America comprensibile, dal momento che vanta la cifra record di 10 milioni di follower.
Famosa per essere famosa, è un caso globale di cui discute il «New Yorker»
Paris. E in effetti: le copertine di riviste con Paris Hilton
RRR erano generalmente dei flop, quelle con Kim Kardashian
portano record di vendita. L’ascesa di Kardashian è dispia-
Stile di vita ciuta alla declinante Hilton; le due hanno litigato, la presun-
Losangelina, 32 ta lite con presunta riappacificazione ha portato altra pub-
blicità. Come tutto. Inclusi, per ambedue, i video in cui fan-
anni, è la seconda no sesso.
figlia di una
famiglia-klan. Amore e matrimonio
Il sex tape sta a una diva dei reality come un Master in
Vivono in ville Business Administration sta a un amministratore delega-
lussuose, to: è un pilastro del curriculum. Quello di Kim risale al
2003, il coprotagonista com’è ovvio non è un assicuratore
che vendono con ma un cantante-attore nero, Ray J. Nel 2007 è stato vendu-
gran pubblicità, to da un «anonimo» per un milione di dollari e diffuso da
una produzione porno col titolo Kim Kardashian Super-
e ne comprano star (tuttora visibile online). La superstar ha fatto causa,
altre con décor ed è stata risarcita con cinque milioni di dollari. In seguito
sponsorizzati. si è rivolta a un pubblico più ampio, e ha fatto ancora più
soldi con relazioni più tradizionali.
Lei era amica Già sposata — dai 20 ai 24 anni — col produttore musi-
di Paris Hilton, cale Damon Thomas (nero come Ray J e vari altri suoi fi-
danzati; Kardashian è la più grande testimonial televisiva
prima di metterla delle unioni inter-razziali, sia pure con qualche cliché), do-
in ombra po anni di relazioni, liti familiari, sceneggiate, vacanze
ipersponsorizzate in faticosi resort, nozze e neonati delle
sorelle, l’anno scorso Kim si è sentita pronta a una secon-
da unione. Con un giovanotto alto, atleta noto di suo, con-
venzionalmente bianco, con un nome con la kappa. La sto-
ria d’amore è stata il plot centrale dell’edizione 2011 di Kee-
ping Up With the Kardashians. In estate, il matrimonio
sontuosamente sponsorizzato è diventato uno special di
Esibizionista, demenziale, contagiosa. E redditizia quattro ore in due puntate su E!. In autunno, la crisi e la
separazione hanno tenuto su l’audience di Kourtney and
Kim Take New York, reality-costola del principale (due an-

Il ciclone Kim Kardashian


ni fa c’è stato Klohe and Kourtney Take Miami, le sorelle
hanno aperto un negozio). Circostanze e durata hanno in-
sospettito i più. L’ex addetto stampa di Kim, Jonathan Jax-
son, ha dichiarato in tv che il matrimonio è stato una mes-
sa in scena, «come molti momenti della sua vita che il
mondo ha visto». Inclusi alcuni flirt, e un gioiello spaccia-
to come anello di fidanzamento nel 2007, quando Kim era
di MARIA LAURA RODOTÀ a fare shopping con sua nonna e decise di movimentare il
reality. Secondo Jaxson, l’unico colpo di scena non procu-
rato era stato il video porno; ma «lei non ne fu devastata»,

S
e pensate di non aver nulla a che fare con Kim ney, la terza è Klohe. La madre si chiama Kris, in seconde e seppe sfruttare anche quello. Come molto altro, in fami-
Kardashian, guardatevi intorno. Guardate gli nozze ha sposato l’ex campione olimpico Bruce Jenner, lo glia.
occhi bistrati di donne e ragazze di conoscen- ha kardashianizzato nel senso che è rifattissimo anche lui,
za, le marche di shampoo nel box doccia, certi e ha fatto altre due figlie, Kendall e Kylie; i figli grandi di Kardashianomics
accessori truzzi onnipresenti, certe labbra Jenner si chiamano purtroppo Burt, Brandon, Brody e Ca- Nel 2011, la famiglia Kardashian-Jenner ha guadagnato
pneumatiche su signore ex-sobrissime, certi ti- sey, il quarto Kardashian Robert, niente kappa. Il Klan vive circa 65 milioni di dollari, apparentemente senza fare nul-
toli dei giornali e dei siti di news; e tutti i reali- in ville lussuose e stilisticamente improbabili sulle colline la. Facendosi riprendere in villa, andando in vacanza, spo-
ty show. KK incarna tutto questo, in purezza. Se invece sie- di Los Angeles. Ogni tanto le vendono, con gran pubblicità, sandosi, litigando. Il matrimonio, tra tv, esclusive per foto
Il fenomeno K te finiti in deliquio davanti al terrificante Al passo con i Kar- e ne comprano altre, con décor sponsorizzati. Il personag- e video e pubblicità (anche lì, tutto era sponsorizzato), ha
dashian su E! Channel (o su programmi simili), non senti- gio più complesso della famiglia, il padre, Robert Kar- reso a Kim 18 milioni di dollari. Vero o falso che fosse il
In alto: un fotomontaggio tevi in colpa. Nel mondo anglosassone Kim e famiglia sono dashian, è morto nel 2003. Californiano di origine armena, matrimonio, il finale di stagione del suo reality ha avuto il
di Kim Kardashian in un diventati un termine di paragone, o un paradigma interpre- ex socio di O. J. Simpson, è stato uno dei suoi avvocati nel doppio del pubblico dell’anno prima. Lei è sempre sui siti
salvaschermo per computer tativo, o un esempio facile. Sul colto «New Yorker», il diret- processo per l’omicidio dell’ex moglie Nicole e del suo fi- pettegoli, grazie al suo nuovo presunto legame (con Reg-
disponibile in Rete. Sotto, tore David Remnick ha spiegato eccessi e scemenze nelle danzato. Soprattutto, è stato quello che ha portato via dalla gie Bush, giocatore di football, quello del non-anello) e a
da sinistra: il suo secondo primarie repubblicane con lo slittamento dell’America nel- casa di Simpson una borsa misteriosa il giorno dopo il de- sue dichiarazioni genialmente svampite (ha comprato dei
matrimonio (celebrato in l’«Età dei Kardashian». Quando Kim, l’anno scorso, ha di- litto; e l’amico dalla cui casa partì la fuga di O. J. con inse- gioielli di Liz Taylor perché le trasmettano il carisma del
agosto e durato pochi mesi) vorziato dal giocatore di basket Kris Humphries dopo 72 guimento in diretta autostradale. La storiaccia di sangue, suo idolo; ha spiegato che riscalda le collane prima di in-
con il giocatore di basket giorni, Salman Rushdie ci ha scritto su un limerick (primi soldi e celebrità, in seguito, ha aiutato Kim a diventare fa- dossarle sennò sono fredde). I 180 mila firmatari della peti-
Kris Humphries, qui ripreso versi «the marriage of poor kim kardashian/ was krushed mosa. zione online No More Kardashian sono rimasti minoran-
nel servizio in esclusiva per like a kar in a krashian», il matrimonio della povera Kim / za. La maggioranza — come si dice da quelle parti — si
«People» (inutile dire che si è sfasciato come un’auto in un incidente); e l’ha postato Un prodotto migliore arrende, o cerca interpretazioni. Per gli spettatori critici o
oltre al matrimonio anche in tre puntate su Twitter. Proprio su Twitter la star multi- Losangelina ricca, ha studiato — ma non troppo — in in cerca di scuse reality come i Kardashian, Jersey Shore,
la separazione è fruttata mediale Kim, famosa per essere famosa, workaholic della una scuola privata, ha lavorato brevemente come stylist per Real Housewives of Beverly Hills sono rappresentazioni
un bel po’ di dollari); Kim, nullafacenza, esercita la sua attività più aggiornata: pubbli- attrici, è stata amica di Paris Hilton, l’ha scalzata come star iperrealiste dei mali dell’America in crisi e rimbecillita.
al centro, con le sorelle cizzare prodotti e luoghi in 140 battute per diecimila dollari demenziale-globale. C’è riuscita, secondo gli esperti di cul- Della superficialità, del consumo vistoso — e compulsivo
del primo matrimonio della — pare — a tweet. Pare funzioni (la seguono in dieci milio- tura pop, perché «Kim ha utilizzato e migliorato il business —, dell’ossessione per la bellezza fino al grottesco, della
madre: Kourtney alla sua ni). Pare si sia creata una Kardashianomics, un sistema eco- model di Paris, esibizionismo personale combinato con genitorialità vanesia e irresponsabile, di vite che sono un
sinistra e Klohe alla sua nomico (programmi tv, esclusive mediatiche, pubblicità una piattaforma di distribuzione di reality tv per vendere continuum di bugie (può darsi; forse puntate come quella
destra; la madre con le due continua) intorno a lei e alla sua famiglia. Che, al netto del- se stessa e i prodotti correlati». Con qualche asset in più: in cui decidono di andare in Polinesia e mamma Kris corre
figlie avute dal secondo la scemenza, è interessante. una famiglia pittoresca, patinata e botoxata; una ma- dal chirurgo plastico per paura di sfigurare in bikini insie-
marito, Kendall e Kylie; dre-manager sfrontatissima e astuta; una bellezza più adat- me alle figlie sono performance artistiche per mostrare il
un ritratto della famiglia Il Kardashian Klan ta al mercato americano (e oltre) multietnico. Kim è bruna, tramonto narcisista dell’Occidente; forse, solo forse, o for-
al completo distribuito Si chiamano così, alla faccia dell’assonanza col Ku Klux olivastra e opulenta, è più facile identificarsi in lei che nella se siamo tutti un po’ scemi).
come cartolina di auguri Klan. Kim è la secondogenita, ha 32 anni. La prima è Kourt- bionda, smilza, a suo modo stilosa, in fondo autoironica © RIPRODUZIONE RISERVATA
32 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012

Percorsi L’officina

Quarant’anni fa «La Storia» fu un caso politico e letterario,


oggi è un libro nuovo che testimonia la fede nel potere
della parola. Perché tutti i personaggi muoiono ma la vita vince

La mia Elsa Morante


incendiaria
di SILVIA AVALLONE

A i
bbiamo tutti bisogno di maestri, se voglia- voleva saperne di stare chiuso nella carta, che ha raggiunto
mo conquistarci un’identità nostra. Arriva centinaia di migliaia di famiglie, librerie, ragazzetti freschi
un momento, nella vita, in cui per spiccare il di Sessantotto, un pubblico così vasto da fare paura. E poi,
salto e diventare adulti, è necessario sceglier- dopo tutto quel clamore del ’74, è stato abrogato. È sceso il
si un maestro e ingaggiare con lui un con- silenzio, come se fosse un romanzo proibito. Ma La Storia,
fronto impari, e assoluto. il libro più frainteso di Elsa Morante, è forse quello di cui
Io ho scelto Elsa Morante, una donna che oggi, nel 2012, a cento anni dalla nascita del suo autore, ab-
si definiva scrittore, al maschile, perché «il concetto generi- biamo più bisogno.
co di scrittrici come di una categoria a parte, risente ancora Fu un caso politico, oltre che letterario. Gli anni Settanta
della società degli harem». Una persona difficile, che non è erano gonfi di ideologia, non c’era settore della cultura che
mai diventata mamma e nei suoi romanzi ha sempre riversa- non fosse invaso da un’ansia politica sempre partigiana e
to l’ossessione della maternità rimpianta; un carattere ribel- burrascosa. La Storia non poteva che essere letto (e quindi
le, che non ha preso partito, perché il suo folle amore per il non letto) con quest’occhio annebbiato da concetti e pregiu-
mondo non poteva che essere anarchico, utopico e morbo- dizi. Le polemiche non aiutano mai a comprendere, piutto-
so. Uno scrittore che non ha piegato la letteratura a secondi sto confondono le acque. La Storia fu violentato dalle pole-
fini, che non ha mai sincronizzato il tempo della scrittura miche, la Morante si ritirò in casa stordita da tutta quella
con il tempo dei media e del mercato. Una fanatica della pa- cecità. Sul «Manifesto», lo spazio dedicato alle Lettere e opi-
rola letteraria, un romanziere assoluto, una strega ritirata ed nioni fu letteralmente preso d’assalto ogni giorno per un’in-
eccentrica, un’artista ambiziosa, atrocemente libera. tera estate, e c’era chi diceva che La Storia era un romanzo
Insomma, una cattiva maestra perché una maestra impos- Silvia Avallone (foto Duilio sbagliato perché scorretto da un punto di vista marxista-le-
sibile. Piaggesi) è nata a Biella ninista. Ma in realtà, La Storia è un romanzo scorretto da
Ho passato gli ultimi mesi gomito a gomito con lei, men- nel 1984, vive a Bologna. tutti i punti di vista. Per questo è un romanzo vero.
tre cercavo di scrivere una tesi di laurea degna del suo lavo- Sue poesie e racconti sono
ro. La sua presenza maestosa e arcana mi ha turbata. Mi è apparsi su «ClanDestino» e
sembrato di convivere con una di quelle nonne silenziose, «Nuovi Argomenti». Ha
chiuse nel loro mistero, che ricamano ferme sulla loro sedia, pubblicato la raccolta di A quasi quarant’anni di distanza, un lettore come me, che
in una posa regale, con i gesti inaccessibili di chi sta com- poesie «Il libro dei è cresciuto senza quelle ideologie, si trova tra le mani un
piendo un’opera segreta. Una sarta lontana, millenaria, che vent’anni» (Edizioni della libro nuovo, che non è più quel manifesto politico contro la
getta un’occhiata ardente, di sfida divertita, alla studentessa Meridiana), con cui ha vinto Storia che si credeva, o quella denuncia sbraitata dello
che vorrebbe chiederle qualcosa, e non trova le parole giu- il premio Alfonso Gatto per «scandalo che dura da diecimila anni».
ste. l’opera prima. Nel 2010 è La Storia è per me, di tutto il Novecento italiano che ho
Quattro romanzi in una vita, due raccolte di poesie, due uscito il suo romanzo conosciuto, la testimonianza più coraggiosa di fiducia nel
racconti. La Morante non ha mai voluto lasciarsi condiziona- di esordio, «Acciaio», potere della parola letteraria. E non posso nasconderlo: so- RRR
re dal tempo, che detestava. L’unica cosa che le faceva davve- edito da Rizzoli, secondo no orgogliosa che sia stata una donna a scrivere questo ro-
ro orrore era la vecchiaia, doversi ritrovare lei — eterna ra-
gazza — nel corpo sformato e raggrinzito di una vecchia. Ma
al premio Strega, dietro
«Canale Mussolini»
manzo.
Perché è giusto rileggere La Storia oggi? Cesare Garboli,
Era «un romanziere» assoluto,
sapeva che le parole, loro, sono sempre adolescenti. E che i di Antonio Pennacchi nel 1995, aveva detto: «Basta guardarsi intorno, tenendo ben una strega ritirata ed eccentrica,
suoi libri non sarebbero invecchiati mai. fermo il video su certe immagini di basso gradimento che ci
Di tutti quelli che ha scritto — pochi, e tutti necessari — entrano svogliatamente in casa — che so, la Bosnia, la Cece- un’artista ambiziosa, atrocemente
ce n’è uno che ha fatto scandalo, ha provocato indignazione,
ha sollevato osanna e accuse, ha incendiato il 1974. Seicento-
nia...». Già, basta guardarsi intorno anche nel 2012 per capi-
re che ovunque nel mondo, e anche in Italia, nessuno di noi libera. Una cattiva maestra
mila copie, un’enormità. Neppure suo marito Moravia era
riuscito a fare tanto. Un romanzo incandescente, che non
può permettersi il lusso di starsene in silenzio, con le mani
in mano. Ma il punto non è solo questo: le ingiustizie, gli
perché maestra impossibile

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DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 33
Il nuovo Chabon è un film

Tributi
di Matteo Persivale
{ Il 9 marzo, l’ultimo lavoro di Michael Chabon
uscirà negli Usa: non è un libro — il nuovo
romanzo Telegraph Avenue per gli States arriva
in autunno, in Italia nel 2013 — ma un film. Di
fantascienza. La Disney manderà nei cinema
John Carter, adattamento dei racconti di Edgar
Rice Burroughs, il papà di Tarzan: tra gli
sceneggiatori che hanno adattato Burroughs
per lo schermo c’è anche Chabon, da sempre
fan della fantascienza, senza snobismi.

orrori, i delitti della Storia e del Potere gridano vendetta an- fissate dagli occhi attoniti di Useppe che «pareva interrogas-
che per come sono raccontati. Ed è qui che La Storia ci dice se un enigma». Non possiamo straziare ancora quei cadave-
quanto abbiamo bisogno di letteratura, e non ne possiamo ri, spiattellandoli come merce in prima pagina; dobbiamo
fare a meno. conoscere le loro storie, riviverle. Questo può farlo solo la
La Storia è una cronaca che ribalta la cronaca. Si chiude letteratura: farci uscire dalla solitudine e dall’indifferenza
su un arido trafiletto apparso di sfuggita sui giornali locali: che regnano nelle nostre iper-tecnologiche società del tem-
«Pietoso dramma al quartiere Testaccio — Madre impazzita po di pace.
vegliando il corpo del figlioletto». La maggior parte dei La prima volta che in que-
drammi che si consumano ogni giorno finisce così: dimenti-
cato il mattino dopo. Quella madre, quel figlioletto e il loro
sto romanzo entriamo alla
Stazione Tiburtina, vediamo
L’incipit
cane, che ha tentato fino all’ultimo di difenderli ed è stato
abbattuto per questo, vengono riassunti in poche righe su
un convoglio con un unico
passeggero: un vitello dagli
dei lettori
un quotidiano, e poi più niente. Come se la loro vita potesse «occhi larghi e bagnati» di-
ridursi a un’immagine straziante. L’immagine è solo un retto al macello. La seconda
istante, non è il tempo.
La Storia squarcia quell’immagine, rinnega il linguaggio
volta che ci torniamo, quel vi-
tello sarà diventato l’intera
Le nozze
irreale dei mass-media e restituisce alle vite, quelle più insi-
gnificanti, la loro dignità e il loro mistero. Ciascuno di noi,
comunità ebraica romana,
stipata nei vagoni-bestiame
capricciose
persino gli assassini brutali di cui vediamo le foto segnaleti- fermi sui binari, in attesa di
che al Telegiornale, o le vittime innocenti coperte da un telo
bianco in strada, o i mille nessuno che attraversano senza
peso la superficie terrestre, ha diritto ad essere raccontato, a
ricevere il beneficio di una storia, di un romanzo.
E sono queste vite minime, preistoriche, così simili all’esi-
essere deportata. La grazia
delle metafore, la densità
espressiva che dal parlato
s’inarca fino alla poesia, al
gioco potente delle similitu-
L uisa carissima,
con ritardo
veramente
vergognoso compio la
promessa di scriverti.
stenza selvatica di un animale — quelle di Iduzza, maestrina dini che accomunano perso- Che vuoi? Io sono
elementare precocemente invecchiata, e di Ninnarieddu, ne e animali in un’unica fa- sempre così assillata
una specie di Achille di borgata, e di Useppe, bambino idiota miglia, ci restituisce non la d’incombenze da
e prodigioso, e di Santina, una «mignotta» che faceva anche cronaca, ma la verità degli or- sbrigare per gli uni e
i tarocchi, e l’animaluccio senza coda tenuto in gabbia, e via rori, e anche l’irriducibile vit- per gli altri che qui a
così per tutti i sessanta e più personaggi — a restarci impres- toria della vita. Perché la vita Montù cominciano
se dopo la lettura della Storia. A dispetto delle polemiche vince in questo romanzo, an- veramente ad
arroventate del 1974, nel 2012 la Storia assassina ci appare che se tutti i personaggi muo- abusarne, e mai non
sconfitta dalla bellezza di queste vite che hanno attraversato iono. Chiudiamo il libro e ci riesco a fare nella
il tempo. sentiamo invasi di tenerezza giornata quello che mi
Sono le nostre vite, è la nostra piccola, indifesa, e d’indignazione. E vorrem- vado proponendo al
quotidianità. Anche noi costruiamo tane per ripararci dal mo fare qualcosa, offrire il mattino. Devi
mondo, e cerchiamo di proteggere impotenti le nostre fami- nostro contributo. E allo stes- comunque prepararti
glie, e non conosciamo il futuro anche se oscuramente lo so tempo sentiamo larga a sentire la novità che
presentiamo: la verità è che quegli infimi borghesucci, quel- quella consapevolezza di es- ti avevo annunciato.
le donne sconfitte, quei pischelletti senza futuro ci apparten- sere nel mondo, vivi e pre- Carlo fra qualche
gono. La Morante apre una voragine nel bel mezzo del tem- senti; di appartenere a una mese, forse in gennaio,
po, e ci riporta tutti quanti al nostro tiepido, ninnato, fondo comunità senza fine, di esse- si sposa e sposa quella
animale. re genitori e figli. signorina che
Anche noi abbiamo paura della Storia, oppure la sentia- Scrivere un romanzo che nell’anteguerra ti
mo indifferente perché troppo lontana e astratta rispetto al abbia un respiro universale, avevo mostrato in
volto concreto e vicino di chi amiamo. Ma se davvero voglia- che sia così ambizioso da vo- fotografia. Fa un
mo fare qualcosa e cambiare il corso della Storia nella dire- ler raccontare sia la vita al- matrimonio di
zione giusta, la Morante ci dice tra le righe che l’unico modo l’apparenza insignificante capriccio, ché non vi
per riuscirci è non dimenticare quel volto. Non fare come i dei nessuno che sono passati ha nulla nella
Leader Carismatici che hanno sempre proclamato rivoluzio- di qua, sia la Storia con la s fidanzata che bellezza
ni vuote, perché in quelle rivoluzioni non c’era posto per la maiuscola che ha permesso vera e gioventù
felicità delle persone, tutte quante. Auschwitz e il fascismo e le fiorente.
bombe e le armi, e che oggi è
diventata violenza latente e di Bruno Faccini
mediatica, sembra un’impre- pensionato,74 anni
Ma c’è dell’altro. Per un lettore della mia età, La Storia è sa quasi impossibile. Elsa Milano
anche una testimonianza senza retorica di cosa hanno dovu- Morante ci è riuscita. Ci è riu-
to affrontare i nostri nonni. Com’era la vita al tempo della scita una donna nel 1974. For- Invia il tuo
fame, dei bombardamenti, dell’occupazione nazista... Elsa se tutto questo coraggio ha
Morante ha vissuto la guerra in prima persona, nel 1943 con persino spaventato, inizial- incipit
il marito è fuggita nelle campagne di Fondi per salvarsi dai mente, alcuni ipercritici let- corriere.it/lettura
rastrellamenti; ed Enzo Siciliano nella sua biografia di Mora- tori. Ma la Morante ci ha av-
via ricorda che i due sposi a un certo punto, per la mancanza vertiti: Por el analfabeto a Insieme all’incipit — che deve es-
di tutto e perfino di foglie (era inverno), dovettero scegliere quien escribo. Ecco, lei era sere inedito — inviate anche un
se usare la Bibbia o I fratelli Karamazov come carta igienica. talmente anarchica e politica- indirizzo mail (corretto e controlla-
RRR Elsa Morante (Roma, Scelsero di sacrificare Dostoevskij, naturalmente. Ma l’aned- mente scorretta da scrivere to con regolarità) per consentire
1912-1985) esordì nel 1941 doto rende bene quello che poi sarà il racconto picaresco e per tutti noi, senza distinzio- alla redazione di contattare il vin-
«La Storia» rinnega con il volume di racconti «Il
gioco segreto». Seguirono
arioso della guerra nella Storia.
Forse, ci fa un po’ invidia quell’umanità che di fronte al
ni. Ed era così innamorata
delle parole.. Era come il suo
citore della settimana.

il linguaggio irreale dei mass «Menzogna e sortilegio» pericolo comune, alla tragedia collettiva, sa industriarsi co- piccolo Useppe: «Si capiva
(1948, premio Viareggio), me un formicaio, innescare una solidarietà straordinaria, che le parole, per lui, avevano un valore sicuro, come fossero
media e restituisce alle vite, «L’isola di Arturo» (1957), sfoderare risorse inaspettate. tutt’uno con le cose». Così La Storia esce dalla carta stampa-
«Il mondo salvato dai
quelle più insignificanti, la loro ragazzini» (1968), «La
Elsa Morante lo aveva già capito: il vero orrore non si na-
sconde nell’eccezionalità del tempo di guerra, ma nella nor-
ta, e va là fuori, fa tutt’uno con il mondo. Diventa vita.
Questo è il genere di miracoli o stregonerie che Elsa Mo-
dignità e il loro mistero storia» (1974), «Aracoeli»
(1982), tutti editi da Einaudi
malità del tempo di pace. Sono insostenibili le fotografie dei
partigiani impiccati, sulle riviste del 1945 appese in edicola,
rante è stata capace di fare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
34 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012

Percorsi Il reportage fotografico

Il popolo senza confini


Non chiamateli zingari: vita e sogni delle genti romanì
fotografie di JOSEF KOUDELKA

testo di SANTINO SPINELLI

L
a cultura romanì è una cultura
transnazionale, multiforme e paradigmatica
con infinite sfaccettature e sfumature. Si
dirama in tradizioni diverse, in molti Paesi, in
ogni continente. Il reportage fotografico di
Josef Koudelka dà a questo mondo, spesso
invalicabile per un eccesso di pregiudizi, volti
ed emozioni presentando uno spaccato di vita della realtà
romanì. Ogni foto svela, con sorprendente intensità, un
tassello del complesso mosaico che costituisce la
«romanipè» (identità Rom) e la eleva ad arte.
Ogni individuo/popolo si percepisce in maniera
particolare, ma viene percepito in maniera diversa da chi
appartiene a un’altra realtà etnica. L’etnonimo o
autonimo è il modo in cui un popolo denomina se stesso,
l’eteronimo è la maniera in cui un popolo denomina un
altro popolo con un’accezione quasi sempre dispregiativa.
Un esempio pratico: un italiano all’estero è spesso
definito «mafioso», «pizza e mandolino», «maccarone».
Ecco, questi sono eteronimi e hanno sempre un’accezione
negativa. Ma l’italiano sa di essere italiano e conosce il
significato profondo di questo termine che è dato dalla
sua identità, ovvero portatore di una specifica cultura che
proviene dall’Italia. Italiano e mafioso non significano la
stessa cosa e non sono sinonimi fra loro. Allo stesso
modo rom (o sinto, manouche, kalo, romanichal) e
zingaro (o nomade, gitano, bohémien, saraceno, heiden,
gypsy) non sono la stessa cosa e non sono sinonimi. Si
riferiscono allo stesso popolo, ma visti e denominati in
maniera differente. Rom e italiano sono etnonimi e
definiscono un popolo specifico, zingaro e mafioso sono
eteronimi con un’accezione dispregiativa, sovraccaricati
di negatività. E, quindi, sono offensivi.
Il mondo romanì, transnazionale e paradigmatico, è una
nazione senza Stato e senza territorio. I confini di questa
nazione sono delineati dalla diffusione stessa, in tutti i
continenti, delle comunità romanès con il loro bagaglio
linguistico e culturale. La popolazione romanì è costituita
essenzialmente da cinque grandi gruppi: rom, sinti, kale,
manouches e romanichals. L’etnonimo di ciascuna
comunità riflette un mondo e un sistema culturale Ritratti senza tempo
particolari: è la prima linea di confine tra il proprio
mondo e quello degli «altri» ed esprime appartenenza ed In queste pagine pubblichiamo alcune fotografie inedite di
identità. Ogni etnonimo esprime il concetto di «essere Josef Koudelka e altre pubblicate nel libro «Zingari», edito
umano», ovvero di «coscienza di se stessi». Le foto di da Contrasto. Questi scatti sono stati realizzati dal grande
Koudelka colgono questa essenza. fotografo ceco negli anni Sessanta, tra la Spagna e l’Europa
© RIPRODUZIONE RISERVATA dell’Est (© Josef Koudelka/Magnum Photos/Contrasto)
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 35
Milanesi a regime L’architettura nell’era globale

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Fondazione Martedì 21 febbraio, alle ore 18 in Sala Buzzati, Mercoledì 22 febbraio, alle ore 18 in Sala Buzzati.
Corriere della Sera appuntamento su «Gli anni bui di Milano. Da Bava «Incertezze e simulazioni. Il ruolo dell’architettura
0287387707 Beccaris a piazza Fontana — Milanesi a regime. nell’era globale». Intervengono Vittorio Gregotti,
Vita quotidiana durante il fascismo». Franco Rella, Vincenzo Trione.
rsvp@fondazionecorriere.it Interviene Roberto Chiarini. Coordina Stefano Bucci.

Il volume e la mostra Il saggista RRR


Il libro Zingari (Contrasto, pp. 192, e 59) propone per la prima volta la Santino Spinelli (Pietrasanta, 1964), in arte «Alexian», è saggista, poeta,
versione originale del reportage fotografico Cikáni, che Josef Koudelka
realizzò con il grafico Milan Kopriva nel 1968 e che doveva essere
compositore, musicista e docente universitario rom. Ha due lauree,
una in lingue e letterature straniere e l’altra in musicologia, entrambe
Una copertina
pubblicato a Praga nel 1970. Proprio in quell’anno Koudelka lasciò la
Cecoslovacchia e il volume non andò mai in stampa. Cinque anni dopo,
conseguite a Bologna. Nel 2002 ha ottenuto l’incarico di docente di lingua
e cultura roman all’Università di Trieste, primo rom in Europa a detenere un lettore
in Francia, fu pubblicata una versione ridotta. Oggi Contrasto propone tale cattedra. Oggi insegna lingue e processi interculturali all’Università
— in edizione limitata — una versione ampliata dell’opera di Koudelka, di Chieti. Con il suo gruppo, l’Alexian Group, tiene numerosi concerti in
fedele al progetto del 1968, che contiene 109 fotografie scattate Italia e all’estero. Ha pubblicato partiture musicali per orchestra, ensemble
nell’allora Cecoslovacchia, in Romania, Ungheria, Francia e Spagna. e fisarmonica, e ha tenuto concerti con l’Orchestra sinfonica abruzzese
Il volume propone anche un saggio del sociologo Will Guy, autore
dei testi che accompagnavano la prima edizione di Zingari. Le immagini,
e con l’Orchestra europea per la pace a Strasburgo al Palazzo del
Consiglio d’Europa. È in libreria il suo libro «Rom, genti libere. Storia, arte
L’universo di Giosetta
dal 22 giugno, saranno in mostra a Milano alla Fondazione Forma e cultura di un popolo misconosciuto» (Dalai, pp. 384, e 17,50) Un segno azzurro, il volto di
una donna: le labbra rosse,
le lacrime che evocano un
dolore ancora vivo. Il
dipinto che Giosetta Fioroni
ha creato per la copertina
della «Lettura» è un
viaggio nel mondo
femminile, in quell’universo sensibile e
misterioso che ha accompagnato tutto il suo
lavoro di artista colta, dolce, attenta ai
mutamenti della storia. Giosetta Fioroni, una
delle voci più alte dell’arte italiana, unisce la
matrice di una pittura materica e densa di
colori con la ricchezza di uno sguardo sempre
profondo, passionale, eppure delicatissimo.
L’artista viene da quella straordinaria stagione
che porta il nome di «Scuola di Piazza del
Popolo». E di quella «scuola», che metteva
insieme Schifano, Festa e Angeli, è l’unica
donna: non a caso, tra tutti, è stata l’unica
capace di interpretare (nell’arte e nella vita) il
senso della speranza. Intellettuale raffinata (è
stata per 25 anni a fianco di Goffredo Parise)
ha attraversato la storia culturale del Paese
offrendo una nuova coscienza della visione: le
sue eteree figure femminili racchiudono il
senso del tempo, della vita che si intreccia tra
l’eco della «grande storia» e quello minimo
delle memorie private. Proprio come nel verso
di Sandro Penna che Giosetta Fioroni ha scelto
per accompagnare la sua opera: «Io vivere
vorrei addormentato entro il dolce rumore
della vita». (gianluigi colin)

RRR
Questa è una comunità transnazionale
e multiforme, è una nazione senza
Stato e senza territorio. La vastità Supplemento della testata Corriere della Sera
del 19 febbraio 2012 - Anno 2 - N. 7 ( #14 )
di questa nazione è delineata dalla Direttore responsabile Ferruccio de Bortoli

diffusione stessa, in tutti i continenti, Condirettore


Vicedirettori
Luciano Fontana
Antonio Macaluso
delle comunità romanès con il loro Daniele Manca
Giangiacomo Schiavi
Barbara Stefanelli
originale bagaglio linguistico e culturale Supplemento a cura
della Redazione cultura Antonio Troiano
Pierenrico Ratto
Paolo Beltramin
Stefano Bucci
Antonio Carioti
Serena Danna
Dario Fertilio
Cinzia Fiori
Luca Mastrantonio
Pierluigi Panza
Cristina Taglietti
Art director Gianluigi Colin

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