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I suoi film sono ambientati in zone industriali e minerarie di Johannesburg, emblema di abusi ed ingiustizie. Le sue opere sono
in gran parte costituite da riprese del disegno in divenire, un continuo cancellare e ridisegnare. Continua questo processo
meticoloso alterando ogni disegno fino alla fine della scena.
Artista versatile nel cui lavoro unisce politica e poetica. Le sue opere trattano argomenti come lapartheid, il colonialismo e il
totalitarismo, accompagnati da parti oniriche, sfumature liriche o pezzi comici. Questa unione permette che i suoi messaggi
siano al tempo stesso potenti e affascinanti. Attraverso la sua poetica, Kentridge, da una visione emblematica ed attuale del Sud
Africa. Riceve la fama internazionale nel 1997, dopo la partecipazione alla Biennale di Johannesburg, alla Biennale dellAvana
ed a Documenta X.
Nel mondo dellarte contemporanea, William Kentridge occupa un posto del tutto particolare. Il suo impegno politico contro ogni
forma di apartheid e contro le asimmetrie sociali in genere, la sua abilit nel cogliere personaggi e situazioni con pochi tratti
perlopi di gessetto nero, la sua capacit di dar vita ai suoi disegni in film di animazione affascinanti, ne fanno un artista
speciale.
Lopera di Kentridge
Alla fine degli anni 80, Kentridge inizia a realizzare una serie di animazioni chiamate : Drawings for Projection. La tecnica
originale si sviluppa prendendo un foglio gigante di carta e disegnarci sopra a carboncino,dopo aver fatto la prima scena la
filma per qualche secondo con la telecamera (normalmente una bolex 16mm) dopodich torna al disegno aggiungendo le altre
scene tra segni e cancellature. Per un film vengono impiegati circa 40 fogli sulla quale vengono svolte le scene. In questo modo
si compie un atto di preservare la memoria, infatti ogni segno che passato sul foglio lui lha filmato, immortalato per sempre
anche se sul foglio non c pi traccia di esso stato sovraccaricato di altri segni, il foglio che resta rappresenta ci che rimane
del passsare del tempo e il film una storia composta da tutto ci che stato sopra quel foglio e che ora non c pi se non nella
telecamera come fosse un cervello . Il montaggio senza storyboard avviene con i delle imperfezioni che ricordano il cinema
dellle origini, le atmosfere fantastiche di George Melies e gli accostamenti inconsueti di Sergei Eisenstein., con musica jazz e
classica proveniente dal retaggio teatrale.
Il film racconta le vicende di Soho Eckstein uomo daffari avido e senza scrupoli padrone di un impero edilizio costruito sullo
sfruttamento della terra e delle miniere doro, sempre con un vestito gessato grigio e un sigaro in bocca, che gradualmente
manifesta un pentimento insincero per il male fatto, laltro personaggio Felix Teitlebaum lalter ego dellartista ritratto sempre
nudo e pensieroso, stereotipo di un inguaribile romantico in cerca di se stesso, che seduce la moglie di Soho perennemente
insoddisfatta.
Foto della rappresentazione teatrale Il Flauto Magico di Mozart, rielaborata da William Kentridge
Kentridge coinvolge lo spettatore in un mondo intimo e personale, nella quale gli oggetti comuni sono in continua metamorfosi,
quasi a sottolineare la precariet e limprevedibilit della vita, il suo dramma e la sua poesia. In un universo bianco e uno nero, a
cui ogni segno o traccia di grafite corrisponde una cancellatura come fosse un pentimento, un voleri tornare indietro o
semplicemente il desiderio di annullarsi e allo stesso tempo di tracciare una linea che delinei un pensiero, un personaggio e
una storia.
La tecnica del cartone animato oggi portata a livelli straordinari ed elaborati come nei film della Pixar o della Disney. Kentridge
usa questo particolare mezzo espressivo in una maniera che per certi pu essere considerata retr, antica, invece per altri
straordinario proprio perch ha recuperato un modo di esprimersi ormai obsoleto perch sostituito dalle nuove tecnologie, e in
esso ha tirato fuori tutto il potenziale che in cartoni moderni non riusciamo ad ottenere.
Per esempio il segno del carboncino con la sua materia da limpressione istintiva di lasciare un segno, di graffiare, i suoni che
laccompagnano danno la percezione che qualcuno lo sta disegnando in quel momento, e la musica in cui immerso riempie
latmosfera di un mondo a noi sconosciuto ma piacevole. Dunque Kentridge un artista contemporaneo che tocca con il suo
lavoro i problemi principali dellera contemporanea. Gi solo la scelta della tecnica del cartone animato disegnato a mano su
carta, a basso costo al limite delle categorie classiche ci fa capire che ci che la civilt moderna ormai ha superato e digerito
non vuol dire che sia inutile, il migliorare certe prestazioni ne ha escluse altre che Kentrdge ha recuperato, quali la lentezza
dellanimazione che ci fa soffermare sullintimit del gesto di disegnare, ci che vecchio o primitivo molto spesso solo
diverso, ma non per questo meno sviluppato o bisognoso del moderno, una metafora azzeccata per un confronto tra occidente
e non occidente, tra colonizzatori e colonizzati, tra potenze globali e terzo mondo. Con le sue animazioni e opere teatrali
Kentridge immagina avventure di uomini e cose colti in un equilibrio precario,mossi da una forza misteriosa, gli oggetti si
sciolgono,le persone sembrano liquefarsi, il paesaggio inondato da misteriosi liquami che travolgono la volont degli uomini.
Avviene che sentimenti comuni come la nostalgia o la tristezza,limpotenza di fronte al passaggio inesorabile del tempo , o la
contemplazione di fronte a eventi incontrollabili e traumi collettivi ma che accadono, luomo di fronte lignoto, di fronte
linspiegabile, avviene che tutto questo scaturito da eventi che fanno parte della memoria dellartista, momenti di esplorazione
esistenziale ti cui si riscoprono le tracce, e si rivolge alla storia del suo paese,l Sudafrica, indagando la memoria di un passato
doloroso, lappartenenza ad un popolo profondamente scisso in due, e la propria personale identit di uomo bianco in un paese
devastato dallapartheid. Il suo un modo di riconciliarsi al passato, di rielaborarlo e di comprenderlo, con un approccio
personale e allo stesso tempo universale.
Negli anni Novanta cominciavano ad affermarsi i nuovi media, la realt televisiva, internet, la guerra in diretta, sono gli anni della
Globalizzazione segnati da un nuovo senso di appartenenza universale, dalla diffusione degli studi post-coloniali e la
comprensione che viviamo in una societ multietnica.