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TO BE A STRANGER

look up to the sky


the stars alight,
a shooting star
crosses my head,
in what kind of
land am I?

Feel like a stranger


in a nowhere land,
time crosses life’s border

I stop dead
with all my feelings,
but I can’t,
I’m like sand
in your land,
burnt by the sun
blown by the wind

I can’t move
I can’t speak
I can only become
a nest of glass.
I’m a stranger
in your land.

SPARKS

sparkles
towards
sparkles
everywhere

words
wrap up
the skin like
sparkling
words
over the lips

places, emotions
far and near
bursting
in images
bits and pieces
dance
like sparkles
(from 1st book, “l’uomo foca”)

--- Ice Cold Ice ---

In piedi
Aspettando
Sul Ghiaccio
Freddo
Ghiaccio
aspettando e sperando
Sul Ghiaccio
Freddo
Ghiaccio
sicuramente mi
potrai veder
piangere
Aspettando
Sul Ghiaccio
freddo
giaccio.

--- Something About ---

Something about Pain


Something about Gut
Something about Glory
Something about Destruction
Something about Pin
Something about Needle
Something about Art
Something about
New Tattoo

1st Song

Una forza dirompente


prorompe e squassa
l‘anima dilaniata
che ancora non è
NATA
Dilania, lacera e
contorce
sofferenza profonda
Destino immutato
mai domo della
voglia di rivalsa
un pianto infinito
ed indefinito,
che sprofonda
nel dolore
per gioire nella
Rinascita.
2nd Song

La gioia del
divertimento,
una pura esplosione di
gioia,
ove il tormento è
già lontano,
pur continuando
a tenderti una mano.

Note
(dell`anima)

E lei è lì
che ti guarda
a volte deride
quanto tu sia
stato pronto
a dimenticare,
forse qualcosa
a smarrire,
forse qualcosa,
quell`emozione
pura ed intensa
che ti porta ad
Amare...
la tua Musica.

4/4 con Vigore

La forza,
divina prorompenza,
la cavalcata affannata,
ricerca
raramente tollerata,
sempre continuata,
affannata, sudata, sofferta,
Ricerca Dannata,
veloce ed insensata.

Ballata

Gioia del
danzare,
libertà della mente,
ormai sfrenata, irrefrenata
si concede la Danza,
il trotto tramutato nel galoppo,
nella calma, staticità
Tranquillità.
Contrappunto
(Idi di Marzo)

Bruto, il tuo coltello si è


affondato,
del sangue hai lordato
l`affilatura della tua lama.
Né un tuo sguardo
Né una mia emozione
impediranno alle nostre
anime
di essere lavate nella tua
lama.

--- PAROLE ---


Trasmetto
un dialogo
ricevi
un dialogo
Trasmetti
un dialogo
Ricevo
un dialogo
trasformazione
delle parole
dei messaggi
nessuna Parola
tanti Messaggi

--- PIXEL ---


Ridurre i tempi
ACCORCIARLI
Viverli
INTENSAMENTE
più veloci
del pensiero

--- Mattoni ---


Un muro
che non puoi
Superare
non puoi
abbattere
non puoi
semplicemente
DISTRUGGERE
Ma vuoi ???
--- #### ---
troppo lontano
troppo lontano
dal mio cuore
troppo lontano
dalle mie idee
troppo lontano
dalle mie nuove
esperienze
troppo lontano
troppo lontano
Andare oltre.

--- GIOCO DI PAROLE ---


Rapportare
IL
Rapporto
DI
Rapportabilità
CON I
Rapporti
Riportabili

--- +++++ ---


Staticità.
Silenzio.
Quiete.
Calma.
Assoluta.
Un rumore...
qualcosa che si muove...
Lo schema
Si rompe

--- X (ics) ---


Schiacciare
O
essere schiacciati
PERCHE'?

--- LEVA(ti) ---


RABBIA/Disprezzo
Odio/Noia
Disperazione
Sentimenti/ Di chi/ Di cosa
LOTTA/ non violenta
LOTTA/ ideologica........(per sopravvivere)

--- Ritorno ---


Una camera da letto,
il corridoio,
la cucina,
il bagno,
il salone;
tutto buio,
Silenzioso.
Bentornato.
A Casa.

--- Bivio ---


OCCHI
Si muovono <> Fissi
CONTRO UNA PARETE
Nera <> Bianca
Scabra <> Levigata
Discontinua <> Continua
Multiforme <> Uniforme
Finita <> Indefinita
Instabile <> Stabile
Inerte <> Attiva
>HO UN ALTRA SCELTA?<

--- Terrorista ---


Fermati
Guardati
Ricordati
Lavati
Qui
Alle Spalle
Di Ieri
Il Cervello
Sono Stanco

--- Cambiamenti ---

Ci guardiamo
intorno
ci rendiamo conto
MA...
siamo mutati
Ferite Profonde
della nostra
ANIMA.
Sanguinano.
Non riusciamo
a morire
di emorragia.
Il Travaglio dell'IO
Il Travaglio di NOI
L'ORRORE
L'ORRORE

--- Per una Musica diversa ---


Forse si potrebbe...
L'importante è
VOLERLO
Io
Tu
Entrambi
Tutti
Perché i tempi
Stanno Cambiando
Perchè VOGLIAMO
Cambiare i tempi
i Ritmi
Le battute

--- Buon Riposo---


Chiudere gli occhi
Per non pensare;
Chiudere la mente
Per non vedere;
Vorrei che si
Potesse Vedere
per Pensare.
E che si potesse
Pensare per
Vedere.

--- KAOS ---


Linee che si perdono
nel Vuoto
Linee che si muovono
nel Vuoto
Linee disperse
nel Vuoto
Linee Vive
Linee Morte
Linee Disperate
Linee Disattivate
Linee..........
Linee.......
Discontinuità
Dispersività
Disallineamento
-Ust'- T.E.

Le rime baciate
come piccole fate
sulle parole adagiate
le dolci membra abbandonate
che sorridono in tenere risate
profondamente divertite
nel mentre Voi suonate
e le orecchie deliziate
Vi prego non andate
a suonare continuate
ancora con le melodie danzate...
queste piccole fate
queste corde nell'intimo
che sono Vibrate
è un peccato ma ormai ve ne andate...

Impronte

I passi dei ricordi


dove le risate restano scolpite,
le escoriazioni disinfettate rimarginate,
le gioie immutate le felicità immòlate,
le nostre vite salvate,
piccole impronte su altri
passi di altri ricordi.
E le orme avvolgono
Il Mondo!

Contatto

Fermarmi a carezzare,
per un intimo momento
percepire, con la mente
desiderare, con l'animo
gioire per un fugace
intimo contatto apprezzare.
L' Urlo

L' urlo è nel cervello


sgorgante e dilaniante
calmo e cheto
all' occorrenza
trasparente nell' apparenza.
Inquietante quintessenza,
dono di veggenza,
Urlo
che squarcia i
veli temporali,
ricerca di presenze senza tempo,
intercettata la conoscenza,
reciproca contemplazione,
urlo in trasparenza,
la sua vibrazione
ne è la presenza
vibrazione
di una unione del
Tempo-Senza.

(from 2nd book “il Passeggero”)


Near sky limit

I began this travel


from the land of
Nowhere
to the border land

I see beauty
I see danger
I see friendship

I already knew
there is no border

I got this alcoholic


haze
laying on the grass
beside this tallest mountain

all those shining empty beer cans


watching me
with this empty full moon
shining higher
than the stars laughing.

And that’s all


Folks!
In Viaggio

I Voli

I Treni

Le Navi

I Continenti

Questo Viaggio
è veramente
lungo

Sono destinato
ad un altra
Terra

ed ho percorso
l’ Aria
le Montagne
il Mare.

Quanto è
Grande e
Vasto
questo Mondo.

Sempre lucente il Sole


e brillante la Luna;
osservo, aspetto l'arrivo
pronto a ripartire.

Confessione

Vostro Onore,
cerchi di capire,
è un mondo
Selvaggio
Violento.
Al principio
non lo avevo capito
poi, d’un tratto
ho reagito,
con tutta la Violenza
di cui disponevo
ho Colpito
finché avevo Forza
e poi non c’è rimasto
più nulla.
Chi era o Cosa era
non lo so.
Me lo dica lei.
Per me era il dettaglio
di un Istante
che non tornerà.
La ringrazio.

Musicalmente

Todos estos besos


que yo sueno
y necesito,
danzan leves dentro de
y a tavès de las notas.
te miro
y es como un recuerdo.
Quiero entrarte dentro.
Sòlo la mùsica lo hace
còmo polla penetrando
a 60 veces per minuto,
como la cerveza
en mi cerebro,
esperma corrosivo
nihilismo efervescente.

So close

Fammi restare più vicino


voglio annusare il tuo odore
respirare il tuo profumo
carezzarti negli occhi con lo sguardo,
ho camminato molto e sono stanco
ma resto qui in piedi vicino a te.
Come un gatto fa le fusa, lo farò con le parole
Accarezzami, anche solo con un respiro.
Busso alle porte del tuo paradiso
per dischiuderlo ci basta il sorriso.

Percorsi
Viaggiamo
con la mente
Voliamo
con la fantasia
i Ricordi balbuzienti
con i piedi dolenti
ci informano
di continue direzioni,
ricerche
di nuove emozioni.
Rincorse verso
gli orizzonti
ricercando tramonti,
fluendo nelle Albe.
Il mare sussurra
il vento mormora
il legno scricchiola.
Questa Notte,
in fondo
è così piccola...

Fantasma

Sono l'uomo invisibile


un' acqua trasparente che scorre,
ne ascolti il rumore, non la vedi
un profumo di rosa già seppellita
un passo di danza appena accennata
che invece prosegue
l'ombra di un sogno che ti segue
che al risveglio si discioglie in essenza;
Sono l'uomo invisibile
Pensi che sappia volare
ed invece cammino
fantasma imprevedibile
sulla tua stessa strada
Vuoi vedermi catalogarmi
ma non ti è possibile.
Sono l'uomo invisibile.

Notturno musicale
Scagionato,
isolato,
rappreso nell’osservazione
di un grumo di foresta,
oscura nella falce di luna,
agitata da sonorità acustiche.
Le luci di città e paesi
brillano distanti,
come anime scostanti,
disegnano nel cielo d’orizzonte
un alone di soffice arancione,
tremolante del suo umore differente.
And the stereo plays,
over the valley, along the road.

A Fabrizio

Nel
mezzo del
Nulla

Un
Senso di
Privazione

il Ragno
a cui viene
Strappato
un frammento di Tela

perde il Senso
della Trama e
rimane a pencolarsi
nel Vuoto

Punto interrogativo
sospeso etereo
nell' Aria

ignorante
la domanda
trascurante
la risposta

Addio
Amico
Mio
Goccia

Una lacrima è sortita,


dall'occhio di parola preziosa
che mai fu udita,
verso il Suolo sospesa nell' Aria,
frettolosamente si è allontanata
come una languida confessione;

la Farfalla che ha incontrato,


colpito abbracciato umidificato
di un nuovo colore sapore,
ha continuato in una
complessa direzione, ricercando
colori odori sapori chissà...

Lacrima sublimata, goccia di parola


prosegue più sottile e trasparente,
portando in sé un memento,
distillata come una sottile preghiera
precipiterà si adagerà rifiorirà
sul suolo dentro un fiore su di un germoglio chissà...

Oppure in una fiamma vermiglia


penetrerà, Vapore Velato torpore,
sull' Occhio.
Nello Sguardo.
Nel Cervello ritornerà
l'Anima curerà.

Ricerca

Cerco i suoni
delle parole che
mi hai detto

Cerco i colori
degli occhi in cui
ho guardato

Cerco i sapori
di altre labbra
e di quelle che ho
già assaggiato

Cerco un sole
che mi possa
abbronzare

Cerco un’ arpa


che mi fermi
e sappia incantare
Cerco il mondo
diverso
e i mondi che ho
già trovato

di cui mi sono
ricordato.
Andiamo?

Io vado.

Lontananze

Cerco di capire
quanto possa bruciare
la lingua di una donna
sul cuore di un uomo
poi
cerco di comprendere
quanto possano ferire
le passioni di un uomo
il cuore di una donna...
Le anime osservano
vagano
indiscrete.
Sgocciolano
scivolano
vagano ancora,
si allontanano danzando.

Commiato

Un tenero congedo,
labbra carezzano la pelle,
mani scrutano le schiene
gli occhi si abbracciano,
due anime si carezzano,
una brezza, un sussurro
le avvolgono...
Ciao, Anima Mia.
Pausa

Il tempo
scorre,
una brezza
un tornado,
liquido mi osserva
indifferente;
alzo un mano,
aprendola,
fluido mi scorre
fra le dita,
mi scivola sul palmo
in lente spirali intorno al braccio,
mi attraversa;
stringo il pugno,
passato presente futuro
si compattano
ed evaporano
attraverso i pori.
IL Tempo
ora
mi guarda.

Indolenza

Ho lasciato
il Tempo
scivolarmi Indosso
Sopra
Sotto
Dentro
Ho ancora del Tempo
che non ha luce,
buio opalescente.
Continuo a cercare
un bosco
una vetta
una forma
un sogno.
In the middle
of nowhere.
Nel centro
di nessun luogo.
Completamente a mio agio.

song
Sometimes i felt so bad
this place,
it’s so hard to keep,
i’m not romantic too
and then,
i give my mind a trip,
and it’s romantic too

Residuo

Il Tempo lascia
un sedimento
Trasparente
Cristallizzato.

Gocce, stimmi luminosi


nei Tuoi Occhi,
nei miei.

Effervescenza di Parole
volatilizzata,
riempita,
congelata.

Una parte di Oceano


ricopre il Cielo.
Frammenti di respiro,
uniti.

La pallida Luna
si agita, si colora,
rimane immobile.

Un’ emozione cristallizzata.

Albe e tramonti

Eravamo giovani,
con lo sguardo
avvolto nel Sole
luminoso dell’avvenire,
poi
nel nostro divenire,
con tutta quella distanza
che ci circondava,
e lo Spazio
che ci confondeva,
il Sole si spegneva.
Una luna si accendeva
una candela brillava,
e noi,
Viaggiatori Eterei,
continuavamo a vagare...
distanti un cielo,
un borgo,
un mare...
un Confine
di Luce,
di Aria,
di Parole.

Dopo la festa

Frammenti di Alcool
un fumo denso
annebbia il giorno
addolcisce ed ottunde
il veloce profondo
distacco dal sonno.
La sera altri amici
le Donne che inseguivamo
oramai non ci sono
il ricordo al risveglio
opaco e confuso.
Dove tieni il caffè?
Hai una sigaretta?
Buon compleanno
Amico mio
sul tuo divano
ho dormito come un dio...

To

Di sera
su di un vetro appannato
ho disegnato
ben marcato
con la punta di un dito
un sorriso ed un saluto.
Al mattino era tutto sparito.
Sono uscito ho girovagato.
Mi sono anche un poco perduto.
Ho rischiato ho goduto
mi sono ferito e sono guarito.
Sono tornato quando il sole
se ne era già andato.
Il vetro mi ha salutato e sorrideva.
Un amico ritrovato.
CEUTA
-racconto in forma di poesia-

Ricorda, ricorda
prima che il ricordo svanisca
la sera prima
le formiche sul pavimento della stanza
nel bagno la doccia che perdeva
una calle rumorosa che al riposo non concedeva tregua
al mattino
la discesa verso il porto l'imbarco
la nave che sobbalza
al centro dello stretto mare sul confine
Nord e Sud del mondo
il porto le guardie i militari gli africani
e poi e poi
la spiaggia il sole nella baia l'acqua
di cristallo azzurro in distanza le città
lontane un passaporto
la salita quella strada verso l'alto Forte dominante
a torso nudo senza sudore armato dei suoi muscoli
nuovo esploratore di ciò che si conosce
messaggero di disegni sulla pelle
le macchine gli autobus le moto i motorini
sgocciolano rumori passando sulla strada
alla mia sinistra
sfrecciano urlando arrancano rombando
mi sento osservato
una passeggera color del caffellatte
su una vecchia macchina tedesca
passeggera posteriore destra
cerca di passare attraverso il finestrino
con quegli occhi grandi immensi
come due laghi di calda cioccolata

mi leggono la pelle e leggono nei miei


azzurri come l'acqua
si uniscono si trasformano
un abbraccio un bacio un amplesso
e la carezza di un addio mentre si allontana
sulla macchina carica e fumosa in direzione del confine
e ancora e ancora
ancora salendo e la strada è più leggera
alla mia destra
il mare le rocce la spazzatura sulla scarpata
la vegetazione furiosa abbarbicata sulle rocce
in basso dove si frangono le onde un Uomo
ha steso un filo con i suoi vestiti ad asciugare
in fuga per mare dal Sud del mondo
continuo a salire
oltrepasso l'ospedale
la fortezza è meno dominante ancora lontana
fra il verde più intenso e
il sole senza tregua sull'azimuth più cocente
evapora l'asfalto evapora il mare
ridiscendo sulla destra
periferia di confine
case basse bianche riflettono il calore
Africa Europea
scivolo verso il centro del paese
tra gli sguardi incuriositi o indifferenti di pelle colorata
fra di loro si salutano si baciano
e si battono sul cuore la mano destra
tanti palazzi si stanno ricostruendo e anche qualche strada
le urla le transenne la polvere e il sudore del lavoro
sono uguali in tutto il mondo
continuo per la via
girando attraversando
sempre in discesa verso il centro

a poco a poco a fianco delle strade


qualche bottega qualche bar gli alimentari
macchine parcheggiate e più popolazione variegata
in movimento
un apprezzamento urlato gesticolato
per i miei disegni della pelle da un colorato
dall'altra parte della strada stà salendo
verso dove io provengo
ci salutiamo dalla distanza
sincronicamente ci battiamo la mano sul cuore
e continuiamo a camminare in pace e con fierezza
mi ricopro il busto
addentrandomi sempre più nel centro del paese
vetrine luminose di merci scintillanti
mi attraggono e ripugnano
turisti ed abitanti tutti di passaggio
alla fine della strada un capannello di persone
i vestiti del deserto e il capo ricoperto
li sorpasso li intravedo con la coda dell'occhio
mi giro incuriosito con l'aria un pò distratta
ed osservo volti ancestrali
scuriti e solcati dal sole del deserto
due uomini due donne ed al centro una ragazza
circondata a protezione in un semicerchio
la sua veste che lascia intravedere
il suo volto
il fiore più prezioso nato in un arida distesa
la cui vista non teme eguali di bellezza
una rosa un orchidea nel pieno del loro splendore
al suo fianco sono misere erbe infestanti
cerco di assorbirla con lo sguardo in ogni minimo dettaglio
e la sua perfezione la delizia mi abbagliano
mi rendono cieco sordo intorpidito
vago in balia fra le onde della gente

approdo in un alimentari una lattina di acquatonica


pago il suo riscatto e arrivederci
esco in cerca di ombra fresca in quella piazza con le palme
alle spalle del negozio c'è la posta ed il museo
bimbi che giocano e bevono le mamme li controllano
tutta l'ombra di panchine e marciapiedi è già impegnata
c'è anche un tossico capelli di stoppa vestiti volto e mani lerci
mi aggancia con lo sguardo mi lancia delle parole
non le raccolgo mi rendo sordo ed insensibile
mi volto verso le scale le discendo e mi allontano
son seguito ed ancora lancia cappi di parole nervosi
mi scivolano accanto mi passano attraverso
vetrine spente gente distratta compatta
si apre ci passa accanto e si richiude insensibile all'uomo
come la marea mediterranea
in cui siamo nati per cui transitiamo
mi dirigo ancora in discesa verso la spiaggia dove sò esserci
la stazione di polizia sempre in fermento
guardo con fare distratto il nostro riflesso sulle vetrine
dietro un uomo bianco l'uomo nero cammina rapido
con il maglione rosso sbrindellato
il pantalone macchiato e scucito
si avvicina con parole più rabbiose e concitate
aumento il passo con il ritmo di flamenco a quattro quarti
la distanza si trasforma in una sottile trasparente corda tesa
e le sue parole ci si aggrappano e ci si avvinghiano
giungo al marciapiede opposto alla
cuccia dei reali e democratici cani da guardia
mi fermo sulle strisce che conducono all'ingresso
incorniciato di targhe con stemmi ossidati bandiere stanche
insegne opache sporgenti in plastica
l'uomo nero mi oltrepassa e silenzioso si allontana
alle mie spalle un supermercato ci entro dentro

sono sferzato dall'aria condizionata e la musica diffusa


succo di arancia cozze in scatola grissini formaggini
ed acqua minerale
saldo il conto infilo l'uscita
le porte scorrevoli mi salutano con un fruscio
un sussurro che mi riporta verso il caldo
mi dirigo alla piazza qui vicino dal contorno quadrato
circondata
da una chiesa un albergo una caserma un bar con ristorante
mangio e bevo tutto al centro della piazza
una panchina in pietra rovente
sotto il sole africano del 40° parallelo
le gocce del guazzetto oleoso rosso cadono dalle cozze
si spandono sulla pietra della panchina della pavimentazione
ancora sole Sole SOLE
lento si sposta dall'azimut verso ovest
mi alzo barcollo troppa luce troppo calore
cerco con uno sguardo a centottanta gradi frescura
al bordo elevato sul lato della strada trafficata
una panchina
si sta ombreggiando lentamente
dello spicchio della foglia di una palma
mi ci trasferisco il sangue si rinfresca l'iride si riposa
anche il cervello lentamente si decomprime
immobile sotto lo spicchio di foglia mi concedo il movimento
di aprire il marsupio estrarre un sigarillo
accenderlo e fumarlo
lo finisco con gusto rinnovato mi godo la leggera brezza
anche se ancora calda piacevole da respirare
nel pomeriggio che si và ad iniziare
sotto l'ombra di una palma
distante un mare di passaggio
è il momento di tornare.
A Nord del Mondo.
Di là.

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