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cumbre de las americas, santa cruz de la sierra, bolivia, 1996

Come ogni situazione della storia umana, il collettivo si raffronta con la societ quale
espressione della condizione
delluomo.
Questo progetto rappresenta
la sintesi di tale riflessione e il
suo significato pu essere
inteso come la traduzione in termini spaziali del
concetto di collettivo. Si tratta di
unopera realizzata in occasione della
Cumbre sobre Desarollo Sostenible a Santa Cruz de la Sierra, la
citt della Bolivia designata per
lincontro dei presidenti del
Sud America e degli Stati Uniti.
Lintervento prevede la formazione di unarea di ingresso al
parco, che costituisce una zona
di penetrazione a verde attestata
nella citt storica. Un vuoto urbano di superficie rettangolare
per una citt coloniale attorniata da strade concentriche di
servizio agli isolati del tessuto
adiacente. Il tema prevede il
consolidamento di due angoli
del parco sul fronte della citt e
la realizzazione di due torri a
pi livelli con scale di collegamento racchiuse tra setti murari
e percorsi che portano su balconate intese come belvedere, dove
ognuno pu affacciarsi e cogliere dallalto la struttura orografica e tridimensionale della citt.
Alla sommit, le torri accolgono i locali
tecnici e sono collegate di notte con un
raggio laser luminoso che traccia una
virtuale porta urbana.
Al piano terra gli angoli sono connessi
fra loro da un lungo tracciato di pietra
che segna un filo dacqua, ritmato da
zampilli regolari lungo i duecento metri dellintero fronte del parco.La forma
a elle delle pareti delle torri, pur essendo un volume aperto e sezionato, si
identifica attraverso un dentro e un

Schizzo di studio.

Nella pagina a fianco:


particolare del fronte murario di una torre
con la torretta sulla sommit.

FOTOGRAFIE
Pino Musi

fuori. Essa concorre a rafforzare sia il


concetto angolare di punto di riferimento, sia il carattere scavato e perci
scultoreo dellopera, offerto come
percorso architettonico tale da suggerire punti di vista inediti sul paesaggio
sottostante. evidente che questa impostazione molto ludica permette ai
cittadini di appropriarsi spontaneamente di un fatto pubblico che a loro
appartiene. Questo monumento, seppur simbolico, molto chiaro nella lettura delle sue funzioni, squisitamente di
svago e relax; diventa strumento riconoscibile dellingresso del parco, riproposto come segnale, elemento di raccordo e di relazione con il contesto.
La realizzazione dellopera, avvenuta in
soli tre mesi, ha condotto il progetto a
confrontarsi con la realt rispettando e
interpretando lo spirito e la poetica di
Mario Botta attraverso un lavoro impressionante per la dimensione e la cura
costruttiva delle differenti parti.
Il simbolo, in architettura, legato soprattutto allimmagine, al segno, alli-

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CIL 72

cona; un messaggio che viene da lontano, dalla cultura, dalla storia, dalla tradizione delluomo.
Cos questopera si pu considerare
museo e monumento di se stessa, perch proprio esponendo se stessa diventa
elemento di trasmissibilit, atto celebrativo il cui significato pi profondo va
oltre la pura forma.

Scheda tecnica
Progetto:
Costruzione:
Committente:
Direzione lavori:
Terreno:
Volume:
Dimensioni:
Larghezza:
Altezza:
Struttura portante:
Rivestimento:
Pavimenti:

1996
1996
Prefettura della citt di Santa
Cruz della Sierra
Louis Fernandez de Cordova
& Roda Srl
parco urbano della citt
m3 2.300 per torre
lato m 16,9
m4
m 16,9-22
pilastri in c. a. e mattoni
mattoni rossi faccia a vista
lastre di pietra locale

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PROGETTI

Sezione.

Veduta di una
delle due torri angolari.

Vista dinsieme del parco con le due torri.

Pianta primo livello.

Pianta piano terra.

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PROGETTI

Particolare di una terrazza


da cui si coglie, in
lontananza, la seconda
torre angolare.

Vista dal percorso


e le scale sullesterno.

Particolare di uno
dei percorsi
di distribuzione interna
con accesso
alla terrazza.

Percorso pedonale
e le scale nella torre
con vista sulla torretta.
Veduta del portico
dingresso.

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PROGETTI

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