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In poche parole….

gli Champagnes dei Vignerons

Marie Noëlle Ledru il furgone


Vent'anni di lavoro, di viaggi, di soddisfazioni trascorsi nell'intimità di quelle terre, ma oggi qualcosa
è cambiato. Tutto il mondo importa Champagne, tutti intonano peana e canti di gloria. Noi, no.
Abbiamo una diversità dovuta alla conoscenza ed all'esperienza. E siamo un po’ diffidenti.
Non proponiamo assolutismi, ma territorialità. Siamo ben consci dei valori tecnici in atto, ma
indirizziamo le scelte al senso del momento, alla situazione.Una festa, un matrimonio, una partita a
carte non richiedono muscolarità, un aperitivo non ha le stesse esigenze di uno stinco al forno.
Un bel calderone: malolattica si o malolattica no, selezioni parcellari e cuvée fantasia; il bio
integralista ed il vicino inquinatore; la saggezza contadina e l'arrivismo senza scrupoli; l'utopia
della Cina ed il concreto dato dai Belgi.
Non aspettatevi quindi l'elogio sperticato delle virtù umane: c'è parecchio amore per il soldo, un po' di
perbenismo, tanto sciovinismo. Le villette e le cantine sono perenni cantieri, di rimando
l'attaccamento che hanno alla vigna, in un contesto climatico ostile, li rende quasi eroici.
Niente sentimentalismi, niente retorica, niente false promesse. Ci sono cinquemila produttori ed
almeno ottocento li abbiamo conosciuti: alcuni sono con noi da tanti anni, altri da meno tempo; c'è
chi ha seguito altre rotte e chi è stato cacciato. Basta così. E' bello raccontare storie di queste terre
ma lo spazio è tiranno ed allora che siano le bottiglie ad esprimersi anche per noi.
L'Aisne
L'Aisne è un dipartimento francese, facente parte della regione della Piccardia. Il nome del
dipartimento deriva dal nome del fiume omonimo che scorre nel suo territorio, percorrendolo da est
ad ovest bagnando Soissons. Il territorio è costituito da altopiani di scarsa altitudine (la quota sul
livello del mare va dai 284 m nella parte settentrionale ai 57 m della valle dell'Oise) o da catene di
colline separate da valli con fiumi e torrenti. Il paesaggio ha scarse grandiosità, ma è ricco di foreste.
Climaticamente appartiene alla zona parigina, con scarse escursioni termiche e tempo umido e
variabile. Le temperature tendono a diminuire verso nord-est, in direzione delle alture delle Ardenne
e del Belgio.
Alain Mercier (Passy-sur-Marne) R.M.
4 ha Chardonnay – 4 ha Pinot Meunier – 2 ha Pinot Noir
Bottiglie prodotte annue: 80.000
Nel proseguimento della Marne, oltre al Pinot Meunier
questo energico Vigneron può vantare un gustoso Chardonnay che
diviene maggioritario nella Cuvée Lucien caratterizzata anche da un
tocco di legno di quercia. La Cuvée Tradition, invece, è fruttata,
generosa e adatta a tutti i momenti gioiosi della vita. Ma il top è
rappresentato dalla Cuvée Emile, solo uve nere, dal carattere pieno e
vinoso.
"The local hero".
La Vallée de la Marne
La Vallée de la Marne è caratterizzata da una elevata presenza di Pinot Meunier quindi di vini
semplici e di immediata bevibilità, soprattutto nel versante che va da Epernay a Château Thierry.
Nella parte invece più orientale (da Cumières a Mareuil s/Aÿ) il Pinot Nero è particolarmente
espressivo e nelle grandi annate dimostra anche una notevole longevità

Legouge-Copin (Verneuil) R.M.


4,5 ha Pinot Meunier – Pinot Noir - Chardonnay
bottiglie prodotte annue: 18.000
Con la predominanza del Pinot Meunier (85%) fra le varietà coltivate, si
conferma la propensione di questa piccola “Maison” a produrre
champagne “freschi” a base prevalentemente “rossa”.
Il Rosé, portabandiera della casa, è una cuvée composta da 15% di
Pinot Nero/Chardonnay 2004 - 35% Pinot Nero/Chardonnay 2005 -
10% Pinot Noir/Chardonnay 2004 senza malolattica – 15% Pinot
Noir/Chardonnay 2005 senza malolattica -10% Chardonnay 2004 senza
malolattica –5% Chardonnay 2005 - 10% Pinot Meunier 2004 senza
malolattica di cui 24% di vino rosso. Anche se a nessuno può importare
meno di niente di tutto ciò provatelo con un culatello, un prosciutto di 30
mesi o un Patanegra o semplicemente da aperitivo.
Il Tradition a base meunier è adatto a matrimoni e banchetti.
Il Réserve accompagna salumi delicati e piccole golosità.
Pane amore e fantasia.

Jacky Charpentier (Villers-sous-Chatillon) R.M.


16 ha 75% Pinot Meunier – 25% Pinot Noir
1 ha Chardonnay
bottiglie prodotte annue: 150.000
In piena Vallata della Marne, in un posto incantevole c'è il Signore del
Pinot Meunier.
I Brut Réserve e Prestige (sia in bianco che in rosa) rappresentano
nella semplicità le espressioni più giovani del vitigno. Il Blanc de Blancs
è una freschissima sorpresa.
Il Millesimato 2002 è corposo e massiccio, mentre il “Comte de
Chenizot” con le sue note "panettonate" evoca ricordi antichi. Ma la
Cuvée Piérre Henri, un'originalissima versione di Pinot Meunier da
vecchia vigna vinificata in rovere e lungamente affinata non ha rivali in
questa emergente categoria.
Professionale e didattico

Frank Pascal (Baslieux sous Chatillons) R.M.


3,2 ha Pinot Meunier 84% - 16 Pinot Noir
0,3 ha Chardonnay
bottiglie prodotte annue: 27.000
Giovane ingegnere convertito alla viticoltura biodinamica dogmatica,
ormai pur non essendo in un territorio di Grand Cru ci offre alcune
Cuvée dove si esalta un Pinot Meunier fruttato e minerale.La Cuvée
Clarisse dai sentori nocciolati è fine, facile ma di carattere. Per le altre
Cuvées ci sarà da attendere qualche tempo.
Le quantità sono sempre miserrime.
Potel-Prieux (Venteuil- Vallée de la Marne) R.M.
6ha Chardonnay – Pinot Meunier – Pinot Noir
Bottiglie prodotte annue: 50.000
Colline di Venteuil: due fratelli e tanta buona volontà. Idee moderne,
rispetto della natura, sperimentazione in cantina.
Il Brut Réserve è uno champagne d'aperitivo, fine, cremoso e
persistente, tutto frutto, ideale da gustare in barca o su delle Saint
Jacques. Il Rosé, invece, evoca le more, i cassis,ed ha un bell'attacco
fresco e rotondo seguito da un finale un po' "citronné" che lascia il
palato fresco e pulito. Per garden party , serate romantiche con
fragoline allegate, incontri trasgressivi.
Viva la gioventù.

Alexander Filaine (Damery) R.M.


1 ha tra Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay.
bottiglie prodotte annue: 6.000
Ben poca roba da vendere di questa giovane promessa, cresciuta alla
scuola di Bollinger. Vinificazione in legno e niente malolattica. La Cuvée
Spéciale è composta dai tre vigneti con un 20% di vino di riserva.
Champagne maturo, con quel "filino" di note ossidative tanto di moda,
mentre la Cuvée Confidence è potente, vinosa, con un bel finale
morbido e prolungato su note boisée e vanigliate.
Non esiste un prodotto similare.

Grande Vallée de la Marne (Coteaux de Aÿ)

Gatinois (G.C. Aÿ) R.M.


6,5 ha Pinot Noir
1 ha Chardonnay
bottiglie prodotte annue: 56.000
La progressiva acquisizione delle parcelle più vocate del Terroir d’Aÿ,
permette a Gatinois di garantire una costanza qualitativa indipendente
dall’andamento stagionale.
Tutti i suoi vini sono caratterizzati dalla forte personalità del Pinot Noir
con profumi insolitamente dinamici in fase giovanile e con strutture
adatte a lunghi affinamenti.Nella Cuvée Tradition si ritrova
un bel compromesso tra finezza e potenza con un fruttato saporito e
pieno.Il Réserve ha profondità di stile e classe senza limiti. Il 2002,
potente senza essere pesante, ha un ammirevole naso di frutti rossi e
note minerali, un corpo magnifico, un finale impressionante di tensione
e carattere.
Il Rosé è gustoso e croccante
Signori, ecco cos'è un Grand Cru.
La Montagna di Reims
La Montagne de Reims è la zona dei grandi crus di Pinot Nero; Ambonnay e Bouzy, i più completi
ed armoniosi, Verzy e Verzenay dove da terreni più freddi si ottengono vini più nervosi che spesso
necessitano porzioni di Chardonnay, che di rimando ha in Villers Marmery, Trepail e Sillery le zone
più vocate, per ingentilirsi. Sull'altro estremo contralta un buon Meunier soprattutto a Ludes e a Rilly-
la-Montagne.

Hubert Paulet (Rilly-La-Montagne) R.M.


4 ha Pinot Meunier
2,4 ha Pinot Noir
1,6 ha Chardonnay
bottiglie prodotte annue: 25.000
Vecchie vigne, rendimenti ragionevoli, inerbimento naturale del suolo,
trattamenti fitosanitari limitati al minimo, rispolvero dell'antico sistema
della vinificazione in botti di quercia e così via.
Poche basilari informazioni per inquadrare meglio il duro e rigoroso
lavoro che sta effettuando il giovane Olivier.
La Cuvée Tradition, a prevalenza Meunier, ha una bella polpa floreale;
il Millesimato 2002 esprime finezza vellutata, il Risleus (antico nome di
Rilly), elevato in legno, si annovera di diritto fra le rivelazioni dell'annata.
Severo e pignolo, avercene.

François Secondé (G.C. Sillery) R.M.


4,2 ha Pinot Noir
1 ha Chardonnay
bottiglie prodotte annue: 40.000
Una storia triste: un dramma familiare ha tarpato le ali a questo
produttore esemplare in quel di Sillery. Da vigneti “non più giovani” è
sempre stata garantita costanza qualitativa e una gran bella mano
nell'assemblaggio. Nei primi mesi di quest'anno la decisione di passare
la mano, pur restando in qualche modo vicino all'azienda.
Rimangono disponibili, fino ad esaurimento, il Clavier dal carattere
denso e mascolino, il sostanzioso Brut, il Blanc de Blancs 2003 con
pochi rivali nella Montagna di Reims.
Adieu.

Béréche et Fils (Craon de Ludes) R.M.


3,25 ha Pinot Noir
2,25 ha Pinot Meunier
3 ha Chardonnay
Bottiglie prodotte annue: 85.000
Grazie anche all'apporto del giovane Raphaël c'è un cambio di marcia
sulle alture di Ludes. Il lavoro in vigna è certosino mentre una ricca
varietà di legni diversi, orna la moderna cantina.
Il Brut è straconvincente, fruttato, espressivo, senza parsimonia nei vini
di riserva. L'Extra Brut si propone nitido ed esemplare, lo Chardonnay
è di una purezza cristallina. Il Millesimato 2002 è figlio di un'annata a dir
poco felice.
Il Reflet d'Antan, metodo solera e tappo tagliato, offre finezza di sapore
e lunga trama, ma è contingentato, così come il Rosé che uscirà ad
ottobre.
La felicità.
Sadi-Malot (Villers-Marmery) R.M.
8,2 ha Chardonnay
1,8 ha Pinot Noir
Bottiglie prodotte annue: 90.000
Questo villaggio è un'enclave dello Chardonnay nel mondo del Pinot
Nero, ed il nostro miglior rapporto prezzo/qualità non fa eccezione.
Il Blanc de Blancs millesimato 2002, varietale e pulito sarà ricordato per
un bel pezzo. Il Réserve è morbido e facile mentre il Vieille Réserve, di
grande regolarità, è il prototipo di Villers-Marmery profondo, soave e dal
finale accattivante.
Il Brut “Carte Blanche”, assemblaggio di Chardonnay e Pinot Nero è
una cuvée classica, affidabile, senza fronzoli e dal prezzo contenuto.
Da chiusura di pasto nella versione Demi-Sec.
Il Rosé, semplice e calibrato, è prodotto con Chardonnay a cui viene
aggiunto circa il 10% di coteaux champenois.
Applausi.

Marie Noëlle Ledru (G.C. Ambonnay) R.M.


5 ha Pinot Noir
1 ha Chardonnay
Bottiglie prodotte annue: 25.000
Viticultrice appassionata e rigorosa in quel di Ambonnay vinifica
artigianalmente champagnes a base Pinot Nero di struttura decisa e a
lunga evoluzione.
Compatibilmente con l’annata, riesce a preservare quella freschezza
che rende piacevole e meno massivo l’imponente Pinot Noir delle sue
terre.
Notevole la trilogia base: il Brut, il feroce Extrabrut e l'opulento Demi-
Sec. Il purpureo Rosé de Saignée esprime una strabiliante diversità di
frutto e di colore.Il Millesimato 2003 sconvolge i canoni dell'annata
canicolare, mentre il Goulté 2004, solo noir, ha freschezza, potenza ed
una fisicità statuaria simile al David di Michelangelo. Il Nature1999, con
le sue note di acacia, di oliva verde, di nocciole tostate, lunghissimo e
autoritario, ha sterzato in maniera vigorosa verso l'assoluto.
Semplicemente strepitosa.

André Beaufort (G.C. Ambonnay) N.M.


2 ha Chardonnay e Pinot Noir (di proprietà)
bottiglie prodotte annue: tutte quelle che vengono richieste.
Al di là del bene e del male il padre sciagurato di tutti i bio del mondo.
E’ sicuramente il “Vigneron” più originale: riporta in etichetta
l’esclusione di ogni concime chimico, diserbante, insetticida dalla
coltivazione dei vigneti.
Sostiene altresì l’utilizzo di composti vegetali e trattamenti secondo
aromaterapia e omeopatia (lui è allergico a tutto)
La struttura dei suoi Champagnes è (era) davvero unica, grazie anche
ai lunghissimi affinamenti sui lieviti.
Ma prima o poi le favole finiscono. Alcuni sapienti lo hanno premiato,
sradicato dalle sue terre, inebriato di gloria effimera, fino ad indurlo in
rapaci tentazioni. Così il Récoltant cede il posto al Négociant e tutto è
rimesso in discussione. Ci asteniamo da ogni giudizio e lasciamo libera
scelta al cliente.
Lavoriamo sul venduto ma niente resi o contestazioni.
Jean Vesselle (G.C.Bouzy) R.M.
10 ha Pinot Noir
1 ha Chardonnay
bottiglie prodotte annue: 92.000
Delphine Vesselle è una grande interprete del Pinot Nero di Bouzy :
densità, potenza e struttura sono la sua ideologia.
Spiccano i due Rosé: il tradizionale "de Saignée" coi suoi aromi di frutti
rossi ed il bel croccante in bocca ed il raro occhio di pernice, dal colore
salmonato, dalle bolle fini e dalla lunghezza sorprendente.
La Cuvée Prestige con l'apporto dello Chardonnay è armoniosa, densa
ed un pò mielata. Il Brut, l'Extrabrut, il Sec, il Demi-Sec completano coi
loro varietali didattici una stupenda batteria.
Il Petit Clos 1997, colore dorato, tocchi empireumatici al naso, burroso,
bocca cremosa piena e gustosa è a piena maturità per il consumo.
Il fascino discreto di Bouzy.

Lamiable (G.C. Tours-sur-Marne) R.M.


4 ha Pinot Noir
2 ha Chardonnay
bottiglie prodotte annue: 55.000
Possiede solo vigneti classificati Grand Cru a Tours s/Marne con una
esecuzione precisa e una percentuale regolare di “vin de réserve”,
riesce a coniugare prontezza e profondità.
Esemplare la nitidezza del Brut, dell’Extra Brut (che frutto!!)e del Rosé .
Il Millesimato Cuvée “Les Meslaines” 2003 (blanc de noirs) è denso e
potente, mentre lo “Special Club” 2002 con maggioranza di
Chardonnay proveniente da Cramant si esprime con generosità e
finezza.
Un valore sicuro.

La Côte des Blancs

E' il regno dei grandi Chardonnay. Finezza e freschezza che assumono connotazioni più o meno
incisive a seconda della stile aziendale.
Chouilly, Avize, Cramant. Oger, Le Mesnil s/Oger sono i comuni più vocati (Grands Crus).

Vazart-Coquart (G.C. Chouilly) R.M.


11 ha Chardonnay
Bottiglie prodotte annue: 80.00. Vini eleganti, piacevoli che interpretano
magistralmente il loro "terroir".
Il Réserve, fresco e minerale esige l'aperitivo.
Lo "Spécial Club" 2002, proviene dalla selezione delle migliori parcelle,
mentre il "Grand Bouquet" 2003, completa la batteria dei Blanc des
Blancs in modo perfetto.
Menzione a parte per l'unicità della Cuvée Foie Gras, assemblaggio di
vecchi millesimi di Chardonnay.
Una garanzia.
Bonnet-Gilmert (Oger – Côte des Blancs) R.M.
4 ha Chardonnay
Bottiglie prodotte annue: 30.000
Ecco qui una delle future star della Côte des Blancs. Giovane Vigneron
di scuola Selossiana con ancora prezzi vergini dalla speculazione.
Attenzione e rispetto del territorio, posizionamento da favola delle
vigne, il gesso più puro di tutta la Côte sono le sue credenziali.
Il 2003 leggermente passato in legno ignora le difficoltà dell'annata, ma
il suo Blanc de Blancs Cuvée de Réserve dal naso minerale, dal colore
oro pallido, dal gusto fine e persistente è quasi emozionante.
Un duro monito a tutti i vini senz'anima.

Claude Cazals (G.C. Le Mesnil-sur-Oger) R.C.


9 ha Chardonnay
bottiglie prodotte annue:80.000
Delphine Cazals ha ereditato diversi pregiati vigneti a Oger e a Le
Mesnil-sur-Oger tra cui il famoso Clos non disponibile per quest'anno.
Il Brut “Carte d’Or” rappresenta il primo “step” della tipologia b.db.
Il terroir al potere.

Colin (Vertus) R.M.


9 ha Chardonnay
1 ha Pinot Noir
1 ha Pinot Meunier
Bottiglie prodotte annue: 90.000
"Vignerons" giovani e con le idee molto chiare: tecnologia, rispetto del
territorio e utilizzo dei mezzi di comunicazione per valorizzare il proprio
lavoro.
Questi Champagnes stupiranno per delicatezza, eleganza e
leggerezza,con il Castille degna primadonna.
Il Rosé è la sua versione macchiata di vino rosso, mentre il Vieille Vigne
de Cramant 2001 ha sentori di nocciola, una bella acidità ed una non
indifferente capacità di evolvere.
Da seguire.

Coteaux Sud d'Epernay


E' una zona cuscinetto tra la Côte des Blancs e la Vallée de la Marne.

José Michel (Moussy) R.M.


21 ha Chardonnay, Pinot Meunier, Pinot Noir
bottiglie prodotte annue:175.000
Dai vigneti posti A Sud di Épernay produce da 4 generazioni
champagnes freschi, immediati, coniugando la fragranza d’impatto del
Pinot Meunier con la verve dello Chardonnay.
Il Brut “Carte Blanche” S.A. è il più classico degli aperitivi.
Il Rosé Brut S.A. incontra volentieri salumi e sfoglie salate.
Lo Spécial Club 2000 50 % Chardonnay 50% e 50% Pinot Meunier da
vecchie vigne di 50 anni, senza malolattica svolta, è fresco, persistente
Il millesimato 1999 ha le stesse caratteristiche con un prezzo più
competitivo.
I suoi Blanc de Blancs sono rotondi e burrosi (il 95 è medagliato d'oro
al concorso "Chardonnay du Monde"
Il patriarca di tutti i Michel.
Côte des Blancs et Sézannais (Val du Petit Morin)

Anche questa è una zona cuscinetto fra la Côte des Blancs e il Sézannais

Jeaunaux-Robin (Talus Saint Prix) R.M.


3,5 ha Pinot Meunier, 1 ha Pinot Noir, 0,5 ha Chardonnay
Bottiglie prodotte annue: 50.000
Un'altra bella storia da raccontare. Il giovane figliol prodigo dopo aver
completato tutti i suoi studi di enologia, ingegneria e masters applicati
sta modificando radicalmente l'impronta di questa cantina situata sulla
strada tra Epernay e Sézanne nell'amena Val du Petit Morin.
Bio, Bio, e ancora Bio. Il terroir non è di primissimo ordine ma
l'impegno, la conoscenza e l'entusiasmo stanno producendo piccoli
gioielli ancora grezzi ma dalle belle prospettive.
Il Sélection è fruttato e vinoso con aromi di sottobosco, il Grande
Tradition, con lo stesso assemblaggio e 18 mesi di invecchiamento in
più, vira sul pane al burro e il pan di spezie; il Brut Prestige, con un
floreale Chardonnay in evidenza, esprime carattere e potenza. Chiude
un atipico Rosé de Saignée ottenuto da una breve e delicata
macerazione del solo Pinot Meunier.
Sa convincere gli insetti ad andarsene senza sterminarli.

La Côte de Sézanne

Considerata per lungo il prolungamento della Côte des blancs, vive oggi un bel momento di
espressione propria. Anche qui lo Chardonnay è dominante, ma non mancano
anche dignitosi Pinot neri. A Bethon, Villenauxe la Grande e Montgenost i vigneti importanti

Jacques Copinet (Montgenost) R.M.


7 ha Chardonnay – 1 ha Pinot Noir
bottiglie prodotte annue: 70.000
Molto rigore in vigna e pulizia estrema durante le vinificazioni
permettono di ottenere dei Blanc de Blancs precisi e soddisfacenti
anche da una zona di minor prestigio quale la Côte de Sézanne.
Il Blanc de.blancs Brut S.A., con i suoi aromi citrini e mentolati ed un
attacco nervoso, evoca la gioventù.
La Cuvée Marie-Étienne 2002 va rimarcata per la finezza del frutto, la
freschezza e la sua persistenza.
Per complicarci un po’ la vita ne ha prodotto pure una in versione non
millesimata, tutta giocata su una rotonda bevibilità. Sappiamo che farà
confusione, ma il prodotto meritava l'inserimento.
Il Rosé, da uve provenienti dall'Aube, è potente e vinoso, mentre la
versione demi-sec è il compagno ideale delle crostate di nonna Papera.
La nostra prima scoperta, da sempre fra i più venduti
Montgueux
Attraversando l'interminabile circonvallazione di Troyes, sulla destra compare una collina: è l'enclave
di Montgueux dove lo Chardonnay è uva maggioritaria e grazie ad un microclima particolarmente
favorevole che dona fruttuosità e leggerezza tali per cui molte grandi Maisons, in primis Heidsieck e
Veuve Clicquot, se ne approvvigionano lasciando al palo quello coltivato nell'Aube.

Jean Velut (Montgueux) R.M.


6,4 Ha Chardonnay – 1,3 ha Pinot Noir
Bottiglie prodotte annue: 30.000
Vigneron all'antica, serio, preparato e con pochi fronzoli. A Montgueux
non si è abituati a comportarsi da superstar mediatiche ed occorre
sudarsi la pagnotta giorno per giorno. Predomina lo Chardonnay ben
espresso nella Cuvée Tradition, magistralmente interpretato nella
Cuvée Spéciale e ben caratterizzato nel millesimato 99. Completa la
gamma un gradevole Rosé adatto sia per l'aperitivo, che per un pranzo
importante.
I prezzi sono concorrenziali, l'affidabilità è alta.
Benvenuto nella nostra selezione.

L'Aube
Diviso in due sottozone, la Côte de Bar ed il Barséquanais, da sempre fonte di approvvigionamento
per le grandi Maisons è incentrato al 90% su un Pinot Nero più delicato.
Oggi, una nuova generazione sta reimpostando un discorso alla borgognona con rese più basse
e vinificazioni parcellari

Cedric Bouchard (Celles-sur-Ource) R.M.


0,9 ha – Pinot Noir
bottiglie prodotte annue: 14.000
La Borgogna applicata allo Champagne ..
Micro rese, selezioni clonali, vinificazioni parcellari.
Champagnes eleganti con una lunghezza perfetta tra l'equilibrio e la
freschezza. Le bottiglie da vendere sono ben poche.
Il piccolo genio un giorno ci manderà anche le schede.

Jean Pierre Brigandat (Channes) R.M.


8 ha Pinot Noir
0,4 ha Chardonnay
bottiglie prodotte annue: 60.000
Nell'ultimo villaggio a Sud che può fregiarsi della denominazione, dopo
incontri ravvicinati con cervi, volpi e pennuti selvatici di natura varia,
compare l'insegna Channes. Questo è il microcosmo di Jean Pierre
Brigandat anziano Vigneron ricco di talento e buon senso contadino. La
natura è sacra e deve essere rispettata in tutte le sue componenti.
Il Brut Tradition, tutto Pinot Noir è caldo, maturo e dotato di un buon
grado alcolico. C'è frutto in abbondanza in un quadro di piacevole
rusticità.
La Cuvée Dentelles et Crinolines da vecchie vigne di 50 anni stupirà
per la poderosa fruttata lunghezza.
Introvabile nelle foreste dell'Aube, un inno alla diversità.

Maurizio Cavalli - Daniela Laterza – Riccardo Bazzarini - FrancescoVerdelli - Mauro Brugnoli

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