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Il mito e bisogno di spiegare la realt, di superare e risolvere una contraddizione della

natura (come nasca il primo uomo, per esempio), il mito e spiegazione di un rito, di un
atto formale che corrisponde a esigenze della tribu (l 'invocazione della pioggia), il mito
e struttura delle credenze di un gruppo, di un etnos (la condanna dell 'incesto) ecc. ecc.
Ma, come dice la parola, il mito e innanzitutto un racconto: c'e una storia da presentare,
che ha lati terribili, ma anche spesso risvolti patetici sorridenti, ci sono dei personaggi
in azione, una trama che si snoda.
Il corpus delle leggende degli antichi Greci, resta tutt'oggi una piattaforma che ha offerto
solido sostegno a gran parte della letteratura occidentale. Ovidio e Shakespeare ne
hanno ripreso con successo i personaggi e le trame. Hanno ispirato capolavori come "La
nascita di Venere" del Botticelli e lUlysses di Joyce. Sono stati protagonisti persino di
fumetti e cartoni animati. Attraverso i millenni, i miti greci continuano a parlarci. Ci
parlano damore, di violenza, di coraggio, di amicizia, di tradimento. In una parola, della
nostra umanit. Il successo immortale dei racconti mitologici sta proprio in questo: nella
loro capacit di incarnare valori, stili di vita e aspirazioni in cui tutti ci riconosciamo o
crediamo di riconoscere qualcuno. Moderne divinit.
Gli dei greci erano fatti a immagine delluomo e vittime delle stesse passioni e delle
stesse debolezze. Innamorati, capricciosi, impazienti e litigiosi proprio come i
protagonisti di una moderna sit-com. Per questo le loro storie ci appaiono tanto attuali.
Vi racconteremo 5 miti greci molto interessanti e divertenti sulla creazione del mondo,
non dimenticando mai ci che scrisse lantropologo americano Joseph Campbell, e cioe
che "i miti e i loro personaggi si ripetono nel tempo perch siamo noi a volerli ricreare,
come un necessario sogno da affiancare alla dura realt".
La fonte e un libro dello scrittore inglese Robert Graves pubblicato nel 1954. L'autore,
nell'introduzione del libro, identifica i miti greci e li distingue dall'allegoria, dalla satira,
dal melodramma, dalla saga eroica.
1. Il mito pelasgico della creazione
In generale, con il termine "pelasgico", in senso lato, ci si riferisce a tutti gli abitanti
autoctoni delle terre intorno all'Egeo e alla loro cultura prima dell'avvento del linguaggio
greco.
Fu utilizzato da alcuni antichi scrittori greci in riferimento a popolazioni proto-elleniche
che hanno preceduto le popolazioni elleniche in Grecia.
All'inizio Eurinome, Dea di Tutte le Cose, emerse nuda dal Caos e non trov nulla di
solido per posarvi i piedi: divise allora il mare dal cielo e intrecci sola una danza sulle
onde.
Sempre danzando si diresse verso sud e il vento che turbinava alle sue spalle le parve
qualcosa di nuovo e di distinto; pens dunque di iniziare con lui l'opera della creazione.
Si volt all'improvviso, afferr codesto Vento del Nord e lo soffreg tra le mani: ed ecco
apparire il gran serpente Ofione.
Eurinome danzava per scaldarsi, danzava con ritmo sempre piu selvaggio finch Ofione,
acceso di desiderio, avvolse nelle sue spire le membra della dea e a lei si accoppi. Ora
il Vento del Nord, detto anche Borea, e un vento fecondatore; spesso infatti le cavalle,
accarezzate dal suo soffio, concepiscono puledri senza l'aiuto di uno stallone. E cosi
anche Eurinome rimase incinta.
Subito essa, volando sul mare, prese la forma di una colomba e, a tempo debito, depose
l'Uovo Universale. Per ordine della dea, Ofione si arrotol sette volte attorno all'uovo,
finch questo si schiuse e ne uscirono tutte le figlie di Eurinome: il sole, la luna, i pianeti,
le stelle, la terra con i suoi monti, con i suoi fiumi, con i suoi alberi e con le erbe e le
creature viventi.
Eurinome e Ofione si stabilirono sul Monte Olimpo, ma ben presto Ofione irrit la dea
perch si vantava di essere il creatore dell'Universo. Eurinome allora lo colpi alla bocca
con un calcio, gli spezz tutti i denti e lo releg nelle buie caverne sotterranee.

La dea poi cre le sette 7 planetarie e mise a capo di ciascuna di esse un Titano e una
Titanessa: Tia e Iperione al Sole; Febe e Atlante alla Luna; Dione e Crio al pianeta Marte;
Meti e Ceo al pianeta Mercurio; Temi ed Eurimedonte al pianeta Giove; Teti e Oceano a
Venere; Rea e Crono al pianeta Saturno.
Il primo uomo fu Pelasgo, capostipite dei Pelasgi; egli emerse dal suolo d'Arcadia, subito
seguito da altri uomini ai quali Pelasgo insegn come fabbricare capanne e come nutrirsi
di ghiande e cucire tuniche di pelle di porco, simili a quelle che ancora indossa la gente
del contado nell'Eubea e nella Focide.
I miti greci" di Robert Graves.

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