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Introduzione alle missione militari di pace italiane

di Germano Dottori

La partecipazione delle Forze Armate italiane alle operazioni militari internazionali è un


elemento strutturale della politica estera del nostro Paese da almeno vent’anni. Non è un caso.
L’Italia è costretta ad impiegare i propri soldati all’estero sia perché è aumentata l’instabilità in aree
nelle quali sussistono interessi nazionali da tutelare, sia perché farlo si è dimostrato utile a
promuovere lo status internazionale del Paese.
Ciò spiega perché gli interventi militari italiani siano riconducibili sostanzialmente a due
ampie categorie. La prima è rappresentata dalle operazioni concepite per dimostrare solidarietà nei
confronti dei nostri maggiori alleati, anche in vista di una successiva compensazione diplomatica.
Nella seconda ricadono invece tutti gli interventi promossi nell’ottica dell’autotutela diretta della
sicurezza nazionale. In tempi recenti, le missioni di questo tipo hanno riguardato pressoché
esclusivamente l’Albania, dove negli anni novanta si sono svolte le due Operazioni Pellicano ed
Alba. Ma non va dimenticata la missione navale decisa nel 1987 per proteggere i mercantili italiani
in transito nello stretto di Hormuz dagli attacchi dei pasdaran iraniani.
Attualmente, l’Italia è impegnata con circa ottomila uomini su tre teatri principali:
l’Afghanistan, i Balcani ed il Libano. Nessuno di questi interventi gode di un sostegno politico
unanime. La partecipazione italiana alla missione afghana dell’Alleanza Atlantica è ad esempio
sgradita alla sinistra radicale, che esprime perplessità crescenti anche sulla nostra presenza militare
nel Kosovo. Il Libano, invece, preoccupa coloro che non condivisero a suo tempo la scelta di varare
un’operazione militare dal sapore inizialmente piuttosto antagonista. Ovunque corriamo dei rischi.
Tuttavia, dobbiamo proprio ai nostri soldati la residua credibilità internazionale che l’Italia è
riuscita a conservare in questi mesi difficilissimi, segnati da una crisi interna senza precedenti.

GD

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