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...

Parole

sulla

Attesa
...
cerco di fissare un’immagine
che resti sempre uguale
il sole la pioggia il vapore
un prato
vicino ad un acqua calda termale
la percezione
di quel che rimane svanisce
non riesco a ricordare
come fotografare
quel sorridere
quell’amare
così particolare
quel modo di essere.
Continuo ad aspettare.
Cercando dettagli minimali.

1
Abbandonare

lasciar depositare

la schiuma di una birra

il sapore sul palato

il colore del tramonto

l’affetto di un saluto

e poi...

perforare l’unicità

di uno sguardo

collettivizzarlo.

Ricordare il singolo

sorriso.

Unirlo.

Attendere.

2
Ricerco frammenti

nell’iride perplessa

un corpo un sorriso

visione di ricordo

un frammento di mente

ripercuote la memoria

un moto doloroso

la perdita l’abbandono

la distanza.

Mi sento bene

un momento

ed è tutto a posto.

Qui

resto.

3
Esco fuori
fuoriesco
poi rientro
per vedere
mi fermo
ad immaginare
dove posso andare
fuorientro
fuoriesco
immobile resto
questione dovuta alla mente
fuoriesco
fuorientro
come una favola
narrata a mezzanotte
sospesa nella luna.

4
Con i piedi in aria e la testa
sull’erba
in un dolce
collasso percettivo
mi domando
dov’è

la mia mente

cerco di capire
provo ad ampliare
un un

senso emozione

in realtà non sò

dove mi trovo

per quanto tempo

ci resterò.

Avvertitemi

quando devo andare,

non credo lo farò.

5
Stop!
Fermo.
Riprendo immobile
il pensiero.
Rifrange i
neuroni in
un prisma
colorato.
Cervello
disattivato
dinamizzato.
Go!
Movimento.
Statizzazione.

6
Non c’è.

Eppure

mi sembrava.

Forse solo

una percezione,

sensazione dei

sensi assenti.

Stavo sognando.

Ora che ci penso.

Guardando il buio

mi sospendo nella notte.

Mi riaddormento.

Attendo il sogno

che non c’è.

7
L’ultima poesia
che ti volevo dedicare
se la è portata
via il mare
continuerò a vivere
voglioso a galleggiare
continuerò a nuotare
nel più dolce ricordare.
Non si riuscirà a sperdere.
Traccia luminosa
sugli oceani
riflesso diffuso
nell’aria.
Di notte
Aurora Boreale
di giorno
Alba Australe.
Guardare.

8
Scuoto la polvere
Adagiata su di me
tutte le parole
perdute
ritrovate
abbandonate.
Guardo ma non vedo
nebbie di immagini
composte nelle iridi.
Parole senza suono
corde vocali legate
dagli sterpi di emozioni.
Il sospiro è limpido
i muscoli sciolti pronti allo scatto.
Attendo.
Altra polvere nebbia sterpi.
Continuo.

9
Muscolo che si distende
poi si contrae
non si rilassa
una vaga tensione l’attraversa.
Aspetta.
Come mille candele
non più di mille.
Poi altre mille.
E ancora mille.
E ancora.
Contrazione.
Distensione.
Tensione.
E ancora mille.

10
Seduto
su di una poltrona
guardo chi entra,
a volte saluto.
La musica mi svolge
il suo tappeto gommoso
mi avvolge.
Resto seduto.
Osservo l’ingresso
la porta aperta
lo spazio vuoto
che la attraversa.
Seduto mi addormento.

11
Attesi un’anno intero.
Muovendomi maggio giugno.
Guardandomi luglio agosto.
Fermandomi settembre ottobre.
Narcotizzandomi novembre dicembre.
Cercandomi gennaio febbraio.
Aspettandomi marzo aprile.
Ma ero troppo veloce.

12mesi

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