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Correnti di sovraccarico
Protezione fusibile
#DSDQLHM@YHNMDCDKK@BNQQDMSD(2 _____________________________________________ 490
#DSDQLHM@YHNMDCDKK@BNQQDMSD@LLHRRHAHKD(Y _______________ 481 Caratteristiche generali __________________________________________________________________ 518
Limitatore di sovratensione
Barre di distribuzione
Protezione differenziale
Scelta del materiale delle barre _______________________________________________
Generalità _________________________________________________________________________________________________ 553
#DSDQLHM@YHNMDCH(ccCHBQDRS@HMETMYHNMD
#DjMHYHNMH _________________________________________________________________________________________________ 554 della IccDEjB@BD ____________________________________________________________________________________
OOKHB@YHNMH _____________________________________________________________________________________________ 555 Effetto termico del corto circuito ____________________________________________
(MRS@KK@YHNMD ____________________________________________________________________________________________ 558 Effetti elettrochimici ___________________________________________________________________________
L1 L1
L2 L2
L3 L3
PEN N
PE
Impianto fisso con sezione
≥ di 10 mm2 Cu
≥ di 16 mm2 Al
Massa
PEN
R
S
T
Schema TNC-S
PEN (KSDQLHMDRBGDL@3-"2CDjMHRBDTM@CHRSQHATYHNMDMDKK@
iN iN quale i conduttori di neutro e i conduttori di protezione
sono posti in una parte dell’installazione e distinti dal resto
catec 044 c 1 it cat
R S T N R S T N R S T N dell’installazione.
SI NO SI
+@OQNSDYHNMDCDKKDODQRNMDĠ@RRHBTQ@S@C@
- l’interconnessione e la messa a terra delle masse,
- il monitoraggio del primo guasto tramite CPI (Controllore Permanente d’Isolamento),
- l’apertura al secondo guasto mediante i dispositivi di protezione contro le sovracorrenti o mediante i dispositivi differenziali.
Questo regime viene usato, per esempio, negli ospedali (sale operatorie) o nei circuiti di sicurezza (illuminazione) e nelle
industrie in cui la continuità di esercizio è fondamentale o quando si vuole ridurre considerevolmente i rischi di incendio o di
esplosione per la debole corrente di guasto.
L1 L1
L2 L2
L3 L3
Massa PE PE
catec 002 c 1 it cat
Messa a terra
Messa a terra
dell’alimentazione
dell'alimentazione
(1) Limitatore di sovratensione (in caso di trasformatore HT/BT) (1) Limitatore di sovratensione (in caso di trasformatore HT/BT)
Tensioni, sovratensioni
"K@RRHkB@YHNMDCDFKHHLOH@MSH
In Bassa Tensione, gli impianti si possono suddividere in due parti secondo la norma IEC 60364 e tre parti secondo il decreto
del 14.11.88.
3DMRHNMDMNQL@KHYY@S@HM "
(MLNMNE@RD5
(MSQHE@RD55D55
Evoluzione delle tensioni e delle tolleranze (IEC 60038)
Periodi Tensioni di Tolleranze
/QHL@CDK 555 ± 10 %
#@K@ 555
Dopo il 2003 555 ± 10 %
/QNSDYHNMDBNMSQNKDRNUQ@SDMRHNMHSQ@MRHSNQHD
$@RRHBTQ@S@
#@KK@RBDKS@CDKK@OO@QDBBGH@STQ@HMETMYHNMDCH4HLO
+DMNQLD($"CDjMHRBNMNB@SDFNQHDCTRN
1HFHCHSĒCHDKDSSQHB@@Ů'Y
+D@OO@QDBBGH@STQDCDKKHLOH@MSN!
3
CDUNMN@UDQDKDRDFTDMSHQHFHCHSĐCHDKDSSQHBGD
Durata 3DMRHNMD@LLHRRHAHKD5
Ű Uo
Ű
Uo
Ű
"@CTSDCHSDMRHNMDD@ODQSTQD
#DkMHYHNMD
Una caduta di tensione è una diminuzione dell’ampiezza della tensione per un tempo compreso tra 10 ms e 1 sec.
La variazione di tensione è espressa in % della tensione nominale (tra 10 e 100 %). Una caduta di tensione del 100 % è
detta apertura.
2DFTDMCNHKSDLONSCH@ODQSTQ@RHCHRSHMFTNMN
LRSRDB
KDLHBQN@ODQSTQDCNUTSDODQDRDLOHN@KKDQHBGHTRTQDQ@OHCDRTFT@RSHSQ@MRHSNQHv
RDB
SLHM
KDAQDUH@ODQSTQDCNUTSD@KETMYHNM@LDMSNCDKKDOQNSDYHNMH@KK@LDRR@HMRDQUHYHNCDFKH@OO@QDBBGHBNM
elevata corrente di spunto…
LHM
SKDKTMFGD@ODQSTQDCNUTSDCHRNKHSN@KK@QDSD@C@KS@SDMRHNMD
Cadute di tensione secondo la norma EN 50160 (condizione)
Tolleranze
normale eccezionale in funzione dei carichi
Numero da x 10 a x 1000 1000 Elevato
Durata R >1s
Profondità > 60 % tra 10 e 15 %
B@SDBA@WB@S
"NMRDFTDMY@CDKKDB@CTSDCHSDMRHNMDDCDKKD@ODQSTQD
Apertura dei contattori (picchi > 30 %).
Perdita di sincronismo dei motori sincroni, instabilità dei motori asincroni.
OOKHB@YHNMHHMENQL@SHBGDODQCHSDCHHMENQL@YHNMHv
Interferenza dell’illuminazione con lampade a scarica (spegnimento a causa della cadute del 50 % per 50 ms, la riaccensione
avviene soltanto dopo qualche minuto.
2NKTYHNMH
0T@KTMPTDRH@HKSHONCHB@QHBN
LNCHjB@QDK@RSQTSSTQ@CDKK@QDSDUDCDQDO@FHM@
2DBNMCNHKSHONCHB@QHBN
- alimentazione delle bobine dei contattori con tensioni concatenate,
- aumento dell’inerzia dei motori,
- uso di lampade a riaccensione immediata.
5@QH@YHNMDCDKK@SDMRHNMDD%KHBJDQ
#DkMHYHNMD Variazione della tensione secondo la norma EN 50160
(per periodo di una settimana)
(K kHBJDQ Ġ TMN RE@UHKKHN CDKK@ KTBD CNUTSN @KKD Q@OHCD
x % del numero di Un eff con media su 10 min Tolleranze
variazioni della tensione. Produce un effetto sgradevole
Un ± 10 %
per le persone. Le rapide variazioni di tensione sono
dovute agli apparecchi in cui la potenza assorbita varia 100 % Un + 10 % a Un - 15 %
LNKSNQ@OHC@LDMSDENQMH@C@QBNL@BBGHMDODQR@KC@STQ@ Variazione rapida della tensione secondo la norma EN 50160
laminatoi…
Tolleranze
Di solito 5 % di Un
Eventualmente 10 % di Un
2NUQ@SDMRHNMHSQ@MRHSNQHD
#DkMHYHNMD
I fenomeni transitori sono essenzialmente costituiti da
RNUQ@SDMRHNMHLNKSNDKDU@SDjMN@J5DUDKNBHCNUTSD
ai fulmini,
alle manovre o ai guasti sulla rete in alta tensione,
agli archi elettrici dell’apparecchiatura,
alle commutazioni di carichi induttivi,
B@SDBAWB@S
@KK@KHLDMS@YHNMDCHBHQBTHSHENQSDLDMSDB@O@BHSHUH
- reti di cavi estese,
- macchine che provocano delle perturbazioni sulla rete.
Tolleranze
5@KNQD CHRNKHSNŰJ5
Tempo di salita da μs a x ms
$EEDSSH
Sganci intempestivi dei dispositivi di protezione,
Distruzione di materiali elettronici (schede di PLC, variatori di velocità…),
Rottura della guaina di isolamento dei cavi,
Surriscaldamento e invecchiamento prematuro delle apparecchiature dei sistemi informatici.
2NKTYHNMH
Utilizzo di scaricatori e limitatori di sovratensioni.
Aumento della potenza di corto-circuito della sorgente.
Corretta realizzazione della messa a terra in alta, media e bassa tensione.
I I U
B@SDBAWB@S
t t t
Corrente “sinusoidale” fondamentale. Corrente deformata dalle armoniche. Tensione deformata dalle armoniche.
Solutions
Self in linea.
Utilizzo di raddrizzatori.
Declassamento degli apparecchi.
Aumento della potenza di corto-circuito.
4SHKHYYNCHjKSQH
Aumento delle sezioni dei conduttori.
Sovradimensionamento delle apparecchiature.
"@QHBGHKHMD@QHB@QHBGHCDENQL@MSH
Un carico è detto lineare quando la corrente che lo Un carico è detto deformante quando la forma della
@SSQ@UDQR@G@K@RSDRR@ENQL@CDKK@SDMRHNMD BNQQDMSDMNMBNQQHRONMCDOHŔ@KK@ENQL@CDKK@SDMRHNMD
U I U I
I I
U U
t t t t
catec 102 b 1 it cat
catec 101 b 1 it cat
fc = Ipicco
Ieff
Esempi di valori di fc :
I
I pico - carico resistivo (sinusoide fondamentale): 2
TMHSďBDMSQ@KDHMENQL@SHB@@
BNLOTSDQSHON/"@
I AC
t
RS@LO@MSH@
Alcuni di questi valori del fattore di picco mostrano che
catec 103 b 1 it cat
.QCHMDCDKKD@QLNMHBGD
+D EQDPTDMYD CDKKD @QLNMHBGD RNMN LTKSHOKH CDKK@ EQDPTDMY@ CDKK@ QDSD 'Y
(K E@SSNQD CH LNKSHOKHB@YHNMD Ġ CDSSN NQCHMD
dell’armonica.
Esempio : QLNMHB@CHBNQQDMSDCHNQCHMDG@TM@EQDPTDMY@CHW'Y'Y
QLNMHB@CHBNQQDMSDCHNQCHMDğCDSS@gENMC@LDMS@KDu
QLNMHBGDCHBNQQDMSDOQDRDMSHRTKK@QDSD
La corrente circolante nella rete è la somma della corrente sinusoidali del primo ordine (detta “fondamentale”) e di un certo
numero di armoniche di corrente dipendenti dal tipo di carico.
Tabella A: corrente armoniche presenti sulla rete
Fonti Ordini delle armoniche
2 3 4 5 6 8 10 11 12 13 14 15 16 18 20
Raddrizzatori 1 pulsazione r r r r r r r r r r r r r r r r r r r
2 pulsazioni r r r r r r r r r
3 pulsazioni r r r r r r r r r r r r r
6 pulsazioni r r r r r r
12 pulsazioni r r
Lampade a scarica r r r r r r r r r
Forni ad arco r r r r r r r r r
Esempio:TM@K@LO@C@@RB@QHB@FDMDQ@TMHB@LDMSD@QLNMHBGDCHBNQQDMSDCHNQCHMDD
+D@QLNMHBGDCHBNQQDMSDCHNQCHMD
O@QHwRNMN@RRDMSH
/DQSTQA@YHNMDCDFKH@OO@QDBBGHCHLHRTQ@
Gli apparecchi di misura ad indice di tipo ferromagnetico (amperometri, voltmetri…) sono concepiti per misurare delle
FQ@MCDYYDRHMTRNHC@KH@CTM@EQDPTDMY@RODBHjB@CHRNKHSN'Y
+NRSDRRN@UUHDMDODQFKH@OO@QDBBGHCHFHS@KHCHUDQRH
dagli apparecchi campione. Questi apparecchi hanno una misura falsata in caso di segnale non sinusoidale cioè deformato
dalle armoniche (vedere esempio qui sotto).
2NK@LDMSDFKH@OO@QDBBGHBGDLHRTQ@MNHU@KNQHHMUDQN1,2NU@KNQDDEjB@BDHMSDFQ@MNKDBNLONMDMSHCDKRDFM@KDDC@MMN
HKU@KNQDDEjB@BDQD@KDDRDLOHNHK#(1(2
Esempio :
I
(K RDFM@KD ğ ODQSTQA@SN C@KK@ OQDRDMY@ CH TM@QLNMHB@ CDK §
100 A
NQCHMD
(K U@KNQD DEkB@BD CH TM@ RHMTRNHCD CDKKN RSDRRN U@KNQD CDK
1 Segnale reale
picco sarà:
"@KBNKNCDKK@BNQQDMSDDEkB@BD
#HRNKHSNHKB@KBNKNCDKK@BNQQDMSDDEjB@BDĠRHFMHjB@SHUNODQHOQHLHNQCHMHCDKKD@QLNMHBGDBHNĠjMN@KKNQCHMDN
Per fase Sul neutro
J5 = 260 A
3 W5
Armoniche calcolate :
( ŭ'Y
( ŭ'Y
( ŭ'Y
( ŭ'Y
( ŭ'Y
Le correnti armoniche di ordini più elevati sono trascurabili.
Corrente in una fase :
3@RRNCHCHRSNQRHNMDSNS@KDDS@RRNCHCHRSNQRHNMD@QLNMHBN
+DQDSHCHRNBBNQRNBGDTSHKHYY@MNCDHFQTOOHDKDSSQNFDMHRNMNBK@RRHjB@SDHMCHUDQRDB@SDFNQHDNBK@RRHjB@SDRDBNMCNHKSDLON
CHQHRONRS@QHBGHDRSNOQHL@CDKK@QHO@QSDMY@CDKB@QHBN
Categoria Tempo d’Intervento Avviamento generatore Commenti
D MNMRODBHjB@SN manuale Tempo di salita in velocità e potenza dipendente delle
temperature ambienti e motori
C @ODQSTQ@KTMF@R alla mancanza della rete Mantenimento del riscaldamento del gruppo per permettere un
avviamento immediato
B @ODQSTQ@BNQS@R rotazione permanente Avviamento rapido del motore grazie all’inerzia motrice.Motore
in condizione di pre-riscaldamento
A senza apertura collegato alla fonte Ripresa immediata del carico in caso di apertura
dell’alimentazione della rete.
/QDB@TYHNMHCHHMRS@KK@YHNMD
(RNK@QDHB@QHBGHODQSTQA@MSH
Mediante una rete separata, partendo da un arrivo in
media o alta tensione dedicato (per dei carichi importanti).
,DCH@MSDK@RTCCHUHRHNMDCDHBHQBTHSHTMFT@RSNRTTMBHQBTHSN
deve interferire il meno possibile con un altro circuito.
Mediante la separazione dei circuiti che alimentano carichi
perturbanti. Questi circuiti sono separati dagli altri al livello Carico
catec 106 b 1 it cat
perturbante
OHŔ@KSNONRRHAHKDCDKKHMRS@KK@YHNMDHMA@RR@SDMRHNMDODQ Carico Circuiti
perturbante perturbati
ADMDjBH@QDCDKKHMCDANKHLDMSNCDKKDODQSTQA@YHNMHCNUTS@
NO SI
all’impedenza dei cavi.
2BDFKHDQDTMQDFHLDCHMDTSQN@C@SSN
Il regime IT garantisce una continuità d’esercizio evitando, per esempio, l’apertura dei circuiti mediante lo sgancio intempestivo
di un dispositivo differenziale in seguito alla perturbazione transitoria.
RRHBTQ@QDK@RDKDSSHUHSĒCDKKDOQNSDYHNMH
La selettività delle protezioni permette di limitare l’apertura solamente al circuito guasto UDCDQDO@FHMDC@@D.
"TQ@QDK@LDRR@HMONR@CDKK@QDSDCDKKDL@RRD
,DCH@MSDKHLOH@MSNCHQDSHBNML@RRDOQNOQHDCDCHB@SD@BDQSD@OOKHB@YHNMHHMENQL@SHB@vNFMHQDSDUHDMDL@FKH@S@@KjMDCH
NSSDMDQDK@LHFKHNQDDPTHONSDMYH@KHSĐONRRHAHKDK@OHŔOHBBNK@QDRHRSDMY@SQ@HCHUDQRHOTMSHCDKK@QDSDCHL@RR@
(MSDQBNKKDF@MCNPTDRSDL@RRD@RSDKK@HKOHŔUHBHMNONRRHAHKD@KO@KDSSNCHSDQQ@
Utilizzando i percorsi di cavi, delle canalizzazioni, dei tubi, delle linee metalliche regolarmente collegati alla massa e
intercollegati tra loro.
2DO@Q@MCNHBHQBTHSHODQSTQA@MSHC@HBHQBTHSHOHŔRDMRHAHKHBGDUDMFNMN@KHLDMS@SHC@KK@RSDRR@KHMD@
4SHKHYY@MCNHKOHŔONRRHAHKDKDL@RRDLDBB@MHBGD@QL@CHRSQTSSTQDvODQQD@KHYY@QDCDKKDL@RRDDPTHONSDMYH@KH
Collegamento alla struttura metallica
Informatica
Parafulmine Protezione metallica
Rete magliata
Separazione
Pannello
di
distribuzione
Motore Circuiti sensibili
catec 108 b it cat
o basso livello
B@SDBAHS
,QƃXHQ]HHVWHUQH
&Q@CNCHOQNSDYHNMD(/
(KFQ@CNCHOQNSDYHNMDĠCDjMHSNC@CTDBHEQDDDUDMST@KLDMSDC@TM@KDSSDQ@@FFHTMS@
2HRBQHUDQĐODQDRDLOHN(/NT(/WW!WRHFMHjB@U@KNQDHMCHEEDQDMSD
/HFLIUHHOHOHWWHUHDJJLXQWHVRQRGHĺQLWHTXLVRWWR
1a cifra 2a cifra Grado di
Protezione contro la penetrazione dei corpi solidi Protezione contro la penetrazione dei liquidi protezione
IP Tests IP Tests Lettera Descrizione
0 Nessuna protezione 0 Nessuna protezione aggiunta(2) abbreviata
ø 52,5 mm Protetto contro i corpi Protetto contro
Protetto contro
solidi di diametro le cadute verticali
1 1 A l’accesso della
superiore o uguale di gocce d’acqua
mano
a 50 mm (condensa)
ø 12,5 mm Protetto contro i corpi Protetto contro le
Protetto contro
solidi di diametro cadute di gocce
2(1) 2 B l’accesso con
superiore o uguale C@BPT@jMN@¦
un dito
a 12 mm dalla verticale
Protetto contro i corpi
Protetto contro Protetto contro
ø 2,5 mm solidi di diametro
3 3 K@BPT@@OHNFFH@jMN C l’accesso con
superiore o uguale a
@¦C@KK@UDQSHB@KD un attrezzo
2,5 mm
Protetto contro i corpi
Protetto contro i getti Protetto contro
ø 1 mm solidi di diametro
4 4 d’acqua in tutte le D l’accesso con
superiore o uguale
direzioni TMjKN
a 1 mm
DCTDOQHLDBHEQDB@Q@SSDQHRSHBGDRNMNCDjMHSDMDKKN
+ 15cm
Protetto adatta
stesso modo dalle norme 1m mini
all’immersione
-%$-($"D#(-
Nota Esempio
+@RDBNMC@BHEQ@ğCDSDQLHM@S@C@CTDOQNUD un apparecchio è munito di un’apertura che permette l’accesso di
- MDRRTM@ODMDSQ@YHNMDCHTM@REDQ@CDKCH@LDSQNCHLL un dito. Non sarà classato IP2x. Invece, se le parti accessibili al dito
- MDRRTM@@BBDRRHAHKHSďCDKCHSNCHOQNU@CDKCH@LDSQNCHŭLL
MNMRNMNODQHBNKNRDRGNBJDKDSSQHBNAQTBH@STQ@wK@OO@QDBBGHN
+@KDSSDQ@@FFHTMS@CDkMHRBDK@BBDRRNRNK@LDMSD@KK@O@QSH
potrà essere classato xxB.
pericolose.
&Q@CHCHOQNSDYHNMDBNMSQNFKHTQSHLDBB@MHBH
(M%Q@MBH@K@-%"CDjMHU@TM@SDQY@BHEQ@BGDC@U@HKFQ@CNCHOQNSDYHNMDBNMSQNFKHTQSHLDBB@MHBH
0TDRS@SDQY@BHEQ@Ġ
sparita per lasciare il posto ad un grado IK (norme EN 50102, NF C 20015).
Correspondances IK / AG
Energia d‘urto (J) 0 0,15 0,2 0,35 0,5 1 2 5 6 10 20
Grado IK 0 1 2 3 4 5 6 8 10
"K@RRHjB@YHNMD &-%" AG1 AG2 AG3 AG4
5DBBGH@¦BHEQ@(/ 0 1 3 5
"Si devono predisporre dispositivi di protezione per interrompere qualsiasi corrente di sovraccarico nei conduttori del circuito
prima che possa provocare un riscaldamento dannoso per l’isolamento, le connessioni, i terminali o per l’ambiente delle
canalizzazioni" (IEC 60364 § 433).
/DQPTDRSNRHCDjMHRBNMNKDRDFTDMSHBNQQDMSH
- Ib : corrente d’uso del circuito
- Iz : corrente ammissibile del conduttore
- In : corrente del dispositivo di protezione
- I2 : orrente che assicura effettivamente il funzionamento del dispositivo di protezione; in pratica I2ĠOQDR@TFT@KD
@KK@BNQQDMSDCHETMYHNM@LDMSNMDKSDLONBNMUDMYHNM@KDODQFKHHMSDQQTSSNQH@TSNL@SHBH
@KK@BNQQDMSDCHETRHNMDMDKSDLONBNMUDMYHNM@KDODQHETRHAHKHCHSHONF&
(BNMCTSSNQHRNMNOQNSDSSHRDRNMNRNCCHRE@SSDKDCTDBNMCHYHNMH
(b(n(z
(2(z
Esempio
Ib
Iz 1,45 Iz Alimentazione di un carico di 150 kW a 400 V trifase.
le
Co ibi za
Ib = 216 A corrente necessaria al carico
rre iss en
nt m er
ed ad ref i Caratteristiche In = 250 A carico del fusibile gG di protezione del circuito
’u nt
e di av
so rre re i c dei Iz = 298 A BNQQDMSDL@RRHL@@LLHRRHAHKDODQTMB@UNWŭLL2
Co lo de
Va conduttori
rispondente alle modalità di posa e alle condizioni
esterne fornite dal metodo indicato nelle pagine
seguenti
0 I2 = 400 A corrente di fusione del fusibile da 250 A
(1,6 x 250 A = 400 A)
Co
rre Caratteristiche
ale di nte
in del dispositivo 1,45 Iz = 1,45 x 298 = 432 A.
m ne fu co
nz nv
no zio
catec 018 b 1 it cat
e a ion en di protezione
nt ol am zio
rre reg en na Le condizioni 1 e 2 sono soddisfatte:
Co di to le
o Ib (n (z = 298 A
In I2
I2 (z = 432 A.
+@RDYHNMDBNMRHCDQ@S@CDUDDRRDQDS@KDBGD
Ib
Iz®(z =
Km x Kn x Kt
(B@UHRHRTCCHUHCNMNHMCTDE@LHFKHD/5"D/1 (vedere tabella a pagina 494)
+@BHEQ@BGDRDFTDK@RHFK@HMCHB@HKMTLDQNCH
B@UHRNSSNB@QHBN
(B@UHHRNK@SHBNMDK@RSNLDQHB@TBBHŔATSHKDDBB
RNMN@RRDFM@SH@KK@E@LHFKH@/1
Esempio
PVC 3 indica un cavo della famiglia PVC con 3 conduttori sotto carico (3 fasi o 3 fasi + neutro).
Tabella A
"@SDFNQH@ IzBNQQDMSDL@RRHL@@LLHRRHAHKDMDHBNMCTSSNQH
! /5" /5" /1 /1
C PVC3 PVC2 PR3 PR2
E /5" /5" /1 /1
NC PVC3 PVC2 PR3 PR2
S mm2 in rame
22 23 24 26
24 27 30 33
4 28 32 34 36 40 42
43 48
10 60 63 70 80 86
80 94
101 112 127 138 161
200
134 144 168 207 242
70 229 289
207 223 238 278 328 377
239 299 322 382 437
344 371 441 473
392 424
240 403 430 461 641
300 497 783
400
749
630 1088
S mm2 in alluminio
21 23 24 26 28
4 22 28 32 38
6 28 32 33 36 42
39 44 49
16 61 66 73 77 84
70 73 78 83 90 97
86 103 112 120 126
70 133 140 160 174 187 211 237
227 289
120 188 212 226 263 280 300 337
227 283 304 324 389
280 323 347 371 447
240 330 382 409 439 470
300 381 406 440 471 613
400 740
610 770
808 899
"NDEkBHDMSD*n
Tabella A
"@SDFNQH@ Disposizione dei cavi Fattore di correzione Kn
Numero di circuiti o di cavi pluriconduttori
1 2 3 4 6 7 8 12 16 20
!" (MRDQHSHN@MMDF@SHMDKK@O@QDSD 1,00 0,80 0,70 0,60 0,40 0,40
Simple couche sur les murs ou les
1,00 0,73 0,72 0,72 0,71 0,70
C planchers ou tablettes non perforées
2DLOKHBDONR@RTKRNEjSSN 0,81 0,72 0,68 0,66 0,64 0,63 0,62 0,61 Nessun fattore
di riduzione
Semplice posa su ripiani orizzontali supplementare
preforati o ripiani verticali 1,00 0,88 0,82 0,77 0,73 0,73 0,72 0,72 per più di
E, F B@UH
Semplice posa su scale per cavi,
1,00 0,88 0,82 0,80 0,80 0,78 0,78
mensole, ecc.
0T@MCNHB@UHRNMNCHRONRSHRTOHŔRSQ@SHNBBNQQDLNKSHOKHB@QD*MODQ
Tabella B
Numero di strati 2 3 D 6a8 DOHŔ
"NDEjBHDMSD 0,80 0,73 0,70 0,68 0,66
Esempio
Su un ripiano preforato sono disposti :
- 2 cavi tripolari (2 circuiti a e b),
- 1 gruppo di 3 cavi unipolari (1 circuito c),
catec 046 b 1 it cat
N.B.: metodi particolarmente interessanti per la protezione di conduttori in parallelo contro le sovracorrenti tramite fusibili sono forniti nella
pubblicazione IEC 60364-4-41.
Conduttori isolati in Cavi pluriconduttori Conduttori isolati Cavi mono o Conduttori isolati Cavi mono o Conduttori isolati in Cavi mono o
condotti inseriti in in condotti inseriti in in condotti montati pluriconduttori in HMBNMCNSSHOQNjK@SH pluriconduttori in condotti inseriti in pluriconduttori in
pareti termicamente pareti termicamente a vista. condotti montati montati a vista. BNMCNSSHOQNjK@SH una parete. condotti inseriti in una
isolate. isolate. a vista. montati a vista. parete.
Categoria B - 2
Conduttori isolati Conduttori isolati Conduttori isolati in Cavi mono o Conduttori isolati in Cavi mono o
o cavi mono o o cavi mono o canaline inserite nei pluriconduttori in canaline sospese. pluriconduttori in
pluriconduttori in pluriconduttori in pavimenti canaline inserite nei canaline sospese.
B@M@KHMDjRR@SD@KKD B@M@KHMDjRR@SD@KKD pavimenti.
O@QDSHHMODQBNQRN O@QDSHHMODQBNQRN
orizzontale. verticale
Categoria B - 3
Cavi mono o Conduttori isolati in Cavi mono o Conduttori isolati in Cavi mono o Conduttori isolati Cavi mono o Cavi mono o
pluriconduttori in condotti nei vuoti di pluriconduttori in BNMCNSSHOQNjK@SHMDH pluriconduttori in HMBNMCNSSHOQNjK@SH pluriconduttori in OKTQHBNMCTSSNQH
cave di costruzione costruzione. condotti nei vuoti di vuoti di costruzione. BNMCNSSHOQNjK@SHMDH inseriti nella BNMCNSSHOQNjK@SH qMDHBNMSQNRNEjSSH
costruzione. vuoti di costruzione. costruzione. inseriti nella qMDHRNEjSSHRNRODRH
costruzione
Catagoria B - 4 &DWHJRULD%
TV
Cavi pluriconduttori Conduttori isolati Conduttori isolati in Cavi mono o Conduttori isolati in Conduttori isolati Conduttori isolati Conduttori isolati in
inseriti direttamente in condotti o cavi condotti in canaline pluriconduttori in modanature o cavi mono o in condotti o condotti o cavi mono
nelle pareti isolate multiconduttori in ventilate. canaline aperte o pluriconduttori in cavi mono o o pluriconduttori nei
termicamente. canaline chiuse, in ventilate. zoccolini scanalati. pluriconduttori nelle SDK@HCDKKDjMDRSQD
percorsi orizzontali o BNQMHBHCDFKHHMjRRH
verticali.
&DWHJRULD& Categoria C - 2 Categoria C - 3 Categoria C - 4
Cavi mono o Cavi mono o Cavi mono o Cavi mono o Conduttori nudi o isolati su isolatori. Cavi mono o pluriconduttori su passerelle
pluriconduttori pluriconduttori pluriconduttori, pluriconduttori, con porta-cavi o ripiani non perforati.
inseriti direttamente inseriti direttamente con o senza NRDMY@@QL@STQ@
nelle pareti, senza nelle pareti con @QL@STQ@jRR@SH@ jRR@SH@RNEjSSN
protezione meccanica protezione meccanica parete
supplementare. supplementare
&DWHJRULD(H) Categoria E - 2 e F - 2 Categoria E - 3 e F - 3 Categoria E - 4 e F - 4
Su passerelle porta-cavi o ripiani preforati, Su mensole. Su scale per cavi. Fissati a staffe distanziate dalla parete. Cavi mono o pluriconduttori sospesi a un
in percorsi orizzontali o verticali. cavo portante o autoportante.
(CDMSHkB@YHNMDCDHB@UH
Tabella A: Esempi
equivalenze tra la vecchia e la nuova denominazione (cavi) Si vuole alimentare un carico trifase con neutro avente una corrente
5DBBGH@CDMNLHM@YHNMD Nuova denominazione nominale di 80 A (cioè Ib = 80 A). Il cavo utilizzato, di tipo U 1000
(norma nazionale) (norma armonizzata) R2V, è posato su un ripiano preforato con altri tre circuiti, a una
45&5 554NT1 temperatura ambiente di 40 °C.
86&1 H 07 RN - F Iz deve essere tale che:
4255 55% Ib
8699 Iz®(z =
Km x Kn x Kt
7DEHOOD%FODVVLĺFD]LRQHGHLFDYL
"@UH/1 "@UH/5" Determinazione di I’z
U1000 1- %1- 641 - tipo di posa : E quindi Km = 1 (vedere tabella pagina 492)
8 R2V )51 :$5 - numero totale di circuiti: 4 quindi Kn = 0,77 (vedere tabella A
U1000 15%5 %1- 5+541 O@FHM@ŭ
8 RGPFV )51 9/9$5 - temperatura ambiante: 40 °C quindi Kt = 0,91 (vedere tabella C).
H 07 1-% H 07 55'% Da cui
FR-N 07 RN-F H 07 VVD3H2-F
I’z =
1-% ' 55% WW
)51 ;; + VVH2-F
%1- 7& %1- 55% Determinazione di Iz
)51 ;;=; )51 99&9) Il cavo U 1000 R2V è di tipo PR (vedi tabella B). Il numero di
%1- 7&9& 55% conduttori sotto carico è 3. Occorre pertanto andare alla colonna
FR-N 07 ;;) $ VVH2-F PR3 della tabella A di pagina 491 corrispondente alla categoria E.
1HSNQSH Occorre scegliere Iz immediatamente superiore a I’z, e quindi
)51 ;'9$5$6$8 Iz = 127 A, che corrisponde a un cavo di rame di 3 x 25 mm2,
' 1-% protetto da un fusibile gG da 100 A, o a un cavo d’alluminio di
3 x 35 mm2, protetto da un fusibile gG da 100 A.
$ RN-F
' 11%
$ RR-F
Esempio: un cavo PR3 di rame di 25 mm2 installato in categoria E è limitato a 127 A e protetto da un fusibile da 100 A gG.
Una corrente di corto circuito è una corrente provocata da un guasto d’impedenza trascurabile tra due punti dell’impianto che
presentano normalmente una differenza di potenziale:
- la corrente di corto circuito di cresta (Icc cresta)
corrispondente al valore estremo dell’onda, che genera Corrente
forze elettrodinamiche elevate, in particolare per le barre
di distribuzione e per i contatti o le connessioni delle
apparecchiature,
- la corrente di FRUWRFLUFXLWRHIðFDFH (IccDEEU@KNQDDEjB@BD
della corrente di guasto che provoca riscaldamenti degli
apparecchi e dei conduttori e può portare le masse dei
materiali elettrici a un potenziale pericoloso,
- la corrente di corto circuito minimo (IccLHMU@KNQDDEjB@BD
della corrente di guasto che si stabilisce nei circuiti a elevata
Valutazione rapida in funzione della tensione di corto circuito del trasformatore (u):
S: potenza (VA) u: tensione di corto circuito (%)
S 100 x k
Icc (A eff) = x U: tensione concatenata (V) k: coefficiente per tenere conto delle
U 3 u impedenze a monte (0,8 per esempio).
di destra).
Corto circuito in D, l’apparecchio 4 deve sopportare: 4 D
IccD = n x Icc di un trasformatore (3 x Icc nell‘esempio di
destra). Corto circuito con più trasformatori in parallelo
Icc batterie
I valori di Icc a valle di una batteria di accumulatori sono approssimativamente:
Icc = 15 x Q (piombo aperta)
Icc = 40 x Q (piombo stagna)
Icc = 20 x Q (Ni-Cd)
Q (Ah) : capacità in Ampere-ora.
Icc3 = k3 x P
U0 x X’d P: Potenza dell’alternatore in kVA
U0 : Tensione di fase
X’d : Reattanza transitoria
Icc2 = 0,86 x Icc3 k3 = 0,37 per Icc3 max
k3 = 0,33 per Icc3 min
X’0 : Reattanza omopolare
Icc1 = k1 x P k1 = 1,1 per Icc1 max
U0 (2X’d + X’0) k1 = 1,1 per Icc1 min
1,1 x 400
Icc1 max = 230 x 2 x 30 + 6 = 2,944 kA Icc2 max = 1,844 kA
[ 100 100 ]
Icc = A x 0,8 U x S
2lL
Per sezioni dei cavi superiori o uguali a 150 mm2, occorre tenere conto della reattanza dividendo il valore di Icc per: cavo da
150 mm2: 1,15 ; cavo da 185 mm2: 1,2 ; cavo da 240 mm2: 1,25 ; cavo da 300 mm2: 1,3
1,2
1,1
R
1,0
0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 1,1 1,2 X
Fig. 1
Conduttori
x I(m) con LƄWLL2
RLƄ= =
S(mm2) m
Resistività in10-6LƄ
L
Icc maxi Icc mini
Protezione fusibile Protezione interrutore auto.
Rame 18,51 28 23
Alluminio 29,4 44 35
XLƄ = 0,08 x I(m) (avi multipolari o cavi monopolari in treccia)(1)
XLƄ = 0,13 x I(m) (cavi monopolari in guaina)(1)
XLƄ = 0,09 x I(m) (cavi monoconduttori separati)
1D7LƄ
Trasformatore
R = 3,5 mW 7LƄ 3,5 10,6
de 630 kVA
Cavi: alluminio
Ph : I = 10 m Ph : R = 29,4 x 10 = 0,306 m Ƅ X = 0,13 x 10 = 0,325 m Ƅ 0,306 0,325
4 x 240 mm2 240 x 4 4
Barre di Icc
distribuzione
rame I = 3 m
Z1 = (3,87 + 0,612)2 + (11,77 + 0,65)2LƄ I’cc cresta = 19,8 x 2 x 1,4 = 39,2 kA
1,1 x 230 V
Icc1 = = 19,2 kA
LƄ TDRSNU@KNQDCHJ CHBQDRS@ĠMDBDRR@QHNODQCDjMHQD
0
la tenuta dinamica delle barre e dell’apparecchiatura.
Impedenza del circuito monofase:
Impedenza del circuito monofase fase/neutro: Impedenza del circuito monofase fase/protezione:
Z1 = (4,11 + 1,085)2 + (12,22 + 1,1)2LƄ Z1 = (4,11 + 2,62)2 + (12,22 + 2,01)2LƄ
230 V 230 V
Icc1 mini = = 16 kA Icc1 mini = = 14,6 kA
LƄ LƄ
Coppie di barre
L’effetto termico della corrente di corto circuito al livello Icc (kA)
di una serie di barre si traduce nel riscaldamento dei S mini. (mm2) = 1000 x x t (s)
70
conduttori. Tale riscaldamento deve essere compatibile
S mini. : sezione minima per fase
con le caratteristiche dei supporti sbarre. IccBNQQDMSDDEkB@BDCHBNQSNBHQBTHSN
Esempio: per un supporto sbarre SOCOMEC (temperatura t : tempo di apertura del dispositivo di protezione.
sbarre di 80°C prima del corto circuito.
Vedere anche il calcolo sistema barre a pagina 586.
Conduttori isolati
La sezione minima si ottiene con l’espressione IEC 60364:
I (kA) Icc mini : corrente di corto circuito in kA eff. (vedere pagina 496)
S mini. (mm2) = 1000 x cc x t (s)
k t : tempo d’apertura del dispositivo di protezione in s
k : costante dipendente dall’isolante (vedere tabella B).
Le tabelle sono valide indipendentemente dall’isolante dei cavi (PVC, PR, EPR). Quando sono indicati due valori, il primo
corrisponde ai cavi in PVC, il secondo ai cavi in PR/EPR.
+DKTMFGDYYDU@MMNLNKSHOKHB@SDODQHBNDEjBHDMSHCDKK@S@ADKK@"ODQFKH@KSQHTSHKHYYH
Cavo d’alluminio: moltiplicare le lunghezze delle tabelle per 0,41.
Tabella A: unghezze massime (in m) dei conduttori protetti con fusibili gG.
HP C 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 1000 1250
S (mm2)
1,5 82 59/61 38/47 18/22 13/16 6/7
2,5 102 82 49/56 35/43 16/20 12/15 5/7
4 131 89 76 42/52 31/39 14/17 8/10 4/5
6 134 113 78 67/74 31/39 18/23 10/12 7/9
10 189 129 112 74 51/57 27/34 19/24 9/12 7/9 3/4
16 179 119 91 67 49/56 24/30 18/23 9/11 5/7 3/4
25 186 143 104 88 59/61 45/53 22/27 13/16 7/9 4/5
35 200 146 123 86 75 43/52 25/36 14/18 8/11 4/5
50 198 167 117 101 71 45/74 26/33 16/22 8/11 5/7
70 246 172 150 104 80 57/60 34/42 17/22 11/14
95 233 203 141 109 82 62 32/40 20/25 9/11
120 256 179 137 103 80 51/57 32/40 14/18
150 272 190 145 110 85 61 42/48 20/24
185 220 169 127 98 70 56 27/34
240 205 155 119 85 68 43/46
Tabella B: lunghezze massime (in m) dei conduttori protetti con fusibili aM.
HP C
16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 1000 1250
S (mm2)
1,5 28/33 19/23 13/15 8/10 6/7
2,5 67 47/54 32/38 20/24 14/16 9/11 6/7
4 108 86 69 47/54 32/38 22/25 14/17 9/11 6/7
6 161 129 104 81 65/66 45/52 29/34 19/23 13/15 9/10 6/7
10 135 108 88 68 47/54 32/38 21/25 14/16 9/11 6/7
16 140 109 86 69 49/55 32/38 21/25 14/17 9/11
25 135 108 86 67 47/54 32/38 21/25 14/16 9/11
35 151 121 94 75 58/60 38/45 25/30 17/20 11/13 7/9
50 128 102 82 65 43/51 29/36 19/24 13/15 8/10
70 151 121 96 75 58/60 38/45 25/30 17/20 11/13
95 205 164 130 102 82 65 43/51 29/34 19/23
120 164 129 104 82 65 44/52 29/35
150 138 110 88 69 55 37/44
185 128 102 80 64 51
240 123 97 78 62
7DEHOOD&FRHIĺFLHQWHGLFRUUH]LRQHSHUDOWUHUHWL
Casi di utilizzo "NDEjBHDMSD
Sezione del neutro = 0,5 x sezione fase 0,67
Circuito privo di neutro 1,73
(1) Si accede alla tabella con la sezione delle fasi.
id
"NMS@SSNCHQDSSN
Mezzi di protezione
La protezione contro i contatti diretti è assicurata da uno dei mezzi seguenti (decreto del 14/11/88):
mettendo fuori portata i conduttori attivi per mezzo di ostacoli o protezioni,
isolamento dei conduttori attivi,
barriera o cassetta: il grado di protezione minimo garantito dalla cassetta deve essere IP2x o xxB per le parti attive,
l’apertura di una cassetta deve essere possibile solo nei casi seguenti:
- con l’ausilio di un utensile o di una chiave,
- dopo avere tolto la tensione alle parti attive,
- se una seconda barriera IP > 2x o xxB si trova all’interno della cassetta UDCDQDCDkMHYHNMD(/O@FHM@,
impiego di dispositivi a corrente differenziale-residua di 30 mA (vedi oltre “Protezione supplementare contro i contatti diretti”),
utilizzo del TBT (tensioni molto basse).
Terra
"NMS@SSNHMCHQDSSN
Tensione di contatto presunta Tempo d‘interruzione massima del dispositivo di protezione (s)
5 UL5
50 5
90 0,45
110 -
120 0,34
220 0,17
230 -
280 0,12
0,08
500 0,04
Questa esclusione della tensione dall’impianto si effettua diversamente a seconda degli schemi dei collegamenti (regimi del
neutro).
+DMNQLD($"CDjMHRBNMNHKSDLONCHMSDQQTYHNMDL@RRHLNCDKCHRONRHSHUNCHOQNSDYHNMDHMBNMCHYHNMHMNQL@KH4L =
5
4LĠK@SDMRHNMDCHBNMS@SSNOHŔDKDU@S@BGDRHOTŁL@MSDMDQDHMCDjMHS@LDMSDRDMY@ODQHBNKNODQKDODQRNMDUDCDQD
tabella).
B@SDBAHSB@S
+@QDRHRSDMY@CDKK@OQDR@CHSDQQ@MNMCNUQďRTODQ@QD
5 RT
1T maxi = = 100
"NQQDMSDCHFT@RSNHMQDFHLD33
(ms) (ms)
10000 10000
a b c1 c2 c3 a b c1 c2 c3
5000 5000
Durata del passagio di corrente t
Durata del passagio dicorrente t
AC-4.1 AC-4.1
2000 AC-4.2 2000 AC-4.2
1000 AC-4.3 1000 AC-4.3
500 500
AC-1 AC-2 AC-3 AC-4 DC-1 DC-2 DC-3 DC-4
200 200
100 100
50 50
20 20
catec 144 b 1 it cat
B@SDBAHSB@S
10 10
0,1 0,2 0,5 1 2 5 10 20 50 100 200 500 2000 10000 (mA) 0,1 0,2 0,5 1 2 5 10 20 50 100 200 500 2000 10000 (mA)
1000 5000 1000 5000
Corrente che attraversa il corpo IB Corrente che attraversa il corpo IB
"NQQDMSD@KSDQM@SHU@C@@'Y "NQQDMSDBNMSHMT@
(MB@RNCHOQDRDCHSDQQ@C@KK@QD@KHYY@YHNMDO@QSHBNK@QLDMSDCHEjBHKDHBTHU@KNQHONRRNMNRTODQ@QDHKBDMSHM@HNCHNGL@KS@LNMS@FM@
YNMD@QHCDDBB
K@CHRONRHYHNMDOQDBDCDMSDOTŁDRRDQDRNCCHRE@SS@BNMKHMRS@KK@YHNMDCH@OO@QDBBGH@C@KS@RDMRHAHKHSĐ'
2
In regime TNS
In questo regime, la corrente di guasto equivale a una
corrente di corto circuito tra fase e neutro. Quest’ultima
è eliminata con dispositivi adeguati (fusibili, interruttori
automatici ecc.) in un tempo compatibile con la protezione
contro i contatti indiretti. Quando questo tempo non può
essere rispettato (canalizzazioni troppo lunghe, per cui
(BB LHM
HMRTEjBHDMSD SDLON CH QD@YHNMD CDFKH @OO@QDBBGH
di protezione troppo lungo ecc.), occorre accompagnare
B@SDBAWB@S
In regime TT
Normalmente non occorre aprire il circuito al primo guasto. Al secondo guasto si può produrre una tensione di contatto
pericolosa sia su masse collegate a prese di terra non interconnesse o lontane, sia tra masse accessibili simultaneamente e
collegate a una stessa presa di terra, con circuiti di protezione dall’impedenza troppo elevata.
Id
Per queste ragioni, in regime IT è obbligatorio un dispositivo
differenziale:
- all’origine delle parti dell’impianto alle quali sono collegate
le reti di protezione o le masse, con prese di terra non
interconnesse, CPI
- nella stessa situazione indicata in TNS (condizioni
d’interruzione al secondo guasto non assicurata dai
catec 148 b 1 it cat
Protezione contro i contatti indiretti dei gruppi di masse collegate a prese di terra indipendenti
In regime di neutro TT come in IT, quando le masse
degli apparecchi elettrici sono collegate a prese di terra
separate a valle di una stessa alimentazione, ogni gruppo
di masse deve essere protetto rispettivamente da un
apposito dispositivo.
B@SDBAWB@S
Dispensa da protezione ad alta sensibilità (H.S.) sulle prese d’alimentazione degli apparecchi informatici
Gli apparecchi informatici possono presentare notevoli correnti di fuga, che ne rendono aleatorio l’utilizzo a valle di un
CHRONRHSHUNCHEEDQDMYH@KD@C@KS@RDMRHAHKHSĐ
(K LHMHRSDQN CDK K@UNQN G@ E@SSN TM@ OQNONRS@ BNM KNQCHM@MY@ CDKK BGD jRR@ KD LNC@KHSĐ OQ@SHBGD ODQ K@
realizzazione di misure di protezione supplementari contro i contatti diretti; è pertanto possibile non installare
CHRONRHSHUH '
2
ODQ KD OQDRD CH BNQQDMSD ů BGD @KHLDMS@MN @OO@QDBBGH CH BK@RRD ( jRRH N RDLHjRRH RD
l’interruzione di tali prese, non provocata da un guasto d’isolamento, sia incompatibile con le esigenze di servizio.
+@CDBHRHNMDRTKKNOONQSTMHSĐCHTRTEQTHQDCHPTDRS@CDQNF@ODQCDSDQLHM@SDOQDRDRODSS@DRBKTRHU@LDMSD@KB@ONQDO@QSN
3@KH
OQDRD@OONRHSDOQHUDCHOQNSDYHNMD'
2
CDUNMNDRRDQDRNSSNONRSD@TM@RODBHjB@HCDMSHjB@YHNMDODQHLODCHQMDKTSHKHYYNHM
applicazioni diverse.
La caduta di tensione è la differenza di tensione osservata Tabella A: NF C 15100 caduta massima di tensione
tra il punto d’origine dell’impianto e il punto di collegamento Illuminazione Altri impieghi
di un‘utenza. Alim. diretta da rete di distribuz.
3% 5%
Per assicurare il buon funzionamento utilizzatori, le norme pubblica a bassa tensione
Alimentazione da stazione ad alta,
($" CDjMHRBNMN TM@ B@CTS@ CH SDMRHNMD L@RRHL@ media e bassa tensione
6% 8%
(vedere tabella A).
Tabella B: valori di Ku
Sezione Cavi pluriconduttori Cavi monoconduttori Cavi monoconduttori
Corrente o monoconduttori in trefolo messi insieme separati
del cavo
continua
mm2 cos 0,3 cos 0,5 cos 0,8 cos 0,3 cos 0,5 cos 0,8 cos 0,3 cos 0,5 cos 0,8
1,5 30,67 4,68 7,74 12,31 4,69 7,74 12,32 4,72 7,78 12,34
2,5 18,40 2,84 4,67 7,41 2,85 4,68 7,41 2,88 4,71 7,44
4 11,50 1,80 2,94 4,65 1,81 2,95 4,65 1,85 2,99 4,68
6 7,67 1,23 1,99 3,11 1,24 1,99 3,12 1,27 2,03 3,14
10 4,60 0,77 1,22 1,89 0,78 1,23 1,89 0,81 1,26 1,92
16 2,88 0,51 0,79 1,20 0,52 0,80 1,20 0,55 0,83 1,23
25 1,84 0,35 0,53 0,78 0,36 0,54 0,78 0,40 0,57 0,81
35 1,31 0,27 0,40 0,57 0,28 0,41 0,58 0,32 0,44 0,60
50 0,92 0,21 0,30 0,42 0,22 0,31 0,42 0,26 0,34 0,45
70 0,66 0,17 0,23 0,31 0,18 0,24 0,32 0,22 0,28 0,34
95 0,48 0,15 0,19 0,24 0,16 0,20 0,25 0,20 0,23 0,27
120 0,38 0,13 0,17 0,20 0,14 0,17 0,21 0,18 0,21 0,23
150 0,31 0,12 0,15 0,17 0,13 0,15 0,18 0,17 0,19 0,20
185 0,25 0,11 0,13 0,15 0,12 0,14 0,15 0,16 0,17 0,18
240 0,19 0,10 0,12 0,12 0,11 0,13 0,13 0,15 0,16 0,15
300 0,15 0,10 0,11 0,11 0,11 0,12 0,12 0,15 0,15 0,14
400 0,12 0,09 0,10 0,09 0,10 0,11 0,10 0,14 0,14 0,12
Circuiti monofase: moltiplicare i valori per 2.
Esempio
Un motore da 132 kW consuma 233 A a 400 V. È alimentato con cavi monoconduttori in rame, con sezione di 150 mm2 e lunghezza di
200 m (0,2 km).
In funzionamento normale cos = 0,8 ; Ku = 0,18
·TWW5NRRH@CH5
In avviamento diretto cos DS(C(MW *T
·TWW5NRRH@CH5
+@RDYHNMDCDKBNMCTSSNQDğRTEkBHDMSDODQHKQHRODSSNCDKKDB@CTSDCHSDMRHNMDL@RRHLDHLONRSDC@KK@MNQL@($"
Nota
Questo calcolo è valido per 1 cavo per fase. Per n cavi per fase, basta dividere la caduta di tensione per n.
Sezione mm2
NF C 15100 IEC 60287-3-2
Azioni
Sezionatore (IEC 60947-3 § 2.2)
" Apparecchio meccanico di collegamento che Stabilire (1) (1) (1)
normali del circuito e delle correnti per una durata 2NFKH@MNMEHRR@S@C@KK@MNQL@
#@KETRHAHKD
RODBHjB@HMBNMCHYHNMH@MNQL@KH
ŭ
Corrente normale
2DYHNM@SNQDCDkMHYHNMD@AHST@KD@OO@QDBBGHNBGDMNMG@ Corrente di sovraccarico
il potere di chiusura e di apertura sotto carico. Corrente di cortocircuito
Funzioni
Azione di separazione dei contatti
Questa azione è assicurata dall’insieme degli apparecchi detti « adatti al sezionamento » che seguono la norma degli
apparecchi meccanici di collegamento, IEC 60947-3 o che seguono la norma IEC 60364 § 537-2.
+@UDQHjB@RDBNMCNK@MNQL@($"CDKKHCNMDHSĐ@KRDYHNM@LDMSNUHDMDDEEDSST@S@SQ@LHSDOQNUD
K@OQNU@CHDKDSSQHB@BGDCDjMHRBDTM@QDRHRSDMY@@KKHMMDRBN4imp: tensione di tenuta agli shock) che caratterizza la distanza
CH@ODQSTQ@CDHBNMS@SSHMDKK@QH@
#HRNKHSN4impJ5ODQ4e = 400/690 V,
- la misura delle correnti di fuga (IfBGDCDjMHRBDTM@QDRHRSDMY@CHHRNK@LDMSNMDKK@ONRHYHNMD@ODQS@B@Q@SSDQHYY@S@HMO@QSD
C@KKDKHMDDCHETF@
CH4e, If < 0,5 mA (apparecchio nuovo) e If < 6 mA (apparecchio al termine del ciclo di vita)
- il controllo della robustezza del meccanismo del dispositivo di comando e dell’indicatore di posizione il cui obiettivo è
PTDKKNCHBNMEDQL@QDK@EjC@AHKHSĐfLDBB@MHB@tCDKKDHMCHB@YHNMHCHONRHYHNMD
+@OQNU@BNMRHRSDBNMK@OO@QDBBGHNAKNBB@SN
UNKNMS@QH@LDMSDHMONRHYHNMDf(tCH@OOKHB@QDODQ@OQHQDK@OO@QDBBGHNTM@ENQY@SQDUNKSDRTODQHNQD@KKNRENQYNMNQL@KDRTK
dispositivo di comando.
(K KTBBGDSS@FFHN CDKK@OO@QDBBGHN HM ONRHYHNMD f.t MNM CDUD DRRDQD ONRRHAHKD CTQ@MSD K@OOKHB@YHNMD CH PTDRSN RENQYN
+@OO@QDBBGHNMNMCDUDHMCHB@QDK@ONRHYHNMDf.tCNONK@OOKHB@YHNMDCDKK@ENQY@
0TDRS@OQNU@MNMĠMDBDRR@QH@PT@MCN
esiste un altro mezzo del dispositivo di comando per indicare l’apertura dei contatti: indicatore meccanico di stato, solidale
@KK@A@QQ@CDHBNMS@SSHUHRHAHKHSĐCHQDSS@CDHBNMS@SSHv
0TDRS@ SDQY@ OQNU@ QHRONMCD @KK@ CDjMHYHNMD CDKK@ BGHTRTQ@ fOHDM@LDMSD @OO@QDMSDt ODQ @RRHBTQ@QD K@ ETMYHNMD CH
RDYHNM@LDMSNHMA@RRHRRHL@SDMRHNMD545 "D545#"
"DSSDCDQMHĠQDB@Q@BSġQHRSHPTDDRSCDL@MCġDO@QK@-%Ű"ŰR@TEONTQK@3!32NT3!3/45 "N5#"
Tabella A
Categoria d’impiego 4RN Applicazione
AC-20 DC-20 Chiusura e apertura a vuoto. Sezionatori (1)
Carichi resistivi compresi moderati Interruttori a monte dell’installazione o per utilizzatori resistivi
AC-21 DC-21
sovraccarichi. QHRB@KC@LDMSNHKKTLHM@YHNMDSQ@MMDK@LO@CD@RB@QHB@v
Carichi misti resistivi e induttivi compresi Interruttori nei circuiti secondari o per utilizzatori reattivi
AC-22 DC-22
moderati sovraccarichi. A@SSDQHDCHBNMCDMR@SNQHK@LO@CD@RB@QHB@LNSNQHRGTMS@SHv
Carichi costituiti da motori o altri carichi (MSDQQTSSNQHBGD@KHLDMS@MNTMNNOHŔLNSNQHNTSHKHYY@SNQHRODBHjBH
AC-23 DC-23
fortemente induttivi. @RBDMRNQHDKDSSQNEQDMHLNSNQHHMRDQHDv
0TDRSH@OO@QDBBGH@SST@KLDMSDRNMNRNRSHSTHSHC@HMSDQQTSSNQHRDYHNM@SNQHODQDUHCDMSHLNSHUHCHRHBTQDYY@CDKK@L@MNUQ@
1,5
DC-21 1,5 1 1,5 1 5 AC-21
DC-22 4 2,5 4 2,5 5
0
DC-23 4 15 4 15 5 1 0,95 0,65 0,35
Corrente di impiego Ie
La corrente di impiego (Ie) è determinata dalle prove di resistenza (meccanica e elettrica) e dalle prove relative al potere di
apertura e di chiusura.
Le azioni che conseguono dalla funzione di sezionamento possono essere distinte nel modo seguente:
- azione che interessa la totalità dei conduttori attivi,
- azione che può essere assicurata a vuoto a condizione che siano previste delle condizioni complementari che assicurino
TM@NOHŔ@ODQSTQDCHBNQQDMSDCHHLOHDFNBNMS@SSN@TRHKH@QHNCHOQD@ODQSTQ@O@MMDKKNCHRDFM@K@YHNMDfCHUHDSNCHL@MNUQ@
RNSSNB@QHBNtDBB
/DQTM@L@FFHNQDRHBTQDYY@@SST@KLDMSDK@ODQSTQ@OTŁDRRDQD@RRHBTQ@S@C@TMCHRONRHSHUN@MBGDCNS@SN
di un potere di apertura sotto carico oltre che delle caratteristiche di sezionamento (interruttore di manovra - sezionatore),
- azione di separazione dei contatti.
Le azioni che conseguono alla funzione di apertura di emergenza possono essere distinte nel seguente modo::
- azione da assicurarsi sotto carico,
- azione che deve interessare la totalità dei conduttori attivi.
Le azioni che conseguono alla funzione di arresto di emergenza possono essere distinte nel seguente modo:
- azione da assicurarsi sotto carico,
- azione che deve interessare la totalità dei conduttori attivi,
- considerazioni dell’eventuale frenatura.
Le azioni che conseguono dalla funzione di comando funzionale possono essere distinte nel seguente modo:
- azione da assicurarsi sotto carico,
- azione che non deve interessare la totalità dei conduttori attivi (per esempio solo due fasi su tre di un motore).
Ui ≥400V
catec 006 b 1 x cat
%HF
Prove dielettriche
DQB@Q@SSDQHYY@QDK@PT@KHSĐCHRNK@LDMSNCHDKDSSQHBNCHTM@OO@QDBBGHNK@MNQL@($"OQDUDCDKDRDFTDMSHOQNUD
/
SDMTS@@4impRTHMTNUH@OO@QDBBGHOQHL@CDKKDOQNUDBNQSNBHQBTHSHQDRHRSDMYDv
UDQHjB@CDKK@QHFHCHSĐCHDKDSSQHB@CNONPTDRSDOQNUDBNMK@SDMRHNMDW4i.
33
(1)
PEN R S T PEN R S T
3-"
N R S T
3-2
N R S T N R S T
(3
con neutro
(2) (2)
Apertura Protezione
(KMDTSQNMNMğC@OQNSDFFDQDRDHKBNMCTSSNQDCHMDTSQNğOQNSDSSNBNMSQNHBNQSNBHQBTHSHC@KCHRONRHSHUNCHOQNSDYHNMDCDKKDE@RHDRDK@BNQQDMSD
L@RRHL@CHFT@RSNRTKMDTSQNğCHLNKSNHMEDQHNQD@KK@BNQQDMSDL@RRHL@@LLHRRHAHKDODQHKB@UN($"
+@LDRR@HMRDQUHYHNCHTMETRHAHKDRTKMDTSQNCDUDDRRDQDNAAKHF@SNQH@LDMSD@RRNBH@SN@TMCHRONRHSHUNCHRB@SSNETRHAHKDCDKKNRSDRRNETRHAHKD
0TDRS@CDSDYHNMDCDUDOQNUNB@QDK@ODQSTQ@CDKKDE@RHBNQQHRONMCDMSHODQDUHS@QDHKETMYHNM@LDMSNCHTM@HMRS@KK@YHNMDRDMY@HKMDTSQN
Esempio 1 :BNKKDF@LDMSNHMO@Q@KKDKNCDHONKH
4M@OO@QDBBGHN2(1". TR@SNRTTM@QDSD@5#"BNMTM@BNQQDMSDCHHLOHDFNCH MDKK@B@SDFNQH@#"CDUD@UDQDONKHHM
RDQHDODQONK@QHSď
catec 056b b 1 x cat
catec 056a b 1 x cat
Esempio 2 :BNKKDF@LDMSNHMO@Q@KKDKNCDHONKH
OO@QDBBGHNONKHTSHKHYY@SNHMWONKHHMO@Q@KKDKN
/QDB@TYHNMDCHBNKKDF@LDMSNE@QDHMLNCNBGDK@BNQQDMSDRH@BNQQDSS@LDMSDQHO@QSHS@MDHCTDQ@LH
catec 057 b 1 x cat
Esempi d’uso
Uso per protezione
-DK B@RN CH TSHKHYYN CH @OO@QDBBGH BNM ANAHM@ CH RF@MBHN 2(#$1, 3 %42., 3 N (#$ ODQ K@ OQNSDYHNMD BNMSQN H BNMS@SSH
indiretti o contro i corto circuiti, bisogna tener conto dei tempi di apertura di questi apparecchi. L’intervallo di tempo tra il
momento in cui viene impartito il comando e l’apertura effettiva è inferiore a 0,05 sec.
/NSDQDCHBGHTRTQ@Id Ith In
Tabella A
Tabella B
Id(4)
3HONCH@UUHU@LDMSN td(4)(s) n(1) Kd(2)
In
n
#HQDSSNjMN@J6 6a8 0,5 a 4 n > 10
3,16
n
8·(d/3) 2 a 2,5 3a6 n > 85
9,2
n
diretto-motori a grande inerzia(3) 6a8 6 a 10 n>2
1,4
MMTLDQNCH@UUH@LDMSHODQNQ@@O@QSHQDC@KPT@KDğMDBDRR@QHNCDBK@RR@QDK@OO@QDBBGHN
*dBNDEkBHDMSDCH@UUH@LDMSN®
5DMSHK@SNQDONLODw
5@KNQHLDCHLNKSNU@QH@AHKH@RDBNMC@CDKSHONCHLNSNQHDCDFKHTSHKHYY@SNQH
t (in sec.)
(BNQQDMSDDUDMST@KDCHRNUQ@BB@QHBNHMSDQLDCHN
I0 t1 t2
InBNQQDMSD@QDFHLD
tc ciclo di carico
SDSCTQ@S@HMRDBNMCHQHRODSSHU@LDMSDCDKKDBNQQDMSH(D(
SBCTQ@S@ HM RDBNMCH CDK BHBKN BNM TM KHLHSD HMEDQHNQD kRR@SN @
ŭRDBNMCH
Funzionamento ciclico.
Limiti d’uso
DQSDBNMCHYHNMHCTSHKHYYNHLONMFNMNCHLNCHjB@QDK@BNQQDMSDSDQLHB@LDCH@MSDTME@SSNQDCHBNQQDYHNMDDCHMNMRTODQ@QD
"
il valore così ottenuto.
4MB@KBNKNOHŔOQDBHRNĠONRRHAHKDHMETMYHNMDCDHCHUDQRHDRDLOHCTRNBNMRTKS@QBH
Kp = 1
catec 121 b 1 x cat
catec 120 b 1 x cat
2DMRNCDKLNMS@FFHN #DBK@RR@LDMSNHMETMYHNMDCDKK@ONRHYHNMD
Caratteristiche generali
Il compito di un fusibile è quello di interrompere un circuito elettrico quando questi è soggetto ad una corrente di guasto.
Inoltre, il fusibile ha il vantaggio di limitare considerevolmante le correnti di guasto (vedere esempio qui sotto). La caratteristica
DRRDMYH@KDCDKETRHAHKDĠPTDKK@CHDRRDQDTMCHRONRHSHUNCHOQNSDYHNMD@EjC@AHKDRDLOKHBDDCDBNMNLHBN
Le caratteristiche tecniche del fusibile da tenere in considerazione per una scelta ottimale sono:
tempo di prearco
Tempo necessario ad una corrente per portare alla fusione, e successivamente allo stato di vapore, l’elemento fusibile.
Il tempo di prearco è indipendente dalla tensione della rete.
tempo d’arco
Periodo compreso tra l’istante in cui appare l’arco e la sua estinzione totale (corrente nulla). Il tempo di arco dipende dalla corrente
della rete, ma per i tempi di fusione totale > 40 ms è trascurabile rispetto al tempo di prearco.
tempo di fusione totale
Somma dei tempi di prearco e d‘arco.
potere di apertura
5@KNQDCDKK@BNQQDMSDCHBNQSNBHQBTHSNOQDRTMS@BGDHKETRHAHKDĠHMFQ@CNCHHMSDQQNLODQD@CTM@SDMRHNMDCHHLOHDFNRODBHjB@
t
sollecitazione termica, o I2 dt ĭ
Valore dell’integrale della corrente di interruzione nell’unità di tempo di fusione totale espressa in A2s (Ampere quadrato al
secondo).
1 Tempo di prearco
(vedere pagina 498) ,
2 Tempo di arco
- riportare questa corrente sul diagramma di limitazione 1+2 Tempo totale di fusione
e leggere il valore di picco in funzione del calibro del
fusibile che protegge il circuito. Osservazione : c’è restrizione solo se tpréarcoŭLRQDSD'Y
Esempio: Si desidera limitare una corrente di corto circuito di 100 kA eff. utilizzando un fusibile 630 A gG.
La corrente eff. presunta di 100 kA eff. conduce ad una corrente di cresta presunta di: 100 x 2,2 = 220 kA.
(KETRHAHKDHME@SSHKHLHS@K@BNQQDMSDCHOHBBN@J BGDQ@OOQDRDMS@HKCDKRTNU@KNQDOQDRTMSNUDCDQDkFTQ@OQNUNB@MCNHMS@KLNCN
TM@QHCTYHNMDCDFKHRENQYHDKDSSQNCHM@LHBH@KCDKU@KNQDRDMY@ETRHAHKDmQHCTYHNMDPTHMCHCDKUDCDQDkFTQ@DTM@CHLHMTYHNMDCDKK@
RNKKDBHS@YHNMDSDQLHB@KHLHS@S@@KCDKRTNU@KNQDUDCDQDkFTQ@
220 kA cdi pico presunti
50 kA di pico
100 kA eff. presunti
50 kA di pico
Fusibile gG
630A 220 kA di pico presunti
eo
ptic
0,02s cri ê
.d
50 kA. di pico
kA
50
catec 039 b 1 it cat
catec 037 b 1 it cat
Tt.
=0
0,0 ,005
2s s
Fig. 1 : limitazione della corrente di picco. Fig. 3 : limitazione della sollecitazione termica I x I x t.
La frequenza
EŰŰ'YRHBNMRHCDQ@BGDK@SDMRHNMDCHHLOHDFN4e) è equivalente ad una tensione continua e UeŰ4CHOHBBN
ŰEŰŰ'Y
EHM'Y 10 20 30 40
ŰEŰŰ'YMDRRTMCDBK@RR@LDMSNHMSDMRHNMD
JT 0,78 0,87 0,94
Ue JTW4n ku: coefficente di declassamento della tesione dovuto alla frequenza.
A monte di un motore
La protezione contro i sovraccarichi dei motori è generalmente assicurata da un relè termico. La protezione dei conduttori
d’alimentazione del motore è assicurata dai fusibili aM o gG. La tabella A indica i calibri dei fusibili da associare al relè termico
in funzione della potenza del motore.
Nota:
La corrente nominale di un motore varia da un costruttore all’altro. I valori della tabella A sono forniti a titolo indicativo.
I fusibili aM sono da preferirsi ai fusibili gG per questa applicazione.
In caso di avviamenti frequenti o difficili (avviamento diretto > 7 In per più di 2 sec. o avviamento > 4 In per più di 10 sec.), si consiglia di prendere un calibro
superiore a quello indicato nella tabella. Tuttavia bisogna assicurarsi del coordinamento dell’associazione del fusibile con il contattore (vedere pagina 531)
In caso di fusione di un fusibile aM, si consiglia di sostituire i fusibili anche delle due altre fasi.
In ®(c
B@SDBAWB@S
B@SDBA>W>B@S
Icc di picco limitata totale = I’cc di picco limitata W Ithe
i2t totale = i’2SW
i 2 t : energia specifica del fusibile
Tensione massima
in alternata in continua
400 V 260 V
5 5
690 V 5
HBNMRHFKH@CHTR@QDETRHAHKHCHTM@S@FKH@RTODQHNQD@KK@S@FKH@@AHST@KDL@MSDMDMCNHKB@KHAQNHMU@QH@SNK@CHLDMRHNMDW
2
ĠQHRDQU@S@
In caso di circuiti fortemente induttivi, si raccomanda di mettere due fusibili collegati in serie sul polo positivo.
/DQFKHHLOH@MSHENSNUNKS@HBHĠENMC@LDMS@KDTSHKHYY@QDCDHETRHAHKHRODBHjBHBNMCDKKDB@Q@SSDQHRSHBGDSDLONBNQQDMSDDHKONSDQDCH
apertura adatte a questi impianti. Questi fusibili sono marchiati col simbolo gPV e devono rispondere alla norma IEC 60269-6.
I fusibili di tipo aM sono inutilizzabili in corrente continua.
/DQCDKKDSDMRHNMHBNLOQDRDSQ@D5#"KTSHKHYYNCHETRHAHKH41ĠONRRHAHKDBNMRTKS@QBH
Esempio: un cavo PR3 di rame di 25 mm2 installato in categoria E è limitato a 127 A e protetto da un fusibile da 100 A gG.
'/" 16 20 32 40 63 80 100 160 200 400 630 800 1000
S (mm2)
82
2,5 102 82 49/56 35/43 16/20 12/15 5/7
4 131 89 76
6 134 113 78 67/74 31/39 18/23 10/12 7/9
10 189 129 112 74
16 179 119 91 67 49/56 24/30 18/23 9/11 5/7 3/4
186 143 104 88
35 200 146 123 86 75 43/52 25/36 14/18 8/11 4/5
198 167 117 101 71
70 246 172 150 104 80 57/60 34/42 17/22 11/14
233 203 141 109 82 62
120 256 179 137 103 80 51/57 32/40 14/18
272 190 110 61
185 220 169 127 98 70 56 27/34
240 119 68
Tabella B: lunghezze massime (in m) dei conduttori protetti con fusibili aM.
'/"
16 20 32 40 63 80 100 160 200 400 630 800 1000
S (mm2)
2,5 67 47/54 32/38 20/24 14/16 9/11 6/7
4 108 86 69
6 161 129 104 81 65/66 45/52 29/34 19/23 13/15 9/10 6/7
10 108 88 68
16 140 109 86 69 49/55 32/38 21/25 14/17 9/11
108 86 67
35 151 121 94 75 58/60 38/45 25/30 17/20 11/13 7/9
128 102 82
70 151 121 96 75 58/60 38/45 25/30 17/20 11/13
164 130 102 82
120 164 129 104 82 65 44/52 29/35
138 110 88 69
185 128 102 80 64 51
240 123 97 78 62
7DEHOOD&FRHIĺFLHQWHGLFRUUH]LRQHSHUDOWUHUHWL
Casi di utilizzo "NDEjBHDMSD
2DYHNMDCDKMDTSQNWRDYHNMDE@RD 0,67
Circuito privo di neutro 1,73
(1) Si accede alla tabella con la sezione delle fasi.
1,5
100 kA cr.
8 1250
7 1000
6 800
5 630
500
4
400
3 315
250
200
2 160
1,5 125
100
80
10 kA 63
50
8 40
7 32
6 25
5 20
4 16
Valore della corrente kA di cresta
12
3
10
8
1,5 4
1 kA 2
8
7
6 1
5
1,5
100 A
1,5 3 6 1,5 3 6 1,5 3 6
2 4 8 2 4 8 2 4 8
7
5
3
2
104
7
5
3
2
103
7
5
3
2
10 2
7
5
3
2
101
6 16 25 40 63 100 160 250 400 630 900 1250
B@SDBBHSB@S
In fusibili (A)
1000
1250
400
200
250
500
630
800
315
100
125
160
40
20
25
50
63
80
32
10
12
16
2
6
8
1
4000
3000
2000
1500
1000
800
600
400
300
0,5
200
150
100
80
60
40
30
20
15
10
8
6
Tempo di prearco (sec.)
5
4
3
2
0,25
1,5
1
0,8
0,6
0,4
0,3
0,2
0,15
0,1
0,07
0,05
0,025
0,015
0,01
0,007
0,004
catec 111 d 1 it cat
IC (kA)
100
9 1250
8
7 1000
800
6
5 630
425
400
4 355
315
3 250
200
160
2 125
100
80
63
10 50
9
8 40
7 35
32
6
5 25
4 20
16
3 10
6
2
Valeur du courant kA crête
0,1 Ip (kA)
3 5 7 9 3 5 7 9 3 5 7 9
2 4 6 8 2 4 6 8 2 4 6 8
0,1 1 10 100
catec 114 g 1 it cat
In fusibili (A)
1000
1250
100
125
160
200
250
315
355
400
425
500
630
800
10
16
20
25
32
35
40
50
63
80
6
1000
2
100
2
Tempo di prearco (sec)
10
2
1
2
0,1
2
0,01
3 5 3 5 3 5 3 5
catec 113 d 1 it cat
2 4 6 8 2 4 6 8 2 4 6 8 2 4
10 100 1000 10000
Scelta di un fusibile UR
Questi fusibili detti “ultra-rapidi” assicurano la protezione contro le correnti di corto circuito. Per come sono stati concepiti,
il tempo di fusione è molto inferiore a quello dei fusibili gG o aM in presenza di forti corto circuiti.
Vengono usati generalmente nella protezione di semi-conduttori di potenza (i2S41H2t del semi-conduttore da proteggere).
(KKNQNETMYHNM@LDMSNHMRNUQ@BB@QHBN(](MS®RDBNMCHCDUDDRRDQDDUHS@SN
2DMDBDRR@QHNK@OQNSDYHNMDBNMSQNH
sovraccarichi deve essere assicurata da un altro dispositivo.
+@ CDSDQLHM@YHNMD CH TM ETRHAHKD 41 Ġ KNFFDSSN CH TM@ OQNBDCTQ@ QHFNQNR@ BGD ODQ BDQSD @OOKHB@YHNMH OTŁ DRRDQD LNKSN
BNLOKDRR@
(KLDSNCNRNSSNHMCHB@SNBNRSHSTHRBDTMOQHLN@OOQNBBHNRDLOKHjB@SN
Consultarci per qualsiasi applicazione particolare.
Sollecitazione termica
ÌHKOQHLNO@Q@LDSQNC@OQDMCDQDHMBNMRHCDQ@YHNMDOQHL@CDKB@KHAQN
(ME@SSHHETRHAHKH41RNMNCDRSHM@SH@KK@OQNSDYHNMDCDH
RDLHBNMCTSSNQH
(KKHLHSDCHCHRSQTYHNMDCHPTDRSHTKSHLHĠC@S@C@KK@RNKKDBHS@YHNMDSDQLHB@L@RRHL@@LLHRRHAHKD
EjMBGġK@
OQNSDYHNMDRH@DEjB@BDNBBNQQDBGDK@RNKKDBHS@YHNMDSDQLHB@CDKETRHAHKDRH@HMEDQHNQD@KLDMNCDKBHQB@CDKK@RNKKDBHS@YHNMD
termica di distruzione del semi-conduttore.
Esempio: un diodo 30A/400 V sopporta al massimo una sollecitazione termica di 610 A2s. La sollecitazione termica massima del fusibile UR
associato sarà di 610 - 20 % = 488 A2s a 400 V.
Tensione
La sollecitazione termica è data generalmente a 660 V. L’utilizzo ad una tensione diversa dà luogo ad una correzione:
(i2S5*UWH2t) 660 V 1,5
Kv Kv : coeff. di correzione
di i2t
1,0
Esempio: per U = 400 V e Kv = 0,6 Eg : valore efficace della
(i2t) 400 V = 0,6 x (i2t) 660 V] tensione d’utilizzo
0,5
0,3
B@SDBAWB@S
Eg
0,15
0 100 200 300 400 500 600 660
Fattore di potenza
La sollecitazione termica indicata nel capitolo “Apparecchiatura di apertura a bassa tensione” è data per un fattore di potenza
CHBNR del circuito di guasto). Per altri valori del fattore di potenza, occorre moltiplicare il valore della sollecitazione
SDQLHB@ODQHKBNDEjBDMSD*X
Fattore di potenza 0,1 0,2 0,30 0,40
X
* 1,04 1,00 0,97 0,93 0,90 0,87 0,82 0,81
Corrente nominale
Una volta determinata la sollecitazione termica massima del fusibile, occorre tenere conto del valore della corrente nominale
del circuito.
Esempio: nell’esempio precedente, è stata determinata la sollecitazione termica massima del fusibile UR: 488 A2s a 400 V.
A 660 V, questo valore vale: 488/0,6 = 813 A2s.
La corrente nel circuito è di 20 A. Si dovrà quindi utilizzare un fusibile UR da 25 A con I2t a 660 V paria 560 A2s.
0,6
-40 -20 0 20 40 60 80 C°
Collegamento in parallelo
Il collegamento in parallelo dei fusibili è possibile tra due fusibili della stessa taglia e dello stesso calibro. È assicurata generalmente
dal costruttore (consultarci).
(MB@RNCHBNKKDF@LDMSNHMO@Q@KKDKNNBBNQQDBNMSQNKK@QDBGDK@SDMRHNMDCTSHKHYYNMNMRH@RTODQHNQD@KCDKK@SDMRHNMD
nominale del fusibile.
Sovraccarico ciclico
Consultarci.
Perdite in Watt
Sono fornite nella sezione «Apparecchiatura di apertura a 1,0 Kp: coefficente di correzione
0,8 kp
bassa tensione» e corrispondono alla potenza dissipata delle perdite
0,6
alla corrente nominale. 0,5 Ib: valore eff. della corrente
0,4
Per l’uso ad una corrente Ib diversa da In, bisogna di carico in % della corrente
0,3
nominale.
LNKSHOKHB@QD K@ ODQCHS@ HM 6@SS ODQ HK BNDEjBDMSD *p dato
0,2
C@KK@jFTQ@PTHRNSSN
B@SDBAWB@S
0,1
Ib
0,05
20 30 40 50 60 70 80 90 100%
Selettività
Selettività fusibili tra alta, media e bassa tensione
Il funzionamento di un fusibile a bassa tensione non deve Su rete alimentata da UPS
provocare la fusione del fusibile in media o alta tensione
UPS
installato al primario del trasformatore.
/DQBGġ BHŁ MNM @BB@C@ NBBNQQD UDQHjB@QD BGD K@ O@QSD
inferiore della curva del fusibile in media tensione non
incontri in nessun punto la parte superiore della curva del
catec 027 b 1 it cat
ETRHAHKD HM A@RR@ SDMRHNMD OQHL@ CDK KHLHSD CH (BB L@W
CH
bassa tensione (vedere calcolo pagina 599).
Selettività (seguito)
Selettività tra fusibile e contattore
Il fusibile è installato in a monte del contattore a cui
viene associato un relè termico. Un discontacteur est t (s)
Curva di finzionamento del motore
un ensemble constitué d’un contacteur et d’un relais
thermique. Relè termico a caldo
Le curve dei fusibili associati al contattore devono passare
Relè termico a fredo
tra i punti A e B corrispondenti a:
- Ia: limite del potere di apertura del contattore, Fusibili
- IbBNQQDMSDL@W
CHROTMSNCDKLNSNQD
B
Corrente
quella sopportata dal contattore.
Tra i diversi calibri di fusibile possibili, scegliere il calibro Ib Ia
2 Fusibile
B@SDBHKKAWB@S
A
La curva di fusione di prearco del fusibile deve situarsi al
CHRNOQ@CDKOTMSN jF
La curva di fusione totale del fusibile deve tagliare la curva
dell’interruttore automatico prima del valore Icc (potere di
apertura) dell’interruttore automatico.
catec 024 b 1 it cata
automatico.
Le sollecitazioni termiche dell’interruttore automatico e Fig. 1
del fusibile devono sempre essere inferiori a quelle del
cavo.
Selettività (seguito)
Selettività tra interruttore automatico e fusibile (seguito)
Interruttore automatico monte - fusibili a valle
I poteri di apertura di tutti i fusibili e dell’interruttore
automatico devono essere superiori alla corrente di corto
circuito massima del circuito.
La taratura della parte termica Ir dell’interruttore
@TSNL@SHBNCDUDDRRDQDS@KDBGD(r®(1 + I2 +…In.
I1 + I2 +…In : somma delle correnti in ogni ramo protetto
dal fusibile.
B@SDBAWB@S
Generalità
La selettività delle protezioni è assicurata quando, in caso di guasto in un punto qualsiasi dell’installazione, il dispositivo
di protezione (DP) situato direttamente a monte del guasto scatta senza provocare l’apertura di altri dispositivi presenti
nell’impianto. La selettività permette di avere continuità di utilizzo sul resto della rete.
DP1
A
Un guasto nel punto A deve provocare l’apertura del dispositivo di protezione DP5 senza che ci sia l’apertura degli altri DP.
t t 2 1 Zona tempo/corrente
1 Zona tempo/corrente 1
1 2 del DP5
del DP5
2 Zonea tempo/corrente
2 Zona tempo/corrente del DP1
del DP1
catec 031 b 1 it cat
Corrente
Corrente
Id max. Is
2DKDSSHUHSďO@QYH@KDK@RDKDSSHUHSďğ@RRHBTQ@S@MDKB@RNHMBTHK@BNQQDMSD
di guasto massima (Icc max) dell’installazione è limitata a Id max et Id
max < Is.
Selettività (seguito)
Selettività tra fusibili
Selettività fusibili gG e aM
La selettività totale è assicurata dalla scelta dei fusibili nelle tabelle A e B (secondo IEC 60269-1 e 60269-2-1).
Tuttavia, per alcune applicazioni, ci si potrà limitare ad una selettività parziale.
Tabella A Tabella B
Fusibile a monte Fusibile a valle Fusibile a monte Fusibile a valle
gG gG aM aM gG aM
Calibro (A) Calibro (A)
4 1 1 4 4 2
6 2 1 6 6 2
8 2 2 8 8 4
10 4 2 10 10 6
12 4 2 12 4 2
16 6 4 16 16 10
20 6 20 20 12
25 10 8 25 25 12
32 16 10 32 32 20
40 20 12 40 32 25
16 40
63 32 20 63 50 40
80 40 80 63
100 50 32 100 80 63
63 40 100 80
160 80 63 160 125 100
200 100 80 200 160
250 125 125 250 160 160
160 200 200
400 200 160 400 250 250
200
630 400 250 630 400 400
800 800
1000 630 400 1000 500 630
800 630 800
gG a monte - UR a valle
(KSDLONCHOQD@QBNCDKETRHAHKD41CDUDDRRDQDHMEDQHNQD@KK@LDSĐCDKSDLONCHOQD@QBNCDKETRHAHKDF&MDKK@YNM@BNLOQDR@
tra 0,1 e 1 sec.
UR a monte - gG a valle
(KB@KHAQNCDKETRHAHKD41CDUDDRRDQD@KLDMNTFT@KD@KSQHOKNCDKB@KHAQNCDKETRHAHKDF&
Introduzione
Contrariamente all’ultimo decennio, entriamo in un periodo nel quale gestire l’energia è un obbligo sia sotto l’aspetto
ambientale che quello economico. In effetti, i costi dell’energia sono aumentati di maniera considerevole e hanno un impatto
diretto sul prezzo di fabbricazione dei prodotti e sulle spese di funzionamento. Questo nuovo procedimento impone una
conoscenza approfondita dei processi, dell’organizzazione del lavoro nell’azienda e la gestione dei costi di energia calcolati a
partire di un tariffario. Esso permette il calcolo del costo dell’energia in funzione del periodo di utilizzo, sapendo che l’utente
CNUQĐ@CDLOHDQD@TM@AANM@LDMSNCHBTHHKBNRSNR@QĐOQNONQYHNM@KD@KK@ONSDMY@CDKRTNHLOH@MSN
KjMDCHCDSDQLHM@QD@K
meglio la sua tariffa, l’utente dovrà stimare precisamente le sue necessità per scegliere il tariffario più adatto. In certi casi, sarà
preferibile avere alcuni superamenti di potenza invece di avere un abbonamento sovradimensionato.
Tariffario
Per dare all’utente le informazioni necessarie
all’ottimizzazione del suo tariffario e della gestione dei
consumi, dovrà installare nei posti strategici dell’impianto
elettrico (trasformatore, motori…) contatori (tipo COUNTIS)
o centraline di misura (tipo DIRIS). Queste apparecchiature
saranno collegate su una rete di comunicazione (vedere §
comunicazione) per centralizzare e gestire i consumi tramite
un software di supervisione (tipo CONTROL VISION).
diris 723 a 1 x cat
DIRIS N
COUNTIS COUNTIS
DIRIS E00 COUNTIS
E00 A40 E40
Interfaccia
DIRIS TCP/IP RS485
A10
M
DIRIS
A20
COUNTIS
COUNTIS E30 Interfaccia
Gas, Acqua, Aria...
ECi TCP/IP RS485
CO
UN
TIS
COUNTIS
E 50
COU
NTIS
E Ci3
E50 API
Interfaccia
TCP/IP RS485
G
TC
mesur 112 b it
VERTELIS VISION
Misura elettrica
Principio di misura
Qualunque sia la rete elettrica alternata AC (monofase, bifase, trifase con o senza neutro), è indispensabile misurare le
correnti e le tensioni. Le correnti saranno misurate a partire da un trasformatore di corrente stando attenti al collegamento
per evitare errori di misura. Le tensioni saranno misurate direttamente o tramite dei trasformatori di tensione per le reti MT e
BT in particolare.
3QNUDQDSDPTHRNSSNKDENQLTKDTSHKHYY@SDODQ@QQHU@QD@HQHRTKS@S
Correnti Potenza apparente
(kTC essendo il rapporto del TA) S1, S2 e S3 sono calcolati direttamente a partire dei valori
i1, i2, i3 sono calcolati direttamente in TRMS integrando le TRMS I e V.
@QLNMHBGDjMN@KFQ@CN
E
E
°S = S1 + S2 + S3
i1 + i2 + i3
Isist =
3
Potenza reattiva
Tensioni
Q1 = S12 - P12
V1 = v1TRMS x kTP
Q1, Q2 e Q3 sono calcolati direttamente a partire da P e S.
(kTP essendo il rapporto del trasformatore di tensione) E
v1, v2, v3 sono calcolati direttamente in TRMS integrando
KD@QLNMHBGDjMN@KFQ@CN
°Q = Q1 + Q2 + Q3
E
v1 + i2 + i3 Fattore di potenza
Vsist =
3
I
PF =
S
Potenza attiva
PF1, PF2 e PF3 sono calcolati direttamente a partire da
1 T
P e S.
P=
T
³ [v1 x i1] dt
0
°P = P1 + P2 + P3
Calcolo dell'energia
0T@KRH@RH RHRSDL@ DKDSSQHBN BGD TSHKHYY@ K@ BNQQDMSD @KSDQM@S@ LDSSD HM FHNBN CTD ENQLD CH DMDQFH@ KDMDQFH@ @SSHU@ J6G
e l’energia reattiva (kvarh). Nei processi industriali che utilizzano l’energia elettrica, soltanto l’energia attiva è trasformata
dall’impianto di produzione in energia meccanica, termica o luminosa. Essa può essere positiva o negativa se l’installazione
ĠB@O@BDCHOQNCTQQDCDHJ6GTMHMRS@KK@YHNMDENSNUNKS@HB@@CDRDLOHN
L’altra, l’energia reattiva, serve in particolare all’alimentazione dei circuiti magnetici delle macchine elettriche (motori,
autotrasformatori, ecc…). Inoltre, alcuni componenti delle reti elettriche di trasporto e di distribuzione (trasformatori, linee, ecc…)
consumano anche in alcuni casi energia reattiva. Per seguire queste energie, è indispensabile prendere in considerazione la
OQDBHRHNMDBGDĠCDjMHS@HMTMBNMSDRSNMNQL@SHUN
(QHEDQHLDMSHRNMNHRDFTDMSH
"NMS@SNQDCHDMDQFH@@SSHU@J6G
($"HMBK@RRDN
($"HMBK@RRD2N2
"NMS@SNQDCHDMDQFH@QD@SSHU@JU@QG($"HMBK@RRD
Sorveglianza
Questa funzione permette di sorvegliare le principali
FQ@MCDYYDDKDSSQHBGDODQ A
- proteggere le macchine, 800
- rilevare i buchi di tensione,
720
- rilevare i sovraccarichi anormali di trasformatori, di partenze
- rilevare i sotto-carichi di motore (rottura di cinghia,
funzionamento a vuoto…). 110
100
/DQNFMH@KK@QLDRHCDUDOQNFQ@LL@QD
- la soglia alta > valore alto di sgancio,
- la soglia bassa > valore basso di sgancio,
- l’isteresi > valore di ritorno allo stato normale,
- il relè > modo di lavoro in NA / NC,
Esempio di applicazione:
"NMkFTQ@YHNMDCHTMQDKğODQK@RNQUDFKH@MY@CDKKDBNQQDMSHBNMTMNRF@MBHNRD( D(
"NMTMHRSDQDRHCHODQHKQHSNQMN@KKN
RS@SNCHQHONRNCDKQDKğTMLNCNCHK@UNQNCDKQDKğHM- DRDMY@SDLONQHYY@YHNMD
Controllo comando
A partire da un collegamento numerico a un PC o un altro
RHRSDL@CHRTODQUHRHNMD/+"PTDRS@ETMYHNMDODQLDSSD
A1
O@QSHQDC@FKHHMFQDRRHAHM@QH
- di conteggiare gli impulsi provenienti da un contatore di
elettricità, di acqua o di gas, B1
catec 231 c 1 x cat
O@QSHQDC@KKDTRBHSDQDKĠ
- di comandare a distanza il cambio di stato di un apparecchio di protezione a sgancio,
- di comandare a distanza l’avviamento di un motore o di una rampa di illuminazione,
- di alleggerire alcune parti della distribuzione elettrica.
Esempio :
"@LAHNCHRS@SNCHTMQDKğODQBNL@MC@QDK@UUH@LDMSNCHTMLNSNQD
Comunicazione analogica
Questa funzione permette di trasmettere a un PLC o a qualsiasi sistema, l’immagine di una misura sotto la forma di un
segnale 0-20 mA o 4-20 mA.
Esempio 1
"NMjFTQ@YHNMDCHTMTRBHS@RTKK@BNQQDMSDBNM @L D @L
mA
20
B@SDB@WB@S
100 2500 A
Esempio 2
"NMjFTQ@YHNMDCHTMTRBHS@RTKK@ONSDMY@@SSHU@SNS@KDY/BNMJ6@L DJ6@L
mA
20
B@SDB@WB@S
0
0 1500 kW
Esempio 3
"NMjFTQ@YHNMDCHTMTRBHS@RTKK@ONSDMY@@SSHU@SNS@KDY/BNMJ6@L DJ6@L
mA
20
12
B@SDB@WB@S
4
-1000 1000 kW
Esempio 4
"NMjFTQ@YHNMDCHTMTRBHS@RTKE@SSNQDCHONSDMY@HMCTSSHUNY/%+BNM@L D@L
mA
20
B@SDB@WB@S
0,5 1 cos ϕ
Comunicazione digitale
Introduzione
4M@ QDSD CH BNLTMHB@YHNMD ODQLDSSD CH BNKKDF@QD SQ@ CH KNQN TM BDQSN MTLDQN CH @OO@QDBBGH @K jMD CH RB@LAH@QD CDKKD
HMENQL@YHNMHCHLHRTQDCHBNMSDFFHNCHBNL@MCNN@MBNQ@CHOQNFQ@LL@QKHBNMTMBNLOTSDQNTM/+"
+@BNLTMHB@YHNMDSQ@OHŔ@OO@QDBBGHMDBDRRHS@CHTMNQF@MHYY@YHNMDDCHTMKHMFT@FFHNBNLTMHHKOQNSNBNKKN
Strato 1 - Fisico
$KNRSQ@SNRODBHjBN@KK@fSTA@YHNMDtCDKK@QDSD
/DQLDSSDCHSQ@RENQL@QDTMRDFM@KDAHM@QHNHMTMRDFM@KDBNLO@SHAHKDBNMHK
RTOONQSNRBDKSNQ@LDjAQ@NSSHB@'%DBB
0TDRSNRSQ@SNENQMHRBDCDFKHTSDMRHKHCHSQ@RLHRRHNMDCHAHS@KKNRSQ@SNRTODQHNQD
BGDKHTSHKHYYDQĐRDMY@OQDNBBTO@QRHCDKK@M@STQ@CDKLDYYNTSHKHYY@SN
Strato 2 - Collegamento
0TDRSN RSQ@SN BNMSQNKK@ K@ SQ@RLHRRHNMD CDH C@SH
4M@ SQ@L@ CDUD DRRDQD L@MC@S@ N QHBDUTS@ @ OQDRBHMCDQD C@
DUDMST@KH O@Q@RHSH RTKK@ KHMD@
(K BNMSQNKKN Ġ DEEDSST@SN @K KHUDKKN CDK O@BBGDSSN CH AHSR SQ@L@ SQ@LHSD TM fBGDJRTLt
0TDRSN RSQ@SN ENQMHRBD FKH TSDMRHKH CH SQ@RLHRRHNMD CH O@BBGDSSH CH AHSR SQ@L@ @KKN RSQ@SN RTODQHNQD
+D SQ@RLHRRHNMH RNMN
fF@Q@MSHSDtC@LDBB@MHRLHCHBNMSQNKKNCHU@KHCHSĐ
Strato 7 - Applicazione
+NRBNONCDKKNRSQ@SNCH@OOKHB@YHNMDĠCHENQMHQDTMHMSDQE@BBH@SQ@KTSDMSDDK@QDSD
I dati trasmessi
(KRDFM@KDSQ@RLDRRNCHTM@OO@QDBBGHN@KK@KSQNĠTMDKDLDMSNAHM@QHNCDSSNAHS
.FMHSHONCHBNKKDF@LDMSNCHFHS@KDCDjMHRBD
TMKHUDKKN@M@KNFHBNKHUDKKNCHSDMRHNMDODQKNKNFHBNDKKNFHBN
+HMENQL@YHNMDĠBNCHjB@S@HMTMHMRHDLDCHAHSRHKSTSSN
ENQL@MCNTM@SQ@L@CHBNLTMHB@YHNMD
Il supporto di comunicazione
0TDRS@SQ@L@CHBNLTMHB@YHNMDRS@ODQSQ@MRHS@QDC@TMOTMSN@KK@KSQNCDKATRRTTMRTOONQSNBGH@L@SNLDCH@NLDYYN
CHBNLTMHB@YHNMD
2DBNMCNHKSHONCHSDBMNKNFH@RBDKSNPTDRSNLDCH@OTŁDRRDQDTMO@HNCHjKHCHQ@LDTMBNKKDF@LDMSN
$SGDQMDSTMB@UNBN@RRH@KDCDKK@jAQ@NSSHB@TMBNKKDF@LDMSNSDKDENMHBN13"N&2,NOOTQDCDKKDNMCDQ@CHN
0TDRSN
RTOONQSNCHODMCDCDKSHONCHSQ@RLHRRHNMDRBDKSNDCDKK@LAHDMSDCHK@UNQN
I protocolli
(KOQNSNBNKKNCHBNLTMHB@YHNMDCDjMHRBDKDQDFNKDCDKKHMFT@FFHNSQ@HCHUDQRH@SSNQHCDKCH@KNFNHMLNCNS@KDBGDNFMTMNTSHKHYYH
KDRSDRRDQDFNKDDRHB@OHRB@
(M@KBTMHB@RHC@@MBGDTMDWSQ@RHBTQDYY@@KCH@KNFNCDjMDMCNCDHLDYYHCHBNMSQNKKNCDKKDSQ@LD
BNLD@CDRDLOHNHK"1"
" -/1.%(!42#/(MSDQATR2%(/$(!D!42,.#!42)!42.ODM,.#!42N3"/(/RNMNCHUDQRHOQNSNBNKKH@UDMSD
NFMTMNHKNQNOQDFHDCHEDSSHHMETMYHNMDCDKK@LAHDMSDCHK@UNQNDCDKKDBNMCHYHNMHMDHPT@KHUDMFNMNTSHKHYY@SH
(OQNCNSSHCDKK@2.".,$"BNLTMHB@MCNTSHKHYY@MNOQHMBHO@KLDMSDHOQNSNBNKKH)!42,.#!42D/1.%(!42#/
/DQŁUDCQDLN
OHŔ@U@MSHBGDONRRH@LN@MBGDQHRONMCDQD@C@KSQHOQNSNBNKKHBNLD@CDRDLOHNHK3"/(/
(KL@RSDQFDRSHRBDHCH@KNFGHDRNKNKTHMDG@KHMHYH@SHU@
0TDRSNL@RSDQQDHSDQ@K@CNL@MC@CNONTM@SQ@RLHRRHNMDDQQ@S@D
BK@RRHjB@KNRK@UDBNLD@RRDMSDRDMNMG@TM@QHRONRS@CNONTMCDSDQLHM@SNSDLONSHLDNTS
2HOTŁDRRDQDRTKK@KHMD@
RNKNTM@OO@QDBBGHNBGDRS@DLDSSDMCN
-DRRTMRK@UDOTŁCDBHCDQDC@RNKNCHL@MC@QDTMLDRR@FFHNRDMY@@UDQD@UTSN
K@BBNQCNCDKL@RSDQ
3TSSDKDBNLTMHB@YHNMHK@SDQ@KHC@RK@UD@RK@UDONRRNMNDRHRSDQDRNKNRDHKRNESV@QDCDKL@RSDQĠRS@SN
OQNFDSS@SNODQQHBDUDQDCDHC@SHDL@MC@QKHCHTMNRK@UD@KK@KSQN
+DRDLOHNPTHRNSSNLNRSQ@K@SQ@L@BGDHKL@RSDQ)!42,.#!42L@MC@ODQKDFFDQDTM@S@ADKK@CHKTMFGDYY@CHO@QNKD
7$HMDR@CDBHL@KD
Indirizzo Indirizzo -TLDQNCHVNQC -TLDQNCHVNQC
2K@UD Funzione "1"
ordine alto NQCHMDA@RRN ordine alto NQCHMDA@RRN
00 00 $ "
2DODQŁRHCDRHCDQ@QHBTODQ@QDRNKNK@ONSDMY@@SSHU@ĠRTEjBHDMSDL@MC@QDK@SQ@L@RDFTDMSDHMDR@CDBHL@KD
Indirizzo Indirizzo -TLDQNCHVNQC -TLDQNCHVNQC
2K@UD Funzione "1"
ordine alto NQCHMDA@RRN ordine alto NQCHMDA@RRN
02 00 02 !
-DKK@S@ADKK@OQDBDCDMSDUDCH@LNBGDHRDFMH
DljFTQ@MNODQPTDRSNC@SN
(KAHSCHODRNENQSDODQLDSSDCHBNMNRBDQDHK
RDFMNCDKC@SNQHBDUTSN
HKAHSĠ@HKU@KNQDĠMDF@SHUN
HKAHSĠ@HKU@KNQDĠONRHSHUN
1HRONRS@CHTM#(1(2ODQTM@ONSDMY@ONRHSHU@
Numero 5@KNQDODRNENQSD 5@KNQDODRN 5@KNQDODRNENQSD 5@KNQDODRN "1"
2K@UD Funzione
CHAXSD VNQC CDANKDVNQC VNQC CDANKDVNQC
02 04 00 00 " AC #$
" "GCĐJ6NRRH@J6
1HRONRS@CHTM#(1(2ODQTM@ONSDMY@MDF@SHU@
Numero 5@KNQDODRNENQSD 5@KNQDODRN 5@KNQDODRNENQSD 5@KNQDODRN "1"
2K@UD Funzione
CHAXSD VNQC CDANKDVNQC VNQC CDANKDVNQC
02 04 FF FF ! #
%%%%!#GCĐJ6NRRH@J6
/DQNSSDMDQDPTDRSNQHRTKS@SNRHCDUDE@QDHKBNLOKDLDMSNOQDMCDQDKHMUDQRNCDKU@KNQDNSSDMTSNHMAHM@QHND@FFHTMFDQD
@KQHRTKS@SNNRRH@
BNLOKDLDMSN@%%%%!#DR@CĐ"DR@
@CCHYHNMDCH"DR@
CDBHL@KDHKU@KNQDDRRDMCNMDF@SHUNDRRNCĐJ6NRRH@J6
AKHMC@FFHNCHPTDRSNB@UNCDUDDRRDQDBNMSHMTNRTSTSSN
HKATRDCDUDDRRDQDBNKKDF@SN@SDQQ@RNKN@TMONRSNCDK
ATRODQMNMBQD@QD@MSDMM@
Fig.1.
(KQHRODSSNCDKKeHMRHDLDCHPTDRSDQDFNKDCDUDBNMRDMSHQDKeTSHKHYYNCDKATR12MDFKH@LAHDMSHCHEjBHKH
"NMkFTQ@YHNMH
/DQODQLDSSDQD@KL@RSDQD@FKHRK@UDCHBNLTMHB@QDTMBDQSNMTLDQNCHBNMjFTQ@YHNMHCDKKDB@Q@SSDQHRSHBGDCDKKDSQ@LDCH
BNLTMHB@YHNMDCDUDDRRDQDDEEDSST@SN
(O@Q@LDSQHC@BNMjFTQ@QDRNMNHRDFTDMSH
HKMTLDQNCHAHSBGDBNLONMDNFMHAXSDCDKK@SQ@L@NAHS
HKMTLDQNCHAHSCHRSNON
K@O@QHSĐO@QHCHRO@QHNRDMY@
K@UDKNBHSĐCHBNLTMHB@YHNMDDROQDRR@HMA@TCROTŁU@QH@QDC@A@TCR@,A@TCR
KCHRNOQ@CHJACRK@
KTMFGDYY@L@RRHL@CDKATRĠETMYHNMDCDKK@UDKNBHSĐCHBNLTMHB@YHNMD
"NRįRHOTŁSQNU@QDCHUDQRHSHOHCHHMSDQE@BBD
12 12
42! 12
12 $3'$1-$3 12
12 BNKKDF@LDMSNSDKDENMHBN13" 12
12 BNKKDF@LDMSNSDKDENMHBN&2, 12
12 BNKKDF@LDMSNQ@CHN 12
12 BNKKDF@LDMSNNSSHBN 12
Il bus RS485
4MATR12ĠCDjMHSNC@KK@MNQL@$( 3( DC@KK@FTHC@CH@OOKHB@YHNMD32!
Tipologia
+@BNMjFTQ@YHNMDQ@BBNL@MC@S@ĠBNKKDF@LDMSNHMRDQHD
1200 M o 32 UL
R = 120 Ω
N1 N2 Nn
R = 120 Ω
PLC
programmabili
#(1(2&(3
Altri sistemi
+- -+
R = 120 Ω N1 ripetitore Nn
R = 120 Ω R = 120 Ω
RS485 R = 120 Ω
PLC
programmabili
#(1(2&(3
Altri sistemi
4+ŭTMHSXNEKN@CRUDCDQDK@O@FHM@BNQQHRONMCDMSDOHœHMA@RRN
+@BNMjFTQ@YHNMDHMRDQHDĠPTDKK@BGDKHLHS@L@FFHNQLDMSDKDQHkDRRHNMHCDHRDFM@KH
Esempio:"NMUDQRHNMDCHTM@BNMkFTQ@YHNMDMNM@C@SS@S@UDQRNTM@BNMkFTQ@YHNMDCDKATR@C@SS@S@
" 3$" (3
/DQKNRBGDL@DSTSS@UH@RNMNSNKKDQ@SDCDKKDCDQHU@YHNMHCHBLL@RRHLNBNKKDF@LDMSHUDQSHB@KHRTKKNRBGDL@D
Messa a terra
"NKKDF@QDK@RBGDQL@STQ@@TM@RNK@DRSQDLHSĐ@SDQQ@ODQF@Q@MSHQDKeDPTHONSDMYH@KHSĐCDKK@RBGDQL@STQ@
-NMĠMDBDRR@QH@MDRRTM@LDRR@@SDQQ@
(CDMSHkB@YHNMDLNQRDSSHDQ@2.".,$"QHRODSSN@KK@MNQL@12
4M ,@RSDQ2K@UD 12 CH MNQL@ Ġ BNKKDF@SN HM OTMSH Ì ONRRHAHKD BGD H BNRSQTSSNQH @AAH@MN @RRDFM@SN CDKKD
RTKATR
CDMNLHM@YHNMH CHUDQRD C@ ! D " ODQ PT@MSN QHFT@QC@
le morsettiere.
$BBNKeHMSDQOQDS@YHNMDODQBHŁBGDQHFT@QC@2.".,$"
A !Ű
Ű
Master / Slave "Űŭ5-"ŭ
B (OQNCNSSH2.".,$"MNMG@MMNAHRNFMNCDKLNQRDSSN"ODQ
BNLTMHB@QD
2HCNUQ@MMNNRRDQU@QDKDRDFTDMSHQ@BBNL@MC@YHNMH
MDKK@QDSD@jKHHK¦LNQRDSSN"CNUQĐDRRDQDBNKKDF@SN@K
B@SDB@HS
C LNQRDSSN.5-"
MDKK@ QDSD @ jKH HK ¦ LNQRDSSN " R@QĐ TSHKHYY@SN ODQ
QD@KHYY@QDK@BNMSHMTHSĐCDKK@RBGDQL@STQ@
(KLNQRDSSNgŰ.5-"ŰuCDKK@LNQRDSSHDQ@2.".,$"MNMĠ
BNKKDF@SN@KLNQRDSSN"CDKOQNCNSSN12
0TDRSNLNQRDSSNHRNK@SNOTŁDRRDQDTSHKHYY@SNODQE@BHKHS@QDK@
A OV
NC
BNMSHMTHSĐCDKK@RBGDQL@STQ@
Master / Slave -
B +
B@SDB@HS
2BGDL@CHBNKKDF@LDMSNCDHOQNCNSSH2.".,$"HMTM@QDSD@kKH
qHCHORVHSBGRT.%%ODQCHR@SSHU@QDK@QDRHRSDMY@
ON
#(1(2 1DRHRSDMY@HMCHODMCDMSDENQMHS@BNMHKOQNCNSSNODYYN@O@QSD
".4-3(2$$ 120 Ω
"@AK@FFHNSQ@LNQRDSSN
ŰD
$$$ LIYCY-CY
NC + -
RS485
".4-3(2$BH /NRHYHNM@QD
qHCHORVHSBGRT.-ODQ@SSHU@QDK@QDRHRSDMY@
qHCHORVHSBGRT.%%ODQCHR@SSHU@QDK@QDRHRSDMY@
ON
#(1(2- /NRHYHNM@QD
- N+C qHCHORVHSBGRT.-ODQ@SSHU@QDK@QDRHRSDMY@
0-V+
1
qHCHORVHSBGRT.%%ODQCHR@SSHU@QDK@QDRHRSDMY@
12 N
R= O
0Ω
1
ON
ON
Da notare che all'inizio della linea essa può essere posizionata su un terzo apparecchio o un PLC e non sul primo slave
N1 N2 Nn
R = 120 Ω
Limitazioni
In una rete RS485 si deve tenere conto di 2 limitazioni
Il numero massimo di apparecchi La distanza massima dal bus
4M SQ@RLDSSHSNQD 12 CDUD ONSDQ BNLTMHB@QD BNM +@CHRS@MY@L@RRHL@ODQTM@ONQS@S@L@WjMN@ŰJACR
TMHSĐCHB@QHBN@KL@RRHLN4+Ű4MHSXNE+N@CR
ĠCHŰL
OO@QDBBGHN 5@KNQDHM4+ -TLDQNCH@OO@QDBBGH Lunghezza del cavo (m)
ODQNSSDMDQD4+
10 000
#(1(2
#(1(2
#(1(2
#(1(2 1 000
#(1(2-
".4-3(2$BH
".4-3(2$ 100
".4-3(2$
".4-3(2$
B@SDB@HS
".4-3(2$ 10
".4-3(2$ 10 000 100 000 1 000 000 Velocità (bit/s)
Il protocollo PROFIBUS
Presentazione
!@R@SNRTTMOQHMBHOHNCHRB@LAHNBHBKHBNSQ@L@RSDQDRK@UDHKOQNSNBNKKN/1.%(!42ODQLDSSDTM@BNLTMHB@YHNMDLTKSH
L@RSDQDLTKSHRK@UDRTKKNRSDRRNATR
(KLDSNCNTSHKHYY@SNHMPTDRSNB@RNĠPTDKKNCDKFDSSNMDHKOQHLNL@RSDQONRRHDCDHK
FDSSNMDDRDFTDK@BNLTMHB@YHNMDBNMFKHRK@UDBGDUTNKDDCĐHKFDSSNMD@KL@RSDQRDFTDMSDBGDQHOQNCTBDKNRSDRRNRBGDL@
P R O F I B U S
B@SDBAHSB@S
File GSD
(K OQNSNBNKKN Ġ A@R@SN RT CDKKD S@ADKKD CH CH@KNFN CH HMFQDRRH D CH TRBHSD
+@ CDRBQHYHNMD CH PTDRSD S@ADKKD @MBGD BGH@L@SD
LNCTKHRHE@SQ@LHSDTMjKD&2#ENQMHSNC@NFMHRK@UD/1.%(!42
+DHRSQTYHNMHODQKeTRNCDKLNCTKN/QNjATRBNLOKDS@SDC@
PTDRSNjKD&2#CDRBQHUNMNHKETMYHNM@LDMSNCDKKNRK@UDQHRODSSN@PTDRSNOQNSNBNKKN
Le diverse varianti
/1.%(!42#/
/1.%(!42/ Comando di assi su /1.%(R@ED
"NRSQTSSNQD
/QNBDRR /1.%(!42SQ@RLHRRHNMD 4MHUDQR@KD
/QNCNSSH2NBNLDB
12
12 ,!/ 12
,!/
"NLDNFMHOQNSNBNKKNCHBNLTMHB@YHNMDHMO@QSHBNK@QDODQHATRCHB@LON/1.%(!42ĠA@R@SNRTKLNCDKKNCDFKHRSQ@SH.2(
CDRBQHSSHOQDBDCDMSDLDMSD
/DQQHRONMCDQD@KKDCHUDQRD@OOKHB@YHNMHPT@SSQNU@QH@MSHCDSSD@OOKHB@SHUDRNMNRS@SDQD@KHYY@SD
NFMTM@BNMK@RT@RODBHjBHSĐ
(OQNCNSSHCDKK@F@LL@2.".,$"G@MMNTM@BDQSHjB@YHNMD/1.%(!42#/5
/DQBHŁĠONRRHAHKDBNKKDF@QDPTDRSHOQNCNSSH@CTMATR/1.%(!42#/
/1.%(!42RODBHjB@CHUDQRDUDQRHNMHCHRSQ@SHfjRHBHtRDBNMCNKDSDBMHBGDCHSQ@RLHRRHNMDBNMENQLD@KKDMNQLDHMSDQM@YHNM@KH
($"D($"
+DCHUDQRDUDQRHNMHRNMNKDRDFTDMSH
SQ@RLHRRHNMD12
SQ@RLHRRHNMD,!/
SQ@RLHRRHNMD12(2
SQ@RLHRRHNMDjAQ@NSSHB@
2.".,$"TSHKHYY@HKBNKKDF@LDMSN12BNMKDB@Q@SSDQHRSHBGDRDFTDMSH
SQ@RLHRRHNMDMTLDQHB@CHEEDQDMYH@KD
kTRRNC@ĐJAHSRR
RNOONQSNBNRSHSTHSNC@TM@BNOOH@@SSNQBHFKH@S@RBGDQL@S@
SHONKNFH@KHMD@QDRDMY@RSDKK@BNMDRSQDLHSĐCHATR
OTMSHBNKKDF@AHKHBNMONRRHAHKHSĐCH@FFHTMFDQDCDHQHODSHSNQH
/DQC@QDRHBTQDYY@@KK@SQ@RLHRRHNMDĠENQSDLDMSDBNMRHFKH@SNKTSHKHYYNCHTMB@UNMNQL@KHYY@SN/1.%(!42
#HUDQRHQHEDQHLDMSHRNMNOQNONRSHRTKRHSNRDFTDMSDGSSOVVV
OQNBDMSDB
BNLOQNCTBSRB@AKDHMCDW
OGO
Dispositivo ferromagnetico
+@BNQQDMSDCHLHRTQ@ODQBNQQDTMSDK@HNLNAHKDANAHM@SNONRS@MDKB@LONL@FMDSHBNCHTML@FMDSDODQL@MDMSD
2NSSNK@YHNMDCDKKDENQYDDKDSSQNL@FMDSHBGDDRDQBHS@SDRTCHDRRNHKSDK@HNQTNS@RDBNMCNTM@KDFFDKHMD@QD
"@Q@SSDQHYY@SNC@TMA@RRNBNMRTLNPTDRSNĠKNRSQTLDMSNCHLHRTQ@ODQDBBDKKDMY@CDHRDFM@KHBNMSHMTHCHU@KNQD
QHCNSSN
$RRDMCNTM@OO@QDBBGHN@BNQQDMSDBNMSHMT@ONK@QHYY@SNBNMK@FFHTMS@CHTMQ@CCQHYY@SNQD@CHNCHHKF@KU@MNLDSQN@
SDK@HNLNAHKDBNMRDMSDK@LHRTQ@CHFQ@MCDYYD@KSDQM@SD
Posizione d’utilizzo
&KHHMCHB@SNQH1.3$7D#(-RNMNS@Q@SHBNMHKPT@CQ@MSDHMONRHYHNMDUDQSHB@KD
ÌONRRHAHKDTSHKHYY@QKHHM@KSQDONRHYHNMHRDMY@CHLHMTHQMDRDMRHAHKLDMSDK@OQDBHRHNMD
QHBGHDRS@
1
2
FKHHMCHB@SNQHONRRNMNDRRDQDS@Q@SHODQHKETMYHNM@LDMSNHMTM@PT@KRH@RH@KSQ@ONRHYHNMD
3 C@RODBHjB@QD@KLNLDMSNCDKKNQCHMD
4
B@SDBAWB@S
5NKSLDSQN NKSLDSQN
5
5J5 5J5
LHRTQ@CDKK@SDMRHNMD V1 LHRTQ@CDKK@SDMRHNMD
BNMB@SDM@S@@A@RR@ BNMB@SDM@S@@A@RR@
V1 SDMRHNMDHMCHB@YHNMDCDKK@ SDMRHNMDHMCHB@YHNMD
B@SDBAWB@S
SDMRHNMDBNMB@SDM@S@ CDKK@SDMRHNMD
@C@KS@SDMRHNMD
BNMB@SDM@S@@C@KS@
tensione
NKSLĠSQD
5
5 J5
V2 LHRTQ@CDKK@SDMRHNMDCH
E@RD@A@RR@SDMRHNMD
B@SDBAWB@S
HMCHB@YHNMDCDKK@SDMRHNMD
BNMB@SDM@S@@C@KS@
tensione
Convertitore di potenza
Esempio
3@Q@STQ@CHTMBNMUDQSHSNQDCHONSDMY@@SSHU@3( 45QDSDSQHE@RDBNR
3@Q@STQ@CHA@RD
/BNMUDQSHSNQD4(BNR 5W WW6PTHMCHBNM3(C@ /6WJ6
TRBHS@BNMUDQSHSNQDL L CDKB@QHBN
B@SDBAWB@S
6J6L
kW
6J6L
J6 WL L
(TRBHS@BNMUDQSHSNQD
J6
Classe di precisione
4M@OO@QDBBGHNCHLHRTQ@@M@KNFHBNĠB@Q@SSDQHYY@SNC@TMHMCHBDCHBK@RRDNBK@RRDCHOQDBHRHNMD
"GDQ@OOQDRDMS@KDQQNQD
L@RRHLNDROQDRRNHMODQBDMSNCDKU@KNQDCHENMCNRB@K@
Esempio:un indicatore a 3 cifre (999 punti), con precisione dello 0,5 %, collegato a un TA 400/5 A, visualizzazione 400 A.
- (a) errore intrinseco 400 x 0,5 ossia ± 2 A
100
- (b) errore di visualizzazione 1 cifra, ossia ± 1 A
- valori estremi di lettura: (a) + (b) = ± 3 A (a carico nominale).
Trasformatore sommatore
(3 RNLL@SNQHBNMRDMSNMNCH@CCHYHNM@QDHU@KNQHDEjB@BHCHOHŔBNQQDMSH@KSDQM@SDCHTM@E@RDS@KHBNQQDMSHONRRNMN@UDQD
diversi CHEEġQDMSR
4M3 RNLL@SNQDĠCDjMHSNBNM
HKMTLDQNCH3 C@BNKKDF@QDSTSSHBNMKNRSDRRNQ@OONQSNCHSQ@RENQL@YHNMD
K@ONSDMY@MNLHM@KDCHTSHKHYYN
Esempio :3 circuiti da controllare per un’uscita su un registratore
TI1 1000/5 A TI sommatore (4,0 VA) e un indicatore:
(a) Bilancio della potenza da fornire con il TA sommatore:
(amperometro + registratore + perdita circuito di misura)
TI2 1000/5 A
P’ = 1,5 VA + 7,0 VA + 1,5 VA = 10,0 VA,
B@SDBAHSB@S
TA saturabili
( 3 R@STQ@AHKH @RRHBTQ@MN K@KHLDMS@YHNMD CDH QDKĠ SDQLHBH CH A@RR@ ONSDMY@ OQNSDFFDMCNKH C@KKD RNUQ@BNQQDMSH CNUTSD @H
EQDPTDMSH@UUH@LDMSHCDHLNSNQHH3 R@STQ@AHKHDRHRSNMNRNKNHMTRBHS@C@
2.".,$"CHRSHMFTDCTDSHOHCH3 R@STQ@AHKH
3 BNMR@STQ@YHNMD@O@QSHQDC@(nODQ@UUH@LDMSHMNQL@KHODQDR
ONLOD
3 BNMR@STQ@YHNMD@O@QSHQDC@(nODQ@UUH@LDMSHHLODFM@SHUHODQDR
UDMSHK@SNQHRDMY@QDFHRSQH
Generalità
Il DIRIS di protezione, oltre alle funzioni di misura, conteggio, monitoraggio degli allarmi e comunicazione, assicura una
funzione di protezione contro le sovracorrenti. Per assicurare una tale funzione, il DIRIS dispone di un modulo che consente
di regolare una curva di sgancio.
La corrente I0 è calcolata come la somma vettoriale delle tre correnti di fase I1, I2, I3 o misurata direttamente sul quarto
ingresso di corrente. Il quarto ingresso può essere collegato al neutro tramite un trasformatore di corrente o collegato a un
TOROIDE omopolare per la misura delle correnti di fuga in corrispondenza della terra.
La soglia si stabilisce scegliendo una curva a tempo dipendente (SIT, VIT, EIT o UIT), o una curva a tempo indipendente DT.
Tutte le misure delle correnti sono effettuate in TRMS.
+@OQNSDYHNMDC@KKDBNQQDMSHCHFT@RSNĠ@RRHBTQ@S@BNMHKBNMEQNMSNSQ@KDBNQQDMSHLHRTQ@SDDK@BTQU@CHOQNSDYHNMDOQDCDjMHS@
Funzioni di protezione
Il DIRIS di protezione assicura la protezione dei circuiti
Protezione magnetica su I1, I2, I3, In : I >> codice ANSI : 50 elettrici: Deve essere obbligatoriamente associato a un
dispositivo di apertura che garantisca l’apertura nei tempi
Protezione termica su I1, I2, I3, In : I> codice ANSI : 51 convenzionali (vedere pagina 506).
Relè di protezione
In caso di superamento della soglia, e al termine della temporizzazione, un relè RT si chiude per un guasto di fase. Questo
comando di chiusura del relè può essere bloccato nel caso in cui il dispositivo d’interruzione sia un interruttore I0 o del neutro In,
@KjMDCHQHRODSS@QMDK@B@O@BHSĐCH@ODQSTQ@
0TDRSNKHLHSDĠjRR@SN@(n. Il relè RT va resettato con il tasto "R" della tastiera.
47,13 x 10-3
Curva a tempo inverso (SIT): t = Ts x
(I / Is)0,02 - 1
Curva a tempo molto inverso 9
(VIT):
t = Ts x
(I / Is) - 1
Curva a tempo estremamente 99
inverso (EIT):
t = Ts x
(I / Is)2 - 1
Curva a tempo ultra inverso 315,23
(UIT):
t = Ts x
(I / Is)2,5 - 1
catec 046 b 1 it cat
@BTQU@g4(3uOTŁDRRDQDQHBNMjFTQ@S@OTMSNODQOTMSN
+
dall’utilizzatore tramite il collegamento RS485.
"TQU@BNMkFTQ@AHKD
Ιs, Ts
Scelta del TA
La classe minima raccomandata del TA di protezione è 5P 10 (precisione del 5 % a 10 In).
Generalità
Una corrente di guasto a terra è una corrente che si chiude
verso a terra a causa di un guasto d’isolamento (Id). Una
BNQQDMSDCHETF@UDQRNSDQQ@ĠTM@BNQQDMSDBGDkTHRBDC@KKD
B@SDBAWB@S
Id If
parti attive dell’impianto verso terra, senza alcun guasto
d’isolamento (If).
4M#HRONRHSHUN@BNQQDMSD#HEEDQDMYH@KD1DRHCT@##1CDjMHSNC@KK@MNQL@($"ĠCDRSHM@SN@QHKDU@QDKDBNQQDMSHCHETF@
NCHFT@RSNBGDRHUDQHjB@MNFDMDQ@KLDMSD@U@KKDCDKKNQNOTMSNCHMRS@KK@YHNMD
I tipi principali di dispositivi differenziali sono:
- gli interruttori di manovra differenziali,
- gli interruttori automatici differenziali,
- i relè differenziali non integrati nell’apparecchio di apertura.
Segnalare
Segnalare una corrente di fuga o di guasto a terra che resta però a un livello tale da autorizzare un’azione di manutenzione
preventiva.
La segnalazione differenziale è costituita:
- da un toroide che circonda i conduttori attivi del circuito da monitorare, che individua la corrente residua quando la somma
delle correnti nelle linee non è più nulla,
C@TMCHRONRHSHUNCH@M@KHRHDCHLHRTQ@CDKK@BNQQDMSDCHEEDQDMYH@KDBGDSQ@LHSDHRTNH+$#C@KK@QLDHRTNHQDKĠCHTRBHS@NK@
sua uscita digitale, avvisa gli operatori.
KBTMD@OOKHB@YHNMHONRRNMNQHBGHDCDQDDMSQ@LADKDETMYHNMH@OQHQDDRDFM@K@QDBNMSDLONQ@MD@LDMSD
Interrompere l’impianto
Una protezione differenziale è costituita in questo caso:
- da un toroide che circonda i conduttori attivi del circuito
da proteggere, che individua la corrente residua quando
la somma delle correnti nelle linee non è più nulla,
- da un dispositivo di analisi e di misura della corrente
differenziale che lancia il segnale d’allarme,
B@SDBAWB@S
Quando si presenta un pericolo (scarica elettrica, incendio, esplosione, guasto di una macchina, ecc.), l’apertura automatica
dell’alimentazione assicura una o più funzioni seguenti:
- la protezione dai contatti indiretti,
- la limitazione delle correnti di fuga,
- la protezione supplementare dai contatti diretti,
- la salvaguardia delle attrezzature o della produzione,
- ecc.
I relè differenziali possono essere associati, a certe condizioni, a contattori, interruttori automatici o interruttori e interruttori
BNMETRHAHKHBNMANAHM@CHRF@MBHNCDKK@F@LL@2(#$1, 3D%42., 3CDKK@2.".,$"
'HƂQL]LRQL
"NQQDMSDCHEEDQDMYH@KD(¸M Tempo di apertura
@ BNQQDMSD CHEEDQDMYH@KD HMCHB@S@ BNM (·M Ġ HK U@KNQD
+ @MNQL@($"OQNONMDHRDFTDMSHU@KNQHOQDEDQDMYH@KH
+
massimo di corrente differenziale che provoca il di durata massima di apertura, espressa in secondi, per
funzionamento del dispositivo di rilevazione. Il suo valore i dispositivi differenziali destinati alla protezione dalle
DROQHLD BNLTMDLDMSD K@ RDMRHAHKHSĐ N K@ QDFNK@YHNMD scariche elettriche contro i contatti indiretti:
del DDR o Dispositivo a corrente Differenziale Residua 5@KNQDCTQ@S@CH@ODQSTQ@
DRDLOHN ##1 L
4M ##1 OTŁ C@K OTMSN CH UHRS@ "K@RRD "NQQDMSDMNLHM@KD(M
5 " (·M (·M (·M
delle norme dei prodotti differenziali, scattare a partire da s s s
TMU@KNQDO@QH@LDSĐCDKK@BNQQDMSDCHEEDQDMYH@KDHLONRS@S@
3A qualsiasi valore 2
3B RNKN®
&KH @OO@QDBBGH 2.".,$" FQ@YHD @KK@ LHRTQ@ HM 1,2
ONRRNMNSNKKDQ@QDBNQQDMSHBGDFHTMFNMN@KHMBK@RRD @ BK@RRD 3! SHDMD BNMSN CDKK@RRNBH@YHNMD CH TM QDKĠ
+
"CDKK@BNQQDMSDCHEEDQDMYH@KDQDRHCT@
0TDRS@OQDBHRHNMD differenziale con un apparecchio di apertura separato
consente correnti di fuga superiori per uno stesso livello da esso. Per la protezione dai contatti indiretti, la norma
di protezione, permettendo in questo modo una migliore CHMRS@KK@YHNMD($"@LLDSSDTMSDLONCH@ODQSTQ@
RDKDSSHUHSĐ
O@QH @K L@RRHLN @ R ODQ TM BHQBTHSN CH CHRSQHATYHNMD
(U@KNQHCHBNQQDMSD(·MRNMNBK@RRHjB@SHRDBNMCNSQDBK@RRH senza tenere conto della tensione di contatto se si ritiene
CHRDMRHAHKHSĐ MDBDRR@QH@ TM@ RDKDSSHUHSĐ
(M CHRSQHATYHNMD SDQLHM@KD H
2DMRHAHKHSĐ 1DFNK@YHNMH(·M dispositivi differenziali utilizzati per la protezione delle
Bassa persone devono essere di tipo istantaneo.
2DMRHAHKHSĐ
3A
,DCH@ 1A
2DMRHAHKHSĐ L
L
L
KS@RDMRHAHKHSĐ L
"K@RRHCDHQDKĠ
2HLANKN $RDLOHNCHBNQQDMSDCHFT@RSN
differenziali
I
L’apparecchio assicura lo scatto in presenza di correnti differenziali residue, alternate
"K@RRD " AC
t
sinusoidali.
'HƂQL]LRQLVHJXLWR
Compatibilità elettromagnetica (CEM)
I DDR scattano talvolta per ragioni diverse dalla presenza di un guasto d’isolamento. Le cause possono essere diverse:
SDLONQ@KH L@MNUQ@ CH @OO@QDBBGH @C @KS@ SDMRHNMD BNQQDMSH CH BNQSN BHQBTHSN @UUH@LDMSN CH LNSNQH @BBDMRHNMD CH STAH
kTNQDRBDMSHBGHTRTQDRTB@QHBGHB@O@BHSHUHB@LOHDKDSSQNL@FMDSHBHRB@QHBGDDKDSSQNRS@SHBGD
2DBNMCNKDMNQLD($"H##1CDUNMNDRRDQDRBDKSHHML@MHDQ@S@KDC@KHLHS@QDHQHRBGHCHRB@SSHHMSDLODRSHUHCNUTSH
@KKD ODQSTQA@YHNMH "$,
/DQBHŁ H OQNCNSSH CDKK@ F@LL@ 1$282 2.".,$" OQDRDMS@MN TMHLLTMHSĐ QHMENQY@S@ BNMSQN KD
ODQSTQA@YHNMH
B@SDBAWB@S
Il principio della misura per campionatura digitale del
segnale differenziale e la scelta dei materiali dei toroidi
@RRHBTQ@MNTM@ATNM@SDMTS@CDHQDKĠCHEEDQDMYH@KHHMB@RNCH
passaggio di una corrente transitoria, prodotta in occasione
CDKK@BGHTRTQ@CHBHQBTHSHENQSDLDMSDB@O@BHSHUH%HF
@NCH
un innesco in caso di perforazione del dielettrico in seguito
@TM@RNUQ@SDMRHNMD%HF
A
B@SDBAWB@S
Fig. a. Fig.b.
Applicazioni
Protezione di un impianto
Selettività totale (selettività verticale)
+@RDKDSSHUHSĐG@KNRBNONCHDKHLHM@QDK@BNQQDMSDCHFT@RSNRNKNMDKK@O@QSDCDKKHLOH@MSNHMBTHRHSQNU@HKFT@RSN
EjMBGġBHŁ
@UUDMF@NBBNQQDBGDRH@MNUDQHjB@SDDMSQ@LAHKDCTDBNMCHYHNMHRDFTDMSH
1. Il tempo di funzionamento del DDR a valle(tfBjF
CDUDDRRDQDHMEDQHNQD@KSDLONCHMNMETMYHNM@LDMSNCDKCHRONRHSHUN
a monte (tnf A). Una semplice soluzione per rispettare questa condizione consiste nell’utilizzo di DDR di classe S (ritardo
QDFNK@AHKD
(KQHS@QCNCDK##1@LNMSDCNUQĐDRRDQDRTODQHNQD@KQHS@QCNCDK##1@U@KKD%HF
2. +@RDMRHAHKHSĐCDK##1@U@KKD(·M!CDUDDRRDQDHMEDQHNQD@KK@LDSĐCDKK@RDMRHAHKHSĐCDK##1@LNMSD(·M UDCDQD%HF
D
ritardo = 200 ms
ritardo = 50 ms
ritardo = 50 ms
B@SDB@WB@S
Fig.1. Fig.2.
$SSOLFD]LRQHVHJXLWR
Protezione di un impianto (seguito)
Selettività orizzontale
(M TM@ QDSD CH CHRSQHATYHNMD CH SHON 33 MNM Ġ NAAKHF@SNQHN
ONQQD TM CHRONRHSHUN CHEEDQDMYH@KD FDMDQ@KD (·M @ LNMSD
delle singole partenze protette da un DDR, a patto che
KHMRHDLD CDKKHLOH@MSN jMN @H LNQRDSSH @ LNMSD CH PTDRSH
B@SDBAWB@S
TKSHLHRNCCHRjKDCHRONRHYHNMHQDK@SHUD@KK@BK@RRD((N@AAH@
previsto un isolamento supplementare al momento
dell’installazione.
filtro
BHQBTHSHBNMOQDRDCHBNQQDMSDDCDK@BDQSDBNMCHYHNMHODQ
HBHQBTHSHCHHMRS@KK@YHNMHjRRD
+@ MNQL@ $- ODQ KD SSQDYY@STQD $KDSSQNMHBGD $$
utilizzate negli impianti di potenza ammette correnti di fuga Collegamento dei CPI (caso generale).
L@RRHLDCHL "DCHL #"ODQTM@RHMFNK@$$
In caso di superamento di tali valori, occorre adottare ulteriori
accorgimenti quali, per esempio, il raddoppio del conduttore
di protezione, l’apertura dell’alimentazione in caso di rottura
CDK/$KHMRS@KK@YHNMDCHTMSQ@RENQL@SNQDCHHRNK@LDMSNDBB
Effetto di "simpatia"
Un guasto d’isolamento di valore rilevante che interessa
Apertura per simpatia
una singola partenza può tuttavia richiudersi per effetto
CDKKDB@O@BHSĐCHETF@RTTM@KSQ@O@QSDMY@DOQNUNB@QDKN
scatto di quest’ultima senza che ci sia stato alcun degrado
dell’isolamento del circuito interessato.
Questo fenomeno è particolarmente frequente sulle
O@QSDMYDB@Q@SSDQHYY@SDC@B@O@BHSĐCHETF@ONSDMYH@KLDMSD
rilevanti o se il guasto si presenta su una linea molto lunga.
B@SDBAHSB@S
GUASTO
$SSOLFD]LRQHVHJXLWR
Protezione contro gli incendi
(KO@Q@FQ@EN
CDKK@MNQLD($"OQDUDCNMNKHLOHDFNCH##1BNM(·ML OODQOQNSDFFDQDHKNB@KHBGD
presentano rischi d’incendio.
Pannelli a riscaldamento
KHDKDLDMSH@QHRB@KC@LDMSNCDUNMNDRRDQDOQNSDSSHBNM##1BNM(CMNL HML@MHDQ@C@DUHS@QDK@CHRSQTYHNMDCDH
&
QHUDRSHLDMSHLDS@KKHBH($"
In ogni caso, i guasti d’isolamento provocano costi. Alcune ricerche hanno dimostrato che la frequenza dei guasti è crescente
SQ@K@RNQFDMSDCH@KHLDMS@YHNMDK@QDSDCHCHRSQHATYHNMDOQHMBHO@KDDKDCHRSQHATYHNMHRDBNMC@QHDjMN@KKDTSDMYDBNMMDRRD
$BBN ODQBGġ KD MNQLD @SST@KH DRHFNMN TM BNMSQNKKN QDFNK@QD CDKK@ QDRHRSDMY@ CHRNK@LDMSN
/DQŁ PTDRSH BNMSQNKKH QDFNK@QH
rimangono sporadici e non escludono per niente l’apparizione eventuale di guasti.
+DQD@KHYY@YHNMHLNCDQMDHMSDFQ@MNHKBNMBDSSNCHL@MTSDMYHNMDOH@MHjB@S@DOQDUDMSHU@
$RRNMDBDRRHS@CHTM@RNQUDFKH@MY@
HMSDKKHFDMSD D ODQL@MDMSD CDK KHUDKKN CHRNK@LDMSN
"NRSHSTHRBD KTMHBN LNCN OQDUDMSHUN CH OQNSDYHNMD BNMSQN H FT@RSH
d’isolamento.
(K RHRSDL@ CH QHBDQB@ CH BNQQDMSH CHEEDQDMYH@KH #+1# Ġ RS@SN BNMBDOHSN ODQ PTDRSN RBNON
4SHKHYY@SH BNLD CHRONRHSHUH CH
RDFM@K@YHNMD l D MNM CH HMSDQQTYHNMD l ODQ RHRSDLH 3-2 D 33 QDSD BNKKDF@S@ @ SDQQ@ BNLOKDS@MN H CHRONRHSHUH BK@RRHBH CH
protezione contro le correnti differenziali.
(KRHRSDL@#+1#RNQUDFKH@HML@MHDQ@RDKDSSHU@KDCHUDQRDO@QSDMYDCHTM@QDSD
+@RNFKH@C@KK@QLDCDKK@BNQQDMSDCHEEDQDMYH@KD
ĠBNMjFTQ@AHKDHMCHUHCT@KLDMSDODQNFMHO@QSDMY@
(MNKSQDKTSDMSDOTŁBNMjFTQ@QDTMRNFKH@CHRDFM@K@YHNMDOQD@KK@QLD
(K
RHRSDL@RDFM@K@HLLDCH@S@LDMSDPT@KRH@RHRTODQ@LDMSNCDKU@KNQDOQDQDFNK@SN
3@KHCHRONRHSHUHODQLDSSNMN
- la manutenzione preventiva tramite rivelazione rapida (simultanea su 12 partenze per scatola) dei guasti di qualsiasi origine
LHRTQ@CDKKDBNQQDMSHCHSHON " D!
- una segnalazione senza interruzione: nessun interruzione dei processi,
- la riduzione dei costi tramite una localizzazione rapida dei guasti,
KHMENQL@YHNMDDKTSHKHYY@YHNMDBDMSQ@KHYY@SDSQ@LHSDBNLTMHB@YHNMD/QNjATR#/,NCATR3"/(/UH@O@RRCDCHB@S@
TMDRSDMRHNMDHMETMYHNMDCDKKDDUNKTYHNMHCDKUNRSQNHLOH@MSNjMN@O@QSDMYD
,QVWDOOD]LRQH
Ogni impianto presenta una corrente di fuga a terra dovuta essenzialmente alle fughe capacitive dei conduttori e ai condensatori
CHjKSQNCDFKH@YHNM@LDMSHNODQK@BNLO@SHAHKHSĐDKDSSQNL@FMDSHB@"$,ODQDRDLOHNCDFKH@OO@QDBBGHCHBK@RRD(
+@ RNLL@ CH PTDRSD BNQQDMSH CH ETF@ OTŁ E@QD RB@SS@QD @KBTMH ##1 CH DKDU@S@ RDMRHAHKHSĐ
+N RB@SSN Ġ ONRRHAHKD @ O@QSHQD C@
(·M(·MWODQFKH@OO@QDBBGH2.".,$"1$282,D/RDMY@BGDKHMBNKTLHSĐCDKKDODQRNMDRH@BNLOQNLDRR@
Le correnti di fuga possono essere limitate con:
- l’utilizzo di apparecchi di classe II
- trasformatori di separazione
- limitazione del numero di utilizzatori protetti da uno stesso DDR.
h ≥ 2D
cilindro magnetico
(se necessario)
B@SDBCHSB@S
Scelta del dispositivo differenziale in funzione della natura della protezione da assicurare
La norma IEC 60364 raccomanda una scelta seconda la natura della protezione da assicurare:
OQNSDYHNMDBNMSQNHBNMS@SSHHMCHQDSSHRDMRHAHKHSĐC@RBDFKHDQDHMETMYHNMDCDKKDSDMRHNMHCHBNMS@SSH@LLHRRHAHKH
OQNSDYHNMDBNLOKDLDMS@QDBNMSQNHBNMS@SSHCHQDSSH(·ML
OQNSDYHNMDBNMSQNHQHRBGHCHHMBDMCHN(·ML
,QVWDOOD]LRQHVHJXLWR
Scelta del dispositivo differenziale secondo i principi dell’alimentazione ausiliaria
2DBNMCNK@MNQL@($"HKKHUDKKNCHBNLODSDMY@CDFKHTSHKHYY@SNQHDK@CDRSHM@YHNMDCDKKHLOH@MSNCDUNMNNQHDMS@QDK@
scelta dei dispositivi di protezione differenziali secondo il tipo di funzionamento legato al principio d’alimentazione.
2BDKS@ONRRHAHKDHMETMYHNMDCDKSHONC?HMRS@KK@YHNMD
-@STQ@CDKCHRONRHSHUNCHEEDQDMYH@KD Personale 3DRS@SDDUDQHjB@SDC@ODQRNM@KD
inesperto (BA1) @KLDMNDRODQSN!
A fonte ausiliaria indipendente dalla rete -.- SI
$IXQ]LRQDPHQWRLQGLSHQGHQWHGDOODWHQVLRQHGLUHWH SI SI
A funzionamento dipendente dalla tensione di rete o da qualsiasi fonte
-.- SI
ausiliaria a sicurezza positiva
$IXQ]LRQDPHQWRGLSHQGHQWHGDOODWHQVLRQHGLUHWHSULYRGLVLFXUH]]D SI
NON
SRVLWLYD VDOYRFLUFXLWL3&$
A funzionamento dipendente dalla tensione di una fonte ausiliaria priva di 2(R@KUNBHQBTHSH/" D
-.-
sicurezza positiva egnalazione di guasti di fonte ausiliaria.
Nota: un trasformatore collegato alla rete non costituisce una fonte ausiliaria indipendente dalla rete.
PE
Treccia
B@SDBAHSB@S
PE
PT@KHODQDRDLOHNRDO@Q@QDK$$C@KRTN@LAHDMSDSQ@LHSD
utilizzare un DDR utilizzare un DDR
HRNK@LDMSNCNOOHNNQHMENQY@SNNHRNK@QDK$$C@KK@QDSDODQ di tipo A di tipo B
mezzo di un trasformatore, ecc.
,QVWDOOD]LRQHVHJXLWR
Scelta della classe dei differenziali in funzione dei carichi (seguito)
L1
+@MNQL@$-ONQONMDTM@RBDKS@CDKK@BK@RRDCH##1HMETMYHNMDCDKKDKDSSQNMHB@HMSDQM@CDKQHBDUHSNQD
L1
,NMNE@RDBNMLHQ@FFHN
L
2 B
t t
N
PE
,NMNE@RD@RSDKK@SQHE@RD
L1
3 B L2
t t
L3
N
PE
® L
N t t
PE
PE
B L1
L2 t t
N
PE
L1
B L2 t t
L2
PE
#HLLDQ@BNL@MCNODQSQDMNCNLAQ@
L
® "
t t
N
PE
,QVWDOOD]LRQHVHJXLWR
Carichi "industriali"
KH@OO@QDBBGHOHŔCHEETRHRNMNCHBK@RRD "K@QD@KSĐCDFKHHLOH@MSHHMCTRSQH@KHFHTRSHjB@KTRNCH@OO@QDBBGHBGDRH@MN@KLDMN
&
di classe A.
+@RDFM@K@YHNMDOQDUDMSHU@CDHFT@RSHCHRNK@LDMSNOQNCTBDHMjMHSDONRRHAHKHSĐMDKKNSSHLHYY@YHNMDCHTMHLOH@MSNDKDSSQHBN
@MSHBHO@QDTM@QHO@Q@YHNMDCHTML@BBGHM@QHNOQHL@BGDHKOQNBDRRNRH@AKNBB@SNODQTMFT@RSN
KNB@KHYY@QDFT@RSHCHRNK@LDMSNHMQDFHLDCHMDTSQN3-2
- prevenire i rischi d’incendio, di esplosione, ecc.,
- anticipare il funzionamento di un apparecchio di protezione contro le sovracorrenti ed evitare in questo modo la sostituzione
CDKETRHAHKDNKHMUDBBGH@LDMSNCDKKHMSDQQTSSNQD@TSNL@SHBN
- avere il controllo sulle correnti di fuga, riducendo in tal modo le correnti omopolari nei circuiti di protezione e la generazione
CHB@LOHDKDSSQNL@FMDSHBHO@QSHBNK@QLDMSDODQSTQA@SHUH
- ecc.
Generalità
Introduzione
Le norme IEC 60364 impongono l’utilizzo di un Controllore Permanente d’Isolamento (CPI) in regime IT:
“si deve prevedere un controllore permanente dell’isolamento che segnali la comparsa di un primo guasto in una parte attiva
in corrispondenza della massa o della terra; esso deve azionare un segnale sonoro o un segnale visivo”.
Questi CPI devono rispettare la norma CEI NF EN 61557-8.
SOCOMEC offre un’ampia scelta di CPI tramite la gamma ISOM.
I CPI devono avere dei principi di misura scelti in funzione della natura dei circuiti da sorvegliare :
- quelli che utilizzano una corrente di misura continua in impianti a correnti alternate soltanto (nessuna presenza di raddrizzatori
che rischierebbe di creare una componente continua in caso di guasto a valle),
- quelli che utilizzano una corrente di misura alternata in impianti a correnti alternate e continue (presenza di raddrizzatori
senza isolamento galvanico a monte).
KBTMH"/(2.".,$"HMSDFQ@MNTMCHRONRHSHUNCHLHRTQ@ ,/CDSSN@CHLOTKRHBNCHjB@SHBGDNEEQDTM@RNQUDFKH@MY@HM
ogni caso possibile e in particolare per impianti dove le utenze generano delle componenti che possono inibire i segnali di
misura dei CPI. Queste utenze sono ad esempio i variatori di velocità, o qualsiasi altra apparecchiatura con un’alimentazione
elettronica di potenza.
Principio di funzionamento
Nella maggior parte dei casi i CPI immettono una corrente
di misura nel circuito formato dai conduttori attivi e la terra
(Fig. 1). Un aumento della corrente di misura denuncia un
calo dell’isolamento del circuito. La corrente di misura è
confrontata con la soglia di allarme dei CPI.
Il buon funzionamento dei CPI della gamma ISOM non im
im : courant de mesure
%HF ŭLHRTQ@CDKK@QDRHRSDMY@CHRNK@LDMSNCHTMHLOH@MSNBNMTM"/(
Regolazioni
La norma propone una soglia di pre allarme regolata a 50% dell’isolamento dell’impianto e una soglia di allarme di almeno
1 k1.
+@RBDKS@CHRNFKHDCHRNK@LDMSNOHŔDKDU@SDRHFMHjB@ODQŁTM@LHFKHNQDFDRSHNMDCDKK@BNMSHMTHSĐCHRDQUHYHN
Questa scelta di regolazioni più adatte permette:
- di anticipare la ricerca di guasti a partire da diverse decine di k1 e di garantire una migliore gestione in prevenzione dei guasti,
- di limitare la circolazione delle correnti di fuga che possono provocare lo sgancio di differenziali ad alta sensibilità.
In occasione dell’installazione di un CPI in un impianto, occorre tenere in conto che questo apparecchio misurerà l’isolamento
complessivo dell’impianto, ossia la somma delle resistenze di fuga individuale di ciascuna partenza.
M R2
'HƂQL]LRQL
Rete isolata Resistenza d’isolamento dell’impianto elettrico
Una rete isolata si caratterizza per: La resistenza d’isolamento è il livello d’isolamento
- un unico utilizzatore o utilizzatore dello stesso tipo CDKKHLOH@MSNQHRODSSN@KK@SDQQ@
#DUDDRRDQDQDFNK@QLDMSD
(motori, illuminazione di sicurezza, ecc.) misurato dagli enti di controllo e deve essere superiore ai
- un circuito poco esteso (piccola capacità di fuga) e ben valori della norma IEC 60364.
KNB@KHYY@SNNEjBHM@AKNBBNNODQ@SNQHNDBB
Tabella A: valori minimi della resistenza d’isolamento
TMBHQBTHSNADMCDjMHSNRNKNB@QHBGH "N#"
(IEC 60364) fuori tensione
Tensione nominale Tensione di prova Resistanza
del circuito corrente continua d’isolamento
Rete globale (V) (V) (m1)
Una rete globale presenta invece una notevole varietà di TBTS e TBTP 250 ®
utilizzatori e di raddrizzatori (presenza di correnti alternate Ű5 500 ®
e continue). La rete è spesso una rete estesa (elevata Ű5 1 000 ®
capacità di fuga).
Isolamento degli utilizzatori
CPI
separa.
0TDRS@OQNOQHDSĐjRHB@OQNUNB@HKENQL@QRHCHTM@BNQQDMSDCH
fuga capacitiva tra i conduttori di una rete e la terra. Questa
corrente è tanto più grande quanto più la rete è estesa.
"@O@BHSďCHETF@@KK@SDQQ@CHTM@QDSD@KSDQM@S@
CPI Rf.-
terra di una rete e della capacità dei condensatori installati
nei materiali elettronici, informatici, ecc
La capacità massima di fuga è un parametro importante per
K@RBDKS@CHTM"/(
#@MNS@QDBGDK@B@O@BHSĐFKNA@KDCHETF@
ĠMNSDUNKLDMSD@TLDMS@S@C@HjKSQH"$
catec 164 b 1 it cat
&DVLGLXWLOL]]R
Locali destinati ad uso medicale CPI HL
Questi locali hanno bisogno di disposizioni particolarmente rigorose, legate alla continuità di utilizzo della rete elettrica e alla
protezione dei pazienti e degli utilizzatori delle apparecchiature mediche.
La norma NF C 15211
Questa norma descrive le prescrizioni destinate ad assicurare la sicurezza elettrica delle persone nei locali ad uso medicale,
tenendo conto dei rischi particolari dovuti alle attività effettuate e delle raccomandazioni relative all’alimentazione elettrico di
questi locali.
Applicabilità
Le disposizioni di questa norma sono applicabili per le realizzazioni di cui la data del permesso di costruzione è posteriore
al 31 gennaio 2007.
Lo schema IT medicale
+@MNQL@CDjMHRBDK@LDRR@HMNODQ@CHKHUDKKHCHBQHSHBHSĐCH@KBTMD@SSHUHSĐLDCHB@KHBNMlODQBNQNKK@QHNlK@BK@RRHjB@CDHKNB@KH
CDCHB@SHHMFQTOOND
(MRDFTHSN@KK@RBDKS@CDKQDRONMR@AHKDCHBK@RRHjB@QD@KBTMHKNB@KHMDKFQTOONK@CHRSQHATYHNMD
elettrica sarà realizzata secondo le regole del regime IT.
Locali direttamente concernati
Sala di intervento,
Posto di rianimazione,
Imaging di assistenza.
&DVLGLXWLOL]]RVHJXLWR
Controllo dell’isolamento dei motori non alimentati (esempio: CPI SP 003)
Il controllo dell’isolamento dei motori non alimentati costituisce
una misura preventiva quando le esigenze di sicurezza e di
disponibilità dei materiali presentano un carattere obbligatorio:
M
- cicli critici nei processi industriali Masse
B@SDBAHSB@S
sorveglianza dell’isolamento del materiale seguente: CPI
&DVLGLXWLOL]]RVHJXLWR
Reti alimentate da UPS
I sistemi di alimentazione statica senza interruzioni (UPS)
Réseau continu
richiedono una parte del circuito in "corrente continua".
Esiste l’obbligo (UTE C 15402) di raggruppare l’impianto
alimentato in corrente continua in un unico locale, per
assicurare la protezione con l’equipotenzialità delle masse.
Nei casi in cui non sia possibile rispettare questa norma, Chargeur Onduleur
BY-PASS
Provvedere all’installazione di CPI adatti alla rete
controllata.
U<
"/(BGDOTŀBNMSQNKK@QDBHQBTHSH@BNLONMDMSHBNMSHMTDDFQ@MCH b
B@O@BHSďCHETF@
CP1 CP3
"/(BGDOTŀBNMSQNKK@QDBHQBTHSH#"BNMFT@RSHRHLLDSQHBH
CP2
catec 166 b 1 it cat
"/( BGD OTŀ BNMSQNKK@QD BHQBTHSH " MNS@ @ D A CHRONRHSHUH
CH RDQUHYHN BGD DUHS@MN K@ LDRR@ HM O@Q@KKDKN CH "/( RT QDSH MNM
1 2 3
HRNK@SDF@KU@MHB@LDMSD
If
FT@RSNOTŁDRRDQDHME@SSHBNMSDLONQ@MD@LDMSDRTEjBHDMSD
CPI
a comandare gli attuatori e troppo debole per fare scattare
la protezione contro le sovratensioni.
Questi rischi sono più gravi nelle attrezzature nuove per due ragioni principali:
- le deboli tensioni d’uso non favoriscono la protezione dai guasti
- le soglie di funzionamento degli ausiliari di comando tendono ad arrivare a poche decine di mA (microrelè, PLC, accoppiatori
ottici, ecc.).
Rispetto alla soluzione della messa a terra, l’uso di una rete isolata associata a un CPI presenta il doppio vantaggio di non
scattare al primo guasto e di assicurare un controllo preventivo dell’invecchiamento del gruppo.
&ROOHJDPHQWRGHL&3,
Caso generale Collegamento e protezione dei circuiti di misura
dei CPI
Il collegamento di un CPI viene di solito realizzato tra il punto
neutro del trasformatore situato all’origine dell’impianto IT
e la terra.
L’installazione va completata con un dispositivo di allarme Alim Alim
auxiliaire auxiliaire
e una protezione dalle sovratensioni (se il primario del
trasformatore è in alta o media tensione). CPI CPI
HF
ŭ"NKKDF@LDMSNCDK"/(
% HF
"NKKDF@LDMSNCDK"/(
%
CNONKHMSDQQTSSNQDFDMDQ@KD
OQHL@CDKKHMSDQQTSSNQDFDMDQ@KD
CPI Utilisateur
Controllo di una rete non alimentata
catec 073 c 1 it cat
4SHKHYYNCHTMMDTSQN@QSHjBH@KD
"NKKDF@LDMSNCDH"/(SDQQ@MNM@BBDRRHAHKD
Neutre Neutre
catec 073 c 1 it cat
CPI CPI
Generalità
Il limitatore di sovratensione (L.S.) è conforme agli articoli 5 e 34 del decreto del 14.11.88. Serve a scaricare a terra le
sovratensioni e le correnti di guasto.
Protezione da sovratensione
Il dispositivo limitatore assicura la scarica a terra delle sovratensioni giunte dalla rete in alta tensione.
Gli sganci accidentali tra la rete AT e BT rischiano di portare il potenziale dell’installazione BT ad un valore pericoloso rispetto
a terra.
In caso di rivelazione di questo tipo di guasto, il limitatore di sovratensioni cortocircuita in maniera irreversibile il neutro e la
terra, permettendo, in questo, modo di proteggere la rete in media e bassa tensione. Dopo il funzionamento come limitatore
di sovracorrente, occorre cambiare il dispositivo, in particolare nello schema IT, per consentire al controllore dell’isolamento
di riprendere correttamente la sorveglianza.
Limitatore collegato tra neutro e terra Limitatore collegato tra fase e terra
Tensione nominale Livello di tensione Tensione nominale del Livello effettivo Tensione nominale Livello effettivo
dell’ impianto (V) ammissibile U0 + 1200 (V) limitatore (V) di protezione (V) del limitatore (V) di protezione (V)
127/220 1330 250 880 250 970
230/400 1430 440 1330 (*) (*)
400/690 1600 440 1500 (*) (*)
580/1000 1780 440 1680 (*) (*)
(*) I limitatori di tensione normalizzati non permettono la protezione sotto tensione
Tensione nominale del limitatore (V) Tensione nominale di non innescamento (V) Tensione nominale d’innescamento al 100 % (V)
250 400 750
440 700 1100
I valori di tensioni nominali d’innescamento dei limitatori di sovratensione sono conformi alla norma IEC 60364.
L1 L1
BT BT
catec 019 d 1 it cat - isom 324 c 1 cat
1 1
N L2 N L2 HT T1 2 HT T1 2
Lilmitatore 3 3
L3 L3 di
sovratensione Limitatore
Induttanza di
HT T2 HT sovratensione T2
catec 022 c 1 it cat
L1 L1
catec 021 d 1 it cat - isom 325 c 1 cat
L2 L2 Masse Masse
L3 L3
105
106 Transistore
109
1850 1875 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 anni
Sovratensioni transitorie
Gli scaricatori SURGYS® sono dei dispositivi destinati ad assicurare la protezione delle apparecchiature e degli impianti,
limitando le sovratensioni di tipo “transitorie”.
Una sovratensione transitoria è un aumento della tensione, di solito considerevole (numerosi kV) e di durata breve (da qualche
microsecondo a qualche millisecondo), rispetto alla tensione nominale di una rete o di un circuito elettrico.
#DkMHYHNMDCDKKDNMCDCHSDMRHNMDNCHBNQQDMSDSQ@MRHSNQHD
Le sovratensioni transitorie nelle reti a bassa tensione e circuiti a bassa corrente (reti di comunicazione, anello di corrente,
KHMDDSDKDENMHBGDRNMNCNUTSD@CHUDQRHDUDMSHDONRRNMNDRRDQDBK@RRHjB@SDOQHMBHO@KLDMSDRDBNMCNCTDSHOH
- sovratensioni industriali (o assimilate e legate all’attività umana),
- sovratensioni di fulmine.
Temps
come guasti dell’impianto, e la loro eliminazione tramite ~ 1 ms
Accoppiamento
via irraggiamento
Risalite Ng ≤ 2,5
Apparecchio
L’impatto di un fulmine su una struttura crea delle distruzioni spettacolari, però molto localizzate. La protezione contro
l’impatto diretto del fulmine è assicurata tramite dispositivi “parafulmini” e non è spiegata in questo documento.
Un impatto di fulmine genera delle sovratensioni che si propagano tramite tutti i tipi di canalizzazioni elettriche (reti d’energia,
collegamenti telefonici, bus di comunicazione…), di canalizzazioni metalliche o di elementi conduttori di lunghezza importante.
Le conseguenze dei fulmini, ossia delle sovratensioni provocate sugli impianti e apparecchiature, possono essere percepibili
in un raggio di 10 km.
0TDRSDRNUQ@SDMRHNMHONRRNMNDRRDQDBK@RRHjB@SDRDBNMCNHKKNQNOTMSNCHHLO@SSNETKLHMHCHQDSSHUHBHMHNKNMS@MH
/DQHETKLHMH
CHQDSSHKDRNUQ@SDMRHNMHRNMNCNUTSD@KkTRRNCDKK@BNQQDMSDCHETKLHMDMDKK@RSQTSSTQ@D@KKDRTDOQDRDCHSDQQ@
/DQHETKLHMH
UHBHMHKDRNUQ@SDMRHNMHRNMNBQD@SDMDHBHQBTHSHDHMO@QSDBNKKDF@SD@KK@TLDMSNCDKONSDMYH@KDCHSDQQ@CNUTS@@KkTRRNCDKK@
corrente di fulmine.
/DQHETKLHMHKNMS@MHKDRNUQ@SDMRHNMHRNMNKHLHS@SD@PTDKKDBQD@SDMDHBHQBTHSH
+@OQDRDMY@CDKKDRNUQ@SDMRHNMHCNUTSD@ETKLHMHD
le loro caratteristiche sono di natura statica e diversi dati sono ancora incogniti.
Tutte le regioni non sono ugualmente esposte e esiste di solito per ogni paese una mappa che indica la densità di fulminazione
(Ng = numero annuale d’impatti di fulmini a terra per km2, NK = livello ceraunico, Ng = Nk / 10).
In Italia, il numero di fulmini che colpiscono annualmente il suolo è compreso tra 1 e 2 milioni. La metà di essi toccano
direttamente il suolo ed hanno un’ampiezza inferiore a 30 kA, e meno del 5 % di loro sorpassano i 100 kA.
Conclusione
Indipendentemente dalle considerazioni statistiche sui fulmini e dalle raccomandazioni corrispondenti alle norme di
installazione in evoluzione, la protezione contro le sovratensioni tramite scaricatori si impone oggi sistematicamente per
ogni tipo di attività, industriale o terziaria. In queste ultime, gli apparecchi elettrici e elettronici sono strategici e di valore
RHFMHjB@SHUNDMNMSQ@RBTQ@AHKHBNLDKNONRRNMNDRRDQD@KBTMHDPTHO@FFH@LDMSHCNLDRSHBH
Regolamenti o raccomandazioni che impongono l'installazione di una protezione contro gli effetti dei fulmini
Obbligo assoluto
(LOH@MSH"K@RRHjB@SHODQK@/QNSDYHNMDCDKKe LAHDMSD("/$RTANQCHM@SH@C@TSNQHYY@YHNMDCDKHADQ@CDKŰFDMM@HNDK@
RT@BHQBNK@QDCe@OOKHB@YHNMDCDKŰ@OQHKDQDK@SHU@@KK@OQNSDYHNMDBNMSQNHETKLHMHCH@KBTMHHLOH@MSHBK@RRHjB@SH
-TNUHCDONRHSHCHBNMBHLHRNKHCHRDLOKHBH@A@RDCHMHSQ@SHCDKHADQ@CDKŰFDMM@HN
"DMSQHCHRLHRS@LDMSNQHjTSHCNLDRSHBH OQDRLHRS@SHQHjTSHHMCTRSQH@KHD BNLLDQBH@KH @RRHLHK@SHCDKHADQ@#//1 CDK
FDMM@HN
(LOH@MSHRODBH@KHYY@SHCHHMBDMDQHLDMSNDHLOH@MSHCHBNHMBDMDQHLDMSNCH@KBTMHQHjTSHHMCTRSQH@KHRODBH@KHCDKHADQ@CDKŰNSSNAQD
(LOH@MSHCHQDEQHFDQ@YHNMDBGDTSHKHYY@MN@LLNMH@B@BNLDQDEQHFDQ@MSDCDKHADQ@CDKŰKTFKHN
(LOH@MSH-TBKD@QHCH!@RD(-!CDKHADQ@CDKŰCHBDLAQD
2HKNRDHLOH@MSHCHRSNBB@FFHNCHBDQD@KHRDLDMSHOQNCNSSH@KHLDMS@QHN@KSQHOQNCNSSHNQF@MHBHBGDKHADQ@MNONKUDQHHMj@LL@AHKHCDKHADQ@CDK
ŰFHTFMN
+TNFGHCHBTKSNB@LO@MHKHSNQQHDLHM@QDSHCDKHADQ@CDKŰRDSSDLAQD
$CHjBHCHFQ@MCD@KSDYY@(&'CDKHADQ@CDKŰMNUDLAQDDCDKŰNSSNAQD
2S@AHKHLDMSHOHQNSDBMHBHCDBQDSNCDKŰRDSSDLAQD
'NSDKQHRSNQ@MSHCe@KS@PTNS@CDKHADQ@CDKŰNSSNAQD
* Questa delibera cita chiaramente gli obblighi da rispettare e le azioni da intraprendere :
- procedere ad un'analisi di rischio fulmini per identificare le attrezzature e gli impianti dei quali è necessario assicurare la protezione,
- realizzare di conseguenza uno studio tecnico,
- proteggere l'impianto in conformità con lo studio,
- procedere alle verifiche delle protezioni contro i fulmini messe in opera,
- nel frattempo il tutto deve essere qualificato da un organismo competente nel settore.
-NQL@-%"CHBDLAQDŮ
2DYHNMDg2NUQ@SDMRHNMHCHNQHFHMD@SLNREDQHB@NCNUTSD@L@MNUQDu
0TDRS@RDYHNMDCDjMHRBDHKHUDKKHCeNAAKHFNDCH
utilizzo degli scaricatori.
2DYHNMD
g/QNSDYHNMD BNMSQN KD RNUQ@SDMRHNMH CH NQHFHMD @SLNREDQHB@ 2B@QHB@SNQDu
2DYHNMD RHLHKD @KK@ RDYHNMD
4-443, ma applicabile agli immobili residenziali.
Sezione 5-534 : « Dispositivi di protezione contro i problemi elettrici » : contiene le regole generali di selezione e di attivazione
degli scaricatori di Bassa Tensione.
&THC@ODQFKHHLOH@MSHENSNUNKS@HBH43$"
0TDRS@FTHC@OQDBHR@@KCHKĐCDKK@-%"KDBNMCHYHNMHCHOQNSDYHNMDDCeHMS@KK@YHNMDCDHFDMDQ@SNQHENSNUNKS@HBH
Inoltre sono precisati anche dei consigli pratici per la scelta e la messa in opera dei prodotti Scaricatore.
(*) Tuttavia la norma precisa che: «…una protezione contro le sovratensioni può essere necessaria nelle situazioni in cui i livelli di affidabilità o di rischio
attesi sono più elevati. »
In caso di impianti industriali complessi o di impianti particolarmente esposti a rischi di folgorazione, è possibile imporre delle
misure complementari.
&KHHLOH@MSHBK@RRHjB@SHRNSSNLDRRH@C@TSNQHYY@YHNMD("/$MDKKe@LAHSNCDKK@CDKHADQ@CDKŰFDMM@HNDCDKK@BHQBNK@QD
Ce@OOKHB@YHNMDCDKŰ@OQHKDCDUNMNDRRDQDNFFDSSNCHTMNRSTCHNOQDKHLHM@QDCDKQHRBGHNETKLHMH
Premessa
« Gli apparecchi elettrici dotati di componenti elettronici oggigiorno sono largamente utilizzati sia negli impianti industriali terziari
sia in quelli domestici. Inoltre, un gran numero di questi apparecchi rimangono in stato di veglia permanente assicurando
delle funzioni di controllo o di sicurezza. La tenuta ridotta di questi apparecchi alle sovratensioni ha reso più importante la
OQNSDYHNMDCDFKHHLOH@MSHDKDSSQHBH@A@RR@SDMRHNMDDHMO@QSHBNK@QLNCNKeTSHKHYYNCDFKHRB@QHB@SNQHODQK@OQNSDYHNMDBNMSQNKD
sovratensioni provocate dai fulmini e trasmesse attraverso la rete elettrica. »
Tecnologia
Lo scaricatore: terminologia
(K SDQLHMD fRB@QHB@SNQDt @MBGD RD Ġ U@FN CDjMHRBD KHMRHDLD CDH CHRONRHSHUH CH OQNSDYHNMD CDKKD @OO@QDBBGH@STQD BNMSQN KD
sovratensioni transitorie, che hanno per origine fulmini o perturbazioni della rete (sovratensioni di manovra).
&KHRB@QHB@SNQHRNMN@C@SSH@HCHUDQRHSHOHCHQDSH@jKHHMHMSDQ@YHNMDBNMFKHHLOH@MSH
- reti di energia,
- linee e reti di telecomunicazione,
- reti informatiche,
- radiocomunicazioni.
nsione
scaricatore dopo la scarica. Concerne solo gli scaricatori
Sovrate
avendo una corrente residua (ad esempio, gli scaricatori
con spinterometro a aria o a gas). Verso le apparecchiature da proteggere
Corrente di fuga Up
In Livello di apparecchiature
Corrente elettrica che, nelle condizioni normali, scorre a Corrente di protezione da proteggere
scarica nominale
terra o negli elementi conduttori. G7
0G
7 0
Scaricatore BT
Tecnologia (seguito)
Principali tecnologie
Queste famiglie hanno diverse varianti e sono suscettibili ad essere associate tra di loro per dare delle performance ottimizzate.
Qui sotto, la descrizione delle principali tecnologie (o delle associazioni di tecnologie) utilizzate.
Dispositivo costituito, di solito, di due Spinterometro ad aria Spinterometro in una Componente non lineare (resistenza
elettrodi situate frontalmente e tra le dove lo spegnimento della scatola ermetica, riempita variabile in funzione della tensione)
quali si crea un innesco (seguito da corrente residua si effettua di un mix di gas raro sotto a base di ossido di zinco (ZnO) che
una corrente residua) quando una RDMY@DROTKRHNMDCHF@RŰ pressione controllata. permette di limitare la tensione ai
sovratensione raggiunge un certo ciò che si fa, di solito, a Questo componente è di suoi morsetti: questo funzionamento
valore. Su delle reti di energia, per sfavore della capacità di solito utilizzato e ben adatto in livellaggio permette di evitare
interrompere rapidamente la corrente apertura della corrente alla protezione delle reti di la corrente residua, ciò che rende
QDRHCT@HKOQHMBHOHNCHRNEjNCDKK@QBN residua. telecomunicazione. Questo questo elemento molto adatto alla
è utilizzato, che ha per conseguenza elemento è particolarmente protezione delle reti di energia (Alta
jM@KDTMDROTKRNUDQRNKDRSDQMNCHF@R caratterizzato dalla sua Tensione e Bassa Tensione).
B@KCHŰPTDRSN@SSDFFH@LDMSNMDBDRRHS@ corrente di fuga molto
un utilizzo particolare. bassa.
Costituzione interna
Meccanismo di apertura Telesegnalazione
Conformemente alle norme “Scaricatore BT”, gli scaricatori La maggior parte degli scaricatori SURGYS® è
SURGYS® sono equipaggiati di sicurezze termiche interne equipaggiata di un contatto di “telesegnalazione”. Questa
che scollegheranno la funzione protezione della rete funzione, che autorizza il controllo a distanza dello stato
in caso di funzionamento anormale (surriscaldamento dello scaricatore, è particolarmente interessante nel caso
dovuto a un superamento delle caratteristiche del CHOQNCNSSHCHEjBHKLDMSD@BBDRRHAHKHNRDMY@RNQUDFKH@MY@
prodotto). In questo caso, l’utente sarà avvisato del guasto Il sistema è costituto di un contatto ausiliario tipo
tramite la visualizzazione del colore rosso dell’indicatore in HMUDQSHSNQD@YHNM@SNHMB@RNCHLNCHjB@CHRS@SNCDKLNCTKN
parte anteriore del modulo difettoso, che verrà sostituito. di protezione.
In più, per sopportare i guasti di tipo corrente di corto- +TSDMSDOTŁBNRįUDQHjB@QDBNMSHMT@LDMSD
circuito o sovratensioni transitorie, gli scaricatori devono - il buon funzionamento degli scaricatori,
imperativamente essere collegati alla rete bassa tensione - la presenza dei moduli sganciabili,
SQ@LHSD LDBB@MHRLH CH @ODQSTQ@ DRSDQMH D RODBHjBH @FKH K@jMDTSHKHYYNRBNKKDF@LDMSNCDFKHRB@QHB@SNQH
scaricatori. Questa funzione “telesegnalazione” permette quindidi
Questo scollegamento esterno è effettuato tramite scegliere un sistema di segnalazione (indicatore di
fusibili SOCOMEC adatti e indicati nelle pagine prodotti funzionamento o di guasto), adatto alla sua installazione
corrispondenti di questo catalogo. tramite diversi mezzi come led, buzzer, automatismi,
Il montaggio dei fusibili in interruttori SOCOMEC adatti trasmissioni.
migliora la sicurezza e facilita, in uso, alcuni interventi
come ad esempio misure d’isolamento.
Scaricatore
di distribuzione
catec 210 b it cat
%HF ŭRBDKS@CHRB@QHB@SNQDCHSDRS@NCHCHRSQHATYHNMD
Sezioni di collegamento
I conduttori di terra degli scaricatori devono avere una sezione minima di 4 mm2 secondo la norma IEC 60364. In pratica, la
stessa sezione è richiesta per i conduttori di collegamento alla rete.
Verso rete
di massa
Barretta principale QGBT non adattabile Cassetta esterna
di terra
terra (F / T, N / T).
Le sovratensioni in modo comune sono pericolose a
causa del rischio di guasto dielettrico.
• Modo differenziale
Modo differenziale
F
Le sovratensioni sono create tra i conduttori attivi (F / N, Perturbazione
Apparecchiatura
Uc sensibile
F / F). La corrente, via la fase, attraversa l’apparecchio e N
catec 213 b it cat
&Q@YHD@KKeHMMDRBNRHLTKS@MDNCDHSQDDKDSSQNCHKTSHKHYYNRHRSDL@SHBNCHROHMSDQNLDSQH@F@RSQHONK@QH@RRHBTQ@TM@OQNSDYHNMD
ottimizzata.
+eHMRHDLD CH PTDRSD B@Q@SSDQHRSHBGD Ġ HMCHRODMR@AHKD ODQ NSSDMDQD TMe@EjC@AHKHSĐ NSSHL@KD CDKKe@OO@QDBBGHN OQNSDSSN
indipendentemente dal disturbo momentaneo.
Lay-out e manutenzione
Installazione
Localizzazione
/DQNSSHLHYY@QDKDEjB@BH@CDKK@OQNSDYHNMDFKHRB@QHB@SNQHCDUNMNDRRDQDONRHYHNM@SHBNQQDSS@LDMSDRNMNPTHMCHCHRONRSH
- nel caso di una linea esterna: all’ingresso dell’installazione, ovvero al livello del ripartitore o della scatola di collegamento di
ingresso, per derivare le correnti ad impulsi il più velocemente possibile,
- nel caso di collegamenti pericolosi: a prossimità immediata degli apparecchi da proteggere (esempio: nella cassetta di
collegamento dell’apparecchio).
In ogni caso, l’apparecchio protetto deve essere vicino allo scaricatore (lunghezza di conduttore “scaricatore / apparecchio”
inferiore a 30 m). Se questa regola non può essere rispettata, occorrerà installare una protezione “secondaria” in vicinanza
dell’apparecchio (coordinamento di scaricatori).
Edificio B
Edificio A Edificio B
Apparecchio
– 1 S1 1 Apparecchio sensibile
+ 2 RS 2
0 sensibile
Edificio A
S
1 S2 1 –
2 RS 2
+
catec 203 b it cat
"NKKDF@LDMSN12@kKHBNMkKN5 "NKKDF@LDMSN12@kKH
Cavi
Gli scaricatori per reti a bassi correnti SURGYS® non necessitano di nessuna manutenzione o sostituzione sistematica ;
sono progettati per sopportare delle onde di shock importanti senza distruzione e di maniera ripetitiva. Nessuna circolazione
in parallelo nella stessa bocchetta allo scopo di limitare gli accoppiamenti.
Manutenzione
Gli scaricatori per reti a bassi correnti SURGYS® non necessitano di nessuna manutenzione o sostituzione sistematica; sono
progettati per sopportare delle onde di shock importanti senza distruzione e di maniera ripetitiva.
Fine utilizzo
Tuttavia, una distruzione può intervenire in caso di superamento delle caratteristiche dello scaricatore. La messa fuori servizio
di sicurezza interviene nei casi seguenti:
- contatto prolungato con una linea di energia,
- shock di “fulmine” eccezionalmente violento.
Effetti termici
Potenza dissipata dagli apparecchi
5DMFNMNENQMHSDKDONSDMYDMNLHM@KHODQK@BNQQDMSD(SGB@KHAQNMNLHM@KDMDKK@S@ADKK@PTHRNSSN
Per la corrente d’uso dell’apparecchio si avrà:
P ONSDMY@CHRRHO@S@HM6
Ie 2
/Ű/NW [ Ith ] PNONSDMY@MNLHM@KDCHRRHO@S@HM6UDCHS@ADKK@HMA@RRN
Ie : corrente d’uso dell’apparecchio.
Ith: calibro dell’apparecchio.
Caratteristiche termiche
Determinazione dell’innalzamento della Determinazione del ventilatore
temperatura In caso di ventilazione forzata, la portata d’aria D necessaria è:
/6
·3¦*
*W2L2
#L3GŰW [ ·3I *W2 ]
P : potenza dissipata all’interno della cassetta (apparecchiatura, ( UDMSHK@SNQH RNMN OQNONRSH BNLD @BBDRRNQH MDKK@ F@LL@
collegamenti, cavi, ecc.).
" #182
·3HMM@KY@LDMSNCDKK@SDLODQ@STQ@HM§*
S : superficie libera della cassetta (non si tiene conto delle superfici contro Determinazione della resistenza di riscaldamento
i muri o altri ostacoli).
*BNDEEHBHDMSDCHRB@LAHNSDQLHBN
Essa è richiesta quando occorre evitare la condensa
*ŭŭ6L2§"ODQKDB@RRDSSDHMONKHDRSDQD
@KKHMSDQMNCDKK@QL@CHN
+@ONSDMY@/BCDKK@QDRHRSDMY@Ġ
*ŭŭ6L2§"ODQKDB@RRDSSDLDS@KKHBGD
data da:
Quando l’armadio o la cassetta sono muniti di feritoie per la ventilazione,
@OOKHB@QDK@MNQL@($"ODQHKB@KBNKNNOOTQDBNMRTKS@QBH
/B6Ű·3W*W2/
Determinazione dello scambiatore aria/aria:
UDCDQDO@FHM@
Determinazione del climatizzatore: UDCDQDO@FHM@
Potenze dissipate in W/polo per l’apparecchiatura
"@KHAQH 32
2(1". - - 2 3 3 4
SIRCO VM 0,9 1,3 - 1,2 2,1 3,1 5,7 3,3 5,8 - - - - - - - - - - - - - -
2(#$1 - - - - - 3,4 - - 32 - - - - - -
SIDERMAT - - - - - - - - - 8,2 - 15,6 - 45 66,4 - 80 113 - - - - -
%42$1!+." "# - - 23 - - - - - - - - -
FUSOMAT - - - - - - - - - 30,3 - 50 - 83,5 - - 222 - - - - - -
[ ] 2
W ŭ6
+@ONSDMY@SNS@KDMDKK@QL@CHN@OO@QDBBGH@STQDB@UHDBB
Q@FFHTMFDH6
#HLDMRHNMH@QL@CHN'ŭŭLL/ŭŭLL+ŭŭLL
+@QL@CHNğONRSNSQ@@KSQHCTD@QL@CHDBNMSQNHKLTQN
+@RTODQkBHDKHADQ@R@Qď2L2ŭW@U@MS
ŭWG@TSŭŭL2
#ŭW
[
W ] ŭL G
Cassette in poliestere
+D B@RRDSSD RNMN TSHKHYY@AHKH MDFKH HLOH@MSH @ODQSH D @BBDRRHAHKH @K OTAAKHBN
+NQCHM@MY@ LHMHRSDQH@KD CDK HLONMD
B@RRDSSD@TSNDRSHMFTDMSHSDMTS@@C@KLDMN¦"@KjKNHMB@MCDRBDMSDRDBNMCN($"
3HONCHB@RRDSS@ ".,!($23$1 ,(-(/.+ , 7(/.+
coperchio trasparente coperchio opaco
3DMTS@@KjKNHMB@MCDRBDMSD ۦ" ۦ" ۦ" ۦ"
c) Climatizzatore
BDFKHDQD TM BKHL@SHYY@SNQD CH ONSDMY@ EQHFNQHEDQ@
2
HLLDCH@S@LDMSD RTODQHNQD @KK@ ONSDMY@ MDBDRR@QH@
/M
Kn = 1 Kn = 0,87 Kn = 0,94 Kn = 0,81
d) Resistenza di riscaldamento
BDFKHDQD TM@ QDRHRSDMY@ CH QHRB@KC@LDMSN CH ONSDMY@
2
HLLDCH@S@LDMSDRTODQHNQD@KU@KNQDB@KBNK@SN
B@SDBBWB@S
A2TODQjBHDBNQQDSS@
2Ű*MW'W+
Ű/
ŰW+W/
3DLODQ@STQ@CDRHCDQ@S@MDKK@QL@CHNŮ٧" 3DLODQ@STQ@CDRHCDQ@S@MDKK@QL@CHNŮ٧"
Références Riferimenti
2500 3000
51992270 2500
2000
51991270
51992270
2000 51991270
Puissance (W)
Potenza (W)
1500
51991200
1500 51991200
51991140
1000 51991140
51992140
1000 51992140
500
51992050 500 51992050
51991050 51991050
51992030 51992030
0 51991030 51991030
0
B@SDBAHSB@S
B@SDBAHSB@S
20 25 30 35 40 45 50 55 20 25 30 35 40 45 50 55
3DLODQ@STQ@CDRHCDQ@S@MDKK@QL@CHNŮ٧" 3DLODQ@STQ@CDRHCDQ@S@MDKK@QL@CHNŮ٧"
Riferimenti Riferimenti
3500 3500
3000 3000
Potenza (W)
51992270
2000 2000
51991200
51991200
1500 1500
51991140 51991140
51992140 51992140
1000 1000
B@SDBAHSB@S
20 25 30 35 40 45 50 55 20 25 30 35 40 45 50 55
3DLODQ@STQ@CDRHCDQ@S@MDKK@QL@CHNŮ٧"
3500
3000 Esempio
51992270
51991270 3DLODQ@STQ@HMSDQM@L@W3HL@W ŭ§"
2500
Potenza (W)
3DLODQ@STQ@@LAHDMSDL@W3@L@W ŭ§"
2000 51991200 /NSDMY@MDBDRR@QH@/M ŭ6
1500 51991140
51992240
1000
51991050
500 51992050
51992030
0 51991030
B@SDBAHSB@S
20 25 30 35 40 45 50 55
Temperatura ambiente °C
7DEHOOD$FRVWDQWLĺVLFKHGHOUDPHHGHOOpDOOXPLQLR
Rame Alluminio
Norme EN 1652 / NFA 51-100 HN 63 J 60, CNET 3072-1, qualità 6101T5
Tipo ETP-H12 (EN 1652) Cu A1 (NFA 51-100) /HJD$O0J6LVWDJQDWDbģP
Densità 8890 kg/m3 2700 kg/m3
&RHIðFLHQWHGLGLODWD]LRQHOLQHDUH 17 x 10-6SHUĢ&[-3PPP 23 x 10-6SHUĢ&[-3PPP
Resistenza minima alla rottura 250 N / mm2 150 N / mm2
5HVLVWLYLW¿DĢ& ħP:PP2P ħP:PP2P
Modulo d’elasticità 120000 N / mm2 67000 N / mm2
7DEHOOD&
Tf 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130
*E 89,2 84,7 80,1 75,4 70 65,5 60,2 54,6 48,5 41,7
Effetti elettrochimici
Per evitare eccessivi riscaldamenti dovuti ad effetti elettrochimici (corrosione), occorre evitare di collegare conduttori con
potenziali elettrochimici superiori a 300 mV (vedere tabella D).
Tabella D
Argento Rame Alluminio Stagno Acciaio Ottone Nickel
Argento si si no no no si si
5DPH si si no si no si si
Alluminio no no si si si no no
Stagno no si si si si si no
Acciaio no no si si si no no
Ottone si si no si no si si
Nickel si si no no no si si
Esempio: non si potrà collegare direttamente una barra di alluminio a una barra di rame. Occorrerà, per esempio, interporre una barra di
alluminio stagnata:
- Alluminio/Stagno SI
- Stagno / Rame SI