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SCRIVERE UNA (BUONA) TESINA PER LESAME DI STATO

(a cura di Aurelio Alaimo e Magda Indiveri)

Questa una piccola raccolta di consigli sulla redazione della tesina.


Non necessario leggerli tutti. Date unocchiata allindice e scegliete le parti che vi interessano. Se
pensate che vi siano utili, magari leggerete anche altre parti.
In ogni caso, ricordate. Consigli e manuali sono come una ricetta per una torta. Per imparare a fare la
torta non basta leggere la ricetta. Bisogna vedere, provare, impastare; e poi sbagliare, imprecare,
riprovare, faticare
Buon appetito..
Prima parte: 20 domande e 20 risposte
Seconda parte: guida pratica

DOMANDE E RISPOSTE
1. Che cosa una tesina?
La tesina un lavoro di approfondimento di un argomento specifico.
Questo lavoro svolto in particolare durante lultimo anno scolastico, in vista degli esami di stato.

2. Come si presenta una tesina?


In genere una tesina un testo scritto.
Il testo pu essere accompagnato anche da tabelle, grafici, illustrazioni, ma solo se sono davvero necessarie.
In alcuni casi pu essere utile presentare il lavoro con strumenti multimediali, su un supporto informatico. In
ogni caso opportuno che almeno le parti scritte siano disponibili anche su carta.

3. Questi consigli sono validi per ogni indirizzo?


S, ma con qualche precisazione.
I consigli sono utili per tutti. Per in alcuni casi, soprattutto negli indirizzi professionali, le tesine hanno un
impianto un po diverso. Quindi richiedono unimpostazione specifica. Comunque chiunque pu trovare
indicazioni di cui servirsi per il proprio lavoro.

4. Quanto deve essere lunga una tesina?


Non ci sono regole fisse.
Diciamo che anche un testo di dieci-dodici pagine vere pu dire molto. Poi si pu scrivere anche un po di
meno, o un po di pi; ma senza esagerare.

5. C una regola fondamentale per scrivere una buona tesina?


S: scriverla su un argomento che interessa davvero.
In genere se c interesse o passione il risultato buono; inoltre la presentazione al colloquio sar
interessante. Se invece largomento non interessa lo studente, probabile che il risultato sar mediocre, e la
presentazione noiosa.

6. Si pu scrivere una tesina sullo stesso argomento di un compagno di classe?


S, possibile.

Naturalmente qualcuno pu ritenere che sia opportuno differenziare gli argomenti: per evitare di essere
ripetitivi, o per il timore di sfigurare. Per non ci sono obblighi di alcun tipo. Se largomento scelto
interessa davvero, meglio seguire i propri interessi, senza porsi tanti problemi.

7. C un solo modo per scrivere una buona tesina?


No.
Qui sono indicati alcuni consigli, utili per avere un primo orientamento. Per ci sono tanti modi diversi per
preparare una buona tesina. Ciascuno, con lesperienza, trover il proprio.

8. Pu essere utile parlare della tesina con un insegnante?


S, molto importante: per avere consigli, per evitare errori, per imparare.
Ma non solo con gli insegnanti. utile parlare del vostro lavoro con chiunque vi sta a tiro: amici, genitori,
fidanzati e fidanzate, compagni pi grandi. Parlare e raccontare il proprio lavoro aiuta a chiarirsi le idee.

9. Quanto tempo si impiega a scrivere una tesina?


Non c una regola fissa.
bene pensarci gi allinizio dellanno, anche se poi la redazione vera e propria sar completata solo nei
mesi successivi. Qualcuno riprende lavori gi avviati in quarta. Altri scoprono i propri interessi alla fine della
quinta.

10. Quando bisogna consegnare la tesina?


Almeno due giorni prima dellinizio degli esami scritti, quando si riunisce la commissione.
Ma questa lultima scadenza ragionevole: meglio anticipare.

11. Chi legge la tesina?


La commissione desame.
Va bene, non sempre, e non tutti i componenti della commissione; soprattutto se largomento molto
specifico. Per bisogna scrivere come se tutti la leggessero. In ogni caso ci saranno almeno due lettori
attenti: chi la scrive e linsegnante della materia.

12. importante scrivere lintroduzione e le conclusioni?


S, molto importante.
Spesso accade che di un testo (e non solo delle tesine!) si leggano solo lintroduzione e lindice, e talvolta le
conclusioni. Cos il lettore si rende conto subito di che cosa parla quel testo, e ha unidea della sua qualit.
Quindi queste parti devono essere particolarmente curate.

13. obbligatorio scrivere una tesina?


No, non obbligatorio.
Lunico obbligo questo: il colloquio desame deve cominciare con un argomento scelto dal candidato. Non
possibile fare altrimenti. Ovviamente chi ha scritto la tesina comincer il colloquio con la presentazione del
suo lavoro. Ma se non c alcuna tesina, sar sufficiente che il candidato indichi largomento dinizio.

14. Si pu scrivere una tesina in gruppo?


S.
Anzi: una buona tesina scritta in gruppo anche solo da due compagni - unesperienza bella e utile (e
MOLTO difficile). Per bisogna ricordarsi che la tesina resta comunque un prodotto unico. Al colloquio
desame sar meglio che ciascun candidato presenti la tesina completa. Non opportuno dire, ad esempio: io
ho curato la seconda parte e rispondo solo di quella.

15. Una tesina deve riguardare tante materie?


No, non necessario.
Lidea che tesina debba essere sempre pluridisciplinare unidea diffusa, ma sbagliata. La tesina
lapprofondimento di un argomento specifico. A volte per approfondire un argomento necessario
considerare discipline diverse. Invece in altri casi meglio limitarsi ad una sola disciplina.

16. Una tesina deve riguardare necessariamente una delle materie studiate durante lanno?

Non necessario, per pi facile.


Scrivere una tesina su un argomento lontano dalle materie studiate difficile, anche perch lo studente deve
convincere gli insegnanti che il suo argomento ha un valore reale.

17. Una tesina aiuta a ottenere un voto migliore allesame?


Non sempre.
Una buona tesina certamente daiuto: lo studente mostra di sapere utilizzare in modo autonomo le nozioni e
soprattutto gli strumenti appresi a scuola: quindi mostra di saper scrivere, ragionare, discutere di un
determinato argomento.
Una tesina scadente pu essere dannosa. molto meglio presentarsi al colloquio con un argomento su cui si
ben preparati.

18. Copiare una buona tesina aiuta a ottenere un voto migliore allesame?
In genere no.
Se largomento non stato elaborato in modo autonomo, lo studente non sar in grado di sostenere una
discussione seria al colloquio. Quindi il suo lavoro rischia di essere controproducente.
In ogni caso, copiare non onesto.

19. Non ho capito bene quali sono i vantaggi di una tesina. Insomma, chi me lo fa fare?
Nessuno: una tua libera scelta.
Se sei interessato a un argomento, scrivere una tesina solo una bella esperienza: metti alla prova le tue
capacit di lavorare in modo autonomo, di ragionare, magari anche di scoprire nuovi problemi e di
discutere idee interessanti. Impari qualcosa e puoi averne una bella soddisfazione. Niente di pi. (Niente di
pi?!).

20. Ma gli esami possono essere ancora una cosa seria?


S.
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GUIDA PRATICA

1) cominciare
2) scrivere e correggere
3) introdurre e concludere
4) riordinare e consegnare
appendice: lelenco delle fonti

1) COMINCIARE (in quattro passi)


primo: scegliere largomento. Bisogna scegliere un argomento al quale si davvero interessati. Questo il
passo pi delicato e pi importante. Non abbiate fretta e fate una scelta di cui siete convinti.
secondo: scrivere il titolo (provvisorio). Molti credono che sia una sciocchezza. E invece no, scegliere il
titolo e possibilmente il sottotitolo molto importante, perch serve a chiarirsi le idee. Naturalmente si tratta
di un titolo provvisorio e ben passibile di cambiamento! (anche Manzoni cambi titolo al suo romanzo).
terzo: scrivere lindice (provvisorio). Scrivete un indice chiaro e completo. Lindice una guida: vi servir
per non disperdervi e, ancora una volta, per chiarirvi le idee. Anche in questo caso si tratta di un indice
provvisorio: nel corso del lavoro, dovrete cambiarlo.

quarto: indicare le fonti. Non si pu scrivere una tesina basandosi solo sulle proprie idee e sui libri di testo.
Bisogna consultare altre fonti: documenti, libri, riviste, siti internet, immagini, interviste Quindi dovete
indicare quali saranno le vostre fonti.
Non necessario che le fonti indicate allinizio siano tante. Poi, come al solito, nel corso del lavoro ne
scarterete alcune e ne troverete di nuove.

2) SCRIVERE E CORREGGERE
Scrivete anzitutto il testo del paragrafo sul quale vi sentite pi preparati, non necessariamente il primo. Per
farlo, per, dovete avere studiato con attenzione le fonti individuate. Se siete in difficolt, per rompere il
ghiaccio provate a scrivere come viene viene. Poi sistemate quello che avete scritto.
Fate leggere quello che avete scritto allinsegnante. Sulla base delle sue osservazioni, scrivete anche gli altri
capitoli.
Attenzione: scrivere un testo significa in realt riscrivere: correggere, aggiungere, cancellare ancora
correggere Per questa ragione importante far leggere il proprio testo, possibilmente non solo
allinsegnante, e raccogliere con cura le osservazioni.

3) INTRODURRE E CONCLUDERE
Ricordate che di un testo molto spesso si leggono solo lintroduzione e le conclusioni: queste, dunque, sono
parti importanti.
Lintroduzione deve essere scritta dopo avere completato il testo. (Naturalmente potete anche provare a
scriverla prima, ma tenete conto che quasi certamente dovrete riscriverla).
Nellintroduzione potete scrivere: una breve sintesi del contenuto; le motivazioni personali della scelta; e
infine una o due frasi che riassumano lidea essenziale del vostro lavoro.
Nelle conclusioni: una sintesi di quello che avete scritto; lindicazione di problemi aperti e dubbi.
Dopo le conclusioni, un elenco preciso delle fonti consultate (v. appendice).

4) RIORDINARE E CONSEGNARE
Ci siamo quasi: fate leggere allinsegnante il testo corretto e completo.
Attenzione: mettete in evidenza le correzioni che avete inserito rispetto alla prima versione (il computer ve
lo consente: basta usare ad esempio un carattere diverso, o il grassetto). Dopo aver completato il testo,
potete:
sistemare tutto per bene: prima la copertina con il titolo e il vostro nome e cognome (in questordine!), poi
lindice, seguito dallintroduzione e poi dai vari paragrafi. Curate la grafica e limpaginazione (non
dimenticate ad esempio di numerare le pagine!).
Per favore: evitate i caratteri assurdi e le immagini superflue, buone solo a sprecare il toner della stampante:
nessuno apprezzer mai la vostra tesina per unimmagine colorata (e costosa) scaricata a caso da Internet.
Piuttosto, imparate a copiare: prendete in mano un buon libro, guardate la grafica e limpaginazione,
imitatela.
Unultima occhiata: vostra, dellinsegnante, possibilmente di qualche compagno. Attenzione particolare alle
parti pi in vista: titolo, indice, introduzione, conclusioni, fonti. E occhio agli errori ortografici! con il
computer nessuno creder che si tratti di errori di stampa
APPENDICE:

lelenco delle fonti (bibliografia e sitografia: vedi pI sotto le regole codificate)


Per non impazzire, conviene segnare con precisione ogni libro-sito-rivista che si consulta, man mano che lo
si consulta. Tenete un file a parte intitolato bibliografia, e segnate nome cognome titolo citt casa editrice
anno pagine
Poi si decider se fare lelenco (alfabetico) allamericana, con lanno dopo il nome, oppure allitaliana con
lanno alla fine. Decidere anche se queste indicazioni si vogliono mettere anche in nota a fondo pagina o no.

Un esempio della prima fase: cominciare una tesina di storia.

La scelta dellargomento. Mi interessa approfondire il tema della prima guerra mondiale.


Benissimo: un argomento classico, ma troppo generico. Devo privilegiare un aspetto, o un periodo. Ad
esempio: le conseguenze economiche e sociali della guerra.
Va meglio, ma ancora un po impreciso: dove, in Italia, in Europa, nel mondo? Diciamo che mi interessa
lItalia, ma che mi piacerebbe dire qualcosa anche su altri paesi. Va bene, per il momento sufficiente.
Titolo e sottotitolo. LA PRIMA GUERRA MONDIALE. Le conseguenze economiche e sociali in Italia e
in Europa. Pu andar bene. Si pu anche unificare in un titolo unico (le conseguenze economiche della
prima guerra ), ma sarebbe troppo lungo. Intanto metto questo titolo, pi avanti vedr.
Indice. Ci vuole un inquadramento generale e poi le parti specifiche. Mi accorgo per che verrebbe un indice
troppo lungo. E poi, dove trovo le informazioni sullEuropa? Meglio limitarsi allItalia, tanto pi che mi
hanno segnalato alcune fonti interessanti (poi penser a cambiare il titolo).
Ad esempio:

Introduzione: perch ho scelto questo argomento

1.
2.
3.
4.
5.

La prima guerra mondiale: una visione dinsieme.

Conclusioni: cosa cambiato dopo la guerra.

Fonti consultate

Lintervento economico dello Stato in Italia.


Le fabbriche e le citt (con riferimenti particolari alla Fiat).
Le campagne e lagricoltura (con riferimenti particolari allAppennino emiliano)
Il lavoro delle donne

Le fonti
Due capitoli di un manuale universitario di storia delleconomia italiana.
Un documentario sulla storia della Fiat.
Due articoli sulla guerra in Italia.
Lintervista alla figlia di un militare decorato nella guerra.
I libri di testo di storia e di economia politica.

COMPITARE LA BIBLIOGRAFIA E LA SITOGRAFIA

La bibliografia deve essere compilata in ordine alfabetico. Osservare attentamente


il modo in cui sono
formattati i titoli seguenti (ad es. gli spazi tra parole e segni di punteggiatura, i dati
forniti e il loro ordine) e
seguire il modello. Il formato proposto molto simile a quello della American
Psychological Association
(APA), uno standard non solo in psicologia, ma anche in molte altre scienze umane.
Sono naturalmente
possibili altri formati: ogni casa editrice ne ha uno. Limportante scegliere un sistema
e seguirlo
coerentemente.
- Tutte gli elementi della citazione devono essere separati solo da virgole.
- TITOLI di libri individuali, libri collettivi, riviste: sempre in corsivo; in altri termini, va
in corsivo il titolo
che appare sulla copertina del libro o della rivista.
- TITOLI di articoli in riviste oppure di saggi all'interno di libri collettivi: sempre in
carattere normale, tra
virgolette.
- LUOGO DI EDIZIONE: sempre prima della casa editrice.
- PAGINE: sempre all'ultimo posto; riportare sempre i numeri di pagina iniziale e finale
degli articoli
(eventualmente anche dei saggi contenuti in libri).
- SITI INTERNET: se c un autore indicarlo, e indicare anche il titolo del sito o della
pubblicazione online.
Riportare sempre il nome del sito (in corsivo) e lindirizzo della pagina da cui si cita,
non solo lindirizzo del
sito in generale.
- RISTAMPE: Se si cita una versione ristampata di un lavoro pubblicato in passato,
occorre riportare anche i
riferimenti della prima pubblicazione (o almeno la data).
- TRADUZIONE: riportare la traduzione sempre dopo avere citato, per esteso,
l'edizione originale.
Viene messa tra parentesi, introdotta da Trad. it., seguendo le stesse regole di
citazione di un normale testo,
con l'unica differenza che la data si indica alla fine. Ad esempio:
Bruner, J. (1975) "From communication to language - A psychological perspective".
Cognition, 3, pp. 25587. (Trad. it. "Dalla comunicazione al linguaggio: una prospettiva psicologica". In L.
Camaioni,
Sviluppo del linguaggio e interazione sociale. Bologna: Il Mulino, 1978).
Alcuni esempi
Libri di autore singolo
Graffi, G. (1994). Sintassi. Bologna: Il Mulino.
Libri con curatore e diversi autori
Aston, G. (a cura di) (1988b). Negotiating service. Studies in the discourse of
bookshop encounters.
Bologna: CLUEB.
Saggi allinterno di libri
Lightbown, P. (1980). The acquisition and use of questions by French L2 learners. In
S. Felix (a cura di),
Second language development: Trends and issues. Tbingen: Narr, pp. 71-93.
Articoli in riviste
Alderson, J., Clapham, C. & Steel, D. (1997). Metalinguistic knowledge, language
aptitude and language

proficiency. Language Teaching Research, 1, pp. 93-121.


Siti Internet
Fox G., (1998) The Internet: Making it Work in the ESL Classroom, The Internet TESL
Journal, vol. 9, N.
8 (August 2003), http://iteslj.org/Articles/Fox-Internet.html.
Brown, C. (2001) Joyce's Schema for Ulysses, in Work in progress,
http://www.2street.com/joyce/
Ristampe
Corder, S. (1981 [1967]) The significance of learners' errors, in Corder, S., Error
analysis and
interlanguage, Oxford, Oxford University Press (Ed. orig. International Review of
Applied
Linguistics, 5, 1967, pp. 161-9).
Traduzione
Haegeman, L. (1995). Introduction to government and binding theory, 2nd Edition.
Oxford: Blackwell.
(Trad. it., Introduzione alla teoria della reggenza e del legamento. Milano: Hoepli,
1997).
Bronfenbrenner, U. (1979) The ecology of human development. Cambridge, Mass.:
Harvard University
Press. (Trad. it., Ecologia dello sviluppo umano. Bologna: Il Mulino, 1983).
Goffman, E. (1964) "The neglected situation". American Anthropologist, 66, pp. 133136. (Trad. it. "La
situazione trascurata", in P. P. Giglioli (a cura di), Linguaggio e societ. Bologna: Il
Mulino, 1973).
Genette, G. (1969) Figures II. Paris: Editions du Seuil. (Trad. it. Figure II. Torino: Einaudi,
1972).

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E per approfondire e sviscerare lintera questione, vai al link:
http://quintalgia.blogspot.it/2013/05/per-fare-una-tesina.html

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