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INSIEME ,
CAMMINIAMO !
periodico di informazione della
Parrocchia Gesù Adolescente

Anno 3
Numero 13
Come io vi ho amato.
Marzo 2011

Siamo impastati e assetati di amore, ma se non troviamo la giusta via che ci porta a far spazio all’
altro diverso da noi, svuotandoci dall’illusione o dalla pretesa di bastare a noi stessi, non incontriamo
l’esperienza personale più significativa che è quella dell’ amore vero.
Ogni giorno possiamo constatare che per dissetare la nostra sete non bastano le acque torrenziali del
nostro amore piene di promesse ma che poi, incontrando gli inevitabili scogli, facilmente si frazionano
e si esauriscono. Dobbiamo poter attingere più in profondità ad acque calme, copiose, trasparenti, an-
dando alle sorgenti della vita, per fondare le nostre relazioni su di un amore forte, fedele e inesauribi-
le, oltre i nostri limiti.
Dio – proprio conoscendo la nostra poca coerenza nel bene, l’ingratitudine e l’inganno dettato, più che
dalla cattiveria, dalla sete di un tutto che non sappiamo decifrare né gestire senza Dio- non ha limita-
to la sua azione di misericordia e di salvezza. Infatti, attraverso la vita, la morte e la risurrezione di
Gesù, Dio si è fatto vicino e vuole condividere con noi la nostra storia .
E non solo, ma egli è voluto entrare nel quotidiano della nostra vita per trasformarla dal di dentro in
amore e in vita nuova che non muore.
Le parole e i fatti che riguardano Gesù, la novità sorprendente della sua presenza di Crocifisso Risorto
che egli continua a donarci nel pane eucaristico –destinato ad un banchetto per tutti i popoli – ci pos-
sono trasformare in persone capaci di vivere relazioni nuove, liberate, aperte all’accoglienza, al perdo-
no, alla comunione.
Un amore che non viene da noi, ma che riceviamo da Dio in sovrabbondanza. Infatti, l’amore di Dio è
stato riversato nei nostri cuori attraverso la Pasqua di Gesù che ha effuso lo Spirito Santo per portarci
a scoprire nella nostra esperienza personale il dono divino del Padre offerto a noi tutti, ieri, oggi e
sempre.
Lo Spirito Santo è il fuoco di amore che illumina e riscalda, operando nel cuore delle relazioni per tra-
sformare, lungo i secoli, l’umanità e il mondo. E’ un amore che non si arresta agli ostacoli e non cam-
bia anche di fronte all’estrema ingratitudine dell’uomo. Anzi, può utilizzare la croce, lo sbaglio, la col-
pa e persino ogni male come combustibile per manifestare il bene infinitamente grande e gratuito di
Dio che si offre ad ogni uomo come amore e perdono.
Questo è un fatto già avvenuto nella Pasqua vissuta da Gesù: Egli ha potuto attraversare con lo Spiri-
to dell’amore la sua passione e morte e diventare, risuscitato dal Padre, primizia di una nuova crea-
zione destinata a tutti i popoli.
L’ Eucaristia è il dono supremo dell’amore divino che ci viene continuamente messo a disposizione
perché di questo stesso amore ci amiamo gli uni gli altri –“ amatevi come io vi ho amati “ ( Gv 15,12 )
– dal di dentro di una vita piena di comunione.
Iniziamo con coraggio il cammino della Quaresima che ci conduce alla speranza della Pasqua.
Ciao !
P.Enrico
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Per iodico di in for ma zione de lla Numero 13


Parrocchia Gesù Adolescente

CINEBARNAB.forum - A scuola di Cinema a cura di Patrizia Timossi

Da critici autodidatti, ma soprattutto da grandi appassionati, vogliamo provare a entrare nel linguaggio di quella
che, a buona ragione, è stata definita la 7^ arte (dopo pittura, scultura, architettura, letteratura, danza, musica)
e mettere a fuoco progressivamente tutti quegli accorgimenti che non sono casuali, ma rispondono a precise esi-
genze e intenzioni .
Un possibile approccio potrebbe essere quello di partire dall’”A-B-C” , in modo forse un po’ didascalico, ma spe-
riamo comunque utile.
Apparirà scontato, ma il linguaggio filmico è un sistema di comunicazione che si basa su due codici: visivo e
sonoro, e nella narrazione l’autore si rivolge ai destinatari (ciascuno di noi) attraverso due livelli di comunicazio-
ne:
• uno, per così dire, orizzontale: i personaggi comunicano direttamente tra loro
• uno verticale: l’autore comunica con i destinatari indirettamente, attraverso le immagini, le battute
dei personaggi, i suoni
Come il linguaggio verbale si basa sulle parole, con le quali si compongono frasi e periodi, anche il linguaggio fil-
mico dispone di unità minime: le inquadrature, cioè l’insieme di più fotogrammi che descrivono per un certo
tempo un ambiente, una persona, una situazione. Ogni inquadratura, inoltre, definisce una porzione di spazio
ripresa da un punto di vista più o meno lontano dal soggetto rappresentato, cioè un campo (lunghissimo, lungo,
medio).

Se poi il soggetto principale dell’inquadratura


è una persona la sua posizione è definita dal
piano: tutti abbiamo certamente imparato a
riconoscere il “primo piano”, che è
l’inquadratura del viso del soggetto, al più
comprese le spalle, e il primissimo
piano, in cui si vede solo il viso in modo molto
ravvicinato, ma c’è anche un modo di ritrarre a
mezza figura e a figura intera, oppure addirittura
un singolo dettaglio del viso.

Nelle scelte di un regista rientra anche l’angolo di ripresa, che consiste nella posizione della macchina da presa
rispetto al soggetto (es. dall’alto o dal basso, o in maniera neutra)
E’ intuitivo come tutti questi accorgimenti incidano sulla modalità di comunicazione e quindi sulla buona riuscita
di sensazioni e messaggi che il lavoro deve contenere nell’intenzione del regista; anche le immagini hanno mag-
giore o minor senso a seconda di come sono proposte, girate, montate, e non sono meno importanti dei dialoghi,
comunicano allo stesso modo e completano l’insieme. (continua)
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Parrocchia Gesù Adolescente

Recensione libraria a cura di Ines Caminiti

S.Ceccanti: “Al cattolico perplesso”, ed.Borla, 2010, euro22

Partendo da un senso di perplessita’ diffusa nell’osservare la societa’ attuale, l’efficacia


dell’impegno politico dopo la fine dell’unita’ politica dei cattolici e l’avvento del bipolarismo,
l’autore analizza gli eventi degli ultimi decenni, dalla caduta del Muro, alla prima guerra del
Golfo, alle vicende in Afghanistan…e affronta istanze etiche in seno alla religione ed alla politi-
ca…concludendo con una speranza per il futuro, superando discriminazione e intolleranza,
pregiudizio e incoerenza sia nella sfera privata sia in quella pubblica…in nome di solidarieta’ e
carita’ come possibili soluzioni anche politiche nella cornice della laicita’…
Un’opera poderosa, anche se in poche pagine, capitoli di ampio sguardo e di indubbia consi-
stenza…che inducono il lettore a non essere indifferente e insensibile ai grandi temi attuali…

Momenti di riflessione Ines Caminiti


La musica: un’apertura alla trascendenza

Esistono componimenti musicali, non solo di Mozart e Bach, ma anche di autori moderni, che presentano un equi-
librio, una compostezza, un corredo armonico di timbri e suoni talmente avvolgenti e rasserenanti da
rimandare a qualcosa di indicibile, di misterioso, di limpido e trasparente.
Spartiti di rock melodico riescono addirittura a mescolare le tonalita’ in minore e maggiore, colorandole
di pathos, e con sorprendenti passaggi dall’adagio al giocoso intrecciano armonie cromatiche, che indu-
cono a momenti di carattere meditativo e suscitano commozione, raccoglimento, preghiera e addirittu-
ra brevissimi attimi di beatitudine.
Dall’ascolto di tali melodie appare sottilissimo il confine tra la musica, la piu’ immateriale delle arti, e il richiamo
al trascendente, al sovrasensibile, all’ineffabile mistero di Dio.
In particolari momenti di intimo coinvolgimento e attenta partecipazione all’ascolto si riesce a cogliere interior-
mente - nel puro suono - il suono del bello, il suono dell’altro, il suono dell’infinito che ci sovrasta.
Ecco allora che fare esperienza di una musica cosi’ aulica diventa sensazione liberatoria e rasserenante in grado
di percepire una profondita’ misteriosa e penetrante.
La musica dunque si propone come specchio della realta’ terrena e intuizione di quella divina, come momento di
superamento e sintesi della contigenza, della precarieta’ e apertura all’oltre: ecco allora che queste tracce di tra-
scendenza - che ci emozionano e ci levano per qualche attimo il respiro - trasformano un’esperienza antropologi-
ca in intuizione e pace teologica.

Ricette : il richiestissimo “LIQUORE ALLA LIQUIRIZIA “ di Anna Rossi

Ingredienti (dose per circa 4 litri di liquore)


2 LITRI ACQUA FREDDA 1 LITRO ALCOOL ETILICO PER LIQUORI 1,5 KG ZUCCHERO
200 GR LIQUIRIZIA A TRONCHETTI O POLVERE DI LIQUIRIZIA
Procedimento :
Se si parte dalla liquirizia in tronchetti è possibile ridurla in polvere utilizzando un mixer robusto o meglio ancora
un macinino da caffè elettrico, inserendone una cucchiaiata alla volta ed aggiungendo ogni volta anche un cuc-
chiaio di zucchero.
Mescolare bene la polvere ottenuta con il resto dello zucchero, mettere l’acqua in una pentola e versare poco per
volta la polvere zuccherata mescolando con un cucchiaio per non formare grumi.
Portare ad ebollizione e fare bollire circa 5 minuti, sempre mescolando ogni tanto, spegnere, lasciare raffreddare
bene e quindi aggiungere tutto l’alcool mescolando ancora bene.
Imbottigliare in bottiglie di vetro con tappo a vite conservare in luoghi freschi e al buio. Prima di consumarla te-
nere qualche ora in frigo.
Si può consumare anche appena fatto, non occorre lasciare “stagionare”.
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Parrocchia Gesù Adolescente

SOLIDARIETA’…..non solo alimenti !


Il secondo sabato di febbraio (quest’anno il 12 scorso) si tiene da undici anni una bella manifestazione
di solidarietà in tutta Italia, che ha per slogan “Dona un farmaco a chi ne ha bisogno” e che viene de-
finita “Banco Farmaceutico”, in analogia al più noto Banco Alimentare, con il quale condivide il metodo
e la finalità caritativa.
Anche nella nostra provincia, dopo una partenza un po’ in sordina, negli ultimi anni si è registrata una
partecipazione sempre maggiore a questa giornata di solidarietà, che quest’anno ha coinvolto ben 56
farmacie, più di 300 volontari e, nonostante la crisi, ha permesso di raccogliere quasi 7400 farmaci ,
distribuiti ad enti impegnati nell’aiuto ai più poveri.
Alcuni nostri ragazzi, appartenenti al “ Gruppo Beta” guidato da Claudia ed Elio, hanno aderito come
volontari, dando la disponibilità per coprire alcuni turni di servizio in una grossa farmacia di quartiere
e posso sicuramente affermare che si è trattata di una bella esperienza, tanto per loro, quanto per noi
adulti coinvolti. I ragazzi, dopo un attimo di incertezza iniziale, dovuta alla grande affluenza di pub-
blico e alla necessità di sostenere colloqui diretti con i clienti, hanno dimostrato che è possibile stabili-
re anche con estranei un bel clima di condivisione e con la loro spontaneità hanno vivacizzato la rac-
colta, riuscendo a trasmettere davvero il messaggio di solidarietà della giornata!!! E così sono giunti
anche i risultati….
300 farmaci raccolti!!! Quasi il doppio di quanto abitualmente donato dai clienti in quella farmacia…
Non male per dei pivellini!!! Naturalmente gli adulti presenti li hanno già formalmente scritturati per la
prossima edizione…l’invito vale, ovviamente, per tutti, adulti e ragazzi!
Nel ringraziare ancora tutti coloro che in parrocchia hanno in vario modo collaborato, vorrei solo evi-
denziare quanto già esaminato con il gruppo nella riunione di domenica sera e cioè che molte volte
noi pensiamo ai grandi uomini e ai loro grandi gesti, ma spesso abbiamo a portata di mano piccoli ge-
sti, che però possono cambiare davvero la vita di tanti…a cominciare da noi….
Grazie ancora di cuore ai nostri ragazzi e…appuntamento al secondo sabato di febbraio 2012!!!
Paola Pastorini

Polisportiva Città dei Ragazzi-Notizie a cura di Fabio Giuffra

Eravamo una trentina il 13 Febbraio sulle nevi di Sangiacomo di Roburent ,in occasione della prima
gita organizzata dalla Polisportiva!
Quindici di noi, giovani e meno giovani ,e tra questi il Presidente con la consorte, , hanno partecipa-
to alla gara NON agonistica 1°trofeo Parpaiun-4° Trofeo Cassarola.
Con entusiasmo e spirito di divertimento,ci siamo cimentati in uno slalom “gigante”che ha visto il
successo nella categoria femminile della nostra
Francesca Antognozzi.
Nell’immediato futuro , La Polisportiva si propone di
organizzare altre occasioni di incontro ,pertanto Vi in-
vitiamo ad associarvi ed a partecipare alle attività già
presenti.

Prossimi appuntamenti ,il 10 Aprile per i


TORNEI DI BOCCE e di PING PONG
IL 25 Aprile per la ROSTICCIATA
Il 1° Maggio per la GITA ESCURSIONISTICA,
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Parrocchia Gesù Adolescente

ORARI delle S.MESSE 2010-2011

da Gennaio a Giugno compresi:

Feriali ore 8.30; 18.00 *** Festive ore 9.00;11.00;18.00

Luglio:
Feriali ore 8.30; 18.00 *** Festive ore 9.00; 11.00

Agosto:
Feriali ore 8.30 *** Festive ore 9.00; 11.00

Settembre:
Feriali ore 8.30; 18,00 *** Festive ore 9.00; 11.00

da Ottobre a Dicembre compresi:


Feriali ore 8.30; 18.00 *** Festive ore 9.00;11.00;18.00

Messe Prefestive sempre alle ore 18.00

Grandi Mostre in Italia

MATISSE, la SEDUZIONE di MICHELANGELO


BRESCIA,MUSEO di Santa GIULIA.

Dedicata al più enigmatico degli artisti moderni,l'esposizione ne ricostruisce l'intera vicenda artisti-
ca,analizzando in particolare il rapporto conl'opera di Michelangelo,riferimento imprescindibile nell'e-
laborazione di un arte orientata in direzione di una SEMPLIFICAZIONE del linguaggio pittorico,con
una scelta rivoluzionaria sul COLORE,sul rapporto tra LINEA E VOLUME e tra SCULTURA E PITTURA.

Grazie a prestiti eccezionali da varie istituzioni straniere,è stato possibile riunire CENTOTTANTA
opere tra dipinti,sculture,disegni e incisioni che ben documentano le varie tappe del suo itinerario
creativo : dalle prime opere FAUVE agli anni della maturità.

Scandiscono il percorso suggestivi calchi ottocenteschi delle più importanti sculture di


Michelangelo,che spesso Matisse metteva sullo sfondo nelle sue nature morte e nei suoi famosi in-
terni
.
BRESCIA,MUSEO DI S.GIULIA FINO AL 12 GIUGNO 2011
ORARIO 9-20 --TEL 800-775083 --www.matisse-brescia.it
Roberto Peruch
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ESSERE CHIERICHETTI dalla A alla Z (2° parte)


- STORIA DEL PATRONO DEI MINISTRANTI -

Avevo concluso l’articolo dello scorso numero con un interrogativo: per


quale motivo la caratteristica tunica dei chierichetti si chiama “tarcisiana”?
Semplice, perché il santo patrono dei ministranti è proprio San Tarcisio
(all’anagrafe “Tarsicio”, che vuol dire «di Tarso»). Purtroppo non abbiamo
molte informazioni sulla sua vita, tuttavia è nota a tutti la sua drammatica
morte quando aveva all’incirca 12 anni. Ma procediamo con ordine.

Tarcisio era un giovane ragazzo cristiano vissuto nel III secolo, in uno dei
periodi più tragici per il Cristianesimo: le persecuzioni dei fedeli erano dav-
vero brutali e portare l'Eucaristia dalle Catacombe alle carceri e agli am-
malati era per i Diaconi un’impresa non da poco. Un giorno Tarcisio si offrì
insistentemente come volontario per portare la Comunione nelle carceri; il
sacerdote della Catacomba, seppur con molta perplessità vista la giovane età di Tarcisio, gli affidò la
delicatissima missione. Quando era ormai giunto a destinazione e tutto sembrava andare per il me-
glio, si imbattè in un gruppo di ragazzacci che già conosceva. Essi si incuriosirono nel vedere che
Tarcisio stringeva fortemente le mani al petto e cercarono in tutti i modi di strappargliele, invano.
Quando i ragazzi capirono che il giovane portava i Santi Misteri (imbeccati da un estraneo che pas-
sava lì vicino), lo iniziarono a pestare a morte con una violenza inaudita. Il massacro si concluse so-
lo con l’arrivo di una guardia, che fece allontanare all’istante quei teppisti; il soldato si avvicinò al
povero Tarcisio, il quale gli disse pochi istanti prima di spirare: “Io sto morendo, ma il Corpo del Si-
gnore è salvo!”.

Dunque quei delinquenti non erano riusciti in alcun modo a strappare l’Eucaristia dalle mani di Tarci-
sio; inoltre, come viene tramandato, si dice che l'Ostia sia rimasta impressa sulla carne del nostro
protagonista come simbolo di fedeltà e di purezza. San Tarcisio si festeggia il 15 agosto.

Augurandomi che anche questo articolo abbia suscitato il vostro interesse, colgo l’occasione per au-
gurarvi una Pasqua all’insegna della gioia e della serenità!

Flavio Giuffra

9 Ottobre 2010

Inaugurazione del

nuovo Teatro

Parrocchiale

con la Compagnia del

Muretto

Curiosità...
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Conversazioni raccolte ….durante l'esecuzione dei lavori di rifacimento del teatro

Ma cosa state facendo???

operatore del cantiere: Ciao Marco, stiamo rifacendo il vecchio teatro (dove anche i tuoi genitori si sono
conosciuti);

ma perché? Era bello così!;

operatore: vedi Marco, con il passare del tempo tutte le strutture che ospitano tante persone, così come gli
stadi, le piscine, devono essere adeguate alle normative che vengono approvate per rendere questi
spazi più sicuri. Quindi, il nostro teatro in Parrocchia, anche se non è grande come i teatri della città, il
monumentale e bellissimo Carlo Felice o il teatro della Corte, aveva bisogno di modifiche per renderlo
sicuro per tutti gli eventi: le recite, la visione dei film dei campi estivi e invernali, i concerti dei ragazzi
più grandi o solo per gli incontri tra gli adulti.

Si va beh,...ok, questi sono discorsi da grandi, ma cosa state facendo veramente??;

operatore: allora, prima abbiamo svuotato tutto il teatro dai mobili di scena, le vecchie quinte, le luci e
smontato il palco in legno. Poi abbiamo iniziato a costruire i sostegni in muratura e il nuovo palco,
che come tutte le strutture deve essere resistente ad un ipotetico incendio per almeno due ore; all'in-
terno del pavimento realizzato con un cemento speciale più leggero del solito, sono stati inseriti tutti i
cavi elettrici per l'accensione delle luci da un lato e dall'altro del palcoscenico in modo che il regista da
questo quadro elettrico possa far funzionare tutte le luci sia della sala, sia dei fari sui binari che vedi
attaccati al soffitto. Come puoi vedere, Marco, ora stiamo provando l'impianto luci, accendendo un
faro alla volta o le tante combinazioni possibili, perché è importante che il viso degli attori, o dei musici-
sti nel caso di un concerto, non ricadano mai in zone poco illuminate. Cosi ora pensiamo di aggiungere
altri due fari laterali sotto le casse acustiche che servono per il cinema, in modo da illuminare al meglio
tutta la scena teatrale. Tra qualche giorno poi inizierà la posa del pavimento in legno del palcoscenico
tutto interamente di legno, perché possa restituire un suono e una voce, bello come quello originale, e
che sarà poi verniciato con una speciale vernice che fa sì che non possa emettere fumi pericolosi nel
caso d'incendio. Alla fine, anche il montaggio del sipario, delle quinte e dei teli di fondo, che
anche loro sono realizzati con materiali resistenti al fuoco e non emettono fumi nocivi, ci faranno avere
anche qui nella nostra Parrocchia un teatro nuovo con un palco più grande, con spazi maggiori dietro le
quinte e in regola con le leggi ma soprattutto più sicuro perché vedi, anche quelle porte in metallo con
il maniglione antipanico, davanti a quelle originali di legno del corridoio, sono molto utili e oltre ad evi-
tare la propagazione del fuoco ci aiutano a contenere il rumore che potrebbe andare a disturbare i Padri
che non assistono agli spettacoli ed i ragazzi che dormono all'ultimo piano.

Ok, ok ora però vado a giocare a pallone giù in Città perché i miei amici mi hanno mandato un
sms che sono arrivati e mi stanno aspettando....Ciao ciao, poi dopo la prima recita ti dirò se
tutto quello che avete fatto mi piace o no!!

operatore: Ciao Marco, ci vediamo alla Prima allora.

Mauro Bottino
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Commento all’articolo “Meditazione attorno all’amore” di


Renato Zilio (corrispondente da Londra di “La perfetta letizia”):

Un monaco trappista racconta: “Se cerchi la perfezione, come molti fanno, sarà inutile il tuo cammino. La per-
fezione conosce Dio, ma solo di passaggio. Parte da te e, passando attraverso lui, termina ancora in te stesso.”.
E’ stupendo pensare a come le cose diventino semplici… In queste righe vengono smantellate immediatamente
tutte quelle idee irraggiungibili e quasi divinizzate di perfezione e santità. Partire da noi, dalla nostra umanità,
dalla compassione, dal coraggio e dall’umiltà ed essere perfetti, dove viviamo, dove lavoriamo, a tu per tu con
chi amiamo.
“In tutto quello che fai, ama. – continua il racconto - L’amore parte da Dio (Dio è Amore), coinvolge l’uomo e
finisce in lui. Dio creò l’uomo perché sappia amare: così, solamente, l’essere umano troverà la propria felicità.
Amare è il cammino più personale che tu possa compiere. Ognuno ama con la forza che possiede, con i limiti
che l’accompagnano e con la grandezza di cuore che ha saputo coltivare. A differenza della perfezione, però,
l’amore parlerà sempre di Dio e del suo modo così umano di rivelarsi”. L’amore è la migliore qualità degli uomi-
ni e di/da Dio; eppure così umano, nel senso che è come un seme dentro ogni creatura, lui c’è, è lì da sempre
perché messo dal Padre, e si rivela nella storia personale di ognuno. Con i propri limiti, con il bagaglio di ciò
che si è ricevuto, con l’apertura delle braccia nel voler amare come si può e si sa fare; ma è la strada giusta,
l’unica per realizzarsi come figli dell’Amore. Amare è realizzare il proprio progetto di vita.
Tra l’altro in queste poche righe si riscontra un effetto quasi paradossale nella “ricerca della perfezione”. La
“ricerca della perfezione” spesso si concretizza attraverso una conformista “ricerca di originalità” che distoglie
da se stessi travisandosi rispetto ai modelli a cui si tende, “coniugando il condizionale, il tempo della non-
realtà. Io vorrei, io dovrei…”. Le parole del racconto sono controcorrente nell’invito ad essere “originali” aman-
do, perseguendo la strada più personale che si possa compiere, con le forze che si possiedono e con i proprio
limiti e capacità. In questo modo si arriva forse anche ad una più reale consapevolezza di se stessi.
Il monaco continua il suo racconto spiegando come da questi presupposti possa scaturire la gioia e la certezza
di vivere una vita ideale, dove Dio fa risplendere il suo volto, ma a partire da noi, “dall’umano che siamo”. E se
si ama, si è belli; se si ama si è creativi, mai ripetitivi, mai abitudinari: “la ripetizione uccide il gusto delle cose”
suggerisce il monaco.
“Tu hai un nome, un volto e un cammino che sono unici. La tua responsabilità e la tua libertà faranno di te ve-
ramente te stesso: per questo potrai dire io. Ma chi dice io desidera poter aggiungere subito tu a qualcuno. Co-
sì, lo sguardo di un essere umano sogna di trovarsi davanti a un altro volto - la superficie più espressiva della
terra - per potersi esprimere.” . Meravigliosamente poi, dall’espressione e dal ritorno che ne consegue, nasce la
relazione, e da essa, uscendo da se stessi, nasce un noi, la cosa più bella, la meta del sogno o, se vogliamo,
progetto di vita di tutti.
Il racconto prosegue: “Un oggetto lo si può sempre definire e misurare, ma una persona non potrai mai guar-
darla così. Dovrai imparare a guardarla come fosse la storia di un fiore: all’inizio un seme, poi un germoglio, poi
un filo d’erba, un bocciolo, infine si aprirà quanto più il clima attorno lo invita.” Ad amare si impara, è un per-
corso, un cammino lento, una scoperta che dura tutta la vita.
Continua il monaco: “La persona umana, in fondo, va aiutata a maturare piano piano. La tua pretesa, allora, di
conoscere subito una persona, di definirla già appena la incontri, sarà rinchiuderla in una serie di giudizi, quasi
come in una tomba senza possibilità di risorgere.”.
Ed ecco la celebrazione di una virtù forse superiore alla coerenza della perfezione: “Un essere umano è sempre
accompagnato dal suo mistero e dalla possibilità di trasformarsi”. Conoscere un essere umano è quindi sempre
interessante, mai monotono, perché la stessa persona, oggi, può essere diversa da com’era ieri; soprattutto se
c’è un’apertura all’ascolto anche di chi è diverso in idee o religione e ad una conversione continua.
Il racconto termina, passando “dall’ascolto al cuore”, con una semplice frase che sembra incorporare la vera
ricetta per una “sana” ricerca della “perfezione” dell’amore (e non di se stessi): “Ascoltare l’altro, sempre così
differente da te, fino al più profondo di se stessi: questo, forse, non è amare?”.

Per chi fosse interessato al testo integrale:


http://www.laperfettaletizia.com/2011/02/meditazione-attorno-allamore.html?
sms_ss=facebook&at_xt=4d637eea0cf7ff02%2C0

Valeria Cubeda e Francesco Caprile


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Parrocchia Gesù Adolescente

LA DONAZIONE DEL CORDONE OMBELICALE: CIO’ CHE HA NU-


TRITO UNA VITA, PUO’ ANCORA DARE VITA

Ecco, dopo nove mesi di trepida attesa, il bambino sta per na-
scere, la gioia di mamma e papà, la soddisfazione dell'equipe
medica che prima di porgere il neonato alla mamma, provvede
a recidere e eliminare l'ormai inutile cordone ombelicale. Ma
oggi questa scena potrebbe avere un finale leggermente diver-
so. Il cordone ombelicale, che normalmente viene gettato, con-
tiene sangue ricco di cellule staminali, le stesse del midollo os-
seo. Perché dunque è così importante il cordone ombelicale?
Perché il trapianto di cellule del sangue cordonale consente di curare pazienti pediatrici e adulti af-
fetti da leucemia e da particolari malattie e tumori del sangue.
La donazione del cordone ombelicale consente di raccogliere immediatamente dopo la nascita il san-
gue cordonale, senza comportare alcun rischio né per il neonato, né per la madre. Se esso risponde
a determinati requisiti di sicurezza rispetto a malattie trasmissibili, ed altre, viene opportunamente
conservato presso bio-banche pubbliche.
Per i pazienti che necessitano di un trapianto a causa di una malattia del sangue, ma non dispongo-
no di un donatore familiare compatibile, il sangue conservato nelle bio-banche pubbliche è a disposi-
zione tramite registri internazionali che consentono di individuare quale sia il campione con la mi-
gliore compatibilità. Tali donazioni costituiscono perciò, un prezioso potenziale terapeutico. Oggi so-
no molti coloro che decidono di conservare in banche private all’estero il sangue cordonale del pro-
prio figlio solo ad uso esclusivamente personale (autologo), con la speranza che questo possa servi-
re, in futuro, per trovare terapie personalizzate ad eventuali patologie che il bambino potrebbe svi-
luppare negli anni a venire.
In Italia questa procedura di autodonazione non è consentita, salvo casi in cui un parente della ma-
dre o del nascituro sia affetto da malattie del sangue (leucemia, talassemia), perchè è sostanzial-
mente priva di fondamento scientifico e con buona probabilità potrebbe non portare ad alcun van-
taggio. Questi sono i motivi: in primo luogo, a oggi, non esistono prove scientifiche che indicano che
le staminali cordonali possano servire per curare patologie diverse da leucemia, talassemia e altre
malattie del sangue; in secondo luogo, considerando che si è iniziato a conservare il sangue cordo-
nale da pochi anni, non sappiamo se dopo 15 o più anni le cellule staminali cordonali mantengono la
stessa attività di quelle "fresche". Bisogna inoltre considerare un fatto importante: una malattia ge-
netica è dovuta ad un’alterazione del patrimonio genetico dell’individuo. Per questo l’utilizzo delle
proprie cellule staminali difficilmente consentirebbe la cura del proprio disturbo, in quanto le proprie
cellule staminali sarebbero soggette alla stessa alterazione genetica che è causa della malattia.
Oggi è utile essere a conoscenza che una mamma che decide di donare quel sangue offre a tante
persone malate una speranza in più di guarire e tornare alla vita. L’importante quindi è donare. E
donare con amore pensando agli altri potrebbe rivelarsi utile anche per noi.
Emanuela Balbis

GMG MADRID 2011


il 21 agosto 2011 a Madrid si terrà la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù. Alcuni ragazzi del gruppo Beta par-
teciperanno a questo straordinario ed imperdibile evento, recandosi nella capitale spagnola dal 14 al 22 agosto.
Essendo le spese -comprensive di viaggio, vitto e alloggio- molto consistenti ed abbastanza proibitive per ragazzi
che studiano ancora, chi al liceo chi all’università, il gruppo Beta ha deciso di dedicarsi ad un autofinanziamento
per permettere ad alcuni dei suoi membri di partecipare a questa spedizione. Nel mese di febbraio ha organizzato
una sorta di lotteria i cui premi erano stati donati dai giovani della parrocchia; all’orizzonte si prospettano altre
iniziative per raccogliere fondi: tornei di calcio, di pallavolo ed altri sport (ai quali si potrà partecipare versando
una simbolica quota di iscrizione), vendita di diversi articoli ,lavoro offerto negli spazi Parrocchiali e molto altro
ancora. Tutto questo per esserci, e in tanti, a portare il nostro contributo di parola e presenza a Madrid.

Gruppo Beta
Pagina 10 INSIEME ,CAMMINIAMO ! Anno 3

Per io d ic o d i in for m a zione d e lla Numero 13


Parrocchia Gesù Adolescente

“ IL NOSTRO INCONTRARCI ” ...agenda Parrocchiale

MARZO
• Domenica 6 ore 15,00 Pentolaccia alla Città dei Ragazzi per tutti i bambini, ragazzi, genitori e
non.
• Martedì 8, 15, 22 Corso di Preparazione al Matrimonio
• Mercoledì 9 Le Ceneri :S.Messe con imposizione delle ceneri ore 8,30; 18,00; 20,30. Ore
21,30 cena povera nella sala ospiti a mensa Inizia la Quaresima: “La croce di Gesù: dono
prezioso dell'amore di Dio”.
• Giovedì 10, 17, 24, 31 ore 18,30 Giovedì della Parola, ore 20,45 Cinebarnab.forum
Venerdì 11, 18, 25 ore 18,30 Via Crucis ; venerdì 25 anche ore 21,00
• Domenica 13 I^ di Quaresima : giornata di Spiritualità per giovani e adulti dalle 9,00 alle
17,00 con pranzo comunitario (si riprende nel pomeriggio alle 15,30)
• Lunedì 14, 28 ore 21,00 Gruppo Giovani; iniziano le benedizioni alle famiglie
• Mercoledì 16, 30 ore 21,00 Catechesi Adulti
• Giovedì 17 ore 16,30 Gruppo Caritas
• Venerdì 18, 25 ore 17,00 incontro I° anno di Catechismo
• Sabato 19 San Giuseppe
• Domenica 20 Festa del Papà; ore 16,30 incontro Giovani Famiglie
• Sabato 26 Giornata di preparazione alla Prima Confessione dalle ore 9,30 alle ore 17,00

APRILE
• Venerdì 1 Primo venerdì del mese ore 17,00 Adorazione Eucaristica per le vocazioni
sacerdotali e religiose, Vespri
• Venerdì 1, 8, 15 ore 17,00 Incontri primo anno di catechismo; ore 18,30 Via Crucis
• Sabato 2 ore 21,00 nel teatro parrocchiale intervento su: “L’uomo della Sindone:
guida alla lettura della sindone” relazione con videoproiezione del Prof..Ezio Fulcheri
(Anatomopatologo Università di Genova,responsabile dell’associazione ONLUS Abbraccio di Don
Orione)
• Domenica 3 dalle ore 8,30 alle ore 12,00 nei locali della parrocchia FIDAS raccoglie sangue
• Mercoledì 6 ore 16,30 Apostolato della Preghiera
• Giovedì 7, 14 ore 18,30 Giovedì della Parola; ore 20,45 Cinebarnab.forum
• Sabato 9 ore 15.30 Liturgia Penitenziale per tutti i bambini e i genitori del catechismo
• Sabato 9 e Domenica 10 ospitiamo l’associazione ABEO : acquistando un uovo di Pasqua
fai il pieno di solidarietà
• Domenica 10 ore 17,00 Giovani Famiglie
• Lunedì 11 ore 21,00 Gruppo Giovani
• Mercoledì 13 ore 21,00 Liturgia Penitenziale per giovani e adulti
• Giovedì 14 ore 16,30 Gruppo Caritas
• Domenica 17 Le Palme :S.Messa ore 10,30 benedizione degli ulivi e processione partendo
dalla Città dei Ragazzi.

CATECHISMO: dal 21al 29 compresi pausa per le Feste Pasquali. Si riprende il 2 Maggio.
CINEBARNAB.FORUM : dal 21 compreso pausa per le Feste Pasquali. Si riprende il 5 Maggio.
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Parrocchia Gesù Adolescente

21-22-23 TRIDUO SANTO

Giovedì 21 ore 18.00 S.Messa in “Coena Domini”, Cena del Signore, con lavanda dei piedi ai bambini
comunicandi; ore 21.00-22.00 Adorazione Eucaristica comunitaria;
Venerdì 22 ore 18.00 Passione del Signore;
Sabato 23 ore 21.30 Veglia Pasquale nella Notte Santa, al termine segue scambio di auguri nel no-
stro teatro parrocchiale;
Domenica 24 Pasqua: orario Festivo S. Messe
Lunedì 25 (dell’Angelo): orario feriale S. Messe; la Polisportiva Città dei Ragazzi organizza una gri-
gliata negli spazi aperti della PARROCCHIA,tempo permettendo...

MAGGIO
• Domenica 1 Domenica della Divina Misericordia S. Giuseppe Lavoratore
• Lunedì 2, 16, 30 Gruppo Giovani
• Mercoledì 4, 18 ore 21.00 Catechesi Adulti
• Giovedì 5, 12, 19, 26 ore 18,30 Giovedì della Parola; ore 20,45 Cinebarnab.forum
• Venerdì 6 Primo venerdì del mese ore 17,00 Adorazione Eucaristica per le vocazioni sa-
cerdotali e religiose, Vespri
• Sabato 7 ore 15,00 Ricordo del Battesimo dei bambini del primo anno di catechismo
• Domenica 8 Ritiro Bambini e genitori della I^ Comunione - Festa della Mamma
• Martedì 10 ore 21,00 incontro genitori, padrini e madrine dei cresimandi
• Mercoledì 11 ore 16,30 Apostolato della preghiera
• Sabato 14 Ritiro dei Cresimandi alle ore 15,00
• Domenica 15 ore 10,45 S.Messa con le Prime Comunioni – ore 16,30 Giovani Famiglie
• Giovedì 19 ore 16,30 Gruppo Caritas
Da Venerdì 20 a Domenica 22 Pellegrinaggio Cresimandi della nostra diocesi a Roma.
• Domenica 22 ore 11,00 consegna delle Beatitudini ai ragazzi del V° anno di catechismo
• Giovedì 26 serata di chiusura del Cinebarnab.forum
Da lunedì 23 a venerdì 27 si conclude l’anno di catechismo
• Sabato 28 ore 17,30 Cresime
Da sabato 28 a domenica 5 Giugno Pesca di Beneficenza e Banco vendita.

GIUGNO
• Venerdì 3 Primo venerdì del mese ore 17,00 Adorazione Eucaristica per le vocazioni sa-
cerdotali e religiose, Vespri
• Sabato 4 ore 21,00 Teatro la compagnia “I ragazzi del muretto” in : “Vinsanto”, com-
media brillante in due atti
• Domenica 5 Festa della Parrocchia e chiusura dell’anno Pastorale. Pranzo comunitario,
giochi alla Città dei Ragazzi.

Da giovedì 23 a Domenica 03 luglio


Campo estivo per bambini/e e ragazzi/e dalla III^ elementare alla IV^ superiore.
Parrocchia Gesù Adolescente
Padri Barnabiti …..INSIEME , CAMMINIAMO!
Via Padre G Semeria, 38-GENOVA Periodico trimestrale della Comunità Parrocchiale
tel 010358177
….scrivi i tuoi commenti,suggerimenti alla Redazione:
parrocchiagesuado@libero.it fabio.giuffra@gmail.com

ANAGRAFE PARROCCHIALE

Sono tornati alla Casa del Padre…


SCALESE GIUSEPPE, anni 57,V. S. Martino 9/10;
SARACCHI ELVEZIA, anni 96;
LOVOTTI ANNA, anni 91;
BENVEGNU’ IRENE MARIA, anni 66, V. S. Martino 3/24;
CIONCOLONI FRANCO, anni 64;
PACETTI UMBERTO, anni 95, V. S. Martino 27/5;
VASSALLO LILIANA, anni 77, C.so Gastaldi 35/1;
BORTOLAN NATALIA, anni 75;
GATTORNO VINCENZO, anni 62 , C.so Gastaldi 39/24;
PARODI GINO,anni 97

Sono diventati Figli di Dio…


RUSCINO ANDREA, C.so Gastaldi 27/17;

Si sono uniti in Cristo


BONETTI RAFFAELLA E BLANCO RICCARDO

VISITA CANONICA ALLA COMUNITA’ DELLA CASA MISSIONARIA

Alla nostra comunità parrocchiale è stata offerta un’occasione speciale per essere in festa.
Da domenica 27 febbraio a mercoledì 2 marzo padre Daniele Ponzoni, Provinciale dell’Italia del
Nord dei Padri Barnabiti, è stato tra noi per la Visita Canonica alla Comunità Religiosa dei Padri
della Casa Missionaria, ai quali è affidata la cura pastorale della nostra parrocchia.
Questa visita si colloca all’interno del mandato triennale che il Padre Provinciale ha ricevuto. In-
fatti il n° 270 delle Costituzioni dei Padri Barnabiti, recita così: ”Durante il suo mandato, il Su-
periore Provinciale compie la Visita Canonica a tutte le Comunità della provincia; di esse dà rela-
zione, oltre che al Superiore generale, ai suoi Consultori e alle comunità interessate”. Questo
corrisponde alle consuetudini di vita religiosa e consacrata.
Per noi è stata un’ulteriore occasione per ripensare al cammino fatto insieme fin qui e per quello
che potremo nel futuro intraprendere. Pertanto siamo stati invitati alla S. Messa solenne di Do-
menica 27 febbraio alle ore 11.00, alla quale è seguito il fraterno rinfresco, oltre alla simpatica
attrazione, del Pozzo di san Patrizio, per autofinanziamento alla Giornata Mondiale dei Giovani
(Madrid 14-23 Agosto) . In seguito Mercoledì 2 marzo, alle ore 21.00, nel nostro teatro parroc-
chiale si è tenuto un altro appuntamento comunitario cioè , un Consiglio Pastorale Parrocchiale
allargato a tutti i parrocchiani. Nell’occasione i referenti dei vari gruppi/commissioni sono stati
chiamati ad intervenire per presentare il loro gruppo nei suoi membri, nel suo operato e nei suoi
progetti.

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