Fai Mente Locale!
Si
concentra questa settimana
sui temi eticamente
sensibili, della sessualità,
dell’omofobia.
Buona lettura!
SECOLARIZZAZIONE:
SE LA CONOSCI LA
EVITI?
di Elio Gargiulo
Fortunato in amore, Adamo ci
avrebbe risparmiato la storia
(E. Cioran, Sillogismi
dell’Amarezza)
Il concetto di “secolarizzazione”
spesso non viene colto con
sufficiente chiarezza anche se
viene impiegato in taluni
contesti legati al complesso
rapporto fra cultura, società,
religione e spirito pubblico.
Occorre quasi che si scateni un
conflitto culturale per portare
all’attenzione un tema così
denso di implicazioni sociali,
culturali, religiose, ideologiche,
filosofiche.
Nel corso del tempo il concetto
di secolarizzazione si è andato
a caratterizzare in senso diverso
dalla sua formulazione
originaria, legata all’ambito
ecclesiastico, ed ha acquistato
risonanze molto più profonde e
coinvolgenti, fino a costituire
una vera e propria filosofia della
storia.
E’ bene ricordare, sia pure
brevemente, alcuni dei contenuti
principali del concetto
secolarizzazione, la
definizione non è del resto priva
di oscillazioni. Al di là delle
origini non sempre
univocamente individuabili, si
può dire che nel XVI secolo il
termine indicava il processo per
cui i beni della chiesa venivano
incamerati dai principi o dalle
autorità regnanti. In questo
senso il termine, ancora oggi,
può indicare anche la riduzione
allo stato laicale di persone,
beni immobili, enti ecclesiastici,
in precedenza appartenenti alla
chiesa come istituzione. Grazie
all’Illuminismo, poi, si
cominciato a rafforzare una
“secolarizzazione del pensiero”,
intesa come autonomia della
ragione e critica
concezioni trascendenti.
seguito, la filosofia
dell’Ottocento ha dato contributi
non secondari nell’ambito della
cosiddetta ”desacralizzazione”.
SOMMARIO
Etica e storia:
Secolarizzazione: se la
conosci la eviti?
… continua a pag. 2
Sessualità: Giovani,
parliamo di sesso
... pag.2
Cinema: recensione del
film documentario sui Dico
… pag. 4
Mente Locale Segnala
…pag 6
di
cui Basti pensare alle intuizioni
geniali del filosofo Feuerbach,
all’affermarsi della cultura
positivistica, e all’opera
demolitrice di Nietzsche, con il
suo famoso proclama sulla
“morte di Dio” (La gaia scienza).
Il concetto si è poi arricchito in
maniera straordinariamente
stimolante grazie agli studi del
grande sociologo tedesco Max
Weber, che fra la fine del XIX e
l’inizio del XX secolo ha gettato
nuova luce su alcune
trasformazioni connesse
all’affermarsi del capitalismo. Al
è termine di profondi
cambiamenti e fratture si è
delineato - secondo le sue tesi -
un processo storico dominato
delle dall’”agire razionale” orientato
In alla definizione dei valori. Una
sorta di trionfo del dominio della
ragione e della tecnica e del
relativo “disincantamento” del
mondo, nel senso che veniva
ritenuto superfluo o insostenibile
l’interpretazione delle vicende
terrene in chiave magica o
religiosa. Nel corso del
Novecento, infine, la
discussione ha coinvolto alcune
correnti della religione
protestante e di quella cattolica,
che hanno avviato
un’interpretazione della
secolarizzazione all’interno della
stessa dottrina cristiana.
Sarebbe tuttavia un errore
ritenere il problema come un
terreno esclusivo per teologi e
sociologi, visto che la densità
dei concetti finisce per riversarsi
su tanti aspetti della vita
collettiva, spesso senza che si
sviluppi parallelamente una
consapevolezza adeguata delle del resto, prodotto anche la
problematiche connesse. In anni nascita negli ultimi decenni di
recenti è stato giustamente forme sostitutive (quasi dei
sottolineato come la surrogati) rappresentate da
secolarizzazione si collochi su religioni alternative, più o meno
<<piani multipli ed è funzione di ritualizzate e ritualizzanti,
una problematica multipla, tipica spesso risultate come vere e
di una società pluralista>> proprie fughe dalla realtà, o
(S.Acquaviva, G. Guizzardi, comunque presentate come stili
1973). di vita ritenuti maggiormente in
Il tema in questione sembra grado di fornire risposte
infatti coinvolgere rassicuranti in un’età di crisi. Più
inevitabilmente anche in generale si è parlato di
l’orizzonte culturale e sociale “eclissi del sacro” per indicare
della laicità, e questo conferisce una trasformazione profonda
all’argomento una dimensione di dello spirito complessivo della
attualità che le vicende italiane società della seconda metà del
degli ultimi tempi hanno secolo scorso.
ulteriormente amplificato. Riguardo all’esigenza di
Senza addentrarsi nelle difendere lo stato laico si deve
specifiche questioni filosofiche, considerare proprio il valore
possiamo invece notare come si irrinunciabile del pluralismo
è aperta una fase d’ulteriore culturale come garanzia di
confronto nella società civile in pacifica convivenza fra culture e
relazione all’affermarsi di religioni diverse.
tendenze che sono state Nell’attesa di immaginare che
variamente interpretate proprio processi di secolarizzazione
in base ai pericoli o, viceversa, prendano piede anche nei paesi
ai vantaggi connessi alla maggiormente condizionati
secolarizzazione. dall’integralismo religioso
Aspetti come i limiti della (senza, con questo, dichiarare
sperimentazione scientifica, la “superiorità” di taluni modelli
l’eutanasia, l’ipotesi di sociali, etici, culturali, e altro), il
testamento biologico, la confronto dovrebbe svilupparsi
discussione sui limiti e sulla proprio sul terreno della
revisione della legge sull’aborto, convivenza pacifica fra istanze
la pillola RU 486, la bioetica in diverse e a volte caratterizzate
generale, ma anche le da un altro tasso di conflittualità.
polemiche recenti connesse alla Giova ricordare che il nuovo
visita di Benedetto XVI millennio si è inaugurato con la
all’Università La Sapienza di manifestazione violentissima (si
Roma, possono essere tutti ricordi l’attacco del settembre
ricondotti ad un nucleo di 2001) di un’ideologia fortemente
problemi ed effetti non estranei sorretta da motivazioni religiose,
al tema della secolarizzazione. col risultato di dare vita ad una
Abbiamo già detto che il situazione di forte conflitto –
fenomeno della ancora oggi e per molto tempo
secolarizzazione trova una ancora – fra diverse aree del
spiegazione, secondo taluni pianeta. Gli scenari più
studiosi, solo se lo leggiamo alla preoccupanti lasciano spazio al
luce dell’affermarsi del timore che si imponga un nuovo
pluralismo e dell’individualismo tipo di orizzonte storico non più
tipici della società occidentale. basato sulla contrapposizione di
In relazione a ciò si è assistito modelli ideologici contrapposti
all’allentamento dell’autorità (liberalismo contro comunismo),
tutelare rappresentata dalla quanto piuttosto sullo scontro
Chiesa. Tale allentamento ha, animato da concezioni
pericolosamente integraliste,
sempre pronte a rivendicare la
giustezza del proprio
radicalismo, dimenticando così
che forse <<ognuno è
ortodosso per sé stesso>> (J.
Locke, Epistola sulla tolleranza),
e che l’uomo non esprime nella
violenza la sua essenza
migliore.
Possiamo dire, per concludere,
che la secolarizzazione
rappresenta anche una sfida o
un terreno di confronto per la
stessa cultura laica, alle prese
con l’esigenza di proporsi come
matrice di un’etica in cui ad
affermarsi siano le libere
manifestazioni di un’attività di
pensiero senza steccati o
pregiudizi. Un’etica capace, in
definitiva, di modellare le proprie
rivendicazioni avendo come
ispirazione la crescita della
tolleranza e il rafforzamento dei
diritti, individuali o collettivi che
siano.
Da un genitore, un argomentato
appello ad affrontare con i propri
figli i temi della sessualità in modo
cosciente e responsabile
GIOVANI, PARLIAMO DI
SESSO
di Pino Del Giudice
Parlando di sesso ogni giovane
avrebbe voluto sentire, da propri
genitori e/o dai loro insegnanti,
le seguenti parole:
“Pensa a quando tua madre ti
ha concepito nel momento di un
abbraccio intimo con tuo padre,
prova reciproca del loro amore,
che volevano continuato da te.
Questo ti permette di renderti
conto delle origini del loro
affetto per te, ma al tempo
stesso rende te consapevole
dell’affetto che devi a loro,
perché è a loro che tu devi pornografici che li allontana
l’origine della tua esistenza, dalla normale vita sessuale,
quindi nessun’altra creatura al cercando esperienze estreme e
mondo potrà darti mai non corrispondenti alla vita
altrettanto”. normale reale di ogni giorno.
Alcuni si ostinano a considerare
Con queste parole ho sempre il bambino l’ultima creatura
pensato di iniziare, con dei innocente del giardino dell’eden:
giovani, a parlare di una delle per costoro, il bambino va quindi
più praticate attività umane protetto da ogni rischio di
dall’origine del mondo ad oggi e “contaminazione” sessuale. Il
da qualsiasi “uomo” – bambino invece (ogni serio
indipendentemente dall’età, dal studio lo sa, ogni educatore può
sesso, dalla religione, dal confermarlo) è un essere
pensiero politico, dal colore sessuato fin dalla nascita. Già
della pelle, dalla cultura, dalla nell’utero, succhiandosi il
propria tendenza sessuale, dalla pollice, fa le sue prime
motivazione e dalle attese che esperienze di auto-erotismo; e
ognuno di noi ha: la quando è nato può avere
SESSUALITA’. erezioni e lubrificazioni vaginali.
Per contro è anche l’unica Nel primo anno di vita, tocca i
attività umana che viene suoi organi sessuali fino a
boicottata, o peggio ancora raggiungere l’orgasmo e, a
ignorata dalle istituzioni – partire dai due-tre anni, sa
ancora di più dalle autorità associare alla stimolazione
ecclesiastiche – e quindi la sessuale le fantasie (La vita
sessualità è relegata ad essere sessuale, di Gilbert Tordsman,
una mera attività privata, che Presidente dell’Associazione
non ha dignità ad avere una Mondiale di sessuologia).
propria disciplina educativa
nella scuola e quindi essere Eppure, la maggior parte dei
liberamente discussa ed genitori continua ad imporre al
approfondita. L’ipocrisia, poi, è bambino i propri tabù sessuali,
una “peste emozionale” che si credendo così di proteggerlo. Le
estende in ognuno di noi ed è statistiche sull’argomento
dilagante nella società odierna, parlano chiaro: se il 70% delle
e per me, una piaga sociale. La madri parlano coi propri figli di
sessualità è fatto privato che gravidanza e nascita, solo il
non può e non deve essere 10% fra queste ammette di
portato al di fuori delle mura affrontare temi “caldi” come la
domestiche: la sessualità, in masturbazione, i rapporti
questa società a mio avviso, è sessuali, i rapporti
proporzionale all’amore che prematrimoniali o omosessuali.
Mastro don Gesuldo Voglio sottolineare che la
(nell’omonimo romanzo di G. separazione, frequente ed
Verga) aveva per la propria arbitraria, dell’idea dei rapporti
“roba”: nessuno, dunque, può sessuali da quella del processo
recriminarne il diritto, nessuno di riproduzione genera nel
può parlarne liberamente bambino una grande
perché c’è un pudore insito che confusione.
ne vieta la conoscenza, Il bambino che dipende dal
soprattutto ai più giovani. genitore più amato (proprio
Per le leggi del contrappasso le come il paese colonizzato dal
nuove generazioni cercano di paese colonizzatore) è obbligato
saperne, ma spesso in modo a tenere a freno la propria
distorto e non vero fino alla aggressività, per non
visione deformante dei film soccombere. Deve dunque
dissociare la tenerezza
dall’aggressività, come dalla
sessualità. Si può dire, senza
sbagliare, che questo
meccanismo della dissociazione
di base, quando non è superato,
contribuisce abbondantemente
alla formazione di disfunzioni
sessuali nell’adulto.
Le conseguenze sono negative,
quindi, per chi non ha saputo
nell’infanzia dare sfogo alla
propria aggressività. In
generale, il bambino in età
edipica usa vari mezzi per
esprimere queste fantasie
aggressive: i giochi che portano
distruzione, che imitano attacchi
mortali, le immagini terribili dei
racconti, dei fumetti, dei mass
media in genere, e spesso la
competizione e le rivalità coi
fratelli o con altri bambini, anche
se tutto resta su un piano ludico.
Ma anche per quei bambini che
vivono in una fase
preadolescenziale, in cui si è
ancora protetti dal guscio
familiare e, insieme e
giustamente, si è già affacciati
al mondo. Le notizie su quanto
riguarda il sesso circolano, a
scuola e per strada. E possono
essere fantasiose, angosciose,
inquietanti. Il preadolescente è
come un mondo a sé stante.
Questo periodo ha in sé tutti i
mutamenti della pubertà e
purtroppo anche, in germe, le
turbe psicosessuali che
possono manifestarsi nell’età
adulta.
Con i giovani bisogna instaurare
un dialogo sul sesso con un
linguaggio semplice,
rassicurante. E’ anche
necessario inserire il particolare
nel generale per ridimensionare
i problemi, esorcizzare la paura
di anomalie, le ripicche, i sensi
di colpa. Lo scopo primario è
quello di portare i giovani ad
aprirsi a valori universali e
riconoscersi: impiantare nel
giovane il seme della propria
coscienza politica, cosa che non
indebolisce il sistema familiare,
ma insegna a compiere scelte
personali e responsabili.
Non basta dare ai giovani una
serie di informazioni sul sesso:
bisogna che loro riescano a
capirle, che riescano ad
integrarle nella propria visione
del mondo, in base alle idee in
cui credono. Un giovane, in cui il
momento dello sviluppo si
colloca nel periodo della
“reciprocità” per eccellenza,
dare a chi dà, e che giudica un
comportamento, quindi, solo in
base al personale tornaconto, e
che si ritiene autorizzato a usare
il prossimo come oggetto del
proprio piacere, non è in grado
di capire che l’esercizio della
sessualità implica il rispetto del
partner. Una educazione
sessuale che non tenesse conto
di questi livelli di maturazione
sarebbe inutile, senza
significato.
Recensione di “Improvvisamente,
l’inverno scorso”, la (tristemente
breve) vita del disegno di legge
sui Dico raccontata con acutezza
e ironia da una coppia di registi
gay.
UNA RISATA CI
SPROVINCIALIZZERA’?
di Raffaele Lauro
V’è mai capitato, dopo aver
visto una puntata di Report o
magari un buon documentario,
di sentire una strana
sensazione, quel misto di
vergogna, rabbia e impotenza
per le intollerabili assurdità del
nostro Paese?
Beh, uno dei tanti pregi del film-
documentario Improvvisamente,
l’inverno scorso di Luca Ragazzi
e Gustav Hofer (sito web
www.suddenlylastwinter.com),
dedicato alla speranza disillusa
dell’approvazione del disegno di
legge sui Dico, è quello di unire
al rigore del documentario una
delicatezza così autentica e
intensa da lasciare allo
spettatore, nonostante
l’indignazione per lo spietato
racconto di quel fallimento, la
forza per un sorriso.
E non è impresa facile, perché il
film non si limita a descrivere il
contenuto della legge sui Dico
(con una simpaticissima ed
efficace animazione in 3d) e a
raccontarne la travagliata e
breve storia parlamentare, ma si
addentra in una coraggiosa e
significativa indagine sulla
strisciante omofobia che sta
sempre più caratterizzando il
dibattito politico e sociale
italiano.
Una ostilità della quale Ragazzi
e Hofer, registi del film e coppia
ormai da anni impegnata nella
battaglia per il riconoscimento
dei diritti per le coppie
omosessuali, tentano (invano) di
scoprire le motivazioni,
esplorando in prima persona la
realtà e l’ideologia di quella
parte d’Italia che ritiene il
riconoscimento delle unioni di
fatto per eterosessuali e gay
una “minaccia per la famiglia
tradizionale”: ed ecco allora
Luca e Gustav armati di
coraggio, pazienza, fegato,
telecamera e tesserino da
giornalista intervistare sul
campo questi cittadini,
“infiltrandosi” al Family Day
dello scorso maggio e in altre
manifestazioni analoghe, fino ad
addentrarsi (non senza correre
rischi) nelle fiaccolate anti-Dico
dei gruppi più radicali
dell’estrema destra romana e
del cattolicesimo più integralista.
Ma la marcia in più di
Improvvisamente, l’inverno
scorso è sicuramente la vitalità
dei due registi, che con il loro
affiatamento e la loro simpatia
mettono in risalto quello che è il
principale protagonista del film:
la serenità del loro amore, che
emerge con una forza tale da
suscitare - se possibile -
ulteriore sconcerto per le
dichiarazioni radicalmente ostili
rilasciate da politici (del
centrodestra e del
centrosinistra) e dai membri
delle gerarchie ecclesiastiche,
variamente riportate – con
fedeltà di cronaca – nel corso
del film (qui di seguito ne
elenchiamo alcune tra le più
“famose”).
E’ mortificante ma tristemente
realistica l’immagine che il film
conferisce alla scena politica
italiana: le riprese degli
interminabili lavori della
Commissione Giustizia del
Senato presieduta da Cesare
Salvi fanno presagire
l’accantonamento definitivo del
progetto dei CUS, evoluzione
dei già scartati Dico. Così come
i Dico, anche i Cus prevedevano
un diritto di successione per il
contraente l’unione solidale pari
a un quarto dell’eredità in
concorrenza con figli, sorelle,
fratelli o ascendenti legittimi, e
inoltre stabilivano il diritto, per il
contraente l’unione solidale, di
assumere decisioni in caso di
malattia dell’altra parte
contraente, garantendo
quell’assistenza sanitaria tanto
invocata dalle coppie conviventi
e la cui mancata previsione è
stata oggetto negli ultimi mesi di
forti polemiche.
Ma il progetto è fallito e tutto
sarà rinviato, a chissà quando.
I registi sottolineano come il film
scaturisca da una precisa
necessità personale: Ragazzi e
Hofer sottolineano di voler
“mettere nero su bianco il
proprio disagio di coppia e di
cittadini italiani di fronte alla
massiccia campagna omofobica
ingaggiata dai media, dalla
politica e dalla chiesa, lo scorso
inverno in occasione della
presentazione del progetto di
legge DiCo”. “Abbiamo dovuto giuridicamente, di diritto
dolorosamente constatare – pubblico, riconosciute e quindi
continuano i registi – che creare figure alternative alla
stavamo vivendo in una sorta di famiglia? Perché dire di no?
bolla, circondati da amici e Perché dire di no all'incesto
parenti, al riparo da tutti quanti come in Inghilterra dove un
coloro che vedono (ancora!) fratello e sorella hanno figli,
nell’omosessualità una vivono insieme e si vogliono
minaccia se non una malattia”. bene? Perché dire di no al
partito dei pedofili in Olanda se
Personalmente, nutro un forte ci sono due libertà che si
timore: che la campagna di incontrano? E via discorrendo,
demonizzazione riservata ai perchè poi bisogna avere in
Dico (e poi ai Cus) dalla Chiesa, mente queste aberrazioni
da buona parte secondo il senso comune e che
dell’informazione televisiva e da sono già presenti almeno come
molti esponenti politici abbia germogli iniziali
incrinato non soltanto la
speranza per le coppie (Mons. Angelo Bagnasco,
conviventi di godere dei diritti Presidente della CEI, 31 marzo
elementari che sono tuttora 2007)
negati, ma che abbia anche
portato indietro le lancette del E' incredibile e paradossale che
tempo verso un’omofobia per poter essere tutelati e
generalizzata, che non si limita coccolati da questo governo e
più a scagliarsi contro da questa Finanziaria ci si
l’affermazione di questi diritti, debba dichiarare delinquenti,
ma che estende la propria drogati o culattoni, e quindi
violenza ideologica e verbale diversi
anche alla singola persona
omosessuale. (Roberto Calderoli, Lega Nord,
7 dicembre 2006)
Un’intolleranza nuova e più
forte, che potrebbe trovare la Noi non abbiamo nulla contro gli
nostra società debole e omosessuali. L'omosessualita'
impreparata dinanzi al rischio pero', cosi' come emerge da
dell’emarginazione e della alcuni studi, e' una malattia
violenza. tanto che era inserita, fino a
qualche anno fa, nel manuale
Ndr. L’articolo è stato scritto diagnostico statistico dei
prima dell’episodio di disturbi mentali
intolleranza verificatosi giovedì
17 aprile a Roma, dove un (Giancarlo Cerrelli, Presidente
gruppo di vandali neofascisti ha Unione Giuristi Cattolici della
fatto irruzione nel circolo Calabria, 16 marzo 2007)
dell’associazione omosessuale
Mario Mieli, rovesciando L´omosessualità è una
scrivanie al grido di battaglia di devianza della personalità. Un
Froci di merda. comportamento molto diverso
dalla norma iscritta in un codice
Antologia dell’intolleranza morfologico, genetico,
endocrinologico e
tratto da caratteriologico
www.suddenlylastwinter.com
(Paola Binetti, Partito
Perché dire di no a varie forme Democratico, 4 marzo 2007)
di convivenza stabile
Mente Locale continua a
interessarsi della gestione del
sistema rifiuti in Penisola
Sorrentina
NEL PROSSIMO
NUMERO
Come vi avevamo promesso
nell’ultima uscita, la nostra
Associazione sta continuando la
sua inchiesta sulla gestione del
sistema rifiuti in Penisola
Sorrentina: abbiamo contattato
la società Penisola Verde per
un’intervista che pubblicheremo
nel prossimo numero di Fai
Mente Locale!
Abbiamo chiesto lumi alla
società per quanto riguarda la
mancanza di un servizio di
raccolta porta a porta nei
comuni di Meta, Piano e
Sorrento, sull’autonomia della
società nella cessione dei rifiuti
raccolti in Penisola alle società
di trattamento nonché
chiarimenti sul rapporto tra
l’aumento della Tarsu negli
ultimi anni e l’incremento dei
servizi offerti.
Appuntamento alla prossima
settimana per le risposte!
PER CONTATTI
WEB
http://associazionementel
ocale.splinder.com
MAIL
apsmentelocale@libero.it
TELEFONO
3396369690
Associazione Mente Locale
Presidente
Raffaele Lauro
Direttivo: Annamelia Aprea,
Michele Mauro, Raffaele Lauro
 MENTE LOCALE SEGNALA
CINEMAMENTE
Le quattro giornate di Napoli (di Nanni Loy, con Lea Massari, Gianmaria Volonté, Aldo Giuffré) –
a Piano di Sorrento, Gran Caffè Marianiello – sabato 26 aprile, ore 18.00

Si chiude sabato 26 aprile la nostra lunga rassegna cinematografica, che tante soddisfazioni ci ha
regalato in questi 5 mesi e che ci ha dato la possibilità di conoscere tanti amici e appassionati di
cinema.

Chiudiamo con la proiezione del film di Nanni Loy Le quattro giornate di Napoli, il film del 1962
che racconta la vera e propria rivolta dei partenopei contro l’invasore tedesco.

Una scelta ben precisa di Mente Locale per la fine di Cinemamente, in vista della ricorrenza della
Festa della Liberazione del 25 aprile, una ricorrenza che – nel sessantesimo anniversario della
Costituzione Repubblicana) – mai come ora merita attenzione e memoria contro le peggiori
intenzioni revisionistiche, sempre più forti nella nostra società.

Candidato all’Oscar nel 1963 per miglior film straniero e migliore sceneggiatura, il film ha vinto il
Nastro d’Argento per miglior regia, migliore sceneggiatura e migliore attrice non protagonista
(Regina Bianchi, nel film Concetta Capuozzo).

APRILE DOLCE… DORMIRE?

Venerdì 25 aprile alle 21 ultimo appuntamento per Aprile dolce… dormire?, il ciclo di incontri tra
letture e teatro organizzato dalla Associazione Equoqua nella Bottega del Commercio Equo e
Solidale (Via Casa Lauro 4, Piano di Sorrento)
In quest’ultimo appuntamento Tributo a John Fante, con video e letture.

Bottega Equoqua, ore 21.00 (via Casa Lauro 4, Piano di Sorrento)

tel: 0818088790 assequoqua@virgilio.it

Le prossime escursioni del CAI Stabia

Domenica 27 aprile: MONTI LATTARI
Santa Maria del Castello – Monte Comune (877 m) – Monte Vico Alvano (642 m)
- difficoltà: per escursionisti
Responsabile di giornata: Lello Girace (3391733468 – 0818709715)
Domenica 4 maggio: MONTI LATTARI
Vallone delle Ferriere da Agerola
- difficoltà: per escursionisti esperti
Responsabile di giornata: Lello Girace (3391733468 – 0818709715)
Domenica 11 maggio
a) Alpinismo Giovanile: escursione nel Bosco delle Tore
Giochi e animazione in collaborazione con la sez. WWF Penisola Sorrentina
- difficoltà: turistica (minima)
Responsabili di giornata: Pio Gaeta (335 6339741) - Antonio Acanfora (335 7463397)
b) Sorrento – Picco Sant’Angelo – Bosco delle Tore – Sant’Agata – Sorrento
- difficoltà: per escursionisti
Responsabile di giornata: Dorina D'Andrea (081 8789538; 328 9027801)