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Presentazione progetto

Fare Italia nel Mondo

Roma, 20 novembre 2007


Descrizione del Progetto

Fare Italia nel Mondo


Rapporto sulle relazioni internazionali
e sull’azione dell’Italia nel mondo

Il progetto Fare Italia nel Mondo della Fondazione Farefuturo consiste nella produzione di un
rapporto annuale di ricerca sullo stato delle relazioni internazionali globali e sulla politica
estera, le relazioni economiche e l’azione dell’Italia nel Mondo.

Il primo rapporto, che sarà il frutto del lavoro semestrale di un team di ricerca supportato da
un qualificato comitato scientifico, verrà pubblicato nel mese di luglio 2008. Il prodotto
ambisce ad essere un autorevole lavoro di ricerca basato su una chiara piattaforma valoriale e
su una precisa e selettiva visione degli interessi dell’Italia nel mondo. Nel rapporto verrà
difatti sostenuta la necessità di supportare alcuni e non altri vettori della politica estera
italiana, alcune e non altre tipologie di interessi nazionali, alcuni e non altri trend delle
relazioni internazionali, alcuni e non altri schieramenti geopolitici regionali e sub-regionali.

Limitatamente al campo delle relazioni internazionali, il rapporto tenterà di contrastare


quelle forme di pensiero debole che vedono l’Italia come uno stato in inevitabile decadenza
in un mondo dominato da forze incontrollabili della storia o dell’economia e in cui il nostro
Paese è destinato ad una posizione di marginale minimalismo.

Ampio spazio nel rapporto sarà dedicato allo studio delle principali tendenze e drivers delle
relazioni internazionali, al mutamento del balance of power mondiale, al farsi e disfarsi delle
alleanze, al nascere di concerti regionali di potenze, alle principali cause di instabilità e le
primarie necessità di sicurezza e difesa. Tuttavia non si perseguirà la semplice osservazione
del quadro internazionale al fine di dedurne per induzione e sottrazione il ruolo che ne
consegue per il nostro Paese. Di converso, nella misura in cui le relazioni internazionali non
sono solo il frutto di elementi oggettivi e quantificabili, ma anche di intenzionalità, di
ambizioni politiche, di strategie e di capacità culturali, il rapporto cercherà di rivalutare la
componente volontaristica della politica estera italiana, costruita sullo sfondo di una
descrizione la più verosimile possibile dello stato cangiante delle relazioni internazionali.

Lo scopo del progetto Fare Italia nel Mondo è di produrre una visione della politica estera
nazionale che sia al tempo stesso vera, sostenibile, efficace, eticamente difendibile e
soprattutto capace di produrre vantaggi di varia natura per il nostro Paese. Vantaggi che non
sono raggiungibili se non attraverso una visione che sia basata, innanzitutto, sulla volontà di
esistere come popolo e come tale di essere presente con continuità storica nelle relazioni
internazionali. Difatti, ogni generazione - nel determinare la propria politica estera -
reinventa, scrivendola, la storia e la tradizione del proprio Paese tanto in funzione dei vincoli
strutturali, materiali e internazionali determinati dal sistema mondo quanto in funzione delle
proprie ambizioni, visioni e capacità.

Il rapporto dunque, sarà uno strumento di rappresentazione del sistema internazionale con i
suoi limiti, vincoli, regole e “leggi” ma sarà anche un invito a cercare, nella nostra storia e
nelle potenzialità inespresse del sistema Italia, una nostra volontà di esistere come Paese
affermando un nostro ruolo nel sistema internazionale attraverso azioni di politica
estera in coerenza rispetto alle tendenze del sistema globale o, se necessario, anche in
controtendenza ad esse.

Nel rapporto troveranno adeguato spazio anche le questioni economiche e industriali italiane
con l’obiettivo di promuovere una sempre maggiore valorizzazione di questi temi all’interno
della politica estera, studiando il problema del rapporto esistente tra sviluppo economico e
relazioni internazionali. Per questo motivo saranno analizzati gli interessi commerciali ed
industriali del nostro Paese e i processi attraverso cui essi possono comporsi nel paniere degli
interessi nazionali. In questo approccio verranno considerati anche i costi e i ritorni della
politica estera italiana. La complessità delle relazioni internazionali odierne ci porterà a
riflettere sulla questione del coordinamento tra i vari attori della nostra estera italiana, non
dimenticando anche gli attori economici privati e gli enti locali.

Il rapporto sarà diviso in tre aree corrispondenti a tre diverse visioni della politica estera:

A) Quella politico – globale analizzerà i principali fenomeni, trends, e drivers osservabili nel
campo delle relazioni internazionali, da un punto di vista trasversale e multisettoriale
affrontando, tra le altre, le tematiche dello sviluppo economico mondiale, della sicurezza e
difesa, delle relazioni industriali e commerciali internazionali.

B) Quella geografico - regionale proporrà una divisione del mondo funzionale agli interessi
italiani in varie selezionate aree dello scacchiere geopolitico mondiale. Anche qui esistono
varie ripartizioni possibili del mondo, ciascuna funzionale a specifici obiettivi di politica
estera. Nel rapporto verrà presa in dovuta considerazione e come punto di partenza la
ripartizione geopolitica istituzionale italiana (che corrisponde alle DG geografiche del
Ministero degli Affari Esteri) ma, se necessario, il rapporto proporrà una propria ed
innovativa visione geopolitica del “mondo visto dall’Italia” che tenga maggiormente presente
gli interessi italiani e non risenta in maniera determinate di visioni del mondo costruite in altri
paesi e funzionali ad altri interessi.

C) Infine, la visione nazionale enfatizzerà il ruolo dell’Italia e la sua azione, reale o


potenziale, nel mondo, tenendo in dovuto conto le capacità del nostro sistema Paese, i vincoli
interni ed esterni nonché le risorse nazionali destinate alla politica estera. In questa sezione
verranno enfatizzati sia i punti di eccellenza del sistema Italia che i rischi e le opportunità di
un mondo in veloce e non pianificato cambiamento.
Comitato scientifico
e
Comitato di ricerca

Il progetto sarà realizzato facendo ampio ricorso al lavoro di squadra, all’utilizzo di tavole
rotonde settoriali e focus group, e all’interazione con i partner privati del progetto. Per questi
motivi il rapporto finale di ricerca prevede la regola della non attribuzione dei contenuti in
quanto essi saranno il frutto di un progressivo lavoro di stesura, revisione, peer reviewing e di
riscrittura al fine di fornire un prodotto che soddisfi gli standard della comunità scientifica, gli
input dei partner di ricerca e quelli provenienti dagli ambienti istituzionali italiani in cui viene
preparata ed attuata la politica estera nazionale.

Il progetto sarà coordinato da Paolo Quercia e sarà realizzato attraverso un Comitato


permanente di Ricerca composto da un team di 5 ricercatori e analisti italiani.

Il Comitato di Ricerca sarà assistito e coadiuvato da un Comitato scientifico composto dal


Gen. Carlo Jean, docente di studi strategici - Luiss Guido Carli, Prof. Beniamino Quintieri,
Docente di Economia Politica - Tor Vergata, Ing. Carmelo Cosentino, Amm. Delegato Alenia
Aermacchi, Prof. Giuseppe Cassano, Docente di statistica per la ricerca economica, Prof.
Giuseppe Pennisi, Docente di economia – Scuola Superiore P.A., Dr Gian Pietro Caliari,
esperto di relazioni internazionali e comunicazione politica, Prof. Carlo Pelanda, docente di
politica ed economia internazionale, University of Georgia, Gen. Antonio Tricarico, Docente
di psicologia – Università La Sapienza.

Per conto degli sponsor del progetto seguono i lavori del comitato di ricerca il dr Vincenzo
Lenucci (Confagricoltura) e la dr.ssa Francesca Nenci (Unicredit).

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