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Il valore della disuguaglianza...

Scritto da MarioEs
martedì 22 maggio 2007

In questo articolo di Francesco Alberoni pubblicato ieri sul Corriere della Sera, il noto
sociologo afferma che la nostra società è caratterizzata da un ritorno di scontro tra credenti
e non credenti, per cui l'apparente mancanza di valori di cui spesso si sente parlare è in
realtà il frutto di questa dicotomia esasperata ed esasperante fra l'essere religioso ed il non
essere religioso.

Secondo Alberoni, infatti, la società occidentale è, invece, densa di valori importanti


e condivisi: dalla solidarietà sociale alla libertà di stampa ed espressione, dalla pace al sapere
scientifico e via dicendo.

Alla fine, dunque, siamo "divisi" da ciò che in teoria ci dovrebbe unire in base ai precetti
dei suoi illustri fondatori ed esponenti: la religione da un lato e la cultura dall'altro.

Eh si, perchè la religione, parlo in particolare di quella cristiano cattolica, in realtà non
sembrerebbe avere messaggio più importante di quello dell'amore, eppure a conti fatti è
sempre più una sorta di "pomo della discordia" della nostra società dominata dalla Tecnica.

Non sono diversi in ciò gli altri "credo".

Del resto, la cultura non è da meno in quanto teorizzando una razionalità illuministica ed il
correlato relativismo etico non sembra mettere d'accordo proprio nessuno: una sorta di
"divide et impera" permanente all'insegna del conflitto intellettuale.

Il risultato finale è che, come diceva Terenzio, "quot capita tot sententiae" : ovvero ognuno
alla fine si costruisce la "propria religione".

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blog 2 brain, brain 2 brain, disuguaglianza, innovazione culturale,
scontro di valori

Come afferma, molto bene direi, Ulrick Beck continuamo a darci "risposte biografiche a
contraddizioni sistemiche", mentre la Politica latita (o lo ha forse sempre fatto?).

Ma la nostra epoca ha anche qualche valore che è davvero condiviso da tutti, un valore che fa
da collante a prescindere dall'ideologia politica e dalla religione: il supremo valore del
consumo, questo si che lo condividiamo tutti.

Nei supermercati siamo tutti uniti nella celebrazione e nel tripudio quotidiano del massimo
piacere possibile: consumare prodotti nuovi e tecnologicamente innovativi.

La Tecnica, quella si, ci mette proprio tutti d'accordo!

L'ultimo telefonino, l'ultimo iPod, l'ultimo "chenesoio 2.0" sono ciò che davvero ci interessa.

Lì siamo tutti o quasi concordi se non nel pensiero sicuramente nelle azioni (di consumo).

Noto non di rado che anche certa parte della Blogosfera è più interessata ai tecnicismi per il
blog che ai contenuti del blog (cioè a cosa si dice): segno dei tempi o causa dei tempi?

Mah.

Il fatto è che però l'unica cosa che forse davvero ci unisce, il consumo (il desiderio di
consumare, anzi), non ci rende per niente simili: c'è chi, infatti, consuma automobili di lusso e
chi consuma a stento un misero stipendio per pagare l'affitto e per dare da mangiare
"qualcosa" alla propria famiglia.

C'è per altro chi muore proprio di fame.

La disuguaglianza!, ecco, che stupido a non pensarci prima, è proprio quella che ci unisce ma
in una maniera "sistemica": senza il povero non può esistere il ricco, il ricco presuppone il
povero!

Preda e predatore, vittima e assassino, ricco e povero.

La Rete Sociale funziona così: indissolubile ed "unita" nella disuguaglianza, fino alla fine dei
giorni.
Il nostro valore più condiviso è, dunque, la disuguaglianza.

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