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Digitized by the Internet Archive


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2013

http://archive.org/details/trattatodimusicaOOtart

TRATTATO
D

MUSICA
SECONDO LA VERA SCIENZA

DELL'

IN

ARMONIA.

PADOVA, MDCCLIV.
Nella Stamperia del Seminario.
Appreffo Giovanni Manfr.

CON LICENZA DE SUPERIORI, E

PRIVILEGIO.

DECIO AGOSTINO TRENTO


All'erudito, e cortefe Leggitore

fp|il> che
I

agli

il

pi delle voice fuole accadere

uomini di

e tener diepenfavano, fuc-

adoperarti,

ero a quello a che meno


cede a me in oggi, che diftratto dagli
51 ftudj per il tenor delle cofe mie , pur
efpormi agli occhi dei Letterati in atto di
!

devo

un Libro di nuovo , e grave argomento. Quello Libro egli un parto del virtuofifprefentar

loro

fimo Signor Giufeppe Tartini il quale volendo grazioiamente condifeendere a me, eh' era vogliofo di
faper 1' origine, e la feienza pi toflo che la pratica della Mufica, fi adoperato in eftendere quello
Trattato, il quale per la novit del metodo, e per
la fceltezza delle cognizioni, fupera di gran lunga
ogni attentato pi vivo di qualunque ricerca , eh*
,

io gli abbia

mai

fatta fra i noftri privati tratteni-

Imperciocch ficcome Egli tutto immerfo


nello invefligare , e nello feorrere da capo a fondo

menti

Scienza ffico-armonica \ cos non pu a meno


che di quella pi affai non tratti che della Mufica , piccolo micelio bench deliziofo, derivante da
quella gran fonte
In quello modo per Ei ci ha
forniti di un bene ridondante cos , che io capace
non fono di goderne appieno e quindi mi trovo
condotto alia dura neceifit di patire la taccia di
^iconofeente verfo di Lui, o d' invidiofo e d'ingiula

ri

fio

fio cogli

nomini

eruditi

quando amaffi meglio di

lafciar anzi perire tal bene nella obblivione, che di


parteciparlo a coloro, che fapranno goderne pi di
me a faziet . Quanto a Lui , che per modeftia fomma fi fempre gagliardamente commoffo al folo
cenno di voler io mettere in luce quefto fuo dono, fo eh* Ei non riceve per un tratto di gratitudine la risoluzione di ufare come di cofa mia , di
quefti fuoi Scritti; ma quanto al tenerli occulti, e
privar cos il Pubblico di quefto vantaggio , tolga
Iddio da me tal penftere, eh' io ftimo indegno d*
ogni uomo onefto. Io per a Voi li prefento, correfe , ed erudito Leggitore , che ne farete pi degno estimatore di me : e la offerta poi fi far degna di Voi , f vi compiacerete di leggerne il con-

tenuto con matura ponderazione. N mi opponefte


gi di non fendi voi paffione o diletto alcuno per

Muftca, o di non intenderla baftevolmente-, che


mal mi opporrefte
poich fol tanto che vogliate
voi rifalire alcun poco verfo F origine di lei , trovarete una fonte di cognizioni filofofiche non volgari viva perenne inefaufta. Da quefta preziofa fonte derivano fempre le dimoftrazioni, e le verit filofofiche onde ha felicemente afperfo quefto Trattato il noftro Autore
Leggetelo dunque di buon animo attentamente che di quefta mia afferzione

la

vi trovarete

s prefto perfuafo, come dei rari talendi Lui fi tofto perfuafa qualunque perfona erudita y ch'abbia avuta occafione di praticarlo familiarmente. E f nel leggerlo Ei vi reca piacere, vi
prego di ci fedamente , che mi aggiungiate col
giudicio voftro, e col voftro applaufo tanto di conto y eh' io mi tenga pago di aver tratto un gior-

ti

no

uomo

ad onta cT ogni fua difefa , dal


nafcofto filenzio , ove una troppo rigida modeftia
11 che certo , quando
lo vuol giacente , e fepolto
fi prenda la cofa in fomma , dovr valermi per un

no

queft*

teftimonio di riconofcenza , e di affetto verfo di


Lui y che amo affai da gran tempo e da cui fom,

fento effere amato. Quefto fi il mio


intendimento nel pubblicare quefto Trattato; e intendo in oltre di atteftare al Mondo tutto , che f
io non fono fornito a dovere di Lettere , riverifco
per profondamente chiunque fia fornito di Let-

mamente mi

Riverifco perci anerudizione , e dottrina


cora Voi, Lettore erudito e cortefe , e vi delidero
ogni maggiore felicit.

tere

GI

GIUSEPPE

T A R T

NOBILE SIC CONTE

JL

DECIO AGOSTINO TRENTO


O

finalmente

comando quanto

lei

difcorfo

due ragioni

in diverfi

teorica,

ficale

to

fcritto

fi

tra

feconda

noi

di

il

variamente

tempi fopra V Armonia Mu-

e pratica

Neil' obbedirla

La prima

con ordine

mi

particolar fuo

fon

dilet-

compiaciuto

per

, che nel fecondare quello fuo


defideria, vengo ad efercitare quella doppia legge di rifpetto

ma

amore

di

nel

che

le

cafo prefente

fi

profeflb
fi

La

feconda

di dover

quella

fignificantif-

ripaflare

con;

tutta la

maggior rifleffione quelle difpute, che tra noi fono


occorfe nel trattare in voce quella materia . Il di lei inge-

gno veramente profondo, e fiftematico non capace di acquietarfi ad una ragione fingolare, feparata da quella catena di ragioni, che conducono per forza a que' tali principi
primi, fopra de' quali certamente non

pofTa aflegnarfi altro


principio. Io pur troppo ne ho la prova a mie fpefe; con-

nuovo quanto le ho confeffato altre volte, che


per rifponder adeguatamente alle di lei obbiezioni fempre
gravimme, e fempre fiftematiche , ho dovuto penfar molto.

fettandole

di

Ora fiamo
di

trattar

nel

meco

cafo

alle

flrette

difcorfivamente quello

gno

di

fludio

rie;

in

fomma

Pu

darfi beniffimo,

Ella

fi

compiaciuta

fogge tto fenza impe-

metodico, fenza ordine di tempo, e di mateper fuo diletto, e non per fua occupazione

che molte volte Ella non abbia avvertito

ingegno

prontiffimo

fia

telligenza

memoria non

e la fua

nientedimeno

perch febben

e opposizioni;

difficolta,

tito a tutte le

talora

facile

il

il

fuo

fia

che in-

divertire

altrove

mente; e quefto fviamento bench dipenda per lo pi da


circoftanze eftrinfeche , pu tanto e tanto far s , che a tutto
con efattezza. non fi pofTa avvertire Quante volte fono flati

la

interrotti

mai

noftri difcorfi

li

ripigliati,

occhi

fotto gli

da fue

confumati

il

Ora

tereffe

fuo giudicio

il

1/ ordine prefo
f

nella

com' Ella vedr

della

trattato

e ordinato.

cofa alcuna dalla confideraziofentir

che per

me

con piacere

e con in-

momento fommo

di

efpofizione del Trattato

Ho

fenza averli

mi compiacio di porle
Lo leggera a

io

fiftema intiero,

fuo comodo ; non le sfuggir


ne ; ed io ritornato in Citta

e affari

vifite,

nafce

feparato da queft' ordine

dalle co-

breve

il

Scienza Aritmetica, acci ella porla rivederlo,

e tenerfelo pronto

al

bifogno.

Il

quefta Scienza,

pi di

di

fuperfuo prefenuna minima parte


temente Le mantengo fedelmente il patto di non attendere
all' erudizioni , e le giuro di non aver durato fatica nel man-

di

cui

trattato

il

tenerglielo con tutta efattezza.

fendere
ila

alle

minime

Ho

particolarit

creduto inutil cofa


dell'

Armonia

di-

il

pratica

contrappunto. -Le avrei fatto torto fapendo io per prova

quali

da una

quanti corollarj ella fappia legittimamente dedurre

ficura

in quefto trattato non altro


del fiftema
tivi,

non

lafci

alla

di

fue

foftanza

ni; e tale, f non


.

Non mi

fifici

parti integrali

luogo veruno di aggiungere

lui

comando

fi

il

muficale dedotto da principj

conftituito dalle

mio proponimento
che formare uno fcheletro

propofizione. Oltre di che

in

tal

dimoftra-

modo, che

o levare cofa alcuna

febben vi refta luogo a molte deduzio-

m'inganno,

flato

il

fuo defderio

fon poi potuto difendere da un

rifo

fmo-

derato cagionatomi dal primo penfiero venutomi in capo di


fcrivere

ilj

trattato prefente

in

iftile

piuttofto colto,

che pia-

no

no. Buona forte, che non vi ho alloggiato. Lo ftile baffo, non che piano; e cos'i va bene, perch cos ella vede,
che ferivo di cuore , e non di tetta . In iomma io ho fatto

il

fidero

meglio, che ho potuto, e faputo per obbedirla, e dedi

cuore

di. effervi

riuicito.

TRAT*

TRATTATO PREMESSO.
Hi E L

breve preferite trattato

perazioni di
le

ragioni

piccola parte della Scienza

le comuni o
fmmare, fottrarre, moltiplicar , e divider
L' immediato , e profiimo fondamento di

aritmetica antica

fi

fuppongono cognite

dipende dalla dimoftrazione affegnata nel


terzo Capitolo, Propofizione fefta, Figura VI, per dimoftrare , che nella feftupla fi trova periodo, e compi-

quefta parte

armonico fiftema in forza de' quatprincipio primo univerfale del


mezzi di qualunque rafftema
Di confeni comune efTendo quattro
gione, armonico, geometrico, aritmetico, contrarmonico; Per dimoftrazione comune dar la dupla 120, o, efTendo il mezzo armonico 80, l'a-

mento

della

tro mezzi
.

eftenfione integrale dell'

della

ragion

dupla

dimoftrata

90, il contrarmonico 100 , e nella fpraccennata dimoftrazione -rifultando oltre i tre affegnati un altro mezzo , eh' 84 ; f fono veMa dati li
far vero mezzo anco il quarto
ri mezzi li tre affegnati
tre mezzi , armonico
aritmetico, contrarmonico, non vi manca f non
geometrico, che manil geometrico. Dunque il rifultato 84 il mezzo
ca: molto pi perch rifulta tra il mezzo armonico 80, e aritmetico p.
Non efTendo 84 n latino, n l' altro de' due mezzi fuddetti , e rifultando dimoftrativamente tra li medefimi , dentro de' quali deve trovarli
il mezzo geometrico, far 84 il mezzo geometrico rifpettivo all' armonico fiftenia; qual mezzo ridotto con li fuoi eftremi relativi 120, do, a
numeri primi, io, 7,5. Di quello tal mezzo, come geometrico, non
fi ha , n pu averfi idea
perch contro la definizione , e intelligen,
za comune. S' intende, e definifee, che il mezzo geometrico fia quello,
ritmetico

le

TR^TTvfTO DI MUSIC**.

2
di

le

differenze fono tra loro in ragione eguale alla

cui

ta degli eftremi

Dato i, 2, 4, faranno

ragione dimida-

1,2. Dunque

differenze

le

in ragione eguale alla ragion

4.

Ma

5, 7, io,

dati

la

dimidiata, 1 , 2, e 2, 4 degli eftremi 1,


ragion formata dalle differenze 2, 3, non

eguale alla ragione 5, 7, n alla ragione 7, io degli eftremi 5, 10/


n lo pu effere, perch 5, 7* 7, io non fono ragioni eguali tra loro. Dunque 7 non , n pu effer mezzo geometrico
condo la definizione, e intelligenza comune.
Tutto vero dimoftrativarnente j anzi ( per corollario
metrico moltiplicato in f fteffo dovendo produrre quanto

loro, chiaro, che moltiplicato

tiplicati tra

5, io,

tra

mezzo

il

fe-

geo-

eftremi mol-

gli

in f fteffo producendo 45?,

non pu effer 7 mezzo


,
geometrico fecondo la definizione , e intelligenza comune . Oltredich
cofa nota, che quando nel numero aritmetico comune non vi fia la ragione duplicata., come 1, 4 ragion duplicata di 1, 2; cos 4, 9 ragion duplicata di 4, 6 ec. , inaffegnabile il mezzo geometrico in nu5, io,

e gli eftremi

loro producendo 50

tra

mero

razionale

effendo

piti

lunque ragione femplice


zo geometrico rifpettivo
le col

numero razionale,

afoma

che proporzione,

comporta

della

quantit

irrazionale

di

folamente affegnabile

per

mez-

il

inaffegnabi-

e dimoftrabile

qua-

che data

aritmetica

ferie

per

li-

nea..

Dopo

aver tuttoci accordato

Scienza Geometrica

alla

cofa debba accordarfi alla Scienza armonica, a cui quello

deve indagare

fi

mezzo

appartiene,

e da cui dimoftrativarnente dedotto. Per conofcer la fua natura neceffa-

Dati li tre termini 5


.
dati a ragguaglio di converfione di

ria la fua analif

7, io

io, 14,

de' quali fono differenze


che
2,3;
7 fomma di 3 , 4
dalle due differenze 2.
3 il riiultato

Ma

per eguale a 5

io,

Dunque

mini del

de' quali

fono differenze 2

fommate

la

mezzo 7,

e a

formazione de' due numeri

la

le

ragion

due ragioni formate


fubdupla, 6, 12, e

due ragioni integranti

del

7, 14, eftremi

5,7

la

fomma

mez-

de' ter-

dupla; cio fefquialtera 3, 2, 2

la

fef-

fomma "5"

4
3, 3;
fomma ~f

quiterza

12

eftremi del

......

zo io

mezzo negli eftremi li tre termini 7,


3, 4, fi rileva, che 5 fomma di

e.

ci in genere di principio

primo. Rifpetto a que-

certo,

fio principio

che 5 relativo

relativo alla ragion .fefqui terza


te

formano

la

dupla

cos

5,7,

alla

devono

ragion fefquialtera

come
effer

pla. Si deve dunque efaminare di qual natura

Dati

li

tre

termini, 5, 7,

io,

3, 2; 7
fomma-

quelle due ragioni

termini
fia

relativi

alla du-

quella relazione.

formata una ferie, o

fia

progreflio-

ne

TR<ATTvfTO DI MUSICA.
ne per
ti

fomma

modo

nel

feguente per eftremi dupli, 5,

ad una linea divifa in dieci parti eguali

,,

io ragguaglia-

,-

1.

J-O

r
12, 17, 24 ragguagliati
12 17

19 41 58

70

ragguagliati alla fteffa linea divifa in parti

140

5?$?

Si trova, che

pam 24

alla fteffa linea divifa in

140

ragguagliati alla ftefia linea divifa in parti

prodotto

il

58

7, come mezzo geometrico

di

ec.

fubdu-

della

5, io, moltiplicato in f fteffo, manca dal prodotto degli eftremi 5,


io, moltiplicati tra loro della ragione differenziale 4$?, 50. Che il prodotto di 17, come mezzo geometrico della fuhdupla 12, 24, moltiplicato in f fteffo , eccede il prodotto degli eftremi 12, 24 moltiplicati tra
loro della ragione differenziale 285?, 288. Dunque in molto minor differenza di 457, 50. Che il prodotto di 41 , come mezzo geometrico delpla

manca dal prodotto degli


58, moltiplicato in f fteffo
moltiplicati
tra
loro
differenziale id8i ,
della
ragione
58,
29,
1^82. Dunque in differenza molto minore di 288, 285?. Che il prodotto di 90, come mezzo geometrico della fubdupla 70, 140, moltiplicato
in f fteffo,. eecede il prodotto degli eftremi 70, 140, moltiplicati tra
{oro della ragione differenziale 9801
9800. Dunque indifferenza molto
minore di 1682, i<58i.- Ma la progreflione infinita
e in infinito
va fempre piti approdi mando il prodotto del mezzo
come geometrico,
al prodotto degli eftremi
Dunque tal mezzo di natura geometrica in

la

fubdupla 25?

eftremi

fi.

genere

confeguenza geometrica la fua relazione agli eftremi


Della ftefia natura faranno le rifpetjive differenze
che procedono dalla
prima pofizione de' due termini' 5, 7.
,

e per

12.
differenze

Ma

24.

17.

,,

pi. Dati

li

4T.

"25?.

12.

7.

5.

ftefli

tre

58.

z<?.

$*\7

7X\

io,

4P>- 5>

>

140.
99.
ec.
41.

io, formanti per moltiplica


7 e dedotto il mezzo a-

termini 5, 7,

la proporzion dupla geometrica difcreta

35

70.

17.

ntmetico

tra

plicando

il

identica

li

mezzo,,
gi

alla

moltiplica

due mezzi 49

di

gli

dedotta

70

\S

eftremi
in

99

99 /\. i4
dupla someUrica. difcreta.

'

49 2
70, 99

50,. far
j

minor

y in
,

differenza

e dedotto

il

numeri

intieri

140. Dunque
eli

mezzo

tutte

Ma

aritmetico

du-

pofizione
la

dafca

tra

li

due

O^JO. <?8O0, o8oi.. 13.8O

mez-

t Riattato di

musica.

far p8oo: a:; duplicati i tre termini 6930', 9800:2 r


13860, ig<5oi 27720, il prodotto del mezzo ipdoi molf fterfo far 38410^201; degli eftremi 1380, 27720 mol-

mezzi ^8oo, 0801,.

J380,

in

tiplicato in
tiplicati

3841^9200

tra loro far

differenza completa

della unit in ci-

nove. Dunque natura di mezzo geometrico in genere. Ma non eguaglia mai nel fuo prodotto o per. eccello , o per diffetto della unit il prodotto degli eftremi^ ed formato col numero razionale,. Dunque in ifpecie fi deve chiamare, e definire mezzo geometrico razionale incompleto
a differenza del mezzo geometrico irrazionale completo , crr il mezzo
fecondo la intelligenza comune.
i
di cuiData dunque qualfivoglia proporzione geometrica, difcreta
mezzi fiano tra loro in differenza di unit, il mezzo aritmetico tra quelli due mezzi far il mezzo geometrico razionale incomplto della ragione rifpettiva degli eritemi ; e quefto nel fuo prodotto ecceder della unit il prodotto degli eftremi fenzach mai vi fiano, n poflano mai effervi frazioni
Indi un comodo infinito per 1' affegnazione delle radici di.
qualunque ragione in numeri razionali e per la minorazione dell' ecceffo, o difetto delle radici in progreffione infinita. Perch volendoti per efre

,.

,.

fempio

affegnare-

della

radici

le

ragione, fbfelquialtera

2,3,

ridotta la
1

ragione a proporzione geometrica difcreta. in 20, 24, 25 , 30, far 24:2.


il mezzo aritmetico
tra i due mezzi 24, 25, Duplicati eftremi, e mez-

zo

in

40, 49, 60, faranno 40, 49;


2, 3 , con 1' ecceffo della

della ragione

40
49
40
49.
1600
2401
loco, 2400, eguali
s.

prodotto, di

nel

radici

49. Per

Ma

che'

renza,

49,60,

ed egualmente
unit

moltiplichino

2
i

fottratta.

tre

la

Dunque,
termini

unit

ec.

49

Se

da

fi

2401
vuole

/\ 60

refta

minorar

Affegnato

2400, e
la diffe-

mezzo

il

i960, 2400
2401., 2940.
due 2400, 2401, duplicati eftremi, e mezzo
24^0:2 tra
in 3^20, 4801, 5880, faranno radici molto pi proffi me della ragione 2 ,
4801
3, cos 3 20, 4801 come 4801 5 8S0:. Perch 3^20
440
3^20.
*

aritmetico

...

15366400

Ma

23040601

da 23049601 , reft'a 23049600, e per 15366400,


23049600 ragione eguale a 2, 3. Dunque ec.
Quando fi vogliano affegnare le radici delle radici:, per efempio le radici di 40, 4p" ridotti li due termini a proporzione geometrica difere*
ta } e dedotto il mezzo aritmetico tra i due mezzi della proporzione , il'
fottratta la unit

-,

mez-

TRsATTvfTO DI MUSICA.

mezzo dedotto congiunto con qualunque de' due eftremi formar le ricer^
cate radici. Quello progreffo di affegnazione di radici prime, feconde,
terze ec. infinito; ed egualmente

zione

no

ma

eccedo, e difetto

dell'

in

radici
ec.

quello fenfo

Conte

Ella Sig.

progreffo della

il

radici luddette

Ma

non

geometriche. Dunque

non come

infinito

tutte le

di

minorafi danconfer-

fi

degni di avvertire, che nel Trattato ratificate

fi

difcrete io chiamo centri delia proporarmonico, aritmetico, dentro de' quali fi rinchiude tanto il mezzo geometrico completo d' intelligenza comune , eh-
1' inefprimibile
co' numeri razionali , quanto il mezzo geometrico incomeh' 1' efprimibile co' numeri razionali . Lo
pleto di quella Scienza
fleffo faccio rifpetto a' due mezzi, aritmetico, e contrarmonico nello fteifo rifpetto. So per altri princip] di chiamarli giuftamente co'l nome di
centri.- Ma nulla importando il nome
baila eh' ella intenda la cofa da
me chiamata con quello nome
Avverta parimenti che quando per efempio io dico tra 5,7) come

pieno di proporzioni geometriche


zione

mezzi

rifpettivi,

,.

radici duple, efiervi

in

prodotto la ragione

differenziale

40, 5j

eccede 5 , o manca 7 rifpetto alla ragione completa , che


care, dico in foflanza lo fleflb , che fi dice dalla feienza

t)

proporzioni, e mi fpiego. Supporta la

una parte

5,7,

dall'

proporzione

7, io, come

altra

mezzo

40. a 35

come 7 a 5
70 come 7

Egualmente 40 a

mezzi'

49, 50; il
mezzo 50 a 35 come io a 7.
io: 50 a 70 come 5 a 7. Comu

il

a-

il

propor-

riduce la

che 457 manca di 70, 50 eccede di 70, perch 70'


termine maggiore della proporzione , indicante una linea divifa in

nemente

della pro-

eftremi

fi

cul

di

vuol- indi-

comune delle
io, e dati da

5,7,

radici degli

porzione, per dimoftrare qual ecceda, quaf manchi,


zione a 35 , 4<?,. 50, 70. In quella vi fono i due

fi

intende

s'

parti fettanta

Cos intendo

cata materiale quantit

riamente

dalla differenza

rifulta

Da

la proporzione.

di feienza

quella

io defiimo

do

neceffaria

la

prefenre fpiegazione

la

voglio dire r

anch' io

ma non

le

de'

me t

acci

ella

principio

intenda

riportare

il

dagli

indi-

della

foflanza

alla
alla

ragione, che neceffa-

forma

centro

il

principio primo

e non

fpiegazione di quel
,

rifpetto

rifpetto

due mezzi

che per

differenze

acci fappia

cos

eftremi

Non

che io fuppongo
foflanzialmente ci
,

mio modo

del-

ed capo

particolare al

effen-

bada
che io

modo

comune
Ritornando

me fomma

al

principio

3,4,

primo

come fmma

di

2.,

incomplete

3;

co

dupla,

fono radici geometriche


due ragioni 2 , 3; 3, 4, formano la dupla, far'
propofizione univerfale , che nella proporzione aritmetica di prima fen>
plicit fommate le due ragioni formanti la proporzione, i termini rifui-tanti faranno radici geometriche incomplete degli eflremi della proporzio*ne

perch

di

fommate

della

le

T R^TT^TO

6
ne

Sia la proporzione

aritmetica 3

T)I
y

,.

MUSICA..
5

Saranno 7

,,

radici

di

3,

48

3> 4

Somma 7
5.. Perch

5?;

moltipl.

4P

80; ma

fottratta

da 4?

unit

81

refta

81
5. Dunque ec.

eguale a 3,,
aritmetica

S*a la

proporzione

4,. 5

Saranno p

',.

4r

11

radici di

80, 120

eguale a

2, II
4 5. Perch

4, S

fia

moltipi.

ir

?
p

n-

fottratta la unit,,

81
121
2, 3. Dunque ec.

Sar dunque lo

(leffo duplicando i termini della data


proporzione , e
due mezzi aritmetici tra il mezzo,, e gli eftremi . Data la
fubdupla in aritmetica proporzione , far 2
3 , 4 . Duplicati i termini
far 4, 6 y 8. Dedotti li due mezzi , far 5 tra
4, 6; far 7 tra 6, 8.
Saranno 5 , 7 , radici della dupla
Profeguendo con quello metodo data
proporzione aritmetica di 5, 6, 7, duplicati in ic, 12, 14: dedotti 1
due mezzi 11, 13, faranno radici della ragione
7j e per ra-

deducendo

5,

dici delle

radici

duple

Cos in infinito ec.

Rifpetto poi alf ecceffo, e difetto


fa

fempre maggiore

come mezzo

alle

feconde

aritmetico tra 4,

,.

prime dalle quali pa


ec fi offervi che dato
dato 7 come mezzo aritmetico tra 6 r
delle radici

,.

terze radici

,.

8, la loro indicazione, e fignificazione differente dalla loro moltiplica. Nella moltiplica eccedono, o mancano della unit , e per fono radici geometriche incomplete
febben quando li voglia ridurre il loro ma;
neggio a calcolo efatto, facile il confumarlo dimoftrativamente, perdi'
nota

Ma

dimoftratiyamente

la

ragione

differenziale-

dell*'

ecceffo

e difetto

..

loro indicazione, e lignificazione del

mezzo geometrico irraziointelligenza comune


Il termine

la

nale completo fecondo la definizione, e


.
S indica , e lignifica la media proporzionale- della ragione 2,3,. perch' .
la fomma di 2
3 . Il termine 7 indica e lignifica la media proporzio,
nale della ragione
perch* la fomma di
4. Per dato un Cir-

3,

colo,

no

il

di

cui diametro

dalie due

parti

alla

jr

fia

divifo in cinque

circonferenza

il

parti,

feno

eguali, condotto

far

la

il

f*

linea

indicata
due parti eguali ,

e lignificata da 5
Aggiunte allo fteffo diametro altre
e per fatto di fette parti; dedotta dal diametro accrefciuto la nuova circonferenza maggiore,, e condotto il feno dalle tre parti alla circonferenza >
il feno? far la linea indicata, e lignificata da
7; e quelle due linee faran.

no

TRJ2TT*4T0 DI MUSICA.

geometricamenre tra loro, come lato, e diagonale del quadrato: in foftanza radici duple geometriche complete.
Egualmente dati <p , 1 1 , radici geometriche incomplete della ragione 2 ,
,
3 fi divida il diametro in nove parti eguali , e dalle quattro parti fi
Tio

conduca il feno alla circonferenza. Il feno far la linea indicata, e ligniAllo ftefTo diametro aggiunte altre due parti eguali , e per
ficata da g
fatto di undeci parti ; dedotta dal diametro accrefciuto la nuova circonferenza maggiore, e condotto dalle cinque parti il feno alla circonferenza,
.

feno far

indicata, e lignificata da

due linee faQuella la intrinfeca fignificazione di tali numeri aritmetici


come radici , ed chiara, perch' la propriet infeparabile dalla loro formazione per fomma.
Se 5 fomma di 2 , 3 j f 7 fomma di 3, 4* e le due ragioni fubil

ranno

la

radici

linea

geometriche complete della

e quelle

1 1

2,3.

ragione
,

fefquialtera

2,3,

lubfeiquiterza 3

4 formano

nella

fomma

loro

la

ra-

gion dupla, chiaro, che la media proporzionale di 2 , 3


media
la
proporzionale di 3 , 4 faranno tra loro, come lato, e diagonale , cio
radici duple, Egualmente f g la fomma di 4, 5, f 11 la fomma di
5, 6- e le due ragioni fubfefquiquarta 4, 5, fubfefquiquinta 5, 6 for,

mano

nella loro

tere ec.
di

fomma

fefquialtera

la

la

trovarfi chiufi in differenza di

cati

chiaro,

media proporzionale di
4, 5,
Indi ne viene, che da tali numeri

zionale di

chiufo da

che

fa

media

quella
.

fefquial-

la

propriet

quali

moltipli-

perch appunto

proporzionale di

propor-

radici

infeparabile

da cui fono chiufi


dalla ragione fubfefquialcera

4, 6. Dunque

la

6 faranno

unit tra due numeri

tra loro producano la quantit completa,

indicano, e fignifkano la media


formata da due numeri fuddetti

numeri

tali

ragione

eh'

Per efempio 5
7 chiuib da 6 ,

8. Dunque dalla ragione fubfefqukerza. Ma la media proporzionale tra


4, <5 , la media proporzionale tra 6 , 8, fono tra loro come lato, e diagonale, e per radici duple ^ egualmente moltiplicato 4 per 6, il prodotto 24: moltiplicato 6 per 8, il prodotto 48 , e per i due prodotti fono tra loro in ragion dupla , Dunque cos ec. In forza di tali radici ,
e di tal metodo fi pu dimoftrativamente affegnare qualunque linea geometrica di prima pofizione , o fia di radice prima
Si proponga di formar geometricamente il lato, e la diagonale di un quadra.

to

Dico che

5, 7, io,

ridotte a

5^7

in

7,/\

proporzione

7
io

geometrica

diicreta

e dedotte le differenze

tra

le

radici

35, 4^,

duple

drffe-

35- 4?- 50- 7


renza 14- tra 3=5, 50. dif. 15; tra 50, 70, dif. 20; tra 4p , 70, dif.
21; fi avranno i quattro termini delle differenze, 14, 15, 20, 21,
quali fi dividano in due ragioni, cio in 14, 15, e in 20, 21. Si avr una nuova forma di proporzione inverfa , in cui tra 21, 14, fi trova-

TRo4TT^T0 DI MUSICA.

8
vara la fefquialtera ,- tra 20, 15 la fefquiterza , come inverfamente nella
dupla geometrica difcreta 6 8, p, 12, fi trovano in forza de' mezzi
8 , 9 , le ftefle ragioni rifpettive agli eftremi . Perci fommate le due

14
20

ragioni

*5

21

ha

fi

in rifultaro

la

280, 315, quale

ragione

in

ao, 315
numeri primi

Ora

ma

la

ragione

dico che divifb

e dedotto

15,

di

il

feno

geometrica difcreta
eguali 20 , fom-

centro della dupla

diametro di un Circolo

il

da 14

in parti

prolungato

lo

diametro di

fteffo

2.0

25?

parti eguali

prime lino a 41, fomma di

alle

21, formato nuovo Circo*


4i
.

lo a ragguaglio del diametro accrefciuto

ranno

quelli due feni lato,

in

dimoftrazione

perch

e dedotto

il

feno da

diagonale geometricamente

20,

dedotti

fi

av-

La

14 per 1$ , il prodotto
2lOy moltiplicato 20 per 21, il prodotto 420. Dunque ragion dupla
tra 420, 210. Ma lo fteffo deve fuccedere nelle parti 14, 15 del primo
chiara

moltiplicato

diametro moltiplicate tra loro per dedurre il quadrato del primo feno:
egualmente nelle parti 20, 21 del fecondo diametro per dedurre il quadrato del fecondo feno. Dunque lato, e diagonale ne' due leni, quali fono le radici de' due quadrati. Lo fteffo fi dica di 5?, 11, radici fefquiaitere, alle quali fia aggiunto il terzo termine fefquialrero a p; indi ridotti li tre termini a proporzione geometrica difcreta, e dedotte le differenze, come fopra ec. Cos di 13, 15, radici fefqui terze , alle quali fia
aggiunto il terzo termine fefquiterzo a 13. Cos in fomma di tutte le
radici formate da numeri impari , alle quali fia aggiunto il terzo termine, che co'l primo formi la ragione, di cui il primo, e il fecondo fo-

no

le

radici

Lo

fteffo

fuccede nelle radici dedotte dalle proporzioni

geometriche di-

fcrete. Dalla dupla geometrica difcreta

6, 8, p, 12, radici dedotte 12,


17, 24. Dalla fefquiakera geometrica difcreta 20, 24, 25
30, radici
,

dedotte
fcreta

che

60 , ec. Ridotte le radici


operando come fopra fi avr lo

40
e

rifulta

fizione

49

fia

chiaro
di

Non

effer

principio

Dunque

fi

primo

di

conclude

quantit irrazionali

fteffo

effetto

Il

Corollario

potendofi dare linea geometrica di prima po-

radice prima, che non^

dimoftrata di due termini

geometrica di-

proporzione

razionali

riducibile alla

fia

coftituenti

ragione

pofizione qui

non

n pu

quantit.

che alla fcienza armonica , che non fa ufo di


,
fervono quelli numeri come radici geometriche in-

complete. Alla fcienza Geometrica fervono


ne del vero luogo, e vero modo di dedurre

d'

indicazione

le

linee

medie

e lignificazio-

proporzionali,
co-

TR^TT^T
Tome

radici

DI MSICA.

geometriche complete delle rifpettive ragioni


altro fenfo fono radici geomretnche dimoftrative
.

Ma

9
e

nell'

li-

della rifpetti-

no ,
va ragione, eh' la foftanza principale.
Quefto quanto io credo l'ufficiente al bifogno particolare , e univerfondamento, e il modo , di cui
fale del Trattato, acci ella intenda il
mi vaglio per le rifpettive dimoftrazioni fondamento , e modo s fattamente proprio del fi fico-armonico fiftema , che il ridurlo al comune linguaggio delle note Scienze dimoftrative fia per mia opinione impoifibii
cofa. Perch la quantit non il fine del fiflema, il mezzo li fine,
com' ella vedr chiaramente , la ragione j e non in un rifpetto ma in
Qualunque ragione dev' effer nella quantit difereta , e non nella
molti
continua. Deve confiderarfi ne' tre generi , armonico, geometrico, aritmetico; Perci fi fa neceffario F ufo continuo delle proporzioni geometriche
Dediferete. Deve fempre fupporfi in fiftema, non mai fuori di fi ftem a
1'
il
e
altre
ragioni
ecceffo
perch
ve compararfi dentro il fiftema ad
Deve efpridifetto
una ragione reale , che fi computa nel fiftema
e nell'

,.

merfi in

Tanto

modo

facilmente adattabile a linea

bafta per

che io aggiunga
brevit tralafcio.

fonora, e a note

convincermi della impoffibilit


la

di

ufare altro

ratificali

modo

confiderazione di que' rifpetti pi importanti

Che

poi

il

modo da me

ec.

fenza

che per

ufato porti feco qualche novi-

e per confeguenza qualche difficolt , lo conofeo , e confefib ; ma e,


gualmente conolco, e confetto, che non pu evitarfi
Giovi in tal caio
di ridurre il
i' ffer certi quanti fiamo, che quando folle ancor poffibile
t

prefente

ve

<tilit

modo

particolare al

ne verrebbe

difficolt

afToluta alla ratificai

modo comune

delle altre

feienze

dimoftrati-

e ofeurit fenza proporzione maggiore

e inu-

Profefone,

C-

IO

CAPITOLO PRIMO.
De' Fenomeni armonici,

loro

natura

Tonificatone

Fenomeni armonici comunemente noti di


lenifica/,
nn^
z.one particolare fono
la corda teft fu", mo^o

tromba manna, trombe da

fiato,

e corni di

caccia

i;

dZcabalo t

ori

'

^J* ~* F* ** ^Sffi
fie^on:tr^otr:t\^:,o\rt' 2$
dt fiao^di^i
le

A'

>

taTfiert df

ch

e fieno

g rave

il

naturale della eorda, ed

quali al fuono

della corda

come

15, 5, 9 ; in note nimicali


f una, fi divide in f
ftefnel
/p.
^
^

altri '

la

$*$
per

*
corda,

?.'

la

armonicamente

n ca
j

La tromba marina, trombe


eno un.fcrme. fc

D unque
Du
*

proporzione armo-

come ?

fono

'

~ ^g 5<

per

che

perch

^^ii^^^^^^^*
da

fiato

e corni di

caccio

j-

'

ica

de,la
fei ;e
"" iViiV
'

r
~
["filf^^'
mfimto. Sono ,

a
"iwuiM.ta

numeroso,

cali

3 o, zo,

1.2 "

'

'

tiene
delle

frazioni
irazioni

W,

I0

e'c.

n0

^
*

An

muli"

2r
6o-ee

d0

fiatorrcor m

di' c a'l

fiscamente evid nte


fizione

Ella

mrina'non
Se
come

ma
cht

\w"

vibTaS'

fiu

la

fi1

,a

"?

LM
9

ue fta

"}

' 6 *"
r" 8

effe

"

"^

tr

mbe
une

"**,

'

fU '

C0nti

fia

De '

T* f?*>

fi

eorda

a d

Ou a " d
^'

"

"I ^ T

Lcedere ne

nota, e fuori di qualunque oppoftru nri


da fiato
La tromba
'a
corda col dito finch tocchi la ta
8 ' lm ftrumen d arco, Violoncello, Violino ec
3mSaK * dit
> che fva d ' f" lcro ; " 1

fi*?
fi

'

}T

""""

B
fuCCede
"*"., ?
" P u

erch ,l
dlto comprimente la
P
tafii^l forma
tatuer
fiempre un nuovo
capotalo ; coficch tficamente
Violoncello

V?fi

"

ec -

'

'

TR^ITT\ATO DI MUSICA.
imponibile, che
fino

lo

le

avanzo della corda,, eh' tra

all'

ir

vibrazioni della corda Tuonata fu

fuonatore, e

dito del

il

finimenti paf-

tali

capota-

il

naturale.

Ci premetto

come

fuppofto

avere nella tromba

poterf

fificamente vero

marina

Tuoni

air.fi:

armonica delle frazioni, tficamente evidente..


tromba marina
J i_
J_
t^
.

poggiato da Ifuo-

met

della

corda

AC. La

con

cor-

E,

BC,

ACB

in

CA;

atera ^liente a P"


e

vibrazione

CB,

e continuar finch

AC,

ad

eguale

fuona per

fi

Dunque

li

in

fuoni

la

dito

il

AB

da

avanti, e indietro, in infinito.

della

corda

la

Jp.natore

D C

^a

'

t>

della ferie

quelli

AB

Sia

2,

nota velocit panar eguale in

la

guale in
cri

4.

cagione di non

la

non

le

AC

di

ritornar e-

punti, ful-

per parti eguali. Sia

il

in D,. eh'

dito del fuonatore

AB,

corda

della

3.

fi

AD.

fuoni

La

panar eguale in D F , eh* 3 della corda A B dimentre gi. fono comunemente noti i fulcri naturali , che fa
,
per le la corda determinata da un fulcro artificiale in vigore della legge
di natura,, che il moto fi moltiplica a ragguaglio del grado di forza par-

AD

vibrazione di
vjfa.

per 3

tecipato

da

Egualmente pafibr in FB, ritornando


moto, e mantenuto
F, da F in D, da D in A ec. finche fi fuona per li puntilo
Dunque per parti eguali
F B avanti e indietro ia infinito

al

in

AD

fulcri

Cos fucceder porto


per

infinito

ferie

ia

dito

il

in

pu cadere oppofizione, perch


umano fi formano

noa

lafciano luogo

nuovo

Sia di

divifa per 5

to

del

la ftefia

e cosi in

n vi cade, u vi
che indipendentemente

naturali

dubbio, alcuno _

corda

determinata

fulcro

daL

artifi-

AB iV

'

--

Sia appoggiatoli di-

fuonatore

la porzione'

fulcri

nella corda

dall' arbitrio

ciale,

AE_4;

fuonata la corda

,.

armonica delle frazioni. Fin qui

della

in

e fuoni

AH

corda

che 5 di

AB. La

vibrazione

di

AH

pafTai eguale in

HI,

eh'

5'.

Ma

far tificamente- impoflbile,

che

pa

eguale

fi

nel refiduo I

IB

diverfa

HLA

per

met

eh'

dalle,

prime

Si

vibrazione in
e ritornando- indietro per li punti
far

dunque nuova

2
I

do

iti

s'

K, non

incontrar in I con la prima vibrazione

folamente non

s'

incontrar nella

di

..

Ma

vibrazione IH,,
2.

panan-

ma

in-

ter-

TR^fTT^TO DI

12

~MUfIC*f.

terrompendol , e dividendola ne Hafcer per neceffit fifica la d'irruzione:


e fucceffivamente paffando in L , della
,
della vibrazione I
vibrazione.
e per confeguenza fifica ceffar il fuono, che immediatamente di.
Si fentir dunque ( come di fatto fi fente )
pende dalla vibrazione
un certo tal qtial ronzamento, che nafce dal contralta delle due divercafo tficamente
f vibrazioni, e che non mai fuono, perch in tal
imponibile . Quello folo efempio fi c?ede fufficiente per far toccar con
mano la cagion fifica di doverli trovar fuono fu la tromba marina nella
fola ferie armonica delle frazioni , e di. non doverli trovar fuono in qua-

HA;

AH

lunque

ferie.

altra

eguali, acci vi

Perch rilevandoli la neceflit fifica


fuono , quelle non fi poffono avere

armonica a cagione

ferie

della unit collante in infinito

iii

frazioni

le

fi

ec.

La

fola

delle
f

vibrazioni

non

dalla foia

numeratrice dei-

unit rifpettiva alle

frazioni potr

fuono, perch divide in parti eguali tutta la corda ; e in confeguenza le vibrazioni formate da fulcri naturali rellano eguali alla prima
vibrazione del fulcro artificiale determinato fempre dalla unit armonica
rifpettiva alla frazione. Dunque fuori della unit armonica in genere , e
in fpecie far tficamente impofiibile qualunque fuono nella tromba ma-rina
e in tal fenfo, e riipetto le unit armoniche' fono vere monadi fifiche. So, che co '1 nome comune devono chiamarfi parti aliquote, ma
quello non il mio bifogno , n un tal nome fpiega quanto io voglio
fignificare. Io -confider dimoftrativamente e tficamente il loro individuo
carattere di unit, come fi vedr fempre pi in progreflb. In tal rifpetto
dare

il

nulla fignifica

Le

il

nome

di parte aliquota.- tutto

fignifica

il

nome

di unit

da un pedale fono molte , fono tra loro di


fuono diverfo, fuonano tutte equitemporaneamente; e pure non fi fente f
non un folo fuono, eh' -il graviflimo La loro difpofizione , o fia ferie ,
diverfa fecondo i diverfi regillri
ma fofanziaimente armonica elferrd.o tficamente imporfib.ile ottenere da qualunque altra ferie lo fteflb intento Data dunque una ferie di carme di Organo difpofia ne' loro fuoni armonicamente in tal modo
fuonando il pedale , che regge tutte
le canne fuddette
non fi /#v * fentir f non il folo fuono graviffimo
canne

di

Organo

rette

Cfolfaut.
ieffo

la

Dunque

in que-

nioltiplicir. al-

-"

$r~?

Ilo

fenomeno

il

diverfo ridotto

la unit in forza

allo

della ferie armonica-.

-e-Data una ferie


difpolle nella loro
ec.

adattato

eli

corde pendole fonore fuppolle di

egual groffezza

lunghezza come i quadrati delle frazioni 1, 4, <? , i&,


corda un pelo fempre eguale , i fuoni delle cor-

a ciafeuna

de

TRiATTtATO DI MUSICA,
da fuddette fono in note muficali

come

mero, come 60, 30, 20, 15, 12, io:

-G.

ln

J?
progreflio-

417"'

ae armonica.

13

-&

XI
-e-

Le

delle

ofcillazioni

fuddette corde fono equitemporanee con quefla leg1

g, che mentre

corda

la

ofcilla

te, la corda

punto

una volta,

corda

la

due voi-

olcilla

tre, la

quando

gli

fi

corda
dia

il

i<5

quattro

moto

eo r

a ragguaglio

incontrano

s'
.

Lo

ftefb

nello

fletto

identicamente

fuccede, f data una ferie di corde eguali in lunghezza, e groffezza , alla


prima fi adatti un pefo y alla feconda fi adattino pcfi quattro ( ciafcuno
alla quarta pefi fedeci ec. Si
al primo )
alla terza pefi nove ,
avr egualmente ne' fuoni la ferie armonica,, e nelle ofcillazioni equitemporanee la unit.

eguale

,.

fenomeni armonici comunemente noti La loro indica tficamente manifesta . La corda del nionocordo, o del cembalo, febben una in le fteffa , predace tre fuoni in ferie
e corni di
armonica La tromba marina ( e cosi le trombe da fiato
caccia ) non ha, n pu aver mono,- f non nella unit come armonica
Le canne di organo di fuono tra loro diverfo formano un folo fuono,
quando Mano difpofle armonicamente. Le corde pendole fonore , perch
ino in progreffione armonica ne' loro- fuoni , si riducono alla unit nelle
loro ofcillazioni
Dunque il fiftema armonico riduce il diverfo allo flefQuelli fono

zione

e lignificazione

,.

fo;

la

mohiplicit alla unit

e data

la

femplice unit

come

fuccede

Dunque
divide in f fteffa armonicamente
fi
)
dal fiftema armonico infeparabile la unit confiderata in qualunque ri{petto, anzi il fiftema armonico fi rifolve nella unit, come in fuo prinnella corda di tre fuoni

La confeguenza troppo legittima, perdi'


indipendente dall' arbitrio umano.

cipio.

fifica

per affetto

che prova mirabilun nuovo fenomeno armonico


molto di" pi Dati due fuoni di qualunque finimento
unificale, che pofia protrarre, e rinforzare il fuono per quanto tempo fivoglia ( trombe , corni di caccia
finimenti d! arco , oboe ec ) fi ha un
trzo fuono prodotto dall' urto de' due volumi di aria molli dalli due dati fuoni
Nulla importa al prefente bifogno la fpiegazione fifica del modo,, con cui fi produce quello terzo fuono j bafta il fatto, e quello fi ha
Si

mente

poi feoperto-

lo ilefTo-,

e-

.
Da un fuonator di
neaHiente con arcata forte,, e foftenuta

debito di fpiegare

Violino
i

fi

feguenti

fuonino

equiterapora-

intervalli

perfettamen

TR*ATT*ATO- DI MUSICA,

14
te

intuonati

Si

flinguihile,. e

eh "mie

un terzo fuono

feriti r

far

Ci

il

note

miife

Lo

fucceder,

fretto

faranno, Tuonati gli efpofti intervalli da due fuo-

o fei patti fuonando ciafcuno


tempo, e fempre con arcata forte , e (ottenuta..
mezzo ri (petti vo de due fuonatori fentir molto pi

natori di Violino dittanti tra loro cinque h


la

affatto d-

fottopofta fegnato in

fu a

nota

,,

nello, (tetto

12 uditore porto nel


'

qu.efto

terzo fuono,. che vicino

ciafcuno de' due fuonatori: fegno

a.

evidente della cagione del terzo fuono,, eh'

, 1'

due

urto, de'

Tfico

rifpettivi vo-

corde Tuonate
Si avr lo
da due fuonatori: di /Oboe porti' tra loro in molto maggior
E (Tendo il fuono dell' Oboe, pi, forte del Tuono del Violino, fi
diftanza
fentir meglio il rifultato terzo fuono, e nel mezzo rifpettivo de' due fuonatori fi fentir egregiamente , (ebbene (i fente abbattanza. in qualunque
Dedotti tutti, i terzi (boni , che Tficamente rifukano da qualunque
(ito
intervallo f triplice integrante la ferie armonica fino a quel fegno , che.

lumi

fletto

d' aria

motti dalle vibrazioni delle due

..

efltto
.

ferve alla pratica mufcale,. fono

feguenti

o l a. praticamente ottava,
Dato 1' unifono, e data li ragion dupla
rifulta
alcuna
terzo
fuono
di
forte
non
fuono
Data la fefquialtcra o fi a. praticamente, quinta
rifulta. il terzo
,

unifono alla nota grave della quinta


tutti,

ma

perch unifono/

fi.

..

Eu

il

pi

difficile

diftinguerfi di

diftingue abbattanza,.

g&i
s

a-e-a

Data, la fefqui terza h

fa,

praticamente quarta

terzo,

il

fuono

in.

quinta grave conia nota grave, della quarta

TE

Data

la

fefquiquarta

in ottava grave con.

Data

la.

fi a.

nota,

la fefquiquintaj, o

fia

TT

praticamente terza maggiore,


terza, maggiore

grave della

praticamente

...

terza:

minore

il

terzo fuono;

il

terzo fuono

in

TR<ATT*4T0 Di MUSIC Jr.


in decima maggiore grave con

Data

la fefquiottava

drupla orave

la

nota

grave

della terza

i$
minore.

tuono maggiore , il terzo fuono e in qua*


con la nota grave del tuono mag-

fia

fia in -decima quinta

giore

Data

la fefquinona>

fefquiottava grave

minore

Data

^-^

fia

fia in

tuono minore > il terzo fuono in quadrupla


decima fella con la nota grave del tuono

qQ

la fefquidecimaquinta,

in vigefima prima grave con

Data finalmente

o
la

fia

la fefquivigefima

terzo fuono in vigefima

fella

femtuono maggiore*

il

terzo fuono

nota grave del femituono maggiore

quarta

grave

con

la

fia

minore , il
del femituono

femituono

nota grave

"minore

M
Que-

TR*fTT^TO DI MUSICA

t*
Quella_

pi

la

legge

del terzo fiiono in

tfica

muficah. Se tono comporti, o


come

T'
L^
no

rifpecto 'sol'

La

terza

che aveva

minore rivoltata in feda maggiore


ha lo
terza minore, ma in ottava
acuta

come

COm P
StrlSftrame^'Trm
^ana
5

''

da113

infKW*

ti fm

chiamano
1
3 m9
IOre
" V0,tata ''" iore ha lo
che aveva come terza; maggiore
fi

oIl
>

fieffo

fletti

fi.

riti"

"n

terzo

fut

te, fu
r n
'

voltati,

,. dalle

due terze maggiore, e


mi5S

maggiore, e minore farili/r:^


-,

xiore,
ore dalle
aaue due Vft
lette
queff intervalli s intuonafo Cadimene
e il
grave; non tanto facile
dalla quinta a cagione
del?
due tuoni maggiore, e
minore perch nel
confonde un tuoni con 1'
-

zL^o'f
Pf* jf
nfe /
d '^ C,le dal
-

"^ r

*rt

dime iffimo dall


re
e minore
perch a granitica fik coglie
,
1 P
punto
perfetta intonazione, e una
ben nirml, Al#
r
terzo fuono

xo,

'

Per

R.dotti

^ *#

fifi

^T"

d
deiIa
loro

^tj^t^TtJ^Tng^lT

due'tuoni a termine^comune
ffrl nA
il minore. La
differenzaTtra'so
n
bare era fu0n

tuonTicfo
e'ut^
J.
i

magg.ore, p, 81

fiS"^ T
"
4s!r. terzo

fuono

Sia in tuono di
Cfolfaut
che il dato intervallo
tuo-

erch

'

p.

mi ncercar guarnente

rt

di

--ano Z:

"

/ o

*^
a

tri-

'JJ*
no minore.

due cofe.

La

prima,

*
*"

^
^^

-,

Ut

fi

terz0

^ono,

per-

da qualunque
da-

TiRiTTJfTO DI MUSICA.

17

produca terzo fuono. Rifpondo, eh' eccettuato F unifo*


no, e la ottava-, l produce da qualunque in genere generaliflmo ; perch il terzo fuono fi ha non folo dagl' intervalli comporti da quantit
razionale, ma fi ha ancora dagl' intervalli compofu da quantit irraziolato

intervallo

Mi

nale.

fante }

fi

fpiego. Sia
1'

fia

altro

mai

un dito
in

del fuonatore in Dlafolr, e fia Tempre co-

Gflreut

fi

muova

verfo Ffaut

continuando femta . Tal progreffo' far un continuo , dentro cui


quantit irrazionali
In quas' incontraranno
to fifico ,di tal continuo fi voglia fermar il dittatore, fi avr fempre il terzo fuono o cogni
fenz' alzarlo

dalla corda

f~\

pre

<^*-r\

1*

arca-

certamente
lunque pun-

to

dal fuo-

to, o inco-

gnito: voglio dire o diftinguibile, o indiftinguibile nella fua intonazione


Dico di pi , che pu effervi feienza dimoftrativa di quel tale terzo fuo-

no, che deve produrli da due linee fonore , una delle quali fia razionale,
1' altra irrazionale
ma geometricamente cognita
Da ci ella dedurr
,
immediatamente, che molto piti dev' effervi feienza dimoftrativa del terzo fuono prodotto da due linee fonore razionali Ma di ci in voce
Mi domander poi ella in fecondo luogo in qual relazione fi trovi
e

A%^
.

quefto terzo fuono agl'intervalli rifpettivi., da' quali riiulta

che

dati

Se-

guenti intervalli,
de' quali

fpettivo

fuono
fto

il

ri-

terzo
fottopo-

quefto far

dimoftrativa-

mente

il

Baffo

armonico de' dati

intervalli

sB=

jttLe

e-^e

Le

rifpondo,

9-*

ir

far paralogifmo

fottoponga . Solamente fi avottavo, e decimo, fono in ragione diverfa da quello appare. Il fefto, e 1' ottavo non fono terze minori, ma fefquifefte^ cio il Gflreut U molle la nota, che divide arr;
1' interva ~
monicamente la quarta
Elami
, Gfl^__^
e per
^
P er ^ ^ intervallo
s~-^^
verta, che

tre

qualunque
intervalli

altro

Baffo vi

fegnati

fi

fefto,

/--

reut

minore

della ter-

6\7

li

SA

3 <5.

Cos
s

il

1'

intervallo otta 70

decimo, riportando Gflreut

coin

./OSO,

V&

acuto

^G-

-e*-^Que-

MUSICA.

TR*4TT*4tO DI
18,
Quello intervallo di faciliffima intonazione fopra

il
Violino,,' v
dalla
fatto
natura
trova
nella troni*
perch
fi
luto dalla natura armonica
per
caccia
lo
efpongo
di
nell' ecorni
fiato
,
e
da
ba marina, trombe
;

fempio fuddetto.
PremefTo, e fpiegato il fenomeno, la deduzione patente. Dato il fiftema armonico delle frazioni , e adattato a linea fifica fonora , dico , che
da qualunque femplite intervallo della ferie armonica infinita fi avr femi

2.

pre lo fteflb terzo fuono, e far unifono al fuono della corda fonor

Per evitare il fuperfluo fia il fiftema


armonico fino alla feftupla. Data la quinta fi ha il terzo fuono unifono alla nota grave della quinta . Dunque dalla Z
quinta compofta dal fecondo , e terzo
termine della ferie fi avr il terzo fuono unifono al fecondo termine. Maque1

fio

2 y dunque

ec.

Data

quarta

la

-/!_

fi

terzo fuono in quinta grave con la *~V~3~


ha
nota grave della quarta . Dunque dalla quarta compofta dal terzo
il

to termine della ferie

avr

fi

il

terzo fuono unifono

quar-

e'

fecondo termi-

al

ne , eh' in quinta grave . Ma quello 2 . Dunque ec. Data la terza


maggiore fi ha il terzo fuono in ottava grave della nota grave della terza maggiore* Dunque dalla terza maggiore compofta dal quarto, e quinto termine della ferie fi avr il terzo fuono unifono al fecondo termine,
eh*

Ma

in ottava grave.

tervallo, eh' la terza

quello 2

minore,

curivi dal profeguimento della ferie

zione chiara

il

Dunque

cos di tutti
i

Cosi

ec.

dell'

ultimo inconfe-

intervalli

infiniti

7, 8, 9,

maravigliofo

rifultato

g'

La

in infinito.

ec.

e fingolare

dedu-

Perch da u*

na parte non pu negarfi, che il terzo fuono collante in infinito in 2


non fia la radice fifica del fiftema armonico ; ed cofa tficamente evidente. Dall' altra non vi , n vi pu effer calcolo dedotto dalle feienze fino ad ora note di quantit, in di cui forza

un fenomeno, che dipende

dalla quantit, e che

propriet di quantit affatto nuova, cio che

3,4,

rifulti

Intanto per

dato

mezzo

20, 21
di

tal

rifulti

fenomeno

fpieghi

fi

ha per legge

11

2; dato 100,

3,

rifulti

2; dato
1

101

refta tficamente

una

11

dato 2,

rifolva

fi

fifica

rifulti

riabilita la

2 ec.
unit

.co-

TRJtTT*ATQ DI MUSICA.

ip

collante in infinito in

2. ,

come

radice ffica del fiftema armonico

Que-

fenomeni comunemente noti. Ma da quefV ultimo di nuova fcoperta fi deduce in precifione, eh'
molto di pi fopraccennato oltre ci , che rimane a dedurre
il
Perch poi non fi trovi quello terzo fuono nella unit, eh' il prin-

lla

unit

fi

era dedotta in genere dagli altri

-1

,
e il primo termine del fiflema armonico , ma in a , eh' il fecondo termine del fiftema* perch dalla dupla, o fia praticamente ottava
non fi abbia terzo fuono, quando fi ha da qualunque dato intervallo in
genere, fi fpiegher in progreffo a luogo opportuno, e neceffario*

cipio

CA-

%0

CAPITOLO SECONDO.
Del

DOve
due

un

di ftabilire

tratta

fi

Circola t fua natura

e /gnifica^jane'-.

fiftema

congiunger

neceffit

modo, che

generi, ffco, e dimoftrativo in tal

fano infepara*

bili tra loro, e formino un flo principio. Cosi dovr reggere qualunque
fiftema; e noi ne faremo convinti quando intendiamo abbastanza cofa vo-

glia

un

dire

folo principio *.

Vuol dire, che

ftra, dev' effer intrinfecamente

mofttata

mano

Cos

tra loro

non

un

altrimenti

folo principio

forza di tal legge

comatematico ,

trovaranno

zione.

Mi

fi

eh'

fpiego meglio.

date tutte fu la quantit


tica

..

la

,
...

natura

due generi

La

calcolo, con cui fi dima*

il

dedotto dalla

tfica

fifico

legge fevera

pietra di paragone di

ben pochi

fiftemi

cofa di-

della

e dimoflrativo for-

ma

giufta

qualunque

e in

fiftema finV

che non patifeano ecce-

Le

feienze di quantit

ma

in rifpetti diverfi

fin'

ora note fono fon-

Vi

la feienza aritmeda parti eguali razionali / e w


comune i, a, 3, 4, ec. Vi la.
.,

E* fondata fu la quantit coftituita

confeguenza

dal

numero

aritmetico

feienza armonica. E' fondata fu la quantit coftituita da parti ineguali ra

111

zionali/ e in confeguenza dalle frazioni 1, 2, 3, 4, ec. Vi . la feien*


za geometrica . E' fondata fu la quantit continua y da cui procede la irrazionale, che non fi pu efprimere co'l numero, e con le frazioni
Vi
fono molte altre feienze fondate in altri rifpetti , 1' Algebra ,. il calcolo
,

Tutte fono adattabili al ffco , come:


quanto. Ma quefta propofizione non convertibile , perch non vero
che il ffco, come quanto, fecondo la propria intrinfeca natura, fia adat-.
labile b tutte le feienze fuddette. Sia 1' efempio evidentiffimo nella corda
di tre fuoni
Tutte le note feienze di quantit fono adattabili a tal cor-da fecondo i loro diverfi rifpetti. Ma f la corda, come fnora*. indipendentemente dall' umano arbitrio fi fpiega in f fteffa armonicamente , per

che fi divide da per f in 1,3, 5 / dunque tficamente efclude qualunque altro modo di quantit
Dunque 1' adattazione di qualunque altro
differenziale; degi' infiniteim ec.

1.

modo

corda, che fficamente fi dichiara armonica , far


un paralogifmo bello, e buono y fenzach nulla gli fuffraghi la poflbilit
Mi genere dell' adattazione di qualunque altro modo di quantit
Va be
niffimo , che confiderata aftrattamente la corda , come linea retta in genere, poffa effer oggetto , e foggetto di quantit rifpettivo a qualunque
di quantit

alla

feienza. Sta a vedere, f concretamente

ra a qualche oggetto

,.

fa

e foggetto particolare

Specificata
,

o>

no

come appunto

dalla

natu-

fuccede nel
dato

TRjITTjITO DI MUSICA.
Perch in
dato efempo
fi
certamente
e
umano y
.

tal

cafo

la

21

natura avr pi forza

dell' arbitrio

Calcolo , quando non


Saranno
in confeguenza vere
far
tutte le deduzioni dimoftrative ; niuna delle deduzioni tfiche far vera*
e per far fempre vera la legge fuddetta, che per lo ftabilimento di qualunque fiftema fificomatematico fia neceffaria la congiunzione de' due generi , fifico, e dimoftrativo in tal modo, che fiano infeparabii tra loro,
precifamente

il

faller

voluto

adattazione del

dalla

natura

e formino un fol principio.

Mi

In confeguenza ho debito di trovare nel gunit , che fi trovata nel genere tfico*
Effendo necefTarie alla dimoftrazione le figure geometriche , tra tutte le
figure poffibili non vi , n vi pu effere, fenon il circolo, che fia uno
in f fteffo^ ed uno, perch g' infiniti raggi condotti dal centro alla
circonferenza fono eguali j e quelli nuli' altro fono fenon la unit medelima , che forma mecanicamente il circolo neh" apertura di compaffo ; il
fottofcrivo alla legge

nere dimoftrativo quella

fteffa

Dunque il circolo
che non , n pu effere in qualunque altra figura
uno nel fuo principio primo, ed intrinfecamente uno tra tutte le pof.

figure.

fibili

il circolo fia uno in genere. Ho


debito dimoftrarlo uarmonica, perch uno di unit armonica il principio fifico.
Quefta cofa facile , bench ( per quanto io credo ) da' Geometri non
avvertita. Procedendo a tutto rigore nella pofizione delle figure dimoftra-

Non

no

tive

balta che

di unit

acci fedelmente rapprefentin la pofizione de" dati

fer neceffaria la pofizione di

linea retta, e di linea

te a figura faranno quadrato, e circolo,

eh* "la

filici

curva.

maflima

fi

trova ef-

Dunque

ridot-

curve. I
pofizione. La corda
delle

fenomeni fificoarmonici dimoftrano la neceffit di tal


pendola per f una linea retta , comune al diametro del circolo, e al
lato del quadrato circofcritto. Le ofeillazioni della corda pendola fono curve in fpecie-. Non fapendofi di qual delle due figure fia propria la linea
retta
perch' comune ; dunque fono necefTarie le** due figure fuddette,
perch hanno la linea retta comune. Lo fteffo fi dica in genere della corda tela fui monocordo
bench non fiano fin ora dimoftrate circolari le
di lei vibrazioni. Lo fteffo fi dica del terzo fuono rifultante dalle due
corde Tuonate equitemporaneamente
Le due date corde fono in fol-ido
due rette linee tfiche fonore. Li due volumi d' aria molli dalle due corde fono in folido due sfere. Dunque in piano linea retta, e circolare* e
in confeguenza di figura, quadrato, e circolo , aventi la linea retta comune. Perch poi il quadrato deva effere circofcritto, e non ifcrkto r apparir nel progreffo in molti modi, febben a ci bafta f avvertire, che
,

la linea retta ha priorit di natura

fopra la

linear circolare

mente, e dimofrativamente vera. Fiocamente


tutte le

Tue

in tutto

cofa

tfica

Y univerfo,

fibik fenza la

in

Dimofrativamente nella coftruzione del circolo, mipoffuppoizione di una retta linea . Dunque a ragguaglio qua-

parti.

dra*

TR<ATT\ATa DI MUSICA.

1%.

drato circoferitto, circolo ifcritto. Supporta dunque neceffaria

due figure, diventa confeguentemente neceffaria

delle
loro,

per dedurre

dal. rifultato. la

loro,

natura

.,

la.

pofiziaru

comparazione era
Sia dunque la prima proqpo*
la

fizione,

Propq/i^ione

PEr

comparare

prima

due figure

Figura

quadrato circoferitto , circola


dupla radicale
in BC,
egualmente lato c^el quadrato
Perch
e
fmidiametro, o fia apertura di compaffo del circolo.
Cos
egualmente . diagonale dello fteffo quadrato, e corda dell' arca del quadrante della fteffo circolo . Indi i tre punti comuni in
triangolo
comune.. Quando dunque fiano da compararli, tra loro le due figure nella fteffa categoria, dimoftrativamente neceffario defumer la categoria
dalle due linee comuni BC, A C
Dunque dalla ragion dupla radicale.
Indi per corollario fi ha in categoria comune la progreditone de' feni in
perch hanVI, e de' feni protratti in, BO,
no principio comune in
e cos la progrefiione delle corde in
AI; e delle ipotenufe in
N, perch hanno prin*.
ifcritto,

la.

tra loro le

pofizione di prima

,,

femplicit. la ragion

ABCD,
AC

BC

AC.

AEC.

ABC

..

TM, VN,

BO, TH,

BO;

AH,
cipio

AO,

AO, AM, A

comune

in

AO..
Propq/^jone feconda^ Figura

Ih

divifo qualunque k^
geometrico rifpetto ai diametro, divifo ), fia protratto al lato,
del quadrata circoferitto . Dico % che il quadrato dedotto dal feno far
mezzo armonico , il quadrato dedotto dal feno protratto far mezzo aritmetico della ragione , in. cui fi . divifo il diametro : ridotta la fuddetta
ragione a proporzione geometrica, difereta. formata da due mezzi , armonico, aritmetico, Sia
io, di cui
7. Sar divifo il
3,
diametro
far p, di CB,
B nella ragione 3, 7. Il quadrato di
diametro ) 25 ^
feno
protratto.
met
del
feno
D
del
CE.
,
del
C
21
(
4P
Ma. data la proporzione geometrica difereta della ragione 3,7,1 quattro termini, fono 15
de' quali 21 mezzo armonico, 25
21 , 25 , 35
mezzo aritmetico della fuddetta ragione ; e fono eguali a due quadrati
21 dei feno, 25 del feno protratto
Dunque ec. Cos di qualunque ra-*
gione ec.
^Ato. nel circolo per il diametro razionalmente

no

AC

AB

GB

AC

,.

,.

,,

Proporzione ter^a

Ara cjurffunque corda nel circolo

Figura

IIL,

dedotta per divifione razionale det


diametro dal iuo feno, e dal punto comune A; data, la ipotenufa
der

r^tt^to

di Musica.

dedotta dallo fteflb feno protratto al lato del diametro

comune A-, dico, che

to

quadrato della

il

quadrato della ipotenufa far

il

23
e dallo fteffo pun*

mezzo armonico
ragione mag-

corda far

mezzo contrarmonico

della

giore dimidiata aritmetica di quella ragione ^ in cui


tro

ridotta la

{pra, ed aggiuntovi

AH

cui

di

ragine a proporzione

fuddetta
il

mezzo contrarmonico

HB

5,

fia

p.

Il

fi divifo
il diamegeometrica difcreta come
Sia il diametro
14,

AH

quadrato di

far

25

AB
HB

di

81;

C feno far 45 . Sommati i due quaquadrato di


drati 25 , 45 , far 70 il quadrato della corda
C , ipotenufa del triangolo rettangolo
E feno protratto , e per eguaC . Il quadrato di
ie al femidiametro, far 40, quale fommato col quadrato di
25 lae in cnfeguenza

il

AH

comune

to

de'

due

AE

AHC, A HE,

rettangoli

triangoli

drato della ipotenufa

Dunque

in numeri primi

il

AH
74

far

il

qua-

quadrato di

AC

AE

37. Ma data la proporzione geometrica difcreta di 5,7*


ragione maggiore dimidiata aritmetica della ragione 5 ,
9 , in cui fi divifo il diametro
perch 7 divifore aritmetico di 5 , o , e la ragione
(
5 , 7, maggior ragione di 7, o ), faranno i cinque termini coftitundi

35

proporzione 30, 35, 3, 37, 42, de' quali 35 mezzo armoni^y mezzo contrarmonico , e per eguali a due quadrati di
C 35,
th
E 37. Dunque te. Cos di qualunque ragione ec. Ella avverta, che
quella 10 chiamo in genere maggior ragione, la di cui differenza dedotta
da' fuoi eftremi maggiore della differenza dedotta dagli eftremi della ragione comparata . Ridotte le due ragioni
5,7; 7 , , a termine comune , far 35 a 49, come 5 27; far 35 a 45, come 7 a 0.
tra
ti

la

co,

Ma

3?> 49) differenza 14; tra 35, 45, differenza io; e 14 pi di io.
Dunque 35 , 40 maggior ragione di 35 45 e per 35 40, come
maggior ragione, contiene in f 35, 45, come ragion minore.
Dunque comparate tra loro le due figure, quadrato circoferitto , e circo*
Io ifcritto, inquel rifpett, in cui convengono tra loro per pofizione di
,

prima

femplicitj

Ma

uno per

li

mente aritmetico

trova

il

quadrato fecondo

e contrarmonico

fopra

dimoftrato

il

le

circolo

dalla

fua

due progreflioru Variacoftantemente armonico*

cofruzione

Comparato

alla figura neceffaria,

ed unica per la comparazione, armonico

temente dimoftrato

Dunque

uno

di unit

armonica

il

che

fi

prefen-

doveva

dimoftrare

Che poi la ragione, in cui fi divifo il diametro , fi trafporti a proporzione geometrica difcreta , e in cnfeguenza fi riduca ad una ragione a*
itratta comune , in cui , come genere , convengono circolo
, e quadrato , ci
nulla orla alla dimofrata propofizione
anzi maggiormente la conferma
*
Perch nuli' altro avendofi fatto, f nonch fcuoprire il genere, in cui convengono le due figure, quali fono di fpecie tra loro diverfe, tale feoperta
non folamente conferma la propofizione* ma in oltre forma feienza completa della medefima : infegnand il principio comune delle due figure *
Per

TR^TT^TO

24
Per

jdifputa

ed

DI MUSICA.
premetto un fatto

tal principio

la totale intelligenza di
la impoffibilit

di

coftrui.re

paffo fenza la formazione della ragion fubdupla tra

fo, e

eh' fuor di

circolo per apertura di

il

com-

apertura di compafc
fempliciffimo in apparenza
1'

diametro. In forza di quefto fatto (


che innanzi di divider
,

il

refta vera la feguente propofizione

diametro in
qualunque delle infinite poflbili ragioni , vi antecedentemente nel diametro la ragion dupla talmente intrinfeca al medefimo, che quando non
vi fia, non , n pu effer diametro. Quando dunque fi divide il diail

metro, fi divide intrinfecamente , e inevitabilmente la ragion dupla, eh'


a priori, in una ragione diverfa, eh' a pofieriori. Quella feconda pu
effer,

non

effer,

perch dipende

della

dall' arbitrio

divifione

del dia-

metro in qual ragione fi vuole. Ma la prima non pu non effer , perch non dipende dall' arbitrio, ma dalla neceffit della coftruzione , ed
condizione, fine qua non. In confeguenza dimostrati vamente impoflibile

feparar la relazione della ragione arbitraria alla ragion

il

coftitutiva del diametro

delle

due ragioni

Per ne viene

cio la dupla di natura, e la formata di

neceffaria

che dalla neceffaria relazione


arbitrio deb-

ba rifultare una terza forma di ragione , che geometricamente le congiunga, e in cui fia evidente, che la prima forma fempre la ragion dupla. Sia 1' efempio della riduzione
7 a proporzione geome3,
trica difereta in numeri primi fecondo il rigore della feienza aritmetica.

AC

Dico fecondo

fatto

modo

il

al

ben

tutt' altro

fomma

neceffaria la

nare

rigore, perch prefentemente

eh'

de' termini

AB;

diametro

CB

fi
adopra
che feienza aritmetica

eh'

3, 7,

io,

in s

Per ridurla o

bifogna

e per

affegnazione del

1'

neceffaria

numero

il

mezzo

tor-

aritmeti-

due termini 3, 7, e per bifogna tornare


femidiametro 5 ; E nella operazione e formula o fi prenda il diametro , o il femidiametro , in qualunque modo
forza tornare a' termini della prima ragione , eh' la dupla
Dato dunque il mezzo aritmetico 5 tra 3 , 7 ( e il mezzo a rmonic o neceffario far fempre 1' apertura di compaffo ) fi moltiplica 3 per 5-1 5
3 per 7-21 :
proporzione
per
formata
la
geometrica

ed
5 in ferteffo-25
7-35,
5
co

all'

ed la legittima

tra

apertura di compaffo

fia

difereta della ragione 3 , 7, in


monico 21 , 1' aritmetico 25.

15

tico dimoitrativamente neceffaria

compaffo

dunque non

Ma
,

21
f

1'

25

35

di

cui

affegnazione del

non pu non

effer

il
mezzo armezzo aritme1'

apertura di

non vero , che parlando dalla ragione 3 ,


7, alla eguale 15, 35, fi palli ad una ragione diverfa; ma anzi vero, che la ragione 3 , 7 di arbitrio fi riduce al fuo principio primo in
15,-35 di neceffit, perch fi riduce intrinfecamente all' apertura di compaffo

come

al

uo centro

principio primo

Ma

pih

che indipendentemente dal noftro arbitrio

il

Divifo

to del feno

iolo

il

diametro in qualunque ragion razionale, il quadratra i rettangoli , che hanno per bali le

mezzo armonico

par-

TR^TT^T'O DI MUSICA.
parmi del diametro, e per altezza

raggio.

il

3$

In quefta proporzione chiaappunto

ro, che il'raggio Tempre collante il genere.; e che in forza


del raggio, come genere,, e come principio primo, 11 verifica la

mia pro-

pofzione in tutte le fu parti

Ma

fupponga la ragion dupla principio primo


procede il Circolo
Sia in ipotefi finch fi
dimoftri in. teli, come far tra poco. Dico, che gli eltremi 15, 35, eguali alla ragione di
3 , C B 7 , non fono numeri attratti , perch
ino infeparabili dalla ragion dupla come principio primo; e non fono di
infinitamente pi

armonico potenziale

fi

da cui

AG

drati

Acci

in cui

AC, C B

perch fono

dimoftrazione formi fcienza univerfale

fi

e categoria diverfa da' quadrati di

genere.,

AM

diametro

il

dedotti

la

feni, e

li

fia

IV

armonicamente divifo in 2

feni protratti rifpettivi

li

qua-

a la figura

alla

3 4 ec. Siano
divifione; le ragioni, in

divifo il diametro , fiano ridotte a proporzione geometrica difformata da >due mezzi., armonico, aritmetico; e tutto il calcolo fia
ridotto a ferie comune.

cui

fi

creta

Figura IV. prima,

-Ragioni, in cui fi
il diametro

divifo
1

geom. difcreta

c/tremi

de' feni

comune
quadrato
de' feni protratti

Jm
3 4M
2

6.

8.

p.

iz

<5oo

di 3

41

A51

L
a

A61

eftremi

A31
"A

ridotte a ferie
quadrati

in proporzione

AM

C 800

di 3

G poo

1206

D 675

di

H poo

1350

di $ I

poo

1440

6 K poo

1500

3.

2..

4.

450

di

4
I

io. 16. 25.

40

360

di $

300

di

576

56M

3.

5.

p.

1$

F 500

di

quadrato di 2 B poo la mifura comune delle ragioni.


fia 1' apertura di compaffo.
ragguaglio il quadradiagonale far 1 800 ; a cui comparati gli eftremi maggiori

Sar dunque

Duncme
to di

il

AB

formano

il

raggio, o

la ferie

feguente

1200 a 1800, come 2 a 3; nella ragione del diametro divifo in 1, 2.


1350 a 1800, come 334; nella ragione del diametro divifo in 1 3.
1440 a 1800, come 4 a 5; nella ragione del diametro divifo in 1, 4.
1500 a 1800, come 5 a d; nella ragione del diametro divifo in 1, 5.
Dunque la ferie rifultata eguale alla ferie delle ragioni delle differenze armoniche fommate, quali ragioni fono formate dalla fomma rifpetti,

va ragguagliata

all'

eftremo, eh'

il

diametro.

Pro-

T R.4TT'JTTO DI

1$

Progreffione armonica

60.

45
o
48
50

60 come 2
do, come 3
^
00 come 4
come 5
<5o
,

6.

la

eh'

il

io

12.

15.

io.

5.

3-

40-

4S.

48.

Sommate 40.

45.

48.

50.

dunque
emiale
m

iene lupenore
accennata
r

progfefTione armonica 1

2 , 3 , 4 ec. in A B
de* complementi in rag,

progreffione radicale de' quadrati

pco

2.

3.

,,

alla

avr nelle cofde, e nelle futtefe

fi

AB

la

coftante aritmetico

monico,

30.

riportando

diametro,

guaglio ad

mezzo

3.

'

Dunque
tatto

4.
J
5.

20.

30.

differenze armoniche

ma 40

MUSICA.

fuddetti

eftremi del

mezzo

feno protratto, e del rifpettivo

ar-

Feno

Figura IV, feconda


Ragioni, in cui fi divifo
il diametro

AB

A31

dunque

li

quadrato

'quadrati

al

BC

1200

di

AB

di

A B 1800

come

AB

1800

come4

a .

AB

1800

come

a 6.

23B

di

AC 600

1200

di

BC

di

1800, come 2 a

j^

A41

quadrate-di A B 1800
dunque li quadrati

34B

diAD4So

i3$odiBD

diBDi3So

ASI a4JB

diAE3c^o

i44odiBE

diBEi440

A61

di

3 a 4.

56B

AF

300

1500

di

BF

di

BF

Dunque a ragguaglio gli eftremi 15 , 35 ,


lono quadrati infeparabili dalla ragion dupla
mo a priori e far propofizione univerfale
relativi alla proporzione geometrica difereta,

1500

non fono numeri attratti, ma


radicale, come principio pridimoftrata
a cui

fi

che

gli

eftremi

ridotta la

ragione

fi
trova mezzo armonico il quadrato del fequadrato del feno protratto, fono tutti quadrati,
e fono intrinfecamente nella prima corda, o fia diagonale AB, perch
fono nelle corde , e futtefe de' complementi della medefima fatta diametro, e divifa nella prima data ragione
Si creder poter opporre, che dalla fuddetta dimoftrazione fi prova bens il circolo uno di unit armonica ,
ma fi prova tale comparativamente
al quadrato, e non per f* il che Infognava dimoftrare. Ma ci non fi
dimoftrar mai in forza de' feni , perch anzi per il contrario li ferii del

data nel diametro, e di cui

no, mezzo aritmetico

circolo fono per f


il

circolo

il

mezzi geometrici

e fono proprj

del circolo

Dunque

per f geometrico.

La oppofizione una dimoftrazione, e pur nulla tiene . La mia propofizione fondata nella infeparabilit delle due figure , circolo, e quadrato. Quefto il mio datole provato: centro comune, linea comune, e
pun-

MUSICA.

TR*ATT*ATO> DI
Dunque

punti comuni nelle due figure".

il

27
dal quadrato

circolo feparato

e confederato da per f un falfo l'apporto- nella mia propofizione . Ci


perch quello punto della ultima
bafta, e avanza ai mio intento.

Ma

s in ragguaglio a cole
importanza s in ragguaglio al preiente fiftema
maggiori , fia intieramente confumato
' dimoftrazione Algebraica, che data la unit con un termine indefinito x r acci tra quelli due termini fia affegnato il mezzo podi bile , niun'
altro mezzo dimoftrativamente affegnabile , f non il termine 2, come
mezzo armonico tra il dato 1 , e il termine indefinito x Io non fo in
,,

..

quanti, e

modi

quali

lcienza, perch

che cos dev'

1'

coftrailca

fi

mi

Algebra

e fiere

la

d'mioftraz'one

ignota

perch egualmente

la dimoftrazione, che prova lo

So bens

mia

nella

fleffo..

perch avendofi

mio intento.
Rimane a indagare

dall'

Algebra

la

per la

di tal

mia fcienza,

lcienza Aritmetica vi

Stimo fuperfluo

perch diventarebbe neceffaria una nuova aggiunta


tato y

da' Profeflori

aflegnarla,

1'

premetto breve tratficurezza. della propofizione, ci


al

bafta al

della ilia corruzione

fi

in

condizione, fine qua

fa

qua!

per forza

figura geometrica

trovi tal rifultato- dimoftrativo in

non

Il

rifultato patente

e necefit

fatto

modo, che

coftruzione del

nella

circolo. L' apertura di compatto la data unit. Il diametro

il

termine

2 dedotto dall' apertura di compatto per forza, e neceftit della coftruzione. Il termine indefinito la circonferenza dedotta per forza , e necefiit
della coftruzione. Oh. quali,, e quante confeguenze da tal vifta,, s' vera!
Ma come, e quando mai fi potr, dimoftrare altrimenti? Porle col dire
che una linea, retta rivoltata, in f fletta coftruifee il circolo, e in tal cafo la coftruzione fatta dal diametro, e non dal femidiametro ,. eh' T
apertura di compaffo? Ma io domander, che mi fi afiegnr il centro del
J;

diametro relativo alla circonferenza. Allora finita ogni diiputa,. perch F


apertura. di compaffo - il raggio,, e il centro.. Forf. ( e con ragione ) perch dati li due termini 1,2, fia dimoftrativamente- inaffegnabile il terzo
termine, come armonico, quale in tal cafo dovrebb' effer la circonferenza
Ma quefto . imponibile . Perch, febben la quantit della circonferenza in ragguaglio al diametro non pofla venire affegnata ( e in tal rifpetto fi accorda indefinita); nondimeno chiaro, che potendofi approfti;

?.

mare alla di lei quantit per progreffione infinita di fempre. maggior approfnmazione. coL mezzo de' poligoni ifcritti ,, e circoferitti , fi trova il
diametro alla, circonferenza, nella ragione di 7 a quafi 22
Egualmente
.

chiaro che dati quelli tre

come diametro,

22.

come

termini,, 3: 2 come apertura di compaffo, 7


circonferenza ( nulla importando, nei cal preferi-

2.

22.

1.

te,

il

di

pia di 22.

faranno

le

differenze

15- Ma
II

2,

gli

eft're-

"

TRjTToTO- DI MUSICA.

2.
i

i-

due termini differenziali 3, 2; 15, e


mi 3:2, 22
fer dovrebbero nella ragione degli eftremi/ e non lo fono, n poffono effervi dimoftrativamente . Dunque dimoftrativamente imponibile , che it'
circolo fia armonico, e fia il fuppofto termine indefinito. E pep il termine
foffero armonici,

Algebra

indefinito affegnato dall'

confine

pu

confine col pi

protrarr]

s'

intende di quella quantit

infinito

all'

meno

e col

li

non mai

che non ha
che ha>

di quella quantit.,,

..

La

oppofizione dimoftrativa, intrinfecamente dedotta dalla mia pofzione; e pur nulla conclude, perch refta vera la mia propofizione , di-

moftrata in genere dalla unit della figura circolare/ in fpecie dalla comparazione del circolo al quadrato. Effendo egualmente indiffolubili le mie
dimoftrazioni , e la dimoftrazione oppofta , la legittima confeguenza fi , cheli

termine indefinito *

nel fenfo

comune,

poffa

fi

mio

e nel

e debba

intendere in due diverf (enfi,,

Gi

particolare.

fi

fa da'

Geometri non

effer

provino dimoftrativamente due propofizioni


Pure io dico anticipatamente che qui non fi oppongono
tra loro opporle
altrimenti, e ci fi vedr a ftio luogo. Ma procediamo alla fifca precifoquello

il

folo cafo

in cui

fi

ne

non vi - rifpofta
un Cilindro fonoroy per efempio un timpano, o tamburo. Suppo-

a cui

Sia

.,

ne le due pelli tra loro unitone


uno naturale dello finimento, e

nella percuffione

fi

fentono due fuoni

Clolfaut; un altro di confenfo,, ed


al
fuono
naturale..
fubfefquiterzo
Gfolreut grave,
fia

O
n^e
ih consenso

Si fepari dal Cilindro

re, alla quale


ftia

tela.

uno

far

fuono

di

1" T

fi

lafci

rr

''

.,,_...,,,

fia

timpano

piccolo cerchio
r;
~
a r

il

,,..,,,

nat urale

la pelle

fuperiore

a cui raccomandata

r'"""

,.,,,.,,, 1,.,-^,.,,.,,

inferio*

perche

,;...,

<;,,-..,;

to, con cui

il

fuono naturale forma


/

fp\y

la

'

ragione fefquialtera

m h consenso

**-n
naturala

La /perienza dev' effer diligentemente iftituita . Le due pelli del Ci-.


indro fiano unifone, eguali, e lifeie quanto meglio fi pu, acci il fuo-.
no fia pi pronto all' effetto. li difeernitore de' due fuoni fia efperto per
diftinguerli j e giudicarli. Per altro. 1' effetto comunemente noto nel tim-.
pa-

TR^TT^TO
pano, o

fia

All' efame..

non era noto

Cilindro .;

Data

la

DI MUSICA.

ragion dupla

nella

mezzo

il

pelle

ip

feparata dal

aritmetico in

Cilindro*
fefquiterza

il mezzo armonico
f N
ReKo termine maggiore, 12, 8. 6. Dunque la

12. 9

col termine maggiore della dupla

6;

in

fef-

arit.

quialtera con lo

fefqui-

arm.

terza determina la dupla aritmetica, la fefquialtera determina la dupla armonica. Il Cilindro un quadrato, che fi rivolge in le fteflb. , e li due

fuoni del Cilindro fono tra loro in fefquiterza . La pelle feparata dal Ci"
lindro circolare, e li due fuoni della pelle feparata fono tra loro in fef-

La

quialtera.

termina

la

fefquiterza determina la dupla aritmetica

dupla armonica, e nella ragion dupla

h^ fefquialtera

coftituito

1'

de-

efame per

prima propofizione . Dunque li due fuoni fefquiterzi del Cilindro lo determinano tficamente aritmetico , perch la forma del Cilindro un quadrato; li due fuoni della pelle feparata la determinano tficamente armonica, perch la fua forma un circolo. Dunque le due figure comparate
quali fono in piano, tali fono in folido; quali dimoftrativamente , tali tficamente. Dunque ( per corollario ) il mono di confenfo nelle due fudla

dette figure altro non , f non il centro fifico rifpettivo della figura,
qual centro a ragguaglio lo fteflb, che il mezzo ricettivo in piano. E
per la natura aritmetica tanto intrinfeca al quadrato , la natura armonica tanto intrinfeca al circolo, quanto il loro centro rifpettivo.
perch l potrebbe opporre, che il Cilindro non immediatamen-

Ma

ma un

quadrato , che fi rivolge in f fteiTo , a differenche immediatarnenre circolare ( e ci appunto


bafta , e avanza al mio intento )
fia immediatamente il quadrato in piano
E' dimoftrazione de' rudimenti primi geometrici,
/
che fatto centro in
C defcrit- f
,
colf intervallo
to il circolo CB; cos fatto centro in C, colf in-

un quadrato

te

za della pelle feparata

tervallo

O
E

CD

defcritto

circolo

il

DA

"

^
O

dal punto

della interfecazione condotta la perpendicolare in


,

far la retta

EO

al

ce fefquiterza; e per

drato di
quiterzo

il

lato del

quadrato

come 4

far

nel quadrato

a 3

quadrato in radial. quadi

Ecco

AC
il

centro

fef-

dedotto intrinfecamente dal-

quadrato, eh' il fuo lato. Indr ne viene, eh"


Cilindro dalle due figure quadrangolare, e circolare
dipende intrinfecamente dalla linea E
dedotta per circolo ; e per nel
Cilindro il mono di confenfo pili grave del fuono naturale , perch il

la

unit coftitutiva

effendo comporlo

del

il

fuono di confenfo ha la fteffa relazione al fuono naturale, che ha il qua*


drato di
al quadrato di EO.
Dallo ftelTo principio ne viene , che dato in piano il triangolo equilatero circoferitto al quadrato, e il circolo ifcritto al quadrato, fi trovi il

AC

trian-

"

TR^fTT\AT0 DI MUSIC**:.

30

triangolo equilatero

quadrato,

al

come

quafi

291

della fefquiterza,. maggiore- della, fefquiquarta

drato

come

quafi

Conoy

venta un

Archimede,

che.

trovi,

ragione minore

circolo al qua-.
fefquiterza ,. maggiore
il

14:. ragione minore della


rivolgendone in f lteffo il. triangolo equilatero dirivolgendone in f ftefb, il quadrato diventa un Cilindro
a

il,

Ma

della fefquiquarta..

rivolgendone in

224:

fi.

fteffo. il

circolo diventa una. sfera*

Cono, Cilindro, Sfera,

in folido

,,

ed dimoftrato da
e in

fuperfice fono

continua. 5?, ^,4. Dunque


del paflaggio delle, dette figure dal retto, al circolare le figure
tra loro

in

proporzione

fe(<qui altera,

in forza

cambiano

natura di ragione, perch in retto la ragione, era' irrazionale, in circolare razionale.; e quella ragione, che. in retto era tra, la fefquiterza

e, fef-

determina alla fefquialtera


Ma la fefquialtera
. la ragione precifa,. che determina il fiftema: armonico.
Dunque la natura, circolare . intrinfecamence- armonica
Che la fefquialtera ita la predfa ragione, determinante il. fifteima armonico , lebben . cofa per f nota y
quiquarta

,,

in

circolare

fi

...

...

fi.

dimoftra in pi modi

..

1,2,

Data, la dupla

progreffo

il

per

formar

proporzione, tanto pu. elTer ad

la proporzione, far

e^

geometrica con

tinua; quanto ad 3
"

la proporzione far, armonica..

fi

forma, necefiariamente

Supporlo

determinatoil

fenomeno

la.

ragione- fefquialtera

proporzione armonica

fefquialtera determina la

porzione

il

fiftema

23,

dunque

del terzo foono

avendoli, terzo fuono dalla dupla


fefquialtera

pollo 3

ii-

2..

Ma

,,

dunque la.
3
determinata, la pr-,

tra

Ma

ec.

primo

il.

..

dopo.

tficamente certo

,..

che non

terzo, fuono prodotto, dalla,

ed

unifono, ad 2

dice fifica del fiftema armonico,,

fi

..

ha

Dunque,

il

in figura

unifono),, e per principio, primo, dalla ragione


fefquialtera determinante, e cofituente

il

primo terzo fuono, ra-.


unit, prima
perch
(

eli

fefquialtera

Dunque

la.

fiftema armonico- nella produzio.

primo

terzo, fuono, come unit prima..


dimoftrazione Algebraica ( in fenfo tiretto Al g br ai co ) della
unit col termine x, avente il termine 2 come, mezzo armonico,, ' certo,,
che. tra quelli tre. termini 1 , 2, *,. non vi ,, n vi pu efir praporzio-ne,, perch da 2 a x. non. vi ,, n. vi pueffer ragione.. Dunque retta la
ragion fubdupla 1 , 2 ,, indeterminata a proporzione.
effendo dimoftra-.

ne

del.

Data

la.

Ma

2 mezzo- armonico, e il mezzo determinando gli efiremi alla propria


natura,, far egualmente- certo, che- la data unit . determinata armonica
dal dedotto termine 2.. Dunque reftando. efcl ufo il termine; indefinito te dal-,
la proporzione , di cui ^ incapace, refta primo termine armonico 2, fecondo
termine armonico 1 .. Ma una ragione, non determina proporzione, e l "da-.
t.o

ta.

TR^TTtATO DI MUSICA.

J*

12 ragione dimoftrtivamente armonica ; dunque per necemt dimoftrativa fi deve concretare il terzo termine armonico) che determini la detta ra
gione a proporzione armonica, di cui la data ragione in potenza dimo"

Dunque il terzo termine far 3 , quale con la data unit forma


Dunque la fefquialtera determinante ec. Dunque in foftanla fefquialtera
za il mezzo 2 fi converte nella unit armonica-. La data unit fi converte
Arativa

in

armonico/ indi

progreffione armonica infinita determinata

la

La

Tuttoci identicamente fuccede nella costruzione del circolo.

da 3.

data unir

t, eh' T apertura di compaffo,

converte nel femidiametro

fi

come 2.

reftando efclufa la
mezzo 2 fi converte nel diametro come 1
conferenza come termine indefinito, e inclufa nel diametro la potenza

dedotto

Il
cir-

del-

EfTendo impiombile maggior precisione di quefta in ciafeun genere , tfico, 'e dimoftrativo, refta provata per
fempre Ja propofizione , che il circolo fia intrinfecamente armonico.
Qui l apre opportunamente il luogo di affegnar la cagione , per cui dalia dupla non fi ha, n fi pu aver terzo fuono ; e per cui il terzo fuono

armonica

la progreffione

debba trovarf in 2

La

all'

infinito.

dupla dedotta dalla data

unit

e dal termine in-

x , indivifibile in feni affoluto , e univerfale


Perch dimoftrandofi non effer capace 1
.v, di altra divifione che di 2, come mezzo armonico, reftano indivifibili in qualunque fenfo li tre termini 1 , 2
x. Dunque la dupla armonica, perch indivifibile, principio primo univerfale a priori
E dunque tficamente imponbile, che dalla dupla fi
definito

pofa aver terzo fuono

armonico,
principio

e f dalla

primo a

Perch

dupla

priori

fi

ma

terzo fuono radice tfica del fiftema

il

averle

terzo fuono

non farebbe

principio primo a pofleriori

la

dupla

chiaro nella

1, 2, te, che la dupla in tal modo dedotta ragione


potenza armonica . Io mi prevalgo con qualche renitenza dei termini
di principio a priori, di principio a pofleriori , di potenza, di atto ec.
perch io che in quefti tempi qualunque termine Ariftotelico viene deriiuddetta pofizione

di

ma Y

non mi far imputato a difetto che io


di migliori , o di uguali nel
affegnarmene
Mondo ad
mio prefente Difogno E* dunque imponibile in qualunque fenfo , che da
fo

ufo di

disfido tutto

quelle locuzioni

dotto

il

ragione potenziale fi poflfa aver r atto tfico determinante , e concretante, eh' il terzo fuono ma fi dovr avere dalla ragione fefquialtera , eh' la determinante , e concretante il fiftema armonico . ^Dunque per
tal

neceflt fifica

dimorimi va deve cadere


1

medio congiungente

le

due ragioni

il

terzo fuono

in 2

termine

1.2,3.
Ella

TR^TT^TTO DI MUSIC*?.

32
Ella dir, che quella metafifica bella

che a

tal

buona

Io

metafifica fon neceffari amente condotto da' miei

parabili dalle dimoftrazioni

Quando

io

poffo tenermi in pregio di effer forf

il

le

rifponder,

dati

filici

infe-

non fia convinto di paraliogifmo ,


primo ( almeno in quelli tempi )

che fcuopra la metafifica delle fcienze di quantit, dedotta dalle cole finche in tal modo , che fa imponibile il fepararla . Seguo il vero , eh'
e fon certo di averlo fin' ora feguito a
nelle cofe, fin dove mi conduce

Cos far fino

tutto rigore.

Da

quanto

gion tripla

fi

conclufo qui fopra ne viene per corollario, che la ra-

ragion di fiftema,. Perch effendo

fia

come ragione

dupla

alla fine.

potenziale

la

infeparabili

come ragione

fefquialtera

tra

loro la

attuale del
i

fiftema armonico, ed effendo

terzo fuono la radice

congiunte tra loro

dal termine

2, che nel

fiftema, bifogna concepirle neceffariamente

tfica del

fomma. Ma quella la tripla- dunque la


Per ragione di fiftema fi vuol dire, che nella ragion tripla inclufo il fondamento intiero dei fiftema armonico j non
intiera del fiftema armonico.
li vuol dire, che fia inclufa la eftenfione
Perch fondamento intiero del fiftema , eftenfione intiera del fiftema fono
due cofe diverfe, come fi vedr a fuo luogo. Il corollario chiaro, n
ha bifogno di maggior fpiegazione.
Da quefto corollario, e da quanto fi aggiunger, dipende la foluzione
della difficolt oppofta all' affegnazione da me fatta della data unit al
raggio, del dedotto mezzo armonico 2 al diametro, del termine indefinito a; alla circonferenza. Ripeto la oppofizione . Se la circonferenza armonica, le due differenze tra il raggio, diametro , e circonferenza, dovranno trovarli in ragione eguale alla ragione formata da due eftremi, raggio, e circonferenza. Ma non lo fono , n poffono effervi dimoftrativamente ( nulla oliando alla dimoftrazicne il non poterfi determinare la
in quella ragione, eh' la loro
ragione di fiftema.

tripla

circonferenza

Gi

Dunque

adattazione fuddetta

1'

falfa

concede, che in ragguaglio alla legge delle differenze, quali nella proporzione armonica devono trovarfi tra loro nella ragione degli efi

Ma

un prinha debito di efaminare, f quefto principio primo, dal quale fi deducono le leggi armoniche , fia foggetto a quella legge , che da elfo procede ; o pure
le in f fteffo, e nella fua intrinfeca natura debba effer confederato in altro modo . Per tal efame , che per effer della ultima importanza fi deve
iftituire a tutto rigore , neceflariio affimi er que' foli dati , che o di fatto, o dimoftrativamente fono fcuri. Sia il primo, che data la fubdupla
non folamente
Z , 2 , acci gli fia affegnato il terzo termine armonico ,

flremi
cipio

la fuddetta oppofizione

primo,

di cui

non pu quefto
qnarlo.

La

indiffolubile

trattandoli di

fino ad ora occulta la natura intrinfeca,

affegnarf

dimoftrazjojie

ma

anzi

fi

dimoftra

comunemente

nota..

la

Sia

fi

impoffibilit
il

di

aff-

fecondo, che data


la

TRJtTVyfTO DI MUSICA.
la corruzione

crcolo per apertura di compaffo

del

coftruzione la ragion dupla tra


Sia

to.

terzo, che dato

il

comune

gure hanno

il

il

raggio, e

il

infeparabile dalla

diametro. Quello

di fat-

circolo ifcritto al quadrato, quelle due

fi-

BC

e-

ragion dupla radicale

la

33

prima

propof.

in

gualmente femidiametro del circolo, e lato del quadrato; in


C egualQuello
mente corda dell' arco del quadrante, e diagonale del quadrato
egualmente di fatto, ed dimoftrazione Le relative confeguenze fono
Dunque 'nel primo dato la dupla ( e a ragguaglio le lue radici )
evidenti
.

ragione a priori in genere univerfaliffimo . Perch nulla oliando , che


dato 1,3; dato 1, 4 ec in infinito, egualmente non fia afegnabile il
terzo termine armonico

la

forza dimoftrativa cade

fempre fopra

la

du-

come prima ragione della ferie moltiplice 1,2, 1,3, 1,4 ec.
pla
e come ragion femplice., e non comporta. 1, 3, ragione comporta dal,

dupla, e fefquialtera , e cos in infinito. Se la dupla 1,2, foife capace del terzo termine armonico, lo farebbe egualmente tutta la ferie del
genere moltiplice. Dunque la forza dimoftrativa Ita nella dupla. Dunque
la

in ogni fenfo, e in qualunque

terzo dato f

ne

tra

il

modo

ragione a priori

Nel fecondo

circolo ha intrinfeca la ragion dupla nella

il

raggio, e

diametro;

il

f il

fua

coftruzio-

quadrato ha intrinfeca nella fua co


e il lato ; f le due
,

finizione la ragion dupla radicale tra la diagonale

convengono

figure

nella dupla in

aver intrinfecamente

prodotto

potenza dupla

la

in radice

dunque devono

ragione

relativa alla

in cui con-

vengono, e eh' intrinfeca alla loro coftruzione E quella potenza dupla


altro non pu, n dev' effere, fenon la ragione producente le radici della dupla radicale BC, AC, propof. prima; e fi vuol dire le radici del.

Quando

duple.

le radici

ci

fi

dimoftri

in

quel

modo

eh'

poffibile

poflbno esprimere in numero


aritmetico comune, fenon per approffimazione , ma che bada , e avanza
per dimoflrare la ragione ricercata ) far non folamette dimoflrato quanrifpetto alle quantit

to qui

propone,

fi

fermate tutte

irrazionali

ma

che non

nello fteffo

fi

tempo faranno dimoftrativamente con*

antecedenti propoizioni del prefente

le

fi

(tema.

Siano dunque in precifione i tre termini, raggio, diametro, e circonSiano efprefli in numero con le tre pofizioni , di Archimede,
.

ferenza

Mezio,
circa
(

e
la

circa

in

ifeanfare

Ceulen y
j

la

fiano

Archimede 7 il raggio, 14 il diametro, 44 ( in


Mezio 113 il raggio, 216 il diametro, 710

circonferenza; di Ceulen

la

la

maggior

looooooooo
ca)

di

circonferenza; di

ragio,

il

circonferenza.

fommate

fatica

prendendo dieci cifre fole per


primi per 5 )
a' numeri
diametro, 2831853C7 ( in cir(

riducendole

2000000000 il
Da ciafeuna pofizione

fiano dedotte le differenze, e

tra loro.

Di

te-

34

TR^TT^TO DI MUSICA.

Di Archimede

14

differenze

44

30
7
37 fomnta

Di Mezio

113

710

22<5

differenze.

delle differenze.

484

113

"3
fomma

597

delle differenze

Di Ceulen ioocoooooo
differenze.

2000000000
6283185307
000000000
4283185307
l>O00O0OCO

5283185307 fomma

delle difE,

Si domanda in qual ragione li trovi la fomma delle differenze al termine della circonferenza. Rifpondo, che 37, 44 di Archimede; 597, 710
di Mezio; 5283185307, 6283185307 di Ceulen fono tutte radici delle
radici duple

Radici duple
r

lo dimoftro

iono

pi

efatte

408* 577. S16

molto tpi
_

140
70.

9801.

9800.

perch
.

'"

eccede 99 di 9800 in prodotto.

'

Sl6
408. eccede 577,

232929.

'.'"

le

280 396 ,
,

2 772
13860. eecede 19601,

<j01

1 9
,
13860. 19601. 27720^ perche 19601
,

>

medie proporzionali

in numeri primi

di

99.

ma

molto meno.

384199200.

rifpettive tra

moltiplicati per

70, 99

...

333 medio proporzionale

far

ma molto meno

232928.

384199201.

Affegnate
in

'

577
577

elatte

9 g01

99
99

70. 99. 140; perch

396

.333

280
333
110889. 110880.

in differenza di

12320, 1232 1.
1

Tra 408, 577

far

medio proporzionale 485

differenza in prodotto di

77441
77440

in

circa, vi far la

e frazioni.

Tra

1380, 19601

far

medio

vi far la differenza in prodotto di

Dunque

in ragguaglio alla

proporzionale

771788,
771789

prima pofizione

16482:

in

circa,

e frazioni.

cos

280, 333, come 333,


39&

TR^TT^TO

DI MUSICA,

fono radici della ragion dupla

%p6

primi

70. pp. In ragguaglio

radicale

280, 396, quale

408, 485:5

feconda pofizione cos

alla

35
numeri

in

in

come 485:5 in
408, 577; e fono

577, fono

circa,

circa,

radicale

pi

della

radici

prime.

delle

efatte

come 16482
5
ragion dupla radicale 13860, ipoi

13860, 16482

ca, 1^601, fono radici della

no molto pi

Ma

comparati

alle

termini

due

37

44

pofizioni di radici

tre

280
44
12320

333
37
123 21

408
44
44880

485
37
44881

comparati a

comparati a

cir-

in
;

e fo-

efatte.

comparati

Archimede

in circa,

alla

terza pofizione cos

dupla

ragion

In ragguaglio

delle

pofizione

dalla

dedotti

duple

radici

di

trova, che

fi

differenza.

differenza

13860

16482:5

44
7230

37
76231

differenza.

va minorando a ragguaglio della maggior efatezza


delle radici , alle quali vengono comparati
Dunque nulla oftando alla dimoftrazione il non poterfi determinare la precifa quantit delle radici affegnate,
due termini dedotti dalla pofizione di Archimede fono radici
Omettendo la inudelle radici duple , o fia della ragion dupla radicale
la ragione

differenziale

tile

fatica di

.dotti

dalla

ftrate radici

tutte le

comparazioni

comparati

fiano

( come pi
duple 37, 44.

pofizione di Ceulen
delle

radici

proffimi

al

due
vero

termini de)

alle

dimo-

6283185307
44
37^
232460153508 23247785035^.
ragione differenziale di 13230
la
5283185307.

Per
a

la differenza

1770285

13 131, e frazioni

rifulta

Comparati

gli

fteffi.

termini di Ceulen

alle

radici

delle radici duple pi


la

efatte

ragion differenziale di

di

16201

prima. Dunque dimoftrata


primo armonico non cade fotto

della

13860, 16482: 5 in circa, rifulta


Dunque minore
16202, e frazioni
il principio
Dunque
mia propofizione

tutte
a
la
le

leggi

delle

differenze

armoniche

ma

ca-

TR*ATT\ATO DI MUSICA.

36
cade fotto

le leggi

della

potenza dupla

eh'

priori

quanto

eh'

fi

doveva dimoftrare
Indi ne viene per corollario,, eh' efpreffo

tenza dupla

con

per differenza

vi-

la

prefente flftema con la po-

il

attuale fefquialtera determinante

1'

ragione, che vi tra

il

diametro

il

,.

fiftema

tro-

fi

e l eirconfren-

za. Mi fpiego. Dupla potenza fono le dimoftrate radici 37, 44. Si aggiunga per terzo termine la fefquialtera. Saranno i tre termini 37, 44,

Ma

66.

tra

37, 44 differenza

dimoftrazione di Archimede
ca

Dunque

ec.

il

7'*

tra

44, 66
7 la
radici

400

in

2&0

efatte

piti

cir-

333,

..

Saranno

Mezio,

di

e per la

circonferenza 22

con

Sia la potenza dupla

22,

differenza

diametro

eh'

le

efatta,

fi

alla pofizione

minima ragione

trova la

113, 355
37629, 37630. Dunque

pili

ferenziale completa

166:1. Comparate

due differenze 53-,

dif-

ec.

Ma

perch fiano confumate per fempre tutte le difficolt-,, che poffono


come intrinfecamente, e per f armonico , torno alla
prima opposizione, e la ripeto. Il circolo non , n pu effer intrinfecamente, e per f armonico. Perch i feni, che fono veramente ,, e unnicamente proprj del circolo fono tutti mediet geometriche , o fia linee
opporfi al circolo.,

medie proporzionali Dunque il circolo intrinfecamente e per f geometrico, e non armonico.. Si fciolta quefta obiezione rifpondendo , cheli
circolo feparato dal quadrato un fall fuppofio rifpetto alla mia pr?
pofizione, che fuppone la infeparabilit delle due figure. Ma qui fi vuoi
feiogliere pi precifamente , e da tal foluzione fi vedr qual , e quanta
riferva alle volte fi debba avere nel preftar F affenfo alle fteffe dimoftra
zioni. Perch certamente la oppofizione fuddetta una dimofirazione
e
pure per rifolverla intieramente io dico, che il circolo fi dimoftra intrinfecamente e per f armonico appunto per quefto, perch i feni veramente , e unicamente proprj dei circolo fono geometrici / coficch f tali non
foffero , il circolo non farebbe , n potrebbe mai effer armonico di pro..

,,,

pria intrinfca natura.

La

foftanza della foluzione

feni,

come dimoftrativamente geometrici, ma

tali.

Dico, che fono

tura aritmetico,

molir

il

tali,

circolo

perch
di-

il

non

confifte

nella ragione

,.

dunque

ne'

per cui fono*

quadrato di propria intrinfca na*


natura armonico . Lo de-

propria intrinfca

Date

le

prima femplicit

proporzioni geometriche diferete di

centro formato dalle due mediet

armonica

e aritmetica

il

loro-

quali molti-

producono quanto gli eftremi moltiplicati tra loro. E


per confiderato nelle due mediet fuddette il loro centro , come infepa*
rabile, e congiunto, ha forza di centro geometrico
e in tal rifpetto la
proporzione geometrica continua. Confiderato come feparabile , e diviIo , centro di proporzione geometrica difereta * e in quello fecondo feri-.
plicate

tra

loro,

fo

s'

intendono comunemente

le

proporzioni fuddette

s'

intendono

otti-,

ma-

TR*4TT*fT0 DI MUSIC**.

37

inamente. Ci premetto, fi dimoftrato nella feconda proporzione , che


dato nel circolo per il diametro razionalmente divifo qualunque feno, indi protratto il feno al lato del quadrato circonfcritto, il quadrato dedotto
dal feno mezzo armonico, il quadrato dedotto dal feno protratto mez*
zo arkmetico della ragione, in cui fi divifo il diametro, ridotta la ragione a proporzione geometrica difereta. Ora fi vuol vedere qual fia intrinfecamente a priori

natura del feno, e per qual ragione diventi mez-

la

zo geometrico in rifpetto

al

diametro divifo. Sia per.

Propofi^jone quarta

armonicamente

Ivifo

C, 4 D, 5 E
C in G, da

feni 3

da

fcritto

ec.

Figura IV. prima.

AM

diametro

il

in

protratti

H,

da

in

tutti

in I ec.

apertura

dedotti I

quadrato

lato del

al

ec.

circo-

dico, eh' ettendo

fe-

ni protratti
di

eguali al femidiametro 2

fua natura intrinfeca

compatto,

di

e in forza della fu a figura

circolo

il

nuli' altro fa

nuli'

pu fare dimoftrativamente ) fenon ittrarre al


femidiametro, quella tal porzione di linea, quale fottratta che fia, refli 1' avanzo, cio il feno ,
in radice di mezzo armonico rifpettiva allo
fletto femidiametro , come radice di mezzo aritmetico , relativi alle proporzioni geometriche diferete del genere moltiplice 1 , 2
1 , 3 j 1 , 4 ee.
feno protratto, cio

altro
ai

in infinito.

Di 1, 2, proporzione geometrica
monico, 5? mezzo aritmetico.

Di

6y

difereta

1, 3, proporzione geometrica difereta

S-

p, 12; 8 mezzo

2, 3, 4,

<5

-ar-

3 mezzo

ar

monico, 4 mezzo aritmetico.

Di 1,4, proporzione geometrica difereta io, 16


25 mezzo aritmetico ec,

zo armonico

25, 40; 16 mez

Ma
feno.

dato

quadrato di 3

il

Dunque

in

femidiametro p

forza del circolo

fi

3 C 8 , ed il
femidiametro la por-

di

fottratta dal
1

zione di linea

CG,

per la cui fotti-azione 3

feno del circolo retta in


1

radice di

8.

Ma

8 mezzo armonico

della

dupla, e

il

diametro

AM

nella ragion

circolo di fua intrinfeca natura,

e in

dupla

A3

di-

vide

il

feno 3

Dunque

il

forza della fua figura riduce in g

nere la natura aritmetica , alla natura armonica


e in ifpecie nuli' altro
;
fe, fenon fottrarre al. femidiametro , o fia apertura di compatto quella tal

TR^TT*4T0 PI MUSICA.

38
porzione di linea

mezzo armonico

radice di

zo aritmetico
altri

feni

quale fottratta

Evitando come

e lo fletto negli

fuperparziente ec.

feno

il

cofa difutile

proprio del circola

il

come

radice di

dimoftrare

generi di proporzione

altri

in

mez-

lo fletto negli

fuperparticolare

dico,, che in genere

ballando alla univerfaliffima

fteffo.-

retti

rifpettiva al femidiaraetro

generaliflimo fi trover Tempre lo


dimofirazione, che il diametro fia raziola dimofirazione anche nel cafo eh' efl- dia-

nalmente divifo; quantunque fiiflifta


metro fotte divifo irrazionalmente. Suflifte, e fuffifter in eterno, con la fola
differenza , che non potr venire efpretta co' numeri razionali , perch fi ridurr alle radici delle radici, il che chiaro, n ha bifogno di prova.
Dunque f da' Geometri fi definifee il circolo un riluttato d' infiniti

Poligoni , perch per poligoni ite-ritti , e circoferitti fi va fempre pi approfmando alla circonferenza in progreffione infinita, con ragione, e fondamento molto maggiore io defini feo il circolo un riluttato d' infiniti mezzi armonici , perch la fua coftruzione df neceflit dimoftrativa riduce ii
iemidiametro, o fia apertura di compatto con la filtrazione della differenza , che vi tra il feno , e feno protratto , a una ferie infinita di

mia definizione ficuro, quanto fondamento de' Geometri, perch


non fi data ancora ( n fi dar mai ) la dimofirazione , che di fatto i
poligoni fi riilvano nel circolo
Vi far in infinito la differenza delta
unit, che non fi potr mai confumare
qual differenza corrifponde ( a
mezzi armonici.

la

Il

fondamento

data dimofirazione.

Non

della

ficuro

il

ragguaglio

di

principi primi

mezzo armonico,

alla

differenza della unit, che vi tra

il

e l'aritmetico in infinito.

Se poi quelli due mezzi, armonico, e aritmetico fiano intrinfecamente


un foto termine, chiaro, che quefio termine far
mezzo geometrico, perch avr congiunta in f fletto la propriet, e natura, che avevano rifpettivaraente tra loro i due mezzi feparati y e la
propriet, che per efempio ha la quadrupla geometrica difereta io, 16 ,
25, 40, ne' due mezzi 16 armonico, 25 aritmetico, quali moltiplicati
tra loro, producono quanto gli efiremi moltiplicati tra loro, avr la quadrupla geometrica continua io, 20, 40, nel foto termine 20 , mezzo
geometrico tanto degli efiremi 10, 40, quanto de' mezzi 16, 25. Cosi
fuccede identicamente ne' feni rifpetto a' principi primi delle- cofe. Si ha

congiunti tra loro in

ne* feni congiunta la propriet, e natura de* due mezzi armonico, e aritmetico. La propriet e natura del mezzo aritmetico fia nel punto dove
comincia il feno, eh' la linea retta comune al quadrato e al circolo,, gi
di

natura

dove

finifee

dimoftrta altrove per aritmetica in priorit

mezzo armonico

natura del

fia

nel punto

linea circolare. Rifpetto alia linea circolare

monico

del feno,

fi

che

il

determina

qui fopra dimofirato. Rifpetto

alla

propriet e

la

feno

il

linea

eh' la

punto

ar-

retta co-

snune

2 apertura cU compatto, che determina


'

'

il

punto aritmetico- dello


ftef-

TR^fTT^fTO DI MUSICA.
leffo feno,

fi

moka

dimoftra con

facilit

39

Nella quarta figura

eh'

li

prima delle due,

NB

in

linea

trafporti

fi

2 apertura di compatto, e linea comune


che vuol dire, fi dividano i due

ma non comune;

eguale

termini in
alla fteffa

NB,

2 , e fi torna per forza


che fono congiunti in
2,
Il feno , che per la fua deduzione
dimoftrazione data qui fopra
diametro divifo in parti eguali, e per aritmetiche, prova e.

fuppone il
vidente dei principio aritmetico della fua deduzione .
foffero in tal fenfo geometrici , cio includenti in le

Dunque
fleil

la

le

leni

non

propriet, e

e la
mezzo aritmetico determinata dalla linea retta comune
circolalinea
dalla
propriet, e natura del mezzo armonico determinata
il
circolo non farebbe
n potrebbe mai efler armonico di propria inre

natura del

trinfeca natura;

eh'

Ella Sig. Conte


la

fi

mia propofizione

to,

ma

quanto

fi

doveva dimoftrare.

maraviglier

in s

fatto

che io mi

modo, che

data

fia

la

pena

provar

di

non folamente convin-

redi

Oltre che quella propofizione il


degni di credermi , che la pro-

oppreflb dal pefo delle ragioni

fondamento principale del mio filtema

fi

fi

dal fiftema muficale di tal, e


e indipendentemente
che fon ficuro non effervi la eguale in tutte le note u
inane feienze. Anzi lppia , che qui ho detto il meno di quanto fi pu

pofizione per f

tanta importanza

il
pi appartiene ad altra feienza .
Intanto refta conclul, che il circolo fia intrinfecamente armonico; e
che la fua dimoftrativa coftruzione dipenda dalla ferie infinita delle preporzioni geometriche diferete , il di cui mezzo aritmetico fia efpreffo dal

dire.*

k-no protratto al lato del quadrato circoferitto ( e quefto feno protratto


fempre il femidiametro, o fia raggio), dal qual feno in forza della linea circolare fia fttratta quella tal porzione di linea retta , per cui la linea, che rimane ( ed fempre il feno del circolo ) fia nel fuo quadrato
al quadrato dello fteffo feno protratto , come il mezzo armonico al mezzo aritmetico della ragione { ridotta fempre a proporzione geometrica difcreta ), in cui lo fteffo feno protratto ha divifo il diametro. Dico di pi,
che f forf poflibile fenza 1' ajuto dei circolo ifcritto 1' affegnazione della
linea radicale producente nel fuo quadrato la ragione del mezzo armonico rifpettivo al mezzo aritmetico , di cui linea radicale il feno protratto, farebbe dimoflrativamcnte poffibile la coftruzione del circolo in forza
fola di

tal

linea; e dato

infinitamente

mente

pieno

di

per efempio
rette

linee

in

figura

piano

il

quadrato

paralelle

AB CD

CB

finita*

per lo efempio; da ciaicuna dedotto il mezzo armonico rifpettivo farebbe formata la linea circolare del quadrante
il che gi dimoftrato.
ci non effendo poffibile, fenon appunto in
forza della linea circolare, refta in confeguenza dimoftrata per fempre la
ivi affegnate

BAC,

Ma

linea circolare, o fia circonferenza

un

riiultato d' infiniti

mezzi armonici
in ra*

MUSICA,

T R ATTUATO DI

4o
Dunque
Dunque vera

armonico, perch tale in radix deve adattarli alla figura


,
circolare in forza della fua natura , e corruzione
e che il termine indefinito x fia la circonferenza, quale col termine 2 forma una ragione indefinita. Quella ragione in foftanza una ragione armonica trafcendente
comporta dalla tripla, come ragione fondamentale del fiftema armonico,
e da due centri rifpettivi delle due ragioni formanti la tripla , cio dupla , e fefquialtera . Sommati quelli due centri formano quella ragione inin radice.

ce

circolo intriniecamente

il

proporzione

la

che

cognita nel fuo principio, inaffegnabile nella fua quantit


oltre
di

ragion tripla

la

21

22

la

circonferenza eccede

diametro

il

precifa, di

cui

cio la ragione

Archimede rifpetto a 7 diametro , di cui triplo


Mezio rifpetto a 113 diametro , di cui
Se ben ci non appartiene all' intento prefente, nondime-

quafi.

di

21. Di 335? a quafi 355 di


triplo 330 ec.
no ftimo ben

fatto darle

una idea

forza ella fappia per fcienza

concreta di tal principio , in di cui


primi componenti della fuddetta ragione

e fappia per fcienza la cagione immediata

dratura del circolo.

La

deve
quanto

molto

Si

tralafciare

ora

fin'

fi

{labilit

in

cofa affatto
piti

dimoftrato

della

nuova,

perch diventa

non

e per

una prova univerfale di

quello Capitolo ragion potenziale

tuale la fefquialtera dell'

della qua-

impoflbilit
intereffante

armonico fiftema

Indi la

la

dupla, ragion

tripla

ragion

at-

fonda-

mentale , come fon-ima della dupla, e fefquialtera.


ragguaglio affegnati
due centri rifpettivi, potenziale della dupla, attuale della lefquialtera,
dico che la loro lmma former quella ragione incognita , di cui oltre la
tripla la circonferenza eccede il diametro
Chiamo centro potenziale della dupla quella tal ragione di quantit irrazionale, che in forza delle proporzioni geometriche calerete ( dimoflrate principio primo , e comune del
circolo , e del quadrato ) dedotta dal centro delle radici duple ridotte a
proporzione geometrica diicretaj e fono 5,7, gi dimoftrate in quello
Capitolo. Ridotte a proporzione geometrica diicreta fono 30, 35, 3,
37, 42, Si prenda la ragione formata da due mezzi 36 aritmetico, 37.
contrarmonico, e di quefta ragione fi affegni il mezzo aritmetico. Duplicati 3, 37 in 72, 74, far 73 il mezzo aritmetico affegnato . Di quei due 72 ,
lli tre termini fi prendano
73 , e fecondo la fcienza del premerlo trattato fi afiegnino le radici della ragione formata da due termini

72, 73. Saranno 289, 2pi

perch moltiplicati in

feftefT

28p
289

83521

83521
e comparati

due prodotti

alla ragione

73

84681
72

Ma

Zpi
^pi,

8481

z$p mez-

69733 6o973 a
20

TRJCTT*$TQ DI -MUSlCJt:

41

200
zo

aritmetico tra

288,

200,

producono 288.

-quali moltiplicati tra loro

83520
Egualmente api mezzo aritmetico

tra

200,

202,

quali moltiplicati tra

2572

290;

loro producono

84680
848
8352
72
73 ,

perch

Dunque

ec,

fono eguali alla ragione

La

72, 73,

ragione formata da due termini

609696

609696
radicali

8352, 8468

201

285?,

chiamo centro potenziale dedotto

io

centro delle

dal

dupla , ragione potenziale del Sifema y e dal modo


fua deduzione fono dimoftrativamente convinto , che cosi lo devo
radici

della

mare, perch'

Chiamo

formato dalle radici delle radici

35, 37=

di

ragione

centro attuale della fefquialtera quella tal

razionale, eh' dedotta dal centro della

della

chia*

quantit

di

ridotta a proporzio-

fefquialtera

ne geometrica difereta in 20, 24, 25, 26 ; 30. Li due mezzi , aritmefuddetta ratico 25, contrarmonico 26 formano il centro attuale della
gione
Quelli due centri devono defumerfi da' mezzi contrarmonici relativi,, perch fi veduto, e di inoltrato, che la quantit della circonferenza trafcendentale
Dunque il ragguaglio dev' effer di natura di quantit contrarmonica, che corrifponde alla quantit
negativa dell' Algebra,
.

..

e per propria intrinfeca natura trafeende


relativo alla ragion dupla in potenza

la

aritmetica

unit

perch

cos

la

centro

Il

ragione

al-

comporto da due termini irrazionali, che


numero aritmetico f non per approfTma*-

terabile, e incompleto, perch'

non

fi

zione.

poflbno efprimere co
Il

'1

centro relativo alla ragion fefquialtera in atto, perch cosi

la ragione.

ni razionali

E' inalterabile, e
,

completo, perch'

comporto da due termi-

e completi

Tutto ci neceffariamente premeffo


centri former

dico-,

per approffimazione quella

che

la

fomma

ragione

tal

di cui oltre la ragion tripla la circonferenza eccede

fkando fecondo

mo

centro

il

metodo

del trattato

maggior

per fempre

il

due termini

approffimazione

fin'

di

ora

':

prendano per

la

proflmi al vero

prova
in

pochi

diametro; e

ragione fuddetta

la

de

diametro. Si fommino i due centri:


della dupla
280, 201.
r

della fefquialtera

infinita

Si

la

il

retti

del pri-

due termini di Mezio 113, 355 , come pi.


Triplicato 113 in 339 , far 339,
numeri

355

ragione

incognita,

irrazionali

apprerffimer fempre pi alla vera quantit per progreflone


|

due

quefti

dell' eccetto,

di

25

26.

722.5

7566.

cui oltre la tripla

fl

com P arl

la

circonferenza ecce-

la

ra lone rlfultata

7 a2 5>

75 66

>

TR^TT^TO

42

DI MUSICA.
7225

7S66,

minima

retta la

di cui

mine
le

del

di

differenza

termine

il

Mezio 339, 355

ragione di

alla

7225,

Mezio 355
comune

principio

termine 7225

la

fcienza del

radice

la

Ma

fommata

radice

la

termine

fizione crefce a ragguaglio del

il

ter-

differenza raziona-

dimoftrativa

trova nei
quale per intrinfeca poe

289

289, eccede

la

indicazione

trattato

comparate

delle ragioni

a cui

fommata

indicante la circonferenza.

della unit fecondo

339
2564875, 2564874,

razionale della unit in


a cui

7S 66

355

1'

relativo 25? 1

ecceflb

di

fi

quanto

crefce

ragguaglio la ragione 288, 290, dalla ragione 290, 292. Dunque vera
la pofizione, e la dimoftrazione de' due centri fommati , come indicanti
la fuddetta ragione

339, 355*

primi terSi riducano a proporzione geometrica difcreta i due


Pi
mini 72, 73, da' quali fi dedotto il primo centro. Affegnato il mezzo aritmetico tra 72, 73, duplicati in 144, 146, far 145. Indi la pro.

porzione geometrica difcreta

44^\7 I 45

145

/\ 146

20880
Si

affegni

il

mezzo

aritmetico

metico 21025. duplicati

tra

tutti

li

21024. mez. arm. 21 170.


21025. mez. aritm.
due mezzi , armonico 21024, arit-

termini far la pofizione.

42048 mezzo armonico


42049 mezzo affegnato
42340.
42050 mezzo aritmetico
Li due termini 41760 , 42049 , faranno radici della ragione 72 73 molto
Alla ragione 41760,
pi eftte di quello fiano 289 291
42049
Sommata la ragione,
26
25
41 760.

e alla ragione rifultata

1044000

Mezio

355

comparata

la ragione di

per la differenza

rifulta la

114:370619886

114:370620000.

3.251051: 114
3251052: 114
prima differenza 2564875, 2564874. Dunque vero ec.

minima ragione differenziale

Dunque minore

La mia
tralafcio di

della

propofizione

non effendo

maggiormente avvanzarla

e fignificazioni della ragione

72

73

diretta
s
;

alla

in

la

fomma

de'

due termini della fuddetta

del circolo,

quadratura

in rifpetto

alle

rifpetto alla

za della fua pofizione, e delle fue radici. Solamente


che

1093274
33P

le

ragione

diverfe: relazioni

maggior

efattezr-

faccio offervare,

73,

vuoi di

145
re

t r<att<atq di music**.
re

il

mezzo contrarmonico

ragione

della

u,

13,

43

ridotta

a proporzione

.143. mezzo arra,


132.
144. mezzo aritm. jl$6. E le faccio offer145. mezzo contrar.
vare, che li due termini fuddetti 11, 13, fono le radici delle radici duQuella ofTervazione fa conofcere ad evidenza la verit del
ple 5 , 7
principio primo nella potenza dupla, e la necefTit di ridurre il calcolo
al mezzo contrarmonico
Dopo tuttoci fi pu ancor dubitare f la ragion tripla fia talmente injtrinfeca al circolo, che fia imponibile il fepararla dalla di lui dimostrata
natura, e formazione. Ma la cofa troppo chiara nella proporzione geometrica difcreta della tripla ; 2 , 3,4, 6 . Si dimoftfato , che il dia*
metro aritmetico per natura, la circonferenza armonica per natura. Si
dimoftrato, che il centro aritmetico della ragion dupla la fefquiterza,
ed evidente che il centro della tripla afiegnata formato dall' avanzo di
geometrica difcreta in

due duple, 2 3 4 6 in ragion fefquiterza

Dunque

il

centro

come

diametro e ci, che appartiene alla circonferenaltro non pu , n dev' eiTer a tutto rigor matematico
za , come armonica
f non la fomma della tripla armonica.* eiclufo qualunque altro mezzo, che
non fia armonico. Ma dato il mezzo aritmetico del centro fefquiterzo 3,

aritmetico, appartiene

ai

4,

<5,

3, 2,

ti

la fomma de' tre termini condimenti la tripla armonica


Dunque indipendentemente da' poligoni ifcritti e circofcrit-

Data

11

e folamente in forza de' principi

fcienza aritmetica

fa

fi

deli'

armonico l (tema e della legittima


il diametro alla circonferenza

che neceffariamente

deve trova rfi in ragguaglio di 3 a a 1 1 in numeri intieri di 7 a 22. Ecco dunque ad evidenza la infeparabilit della ragion tripla dal circolo
Se qualche ofcurit vi rimane rifpetto alla ragion fefquiterza, che forma
il centro, ancor quella fi
rifchiara facilmente con geometrica dimoftrazione, in di cui forza non folo fi rileva la verit del centro fuddetto, ma fi
vede di pi la necefTit del calcolo contrarmonico.
raggio C A li deL' apertura di compaffo o fia
termini a 4p, eh' il quadrato di 7 , ed il mezzo aritmetico della fefquiterza geometrica difcreta
mezzi
:

#'

4.
~
49.

arm aritm.

s.
J

50. contram.
Relativamente a D

eguale
a
O.

mezzo contrarmomeo so
ragion fefquiterza

in

in

OF,

CA

E F,

fi

da cui

aggiunga
DO
<j

il

deduca

la

fi

come 37:2. Dico, ck

fR^TT^TO

44

DI MVSICof^

M,

e condotta da x in B l corda fiit>


diametro, e la futtefa x B fi avr la ragione di 14
a 11, cio del quadrato circofqritto al circolo ifcritto . Ommetto il calcolo, perch facile, e chiaro,, e dico. Dunque la ragione fuddetta fi ha
dal centro aritmetico fefquiterzo, e dalla ragion fefquiterza riportata al
mezzo contrarmonico relativo. Dunque doppia prova e della verit dei

condotto

tefa

B,

feno da

il

AB

tra

centro fefquiterzo
la natura di

Le

dir

mezzi

in

per x in

e della trafcendenza della tripla nel circolo rifpetto ali

quantit contrarmonica

pi, che data la tripla geometrica difcreta con tutti li tre


^ > e ridotti li cinque termini a fomma nel rao*
S

di-

2,3,4,

do feguente

"

trover, che

ella

li

due termini 5, 7, fono

11

le

della fefquialtera;

radici

7, p, una me-

dia ragione aritmetica tra le due eftreme ragioni. Si riduca

il

a maggior approffimazione di radice dupla rifpetto al termine 5

14
eati

tutti

li

termini

quattro

per 14,. faranno

14
7
08

70
Aggiunta

la

unit a

p8 dedotto da 7

far

pp

,.

molto pi

99
gg
p8oi

efatte di 5

,7. Perch 70
dupla 4900

termine 7
Moltipli-

14
p
126

14:

ir,

154

70 former

le.

in differenza di

!..

quale con

70radici duple

le

della dupla: p-,

radici

'.

<5,

Ella trover tra pp-, X2e>, eh' il centro degli eftremi , la ragione dr<
li a 14, cio del circolo ifcritto al quadrato circoferitto. Ecco in quaL

modo

la ragione del circolo al quadrato l contiene nella tripla.


Dalla pofizione fuddetta ne viene , che prendendo la ragione fefquiter*
aa con la ragione fopraffegnata 7, p, o fia fuper 2 parz. 7,. e riducen.
do quelle due ragioni a proporzione geometrica difcreta
-

mezzi

42

3, 4 in
mezzi aritmetici dedotti
di

con

li

48 arm;
40 aritm. 5^
50 contrai*.
dalli

mezzi
63 arm.
-

di

in

due mezzi

72

aritm.

6$

contrai*.

rifpettivi

armonico,

a--

ritmetico della fefquiterza


aritmetico, contrarmonico della fuper 2 parz.
fi
formi
la
predi a pofizione di Mezio di 22c> quadrato ifcritto a 355
7,
:

non per poligoni, ma con


mezzi dedotti. Ecco il modo, e il fatto*.

circolo circoferitto

Duplicati tutti

p6
84 .

P8
100.

li
.

la

fempike

126

*7 adotto

IIZ

xl

07

dedoo

22^

de' due-.

Somma,
226
1Z9

Somma,

termini in
,

fomma

35,5,

Ecco

TRjfTTsATO DI MUSICA.
Ecco

contrarmonica

fpiegata la natura

in

45'

129 dedotta da due

mezzi;

e contrarmonico rifpetto alla ragione 7 , p; e confermato il


centro fefquiterzo in pj rifpetto alla fefquiterza, perch 07 termine dimoftrativamente indicante il mezzo geometrico della fefquiterza 84, 112.
aritmetico

Le

dir finalmente, che dato

di proporzione rifpetto alla

il

termine 56, eh'


42, 5 e, e alla

fefquiterza

il

mezzo comune
7,

fuper 2 parz.

dedotta dal medefmo la tripla geometrica difereta in 5<5, 84,:


e ridtto a proporzione geometrica difereta il centro fefquii<58/
112,

72;

5<5,

terzo

84, 112, con

tutti

li

tre

mezzi come fopra,

cio

84:

112^

578.

100
io le far nafeere fotto gli occhi

per diametro

ma

armonica con

della tripla

56 un

li

numeri

la

lia

di

precifi

mezzo contrarmonico 100,

il

e per

Ceulen

afTumendo
la lemal termine

circonferenza

operazione di

aggiunger

termine in ragione di 50 a 51, e di riportare la tripla


armonica al termine aggiunto. La ragione aggiunta di 50 a 51 necef*
faria di neceflit di principio, ed relativa alla prima dimoftrata posizione della ragione 25
26 , dedotta dalla fefquialtera , e fommata alle
radici 28*?, zpi
ec. Affumendofi per diametro il mezzo contrarmonico
altro

,.

100,

a giufto

ragguaglio forza di riportare la tripla armonica

al

cen--

mezzo aritmetico, e
Dunque duplicando 25 26 ,

dal
25, 20,
in
mezzo contrarmonico della fefquialtera
ragiofuddetta
mezzo
aritmetico
della
il
o
fia
far
centro,
51
50, 52,
ne, qual mezzo co'l termine 50 forma la ragione fopracennata di 50, 51 .
Voglio dire in foftanza , che come prendendoli per diametro il mezzo aritmetico 98
e per circonferenza la fomma della tripla armonica 56,
84, 168 eh' 308, fi ha la ragione dedotta da Archimede di 7 a 22*,
cos prendendofi per diametro il mezzo contrarmonico 100, e per circonferenza la fomma della tripla armonica, riportata nel primo termine all'
affegnata ragione di 50, 51, che nafee neceffariamente da principj del
tro della ragione

eh'

formata
.

dal

prefente fftema

314.15926

fi

avr la ragione dedotta da Ceulen di

0000000. ec

ec.

Per comodo del calcolo fiano accredititi di tre zero li tre termini delarmonica $6, 84, 16%. Saranno 5000, 84000, 18000. Dai
primo termine 5000 fi deduca il fecondo in ragione di 50 a 51. Sar
57120, da cui fi deduca la tripla armonica: in 57120, 85680, 171360.
Sommati li tre termini, far la fomma 31^160* Ma le prime lei cifre
di Geulen fono 314159^ dunque fin qui in differenza della unit nella
ultima cifra. Gra ella fappia , che il termine affluito 51 effendo incom~
pleto, e dovendoli ridurre li tre termini 50, 51 , 52, a proporzione geola tripla

metrica difereta per affumere fecondo la natura


renza non pi il mezzo aritmetico, ma bens

armonica
il

della

circonfe-

mezzo armonico

dedot-

to dal centro della proporzione fuddetta,, ridotto a proporzione geometri-

TR<ATT\4TQ DI MUSICA.

4<$

ca difcreta/ quando ci

fi

faccia in progreffione

armonica a termini

riporti la tripla

fi

unit

la differenza della

ma

tra le

relativi

folo

fopra rifultate

qui

cifre

infinita, e a ragguaglio*

non

non

trova pi

fi

da due

principe

vanno identificando in progreffione infinita


La operazione lunga, e tediofa, ed io ho avuto la pazienza di efeguir
h fino a cifre 8. Il rifukato $jii<?&66, 85679700 > J 7^3S9S98.
affatto diverfi

le cifre

fi

*.

$7119866
85679799
*7 l 35959 s

Dopo

prove

si

in forza del

deffi

m ma 3 '4^3
^
Ceulen 314150205

100000000

Diametro

fatte

ella

mio

ec .

non

mai

crederle

Conte, che

Sig.

fiflema di andar incontro alla

preten

io

quadratura

del cir-

colo. Pretendo bens

il contrario, ed di dimoftrare la
impoffibilit delquadratura del circolo in forza appunto del mio fifiema
La radice
della impoffibilit nel punto B della quarta figura , come punto comune

la

della retta

BGD

e della curva

Si di inoltrato in

11
C

ra,che
feni

armonicamente

divifo

ec.

e dedotti

AM

diametro

il

li

11
G

in

protratti

feni

lo per propria natura nuli' altro fa f

non

2, 3,

quefta figu~

ec.

dedotti

ec.

circo-

il

li

fottrarre al feno protratto

eh'

femidiametro, quella tal porzione di linea, la quale fottratta che fa ,


refli 1' avanzo, eh' il feno, in radice di mezzo armonico rifpettiva al
lemidiametro come radice di mezzo aritmetico , relativi alla ferie infinita

il

delle proporzioni

geometriche diferete dedotte dal

genere moltiplice

1,3"

,4,

ec.

infinito

in

Per

fi

trova

quello

quadrato del

il

feno 3

come 8

il

quadrato di 3

come o

mezzo armonico
1

mezzo
cui

fi

11
A

dupla 6 , 12, eguale alla dupla


3,3 M, in
diametro ec-. Ora certo, che la ferie fuddetta comin-

aritmetico della
divifo

il

eia in

111
B 2,

che divide

riportando la divifione
di

2 1, di

tadi eguali

ma

quello

divene

AM

diametro

il

numero

al.

della

Dunque

di

coin diverfo

in

ferie

11

la

forma

2 da 2

e in 2

moltiplice

far

il

Dunque
rifukato

/ uni1

e quefto da
1

E' certo

che

udii'

applicazione della ferie fuddetta al diametro

.1

3
fo-

TR^TT^TO

DI MUSIC**.
1

fono

eftremi della ragione

gli

ne

armonico, aritmetico. Cos


1

Dunque

fono

in forza della fteffa ferie

fono

4,

fono

rifpettivi

gli

mezzi

rifpec-

eftremi della ragio

11

armonico

che comincia in 2

li

mezzi

li

e 3

;
1

i:ivi

47

aritmtico ec,

e in 2

co

me

eftremi, certo, che in 2

rifpettivi

armonico

aritmetico

devono

certo, che
fremi

e a

mezzi per tutta

la

li

due mezzi

patente

aflurd

Ma

punto comune 2 del mezzo 2

il

realmente

eflervi

altrimenti vi

ferie

infinita

in

refta

comune

ec.

agli e

e per

con-

il

trario

punto comune

il

progreflb
lazioni

di

ma

dello

mezzo armonico ,

zioni fono tanto reali

mezzo B 2 non refta comune nel


Dunque nel punto B vi fono due remezzo aritmetico ; e quefte due rela-

fteflb

divide realmente

fi

e di

quanto reale

la

feparazione de' due

mezzi nei

progreflb, e quanto reale il principio di quattro termini , cio due eltremi, e due mezzi rifpetto alla fteffa ferie, che procede in infinito per
due eftremi , e due mezzi reali . La conclufione evidente . Per negarla

bifogna negar tutto.

Ci premeflb

Ma

quello impoflibile.

dico impoflibile

la

Dunque

quadratura del

ec.

circolo rifpetto alla

idea, modo, e fcienze comunemente note di quantit. Se la linea circolare


realmente feparata dalla linea retta nel loro principio primo , eh' ri
punto* come mai fi pu pretendere di ridurre la linea circolare in retta fenon

pretendendo appunto un' impoflibile? Se la natura di quantit armonica


come
realmente diftinta , e diveda dalla natura di quantit aritmetica
mai fi potr cambiare una natura nell' altra ftando le medefime nel loro

principio primo?

Tempre

la

qui rifpetto alle fcienze

ricerca della quadratura del circolo

note di

quantit

finifee

per

Ecco dunque Sig. Conte in quefti due primi Capitoli pofto fotto gli
occhi fuoi queir efemplare di feienza fificarmonica, da cui ella deve defumer la giufta idea per riportarla alla Mufica ne' Capitoli feguenti Pe.

r mi fon dilatato, e ho divagato di molto in quefto fecondo Capitolo


per cofe non affatto neceffarie al fiftema Muficale; avendo io creduto ben
fatto di efporle in molti,

e diverfi afpetti

la foftanza,

il

modo,

il

me-

todo di quefta feienza, acci dalla raccolta delle diverfe idee particolari
ella formi nella fua mente la idea pi completa, e univerfale che fia potabile
s per il particolar fuo piacere , s per il prefente bfogno . Ma in
ogni modo forza eh' ella fi contenti di quefta , che io chiamo con ve:

rit

TR^TT^TO

48
rita

tanto rifletta, che


calcoli

tato,

ben quella

particolari, e diflinti

eli

per altro

il

minimo

DI MUSICA.

mio

piccolifma porzione, che a

giudicio credo fufficiente

fcienza

una prova
tra

.
Ella indimoftrativa abbia i fuoi

come
di

ci

breve premerlo

il

calcoli proprj

di

trat-

quella fcienza,

nondimeno fi vale fecondo il bifogno di qualunque altra fcienza di quantit,* ma didimamente della Geometria, con cui conviene particolarmente
e nelle pofizioni , e nelle propofizioni , e nel metodo rifpetto al genere dimoflrativo. Cos dev' efTere, perch il circolo comune in genere a quedue feienze , febben in ifpecie , anzi in precifione appartenga alla fcienza armonica. La differenza foflanziale tra quelle due feienze fi , che
fine; la fcienza
la fcienza geometrica fi propone la dimoflrazione come
lle

armonica come mezzo.

Il

fine

di quella fcienza

fi

la ricerca

della ra-

qual ;^e per cofa chiara, che


pi,
perch oltre il genere dimoflratiMolto
la differenza foflanziale.
fatto
fifico
in
s
modo , che fia imponibile il feil
genere
abbraccia
vo
parare un genere dall' altro. Ella lo ha veduto fin ora, e lo vedr fino

gione, per cui la cofa dimoftrata

alla fine

fia

CA-

40

CAPITOLO TERZO,
DEL SISTEMA MUSICALE
Confortante-) Diffonan^e

Circolo
SEdiametro
per
il

divifo.

La

loro

Natura ,

e Definizione.

per f, e di fua intrinfeca natura armonico* dunque

f, e di fua intrinfeca natura

eonfeguenza legittima

il

dev' efer armonicamente

ed corollario di

quanto

fi

dimo-

non intendo preferi ver confini all' ufo della


o non vi farebbe, o farebbe imperfettiffima la

ftrato. Si avverta per, che io

figura circolare, fenza di cui

Geometria
uno in f
feienze di

fomma utilit , e importanza . Il circolo talmente


che rifponde a qualunque idea , e a qualunque ufo di
quantit, le quali tutte di neceffit debbono aver per principio

feienza di

fteffo

unit in diverfi rifpetti -. Intendo folamente ( coftretto dalla giuda legge propongami da principio ) di feguire a tutto rigore la di lui natura fi-

la

fica, e dimoftrativa
fia

fin

poi ci, eh' effer

fi

dove mi conduce fenza prendermi

arbitrio

alcuno;

voglia in rifpetto alle altre feienze, alle quali tut*

te refta il fuo luogo, e il iuo ufo. Se il diametro fi deve dividere armonicamente, perch il circolo per f armonico j dunque non deve formarli il fiftema nei diametro, ma bens nelle corde, complementi, e feni dedotti dal diametro armonicamente divifo, come neceflariamente ap*
partenenti al circolo j e in tal pofizione fi deve trovare tutto il fiftema
uni vedale.. Se tutto il fiftema uni vedale
dunque in ifpecie a ragguaglio
delle corde, complementi , e feni il
fiftema armonico , 1' aritmetico, il
geometrico le confonanze, e le difbnanzej la loro natura , ufo, e vera
definizione. Dico vera, perch la definizione fin' ora comunemente ricevuta, che le confonanze fiano cofa grata all' orecchio, ingrata cola le dilibnanze, ben tutt' altro che definizione.

.*

Ma

innanzi di profeguire

te fiftema, fopra
la

propofizione

fi

neceffaria la efatta fpiegazione del

fa

prefen-

quale potendo occorrere due gravi difficolt, far che

e foluzione

ma. La prima

il

difficolt

delle

medefime ferva

quella. Nel diametro,

render chiaro

come femplice

il

fifte-

retta

li-

nea armonicamente divifa, dedotti i quadrati della frazione, del rifpettivo


avanzo , e del feno, il di cui quadrato fi forma dalla multiplica della frazione
nell' avanzo , fi ha antecedentemente quanto fi ha pofteriormente ne' quadrati
della corda, complemento, e feno dedotti dalia data divifione. Non fi vede dunque

pu aver nella femDico, che rifpetto


riportarli
al prefente fiftema, da' fenomeni tficamente dimoftrato armonico
per eccellenza, la cagione necefiria , ed anzi una evidentiffima prova della

neceffaria

plice retta linea,

debba

cagione

per cui quanto

alla

figura

fi

circolare.

la

TR^TT^TO

SO

DI MUSICA.

gi dimoftrata natura armonica della


figura circolare . Sia
d.yifo per
3 ; fi, diviio da feno nella ragione i, 2 . Sar l
di i- far
4 ,1 quadrato di 1; far 2 il quadrato del feno.
del feno la quadrupla geometrica
la

continua, i, 2

S
MS
il

diametro

"

R iport

4
ragione al creolo nella corda dedotta
da 1 del diametro Relcom
Elemento dedotto da z del diametro, e nel feno,
che refta ftVed

ftefli

come comune

diametro, e al circolo,
ne " a r,pla
nica

al

fZ\T
X
V Z
l

trova

fi

cambiata

fimo"
q uadZ

la

^* ST

p erch a
La proporzione in cen-re
che nel diametro geometrica
nel circolo fi converte in
,
armonica
l
feno ,n ifpec.e, che ne diametro
mezzo geometrico, nel
circolo f con
verte ,n eftremo armonico. Ecco
fciolta lacrima difficolt
confermata
,
armonica

/
^3,

'

rrr
del feno

'

2.

la

figura circolare, e dimofirata

colo qualunque operazione


a

CO d

d
da li

ef"

pei nte

;w;,

la

fo ra
P

fi

neceffit

diametro

il

"
T^r
efpnme m
g
r
-

fi

twKV
Tn

faccia

fi

di

riportare a

rilpetto

pr " C, O
P

feme

a{lratto

'>*

^lq

8 enere

propulsione.
note ^muficali annette

e
F< p0 rZ,0nl affeSn3K D
lemma figura nelle quali
;
r contiene
fi
tutto il fift ema
no ,n quefto^prinapio^le frazioni.
Li due efempj
alla

in

per le

2",

1,

ragioni

3, 4, J, 6. Interzo
compofie

in

4, 9, / ,
I

dell'

efempio fecondo

in

in

II

|J,

\,\,

%C'U.

rifai

fi

primo

condo

ci"

pr

|.

Indi lo fteffo

fc!

quarto
fiftema,'

3, 4

.
3
4
5

2, 3, 4, 5, 2.

dell'

efempio terzo

dell'

efempio quarto in

in

--

Dunque

4.

4, $,16,15,3%.

mutile la riduzione

al

circolo di

quel fiftema , che f, ha da


Un
un'
primo, e indipendente.
Dico, che quando rettamente s' intenda
il
prefente fiftema, quella difficolta non ha uogo. Il fft
eraa foftanzialmente fondato
(oprai
e na

altro principio

lo lata

evidente

uni vedale da

tre

vamente nota

la

porzioni

mente
fempio

la

deduzione del

generi

Mte*

la

dpreffionc

da ciafeun cenere
quantit. Perci efTer deve
dimoft a ri

natura particolare di ciafeun

in^o^ngorofo

in

fiftema particolare

di

aftratto ouale, e

di

generer

qual

armonica efpreffa
avr bens feienza di

tripla
fi

termine

che nulla giova

come

la

fopra

al

coftitu

bilobo

il

proporrne
,

proporzione /

in

f, l ,

ma ^iL

.-

JeT

oro

faperfi

fola

S^a

1.

a que ft a

b'en

lunula!
6'

'

pr-

TR^TT^TO
produr fcienza relativa

al

DI MUSICA,

fiflema

preferite

Perch

abbia

fi

51
faenza ,

tal

di

neceiTit effenziale ildoverfi fapere, che

il

termine 3 per

armo

nel primo aritmetico, come


il termine 3
in due rifpetti
unit: nel fecondo armonico, come mezzo armonico della ra*

nicoj che

imma

di

nel primo mezzo


gion dupla y che il termine 9 in quattro rifpetti
armonico della tridiremo
geometrico della ragion dupla.- nel fecondo
nel quarcontinua."
diremo
geometrico
dilla
fefquiakaa
nel
terzo
pla/

to deve cambiarfi in 4.

Non

balta.

forza fapere

natura particolare
modo, per cui

la

cofhtuenti ciafcun fiflema; la cagione, e

delle ragioni

il

un cenere di quantit fi cambia, in genere diverl: il determinato


rifu-hato
il
ne di ciafcun fiflema particolare/ f ordine, il legame
congiunzione de' falerni ec. Tutto ci, e molto di pi in tal inio

confi-

cella

,.

petto

li

vedr nel

preferite

capitolo, e nel rimanente

del

Trattatto

lllanzialmente neceiTario alla coflituzione di quella tal icienza

di

ai-

eiTer

Armo-

nia, che intanto nel titolo del Trattato io chiamo con ragione vera fcien-

za, inquanto
ie

alla

fua coflituzione

non

integrale

proporzioni. Quello effendo lo fpirito, e

ricerco

che per efempio nella efpreffione

faenza del-

foftanza del fiflema, f ro

la

della

proporzione

armonica

a-

12'

flratta

balta la loia

>

dimoftrino

fi

tre

le

nature diverfe di quantit,, e diftin2

tamente de' quattro rifpetti del terzo termine 9 f ne dimoltrmo due Io1' armonico,
relativi a due ragioni diverfe, e
li ,
e il geometrico come
dipendenti da una fla porzione, certo che per tal dimollrazione e formiei dati
e la mia identica
za aiTumere in orecifone la mia figura,
polizione, come principio primo
Quando dunque rettamente s intenda il
fiflema, non {blamente la propoda difficolt non ha luogo , ma anzi li
converte nec e {fari amen te in mia ragione. Che poi formato 1' univerfal fiflema da' tre dedotti fiflemi particolari h armonico , aritmetico, geometrii

co:

{labilit fcienza

fale,
le

-la

legge di ciafcun fiflema particolare, e dell' univerdi quella fcienza, e di quella legge polTa elprimerii con
,

immagine
non vi ha dubbio alcuno

frazioni,

Ecco dunque

zione della difficolt. Considerato da una parse


frazioni

come

fcienza di

proporzione;

del diametro nella fettima figura

circolo, e nulla
r.

efemplare

il

il

il

dall' altra

traiporto

immagine

di

legittima fpiegaattratto delle

principio
la

divifione

delle ragioni

pi, certo che in quello fenfo


circolo una

la

il

principio

quefb efemplare. In

io fteflb di quello principio nel


Capitolo primo
fenomeni, quali certamente non- potrei giudicare armonici

3.

ali ratto

tal

fenfo

per enunciare

mi valgo

armonica

ispettive al

anteceden
te-

TRyfTTUTO DI MUSIC\4\

52

temente non mi fofle noto quello principio attratto Ma dimoftrato il circolo armonico, anzi radice armonica per intrinfeca natura , e perci neceffariamente confiderato come un principio dimoftrativo, armonico per f
primo nel fenfo qui fpra efpofto , eh' il legittimo , e a cui fi trover
corrifpondente a tutto, rigore il prefente Capitolo, e tutto il Trattato,
altrettanto certo
che il circolo nella fettima figura 1' elemplare: qualunque proporzione dedotta dalla fuddetta figura , e in qualunque modo
..

,,

efprefla

la

immagine

Che

...

circolo

il

principio dimoftrativo per f primo


delle

fitratto
il

non

frazioni

rifpetto

che in

n primo, n

ila

armonico

all'

rifpetto

tal

attratto

ma

fiftema fia

principio a?

il

abbia nel circolo

fuo principio, e le fue radici, lo dimoftro, e perci

fia

fettima

la

fi-

gura. Premetto faperfi comunemente,, che da pefi adattati a corda pendola fonora per la ferie de' quadrati, i, 4,
p r ec. fi hanno i fuoni u*
nifoni,, o fia eguali a' fuoni di una corda fonora tefa fu '1 monocordo, e
I
v
I
divifa per le frazioni

no

del

la

corda 2

fe

fi

primo pefo,

2 ,\ ,. 4 ec. Fatta unifona la corda tefa al fuofuono dedotto da pefi 4 far unifono ai fuono del-

in
il

1
il

dedotto da pefi

ritmetica
ec.

in e,

1,2,3,4
fuppofte

in

ec.

al

AM

fapia, che nel diametro

in b,

Ad

1
,.,

fuoni dedotti da ciafeun

fuono della corda 3 ec. Non fo poi


dal centro
condotto per circolo B

ec. fiano eguali

fuoni della ferie

Per formar

linee fonore.

re da una parte, che la

a'

corda

AD

pefo

per ferie a-

AM,

Ab,

A-c,

dimoftrazione batta, avverti-

la

dedotta da

del

diametro eguale:

i
a 2 del diametro

da

la dedotta

diametro farebbe eguale a 3 del

del

1,

diametro

la dedotta da 16 del diametro


y
altra , che il fuono del fecondo pefo

eguale a

del

diametro

ec.

medio proporzionale tra i iuoni del primo,, e quarto pefo


perch cos il numero 2 tra i,4j del
terzo pefo medio proporzionale tra i fuoni del primo, e nono pefo, perch cos il numero 3 tra 1,5? ec. Indi la dimoftrazione de' fuoni dedotti
da' pefi 1,2,3,4 ec
u nifoni a' fuoni di
Ab, A e, Ad ec. Ci
premeffo due cofe fono diraoftrauvamente certe.. La prima, che nel foio
armonico fiftema fi trova la unica ferie reale includente le due quantit
dall

AM,

natura diverfa

di

nella fteffa ferie

irrazionale

La

de' pefi fono razionali

cofa

de'

razionale

chiara

credute

perch

numeri intermedj

fin'

ora incompatibili

fuoni de' numeri quadrati

2,3,

Egualmen-

irrazionali.

te

di

lli,

AM

1, di

Ad

razionali.* di

e quelli fono in ferie.

eguali ne' fuoni

fono

Dunque

radicali

ec.

Ab,
La

armoniche.

,.

Ae

irrazionali.

Ma

que-

due ferie
Egualmente chiaro , perch
feconda, che quefte

Ab

TR<ATT*TO DI MUSICA.
1

Ab

pefi

filoni di

que

fono in

2,3,4;

radice

ec.

Ad

3,

4;

fuoni rifpettivi fono eguali a

Quanto da ci ne

fiftema

fifico

dimoftrativo

ritolta,

Ma

fono

ec.

armonico

prodotto

in

quefte fono

nuli' altro

circolo

al

fuo primo principio radicale

AM,

linee

le

in cui fono rinchiufe

ec

riportando

riportarlo ai

per ferie

quantit

le

frazioni,

delle

ferie

quefte tutta la infinita

irrazionali,, e razionali,- e in

Ab, A e

non che

fa, f

fi

da

Dunque

Duiv

efpreffe

le frazioni

corde del circolo

le

evidente.

fa

fi

J,

fiftema

Ae

I,

il

armonico

nell'
1

a^

53

che nelf armonico fiftema dipende realmente da quefto principio/ nulla a


ej oftando , che rifpetto alla pratica muficale non fi abbia ufo alcuno
delle quantit irrazionali; bens importando fommamente che fi fappia il
principio radicale, e reale del fiftema. Tralafcio poi di avanzar la propo
in forza de' quali tficamente , e dimoftrativarnente pombile la riduzione di una linea rettaJifica elaftica a linea fifica
e relative
circolare per mezzo di eorde fonore con certa legge " adattate

fizione rifpetto a* pefi

,.

,.

corde del circolo.

alle

Quanto ho detto, credo

fufficiente

fpiegazio-

alla

ne del fiftema, e per torno da capo alla prima confeguenza..


Se il diametro fi deve dividere armonicamente; f il diametto capace di effer divifo 'in infinito dalla progreffione armonica, e dell'infinito

non

pu

, n vi

vi

feienza

eiTere

dunque

forza dimoftrare

confini

della divifione, da' quali refta determinato il periodo, olia compimento della divifione fuddetta ;
e in conferenza refta formato , e determinato il

fiftema armonico

Muficale. Praticamente

conviene

fi

do, o compimento
il

numero

In

fomma

pra
ti

fia

nella

feftupla

cos

in

pratica

conviene,

fi

dimoftrazione fino ad ora ignota


bile,

fenario ha detto cofe belLe

..

3 ,4, 5

molte

ma

vi

,
,

6\ ed

ma

manca

Quefta in qualunque

certo, che dev' effer intrinfecamente

che quefto

perio-

dedotta

il

nulla
il

Zarlino" fo-

concluden-

pi, eh' la

modo

fia

affegna-

dal principio fonda-

mentale del fiftema. Principio fondamentale del fiftema fifico armonico


dupla a priori . Dunque dalla dupla, come principio fondamentale fi deve dedurre- la fuddetta dimoftrazione . Di fatto imponibile dedurla da
altro principio, ed io finceramente le confeffo averlo inutilmente tentato
per pi anni: prova eftrinfeca bens, ma nello fteflb tempo evidente della
verit, e coerenza del prefente fiftema E per credo con ragione, che fino
la
!

ad ora fiafi ignorata la dimoftrazione per quefto appunto, che non eflendovi f non. un folo- modo di affegnaria, e il modo dipendendo dalla cognizione intiera del fiftema , ignoto il fiftema , di neceffit doveva rimanere igno*
to

il

modo,

in-

confeguenza

la

pofizione, in cui oltre ci, che

portuno

alla

dimoftradva., e

dimoftrazione. Sia dunque la feguente propropone a dimoftrare, cade il luogo opfi

fifica

indicazione deL principio del terz.o fuonc*.,

Fter

TRiATT\ATQ DI MUSICA,.

54

Proporzione Quinta

J.L

AM

diametro

fia

iti

6. Sar formata

fino ad

ii

1,2,3,4,5,0.

armonica in

fertupla

armonicamente

divifo
i

Figura VI.

iir.

la.

Siano feni del circolo 2


1

i-

4 D.

5 E, F. Siano feni protratti 2 b, 3 e , 4 d , 5 e, 6 f. Saranno corde rifpettive del circolo AB,


faranno
ipotenufe de* ^triangoli rifpettivi dedotti dal quadrato, Ab,
e,. Ad,
Ae,
f In primo luogo fiano ridotti i quadrati rifpettivi de' feni, e
feni protratti ( dimortrati mezzi armonici , e aritmetici rifpettivi ) a ca-

AC, AD, AE, AF;

comune

tegoria

Supporto

comune

ria

numero

di

di

numero,

ferie

di

diametro

il

120,

IVI

far

la

feguente

Quadrati de' mezzi

Quadrati degli ertremi

posizione- in catego-

e di fen-e
armonici

Quadrati degli efiremi

aritmetici

eitremi eguali alla ferie1

2400

3200

1800

D4

270Q

3 e

4800

3^00

ec.

S400

a 3

a 4.

Seni

300

>

1440

2304

3600

5760

2000

3.'oo

6000

1200

Si fuppone dimortrato

AB

fono rudimenti primi geometrici

5.

mezzo

proporzionale tra

guenza

la

diametro

il

fomma

de* quadrati

guale al quadrato di

pre coftante, e
di

di

mune
Si
la

AB

7200

2400
Z
4800

AB

comune

lato;
1

lato;

di

per

tutti

ipotenufa
l

,.

il

gli

femidiametro

degli efiremi

dalle radici de' quadrati degli

iati

R.
n
R.

AM

4800
2400

5400

7200

7200

1800

e in confe-

ec.

fempre

e-

triangoli rettangoli comporti ne' due

eftremi

e nella

Ab

ipotenusa da

fem-

triangoli.

comune

D /''di
*> r
AB.
// di
.

1800

lato;

5400

lato;

'

r
ipotenula
2
.

co-.

ec.

ortervi, e

Ci

noti,. che

progreffione armonica

ProgrefTione armonica

Eccettuata la dupla

il

le

principio a priori della fopra efporta. frie


differenze

60

differenze 30
60 * 30, come

fommate

20

30

$.
3
principio a priori

io

12

15

io

2
,

da cui fificamente-

non

T RUTTATO DI
3in

lia

fi

trove

fi

pu aver terzo fuono

principio tfico attuale

MUSICA.
refa

concreto

55

come

gi

detto al-

fi

del terzo fuono la ragione

fef-

quialtera 30, 20. Ma nelle differenze il principio concreto il primo


termine 30, a cui fommato il fecondo termine io, far 40, a cui fommato il terzo termine 5, far 45, a cui fommato il quarto termine 3,
far 48, a cui fommato il quinto termine 2, far 50. Sar dunque la
ferie della progreffione armonica ( efclufo il primo termine 60 ) alla ferie delle differenze fommate, come la moltiplice lai, 1 a-a, 133, ec.
come 1 a I
Perch cos
3o a 30
2
a
1
20 a 40
1
a
a
15
45
3
1
a
12
a
48
4
a
1
IO a So
5
e per
come de' triangoli fopraddetti ipotenufa comune
4? di.
.7200/ cos de' triangoli dedotti da quella ferie 20,40/ 15,45, ec. far5
20
eh' la fomma di 40
r ipotenufa comune la radice di o
45 ec

AB

60
Indi ne verr, che

duplicata la

0/ 24,06; 20,100;

30,

20,40/ 15,45,

ferie

60

moltiplicata per

modo

nel

O
6o
60

30

per

24
20
Dunque
ec.

fi

20,40; 15,45, ec.


rifpettive
cio $f 7200,

ff o

armonica

Gi

comunemente

la

fi

fa

la

fuddetta

dalla ferie

progreffione

de' triangoli

delle

due

ipotenufe

AB

la

linea,

come

protratti

Di pi

refa di-

comporti ne' loro

lati

fommate

differenze armoniche

effer quelle affezioni

divifione armonica del diametro/ e in

nuovo

le

dimofrata in

refla

fom-

dalle differenze

eguali

moltiplice de' feni

comune

ipotenufa

dalla ferie

confeguenza

progreffione

la

mezzi degli efremi formanti

come

in

fopra cui fondata

AB

armonica, e

dedotta dalla progreffione

mate

moflrato

48CO.
O
6o
54
9 per
$760*
96 ^ 60
60
100
6coo
ragioni 2400,4800; 1800,5400,

effendo eguale la ferie delle

ferie

alla

24OO.
l8o0s
1440.
1200.

60

feguente

guale

eguale

40

60

40,80/

in

ec.

e propriet infeparabili dal-

ci nulla

di

nuovo

Ma

far

Perch dato da una parte nel circolo qualunque feno


purch
razionale
e non in dupla col diametro )
,
(
e a ragguaglio il feno protratto, la ragione includente i due mezzi forma*
ti
da' due quadrati del feno, e del feno protratto fi trova collante in in-

Sfinito

il

progreffo, e la conclufione

nel quadrato di

triangoli

AB

egualmente ipotenufa collante in infinito de'


i due
mezzi ; e in tanto

dedotti dalla fteffa ragione includente

ci fuccede

in

quanto

AB

R. 2

in

quanto

la

ragione

rifultante

da

TR^TT^TO

5<*

DI MUSICA.

due mezzi rifulta a priori dalla progreffione armonica , e dalle diffeDati dall' altra parte due fuoni
renze armoniche fommate
qualunque
(
ad arbitrio purch razionali , e non in dupla ) fi trova terzo fuono co
da'

ftante in infinito

AB

to di

rifpettivo

iuoni

cos

come

AB;

termine 2, di cui radice


e come il quadrade' quadrati de' due lati formanti il triangolo
terzo fuono un rifultato fifico fonoro de' due dati

il

un

rifultato
il

tutto ci fuccede in

AB

armo-

in forza della progreffione


i

nica

cos tutto ci fuccede nel terzo fuono 2

ne armonica. Dunque

in forza della

comune, qualunque

principio

il

fia

il

progreffio-

modo

fifi-

co del terzo fuono. Ma tutte le affezioni , e propriet fuddette rifultano


dimoftrativamente in
B in forza della figura Circolare. Cos nel terzo
fuono rifultano fiocamente le fleffe affezioni , e propriet in forza della

volume

figura sferica infeparabile dal rifpettivo

fonora

e la sfera in folido

lo fteffo principio

un

e la fteffa

circolo

in

comune

cagione

qualunque fia in folido il modo fifico


la importando il modo fifico, con cui
folamente importando, che la cagione
in piano fia la fteffa , cio la radice

mollo dalla corda


li conferma

aria

d'

piano

Dunque

in

folido, e in piano:
Voglio dire, che nulproduce quello terzo fuono: ma

dell' effetto.
fi

fuddette in folido, e

affezioni

delle

armonica

dell'

progreffione

per

concludo

avere fcoperta

di

e {labilit

2 la identit della radice armoche della fteffa identica pro-

in

nica in folido, e in piano: effendo affurdo,


greffione poffano darfi due radici diverfe

Sia quello a buon conto

guadagno

ben

fia

diverfa la categoria

( che non poco ) fatto nel progreffo iftituito principalmente per affegnare la dimoftrazone del fftema fifico armonico , come determinato nella fua eftenfione
integrale alla feftupla.
quella dimoftrazione fr~vada ora incontro fu la
il

di

conclufione

tal

fteffa

VI,

figura

con lo

fteffo

progreffo.

Proporzione Se/la

ILN

fecondo luogo da' leni 2 B. 2

AC, AD,
tenul
le

ec.

corde, e ipotenufe

Supporlo

il

protratti

e da' feni

Ab, Ac, Ad,


diametro

ec.

AM

Figura VI.

111

C,

D,

2 b, 2

ec.

e, 2

d,

ridotti

120, come

categoria

fopra

dedotte le ipo-

ec.

fiano dedotti rifpettivamente

fiano

AB,

dedottele corde

quadrati

comune

faranno

di

del-

quantit.

quadrati

delle

cor-

TRvfTTjfTO DI MUSICA
-corde AB 7200. delle ipotenufe Ab 7200.
A e 5200*
AC 4800.
Ad 4500
AD 30Q.
A e 41 7.
A E 2880.
Af 4000.
AF 2400.
due quadrati di A B 7200, di A b 7200,
Eccettuati

57

corri'

1:2

14

eguali,

AC

4800, di A e 5200 fono come


13- Dunque duplicati in 24, z6 , fono come il mezzo armonico
mezzo contrarmonico z della fefquialtera geometrica difereta
il

trova, che

fi

due quadrati

di

centrami.

me 4

AD

30. I due quadrati di


5. Dunque duplicati in 8, io, come

24, 25

2,0,

2<5,

il

contrarmonico io della dupla geometrica difereta

AE

quadrati di

40, 58, come

g'oo,

Ad

mezzo

armonico 8,

4500,

co-

11

il

6,8,57,10,12. I due
20. Dunque duplicati in

2880, A e 4176, come 20 a


mezzo armonico 40, contrarmonico 58

della

il

ragione
I

'l

2 -,5, ridotta a proporzione geometrica difereta in 28,40,40,58,70-.


Dunf 4000 , come 3 a $
Finalmente i due quadrati di
F 2400 ,
que fenza duplicarli fono eguali al mezzo armonico 3 , contrarmonico $

geometrica difereta

della tripla

mi

riflettivi

a'

fudett

quadrati

mezzi armonici

eftremi

11

2,3,4,5,6'. Aggiunti dunque


,

come mezzi

2700

Ae
Ad

2oitf

AE

Ae
Af

eltre

ragioni degli eftrcmi

eftremi

5200
4500

gli

faranno

contrarmonici

AC -4800
AD 3600

4000

6000
5400

'

2 a 3
2 a 4

come

Dunque
colo

2 a 5
2 a 6
relativamente a' quadrati delle corde, che appartengono al
quadrati delle ipotenufe , che appartengono al quadrato , fi

AF

i<5oo
a'

2880
2400

4175
4000

S040
4800

cir-

tro-

quadrato circoferitto di natura contrarmonica ; fi conferma il circoarmonica. E ci in genere. In fpecie poi gli eftremi
di quefta pofizione non convengono , n poffono convenire nella fomma^
perch il calcolo ridotto al mezzo contrarmonico. Ma ci nulla oliando

va

il

lo ifcritto di natura

all'

intento,

fia la

fomma

degli eftremi

4000
<5ooO

10000

La

indicazione dimoftrativa del

fone formata

fomma

di

dalle

fomme

principio

AB, Ab,

2700
5400

2 016

5040

1600
4800

8100

705<5

6400

comporlo di
di

quefta progref*

cui quadrati

formano

la

7200
7200. Perch

le

fomme

rifultate

hanno

tutte

radice quadra*

14400
ta; cio 100 di iooOj-

90

di

8100; 84

di

705 6 ; 80

di

6400

Ma

egual-

TRATTATO

5g

egualmente

fomma 14400 ha

la

DI MUSIC Jf.

radice

quadrata, eh' 120. Dunque


di quefta progreffione

indicazione dimoftrativa del principio comporto


il diametro
Ab, come quadrati.
in

AM

Ma

AB,

120. Dunque

il

100,90,84,80 ( tutte radiacome 120. Dunque dal diametro

principio radicale della progreffione radicale


ci

quadrate

AVI

diametro

nel

AM,

ragione fefquiquinta

fottratta la

120, oo,

eh' tra

la

linea

ret-

rimane 100, far ipotenufa del triangolo rettngolo continente


oo Dal diametro A
ne' fuoi due lati le radici della ragione 4000
fottratta la ragione feiquiterza, eh' tra 120, 90 , la linea, che rimane
90, far ipotenufa del triangolo continente ne fuoi due lati le radici delfottratta la ragione fuper
la ragione 2700, 5400. Dal diametro
3
rimane
che
linea,
^
la
parz. 7 eh' tra 120, 84
84 ^ far ipotenufa del
triangolo continente ne' fuoi due lati le radici della ragione 2016, 5040
fottratta la ragione fefquiatera , eh' tra
Finalmente dal diametro
120, 80, la linea, che rimane 80, far ipotenufa del triangolo conti*
nente ne' fuoi due lati le radici della ragione i<5oo , 4800. Dunque nel
diminuito per la ferie delle fuddette ragioni refta dimo*
diametro A
flrata la linea , fopra cui fondata la feconda pofizione dedotta da mezta, che

AM

AM

zi

armonici., e contrarmonici nella fteffa categoria di quantit

Ora fi vuol vedere cofa lignifichi , e dimoftri la ferie radicale 120,1 00


90,84,80-. La lignificazione , e dimoftrazione patente. Quella ferie
dedotta dai diametro di vifo nella

armonica 1,2.,

feftupla

3.4,5,6; non

pi, che farebbe fino a 7; non meno, che farebbe fino a 5; e il dia*
metro per neceffit dimoftrativa del calcolo 120. In confeguenza 60 il
femidiametro Si riducano quefii due termini in precifione, 120, 60,
.

proporzione geometrica difereta , in cui fano affegnati tutti affatto i mez*


zi contrarmonico, aritmetico, geometrico ( rifpettivo al prefente fiftema )
e armonico. Altri non vi fono n pofibno efiervi di prima pofizione, e
cottrar.

dunque

femplicit. Sar
trica

difereta

con

tutti

affatto

120, 100, p, 84, 80,


dotta dallo

univerfale

pio

ritmetico

termine

fteffo

geometrico

p,

fuoi

identica

84,

la
.

geom.

84,

mezzi
alla

Ma

120.

fiftema armonico

del

aritfn.

120, ico, 9,

armonico

rfti.

80,

60.' dupla

Dunque

la

geomeradicale

ferie

dupla geometrica difereta


dupla gi

mezzi

80

>

dimoftrata

contrarmonico
fono

centri

de-

princi-

100,

a-

rifpettivi

tutti i
mezzi , come centri , reconfumata la ragion dupla a ragguaglio del diametro divifo fino alla feftupla armonica , coficch come
corrifponde 14400 prima fomma , cos
al diametro 120 primo termine
al mezzo armonico 80 ultimo mezzo corrifponde 6400 ultima fomma
delle ragioni dedotte dalla feftupla armonica .
Dunque nella feftupla

della
fta

dupla

intieramente

nell'

affegnazione

di

intrinfecamente

re-

TR<ATT<ATO DI MUSICAdimoftrato

jfefta

periodo

il

fiftema fifico armonico

o compimento

non pi

meno j

della

%g,
eftenfione integrale del

perch

ragguaglio confu-

a.

e intrnfecamente la ragion dupla

mata integralmente,
il

,,

principio univerfate del fiftema

armonico^

che in genere

in fpecie

precifione

armonica , e confumata
che profeguendo la divifione del

radice quadrata della ferie dedotta dalla feftupla

armonica

nella feftupla

Indi ne* viene

diametro in 7, che immediatamente fuccede a 6 e deducendo a ragguaglio la radice quadrata , il termine dedotto diftrugge immediatamente il
fiftema confonante, e lo convette nel fiftema geometrico continuo , che
come fi vedr in quefto Capitolo, il fiftema delle difibnanze ,. che vuol
1'

dire

oppofto

do per 7

al

Ecco la dimoftrazione. Moltiplicane


100, p, 84, 80, faranno 840, 700, 630

fiftema confonante.

izo

termini

588, $60 ,
quadrate.

ci

tro, e

far

Di

540

dedotto da

il

tutta la

come termine

monia

al

ma

fefquiquinta

ferie

7,

effendo

l'

840

aggiunto alla
il

fondamento

ferie

delle

radi

come diame-

principale della ragion dupla, che corrifponde in ar-

certo che congiunto 840 a 700, fi fordetermina


la dupla 840,. 420, a fiftema aritr
metico confonante aggiungendo il termine $60. Congiunto 840 a 630,
la fefquiterza, e il determina la dupla 840, 420, a fiftema afi forma
ritmetico confonante
Congiunto 840 a 588, fi forma la fuper 3 parz. 7 %
e.
fi determina la dupla a fiftema geometrico confortante j s' intenda fernprq il geometrico del prefente fiftema
non mai il geometrico, continuo.
Congiunto; 840 a $60 y fi forma la fefquialtera
e fi determina la dupla
la

Baffo, fondamentale,
e

fi

..

,.

,,

Ma congiunto 840 a 540 fi forma una


a fiftema armonico, confonante
ragione geometrica continua comporta di due fefquiquarte, o fiano. in pratica
alla
due terze maggiori, perch comparando la forma geometrica 16 y 2$
.,

,,

2i2i

840, 540

riluttata

che in numeri primi 14,. ,

la

differenza

'

e per talmente minima rifpetto all' armonico fiftema,. eh


rifultato di due terze maggiori continue . Dunque prefup
ponendo ci, che far dimoftrato nel preinte Capitolo , ed , che dalla
geometrica proporzione continua, come da principio primo,, proceda il fiftema dindonante, refta dimoftrato che il termine aggiunta 540 diftrugge
fftemi confonanti, armonia*, aritmetico , e li converte nel fiftei due

fia

innegabile

ma

di

350,,

il

diffouante

eh'

il

fttO:

contrario

Dunque

il

compimento

del fiftema

confonante h nel termine 5<5o.. Dunque nella feftupla relativamente a


quattro, mezzi della dupla in genere, e al mezzo armonico in fpecie, e
precifione
Dopo il fondamento dell' afiegnata dimoftrazione pu, fervire
d' indicazione dimoftrativa di quanto fi ftabilito, il
quadrato ifcritto al
..

circolo

..

Si trover

che

il

feno.

dedotto

da

inclufo

nel

quadrato.
ifcrifr

TR*ATTjfTQ DI MUSTCrf*

So

vuol dedurre da 7 profeguend la divifione dalla feftupla


alla fettupla, far efclufo dal quadrato ifcritto. Ma P ifcritto al ci reofori eto in ragion dupla. Dunque rifpetto alle due fuddette figure la feftupla
armonica inclufa nella, dupla la fettupla armonica efclul . Servir e-

ifcritto

S-e

gualmente
tre fuoni,

il

indicazione fificamonte dimoftrativa

d'

11

dolio fteffb

corda di

la

11

1,3,5- So 3^5,

fono mezzi armonici

e Io fono ),

fuppon-

gono per

necefiit
i 1

non fuppofto 4 6
,

Se dunque

la

mezzo armonico,

efler

f*

eftenfione

dalla feftupla armonica,

tro la feftupla fteffa

procedere fino

vefi

non potendo

feltuplar

la,

al

fi

integrale

armonico

del fiftoma

dovr contenere tutto

Cos rigorofamente
fine . Sia dunque

fin

figura

la

determinata

muficale den-

fiftema

il

ora proceduto, cosi defettima

a cui fia con-

giunta la figura muficale..

Figura VII. Congiunta con gli efempi muficali , r, 2,3,4..


quella figura

IN

efpone primieramente

fi

111

metro

A2

AM

*
1

in numero

AM

60

A3 20, A4 15, A 5 12, A 6 io. Dunque fuppofto diaA M come una linea fonora, fuoni relativi faranno identici
il

Secondariamente

ni formate

da'

de'

efpongono in categoria comune di quantit le ragiodel diametro


e delle corde AB,. AC,
Egualmente fi efpongono le ragioni formate da' qua-

fi

complementi

AM,

MB,

M C MD, ME, MF;e

da' quadrati de' feni

Quadrati di

AM

3600
1800

AB
AC

1200:

AD

00

AE
AF

720
600

E, F. Sono

Quadrati
de ? compie menti

MB
MC
MD
ME
MF

ragioni

le

fbr*-

2B, 3C, 4D,

diametro-,

e delle corde

AM

a*"

..

quadrati

AD, AE, AF.


mate

1 l l

armonica nel dia-

2,3,4,5,^:

divrfo per le frazioni in

fuoni efpofti neli' efempio muficale I

drati

feftupla

30,

metro
l

la

feguenti.

Quadrati
de' feni

1800

B poo

2400

800.

2700

E>

675

2880

576"

3000

F 500
Alte

TR^TT^TO

DI MUSICA.

Alle ragioni formate da' quadrati del diametro , e corde fono eguali le
ragioni dell' efempio muficale 2. ( feftupla armonica, come fopra J. Alle
ragioni formate da' quadrati de' complementi fono eguali le ragioni dell'
efempio muficale 3 . Alle ragioni formate da' quadrati de' feni iono egual
le ragioni Torniate dall' efempio muficale 4. Come tutti i rifpettivi quadrat
fono in categoria comune di quantit , cos gli efempi ratificali corrifpondenu
fono a tutto rigore in categoria comune di note muficali / e per fuppofto
Cfolfaut nota graviflma di tutti gli efempi 300, tutte le altre note crrifpori*
dono identicamente a' numeri qui fopraffegnati a ragguaglio deli' elempio

Ora deve
lari

Il

efaminarfi quello efemplare in ciafcuno degli eiempi particoe il fecondo efempio identico- e f ben nuli' altro con-

primo,

f non la feftupla armonica come eftenfione integrale


del fiftema
non orlante molto vi da efaminare,e flabilire in forza delle propriet,

tenga
ci

e confeguenze di tal pofizione.

no

infeparabile dai fiftema

La

propriet fifica univerfale

di cui radice

armonica

il

terzo

mo-

Sar dunque Cfolfauc

1800, ottava

di

Cfolfaut graviflmo

3600,

il

terzo fuono

in radice 2 )
folo a due a due fuc(

che rifulter dalle note muficali fuddette intefe non


ceflvamente,
ma tutte prefe infieme/
-

TT~y

S .
ZM3Z5

1?--?L

Krzp Suono

^TsZcmiP

e non folo prefe tutte infieme nell' ordine dimoftrativo

della
1

progrefione
1

armonica , coficch i termini componenti la feftupla armonica 2,3,4,5,0,


debbano effer efpofti tutti integralmente, e con l'ordine rigoroi della progreflone armonica/ ma prefe ancora lato modo , o fi efpongano tutti i
termini della feftupla integralmente, o qualunque parte ad arbitrio; o fi
efpongano con l' ordine rigorofo della progreflone, o con ordine diverfo,

purch

tutto

il

fi

contenga

nella feftupla

armonica

La

ragione evi-

dente

perch' fifica

Se

terzo fuono

il

collante in

2"

la

radice fifico-

armonica

terzo fuono 2 fi ha egualmente dal tutto , e dalle parti


armonica in qualunque modo difpofte , fi dovr per forza
fifica intender il fiftema muficale nel modo efpofto. Sar vero bens , che
dalla feftupla integrale armonicamente difpofta fi avr in rifultato muficale l' ottimo effetto/ e da qualunque parte difpofta in
proporzione armo,

il

della feftupla

n
nica

fi

verfo

avr effetto migliore

Anzi

far

il

che dalla

fletta parte

primo Canone pratico muficale

difpofta in

che

le

modo

di-

parti cantanti

fuonantt fi dispongano giucche fta pojjibile in armonica- proporzione tra loro

Tue-

t Riattato di musica..

6%

Tutto, ci vero per la ragione, che tale la natura del fiflma armoni*

co nel fuo principio cofticutivo, qua! principio tanto


to

piti

perfetto, quan-

principio di unit, e quella unit

piii femplice,. pereti'

integralmen*

armonica proporzione..
Ma come qualunque parte della feftupla, e in qualunque modo difpofta
non folamente parte integrale di tal unit , ma di pi. nel terzo fuono ha la
eh* il fuo tutto ; cos deve
ftefla radice fifico-armonica * che ha tal unit

te

coftituita

feftupla, intrinfecamente

dalla,

dalL'

,,

flabilirfi

Da

che

nel.

modo

fuddetto

fi

abbia a intendere

quella legge (labilit nafee per

corollario

Ma

muficale, che pare oppofto alla legge.

ferma

Il

Canone
i

I.

quello

Che

..

non

nelle parti

il

muficale fillema..

il

fecondo Canone pratico


vero , che anzi la condella feftupla armoni*

integrali

I , 2 , 3 , 4 , 5 % 6 , non fi pongano,
,
,
1,2,4,
bench contenuti nella feftupla . La ragione ancor qui . evidente, perch tfica. Se il terzo fuono la radice tfica del fiflema armonico, fificamen-

ca

infieme quejli

te impoffibile,

che quelli tre termini

i,.

2,4,.

tre

termini

poffno, convenire^ al fide-,

armonico, perch fona due duple.. La dupla, come principio primo


potenziale, non ha, n pu. avere radice tfica',, e per non produce, n
pu produrre terzo fuono. Dunque nelle due duple fuddette non vi , n
non mai l* armo
pu effervi f non
principio potenziale dell*' armonia
hia attuale, e determinata. Saranno dunque poffibili, in tre termini le. com--

ma

il.

iii"

iii

11

binazioni 1,3,4..

>

>

ec -

perch da tutte

>

fi

avr

1*

ar-.

combinazione di 1,2,4, perch


armonia Si aggiunga che dak
proporzione geometrica, continua procedono a priori le diffonanze, come
vedr tra. poco, e i tre termini; fuddetti fono in proporzione geometrica,

monia determinata
da quella non fi ha
la.
fi.

continua

monico
dimeno

Dunque

..

Sar ripugnante

non

il

f ben. fia

la

principio, dell'

impoftbil cofa

che la ragion dupla

dell'

ar

modo, poffa diventar diffonanza attuale , non-,


chiara la difeonvenienza, quando fi difponga nella fteffa propor-.
zione, da cui procedono le diffonanze attuali..
Dalle cofe fin' ora ftabiljte nafeono molte- ricerche, relative alla idea pra-.
tica. del fillema muficale.. La prima ricerca nafce dal modo, con cui qui
s' intende la feftupla ,
definita ellenfione integrale del fillema armonico
fillema in qualunque

..

certo, che praticamente, e nelle compofizioni mtificali

ellenfione

della

mufica vocale-

,.

e molto,

trafeende di molto la feftupla rifpetto.


la

mufica. iftrumentate

a'"

pili;

della mufica

nella tfica

iftrumentale

confini di grave,, e acuto.

rifpetto gli ftrumenti

di

ufo

comune

fi

Perch

abbraccia

mufica vocale ( nello, flato, naturale delle voci


umane di uomo, e donna) appreffo a poco quattro ottave.. E per, praticamente i confini: di grave, e acuto eccedono di molto la feftupla , che

cinque ottave almeno

la

nel-

TRj'TTJTTO D MSCJt.
ella fua eftenfone integrale
ta

Tutto

{labilit

vero

ci

ma

che praticamente

||
non contiene f non due ottave, e una quinnon ofta al fiftema
Il di pi della feftupla
.

ufa

fi

"rispetto

grave

al

molto pi

rifpetto

acuto, nuli' altro foftanzialmente f non i termini della feftupla replicati per dupla
o fia ottava in grave , e in acuto
Per efempio 1' ulall'

-,

timo termine della feftupla in acuto 6 , eh' Gforeut ultima nota dei
primo, e fecond efempio muficale. Praticamente o in voce, o in fuono
i

12,

fentir

fi

6,

te

12;

dupla

cui

di

cio la ottava acuta dello fteflb Gforeut

e dimoftrativamente

tutto a ragguaglio

e cos

imponibile

poter

Softanzialmente

Ma

far tficamen-

al

fiftema feftuplo

aggiungere

in grave, o in acuto un termine qualunque , che non fia dedotto per


dupla da un termine integrante la feftupla . Da ci nafee il terzo Canone
muficale
ed e , che la feftupla armonica eftenfone integrale del fiftema fi

-,

pu dilatare
ti

in

grave

e in

acuto moltiplicando per

dupla

trmini integrane

la feftupla.

La

feconda

'ma-,

in cui

tutto concepito
le

parti

meglio pu intenderti rifpettivamnte al fiftema ( fi


ad evidenza dentro quefto Capitolo ) che riflettendo fempre

le fue

parti.

lever

corda fonora tela


1

fuoni

modo, in cui deve concepirfi il prefente


come unit integrale , e come unit pricompongono il tutto , ma quefto fi divide nel-

ricerca nafee dal

un
non

fiftema* cio

fui

Monocordo,

dalla di cui percuffione

fi

hanno

ri-

alla

tre

1, 3, 5. Quefta corda,

eh'

il

tutto, e la unit prima integrale,


1

divide armonicamente da per f nelle fue parti 3,5, che fono i due
fuoni di confenfo oltre il fuono graviffimo della corda intiera . E* certo,
fi

che finora non


zi

fi

fi

concepito

intervalli del

concepito in
al

contrario

tal

modo

Perch

fi

fiftema pratico muficale, anfono primieramente ftabiliti g'

il

fiftema, cio la ottava, la quinta, le due terze, maggiore,

due fefte , maggiore, e minore. Ommetto la quarta, perch veramente fopra quefto intervallo vi ftata fempre variet d' opinioni
chi 1' ha voluto confonanza , chi diffonanza , ma di ci a fuo luogo.
e minore, e

le

Queft intervalli fi fono chiamati consonanze, ciafeuno da f; cio la ottava ( eh' la dupla ) confonanza perfetta ; La quinta ( eh' la fefqui al-

Le due terze maggiore, e minore, le due fefte


) confonanza perfetta
maggiore, e minore ( che fono la fefquicjuarta la fefquiquinta , la fuper
2 parz. 3, la fuper 3 parz. 5 ) cialcuna da f confonanza imperfetta 1
E fi fono chiamate , anzi definite confonanze , perch 1' accordo , che vi
in ciafcuna tra i due eftremi grave, e acuto coftituenti 1' intervallo, produce un effetto grato all' udito . Secondariamente poi da quelle confonan-

tera

ze

,,

TR<ATTrATO DI MUSICA.

6$
ze

comporlo per fomma

fi

tutto

il

eh'

la feftupla

in cui

come

fi

conviene col preferite fifema . Cos praticamente fi


intefo, e s' intende ancora in genere il fifema muficale. Dico in genere
per difinguer dagli altri chiunque lo intende prefentemente in modo diverfo; ed ella ben fa, qual uomo, e quanto diftinto dagli altri in quefto
particolare abbiamo qui in Padova nella -perfona dei P. Vallotti noftro
Maefro di Cappella. E' dunque evidente la diverfit, anzi oppofizione di
detto fpra

concetto

Ma

franti le

vidente qual

fia

parte vi

il

fra

fi

il

cofe fin qui dimoftrate

concetto falfo

bifogno di emenda

quale

e ftabilite

vero

il

e correzione

e in

Per

altrettanto e-

confeguenza da qual
altro

cofa ftrana
i

che dopo

mai

verfale

fenomeno della corda

feoperta del

la

replicato abbaftanza
feoperta

in cui

tre fuoni

di

feoperta di molti anni

) ;

il

fifico

1,3,5

non

feoperta di notizia uni-

linguaggio chiaro talmente

in>

eh'

non intenderlo , un errore di tal fatta non fa univerfalmente emendato. Sia dunque emendato almeno tra noi tficamente , e dimoftrativamente convinti E per s intenda per fempre il fifema armonico muficale
come prima unit in genere , e come un tutto determinato dalla
poffibile

fefupla

eh'

fua integrale eftenfione

la

le

di cui parti integranti

quali parti congiunte col tutto

e tra loro

formano per

11

g' intervalli

ferie

eh' la ragion

la fefquialtera

11

fia

quinta , 3, 4, eh'

ta * 4 , 5 , eh' la fefquiquarta ,
fefquiquinta, o fia terza minore.

Se

ottava y 2

fia

eh'

dupla

fono

fia

terza

ricerca di qual natura fiano quefti

la

fefquiterza,

fia

11

maggiore

quar-

eh'

la

,
che foSe fi ricerca di
qual natura fia il tutto, fi rifponde, eh' di natura armonica , cio natura di unit
e per identica alla natura non mai ben concepita, perch
non mai ben intefa di perfettiffima confonanza , Acci poi fia ben intefa
balta rifletter di nuovo ( dopo le cofe fpiegate , e ftabilite ) a' fenomeni fificoarmonici deferitti nel Capitolo primo. Cos s' intender e (Ter identica
la natura confonante muficale alla natura armonica determinata dal dimofrato feftuplo confine. E qui verrebbe opportuna una curiofiffima , e fignificantiffima dimoftrazione , che confifte nel provar dimofrativamente, che
ficcome la progreffione armonica dentro il circolo arriva alla fefupla, oltre
di cui non vi progreffione
cos la regreflione armonica verfo il principio

no

fi

della

natura del tutto

di

intervalli

fi

cui fono parti integranti

rifponde

j,*

primo dentro
greffione.

lo fteffo circolo arriva alla feftupla

per dalla feftupla

fi

oltre di

cui

non

trova confinato, e determinato

il

vi re-

circolo
in

TR^TTJfTO DI MUSICA.
modo, che

in tal

Ma

forma circolo in

circolo

il

non torna conto

il

divagar troppo, e bafta

6$

da capo.
bifogno quanto fi gi
e torna

fteffo,

al

dimoftrato per corregger la idea delle confonanze concepite fin' ora ( come
detto fopra ) ciafeuna da f, come elemento primo, e indipendente
fi
la

fomma. Tanto

altro; e tutte afleme componenti la feftupla per

dall'

vedremo

quella idea, quanto che


fia

la fteffa

fal-

poco, che qualunque intervallo,


dupla febben principio potenziale, o fia la fefquialtera febben

principio attuale del fiftema,

quando

dente dal fiftema feftuplo armonico

tra

confideri per f,

fi

pu

come

indipen-

egualmente confonanza , e
difTonanza muficale . E' chiaro , perch la dupla , appunto come principio a
priori) nel fuo centro formato da' mezzi contrarmonico , aritmetico, geometrico, armonico ( dimoftrato nella fefta propolzione ) contiene le radici quadrate della feftupla eftenfione. E per dimoftrativamente imponibile la feparazione di queft due concetti , dupla integrale ( cio dupla geometrica difereta con tutti i fuoi mezzi ) , e feftupla integrale ( cio fiftema feftuplo armonico ) perch realmente formano circolo tra loro. Quando dunque fi voglia confiderare la dupla da f, e indipendente dal feftuplo
fiftema, certo, che tal dupla non quella del prefente fiftema, e per
non , n pu effer principio primo. Se non la dupla dei fiftema, pu
effer egualmente confonanza , e principio di diffonanza muficale nel fenfo
i

fopra efpofto di
valli

fopraccennati

effer

Da

a ragguaglio

molto pi

tutti

gli

altri

Inter*

quefto primo errore nato neceffariamente

il

fe-

condo , ed , che nella pratica muficale comune s' intende, che qualunque confonanza fia coftituita da due foli termini , grave e acuto e nulla pi. L' errore patente. Non vi , n vi pu effer confonanza, f
non vi fia proporzione armonica Non vi , n vi pu effer proporzione armonica, f non vi fiano tre termini, il mezzo, e i due eftremi
E nel dimoftrato prefente fiftema non vi pu effer proporzione armonica
f non relativa alla integrale feftupla eftenfione . E* dunque notabile la dirle*
renza del modo d' intender le confonanze unificali , perch vi la differenza da due termini a fei
Altra , che due termini ( qualunque ) del feftu,

plo fiftema

ma:

s'

intendano confonanti

perch fono parti integranti del

fifte-

che due dati termini per f, e fenz' alcuna relazione s' intendano formanti una confonanza. Il primo concetto vero, il fecondo fai
fo ; ed un corollario di quanto fi dimoftrato, e fabilito. Da quefto coaltro ,

rollario nafee

va

il

quarto Canone

del feftuplo armonico fiftema


tutti confortanti

cV

ed , che gP intervalli di ottaterrea minore, come parti integranti

muficale

quinta, quarta, ter^a maggiore,


la

perfettijjima

confonanza integrale

perch fono della natura del fuo tutto

fono

fia della fua unit

integrale

La

ct la feftupla armonica
,
terza ricerca nafee dalla muiica univerfalmente

mufca pratica abbraccia due generi diverfi

di

praticata.

La

armonia: quello, che


I

noftra
fi

chia-

ma

T RUTTATO PI

66

ma

di

terza maggiore

ra in parti ineguali

MU SIC A.

e nafce dalla divifione armonica della


i

a, 3, 4,^,2;

quello, che

nore, e nafce dalla divifione aritmetica della


1

corda fono

chiama

fi

ftefla

corda in

mi-

terza

di

eguali

parti

2,3>45>'

3H

in note muficali
divifione

tzrtnotva oitc'gz

m.

armonica

-nappi o:-Q,

divifione

aritmetica

-0-1

armonia difetta
flrtT)Q1'C

E' certo, che tutto

il

fin

ora riabilito appartiene unicamente

di

re,

armonia

di

come dedotta

terza maggiore

gene-

al

armonica 5
in niun modo al genere di armonia di terza minore , che vuol dire alla
divifione aritmetica. E bench fi conferii, che 1' armonia di terza mino-

re

che vuol dire

dalla divifione aritmetica

alla

fia

divifione

quafi

prefa

in

prefh'to

faenza Aritmetica; e fi conferii, che il fiftema armonico ( eh' 1*


armonia di terza maggiore ) fia per natura 1' unico, e per eccellenza il
primo , nulladimeno vi il debito in chi fi propone di formare un fiftema
univerfale di abbracciare i due generi diverfi del fiftema , e ridurli ad un genere folo, che fia 1' univerfale. Altrimenti nello ftefib fiftema vi faranno
due principj diverfi, il che affurdo, e fi oppone alla vera idea di fiftema.
Perch di fatto
La ricerca non folo ragionevole ma neceffaria
la
noftra mufica fondata egualmente ibpra i due fuddetti generi d'
armonia j e di fatto nulla fin qui fi detto del genere di armonia di
Si conterza minore
Intanto da quella ricerca fi prenda quello fi pu
viene tra noi, che tanto il genere di armonia di terza maggiore, quanto il genere di armonia di terza minore fi eftenda fino alla feftupla, e
nulla pi
Convengo con la mufica pratica in quefta proporzione , per-

dalla

ch in

ma

breve

la

propofizione

far

dimoitrata.

armonico ( eh' il genere di armonia


natura T unico, per eccellenza, e perfezione

di
il

Si

confefia

terza

che

maggiore

primo; e

il

il

fia

fifte-

per

fiftema aritmetico

TR^TT^TO

DI MUSICA.

6j

genere di armonia di terza minore ) fia flraniero , e acci*


dentale riguardo alla mufica, come mendicato da una feienza divrfa, eh"
T Aritmetica; e tanto per f, quanto comparato all' armonico fia imtico

eh'

perfetto, e

il

mancante. Quello

nulla affatto aggiungo del

fin'

ora flato

il

fentimento comune, a cui

mio

Delle due parti di quella propofizione accordo affolutamente la prima


terza maggiore fia per natura 1' unico, e il
il genere di armonia di

che

perfetti filmo,

perch quello

il

voluto principalmente dalia


i

cosi

fi

giore;

fpiega e nella corda di

natura, che

1,3,5:

armonia di terza magfuoni tra loro diverfi, pere per armonia di terza maggiore ) formatre fuoni

pedale degli Organi, dove

e nel

moki

ch armonicamente difpofti (
no un folo fuono; e principalmente nel terzo fuono quale dimoflrativamente 1' unico, e vero Baffo , o fa fondamento delle date parti armonicamente difpofle/ e per fempre Baffo, e fondamento di armonia di
,

terza maggiore

Quella propofizione in riguardo al terzo fuono tal


.
erettamente vera, che f foffe poilbile la invenzione di quel tale finimento, che o fuonato da f, come il violino capace di due fuoni equiremporanei , o fuonato col fuo eguale, come 1' Oboe incapace di due fuoni
cquitemporanei , produceffe il terzo fuono di forza tale , eh' eguagliale la for-

i-nente, e

si

za del fuono naturale dello finimento, l'opratale finimento farebbe impoffbile la elocuzione della mufica dedotta dalla divifione aritmetica, cio praticamente mufica compofia per terza minore La prova gi fatta con due Oboe
-ed un Violino. L' armonia unificale di terza minore era
.

I terzi fuoni rifultanti

diftinguevano

perch

,Q wr?i
L

fi

si toni

dono Suono

immagini chiunque ha fenfo ragionevole

mufica qua! orrido efTet


a confronto di tali par*
Di fatto cosi fu rilevato da quanti intervennero alla prova, eh' erano

to producano
ti.

che chiaramente

di

stxor
S'

fono;

tali

Baffi

o fiano fondamenti

di

pofli

OttQ

TR^TT\AT DI MUSICA.

6S

Per lo contrario nello

otto Profeffori di mufica.

prova ridotte

e rifultando

1-

tempo

fteffo atto, e

note muficali a terza maggiore

le Rette,

in.

della

unico terzo Tuono

wczp suona
chiunque 1 ottimo effetto prodotto d tale armonia, in
Baffo dimoftrativo armonico - il rifultato fifico terzo fuono . Cos
Co*
di fatto fegi per comune giudicio, e confenfo de' fuddetti Profeffori
s feguir in perpetuo appreffo chiunque, bench di gran lunga in s fatta
prova i terzi fuoni rifiatanti- non eguaglino di forza i fuoni naturali.

immagini

S'

cui

il

In
di

tal

rifpetto accordo la feconda parte della propofizione

che F armonia

terza minore comparata all'armonia df terza maggiore

fia

imperfetta,,

per lo contrario l'armonia di terza maggiore fia


la perfettiflma , e la immediatamente,, e principalmente voluta dalla natura in s fatto modo , che per eccellenza s' intenda , e fi chiami giuda*
mente in genere 1' armonia muficale. Quanto poi a quella parte della fee mancante di molto..

conda propofizione ,. in cui fecondo il modo comune- a intendere fi deci1' armonia


dalla faenza.
di terza minore fi prefa in preftito
Aritmetica, e fia quafi ftraniera, e accidentale alla mufica, ci nego af.
folutamente; e per lo contrario dico, che il fiftema dell' armonia di ter-za minore non folo infeparabile dal fiftema dell' armonia di terza mag-

to, che

giore

ma

anzi

lo fteffo identico fiftema

mente da qualunque principio

Lo

che per

include

diverfo

e indipendente-,

due generi di

armonia.

dimoftro.
Eropofi?jone Settima. Figura VII: congiuntacori

gli efempi muficali

D111
'Ata

armonica in

la feftupla

A 4 15, A512, A 6 10.

AM

Saranno

diametro 6o

far

A a 30, A 3 20,.

avanzi, o fiano complementi del

gli
i-

2M30, 3M40, 4M45,

diametro,
nee fonore, faranno
efempio muficale 3

i
.

%
fuoni rifpettivi in

Data

la

dupla

M 48 M 50,
,

note muficali

geometrica

difcreta

quali fuppofti
gli

affegnati

li-

neU

in note muficali
fon-

TR*ATTsATQ DI MUSICA.
fondata fopra Cfolfaut
linea fonora, far,

note mu-

creta in

corrifponde al diametro

^y
x

come diame-

faut

o, che

y.
V?

69

60

fuppofto

Data

la fefquialtera

geometrica

ficali

fondata fopra

lo fteffo

tro

r'fS

AM

60

far

di(~

Cfol-

,0*

fa

^=
so

-e-

.0

Dunque

mu (leale la prima nota Cfolfaut 30 T


forma unit con la ferie inferiore de*

eccettuata nelF efempio 3

in cui la ferie fuperiore armonica

feconda nota Gfolreut 40 , e la terza nota Ffaut 45 fodue mezzi, armonico 40, aritmetico 45 della foprafignata dupla geometrica difereta. Egualmente la quarta nota Elami 48, e la
quinta ultima nota 50 fono identiche a' due mezzi r armonico 48, ariemetico 50 della fopraffegnata fefquialtera geometrica difereta . Ma le tre
note 30,40,45 dell' efempio muficale 3 Tono complementi delle tre note 30, 20, 15 dell' efempio muficale I, perch cos fono nel diametro
Egualmente le due ultime note 48,50 deli' efempio muficale 3

complementi
no identiche

la

a'

AM.

fono complementi delle due ultime note 12,10 deli' efempio muficale I,.
perch cos fono nel diametro
e neh" efempio muficale I gli eftremi di

30,20,15
Dunque

fono

refla

in dupla,,

15,12, IO fono in fefquialtera.


efempio muficale 3 le due note 40,45
e aritmetico della dupla ; Le due note mu

gli

dimoftrato, che

eftremi

nell'

due mezzi armonico ,


fono i due mezzi armonico, e aritmetico della fefquialtera, perch fono gli avanzi, o fa complementi rifpettivi delle fuddette ragioni
Ma il fiftema aritmetico di armonia di terza minore fondato fu
la divifione aritmetica della fefquialtera, o fia praticamente quinta
e la
ultima nota Elaf 50 dell' efempio muficale 3 dimoftrata divifione aritmetica della fefquialtera , o fia quiita
Dunque il fiftema aritmetico di
armonia di terza minore fondato fopra la ultima nota dell' efempio mu*
fono

48,50,

ficali

Ma que.
3 ,
ha il fuo principio nel fiftema fuperiore feftuplo armonico, di cui relativamente complemento
Dunque il fiftema aritmetico ( eh' f ar
qual nota

ficaie

corrifponde

nel diametro alia

linea 5

lla

minore ) non; folo infeparabile dal fiftema armonico


lo fteflb identico fi
( eh' f armonia di terza maggiore ) ; ma anzi
flema, che per f, e indipendentemente da qualunque altro principio include i due generi di armonia; eh' quanto fi doveva dimoftrare
Riducendo la dimoftratione a pratica muficale, far f ar- >^s
raonia

di terza

monia

intiera

Il

Cfolfaut

ve 60

li

Elaf

50, ultima nota


30, che forma ottava
fuppone per fiftema
come per
di

acuto

dell'

col

efempio 3. ^Jjz

Cfolfaut gra-

fiftema

fi

fuppo-

HS

TR^TT^TO DI MUSICA,

7Q
ne

dupla principio primo a priori % perch dimoftrata , Il rimanente delle note muficali la quinta col mezzo aritmetico
qui fopra dimoflrato.
acci meglio s' intenda tuttoci praticamente , fi luppolina Qblfaut <5o
( che nella figura il diametro ) Baffo fondamentale di tutta 1' armonia
la

Ma

come

lo

ih

fatto ^

confronto di tutte

le

fi

fupponga Baffo cortame


dell' efempio I

note muficali

dotte dalla figura. Sar*

tallo fermo, a
efempio 3 , de-

tzi
-

come

come
e dell'

^,

1
S trova,, che

,
,

fopra

il

-e- -e

terzo Cfolfaut collante vi fono a confron-

to le due note Ffaut, Cfolfaut, e per Ffaut divifore aritmetico della ottava Cfolfaut j cfolfaut ( nulla importando che cfolfaut acuto fia pi alto
un' ottava )* cosi fopra il quinto Cfolfaut collante vi fono a confronto le
due note, Elaf, Gflreut, e per Elaf divifore aritmetico della quinta
Cfolfaut, Gflreut, ( nulla importando , che Gflreut fia una quadrupla
pi alto ) Ecco adunque ad evidenza la formazione del filicina dell' ar-

monia
Qui

di

produca

minore in Elaf ultima nota dell' efempio muficale 3.


degni offervar meco in qual modo regga , e qual fi Ile ma,
terzo luono , che certamente non ha luogo nell' armonia di ter-

terza

ella
il

fi

za minore, anzi vi fi oppone. Siano polle a confronto di Cfolfaut


come Baffo collante y e tallo fermo le note dell' efempio muficale 3 trafportate in acuto nel Violino per dedurre pi, fenfibilmente i riflettivi terzi
fuonij e per compimento della offervazione fi aggiunga la ultima nota
,,

chiufa, dedotta dalla dvifione del diametro oltre la feflupla in

t avanzo

i
,

fia

complemento

fia

Saranno

f)
\/

7,

coficch

< >

O*-

-fch

i):

olo"$ *&

e-

ter^i suoni riattila


che ciafcuna nota muficale de' terzi filo%
per f radice fificoarmonica delle due note foprappofte ; e in tal fenfo

In quella offervazione certo


ni

armonico, e tutto appartiene all' armonia di terza maggiore. Ma


certo altrettanto di certezza dimollrativa, che il progreffo de' terzi filoni aritmetico
e che polle in armonia equitemporanea le cinque note
;
de' terzi fuoni, formano in precifione il fiiema aritmetico, cio f armo-

tutto

TR<TT<ATO DI MUSICA.
terza minore.

na di

Sia poi

o non

vero

Dota chiufa , refta f nitro note fuperior de'


vi s* intende Ja quin-

fiftema

il

fuoni

in

inferiore

ta

fia

-,

perch date

La

La

fua indicazione la tripla geometrica difereca (5,5

curiofa

e intereffante

ultima
quat-

le

armonia equitemporanea
eh' il Baffo fondamenta-

le.

ofiervazione

71

aggiunta la

perch' fifica

,4,3,2

e quarta dall' eSi degni egualmente oflervare , che le note feconda


fempio muficale 3 fono complementi delle note terza , e quinta dell' efempio muficale I* e fono tra loro nella fterTa muficale denominazione,
Gfolreut, gfolreut ottava; Elami, elami quadrupla. Le due note dell' e,

fempio

fono identicamente 3

della corda

20,12;

tutta la

corda)

fono

due note

le

dupla;

della

In confenuenindicato

al-

ni

complementi

Elami 48

eh'

0_jj-\j -

trove, che la corda di tre fuo-

fi

GME.,9.
-e- ^-<r
e- 6~o

armonico

feftuplo

al

40

-6"o
relativa

che

Gfolreut

fefquialtera

della

za refta confermato quanto

riflettivi,

fono due mezzi armonici

n vu

3>5

1,3,5. E

cos

efempio 3

dell'

come 60

perch

fiftema, ed di natura circolare.

Riducendo ora

a'fuoi principj

il

fiftetna univerfale,

riduce alla ragion dupla intefa in due rifpetti


indi vifbile

fempio muficale I
do rifpetto come
ti

della

moto

fi

trova, che tutto

Nel primo

rifpetto

armonicamente ed aritmeticamente ne' complemenprogreione armonica


e come regreffva al fuo principio primo per
divifibile

E' chiaro nelle note dell' efempio 3 , quali


la feconda nota della dupla, cio cja Cfolfaut 30, in cui

con

circolare

progreffione

la

armonica

efempio I;

dell'

verfo

rifpetrivi

come

partono dal-

formano unit

ritornano

mezzi

li

aritmetico della dupla, e fefquialtera, e fermandoti


al

fi

principio primo Cfolfaut <5o, parlando per


e

fi

come

potenza armonica. E' chiaro nelle prime due note dell'


Nel feconlo fieffo, che diametro, e femidiametro
, ed

e di

in

il

fuo

armonico, e

compimento,

periodo di fiftema nella nota Elaf 50, quale identicamente corrifponde


mezzo contrarmonico della dupla geometrica difereta 6,8,9,10,12.

con ci refta di nuovo dimoftrato quanto fi ftabilito nel principio ,


che la ragion dupla principio potenziale, la ragion fefquialtera principio attuale del fifema armonico. Perch f dalla dupla geometrica dif-

cio

ereta

(5,8,9,10,12,

in note muficali

monia

di terza

fefquialtera 8

pio

mi12

{l

e refta efclu-

Dunque

la

frk.
*'

dupla

fottri

fi

/.'

n(T

-04?
LQ^^
1.0

mezzo
Dunque

il

nore.

m
fo

IO
il

aritmetico 9

Ma
s'

io

il

mezzo

refta
il

mezzo

(5,8,10,12:

fftema dell' ar-

aritmetico della

ultimo termine feftuaritmetico 9 della dupla (5, 12.

incontra

in potenza

precifione

in

fi

1'

concretata

nella fefquialtera

, .

TR^TT^TO

72

DI MUSICA.
5

compie la determinazione de
due fiftemi di armonia di terza maggiore, e di armonia di terza minore.
Ella avr curiofit di fapere in qual modo fi debba concepire confonante
il genere di armonia di terza minore, giacch imponibile, che fi porfa
concepire nel modo del genere di armonia di terza maggiore
perch'
impoflbile , che il terzo fuono radice collante in infinito dall' armonico
fiflema, fia egualmente radice del fiftema aritmetico, quando gi ho fatto vedere qual confufione anzi ne verrebbe, f nell' armonia d terza minore forf ro fenfibili abbaftanza i terzi fuoni ri fui tanti da tale armonia
Io la prego di fofpendere per un poco la fua giuria curiofit , finch mi
tera in

atto;

e in quella

s'

incontra, e

fi

fi

apra

il

Rimane
mate

luogo opportuno.
ad efaminare 1' efempio

da' quadrati

non

de' feni.

muficale

E' certo, che

il

dedotto dalle

pratico

fi

ragioni for-

flema muficale co-

due generi di armonia di terza maggiore, e di terda un terzo genere, che praticamente fi chiama d
diflbnanze a confronto de' due generi fuddetti , che fi chiamano di confonanze. Quello genere di diflbnanze rifulta da una congiunzione equitemporanea di voci , o fuoni difpofli in tali ragioni , o fiano intervalli , che
non convengono n col fiftema armonico di terza maggiore , n con F
aritmetico di terza minore. Anzi in quello genere bench la pratica muficale accerti nell' effetto, perch forma giudice 1' udito, e il fenfo comune, non accerta per nella cagione . Ci non fa maraviglia , perch f
non fi faputo fin' ora il principio intrinfeco delle conionanze , molto
meno fi poteva fapere il principio" intrinfeco delle diflbnanze , che fono
intefe per il loro contrario. Di fatto come praticamente fi fono definite
fin' ora le confonanze dall' effetto, cio un accordo di voci, o fuoni graflituito

folo dalli

ma di

za minore.*

pili

to all'udito; cosi per lo contrario

do ingrato

all'

udito.

intende eflenziale

alla

Per

fi

fono definite

le

altro quello terzo genere

mufica

come

s'

intendono

gli

diflbnanze un' accor-

praticamente
altri

due

non

ma

s'

fola-

mente accidentale ; coficch quando fi voglia fi pofla far a meno del di


lui ufo. Vuol dire in foflanza, che non poflbile una compofizione mu,

confonanze; poflbile una compofizione muficale lenza diffonanze. Quelle diflbnanze poi fi fono intefe, e s' intendono praticamente
nel modo lleflb, in cui fi fono intefe le confonanze ; cio intervalli, o
fiano diflanze compolle di due termini, che corri l'pondono a due voci, o
due fuoni in relazione di grave, e acuto. Come fi fono chiamati, e dequinta ec. , cos fi fono chiafiniti confonanze g' intervalli di ottava ,

ficale fenza

mati

e definiti diflbnanze

pratica accerta"

il

numero

g' intervalli

di

nona

precifo degl' intervalli

lettima ec.

confonanti

E come

la

nella ottava

quinta, due terze, maggiore, e minore, e due felle, minore, e maggiore ( iopra la quarta effendovi variet di opinioni ) ; cos accerta egualmente il numero degl' intervalli diflbnanti nella feconda , quarta, fella,
iettima, e nona. Cos

s'

intende in

comune fenza

far torto

a chi

inten-

de

TR^TT^TTO DI MUSICA.
<de

Inltre per

altrimenti in particolare.

maneggio

il

73
diflbnanze vi

delle

una regola pratica a parte , quale prefer ve , che la nota diflbnante debba apparecchiarli con una -nota anteriore confonante, e unilona alla nota

diflbnante, che immediatamente fuccede

Indi la nota

rifolverfi in una nota pofteriore confonante

debba
fempre o per

diflbnante

che difeenda

tuono, o per femituono. Quella la teoria, e la pratica del terzo gene, neceflariamente premerla innanzi la dimoftrazione , e fpiegazione dell' efempio muficale 4. Qualunque fia, feguo al lolita il mio
metodo rigorofo di Jafciarmi condurre dalla dimoftrazione, e dal fatto
Dico per , che i feni , come geometrici , fono le radici del fiftema di
fonante., e fono infeparabili dal fiftema univerfale. Lo dimoftro.

re di diflbnanza

Figura VII. Efempi mufcali 2


ridurre
PErprendano

quadrati
fi

categoria

a
gli

AM

del diametro

dedotto

1'

comune

efempi mufcali

efempio

le

pofizioni

2,3,4,
delle

ommeflb

efempio I,

1'

AB, AC,

delle

futtefe

AD
da cui
MC MD
ec.

MB,

ec.

da cui

fi

dedotto F efempio 3

fi

dedotti dalle ragioni formate da'

corde

da' quadrati

da' quadrati

de' feni

dedotto I' efempio 4. E per come corde , futec. , da cui


fi
e feni fono in categoria comune di quadrati , cos, le note mufcali
degli efempi fuddetti fono in categoria comune di ragioni . Per formar la

tefe

idea di quefto rapporto


ficale

in

ragion

fi

dica.

La

prima nota Cfolfaut dell' efempio mudell' efempio muficale 2-.

dupla con la feconda nota


1

Cos il quadrato del feno 2 B in ragion dupla col quadrato della corda A B. La feconda nota Dlafolr dell' efempio 4 in fefquialtera con
1

efempio 2 . Cosi il quadrato del feno 3 C in fefquialtera col quadrato della corda
ec.
Ci premerlo fi ponga a confronto muficale 1' efempio 4 dedotto da'
feni coli' efempio 2 dedotto dalle corde* e vi fi fottoponga congiunto in
armonia equitemporanea il fiftema armonico a ragguaglio della fua fpiegazione fuccefiva nell' efempio 2
ricordandoti per le cofe dimoftrate, che
tal congiunzione non di arbitrio , ma di eflenza tfica , e dimoftrativa del fiftema armonico , quale a ragguaglio^della fua fpiegazione fi va

la terza

nota

dell'

AC

con-

TR^TT^TO

74

DI MUSICA.

congiungendo fino alla feflupla in unit


integrale di armonia
Saranno
In quello confronto fi vede , che menJ^-J\
tre negli efemp di note fucceffive, 4,2,, "y
[[]

trova

fi

fefquialtera

la

pio 2 , e P dell' efempio


4
quinta tra Gfolreut , DlafoJr
di

tra

(
)

le

a ragguaglio

nell' efempio fottopoflo di controva un' altra fefquialtera nelnte congiunte


( quinta tra

come 9,6,4.;

Ma

-Q-4.
'

la

in

note

muficali

felquialtera fottopolta

la naturale del fiflema

Y}&-

"p

2$^

\^

~~
ft-

|)

AB

due

'\

".

'

gy

fi

Cfolfaut, Gfolreut ). Dunque in tal confronto fi trova la geometrica proporzione, perch fi trova la fefquialtera conti-

nua

in pratica la
,

confronto

giunzione

efem-

dell'

g
O

jR^
<Q -S

j^ g
"

*T jY

&r

Ce- Q=
Tln n
n'"

'

jpAoAn

"

% marun^ione

AB

armonico;

e afovrapofla

terminata da P, che corrifponde al

quadrato del

vien de-

feno 3

C.

Dunque

in

radice dal feno 3

proporzione

Ma

determinata

la

fefquialtera

geometrica

natura di quantit/geometrica foftanzialmente oppofa alle due nature di quantit, armonica, aritmetica; perch dove quelle hanno per principio primo latinit, febben in diverfo rifpetto, quella
ha per principio primo la dualit, come fi dimoflrato nella formazione

de
alle

feni

la

Egualmente

due progreifioni

progreffione geometrica foftanzialmentc oppofta


armonica, aritmetica, perch dove quelle fono fonferie delle ragioni fempre diverfe, quella fondata

la

date fopra la infinita

fopra

infinita

la

ferie

della

fletta

due proporzioni , armonica ,


ne geometrica in forza de'
muficale

da cui

dedotto

da' feni

comrarj
e

moltiplicata

ragione
far

quelli

diffonante

fono

'

Dunque

fono confonanti

aritmetica

le

la

proporzio-

Ma

V eleni pio

infeparabili

dalle corde

efempio 2
Dunque il fiflema diffonante infeparabile dal fiflema univerfale , il che fi doveva dimoflrare.
Da quella dimoflrazione nafce il quinto Canone muficale
ed ; che
in genere qualunque accordo muficale far diffonante
,
f vi faranno nelC
accordo due intervalli fimili di fpecie diverfa eccettuata
pi per ufo , che
fi

dedotto

1'

per ragione

Per efempio due quinte , due quarte , due terze maggiori ec. non gi intefe in ottava tra loto, come:
^^ -Q. x
perch le due quinte non fono di fpecie diverta: la fleflfa quin- f\\ qJL
ta replicata in ottava, ma intefe nel modo feguente,
dove
due intervalli bens fono fimili , perch ^feUSZ
US
tanto il grave, quanto 1' acuto intervallo di quinT
tay ma fono di fpecie diverfa
\j)~ halafuabaperch il grave
)

la

ottava

"

gg

'

fe

TR^TT^TO
f in Ffaut

1'

acuto in Cfoifaut

neceffit

jion di

che

due

DI MUSICA.
Di pi perch

intervalli

j$
Canone

il

congiungano

fi

vero

fia

loro in un

tra

fia geometrica
mezzo comune , coficch la fefqui altera , o fia quinta
iebhen la proporzione fia geometrica deIl Canone refta vero
continua
,

qualunque volta fia duplicato nel modo fuddetto qualunque intervallo componente l'accordo muficale.
Nafte in ifpecie il fello Canone muficale , ed , che de due intervalli
creta

e in generale

fimili di fpecie diverfa far

ne al fiftema armonico

modo appartiene
poco
Dimoftrato 5

il

confonante quello

o aritmetico

Sar

che mtrinfecamente appartie*

quello

diffonante

il

n pu appartenere a due fuddetti fijlemi

che in niun

Si ip legher tra

{labilit

principio del fiftema diffonante

il

in

dell' e-

impio 4, relativo

quadrato

al

greffo diffonante far in Q_, R , S ,


nella feftupla
Di fatto
dell' efempio

relativi

loro

feiquiterza

in

zione

fi

quarta

fia

trova un' altra fefquiterza

cuta
vi

la

la

a'

Q_

di fpecie

il

pro-

dell'
iteli*

efempio 4 fono tra


efempio di congiun-

BC,

diverfa in

e quella la

armonico Dunque la fuperiore , o fia adiffonante. Egualmente tra D dell' efempio 2, R dell' efempio
fefquiquarta
o fa terza maggiore. A confronto neli' efenapio
.

congiunzione

di

per confeguenza

quadrati de' leni contenuti

confronto

feiquiterza naturale del fiftema

C,

feno 3

dei

e quella

la

fi

trova un' altra feiquiquarta

fpecie

di

CD,

diverta in

lefquiquarta naturale del fiftema armonico.

Dunque

la

fu-

Finalmente tra E dell' efempio 2, S deli efempio 4 vi la felquiquinta, o fia terza minore. A confronto nell' eiem
pio di congiunzione fi trova un' altra fefquiquinta di fpecie diverfa in
D E ed la naturale del fiftema armonico Dunque la fuperiore la
diffonante. E qui compita la feftupla compito il fiftema.
periore la

diffonante.

Refta a

vedere qual

diftanza

formi

ciafcuno

di

quelli

eftremi

acuti

Q_i R, S, a confronto dell' eftremo armonico grave Cfoifaut A, che


in precifione il terzo fuono , e per radice , baie , e in fomma Baffo

fondamentale
faut

mente

dell'

di

tutta

efempio

1'

di

armonia

Comparato P

congiunzione,

la

dell'

diftanza di

efempio 4 a Cfoinona. Dunque real-

nona diffonanza perch comporta di due quinte di fpecie diverfa. Comparato Q_ allo fteffo Cfoifaut, la diftanza di undecima, Dun-'
que realmente la undecima diffonanza, perch comporta di due quarte.
A quella diffonanza di undecima corrifponde identicamente in pratica la
la

diffonanza chiamata quarta, perch in pratica

fi

prefa la

diftanza degli

efempio di congiunzione, ma da Cfoifaut


C dell' efempio 2 , che veramente in diftanza di quarta da Ffaut Q,
dell' efempio 4. Da ci nato in precifione 1' equivoco, e la confufione
fopra la quarta , di cui fin' ora fi difputa , f fia confortanza , o diffonanza
La quarta grave , cio C dell' efempio 2 , B dell' efempio di

eftremi non. da Cfoifaut

dell'

('

2.

con*

7<*

congiunzione

ma

feftuplo

pio

^
i

appartiene

RUTTATO Bl MUSICA.

-Oh

)'.

"

confonante

armonico

La

perdi' la quarta naturale del fidequarta acuta , cio


dell' efem-

ne pu appar-

,.

e congiunca con la quarta grave forca continua . Non effendof ben di*
ra le due quarte,
eftremi , nato

dell'esempio 2

non

U-

'

S-?

dindonante

g ~~~~

perch

non

tenere al fiftema armonico*

ma

fefquiterza geometri-

la

fecondo

ftinte

comparati fecondo

la

loro natu-

i due
equivoco , e confufione fuddetta . Se- poi in pratica
nefce pi, comoda ( com' in fatto ) la fegnatura di 4*, che di- ir ne*
numeri , che fi pongono al Baffo organico , fi continui pure fenza fcrupolo alcuno,, purch s' intenda nel. modo fuddetto . La dilucidazione era
neceffria
Comparato R dell' efempio 4 allo fteffo Cfolfaut A, la diftanza di duodecima eccedente , o fia ( come praticamente fi chiama
)
fuperflua
in note mufcali
~...$q. Dunque l duodecima fuperflua realmente diffonanza,. perch hcomporta di due terze maggiori y lagrave naturale del fiftema aidell' efempio di con- monico in
5
giunzione; 1' acuta non appaiIT tenente al fiftema armonico tra D deli
efempio 2, R dell' efempio 4: in note muficali-.
Di- quefta difpfe Q
fonanza, non vi v n- vi ftata mai idea prap~"^u- tica , e diventa
affatto nuova nel muficale fiftema . Vi ben- n
diftbnan*
s
la
za j che in pratica fi chiama fefta ( ma rigorofamente terzadeci-ma ,, come fi vedr a fuo luogo j , quale di primo afpetto pare a*
naloga alla qui fopraffegnata . Ma non vero; intrinfecamente diver*
fa. Perch la diffonanza chiamata praticamente di fefta effendo realmente
una terzadecima ( effendovi in quefta lo fteffo- equivoco, che fi fcoper^
to nella quarta in ragguaglio alla vera diftanza ), che vuol dire in fiftema muficale di confronto, In %") non ha che fere con la duodecima
fuperflua neper natura, n- }z,
'y- pei' denominazione d lettera mufl*
cale. Non per natura, per*- ttfZO^Z che la duodecima fuperflua ' fonda~^"
ta'; per
natura fopra una
terza maggiore a confronto di un^

e-

effendof

la loro

natura

1'

CD

'

altra terza maggiore r eh' la naturale del fiftema


armonico, e l terzadecima intrinfecamente fondata fopra la quarta acuta Alamir-, Elam ,,
a confronto della quarta grave Cfolfaut, Gfolreut , eh' la naturale del
fiftema armonico. Non per denominazione di lettera muficale, perch lanota acuta della duodecima fuperflua Gfolreut J^ , la nota- acuta della terzadecima Alamir ,
e per le diftanze fono realmente dive rfe
quella di duodecima , quefta di terzadecima . Sia dunque la duodecimafuperflua una diffonanza di- nuovo acquifto, di cui tra poco fi vedr 1' u

fo.

Comparato finalmente S

diftanza di quartadecima

nanza
in

DE

allo
dell' efempio 4
Dunque realmente la

fteffo

Cfolfaut

A,

la

quartadecirna diffo-

perch comporta di due terze minorici fpecie diveda. La gravedell' efempio di congiunzione, ed la naturale del fiftema* armo-

nico. L' acuta

tra'

bf,

dell'

efempio.

4,

Gfolreut

dell'

efempio 2,
eh'

TROTTATO DI MUSICA.
eli*

non appartenente

la

al

armonico

fftema

77

quefta diffonanza di

quartadecima corrifponde identicamente in pratica la diffonanza , che fi


chiama fettima^; niuna differenza effendovi, f non nel termine della digrave , e in pratica
ftanza , che realmente deve prenderli da Clblfaut
acuta
Nel modo primo quartadecima , e
fi prende da Cfolfaut ottava
fettima nel fecondo ma vero il modo primo, non il icondo , perch

in foftanza cos in quella

come

nelle

quale non

per

fuffifte

ma

deve fupporfi

diffonanze

altre

pofizione del frftema confonante innanzi di fupporre


in forza del fftema

evidenza dimoftrativa fi ' veduto negli efempi


fettimo Canone muficale, ed , che non fi d
cuna, diffonante , f non fondata fopra la pofizione
Offervando quanto nel fftema diffonante fi
trova , che il prefente fftema conviene con la

il

la

fftema diffamante

confonante

muficali

Da

come ad

ci nafee

il

n pu darfi pfiatone al*

confonante
dedotto

riabilito,

comune

pratica

fi

nella po-

e della quartadecima
,
non conviene in alcun modo nella pofizione della feconda, perch non ha,, n pu aver luogo in quefto fftema: fegno, che non'

nona

sizione della

fia

fettima.

della

undecima

Il fallo

pratico

componenti

to alle note mufcali

convertibile in molti

modi

La

o fia
Prima,
nume-

gna

co

organico

Baffo

fegna.

f~*

il

trafpolzione

il

Seconda

(T

che

nel

irzi
Baffo organico

nel

la

dicono in
)

pianta fondamentale

pratica

4 6
,

pofizione

fuperiore

Cfolfaut.

Indi

Ma
,

il

in
fallo

Eia mi-

fegna
.

nume-

infieme

pofti

diffonanti

chiamata diffonanza

fi

forbente del fallo

quefta terza

fi

integrale,

quefta

fi

numero 2

quale rifpet-

armonia

fondamentale
Nella
pianta nafeono tre
Baffo organico

Baffo
nel

bj5 .Terza

nota bf,
per

o< fia

pianta fondamentale

fua

di

ri

la

ed nato dalla fettima

fuo accordo,

il

in cui la nota srave


grave Cfolfaut

pofizioni

quarta

fia

Ma

vi tal diffonanza

conversione

ha

[r~7

fopra

ifpecie

la

patente

Gfolreut

feconda
.

Nei-1'

ac-

cordo confonante , perch quefte tre note fono tra loro in armonica
proporzione
Aggiunta la nota bf fi aggiunge al fuddetto accordo
una terza minore tra Gfolreut , Bf , quale non pu non effer diffonante, perch di fpecie diverfa dalla immediatamente fottopofta Gfolreut,
.

Elaml

qual la naturale del fftema armonico


Dunque la nota diffo,
nante in preci fio-ne bf, fettima col Baffo fondamentale Cfolfaut. Nella terza pofizione la nota , che in; precifione forma feconda , a cui ' relativo
fo..

il

numero -2 , Cfolfaut, che nella pianta fondamentale il Bafdunque pu effere, che tal nota fia diffonante, f quefta : il

Come

.,,

TRiATTtATQ DI MUSICA".

78

Baifo fondamentale

Anzi

tutto

al

rovefcio

In qualunque luogo

vi per trafpofzione Cflfaut, far Tempre confonante, e cos

Elam

fi
,

tro

GfoU

non cambiano natura per cambiar luogo , e pofizione


Sar
qualunque luogo, e pofizione fi trovi per la fteffa ragione, che non cambia natura per cambiar luogo
Dunque nella terza
pofizione non Cflfaut , eh' z nel numero , non Elam , eh' 4 nel
r
numero, non Gfolreut, ch 6 nel numero, fono diffamanti ma la foia nota diffamante bf , a cui in numero corrifponderebbe 1 , e non 2
Dunque la diflbnanza chiamata feconda non vi n in quefto fiftema
n in pratica muficale
E un' errore, che fi deve emendare, e con T e
reut

quali

bf diffamante in

fempio arfegnato altri molti di tal natura-.


Efclufa per fempre la feconda come diffonanza , fi deve indagare , f
debba efcluderf anco la terzadecima, ( in pratica feda ), che nel prefente fiftema non appare, e in pratica diflbnanza di molto ufo.. Nel fiftema non appare, ma inclufa nel quinto, e fefto Canone muficale dedotti
dal fiftema
Se per il quinto Canone vi fiano nell' accordo muficale
due intervalli fimili di fpecie diverfa, vi far diffonanza* Dunque dato T
O") -- V1
accordo ,
vi Iara
far diffonanza , perche
perch vi lono
fono due intervalli li*
fi-.
,.

h
[

mili

e la quarlli

VQ
-~-

,
[
1

Z,

di

IL

Q*\

MJ

che appartiene

modo

fpecie diverfa, cio la quarta tra Gfolreut,

'

ta

...

"W

due

in niun

tra

Elam, Alamir. Per

al

fiftema
a'

armonico , o aritmetico ;
due fiftemi fuddetti . Dunque

la

nere

Elam, Alamir,

al

nante

fiftema fuddetto

Ma

quefta

Dunque

Cflfaut.

in

la

di

Dunque

di

que-

quarta tra Gfolreut

naturale del fiftema armonico; la quar-

difTonante, perch
.

Cflfaut;

Canone,

confonante quello,
difTonante quello , che

fimili

Cflfaut confonante, perch'


ta tra

fefto

fpecie diverfa

intervalli

appartiene

il

in

precifione

in

diftanza di terzadecima

niun

modo pu

Alamir
dal

Baffo

la

apparte-

nota difTo-

fondamentale

terzadecima vera legittima diffonanza, e appartie-ne al prefente fiftema , che con la pratica fi accorda , e conviene
Rimane ad elaminare, f quello fiftema fi accordi, e convenga con la.
la

..

pratica nel

maneggio

modo
4 , anneft

delle diffonanze

cio

nel* apparecchiarle

rifol-.

efame ritorniamo agli efempi muficali 2 , 3 ,


trovare , s'
alla figura VII, dove tutto fi deve
vero il prefente fiftema. Neil' efempio 4, eh' delle diffonanze , il pri-.
mo progreffo da Cflfaut ( nota comune di tutti gli efempi ) a Dlafolconfronto di
r , in cui fi trova la prima diffonanza, eh' la nona.
tal progreffo fi trova nell' efempio 2 , eh' del fiftema armonico, il proverle nel

gi fpieg9to

,.

Per

tal

a Gfolreut 3 EfTendo il fiftema armonico, il fondaprincipale dell' univerlale fiftema, perch' la radice, e cagione di
tuttoci , che fi trova nel fiftema- in particolare, fi dovr dire, che nel

grefb da Cflfaut 2

mento

progreffo del fiftema armonico da Cflfaut

a Gfolreut

3,

eh',

una

fef-

quial-

TR^TTiATO DI MUSICA.

J$

trova prodotta a confronto nelP esempio 4 la


1'
difibnanza di nona, che realmente comporta da due quinte. Dunque
quello
quinta
del
progrefib
armonico
elemplare, o fia forma nella
intervallo di quinta > eh' nell' efemplare , corrifponde nelP accordo equi-

quialtera

quinta

fia

fi

a cui fi fottotemporaneo la feconda nota Gfolreut 40 dell' efempio 3


ponga il Baffo fondamentale Cfolfaut, che forma quinta col fuddetto GfolIn tal .precifo rifpetto di efemplare antecedente , e di efempio
reut 40
confeguente fi trova il progrefib armonico dell'^ efempio 2 all' accordo
equitemporaneo de' due efempi 3,4. Perch nell' efempio 2 il primo pro,

grefib

di dupla

efempi
efempi

3,4,
,

ma

cio da

trova

fi

la

1;

P armonia

confiderarfi

feconde,

le

due

cio:

fono tra loro in

confider

fi

/T[
V

Gfolreut

tri-

equitemporaneo de' due


prime note de' fuddetti
In quello efempio 2 il

Cfolfaut 2 , Gfolreut 3 , ma di triequitemporanea , come per natura deve


ragguaglio negli efempi 3^4, le due note
{>
]y 40 deljj efempio 3, Dlafolr dell' efempio 4
NelP eimpio 2 il terzo
pia, ma poferiore

progrefib di quinta tra

pla

accordo

pofleriore alla dupla dell' efempio 2

fecondo
,

nell'

ragion dupla tra

-9-1

progreffo di quarta tra

Gfolreut 3

Cfolfaut

ma

di quadrupla , f
due efempi 3,4,
Ffaut dell' efempio 4
per abbreviare il con-

P armonia fi confider equitemporanea. A


due note terze , Ffaut 45 dell' efempio 3 ,
le
fono in quadrupla , ma poferiore . In fomma
fronto quanto fuccede antecedentemente nelP efempio 2 del fifiema armonico , tanto fuccede poferiormente negli efempi 3,4, riipetto al loro accordo equitemporaneo
Egualmente quanto luccede nel progrefib
fucceffivo dell' efempio 2 , cio di ottava , quinta , quarta , terza maggiore , e terza
minore
tanto fuccede nelP accordo equitemporaneo
come fi vede in
dell' efempio 3 rifpetto al Baffo collante fondamentale ,
ragguaglio ne'

quello efempio

onaug

<B

~XZ
e>

gggg

piana

*3fi*

Ye

*%$&,.

Dunque nel fifiema armonico dell' efempio 2 dedotto dalle corde vi


apparecchio antecedente di ci, che poferiormente deve fuccedere negli

altri

due fifiemi

degli

efempi

3,4,

dedotti

dalle

futtefe

da'

feni

Quello apparecchio del fifiema armonico, che nella divifione armonica del
diametro nelP efempio 1 fi pu chiamar giuftamente forma
efemplare ,
determinazione di quelle ragioni , che devono fuccedere negli efempi
che P identico dimoftrativo apparecchio delle difibnan2,3 , 4 , dico
,

ze,

TR^TT^TO

So

DI MUSICA.

ze, e che in quello apparecchio la pratica rauficale fi accorda , e conviene col fftema . Lo dimoftro La prima diflbnanza la nona, ed
quinte . Dunque 1' apparecchio
diflbnanza , perch comporta di due
dev' efler una quinta , perch' la fua forma j e deve trovarfi in precifione di Baffo fondamentale nella feconda nota Gfolreut 40 dell' efmpio 3 , perch in cmefta nota fi trova i' efempio formato in quinta

Ma

ridotto

muficale

a pratica

cifione.

Arato

efemplare

1'

cos

3.
XJc/uinia
^consonante.

'

ec.

fi

trova

Dunque

12.

assonarne

in

refta

pre-

dirno-

_,

IL

-&
^o

*&

progresso ai quinta'

Ma
oile

la

La

cosi

precifione

in

pratica conviene

intende, e

s'

con

la

fi

opera in pratica muficale.

dimoftrazione

Dim-

la undecima, ed diflbnanza, perch compodue quarte. Dunque 1* apparecchio dev' efler una quarta, perch'
la fua forma , e deve trovarfi in precifione di Baffo fondamentale nella
terza nota Ffaut 45 dell' efempio 3 , perch in quella nota fi trova 1' efernpio formato di quarta. Ma ridotto a pratica muficale 1' efemplare, co-

fta

feconda diflbnanza

di

fi

trova in precifione.

inoltrato

tende

Dunque

ec.
fi

la

Ma

cos in

opera in prapratica

CW:(q.

con-

Dunque

refla

-e

precifione

~?so

viene con

tica

g nana

moflrazione

La

t> ssona

CQ77SQ: jf|

di-

in-

s'

muficale
la

di-

terza diflbnanza la

duodecima fuperflua, ignota fin' ora alla pratidiflbnanza, perch comporta di due terze maggiori. Dunque l'apparecchio dev' effer una terza maggiore, perch' la fua forma*

ca muficale.

deve trovarfi in precifione di Baffo fondamentale nella quarta nota fidell' efempio 3, perch in quefta nota l trova l' efempio formato
in terza maggiore. Ma ridotto a pratica muficale f -efemplare, cos fi tro-

lami 48

m^-^*aL

app-.-77'

va

in precifione

lv

xx

Dunque

refta dimoftrato

ec.

m
Ma

le,

cos in precisone

MUSICA.

TR.ATT.yfTO DI

Ma

intenderebbe, e operarebbe in pratica ratificatal diffonanza foffe nota, e cos dovr ufarfi ora che nota. Dunpratica conviene con la dimoftrazione
s'

que la
Finalmente la quarta^ diffonanza la decima quarta ; ed diffonan.
za , perch comporta di due terze minori . Dunque 1' apparecchio dev*
{Ter una terza minore , perch' la fua forma ; e deve trovarf in precifione di Baffo fondamentale nella quinta nota Elaf 50 dell' efernpio
3, perch in quella nota fi trova formato f efernpio di terza minore.

"Ma

ridotto

pratica

muficale

efemplare, cos

aW^mconso-.b&^onany
<-w-

^T'

35

con

iy
"

unn

'I

'

'

cos

preciiione s intende, e

ca muficale.
1

trova in precifione

fi

Ma_
*f^opera
m

ref a

ji

Dunque

pranpratica conviene

fi

la

la dimoftrazione

I>

*&& minor &'**'


A

ragguaglio

fi

verificher in genere qualunque efemplare dimo'ftrativo

a "confronto di qualunque efernpio pratico.; e f vi far

mai

errore,

non

far

vero bens , che la pratica fi dilata


molto pi nell' apparecchio delle diffonanze , perch non prende a rigore
la regola
di apparecchiarle col predio intervallo confonante , che poi
diventa diffonante j ma qualunque intervallo confonante ferve all' apparecefemplare dimoftrativo.

nell'

.
Per efernpio nella nona
r~^
maggiore , e la diffonan\-qta. Nella undecima, o fia praticamente *fl
1' apparecchio una terza minore
dif
, la
za una quarta ec. Ci nulla ofta al fi
fi-

chio
tina

fuddetto

terza

<;

produrre

il

verfale della regola dell' apparecchio

principio
,

1'

~)

za

prefente, a cui bafta di

j^
..."

OZI

da cui

i'onan-

ftema
e uni

pofl'ano

fi

una

quin-

^^(^.

..q?)

quarta

'

primo,

apparecchio

poi

^z 5

1Q

V3
""O

'

dedurre molte giufte confeguenze, e regole particolari. Per altro la rego*


la pratica dilatata nel modo (uddetto ha il fuo fondamento nel Canone
quinto, ed relativa alle diffonanze dedotte dalla proporzione geometrica
difcreta,

come

nanze dedotte

la

regola del fiftema

intrinfecamente relativa

alle diffo-

dalla proporzione geometrica continua

Rilevato il fondamento dell' apparecchio delle diftcnanze, e loro coftituzione nell' efemplare armonico, da cui fi hanno antecedentemente come

forme le ragioni , che pofteriormente formano


determinate diffonanze , chiaro, che la loro
nello fleffo fiftema armonico

praticamente

s'

eh'

1'

apparecchio

fono

indi

rifoluzione dovr trovarli

li fondamento

univerfale.

intende per apparecchio, cofituzione

Ci

che

rifoluzione di dif

fo

T R^TT^TTO DI MUSICA.

Si

fonanza gi fi fpiegato altrove, ma giova ripeterlo.


S' intende, che a
diffonanza non pu iuffifter per f , ma deve dipendere
intnnfecamente
dalla confidanza . Per la prima pofizionc 1apparecchio antecedente
della nota muficale confonante . La feconda pofizione
la fletta nota muficafe confonante, che fi converte in diffonante
La terza

.
pofizione la
cio un paffaggio della nota diffonante in
una nota diverfa , che dev' effer confonante e deve difcender
femore o
per tuono, o per femituono. E per veriffimo,
che la diflbnanza non
iuflilte per f, ma in forza delle confonanze,
antecedente, eh*

fua rifoluzione in confonanza

recchio,
fiftema

confeguente

eh'

rifoluzione

la

F appa-

V apparecchio

nel prefnte

veduto ad evidenza dimoflrativa . Con eguale evidenza fi dola rifoluzione .


Premetto effermi ignota la ragione della pratica muficale, per cui debbano rillverfi le
diffonanze difendendo per tuono , o per femituono ; non mai afeendendo. Se vi fia
in pratica quella
ragione, confetto di non faperlo. E' per cofa certa,
che dev' effervi per
dimofrazione , f cos in pratica fi opera , e fi opera bene . Dico
dunque , che nella rifoluzione delle diffonanze cos in- pratica deve,
operare*
fi

vr vedere

come

fi opera,
perch cos infegna la dimoftrazione del prefnte fiftema,
ed la feguente

Dato

il

'fiftema f-

fluplo armonico nelle

note muficali a confronto del fiftema delle diffonanze effendofi


dimoftrato, che

-g_

ZSempoH

la for-

ma

fefquialtera

2,3

h~ la

producente

la

nona fottopofta Dlafolr, perch comporta


di due fefquialtere

la

forma

k^

quiterza 3

,
4 la producente la undecima fottopofta Ffaut , perch compodue fefquiterze ec- ed effendofi dimoftrato,
che le diffonanze in
tanto iono diffonanze
inquanto fono intrinfecamente coftimite dalla geo,
metrica proporzione , e per per f non fufiftenti

rta

di

bili

col

fiftema

corollario

partirono

armonico

che

non

ne

viene

fuffiftendo

da

di

neceffaria
l

debbano

perch

incompati-

conferenza
ritornare

per

donde

e vuoi

dire in foftanza , che fi riflvano nel principio ftef h on 8 ine > e ln cui hanno la radice. Ma quello
'-i
e il Ta
frema armonico ; dunque nel fiftema armonico
devono rifolverNon bafta . Per la fteffa confeguenza , e corollario f la ragioU
ne antecedente del fiftema armonico la
forma dell' apparecchio del

Cm

'

ia

diffonanza

antecedente

la

alla

ragione

confeguente

rifoluzione

della

dei

fiftema

diffonanza

armonico
dovr effer

che

fa

fa-

fonila
del-

TR^'TT^TTO DI MUSICA.
do

perch per lo
fiftema geometrico

rifoluzione

delia

con cui

Ma

narvi.

il

principio

fteffo

83
nello

fteffo

armonico

nel dato confronto del fftema

e del fftema diffo-

nante

trova

fi

cede la

dopo

che nel fftema armonico

fefquiterza

mo-

parte dal fiftema armonico, dee ritor-

fi

la fefquiakera

2,3,

fuc-

3, 4j

fefquiakera fiata

e la

forma

la

della diftb-

nanza di nona

eh'

a 3

la fottopofta

ed ftata la forma

\.

dell'

apparec-

Dunque la fefquiterza 3 , 4 dovr effer la forma della


nona. Dunque la nota muficale, che in precifone deve
rifolver la nona , dovr effer la nota chiufa muficale pofta immediatamente dopo Dlafolr , eh* la nona, perch nel fftema armonico fuperiore
chio della nona

rifoluzione della

dopo Gfolreut 3

con 2

che form la fefquiakera

te.

Cfolfaut 2

fegue immediatamen-

che forma la fefquiterza con 3 , e a cui uniino il fotProfeguendo con tal metodo la dimoftrazione, fi

topofto Cfolfaut chiufo.

trova

che Ffaut undecima

fi

rifolve in

Elami chiufo

unifono ad Eia

mi

$*

del fiftema

rifolve

armonico fuperiore

in Gfolreut naturale chiufo

monico fuperiore ec.


Ritornando con lo

fteffo

Gfolreut

duodecima fuperflua

unifono a Gfolreut 6

metodo dimoftrativo

alle

fi

del fiftema ar-

due note muficali,

del fiftema armonico fuperiore, Cfolfaut prima^nota del fifte%


diffonante,
qual in ottava acuta del foprappofto , fi trova, che quema
lla ottava nel fiftema diffonante rifoluta in Gfolreut chiufo, unifono a

Cfolfaut

Gfolreut
la

fiftema armonico fuperiore

del

ottava fa figura di diffonanza

fteffa

coficch in

quefto efemplare

ci perch nel fiftema armoni1

co fuperiore vi la ottava antecedente 1,2, quale dovendofi congiungere equitemporaneamente ne 11* armonia univerlale , di neeceffit fi trovano due ottave, cio la quadrupla in geometrica proporzione , come qui
e per nel quinto Canone muficale vi la parentefi,
6 vecte> H
eccettua E-ta ( pi per ufo, che per ragione ) la ottava Non efu
fendo
P diffonanza attuale, come ivi ho detto , il fuo paffagI

in

Gfolreut non

pu dire rifoluzione.

fi

Ma per

certo

/
1

che

la

rjj

dupla

:a
quialte-

geometrica 2
1

ra

fi

converte

paffa

nella

fef-

armonica 2 3

Ma

le

note muficali della rifoluzione


L z

TR<ATT\ATO Di MUSICA.

g4

ne

fono identiche

delle diffonanze

co, come
tutte

no

diffonanze fuddette

le

con

a ragguaglio

le, che vi ritornino

per tuono
cos

tica

ratificale-

rifoluzione delle diffonanze,

operarfi nella

perch cosi infegna

none

partirono. Ma imponbievidente) f non difendendo- a ragguaglio


^eccettuata fempre la ottava ) ; dunque in pra-

legge, con cui

coni'

e lernituono

deve

dell'

rifolvono nel loro principio, a cui ritorna-

fi

la fteffa
(

note muficali del fiftema armoniefempio 4 qui addotto. Dunque

alle

vede nelle note chiufe

fi

e dimoftra

includente tutto

prefente fiftema

il
il

nota

fonante

e'on

che a- ragguaglio

dlia dijfonan^a

fi

opera,

1'

ottavo Cadiffonanze ~

fia

dirnoftrato fin qui fopra le

che la dijjonan^a fia apparecchiata da nota condonante unsona

come

Sia per

risoluta

d'incenda per tuono>,

'

femituono.

Confumate

dimoftrazioni degli efempi

muficali- 2,3,4, e per veconfonante, e diffonante, giova difeendere al particolare , acci una volta finalmente fi arrivi- a formar giufta idea delle confonanze, e diffonanze muficali .E certo in primo luogo, che nel prefente fiflema g' intervalli, .0 fiatle

duta in generale

natura de' due fiftemi

la

ragioni di ottava, quinta

ilo

nanti

non come

armonica

dalla feftupla

ed certo, che in pratica

integranti*

me

quarta ec. non poffono confiderarfi confo*

infeparabili

fi

confiderano per

elementi primi componenti la. feftupla.


forza, che vi fia nella pratica.

Non

di
f

cui fono part;


confonanti, coi

potendo effervi errore nef

fiflema,

Date in contrappunto
di quinta formato

Dlafolr

due parti feguenti,

Te- ]|-^4-je-fr4-ft

del

fo con Cfolfaut del

diffonante

le

r\

\-~M1"

&

fi

I
l

"

'"

'
'

Qua

mi,
i,

un'
un errore,
7.
quanto dirlo- gy. <!
to fenfo di con-^ Z~ )
fempi
pio ,. le due D
fonanti , ma non
te

'

fi

E
;

#>

fi'

w
\

q
~|

"

domanda,

f-

1'

intervall

da Gfolreut del Baffo con


nore ,. e da Ffaut del BafTenore fia confonante, o
lunque delle due fi affer.perch. tanto confonannante in legittimo, eftrettrappunto . Come ft lv e*
quinte fuddette fono- conin forza dell' intervallo di

quinta, bens in forza di tutto 1' accompagnamento dell' armonia , cio


di terza, quinta ,. ottava, che s' intende infeparabile da Gfolreut, e Ffaut }!
come Baffo fondamentale. E quello accompagnamento dedotto dalla fe*-

iupkjcome.

fi

vedr a fuo- luogo,. Alle

iteffe

due

parti

fi

fctopon-

8a

TR^TT^TO
ga
ed

terza parte

la

ecco

le

note

identico

fteffo

diflbnanti

intervallo
il

DI MUSICA.

&

nelle

Dunque

85

eferhpio,

neli'

muicali

fecondo

diffamante

quinte

due

precife

fteffe

come

lo

confonante,

di ve rio

rifpetto

Dunque per deterF armonia


confonante
o di (Tonante biminarlo o
,
fogna fupporre tutta 1' armonia Ma queDunque V errore
lla la feftupla
tutta

di

nella pratica, la verit nel prefente

fi-

ftema.

fC

E' certo in fecondo luogo, che dal preferite


in particolare la

perfezione maggiore

tegrante la feftupla armonica


ziale dell'

armonico fiftema

La

ed a priori

La

fia

ciafcuna ragione in-

di

ottava

Dunque

vien determinata

fiftema

o minore

dupla

l,f

j..,'l

principio poten-

perfettifma di

la

quinta, il principio
attuale del fiftema armonico, di cui la ragione determinante. La quinmaggior forza
ta dunque far perfettiflma ragione confonante , ed avr
fifca della ottava
Per ifeoprire la natura delle ragioni conlecutive , fi
torni agli efempi muficali 2,3, annerii alla Figura VII, e fi oiTervi di
nuovo ci, che gi fi offervato. Neli' efempio 2 dopo l quinta Cibi-'
tutte le

ragioni confonanti.

fefquialtera,

fia

II
I

2, Gfolreut 3, fuceede

faut

reut

40

fi

a quarta formata da Gfol-

3, Cfolfaut 4.

trova Gfolreut

la fefquiterza,

confronto di Gfolreut 3

dimoftrato

mezzo armonico

neli'

efempio muficale 3

della dupla

formante una quinta col termine grave Cfolfaut. In tal


confronto l trova la quinta fempre armonica e neh' efempio

jj

e neh" efempio 3
fi

A confronto

poi di Cfolfaut

trova neir efempio 3 Ffaut

dell' e

dimoftrato

4*5

21
-eC.0. cmima

fempio2,

fi

,.

mezzo

aritmetico della

formante una quarta con lo fteffo termine


grave Cfol
faut. In tal confronto fi trovala quarta neli'
efempio 2
armonica , neli' efempio 3 aritmetica . Dunque
*
di
do PP ia
natura . Dunque non pu effer perfetta ragione
*-
CS-tfua
YtCL
^"
effendo cojr
mune a due iftemi in confronto. Dunque la
fefquiterza, o fia quarta ragione confonante imperfetta. Dopo la quarta
fuceede neli' efempio 2 la felquiquarta , o fia terza maggiore formata da
fteffa

dupla

"

'

11

Cfolfaut

4 v Elami 5

confronto

neli'

efempio 3

fi

trova

Elami 4$

TR*ATT\ATO DI MUSICA.

$6

mezzo armonico

della fefquialtera. formante -^7


In. tal J
tma terza maggiore col termine grave Cfolfaut
p
confronto fi trova la terza maggiore -fempre armonica, e [T
Dunque la fefquiquarnell' efempio 2 , e nell' efempio 3
C&ter%a
niayjiOYZ.
ta , o fia terza maggiore ragione confonante perfetta
nell'
eim
fefquiquinta,
terza,
quefta
fuccede
pio
2.
o
fia
minore,
la
Dopo

djmoftrato

..

formata da Elami 5
Elaf 50 dimoftrato

-,

-Gfolreut 6

confronto, nell' efempio 3

mezzo aritmetico

-~,

della, fefquialtera

trova

fi

JLa.
formante ima terza minore coi. termine grave Cfolfaut
In tal confronto fi trova la terza minore nell' efempio 1/
q
aritmetica . Dunque di
nell' efempio 3
2 armonica
v onore
doppia natura.. Dunque non pu effer perfetta ragione,
Dunque la fefquiquinta , o
effendo comune a due fifbemi in confronto
fia terza, minore, . ragione confonante imperfetta.
quanto fi dedotto della perfezione della quinta , e terza maggioe terza, minore corrifponde filcare,, e della imperfezione della quarta ,
....

<

CjH^^^Z

,.

..

mente

la

corda una di

XX

fono

identici a

faut 2

tre.

fuoni

perch

due fuoni

Gfolreut 3

efempio 2

formante

confenfo 3

ii

la

quinta eoa

con

Cfolfaut

11

3,3,

s.

Cfol-

ad Elami 5 formante la terza maggiore

natura include

di

efcluds 4.,

Cfolfaut

forma

la

quarta

con.

Se

la

GfoU

3, Gfolreut 6 forma la terza minore con Elami 5 ), . fegno tfico della perfezione di quelle ragioni, della imperfezione di quelle.. Dunque cosi , fificamente, e dimorrativamente, come fi dedotto.
Non cosi in pratica. Il prefente fiftema conviene con la pratica, nella,
ottava, e quinta, come ragioni confonanti perfette. Non conviene col rimanente, eh' la quarta, e le due terze, maggiore, e minre.. La. quarreut

ta in

pratica

fi

intefa, e s

equivoco fpiegato altrove


fette,

perch poffono

intende or confonante, or diifonante per T

Le

alterarti

due terze fi chiamano confonanze impercon gli accidenti


ufi-cali di ^r, e di
j

in terza,
cambiando la terza maggiore t^\-lcIa minore
per
h "*
p cr fo
;
la terza minore
in
m
per
terza maggioTT
^C te-rzasnaggio
!g O

^_

..

T?\."i

>:

bu

In
Quefto concetto
tutte

le

altre

un errore.

La

confonante,, comeed imperfetta, perch'

quarta ragione

contenute nella feftupla armonica

di

MUSICA.

TR</fTT<JTO DI
Che

%^

due terze fi concepifcano alterabili


e
confnanze
ratificali
per
fiano
accidenti
imperfette , ripugna a due
dagli
*
armonico, e aritmetico; e per nego affolutament la loro poffiftemi
natura a confronto.

doppia

di

le

i,

Nel

alterazione in tal fenfo, e concetto.

fibile

cafo pratic

addotto non

ne la maggiore in minore, ma
fi cambia la terza minore in maggiore ,
fiftema neh" altro, e fi pafla dall' armonia di terza magl cambia un
giore all' armonia di terza minore ( e cos pei contrario ) non fo
iamente per la terza cambiata, ma per F ordine cambiato delle ragioni.
E per la terza non pi quella del rifpettivo fiftema , ma una terza
affatto diverta. Ecco H efempio chiariffimo
terza maggiore
terza maggiore
DO
-del fiftema armonico,
del fiftema aritmetico

terza

minore
armonico

del fiftema

Dunque
terze

perfette.

falfo

pratico

il

terza minore

.Q.

Uj

1t&

C-

/2^

0=

del fiftema aritmetico.

concetto

della potfibile

..

in confeguenza falfa la deduzione

Refta dunque vero, che

<2

alterazione

delle

due

che per fiano confnanze im*


terza maggiore ragione confonante

la

La terza minore ragione


confonante imperfetta, perch' comune a due fiftemi in confronto.
Da quefti due efempi pratici , e da quanto fi ftabilito nel fiftema,
due cole fi fanno pi ch'evidenti. La prima fi , che in quefto fiftema
non ha pi luogo quella tale oppofizione, in cui fi contiene intieramente
perfetta, perch'

la

intriiifecamente

idea avutafi fin

ora del

armonica

mufcale fiftema g ed , che

fuperfua, la feconda diminuita,

il

tritono, la

fe-

comporti da due fole voci*


o fuoni, fono per f, e indipendentemente da qualunque fiftema ingrati
all' udito ;
e pei contrario la ottava, la quinta, la quarta, le due terze ec. intervalli egualmente comporti da due fole voci o fuoni > fono per
f grati all'udito. Tale oppofizione qui non ha luogo, anzi una prova
evidenti Mima della verit del fiftema. In genere non fi ha la formazione
tta

intervalli

Non fi ha la fcala mufcale,


armonica. Si vedr nel feguente Capitolo. In ifpecie il tritono fi ha dal genere diatonico; genere primo, e univerfale, perch immediatamente/ dedotto dalla feftupla armonica
La fefta fuperflua*
la feconda diminuitale, fi hanno da due generi , cromatico , Enarmonico: generi fubalterni , e dedotti. Si vedr egualmente nel feguente Cadel tritono, f
f

non data

non

data la fcala mufcale

la feftupla

pitolo. In individuo dico, che intanto

1'
intervallo dei tritono ingrato
udito, inquanto la nota grave Ffaut divide aritmeticamente la ottava
Cllfaut, cfolfauty e la nota acuta Bmi divide armonicamente la quinta

all'

Gfol-

TR*ATT^TO DI MUSICA.

88

Gflreut, Dlafolre.- che vuol dire quella quinta, eh' fondata fopra Gflreut divifore armonico della fleffa ottava Cfolfaut, cfolfaut. La congiun-

zione di quelli due mezzi, in cui refla bafe e fondamento

dell' armonia
armonico fiftema, da cui deve deQuando dunque s' inverta f
fumerfi T armonia integrale, e la fua bafe
ordine foftanziale, e fi ponga in grave un termine per natura aritmetico
a confronto di un termine acuto per natura armonico, certo di certez-

la nota grave Ffaut, ripugnante

all'

za dimoftrativa, che vi ripugnanza nella pofizione. Dunque far certo


all' udito. La mia
propofizione s precifamente vera , che ponendo per bafe , o fia termine
grave Bmi , eh' 1' armonico , e per -acuto Ffaut , eh' 1' aritmetico , 1'
intervallo perde la fua afprezza s fattamente, che pollo a confronto dell'
inverfo, fi fente da chiunque la notabiliffima differenza . Ma tuttoci
una prova del fiftema generale, di cui deduzione , e confeguenza / e
di certezza fifica, che tal intervallo far ingrato

cos

a ragguaglio della natura degli altri intervalli.

Dunque

ec.

La

feconda cofa evidente fi una confeguenza } ed la neceffn di


dover dedurre la natura intrinfeca delle conlnanze, e la loro perfezione,
e imperfezione dall' armonia integrale , e non dalle parti , o fiano ragioni integranti.

come gi fi dimoarmonica, da cui 1' armonia di terza maggiore/ la feftupla aritmetica, da cui 1' armonia di terza minore. Di quelle
due armonie la perfettiflma , e la immediatamente voluta dalla natura^
( com' chiaro ne' fenomeni ) quella di terza maggiore, cio la feftupla armonica, a di cui confronto fi trova molto meno perfetta 1' armonia di terza minore, cio la feftupla aritmetica. Dunque dalla maggiore,
o minor perfezione dell' armonia dipendendo a ragguaglio 1' effetto , eh'
la confonanza, biibgna indagare in che confida la maggior perfezione della feftupla armonica. Quella confifte nella maggior, e pi perfetta unit
del fuo principio, e della fua radice dimoftrativa armonica , eh' il cirQueft' armonia integrale la feftupla in genere,

flrato;

in

ifpecie la feftupla

colo perfettamente uno in

ticamente

il

in f fteffa.

tro,

come

terzo fuono

Non

cos

la

fteffo, a cui

come

radice

feftupla

per f linea retta, e

corrifponde tficamente, e iden-

fifico-armonica

aritmetica.

come

Il

perfettamente una

fuo principio

divihbile in parti

eguali

il

diame-

e per

deduzione de' feni dimoftrativamente imIn fatti


ponibile, f non fupponendo il diametro divifo in parti eguali
il fiftema aritmetico dimoftrativamente dedotto nel prelnte fiftema, dedotto per fomma di parti eguali , che fono gli avanzi , o complementi
delle frazioni armoniche. Quelle fono impre unit per propria intrinfeca
natura; quelli fono fempre imme di unit per propria intrinfeca natura.
E quella la radicai differenza de' due fiflerni , quale in lbftanza fi riduce alle due figure, Circolo ifcritto, Quadrato circolcritto, che vuol dire alla prima pofizione del prefente fiftema. L' crmonia di terza maggioaritmetiche. E' manifefto nella

..

re

TR^TT^TO DI MUSICA.

%9

te procede dal circolo dimoftrato per intrinfeca natura armonico . L' ar*
monia di terza minore procede dal quadrato dimoftrato per intrinfeca na
tura aritmetico. Alla natura del circolo corrifpondono li fenomeni fificoarmonici Alla natura del quadrato corrifpondono li fenomeni fificoarit.

timpano

tamburo

qualunque Cilindro
quadrato , tanto
1
pi perfetta 1' armonia di terza maggiore dell armonia di terza minore
e a ragguaglio le parti integranti la rifpettiva armonia Perch quantunque fia vero, che le ragioni integranti le due feftuple armonica, aritmetica, fiano le fteffe, cio ottava, quinta, quarta, terza maggiore 5 e ter-za minore non vero per , che la ottava della feftupla aritmetica fia
eguale di perfezione alla ottava della feftupla armonica
Ne' due fiftem
1' ordine
foftanza , e cofa reale y e quindi la ottava pofta nel luogo gra
vidimo della feftupla armonica pi una, e in confeguenza pi perfetta
della ottava pofta nel luogo acutiftimo della feftupla aritmetica , e cos a
ragguaglio di tutte le ragioni integranti
In oltre abufivamente chiamo
quefte ragioni integranti le due feftuple
rigor dimoftrativo fono integranti la feftupla armonica , di cui fono parti fono componenti la feftupla aritmetica, eh' la loro fomma. E per tanto pi fono di unit intrinfeca al fuo tutto nel fiffema armonico, di quello fiano nel fiftema aritmetici

quali

tra'

il

fonoro. Quanto pi uno in f

fia

fteffo

circolo

il

del

metico.

Premeffe

tali

za maggiore

nozioni

fpiegazoni forza definire

unit fificoarmonica

integrale di voci

armonia di tero fuoni contenuti

1'

L' armonia di terza minore , unit fificoaritmetica integrao fuoni contenuti nella feftupla
ragguaglio le ragioni dell'
armonia di terza maggiore, unitadi fi'ficoarmoniche di voci, o luoni integranti la feftupla. Le ragioni dell' armonia di terza minore, unitadi fificoaritmetiche di voci, o fuoni componenti la feftupla. E f quefte fono
le vere definizioni rispettive a' due fftemi , armonico , aritmetico, 1' armonia del fiftema diflbnante dovr definirli , unit fificogeometrica di voci , o fuoni fondati nella feftupla

nella feftupla
le

di

voci

Quanto
le

fiano lontane quefte definizioni dalla

confonanze, e diffonanze,

Sig.

ella

in quefte definizioni nulla effendovi di


neceffit fifica, e dimoftrativa, forza

Conte

mio

idea avutafi

arbitrio

cambiar

fin'

ora del-

vede, e lo intende.

lo

la

tutto

Ma

effendovi di

vecchia idea nella nuo-

va.
dir, che in tal

modo

definir 1' armonia, non la confonanza, e


confonanza, e la diffonanza l'effetto ili*
feparabile dall'armonia rifpettiva
e per definita la cagione, definito
Si

diffonanza. Rifpondo, che

la

1'

effetto,

ma

unit

ragguaglio della cagione fuccede

come cagione,

per gradevoliffmio

all'

nanza meno perfetta,

effetto. Dalla perfettifficonfonanza come effetto, e


udito. Dalla unit meno perfetta fi ha la confoper meno gradevole all' udito
Cos a ragguafi

ha

1'

la perfettiffima

glio

TR^TT.4T0 DI MUSICA.

p
pilo

il

mai ben

fi

tutto, e le parti di ciafcun fiflema. Si avverta fola mente

meno

intefo

fiflema diffamante

il

non

neir effetto, che pure dipende dal fenfo. Si definita

za un' accordo

voci, o Tuoni ingrato

di

udito.

all'

che non

ma nem-

folo nella cagione,

la diffonan-

Io faccio giudice tut-

Mondo

muficale di buon fenfo , e mi dica , f veramente la ben difdella nona


della undecima
armonia
o quarta , della terzadecima
pofia
o feda, della quartadecima, o fettima ( diffonanze tutte ) Ha cofa ingrata
to

il

udito. E' tficamente imponibile

all'

Ha

nel circolo.

confronto

dell'

beniffimo

armonia

terza

di

perch

minore

definizioni delle confonanze

Ecco

udito.

il

Nella corda fonora

Da

ci

unit

ed

deli' armonia di
comprenda, f le

fi

potevano

diffonanze

vero confronto, e

molto pi

terza maggiore fa conofcere la fua diverfit.

dell'

modo

nel fuo

fuo gradevole per f, e folamente polla a

il

dipender

dai

fenfo

vera idea.

la

un monocordo, nella corda pendola fonora rag-

di

guagliata co' numeri quadrati de' pefi eguali

la

unit deile ofcillazioni e-

quitemporanee comune a tutte le tre proporzioni , armonica di terza


maggiore, aritmetica di terza minore, geometrica delle diffonanze. Della
i

2 3 ec. nella corda del monocordo , e de' pefi


ec
lie
ll
corda
a
pendola
fonora nota comunemente la unit del1,4,9
le ofcillazioni equitemporanee . La inverfione della proporzione armonica
effendo la proporzione aritmetica , fuccede tficamente lo fleffo ; e balla

armonica

proporzione

111

riflettervi

perch

iii

re

,i2,i<5

ec.

iiiiii

nica

fi

45

ec.

111

11

ca di

5?

Nella proporzione geometrica

deve fucceder lo

6 7 8 9

dica di

noto

fia

12 6

ec.

da cui

Se

9 fono

le

fleffo in

feparando

4 6 9

o pu-

forza della progreffione armo-

111
578,

iir
4 6 o;

refla

vibrazioni della intiera

lo fleffo

armoni-

progreffione

tutte infieme

equitemporanee , lo faranno egualqualunque modo


Dunque la unit delle vibrazioni, o fia ofcillazioni equitemporanee genere univerfale di unit,
in cui convengono tutte le tre fuddette armonie. La cagione a priori il
circolo, da cui in genere procedono , e fono contenute , ed cagione,
fino a

mente feparate,

come uno per

e divife in

fiia

zioni de' pendoli

mente cadente
il

comune

di

intrinfeca natura

fiano divertite dalla

nel ritorno al

fuo principio,

il

che

nulla a ci oliando
linea circolare dal

fuo centro*

tficamente

ma

badando

pefo

le

ofcilla-

eccentrica-

che circolare

fia

chiaro. In forza di quello principio

unit manifeflamente falfa la propofizione

ni equitemporanee fiano la cagione delle confonanze,


le

che

diffonanze, n vi bifogno di prova.

il

che

le

vibrazio-

fuo contrario del-

Non convengono

n poffono
con-

TRATTATO

DI MUSICA,

pi

confonanze nella imr^", come principio eli


convenire le
armonica la unit, come il tutto* delnatura
della
Principio
quantit.
come
la minima parte .
unit,
Effendo compofta
aritmetica
la
natura
la
due nature , armonica , aritmetica ( fi dimola. natura geometrica dalle
ftrato nella formazione de* feni ), ha il fuo principio nella dualit, e noni
diffonanze con

nella unit

Dunque

le

Non convengono

ec.

le

diffonanze nella unit della

radice ffica del terzo Tuono con le confonanze dell' armonico

fi

(tema, di

cui propriet individua, e particolare la radice ffica del terzo fuono ad

non

efclufiqne

folo delle diffonanze

come

ritmetico fiftema,

ma

confonanze

ancora delle

deli* a-

Non convengono

dimostrato a fuo iuogo.

fi

fi-

nalmente le diffonanze con le confonanze nella unir del feftuplo periodo, e compimento, in cui convengono tra loro l' armonico, e 1' aritmetico fiftema. Dipendono bens dalia natura circolare della feftupla > di cui
fono legittime deduzioni

Le

confonanze poi

comune

genere

nit con

pla eftenfione

nenti la feftupla

l*

armonia

fiftema

o Sa F armonia

terza maggiore

di

terza maggiore nel genere

di

in confeguenza delle

eguali

integranti

alle

ragioni
la

terza

di

e delle diffonanze nel

unit delle ofcillazioni equitemporanee.

di

armonia

1'

aritmetico

dell'

minore conviene con

Conviene

in u-

della feftu-

particolare

bench inverfe ) compoarmonica. Conviene e-

feftupla

gualmente con 1' armonia di terza maggiore nella unit , come principio
primo di quantit; febben quelta come minima, quella come inanima.
Il diverfo rifpetto non diftrugge la intrinfeca natura del principio comune, eh'

la

unit, e lo fteffo

Appare

eftenfione.

quitemporanee

in

fi

inverfe della

dica delle ragioni

oltre, che offervato

il

numero

delle

feftupla

ofcillazioni e-

della feftupla aritmetica,

in tal rifpetto convenga in unit con

l'armonico fiftema,
progreffone
zi

i*i

numeri
armonica
non j an-

perch,

fono certamente in

fuddetti

Appare

certo effervi

comune

olciliazioni

lazioni

Se

il

ma

nel

modo

numero
numero delle

intender

d'

errore
il

delle

Z Q
^.^^a *M

infeparabile dagli archi

formati
i

proporzione

armonica

dalle ocillrzioni

fteffa

e in

conse-

certo- di certezza dimotrativa

123

ec

le

proporzione

fommate

aree
1

delle ofcillazioni fono- nella

*,

guenza dair area contenuta dagli archi,


che nella

-fo

oicil-

la

degli

archi

2 3 ec; e nella propor-

ido^

TR^TTvfTO DI MUSICA.

?2
zione

1,2,3,

arirmetica

fono

nella

proporzione

fteffa

AB

Mentre

AFB, AC

AGC

1,2,3

ec.

Ecco

^>^

dimoftrazione.

la

-p

ofcilla

una

volta

per

i'

arco

ofcilla

due

volte

per

arco

tre

volte

per

1'

arco

--"--^ ---D C E,

AD

AHD. Ma

ofcilla

per

dimoftrato

da'

quadrati,

dell'

area dell'

che

1'

area

dell'

arco

AG C

arco

AFB;

area

dell'

v
l

arco

due volte, mentre


*
di

uno

1'

AHD

area dell' arco

AFB.

Dunque

AB

ofcilla

deli'

ofcillando

AG

una volta,

former due archi

AGC

nelle loro

Dunque fommate

aree.

faranno

i;

e lo fteffo a

ragguaglio di

AD 3.

Dunque mentre AB' produce

nel fuo arco area

AC

1,

AD

produce ne' fuoi due archi rea 2,

3 ec-

ne' fuor tre archi area

Dunque le aree fommate degli archi rimangono in proporzione armoni*


ca, come fono le linee producenti gli archi
N giova l oppofizione ,.
.

che pu farfi dicendo, che non fi l f gli archi fiano di circolo , o di


curva in genere; e per la dimoftrazione fuppone ci, che fi deve antecedentemente dimoftrare. Ci nulla giova, perch nulla deroga alla fuddetta dimoftrazione, quale nuli' altro prova

area dell' arco

AFB

come

all'

area

n deve provare
dell'

arco

fenonch-

AGC,

come 4;,

AHD

come 9. Siano archi di circolo, fano di curva in gefaranno fempre archi fimili . Dunque fempre vi far tra le loro aree
la dimoftrata ragione . Ci dimoftrato , e premetto; che il numero delle
ofcillazioni delle corde in progreffione armonica fi dica univerfalmente efarco

dell'

nere

fer in progreflione aritmetica

1,2,3,4,

ec.

perch mentre

I;

corda 1

una volta

,
la corda 2 ofcilla due volte , la corda 3 tre volte ec. 1
pretenda ben detto, e intefo, quando le aree fommate degli ardelle ofcillazioni fono dimoftrativamente in progreffione armonica;;

ofcilla

e ci
chi,

la

fi

quando

il

numero 2

nuli* altro

lignifica, f

quitemporanee ad una ofcillazione di

non

le

e per

due

ofcillazioni

come fommate ,

di
il

e-

nume-

1.

ro 3

le tre ofcillazioni

equitemporanee di 3, e per come fommate ec;


quan-

TR^TT\ATO DI MUSICA.
quando

Io fteflb

numero

fegno

guali nel fenfo ftretto della


(

cafo

dimoftrativo

numerazione

p$

quantit

di

delle ofcillazioni

di

parti

ine*

tutte ineguali

1' attrazione
del numero delle ofcillazioni
non avrebbero quel numero , f non fofleror
quello non errore , non fo pi qual pofla ef-

fTurdo

in cui diventa

dalla loro quantit, perch

quante come fono


ir errore.

Ma

) ;

tuttoci di pafTaggio.

In due generici unit non conviene, e non pu convenire 1' armonia


di terza minore con 1' armonia di terza maggiore , cio nella radice fi.flca del terzo fuono , e nella relazione al rifpettivo principio
La radice
fifica del terzo fuono, come fi detto, propriet Angolare dell' armonico fiftema , quale ha per fuo immediato principio il circolo , eh' la
fua radice dimoftrativa . Il fiftema aritmetico non ha , n pu aver tal
radice , perch ha per fuo radicai principio il quadrato . Indi per confeguenza la relazione diverfa, perch diverfo il principio. Refta dunque,
che la fola armonia di terza maggiore abbia in f ftefTa cinque generi d
.

unit* e fono, la unit delle ofcillazioni, del feftuplo periodo, del principio primo di quantit, della radice fificoarmonica del terzo fuono, e
della

immediata relazione

al

circolo,

come uno.

e diftinta perfezione. Il fiftema aritmetico,

nore ha in

feftefla

tre

fia

Indi la fua particolare,


1'

armonia

generi di unit; e fono, la unit

di

terza mi-

delle

ofcillazio-

ni, del feftuplo periodo, e del principio primo di quantit . Il fiftema


geometrico , o fia delle difTonanze ha in fefteffo un folo genere di unit
ed la unit delle ofcillazioni. Cinque, tre, e uno, e tutto nel circo
fo- Tanto balli del terzo Capitolo, eh' quafi riufeito un Trattato .-

G A*

?4

CAPITOLO
Bella Scala

e.

Origine

del

QJJ

A R T O.

Genere pratico

Ufo-, e

Confeguen^e

Muftcale,
..

congiunta la melodia, o fia cantilena. Se


cantilenalo dalla cantilena fi abbia l'armonia,

ALI'niaarmonia
la

to nel capitolo antecedente nel fiflema armonico, in cui

armonia
li fi ha

il

dall'

armo*

vedu-

fi

tutto, eh'

1'

deve fupporfi innanzi le parti , dalle qua,


la cantilena. Lo fteffo fi vedr nel capitolo prefente. La differenza tra armonia, e cantilena fi , che nell' armonia le voci , o fuoni
fono equitemporanei ,. perch fono tutti in unit integrale/ e per fono
tutti nello fteffo tempo. Nella cantilena le voci, o fuoni fono iucceffvi
perch non fono in unit integrale ,. ma individua j e per non fono nei

tempo

fteflfo,

la fcala

unit integrale

la

ma

comune

fucceffivamente
di terza

Il

pratico efemplare

della cantilena
/"">

da

cui

-,

terza minore

(dedotta la fcala di

In quella

maggiore,

chiamati minimi

componenti mufica*due ragioni fefquiot-tava, e fefquinonay li femituoni dalla ragione fefquidecimaquinta. 11 pri-mo tuono fono fegnato in ragione fefquiottava , il fecondo in fefquinona , il terzo in fefquiottava , il quarto in fefquinona
il
quinto in fefquiottava^ e per tre fefquiottavi , due fefquinoni
Quelli fi chiamano,
maggiori , quelli minori a ragguaglio della ragione
Li due femituoni fopra legnati' fono in ragione felquidecimaquinta , e fi chiamano maggiori,,
perch' vi un' altro femituono pratico , che nafee dal ^^ aggiunto alla
nota naturale,.
$T% c ua ^ ^ n ra 8 I0ne ffqu"r.vntefima quarta, e pe-r minore del rg
femituono naturale delia fcala. Di quella fcala,,
li,

fcala

fi

trovano

cio tuoni, e femituoni

li

/- li

cos

tuoni formati dalle

..

'

mi componenti fiamo debitori agli antichi GreF abbiamo adottata come ottima , perch la pi icmplice , e fecondo natura .
Dico la piti femplice , perch i Greci tentarono 1' ufo di componenti pi minimi , e per divi-fero la cantilena
in tre Generi, Diatonico , Cromatico , Enarmonico
La fcala foprafTegnata la naturale del Genere Diatonico, e per il femituono in ragione fefquidecima quinta . il minimo intervallo del Genere Diatonico. Ale di
ci,

tali

mini-

ff

tri

TRJfTT^TO DI MUSICA.
femituoni di minor ragione tifarono

stri

Greci

ma

95
Ge-

divifero

li

dal

Altri ancor pi minere Diatonico e formarono il Genere Cromatico


nimi e formarono il Genere Enarmonico. Di quelli tre Generi il Dia.

tonico

fempliciffimo

il

fecondo natura

come

Greci , cos dopo migliaja


far fempre . Perch quando in pratica

verfale tra gli antichi

in pofTefTo uni-

fa

d'

anni tra

noi

mo-

adopri

intervallo

minore del fefquidecimoquinto , 1' orecchio di chi efeguifce , e


colta non regge a cos fino, e minimo accordo. La fperienza

lo manife-

derni

fta

e lo

perch

confonde

fi

fefquidecimaquinta
quarta
fla la

ramen-

Jfj

o %

r\ VCL

r
-

nicoy cio

fomma

in pratica

la

fomma

difficolt della efecuzione di

quello

Ci

dalla pratica

fi

'

dimoflrativa di ciafcun Genere; non gi fecondo

fecondo

il

balli per iflruzione fuf

comune

gazione , e formazione de' due Generi Cromatico


tanto pi inutile , quanto che nei prefente Capitolo

ma

ritenuto

facilit della efecuzione di quello

univerfale riabilito lenza impegnarli in fuperfue erudizioni

chi a>

femituono di ragione

il

Genere Enarmonico

il

fidente di quanto dagli Antichi

ci

di

col
femituono di ragione felqui ventlima
bench ancor quello fia fecondo natura. Que
vera cagione , per cui fi abbandonato intie
te

Diatola

pur troppo

fi

e dal confenfo
,

e nella foie-

cofa
Enarmonico
,
vedremo la forgente
nomi importi da' Gre:

loro intrinfeca natura-.

la

Procedendo col mio metodo ho debito di dedurre dal prefente fiflema


fteffa fcala, e gli Melfi Generi, f tale fcala, e tali Generi fono voluti
dalla natura. Premetto effer tficamente , e dimoftrativamente certo, che
e marina , non
la fcala de' Corni da caccia , delle Trombe da fiato
intieramente la fcala fopraffegnata j e pure in tali finimenti non vi ha
luogo l'arbitrio umano, ma la loia natura. Ecco le due fcale a confronto
la

atm

9
Scala de
1

-alinimenti

iuddetti

comune.

\l

n
Primieramente nella
pi, eh'

&\\h.
g
o y
~

me=^
SE

Scala pratica

. >
g

,.
tu

Vr7r

-e-

fcala de' fuddetti

^S

zrr .

-4

-Q-

flrumcnti vi una nota mufica-

non vi , n vi pu effere nelcomune. Secondariamente la quarta , e feda nota della


fcala comune inferiore non fi accorda con le relative della fcala fuperiorej e per quello non vi ho polla la linea di congiunzione , come nelle
le

di

la

fettima nota, quale

la fcala pratica

al-

TRJITTJITO di musica.

96

accordano tra loro all' unifono , e fono identiche dimoftrativamente. Perch dove nella fcala fuperiore vi la ragione di il
a io tra le due note terza, e quarta, nella fcala inferiore tra le due note relative terza, e quarta vi la ragione di \6 a 15, cio il femituono maggiore. Dove nella fcala fuperiore vi la ragione di 13 a 12 tra
le due note quinta, e fella , nella fcala inferiore tra le due note relative
quinta, e feda vi la ragione di io a 5?, cio il tuono minore. Dunque concludo efter dimoftrativamente , e tficamente impoflibile la dealtre tutte, <juli

fi

duzione della fcala pratica comune dalla fcala

armonica de

fuddetti

ftru-

menti naturali

Ma

nel prefente fiftema effendo tutto dedotto da' principi fifco

moftra.tivo dell' armonia


ne' principj

integrale

ho debito

di

Principio primo dimoftrativo la

fteffi.

quella ridotta a proporzione geometrica difcreta con tutti

VII.) proceder
ne, di cui fono radici quadrate 1' eftremo, e i mezzi
r nella dupla, e ne' fuoi mezzi, come in radici, Ma
fi

dimoflrato

integrale

Ma

propofiz. feda, figura

le radici

armonia tficamente
fuddetti

e di-

li

tal

quattro mezzi

la feftupla

eftenfio-

della dupla.

armonia

1'

pe-

feftupla

dimoftrativamente fono lo fteffo , che le bafi dell'


Baffi fondamentali . Dunque tutti li termini

cio

perch tutti egualmente radici quadrate

deduzione
dupla in genere. Da

ricercare

fono bafi

dell'

armonia

ci in genere.

Da

quella

dipende

propofizione

quinta diminuita

che in pratica

la

nozione intrinfeca della natura della

adopra come Baffo fondamentale

&*

z:

La

mezzo

geometrico 84
per giuftamente in pratica Baffo fondamentale, fe\;zj
fu a

radice dimoftrativa

il

#eZI
te
jgfe
Z2o

ben

tra

il

femituono maggiore

~
mezzo 84
>4. fi\.
:.v "TT
rr^r\.
u
/*vn
ladifferen- v
trinfecadi-

2&J&-

maggiore

(
l

llllltl
in
nu-"

<tt \,
s

za di

la

vifio-

fefquiottavo

dimoftrazione chiara nel prodi 14 per 15-210, di


20 per
dupla ,
e
ragion
210, 420
420;

~ZT :
~3E_ J*SL

e il femituono tonnato dal


meri primi 21 , 20 ) vi fia
63 a 4. Per altro la inne dimoftrativa del tuono

-Q-
-e-

quella.;

^p

5=

p-72, di 6 per 6-36 ; cio


e
come
72.
8,p, fono li mezzi formanti il cen36,
tro geometrico difereto della dupla d, I2y cos il centro

il

prodotto

di

per

15lf> 21-20

fteffo

p,8,

diviio nelle ragioni preducenti la dupla,- quali ragioni foftanzialmente fo-

no

TRjtrr^ro di musica.
mo

la formila di

6% 8

6 9

di

anneffi.
(

di

12

14

15

IO

21

VII

che

fi

rileva negli efempj muficali

note

le

91
6 t S t p,iz

,*

dupla geometrica difereta.


Jn fpecie poi, anzi in precifione
alla figura

8,12;

e di

muficali

dimoftrate mezzi armonico, aritmetico

della

40 45
,

dell'

60

dupla 30,

2,3,4,

efempio 3
) fono bali

11

armonia perch fono Baffi fondamentali delle due note relative 3 ,


2 , e delle relative Dlafolr , Ffaut dell' efempio 4.
dell' efempio
Cos egualmente fuccede nelle due note muficali 48,50,
armonico, aritmetico
dell' efempio 3 ( dimoftrate mezzi
d'

@X3l
E

""

~?

fio

40,60

della fefquialtera

nia

pj

formata

pio 2

).,

fono

quali

due note relative


dae note Gfolreut

dalle

dalle

bafi

5,5,
,

armo-

dell'

Bf

dell*

efem-

dell'

efem

tr

f
t

1?

te-'

Arizi in maggior precifione

non

'due mezzi della dupla

fi

trova

che neir armonia

vi fono terze maggiori

dipendente da*

perch quelle appar*

tengono alla fefquialtera, o fia quinta armonicamente divifa ; e fi tocca


con mano la distinzione dell' armonia procedente dal Baffo fondamentale
de' due mezzi della dupla dall' armonia procedente dal Baffo fondamenta*
fefquialtera
le de' due mezzi della
Sono due modi veramente diverto* di armonia. Perch la prima procedente da' due mezzi della dupla
bens in proporzione armonica rifpetto a' termini relativi dimoftrativamente dedotti Ma tale armonia non ancora determinata , e concretata j il che tanto vero, quantoch pu ridurli all' armonia di terza mi.

nore aggiungendo

Ma

non

cos

agli

rifpetto

zi della fefquialtera,

concretato
tivi

all'

note chiufe muficali


flj^, ^ ^
armonia procedente da' due mezJ L

fteffi
all'

termini

mento

>

di terza

dimoltrativamente dedotti

L-e-

'

perch quello

armonia

le

modo

maggiore

Ed

determinato,

fi

da' termini rela-

ecco provato

praticamente

del prefente fiiema nelle due ragioni/ dupla potenza

il

TJ
fonda-

armonica, e
per

T R^TTiATO Di

p8

MUSICA.

fefquiakera atto armonico , e per principio


per principio potenziale
attuale del fiftema. E' chiaro, che di quefti due modi di armonia il primo di maflima femplicit, perch' nella dupla; il fecondo di minor
_,

fefquiakera. Egualmente chiaro , che quefti


due modi fono nella tripla, come ragione di fiftema, perch fono inclu-

femplicit, perch' nella


i

fi

dagli eftremi

2, e

Ci premeffo

efempio 2.

dell'

ftabilito

diatonica. Si trafporti

1'

fa evidente

fi

armonia della

la origine

comune

della fcala

non tutta, perfiftema armoni-

feftupla armonica.*

ch fuperfliiay ma quella fola porzione, che determina il


co, fopra le tre prime note muficali dell' efempio 3, gi ftabilite di natura di Baffi fondamentali. La porzione di armonia, che determina il fiftema armonico', la quinta , o Ga fefquiakera armonicamente divifa
Le tre prime note muficali dell' efempio 3 fono 1' eftremo , e i
due mezzi armonico , aritmetico della dupla geometrica difereta

6,8,57,12;. (7\.
armonia

di

eflendo

primo
ftema

mo

mo,

21
e6 Y. u

il

il

altra legge

fuo principio

Dunque l'armonia
-

delle

Dico

fcala

comune

che

neceflit, perch

di

dell'

efempio 2

fempio 3 procedendo dagli avanzi del


di armonia f non la determinata dal

nelle

diatonica

patente

Dunque

la

il

prif

prif

fopraffegnataJ.

prime muficali dell' efempio 3 far.


tre armonie fi trova la origine della

note

in precifione di

ficali

porzione

tal

ma

armonico

e la fua cagione

tre

;,..

di arbitrio,

ftuplo fiftema

-<

dell' e-

non pu aver
eh'

non

<&t,

fe-

il

trafportodi quella

Il

precifione

in

ragioni

perch

La

feparate

pettive armonie; indi congiunte fucceflvamente


pratica della fcala per righe, e fpazi

di

note

muficali

precifione delle note


le

note dalle

tra loro

fecondo

tre
la

muris-

idea

verr in rigor dimoftrativo la fcala.

IL

n^nBj

f^r-cf^
7

per

corollario

cominciando dalla

trafportando in ottava acuta

le

prima

nota

mufcale

note gravi, verr la fcala

Cfolfaut, e

comune.

non 1' armonia dalla fcala.


Dunque la fcala procede dall' armonia
Dunque nel fiftema mufcale i tuoni, e iemituom non fono i minimi componenti; bens le minime parti fucceflive integranti.
Che
,

MUSICA.

T R*ATT*4T0 DI
Che quella
no fn\.

fi a

fcala

- Saranno

TT

comune in

la

precifione di ragioni,

faranno

tzn:

-9-

U__0

lT$Q i.tuhl.2.0

2.^.0

Dunque

far

tuono titano

ma a

la fcala

Dunque

eguale alla fcala

Scoperta, e {labilit
la

che veramente

ma non
il

non

1'

z6q

la fuddetta

I20

perfettamente accordato,

tafti

non

j)0~

__^o

Z"jr

La

ufo

l'

cagione

organo

1'

fi

l'

armonia

Ma organo,
difmifura ) non hanno

la

ottava; e quafi

La

fca-

e clavicem-

radicale

e cantanti

note muficali

in precifione di

organo per ben intuonare.


i

KO

Sem 11 >*

tuono
m
aq:_

I35-

JL

2,70 2i6

ufo direttori, e regolatori dell' armonia

moltiplichino

fi

Eu IL

in precifione di ragioni

Baffo organico rinchiude tutta

accordano con
( f

dall'

origine della fcala, vediamone


,

in precifione di ragioni.

balo coftituiti
fatto

m-ao

zgp
comune

la

tifa

fi

J.J2.

Setriii-

min:

gg
dimoftra. Sia-

fi

e fupnatori

D
fi

clavicembalo
intervallo

altro

tutti gli altri

interval-

e minori, tuoni, e femituoni fono


accordati per difcretivo temperamento , e non fecondo la ragione , o fia
forma dell' intervallo rifpettivo
Dunque imponibile 1' ufo della fcala
fuddetta in precifione di ragioni, perch in tal neceffario temperamento le
ragioni reflano alterate nella loro forma. Per averne idea concreta, nell*
organo, o clavicembalo tre terze maggiori, e quattro terze minori devono compire, e integrare una ottava
terze maggiori
li

di

quinte', quarte, terze maggiori,

QVtoua
terze minori

"otto.ua
Dimoftrativamente tre
va. 64.
80.
100.
02.$.

750..

625.

1080.

ottava

Dunque
maggiori

poo.

125.

delle terze

nel

maggiori non
quattro terze

arrivano a integrare la ottaminori eccedono la ottava.

128

ottava

64.

terze

\%g6.
1250.

temperamento bifogna accrefcer

la

forma

minori

perch

non

4,5

delle terze

bifogna diminuire la forma 5 , 6 ,


;
eccedano la ottava . Il peggio fi , che
quez

perch arrivino alla ottava

TRiATTUTO DI MUSICA.

ioo

quello tal temperamento non ha certa legge. Chi lo vuole eguale y chi pi

e meno partecipato, chi pi in un luogo, che in un'altro. Ci tanto vero,

quanto che prefentemente e in Italia, e fuori d' Italia fi fi udia molto per trovar quel^ tal temperamento ragionevole , in cui convengano, e fi accordinole
nazioni ( in ci tra loro difcordanti ) , le quali fanno ufo comune di quella
mufica, e di quelli flrumenti Ma il caio difperato, perch non vi luogo a temperamento nella forma delle ragioni di fnema ; e il pretendere
di diformar le ragioni con ragione contraddizione manifesta. Quefto cafo
ha pi bifogno di prudenza,, che d' altro; ed io lodo infinitamente il fensimento del Padre Valloti noflro Maeftro come il pi ragionevole di tutti , perch il pi, prudente. Egli, dice, che fi deve lafciare a' talli bianchi dell' organo tutta la loro naturale perfezione ; s perch fono li natu.

Genere diatonico; s perch di quelli nel fervigio Ecclelaflico f


maggior ufo: riducendo la mafi ma imperfezione a que' talli neche fono i pi lontani dal Genere diatonico , e di quali aiun' ufo-

del

rali

ne
ri

fa
,

In

il

offerva qual

oltre

Maeftro

dell' arte

fua

organo ( ed egli flato


compofitore eccellentiffimo, e ven>

piacere rifulta fuorfando

eccellentiffimo fuonatore^
)

come ora

fofe

maggiore, e minoSe il tem-

dal confronto della perfezione

re degli accordi rifpetto alle varie modulazioni

peramento

1'

eguale, o poco pi poco

che occorrono

meno, non

vi farebbe certamen-

quello chiaro oicuro, quale in pratica produce ottimo effetto . Cos eintende, e per mio giudicio talmente bene, che non vi fia rifpofla ragionevole in contrario. Io nel mio Violino, dove fuona-ndo adoppia corte

gli

da poffo incontrar fificamente la forma dell' intervallo


fico di moli rati vo il tal terzo fuono , che deve rifuitare
,.

cui fegno

di

ho

fi-

vantaggia
per me , e per i miei fcolari della ficura intonazione , e in confeguenza
4.ell' ufo
reale della fcala fuddetta in precifione di ragioni
Bifogna per,
avvertire , che quella fcala , bench dimoflrativamente dedotta
non b
perfetta intieramente in ciafcun poffibile confronto delle note muficali collituenti
Tra Dlafolr ido, Alamir 108 in note muficali vi la quin,

il

..

fefquialtera , la di cui forma 3 ,2. Ma comparando 160 j


forma 3,2, vi la differenza di 80,81. Dunque di tanto eccede Alamir
o manca Dlafolr per effer quinta perfetta Lo fleffo fuccede tra Dlafolr , Ffaut, terza minore in note muficali . Ma la forma
della terza minore effendo 5 , 6 , e li numeri dimoflrativamente rifultatt
effendo ido, 135; comparati alla forma 5 , 6
trova la fleffa differenfi
za 80, .81,. di cui o eccede Ffaut, o manca Dlafolr. Quella ragione differenziale di 80,81 , il coma ratificale famofo , fopra la di cui partizione per il temperamento dell' accordo tanto fi difputato, e fi diiputa
ancora Per me lo lafcio a fuo luogo , dove la natura lo ha pollo fenza
ta

108

fa

alla

penfare a dividerlo; e folamente offervo,

che

nella fcala

fuddetta

fi

trova

tal

perch

imperfezione

me
non

ne d
gi

1'

occafione

nell'

armonia
di

TRJtTT^TO DI MUSICA.
.

__,q_ non

rTRT

gi

'

ar-

ma

forma;

la

1111-

ilIUiJltl

nore di

condo

ioi

nell'armonia
armonia cu
ma neu
di terza rminore;

2
n S ener
eixh
P
?
/^^ft
| rr monia Ul
di terza
IVl^ct mi.IX^TT
J
Q -i

~.
maggiore, /fiy
/
fiy n

terza
erza

di

in fpecie

perfette f-

ragioni

fl

precifio-

eh' mezzo aritmetico degli


come per il contrario perfetta 1' altra, perch
e da
mezzo armonico de' fuddetti eflremi dupli

ne imperfetta, perch dipendente da Ffaut,


eftremi dupli della fcala,

dipendente da "Gfolreut
,
Cfolfaut termine principale della dupla. Quello un nuovo legno dimoflrativo della perfezione dell' armonico, delia imperfezione dell' aritmetico

Nulla

m' impegno

fiftema

che

accordi tutta la mufical

fi

Paffo

alle

pi

di

quello punto

confeguenze, che vuol dire

intieramente

clufa

in

nell'

fopra cui attender

Profefiione.

armonia, e

foftanza del contrappunto in-

alla

nella fcala.

Si ander per

me

(Volgen-

do, e fpiegando

in tutte le fue parti, le quali fono molte, ioftanziali , e


relative a tutto il fi (lem a
Per ordinare il difeorfo premetto ci , eh' ella
l come nozione pratica comune; ed , che il Baffo organico non effen.

do una femplice nota muficale

come fono

appartenenti alle parti can-

le

s'intende in pratica, che porti (eco infeparabilmente, e


per propria intrinfeca natura 1' accompaguamento di terza , quinta , e ot-

tanti

e fuonanti

tava

qual accompagnamento

prappofte
per

il

co'

numero

numeri 3

1.

fi

(piega

fi

-B-

in
Quefii numeri non

cambio

in

di

intendendofi la noia
-Qs~^

tPHxzi

j2x:::

note unificali fomuficale del Baffo


fc*

;;;

\zrza quinta ouaua

fegnano mai fopra

Baffo fondamentale, perch

il

intendono come infeparabili dal medefimo. Altri numeri dedotti da


devono fegnarfi , e vi perci la regola pratica, che vedremo tra
poco. Efaminiamo ora quelli numeri indicanti le nore dell'armonia integra-

vi

s'

quelli

le. Si dimollrato, che la eftenfione integrale dell'

armonia

la feffupla

~~ te i/<^7 minfd'iZp- "tao-

"&&&&
yrrr/

(-_

V^-

otta u

vede nell' efempio,


una ottava, una quinta, una quarta, una terza magnore Quando nella pratica
S lore e ^ una terza

Comprende

in

(leffa

>

armonia del

quefti intervalli,

Baffo

bifognar dire, che vi

fia

perch

in

quelle quattro

fi

'

organico

tegrale, e per che in pratica ottimamente

to

come

in
s'

vi

intenda.

note muficali vi

fono

inclufi

fiano

compendio

Ma
tutti

1'

tutti

armonia

in-

cos di fatg'

intervalli

fud-

T R^TT^TO DI
Q-

102
fuddetti

de

nia

'g

2X
XE

ZT

JLL

MUSICA.
Dunque

armo-

nell*

organico

Baffo

indi-

otta.ua ouinta Quarta, terrei terzz.


mocj. nim.
cata

fuppofti

da'

compendio dell' armonia fefupla integrale


timamente riabilito il Baffo fondamentale co'

il

dalla nota indicante

Dunque

del feftuplo

fondamentale
fondamentale
corrifpond

pofizione

fbprapponendovi
quale per dignit vi

fftema
,

ma

za minore;

fificamente

Cfolfaut,

lo

come nota

il

~J~TT

di

fi

al

del terzo

Si

La

neceffit

di cui

$& ^.'i

dalle tre

note muficSf

aritmetico della dupla


cio

fia

ottava Cibi

e- ?q_

o -e-

denominata dal mezzo, e per date quelle due note fuo*


dal mezza
fi chiama cadenza armonica , perch procede
"
note
quelle
due
Date
eftremo
co al fuo
, ffiTTg:
procede
2.
perch
aritmetica,
s
i/cadenza
ma
mezzo aritmetico al fuo eftremo. Date ti

eflive

xn

chia

dai

mifla , perch
cadenza n
chiama
w "" **
fi ^
^
quelle aue
quene
due note
note,, r-yr'.'
procede dal mez- H J tQ gj zo aritmetico al mezzo armonico

za armonica

tfica,

intefe

cadenza

che

aria:

armoni- vu
fi

O q

m me??

pofizione di

la

fempre come Baffi fondamentali


nozione delle cadenze muficali , e della
dimoftrato Gfolreut 40 mezzo armonico 5
(

.5 0-8-

e alla ter-

do
per inevitabile

alla

tratta.

mezzo

cfolfaut

vo

-9~ 4Jh

vero

aas be

fftema armonico di terza maggiore

efempio 3
di armonia ) la
-

fuddetil

nulla ini-

Baffo fondamentale, perch di

dell'

Ffaut 45

3X

del

perch'

e-

Ci premeffo,la prima confeguenza, che nafee

loro natura

intende

e-

tficamente.

dimoftrativa tale rifpetto

prefentemente

ottava

fola

la
s'

unicamente importan-

za Cfolfaut, come

infeparabii'i

Egualmente alla
terzo foono
ch'

fftema

del

Baffo fifico, perch' la fua radice:


portando, che il terzo fuono rifpettiquinta , e alla quarta Ma in ottava acuta
fuono nfpettivo alla terza maggiore,

faut

numeri

fuddetti

quella pofizione di pratica armonia corrifpond dimoftrativamente la

Baffo
la dupla Et=

li

numeri 3 vi

in pratica ot-

Baffo fondamentale

il

porzione

la.

fi

V
Li,

chiamata

dagli

antichi

La

caden-

Greci Autentica

.
c3(

la

TR^TT^fTO DI MUSICA.

103

cadenza Aritmetica Piagale Nulla a noi per ragione de' nomi/ barca fapere la loro dimoftrativa deduzione. La idea di quelle cadenze appref
Ci , che nel
fo a poco la fteffa , che rifulta dai difcorfo ben formato
difcorfo il fenfo del periodo, nella compofizione muficale la cadenza*
L' effetto fifico della cadenza armonica di armonia forte , maeftofa , e vivace .
Dell'aritmetica di armonia languida, ma dolce. Della mifta di armonia foquSfi punto ammirativo del difftenuta , e non intieramente determinata
.

La

corfo.

eftremo
fva.

centro a circonferenza

di

Il

loro intrinfcca natura rifpetto

la

La

corrifponde

irativamente la terza
:

al

La

fiftema aritmetico.

meno

e per la

meno

cadenza

me-

cadenza mifta dimo*

principale

meno

perfetta di

perch comporta da due mezzi


,
ordine dimoftrativo delle tre cadenze, qua-

corrifponde al fiftema geometrico

armonico, aritmetico. Dato 1


devono necetfariamente intenderli inclufe da due eftremi
la

La

principale, e

li

no

fuccef-

principale, e perfetta/ corrifponde al fiftema armonico.

perfetta:

tutte

armonia

dell'

tfici

aritmetica dimoftrativamente la feconda, e per

no

mezzo ad

primi di

principj

perch infeparabile dalla loro natucadenza armonica dimoftrativamente la prima, e pe-

loro ordine dimoftrativo

ra, e origine.

a'

veri fulcri

^^

origine, cio dalla ottava,

-Q-

da' quali han-

far

TT
E

r>

-e

cdan-^a camis*
armonica aritmetica

>

vu0t

estremi

Da

dimoftrativo d cadenze

queft' ordine

note di

Baffo fondamentale

<

cale

voglio dire

frusta

il

paffaggio di

che forma un

una nota

prog'reffo di

radice la modulazione mufi-

come da

nafte

Baffo fondamentale ad un

di

nota diverfa di Baffo fondamentale . ( Spiego in tal modo il nome


Hp modulazione per uniformarmi al fentmento , e intelligenza comune,
perch cos in pratica s' intende la modulazione muficale, che in tal fenaltra

ma

pi generale

fo

fi

fpiegar

dulazione
;e coftituire

chiama paffaggio da un tuono ad un' altro , come


Per ne viene, che per formar la integrale mo-

fi

a fuo luogo ).
di
il

Cfolfaut

in pratica

fi

dice coftituire

muficale in Cfolfaut fecondo la natura

nenti

'

la

inalterabile

s in

efemplare a priori
;

di

dimoftrativa

pianta

modulazione,

fia

la

delle cadenze

fuddetta

foftanza, che in ordine


,

da cui poi

ma

la

Cfolfaut,

di

finire

il

Cfolfaut

in rigor

pereh*

pratica deve

tuono

il

tuono di Cfolfaut vuol dire principiare

periodo
apparte-

matematico fia
primo , ed

principio

pu dedurre

altri

modi

fempre da quello dipendenti.

La

TRslTTfT0 DI MUTICI.

104

La

feconda confeguenza, che nafce dalle tre note medefime dell' efempio 3 , come formanti le tre cadenze , e come inclufe dagli eftremi ducome dimoftrativamente affegnate nell' addotto efempio,
pli ; in fomma
inalterabile , fi il numero armonico della
non della fuppofta
Mi fpiego. Praticamente fi
adatta la fcala diatonica comune al Baffo fondamentale, e a quella fi foprappone per legge il tal numero organico indicante la tale armonia contenuta nelle parti cantanti , o fuonanti , delle quali quefta fuppofta fcala
il Baffo, fondamentale. L numeri organici, che per legge fi foprappongono , confeffo di non faperli intieramente, perch nelle ricerche da me
fatte per averne efatta cognizione ho trovato ne* Maeftri
e Compofitori
varie opinioni. La maggior parte per conviene ne' fguenti foprappofti.

in cui

foftanza

e ordine

vera fcala organica

^C

1
Per intender

la

\Y

X
n=e;

-9-

loro fignificazione bifogna notare in primo luogo

ha numero alcuno
8

quella nota, quale non

porta feco

che

infeparabilmentc

come

fi
detto fopra ) li numeri 3 , cio terza , quinta , ottava
Non
fegnano , ma vi s' intendono
Qualunque di quefte note per f , e
per propria intrinfeca natura il vero Baffo fondamentale , il che fi di-

fi

raoftrato co'

numeri

tficamente dal

feffi

fi

dato, /Vr-

della feftupla .

come compendio

fuono . Perch come


dato, fir\
r-v

terzo

dato. ,^^

w
Dunque

la

nota

fopra

cui

s'

fatto vedere

rileva

fi

pi volte,

0-

ier^o suona

intende

il

numero

il

vero Baffo

armonico fondamentale Sia dunque chiamato ( fecondo 1' efempio addotto ) Cfolfaut prima bafe.
In fecondo luogo Cfolfaut come prima bafe includendo nella fua armonia altre note , poffono egualmente prenderfi quefte per Baffi fonda.

mentali ogni qual volta confervino efattamente nel loro numero organico

armonia

di

Cfolfaut
''

bafe, .

kmi,ch'
fondafoprap-

'

ji

-Q-Sf

Ov

Per

efempio

Lafciando

tr*"

armonia

1'

la

fua

mentale
"

polligli

di

Cfolfaut

fuori Cfolfaut

terza

con

la

,,

maggiore,
condizione

confervino

pu

fl

come prima
prenderfi

E-

porlo per Baffo

e
,

che

f armonia

di

li

numeri

Cfolfaut

Dun-

TR<ATT*ATO DI MUSICA.
Dunque

per neceffit dimoftrativa

numero organico

il

105

Elami

Perch

\\

t j

di

in prati-

accompagna-

^ O

_>. fottratto Cfolfaut , refta.


mento di Cfolfaut effendo ,
6^
*[
)[ fj -^C
Il numero 3 di Cfolfaut 'jjS ftjj h diventa la nota fonda*v,ant\f> Elami
"Plom
il
nnmp_
rn S di
di Cfolfaut
f'folfaut divendivenro
mentale
; il nume
numero
8 di Cfolfaut
il
ta il numero 3 di Elami ;
diventa il numero 6 di Elami ; e li due numeri 3 6 , vogliono dire terza
e fella. Il numero 3 non fi fegna, ma vi s' intende. Il numero 6 fi deve
legnare, perch' il fuo fegno precifo diftintivo; e come vi s' intende il numero 3 fenza fegnarlo , cos vi s intende il numero 8 ( eh' la ottava
di Elami ) fenza legnarlo. Si chiami dunque Elami ( come terza maggiore

<;

di Cfolfaut ) feconda bafe a diftinzione d Cfolfaut, eh' la prima bafe,


Lafciando fuori Cfolfaut, Elami, pu prender* Gfolreut, eh' la quinta
di Cfolfaut, e porlo per Baffo fondamentale con la fteffa condizione di confervare ne' fuoi numeri organici la ftefla armonia di Cfolfaut. Dunque per
neceffit dimoftrativa il numero, o fia accompagnamento organico di Glol-

t=

reut far . ,~^

.<
.y<

.'

Il

nume-

icaca
effendo
Cfolfaut cncuuu
di vaunaui.
Perch
rercneiV armonia ui

roS

di Cfolfaut

di-

3 1 H.3
ggg; {tEEl
""

Cfolfaut,Elami,refta

>*+. -B-V
y^
y\l

fljY

'

nota fondamentale
il numero 4 di GfolGfolreut; il numero 8 di Cfolfaut diventa fl
reut ; il numero 3 di Cfolfaut trafportato per ottava acuta in io, diventa il

venta

la

numero 6 di Gfolreut
il

fegno

precifo

6
4

fi

intende

il

Quelli due numeri

diftintivo,

e vi

s'

devono fegnare , perch fono


numero 8 ( ottava di Gfol-

dunque Gfolreut ( come quinta di Cfolfaut ) terza baie a diftinzione di Elami feconda bafe, Cfolfaut prima bafe.
Altre note muficali non vi fono nell' armonia d Cfolfaut, f non la fua
reut

Si chiami

fenza fegnarJo.

ma in quella il torna al numero primo 3.


Di quelle tre bafi chiaro, che la prima lia in le tutta la forza dell'
armonia, perch' la principalmente voluta dalla natura. La feconda bafe
ha forza minore, ma ben ufata ha molta vaghezza. La terza baie di
forza minima; e non molti fono que' cali , ne' quali l porla uiare con
ottava acuta,

buon' effetto; e ci

circa

1'

ufo in

generale

Ma

la

foftanza quella,

6
che pollo per efempo
eh'

il

numero

Gfolreut

della terza

bafe,

per Baffo
fi

deve

fondamentale col numero 4,


intendere, che la di lui prima

bafe

tr^tt^to

io

DI MUSICA.
grli

'

'

4&
una quinta pi fatto
^ ^
lamentale fegnato col nume-
fi deve inla feconda bafe
[
ma bafe fia una terza pi *>*3a

bafe

fia

N ~

tb

L
'

'

v^

'

il

far la feconda bafe*

numero

armonia.

mero

ma

Ma

far la terza bafe

foprappofto

della feconda
e far

la fua
'*

tendere, che

pnrna folto

^iC

._

pjQ

la di

,,

'

'

i'

faranno

Alamire
immediatamente

allo fteffo

jj

s' corica

tf#se

e tutte le tre ball

lui pri-

(T

r ^-

quinta, eh*

numero 6

il

del-

}
\

Alamire per Baffo fondamentale fenza numero alcuno , far prima bafe. La fua terza , eh* il nu-

mero 3,

fon*

ragguaglio pofto per efem-

"

Dato Elami per Baffo


ro ^ c ^' ^ ^ numero

'"prima
^oose

della fteffa
eh'

il nuarmonia prifua prima bafe, una terza pi lotto. Allo fteffo A-

bafe

Ffauc la

cambiata

far

6
amire

foprappofto

numero 4,

il

eh'

il

numero

della

terza bafe, far

egualmente cambiata 1' armonia prima, e feconda , e la fua prima bafe


far Dlafolr, una quinta pi fotto.
fpiegato ritorniamo a' numeri organici della fcala diatonica comune
; Ci
pofta p'er Baffo fondamentale, e intefa dalla maggior parte de' Maef
e Compofitori , come legge dell'accompagnamento. Sia ridotta~^tutta a
prime bafi.
<p

r @XX fB>
TIr
ETacati
aia organico

'--'

"

>

XI
"

-e-

comune.

xr

s).

XI ~e~
prime WasH

XI

-e-

XI
"

In quello efempio due cofe fono evidenti . La prima , che 1' armonia
fuperiore, e inferiore intrinfecamente la fteffa. La feconda, che il progreffo delle prime bafi talmente difordinato , e irregolare , che
veduto
da qualunque mediocre Compoftore
bile,

Ma

cos

e cos

della fcala fuperiore, la quale

peffimo

1'

uno,

1'

altro,

come

gnamento organico? Il fallo


che la fcala convenga tanto

fi

di fatto

al

conofeer
)

come

fi

e confeffar

pu praticare

intrinfecamente lo
fi

pu

ftabilire

per

fteffo ?

legge

di

impraticail

progref-

per

accompa-

nato da un falfo fuppofto. Si fuppofto,


Baffo , quanto a qualunque delle parti

cantanti, e fuonanti ; e fia quel dato, in cui tutte le parti gravi, medie,
e acute debbano^ convenire. Il fuppofto manifeftamente fallo, perch la
fcala conviene di natura intrinfeca alle parti medie, e acute .
Le cadenze

convengono
tale^

di

natura intrinfeca alla parte grave

e le due cadenze principali

,
eh' il Baffo fondamenprocedono dimoftrativamente per flto, e

TR*ATT\AT DI MUSICA.
come

icj

veduto ne-11' efempio delle cadenze . Per il con


vedere
la deduzione della, fcala diatonica
fatto
comuio
t-rario avendo
Ballo
fondamentale,
tre
note
di
delle
armonia
dall'
ne
t( ^
e la deduzione delle tre cadenze inclufe da' Tuoi eftremi si 7- j [ q

non per

(cala

fi

dupli

HB^

foDrap-

/*"**>

^-^

G~> O

"*

dia-

la

*Q-

>~nl
/

..

"

dico

che

porta la fca-

-U-

tonica

comune

alle

EZ
U

note del

'"

fondamentale di mort rati viiC^ben^c, arnio: aritraz: mista


mente ordinate nelle cadenze , e negli eftremi , quelle faranno il Baffo
e fi avr il vero numero orfondamentale della fcala diatonica comune
'

Baffo

,.

ganica conveniente alla vera

ffi

fcala..

m O "

O-V^ ^y

caen^ armo: anvne:

Le

note

Dunque

ec.

armonia
dedotte
"fcala

fi

"Ma

cosi

delle tre
,

fono

fottopofte

notej

ordinate le

rifolver

dimoftrate

doveva, effere

nel!' ar-

Wsta
le

tre

q O

'

foprappofle

perch
e f

&"'

li

la

fcala

fono
fi

dimoftrate
dedotta dall'

da quelle tre note


cadenze , chiaro ,

monia

fono
che la

fi

del fuo principio, e della

"~"

Ecco dunque

ad evidenza P inganno , in cui


incorfo. Tanto lontano, che la fcala poffa convenire al Baffo fonfi
damentale , quanto che anzi la fcala una deduzione dal Baffo fondamentale. Non nego gi , che per arte % e per deduzione da' principi primi non pofa formarli una fcala , e vaierfi di una fcala pes Baffo fondafu a radice.

mentale . Lo concedo, e lo approvo, ma fenza pregiudizio di quelle due


proporzioni . La prima, che n per natura , n per arte far mai deducibile con ragione la fcala ufata, e offervata come legge dalla maggior parte de' Compofitori , e Suonatori di organo, e clavicembalo . La feconda,
che per f,, per propria intrinieca natura, e per principio primo tfica-

mente, e diraoftrativamente certo, che la fcala diatonica comune non pu


altri numeri organici nell' armonico fiftema, f non i fopraffegnati a

aver

confronto delle cadenze


Salve quefte due propofizioni , troppo vi da
dedurre cori ragione, e con ottimo effetto. Tanto vero, che
Compoltori del fecole decimoquinto, uomini eccellenti fiumi 'nell'arte, ufarono per
.

TR^TT^fTO DI MUSICA.

io8

Baffo* fondamentale la fcala feguente coftituita quafi tutta di prime ball.


La regola principale di quella fcala 1' arT.fy

^rptr

V '^r O

"

{ i

"

---_.

monia

,.

di terza

o fia 1 accompagnamento
o maggiore, o minore ) ,

ta naturale,

poffibile
di quin-

e di ottava in qualunque nota

detta fcala

La

ottava acuta

vi- -s'

intende

Refta efclufo Bm, come prima bafe,. perch la di lui quinta naturale
vi ( vuol dire la quinta , o fia fefquialtera nella fua forma di
3,,
1 ; o come li conta in pratica , comporta di tre tuoni , e un femituono ) *
ma in vece ha una quinta diminuita di un. femituono x eh* in ragione

non

q&ina

quinta,
[giusta
La fcala diatonica comune non ammettendo nelle fue note n
ne
perch non pu effer alterata nella fua natura; e le prime bali non?
|j ,
ammettendo in quella fcala, f non le quinte gjufte naturali
per Bm
non pu efler nota di prima bafe. Deve poi effer feconda bafe. Perch' eli
fendo la penultima nota, che con la ultima deve formar la cadenza armonica per determinare il tuono, di Cfolfaut, non pu effer f non feconda
roiminuiia

*..

bafe

perch di

Bm

feconda bafe prima bafe Gfolreut

forma la cadenza armonica..


Quella fcala , eh' comporta

di unit:

armoniche

,.

che con Cfolfaut

e aritmetiche

integra-

e per per intrinfeca natura tra loro difgiunte, ha molte, e particolari


bellezze, ma infeparabili da qualche crudit di modulazione,, da cui buona

li

parte de' fuddetti Componitori o non ha potuto difenderli' a cagione della


fteffa congiunta a molti impegni artificiali/ o non ha voluto, non
facendone ftiraa. Quella crudit, e afprezza di modulazione nafee precifamente da Elami terza nota della fcala, perch fi voluto coftituire prima
jbafe. Da ci ne viene, eh' effendo legge univerfaie dell' armonia, ( legge
dedotta dalla fua natura ) che non folo vi Jia la intrinfeca congiunzione

pianta

delle parti col

nell' armonia equicongiunzione, e il legame deli' armonia fucceffiva tra lutto, e tutto, cio tra le note fucceflive di prima bafe, le quali fono tutte Baffi fondamentali, certo, che nella fcala fuddetta la coftituzione di Elami prima bafe fi oppone a quella legge
y che. per f
yeriffima. Perch effendo chiufo Elami prima baie da Dlallr anteriore
prima bafe , da Ffaut porteriore prima baie , far t armonia delle tre note.

temporanea;

fuo

ma

tutto, eh'

che

fi

mantenga

il

Baffo fondamentale

la

fuo*

TR<ATT^TO DI MUSICA.

Nel legame

io?
o

di
prima
,
^ -Q
tritono
il
vi
tritoni
due
fono
fucceffiva
armonia
V7rV~B^
queft'
(
tre tuoni, due maggiori, uno ni
un' intervallo comporto d
nore, la di cui forma
32,45, e il di cui accordo ai-

bafe

fucceflve di

pr, e duro

dalla pratica

per proibito

non con particolari condizioni )


un tritono afeendente da Ffaut

Ecco

Bm

non

in cui

ammette

fi

difeen-

me di

e lega-

le

Dunque

efempio
un altro

da Bru a Ffaut. Dunque relazione

te

relazione

fia

ar-

quale co
,
me pratico principio primo , dev' effer legge della ottima armonia s quitemporanea , che fucceffiva. Effendo imponibile, che vi fia difetto ne'
primi principi, fegno, che il difetto nella deduzione da' principj . Si
efamini dunque il principio primo della fcala fuddetta . La pianta dimc-

monia

cattiva

ftrativa

di

quefta

confiderata nelle
dalla

contro

la

natura

nella dupla

fcala fta

due fefquiterze

ragione fefquiottava

dalla

8,p,

6,8, 9,12,
il

E' certo, che

congiunte ne' loro eftremi


della proporzione; e

centro

re

E -6H?

triche

fprogreffo naturale della ferie delle

il

diferete fecondo

progreffo del

il

<5,8,p,i2,

difereta

geometrica

formante

^> "^T

per in note muficali far.

fcala,

proporzioni geomecio dal

numero aritmetico,

me-

che in pratica corrifponde dall' acuto al grave; ed certo, che


volendofi formar fcala della quarta acuta Cfolfaut 6 , Gfolreut 8 , la fteffa fcala dovr formarfi della quarta grave Ffaut p, Cfolfaut 12, perch
fono ragioni eguali. Dunque fecondo il progreffo naturale della proporzio-

no

ai

ne

la

piti:,

formazione della quarta acuta dovr dar legge alla formazione della
.
Dunque imponibile , che trovandofi Bm feconda bafe

quarta grave

nella quarta ridotta a fcala,

ma

bafe nell'altra quarta

fi

note muficali vi

1'

errore

"^^TT

llpp

ri-

e per onell' una, onell' altra

E lami
^pv

poffa trovar

dotta a fcala;

nen

di quelle

JJZ

Ma

in

Bm

pri-

Jj

pu effere , perch per natura della fteffa fcala non pu


prima bafe, anzi per neceffit della cadenza armonica dev' effer feconda
lami,quale in forza dell' eguaglianbafe . Dunque l' errore in E"" Ma P iu ; Lo dev' effer per neza dev' effer feconda bafe. ffe n
'
ceflit dimoftrativa
j ftanza dell' armonia nella cak
La fo>

non

vi

effer

fuddetta afeendente

fi

On

ce nella tua pianta femplice al-

ridu-

due cadenze armoniche,


determinata da Ffaut , la
e per
la prima
cadendo
fia la modulazione
le

1B
u

n:

W*^H*f

la

prima

delle

quali

Cfolfaut

feconda da
j
za determina il tuola feconda in
in Ffaut
Cfol-

TR^TT\ATa DI MUSICA.

ilo
Cfolfaut
ft

nica

Dunque

per neceffu

della.

deve trovarli

Tua.

pianta

la fcala

"

fcala.

la.

IY

otti-

nella fu a. armo-

equitemporanea, e fucceffiva
vi

ed hecf.

nella pianta

..

da cui

non

femplice.

comporta la cadenza armoFfaut, come fi trova in Cfolfaut ,/per formar il tuono in Ffaut,
formato in. Cfolfaut
Dunque la pianta comporta, dovr efier,

dimoftrativa

coni'

crudit

far,

Giova

poi

le

due

note.

nafi di armonia aritmetica,

non

nelle

modo,

fapere in qual

fuddetta fcala

e cos

n. durezza,

Dlafolr

^3

bfeg

'

vi

<

ma
In confeguenza

rifpettive modulazioni

e con qual ragione


,

Cos
ni a

errore

Q^

Alami r

cio di terza

fano polle nella

come prime

come

bali,, e

minore. Per faperlo con ragione

bifogna. faper antecedentemente la legittima, relazione, e diftanza

che vi

tra le due (cale di terza maggiore, e di terza minore. Voglio dire, che
O

1115
dall

"v*

r*

armonia di terza maggiore dedueendofi la fcala di terza maggiore


dair armonia di terza minore dedueendofi la. fcala di terza minore,, come
fi fa dimoftrativamente qual la prima nota dlia fcala di terza maggiore,, cos deve faperfi dimoftrativamente , qual debba effer la prima nota,
della fcala di terza minore* e in confeguenza in qual relazione, e disianza il trovino tra loro quelle due fcale ; il che . infeparabile dal faperfi
in. qual relazione, e diflanza fiano tra loro le due armonie di terza maggiore, e di, terza minore. Il faper \quefto non : poca, co-fa , perch per
i'aperlo dimoflrativamsnte- bifogna affegnare- una. nota di Baffo
fondamentale , che nello fl'effo tempo includa in f flefla le due armonie di terza
maggiore, e di terza minore in diverfo rifpetto ; ma tanto 1' affegnazio-ne, quanto il rifpetto diverfo devono effere dimoflrativi . Quella tal nota
di Baffo fondamentale , includente in f
fteffa le
due armonie di terza
maggiore,, e di terza minore in diverfo rifpetto, vi . nel prefente fidema,, ed la ultima nota Elaf. 50 dell' efempio g anneflb alla Figura
Perch
VIL. Che includa in f feflb le due armonie fuddette chiaro

pollo Elaf per Bafib fondamentale, delle due.

note; a confronto

cio. di.

Gfolreut

ma

di

ba-fe.

dell'

efempio 2, e

rv

...

f2

mezzo aritmetico
gi

altrove

fimo

,,

mente
dello fleffo

Bf

armonia di terza -maggiore

propria natura di

quinta

di

Gfolreut 6

dell'

efempio 4,

Polla Elaf

del-

la

|j!

dimoflrato)'

come Bafib fonaltrove


dimo-^pu
dell'

efempio 2

trova Elaf.

fi

|t

fecondo la

fefquialtera

confronto

damentale.
flrato

fi

di

Ila

Cfolfaut

collante
e

pri-

e-

a confronto,

trova Elaf feconda bafe

T B.*ATT*ATO DI

MUSICA.

ut

'% di armonia di terza minore, di cui prima bafe Cfolfaut Baffo collante-.
"
Dunque refta dimoftrato ^ che Elaf include in f ftefib le

J T'

due armonie

di

terza maggiore, e di

!Z affegnazione dimoftrativa,

come

La

terza minore.

fua

vede dall' annetta Figura VII. Il rifpetto dimofrativamente diverfo, perch 1'
armonia di Elaf di terza maggiore rifpetto a' feni , e di
minore rifpetto alle corde . Dunque ec. AiTegnata queterza
%
'"
'f;(T"N
fta nota ,
refta dimoftrato , che la fcala di terza maggiore
ca a di terza minore in diftanza di fubfefq'uiquinta
^
a
a
^
p ^rc
o fa di terza minore. Perch da Elaf prima baie ( armo
"frase
nia di terza maggiore ) a Cfolfaut prima bafe di Elaf feconda bafe ( arLe fcale di
monia di terza minore ) vi la diftanza di terza minore
terza maggiore , e di terza minore fono dedotte dalle armonie lifpettive
di terza maggiore, e di terza minore. Dunque dalla fcala di terza magDungiore alla fcala di terza minore vi la diftanza di terza minore
que data qualunque fcala di terza maggiore , la fcala relativa di terza
minore far pi grave di una terza minore. Dunque data la fcala di terzg.
maggiore in Cfolfaut, la relativa di terza minore far in Alarair. Data la
fcala di terza maggiore in Ffaut , la relativa di terza minore far in Dlafol*
r. Quefte in precifione fono le due note Dlafolr , Alamir di prima bafe, porte nella fcala fuddetta, e congiunte relativamente al fuo principio di
armonia di terza maggiore, da cui procedono nella fefquiterza, o fia quarta
fi

'

comune, /itV

s~\
f

-[j&
XnOny

gai

ffy
da

cui

^
"

y'j Q"

'

ai &fe
qO

modulazioni non pu
due
armonie
di terza magnon
,
giore, e di terza minore a differenza della fcala dedotta dall' armonia
delle tre cadenze , quale tutta per intrinca natura di armonia di terza maggiore. E per quefta, eh' tutta di genere armonico, avr bens
pi forza; ma quella, eh' m'irla de' due generi, armonico, aritmetico r
avr pi variet
Chi fapr opportunamente valerli o
e pi dolcezza
natura de*
dell' una, o dell' altra, o della loro congiunzione fecondo la
Conchiudo , che
Temi muficali, avr 1' effetto, che pretende ottenere
rifpetto all' armonia , e modulazione io non trovo nel prefente fiftema f
non quefte due fcale fole , come principi primi , e leggi univerfali Qualunque altra da quefte diverfa , f far buona, e regolare , far di arte,
e di deduzione: non far mai principio, n legge.
La terza confeguenza, che nafee intriniecamente dalla fcala fuddetta,
come formata di note fucceffive, la fpiegazione della natura di ciafeuna nota della fcala, rifpettiva a due fiftemi , confonante, e diiToname
Alla fcala fuddetta fi fottoponga Cfolfaut , come Baffo fondamentale co*
Man*

L'

armonia

effetto dell'

effer

ottimo

di

quefta fcala nelle fue

perch include in

f fteffa le

TRj1TT4T0 DI MUSICA.

112

frante, e nella fcala

nante di Cfolfaut

fi

diftinguano le note

cio di terza

ceffariameme reftano efclufe

tO

quinta

accompagnamento confo-

dell'

ottava

dalle note

le

quali ne-

accompagnamento. Sar dunque.

dall'

%t U

U# O

nona

1 *-Ju

ariete te r%a :guartai


:

czma)*arna%:c ima

Dalle note efclufe fi deduce praticamente la natura , e 1' ordine congiunto ai maneggio delle diffonanze , come altrove fi dedotto dimoftrativamente. La natura, perch qualunque delle note efclufe fi voglia congiungere

accompagnamento confonante

all'

mento

quale per

la

proporzione

dell'

accompagna-

genere femplice o armonico , o aritmetico , diventa comporta di doppio genere, cio o armonico, e geometrico; o aritmetico, e geometrico; e per incompatibili tra loro, f non nel fiftema
,

la

f di

difibnante. L' ordine delle diffonanze congiunto al loro maneggio

Dlafolr

come nona,

prima diffonanza, e
proffima Cfolfaut difcendente per tuono
Ffaut
,

la

quarta,

feconda diffonanza, e
difcendente per iemituono. Alamir
la

fi
*

rifolve

nella

perch

come undecima

Elami

rifolve nella (u nota proflma

come terzadecima, o

nota
o fia

fua

fia fefta, la ter-

za diffonanza, fi rifolve nella fua nota proflima Gfolreut difcendente per


tuono. Le tre note della rifoluzione delle diffonanze fuddette fono le precife dell' accompagnamento confonante del fottopofto Cfolfaut , come prima
bafe; cio Cfolfaut, come prima bafe, rifolve la nona; Elami, come feconda bafe di Cfolfaut, rifolve la undecima; Gfolreut, come terza bafe di
Cfolfaut, rifolve

vono fopra

la

terzadecima.

per

le fuddette tre

diffonanze

fi

rifol-

prima baie Cfolfaut per intrinfeca natura della fcala , e


della coftituzione del tuono di Cfolfaut rifpetto alle fue cadenze armonica
aritmetica, quali ( come fi veduto altrove ) apparecchiano, e rifolvono
la fteffa

le fuddette diffonanze.

Non

o fia fettima Bm , che nell' ordine


proffmo difcendente per tuono Alamir,
quale non inclufo nell' accompagnamento conlbnante di Cfolfaut, perch
non n terza, n quinta, n ottava, ma fefta di Cfolfaut, per impoffibile, che la quartadecima, o fia fettima fi rifolva in confonanza fopra la fteffa bafe, di cui diffonanza. Perci nella rifoluzione della fetcosi della quartadecima

la quarta

tima
fa
/

diffonanza

Avendo

forza, che la prima baie della diffonanza paffi ad una bafe diver-

per rifolvere

la

diffonanza.

Ma

quefta non potendofi rifolvere

non
in

T R*ATT*ATO Di

MUSICA.

113

in confonanza , e i numeri confonanti non effendo f non 3,5,8, non


potr Ja fettima effer rifoluta , f non in terza , in quinta , e in ottava rifpettive ad una bafe diverfa. Se in ottava , far.
rl
A A

Se in terza

^E u
3

5 if

In quello efempio della fcala diatonica comune congiunta al Baffo fondamentale delle cadenze vi fono tutte le difibnanze pratiche mulcali non
vi fono le due diffonanze dedotte dal prefente fflema, cio Glblreut
Bf, dell' efempio 4 annefb alla Figura VII. Di quelle fi parlar in fine del Capitolo, perch non fono del genere diatonico.

^,

La

quarta confeguenza

che nafce dalla fcla , e dal Baffo fondamentafia battuta muficale; il fenfo, e periodo rauficale; il ritmo, o fiano gli accenti mufcali. La mifura
Due note fuccefive fono neceffarie per formar cadenza, cio uno de' mezzi della dupla
le fuddetto,

la

mifura, o

col fuo eftremo


fervi

come

che

li

due mezzi tra loro , come gi fi fpiegato Ma fi ofefempio tutte le cadenze fi fono riportate a Cfolfaut
.

nell'

nota principale del tuono, e a due mezzi rifpettivi C


prima intenzione di natura ) , cosi fenza dubbio
(
alcuno in feconda intenzione di natura fi poffono
1

confiderai

le

cadenze in loro

moftrativamente
che
e chiaro
natura tra

pongono,

loro

la

cio
le

* Bj

L>

e di

In quella pofizione
denze fono di egual
le note , che la com-

TI

..

come nafcono immediatamente,

ftefle,

fg" f^^TT^y-

ca-

Q S
-

gJEEEj^

come

nota, che propone la cadenza, di egual natura alla no


come il mezzo di egual natura al fuo
la cadenza ,
Se di natura eguale , dunque di valor eguale di tem-

che determina
lifpettivo eftremo
ta

po, quando
fa

di

fi

neceffaria in

armonia

le

vogliano ridurre a mifura di tempo

le

note iuddette

co-

pratica per ridurre, e mantenere in unit equitemporanea


parti

cantanti

e fuonanti

Dunque

le

otto note mufca-

quattro cadenze devono effer tra loro di egual valore, perIndi il tempo alla breve , in cui
ch fono tra loro di egual natura
ciafcuna cadenza forma una battuta di due tempi eguali , uno in gi
li

formanti

le

a-

TR\ATT^TO DI MUSICA.

U4

o,-e---

ne con

la for

Come

ABe

cos la

da

la

BC

eguale in

integrano

AB

A B

nea

dalla dupla

eguale

1,2,

mifura

di

tempo

mifura di

AC,

linea

la

forma

battuta. Oltre la

delle altre

TU

TL

due

cos le
vi

la

C
BC

BC, CD,

due in quello tempo

cos

Come

prima nota

la

alla fecon-

note integra-

forma

cos quefta dalla fefquialtera

du-

della

suale in linea a

2,3* come quella

Come

di
mitempi eguatempo ha eorrelazio-

IX

n e-

prima nota della battuta

Come AB,

no

TE

primo

gli altri

ma 1,2,

-e-

pia dfegnata in

quefto tempo', co*

cipio

quefto

li

Da

em& e=^ x

T altro in fu.
me da prinfura procedono

mifura

di

A B C B

eguale

AB, B C CD

a ciafcuna

integrano la

li-

AD,

cos le tre note eguali integrano la battuta di quefto tempo,


nea
Come
che praticamente fi chiama di Tripola ( nome corrotto da Tripla )
le due ragioni dupla, e fefquialtera fono il fondamento integrale del museale fiftema, cos li due tempi fuddetti relativamente dedotti fono il fondamento integrale della mifura, o fa battuta, oltre di cui nulla vi da
fperare di buono. Ci tanto vero, quanto che molti avendo tentato al?
.

forme

tre

mifura, invece di buon effetto han. trovato

di

fomma

confufio-

ne^ e cos fucceder fempre.

Da

tal

muficale

mifura

per cui

fi

e da molti fenfi

il

dividono

fuddette cadenze

le

nafee

periodo. Si detto altrove, che

fenfo

il

la

cadenza

armonia. Qui fi conferma, e fi fpiega Neil' efempio fopradprimo progreffo del Baffo da Cfolfaut ( nota principale del tuono ) a Gfolreut mezzo armonico, e con ci fi forma una cadenza, e una
battuta. Qui vi dunque fenfo muficale, perch vi la ragione dell' eftremO al mezzo armonico. Il fecondo progreffo da Cfolfaut a Ffaut mezzo
aritmetico, e con ci fi forma un' altra cadenza, e battuta. Qui egualmen-

fulcro di

dotto

il

te vi

fenfo muficale

ritmetico.

Ma

to diverfo

primo,

il

ca diverfit

nia

quale

fi

perch vi la ragione

dell'

eftremo

al

mezzo

a-

quefto fecondo fenfo certamente diverfo dal primo quan-

il

mezzo

aritmetico

dai

mezzo armonico

Dunque

tra

il

fecondo fenfo vi intrinfeca divifione, perch vi intrinfeIl punto di quefta divifione io lo


chiamo fulcro di armotrovar fempre tra la nota

chiamarlo altrimenti,

fi

che determina

la

cadenza

e la

Se poi ad altri piacefte


nuova cadenza
chiami pur come fi vuole j bala che cos s'in-

nota fcceffiva, che propone

la

tenda, perch cos . Da quefti fenf determinati dalle cadenze fi forma


il periodo intiero di
quattro battute di tempo alla breve , come fi vede
peli'

efempio fuddetto, e quefto

1'

efemplare di natura, a cui nulla aggiun-

TR^TT^TTO DI MUSICA.

in-

Non per deduco la confeguengiungo del mio, f non la offervazione


za, che quefti primi efemplari devano efier legge inalterabile universale.
Mancarebbe alla mufica una bellezza, eh' la variet in qualunque rifpetto. Ma dir b^ns , che la variet ftefa deve avere in ciafeun rifpetto il fuo efemolare , acci non fi divaghi a talento; e che il determinar
il
feni muficale a giufto periodo
ie cadenze a fuo luogo , e il ridurre
giova infinitamente alla fpiegazione del tema , che fi propone e alla chia.

rezza, e intelligenza del tema in chi afcolta.

Dalle cadenze ridotte a battuta nafeono gli


nello ftefib ienlo, che
ritmo de' Greci voglia dir quello, o altro

nimicali

accenti

cio ac-

lunghe, e brevi. Se
nulla a me
Io intendo

centi lunghi, e brevi

filld.be

il

accento lungo, e breve. Quello nella polka mufica un punto di villa


curiofo

certo, che noi abbiamo nella mufica le note corrifpondend al


u

Dato per efempio un dattilo nella parola barbara, abbiamo in giuftiffima relazione una minima, e due femiminime, r^~
perch la minima vale due femiminime , e per in precifio- fer
tefono rrf^~
ne la minima la fillaba lunga
le due femiminime
barbara
fllabe brevi. Abbiamo
le due
una femiminima , e due
crome ~r--#-#-#- P er l ftefia ragione , che la femiminima vale due
c
crome,
lunga , quefte fllabe brefillaba
P er ^ 4 ue ^ a
g
7~A
*--' Abbiamo per
una croma , e due
vi
ragione
la
fteffa
g
foarara crome
che adatappare
ec. Dunque
femiq m m
valor delle

fi

labe.

>

'

'

tando un dattilo

ma

delle

quali

no-

tre

vaglia
r
,

confervata rigorofamente

te

,
il

muficali

in

genere

doppio delle due

j,

la

feguenti

pn-

fia

tre

fl-

la

ar^ara

natura di quantit

delle

labe y cio la prima lunga, e le altre due brevi. Appare, ma non . La


cagione non dipende dal valor delle note , le quali rigorofamente ne' dati efempj corrifpondono al valor delle date fllabe . Dipende dal luogo della battuta,

tempo ordinario, eh' li pi coe da due crome. Ecfemiminima,


mune, e le tre fllabe fiano efpreiTeda una
pofiztone.
podbilela
ordinario

luoghi
battuta
tempo
della
di
co in quanti
dove

fi

porranno

le tre

note fuddette

Sia

il

tartara

tiaricara

'

fatto, che la

prima,

la terza

fi

p p-

z~

ara

barbara

Altre pofizioni non fono poflbili, perch

un

A ^ p

torna

alla

prima. Ora

pofizione rifponde efattamente

al

valor

feconda, e la quarta non rifponde altrimenti , perch la


feconda fillaba, eh* breve, diventa lunga, e il rifukato della pronunzia
muficale ad onta della nota breve
e contro la volont del mufico real-

delle

fllabe.

La

mente barbara, Le note muficali effendo fempre

!e

ftelTe,

il

dattilo iem-

pre

TR^ITT^TO DI MUSICA.

nd

pre lo (teffo, chiaro, che la ragione del cambiamento della fillaba breve in lunga il luogo, e non altro.
nella prima , e terza porzio-

Ma

ne

refta nella fua

forma di mifura, e

il luogo delia fillaba lunga il principio, e il mezzo della battuta , cio il primo , e il
terzo quarto
Per il contrario nella feconda, e quarta pofizione il datti
lo non refta nella fua forma, ma fi cambia in un' Antibacchio; e il luogo della fillaba breve cambiata in lunga il mezzo della battuta , e il

dattilo

il

giuria

principio della fuffeguente, cio ( come fopra } il primo, e il terzo quarto della battuta . Dunque per natura intrinfeca del luogo nel principio,

mezzo

e nel

tempo ordinario

vi 1' accento lungo ( e in


indipendentemente
dalla parola, e dall' ar)
bitrio umano. Ci tanto vero, quanto che fottoponendo lo fteffo dattilo
alle ftefle tre note in modo, che la ultima fllaba fa principio, o mez-

eonfeguenza

zo

della battuta di

la fllaba

battuta

di

re*"

nell' abbre
pu rimedia

fi

tra

la ultima fllaba diventa lun*

barbara

nel pronunciar

re

g p y~g-^7j'
1

?
i

ga

lunga

al

diligenza

la
,

ragione di quello fatto, f non la fopraftegnata

come compofte di due note di


eguale y come fulcri di armonia* e come
a battuta,

videndo

1'

ETOT
Tarb<ara

do con

la

mm
w

fllaba

rS-*

lunga

muficali

fenfi

ec.
tili

modo

incontri

la

e fottoponendov.i

reftano

ponendo
do

cadenze ridotte
per di forza
E* ceno, che die

feguente

loro forma

!>

non

delle

egual natura

efempio addotto delle cadenze nel

P-v

mufica

del

n T arte del compofito


barbara earocara
viar la ultima nota quanto
fatto, che cos inevitabilmente fuccede. Io non "ho al
la

la

in

certo

qualunque

che traf
altro

fuddetta pofizione

cadenza

dat-

tanti

intieramente nella

in battere

,
,

mo-

quano in

o nel principio , o nel mezzo della battuta , le fillabe


brevi fi cambieranno in fillabe funghe . E certo finalmente , che f
per obbiettare l alfegni F efempio fuddetto in note fempre unifone,
nelle quali appare che non vi fia
cadenza, io rifponder-, che vi
cadenza intrinfeca nelle prime baAltro , che non fi.
fi fottopofte.
cadenza nell' armonia
voglia la
levare

cio

propoftaf dal compofitore

pu proporli
pi battute

fondamentale:

altro , che in fpecie nella

non vi fia intrinfecamente


primo efemplare di natura non

tici

la
fi

cadenza
voglia

,.

fopra

maggior parte

vuole

lo fterTo
di tali

quale

una, e
Baffo

cafi pra-

e fecondo il
,
muficale la caden*

e che in genere

dall'

armonia

za

TRATTATO

DI MUSICA.

tij

za nel luogo fuddetto . Quello batta , ed avanza per la mia ragione , da


cui fon perfuafo , e convinco cio che 1' accento lungo ne' due luoghi
indicati proceda dalla forza della cadenza, di cui quello il luogo naturale.
Si voglia poi , o no la cadenza dal Compofitore , retta non ottante 1' accento

lungo ne' due luoghi fuddetti , come indipendente dall'arbitrio umano, dalle
note, e dalle fillabe
Il pi fi , che mi noto abbaftanza il pregiudizio
contratto dal lungo ufo della battuta , per cui una Orcheftra intiera per
lo pi fi accorda nelF accentare, o fia percuotere con maggior forza la
prima nota di ciafcun quarto del tempo ordinario , e molto pi le due
note del battere, e levare del tempo alla breve , perch o cos fi vede
batter la mifura dal direttore della Orcheftra, o cos ciafcuno batte da f
o co *i piede, o con la mente. E per formato , e prevenuto 1' animo
dal coftume di fentire in que' luoghi una nota pi forte, e in apparenza
.

pi lunga delle altre

va cercando ragione

ci

di

non f
ottante rimango

che altro

non ufo, e pregiudizio. Lo fo benifmo , ma ci non


nella mia opinione. Il fatto fi , che indipendentemente da coftume muficale ho oflervato pi
volte io fteflb i balli popolari , e contadinetchi
diretti
(

Cembalo

da un

non poff dire

Strumento

fuona

fi

tratta

fi

com'

ella fa

mano

dalla

mono

lenza

e che

fottopofta a forza di fole

percufifioni maggiori , e
;
efattifiima alle due mibrevi;
relazione
lunghe, e
ire muficali di tempo alla breve, e di tri poi a ; le percuflioni maggiori
fempre nel principio della mifura relativa. Giacch tal occafione qui, e

percufloni

Tre

cofe

minori equivalenti

ho rilevato ad evidenza

frequente, ella Sig. Conte non la perda, e offervi; avr maEffendo io convinto da un fatco
.
di natura, e perfuafo, che in eguali circofanze lo fletto debba fuccedere
appreflb qualunque Nazione , devo credere alla mia ragione appoggiata , e
in

villa

raviglia, e piacere di tanta precifione

provata da un fatto, che mi libera da qualunque fofpetto di pregiudizio.


Tuttoci refta mirabilmente confermato dalla natura delle note d-ifcordanti. Quelle note rifpetto all' armonia non fono n confonanti, n diilonanti.

Non

confonanti, perch

niun

in

modo

fono inclufe nell

accompagnamento confonante di terza quinta


re, che non fono n in terza, n in quinta, n
dell'

ottava

fi

di-

in ottava del Baffo fonnote difcordanti s' incontrano

damentale Non diffamanti


perch febben le
negF intervalli di nona , undecima terzadeciraa
.

armonia
vuoi

quartadecima

quali

tutti fono intervalli delle diffonanze, e per comuni alle note difcordanti

nondimeno la loro natura, e il loro maneggio ben dinatura , e maneggio delle note diffonanti . Perch quefte devono

e alle diffonanti;

verfo dalla

apparecchi arfi

e rifolverfi

al loro ufo

e potteriori

quali

quelle

_,

zione, perle fole, afcendenti

fi

maneggiano fciolte da quella condi.


Le due condizioni neceffarie

e difendenti

fono; prima, che fiano chiufe tra


dell'

devono

accompagnamento lddetto

eifer

congiunte

come

le

note confonanti anteriori ,


quinta, ottava, alle

di terza,

loro

principio

loro

fcheletro
(

quafi

TR^TT^TO

u8
(

DI MUSICA*

quaf vefti del corpo di armonia confonante

mufcale abbiano

loro luogo precifo

il

La

un follecifmo mufcale.
dente

fonante di terza, quinta,


baffuta: fuppofto

della

Seconda

di cui

che nella battu

1'

ufo loro diventa

loro origine dalla fcala afcendente, e difcen-

modo, che

ridotta a battuta in

fuori

ottava

fi

le note dell' accompagnamento controvino nel principio , e nel mezzo

tempo, ordinario, e fuppofto. Cfolfaut Baffo, fon-

il

damentale collante,, come prima bafe

||g||g|||

E TL

-e-

IX

xr

In quefto efempio , eh' di prima femplicit , e per efemplare della


deduzione di modi infiniti, . chiaro non eflervi cadenza alcuna , perch
il Baffo . una fola nota, e prima bafe coftante
E* chiara, che le note
della fcala fottofegnate fono 1' accompagnamento confenante di Cfolfaut
1
prima bafe, e fono tutte nel principio, e nel mezzo della battuta. E
1'
anchiaro ( e convengo con la intelligenza, e pratica univerfale ) che
.

teporre

il

pofporre per

un quarto

le

errore

follecifmo mufcale

Ma

^m

dalla fcala anteriore

wr. *-&-*

dimoftrata

valore delle note a cagione delle cadenze

"CE

qUi

q[
(v^lr-^l
^n

altrettanto chiaro, che


affoluto

delle cadenze

trinfeca

natura.

te fottofegnate,

Da

rifpetto alla mifura

cio

cipio

li

fia

effendo

dedotte

primo affoluto

principio pruno

v /i

parti eguali net

avm:
t\
(\

avitvr.

tv

'

t\

prin

dal

cadenze

delie

Ma

^nr

z^

in Cfolfaut per in

li

^s:

quella principio primo fottratte

reflano

trano identicamente

il

un.

per natura di

e quefte
c

errore.

quefa fcala effendo dedotta per arte

battuta

note fottofegnate

fuddette

le

note fuperiori acuquali s' inconi

quattro Cfolfaut inferiori, con

quattro Cfolfaut fottopofli alla

fcala

ridotta

a tem-

po

D MUSICA.

TRATTATO
'Ordinario

>

mw

04

e abbreviata per arte

ii$

-La

pr*

e
rzn
va chiara aggiungendo

le

note fottratte

tt

B^E

P2

Si
i

PC
f'f'IfN

'I

Dunque la veriiTima regola di porre nel fecondo , e quarto luogo,


fa quarto della battuta le
note difcordanti procede dal principio primo
afibl'to delle cadenze in Cfolfaut , quale per intrinfeca natura deve tro
varfi nel primo, e terzo luogo, o fa quarto della battuta. Ma ci fuccede in forza della cadenza
Dunque concludo di nuovo , che 1' accento lungo ne' due luoghi fuddetti procede dalla forza della cadenza
nulla importando , che fia efpreffa, o no , perch prima intenzione di natura,
che debba effervi , e che quelli fiano i fuoi luoghi . Sono infinite le deduzioni da quello efemplare > come principio primo, e importano un trat.

tato

pratico intiero.

cati

quanto bifogna

da

Ma
,

Se

intendo di
piti

ftabilire

le

perch

fapendo quanto

Aggiungo folamente per fuo comodo

quelle note difcordanti

ne

io

e nulla

pu

fi

dire

la

principj

primi efemplif-

ella fappia

traccia delle

un corollario

ben dedurre
deduzioni di

della

propofizio-

note difcordanti nel tempo ordinario non poffono ufarfi

non

fecondo, e quarto luogo della battuta b perch devono efier chiufe dalle note dell' accompagnamento confonante y quali
devono avere il prinei

mo

molto

e terzo

luogo della battuta

pi ne' quarti della battuta

gli

ottavi

di

meriti

dunque

fll

il

potranno

Lm-^A-kB^u^AJ

ufari

ne*

nono Canone muficale per

le

fomma

in maggior reJln%ione
quanto fi vuole y in maggio?
- ne di Me%a battuta non mai ^ e lanote difcordanti . Pu aver qualche
_,

~
j G
,

dilatarlo*

ragguaglio

^p-jjfr

ec.

In

battuta

'

ecce*

120

R^TT^TO

<

DI MUSICA.

eccezione nfpetto a que' tali modi di efpreffione


muficale , i quali fono
familiari al guflo corrente, in cui non fi fa fcrupolo
di porre per foftanza ci, eh' modo della foflanza
vuol dire in cambio delle note fon;
damentajjL della cantilena i modi di buon gufto dedotti
dalle note medefime. Neil ufo di tali modi s' incontreranno beniffimo le note
difeordanti
nel principio, e nel mezzo della battuta.
effendo quella pi che altro una licenza poetica del fecolo corrente
nulla pregiudica alla verit
,
del Canone fuddetto.
La quinta confeguenza , che nafee dalle tre note dell' efempio
,
e la deduzione delle chiavi muficali di Ffaut
30 ^0
,
Cfolg
fauc Gfolreut. Di Ffaut per i Baffi. rr\
XI
Di Cfolfaut , per i Tenori , Con- < ^" "
'f)'

Ma

"

tale

q\U
w
jfi

mezzi Soprani., e Soprani.


Di Gfolreut per i Violini
Obo

Flauti

ec.

grave

di

rali

relazione

del

m
}

---<-~-^~

'f

Gli eftremi

natu-

la

nella

to-

acuto.

mezzo

e- appreno
dell;
voce
umana iV
.__
fono
ilw
appreffo a poco :
^^
che vuol dire in duodecupla. Il di pi nella
voce umana
raro; negli frumenti la eftenfione maggiore
in grave, e
molto piti in acuto , ma con poco buon effetto
Paffo di
volo per quelle materialit muficali , ballandomi
aver indicato il loro principio nelle tre note fuddette
principio abbondantiffimo , perch , com' ella fin' ora ha veduto
da
,
quello procede quafi tutto il formale
e il materiale
,
,

oia

1
U2&

Z
,. r

IH

traiti,

eflenfione

tfi

**

biiogno lar

noftra mufica
'

eia "ve

fe nfo

della

Ma

alle chiavi

converr

andar

fuddette, intefe

moderno, come

ben adagio

come modi"

nel fenfo degli antichi

Capitolo feguente.
La fella, e ultima confeguenza la forgente
cromatico , enarmonico , chiaramente indicata

nelle

fcale

nel noftro

Greci

tal

flituito il

Jqnanze muficali

naturale de' due generi,


dall'

efempio

La

delle

dif-

natura di quelli due generi in foftanza la


infpefiazione della icala diatonica comune
e infpeffazione vuol dire interpoli;
zione di altre note tra le date note della
fcala fuddetta
Con ci certamente fi viene a mfpeffare la fcala
perch non pu mai fuccedere , f
,
non aggiungendo alla fcala quelle tali note,
che dividano li tuoni, e fenaturali della fcala in ragioni minori
1
Il luogo di tale infpeffaD
xione appreffo 1 Greci era aflegnato per
legge- ed era il luogo del femituono ovunque fi trova nella fcala
diatonica comune
Il confine della
lipeffazione era riabilito da un Tetracordo,
o Ila quarta , si materialniente
nfpetto alle quattro note commenti
il
tetracordo . s formai.

men-

R<ATT ^fTO DI MUSICA.

in rifpetto alla ragion fefquiterza

mente

comune erano

infpeffazione nella fcala

la

Tetracordi naturali del


genere diatonico

"

Se

ni

un

per fcala

Per
li

ili

luoghi

tre

poflbili

dei-

feguenti

acacWaeTr

-VcW:

Semit:

formava da due femituoper falro , e non


minore
triemituono indivifbile ( una terza
come
afcendendo
discend endo
,
e fi adoprva nella cantilena s

cenere era cromatico

il

tetracordo

il

fi

) ;

,_

Tetracordi del
genere cro-

~Z

matico

.Sterni*-'

tncmi:

,,

wtrrm

semit-:,'

Setnit:

Se il genere era enarmonico , il tetracordo fi formava dalla divifonc


del femituono maggiore in due femituoni , e da un dicono parimenti indivifibile ( da una terza maggiore per folto, e non per fcala ) ; e fi cantava egualmente afcendendo, e difcendendo.

mmm

Tetracordi del genere

enarmonico

^m:

Semit; n\aa:
%iuiso

Li femituoni

enarmonico,

genere

giore del
di

del genere cromatico

molte fpecie fecondo

le

li

le

divifioni

diverfe ragioni, o

feniituono

del

triemituoni

relativi

forme,

mag-

ditoni erano

con cui erano

fta-

dagenere di mufica erano particolari ,


letto
ho
Tuttoci
gli effetti prodotti dalla mufica del genere diatonico .
nel Zarlino , uomo ragionevole ? e diligente raccoglitore delle cofe antiche. Qual fia fiata la cagione di divider la fcala in tanti Tetracordi,
biliti

Gli

di

effetti

e diftinti

tal

femituono maggiore / di moltiplicar i femituoni per formar il genere cromatico ; di divider il femituono magio non la fo . Se poi mi fi dogiore per formar il genere enarmonico
quali per legge comincino dal

manda

le

in

fcala diatonica

forza del prefente fiftema


,

guali alle melodie

monico,

La
le tre

fia

poflibile la

fiano poffibili due nature di armonia

e
,

fi

ano

cantilene

de'

due

generi

infpeffazione della
,

e melodia,

cromatico

e-

enar-

-dico, che s, e lo di morir-

fcala

note

diatonica
dell'

comune dedotta

efempio 3

fia

dall'

pofta
Lui

.il ..i

armonia

del-

confronto del-

XP
le

note

le

ratificali

dell'

efempio 4.

Scala diatonica

comune

iti

*'

D u

TVXO kfe

&S?mjjio<2<
dunque riportando

due note legnate nella


kala, far infpefTata da Gfolreut
tra

Gfolreut naturale, e Aiamir

trova

pitti

quinta

la

jobbfea.
2T TT6^

le

L,

'

fari

inf,/r

<-

"^ *Go
^--

el

ITat'

Lfegfo dT
,aLlt g2S
> gte
t

^la ,*

Gfolreut, Cfolfau't aTuto de a


aCUt

poffiLe

Data

tale

mfpeffaz.one trovo poffibile


nella icala

di

quefte note

e Gfolreut

Vi

la fefqui-

'!;
^
r
rfolffliir
le,
Uolfeut,
e gli

Non
ita non
fta^n

b?ftf

principio

dev

effer

il'
nell

fatffKffl^

armonia

intnnfeca

al

Ch d

fftema

r
la

'

quale

>

in ogni

modo

lev' eifer il
fcat dia onir,

e deve nafeer da neceffit


di

come da andamento,

ucfta

\9
a
flf urconT
Z1 m
L

J2*A

melodia

primo
Perch f dall' armonia fi
dedotta la
egualmente dall' armonia fi deve
dedurre a fLin|ffazion"

mOQ

fono in quarta. Dunque


formate-mi- tetra
genere cromatico, ed^
f0rmat
J da
fia Cantilena
- ^
quando

comune

la

aVe

^foS
a
fondata

'

Q-U1 fono i due femituoni,minore tra Gfolreut


Zrrrr ma g8 io ^ tra Gfolreut <%, e Aiamir!
quinta
UJUUi , o fia
mj nore tra A
~*
'*
na terza minore
>
AlamilamieltremiT"""

KW*

'fi
iia

infpeflata

'

"'

r,r

p n

ipb^n

e prin i>io

^>

Sdipen
P
ki il tetracordo cromalo Tuddtto
con
tot
Ie
feVera
ma gfck Creine io non
?
>
^!
?
in do
ff
n
mai dat 3d ,ntendre
te generi?ftdd tri" Cr 0ma UCO annomeo,' Che BH etichi tetracordi de'
fiano dedotti per neceffit di
minerai
principio.
k
Sono dedotta arbitrariamente,
e
S

>

SL

'.

nulla pi

Mi

fpiego

con

pr.

la

T Rv4TT\ATO DI
prova . Sa
fua armonia ,
ftrati
numeri

tetracordo

diatonico

tisica:

fcala

della

diatonica

,.

ridotto alla

fia

TTre-^

fecondo
Sar

Dunque

rr2T:

modulazione naturale

122

n !Z

faut

modulazione

la

ed formato

dimo-

in Cfol-

come

mam
Baffo fondamenta- ^IH-T
\
le di

prima bafe

^'

'

"

'*
'

e^2
e-

fi

dice praticamente )

tuono

il

diatonico

gii

di

Cfolfaut

ragguaglio

tetracon

il

1 *:

a
e.
sa mw*
-
21

Baffo fondamentale di

ii

prima bafe

TT
e far formato

tonico,

E
1

cerr
!

il

tuono

oko-HzO;

Ffaut
perch come
di

Ometto per

accidentale

ora
fi

tetracordo dia-

il

efaminar a parte ),

o, che li due tetracordi fuddetti nella loro mozione confervano efattamente la natura del tuono di

'

dula-

Cfol-

faut. La cofa chiara, perch le prime


Cfolfaut elfendo le tre note dell' efempio
50
3
,
qualunque di' quefte fi formar cadenza
fi
far in
H'
,
V
natura di Cfolfaut
; e folamente non fi potr
formar
cadenza armonica in Gfofreut
"
*
perch. di quefta

moniche

i^

di

^n

non

vi

nella

fcala diatonica

cadenza armonica dovrebbe

LZI
"

nota

.,

la

effer,

nota

relativa

^\ W
1

la

cio

'

quale

ar-

ball

WU

4^

(J

per formar

Dlafolr

con

ter.

-o

-e-

za maggiore
Stabiliti

.li
1

come

vi

In TZ
fucceffiva, o V
fe
l

morm.

neccflita fia

in

ff

f.

Ffaut.

due tuoni di Cfolfaut, e


ddwc,
reft
a ^dere

<F

di
aI

Ffaut,. relativi

&

la

poffibile

a'

due tetracor-

relazione di ar-

modulazione , che non per arbitrio


congiunta a due tuoni fuddetti.
Secondo le cofe
r

di

ma

per

fin ora di-

Q,

2.

mo-

TR^TT^ATO

124

J>1

moiirate chiaro altra armonia fucceflva


ico

non

MUSICA.

o fia modulazione in tal fennon il paffaggio della prima bafe di terza magprima baie di terza minore ; cio da Cfolfaut in

efier poflbile,

giore alla fua relativa

Alamir, da Ffaut in Dlafolr . Perch cjuefte due note fono neceflariamente tra loro congiunte , e lo fono in s fatto modo , che data F una
s* intende F altra , come fi fatto
vedere a fuo luogo
Indi la pratica mufcale ha dedotto le fcale tra loro relative di terza maggiore ,
e
di terza minore ,
comuni gli accidenti ,
delle quali fono lgni
che o non vi fono , o vi fono in chiave
Data la icala di Cfolfaut, niun accidente vi in chiave - Egualmente nella fcala di Alamir,
perdi' la fua relativa di terza minore. Data la fcala di Ffaut, f vi
.

in chiave

molle

il

fa

relativa di terza

dotto

il

vi far egualmente in

minore

tetracordo

Ma

ec.

cromatico

dal

Dlafolr

perch' la

fua

ci vero, com' poflfibile, che de-

tetracordo diatonico

di

Cfolfaut

1'
,

armona fucceflva , o fia la modulazione del tetracordo cromatico efca


dalla natura del tuono di Cfolfaut, e proponga il tuono in Dlafolr terza
minore , che in niun modo appartiene a Cfolfaut , ma bens a Ffaut , come
fuo relativo di terza minore ? Ecco il Tetracordo cromatico dedotto
dal Tetracordo diatonico di Cfolfaut.

'

Q
m O g

<)Q Q

^:=

e aromatico

Cn atonico

35

jj

'

o
-e-

^a

Quando fi aggiunga il
Cfolfaut, chiaro , che il Baffo fonda
mentale Alamir diventa prima bafe di terza maggiore, e propone la ca
denza armonica in Dlafolr

If:

tZZDZ

Lo

TR^TT^fTO DI MUSICA.
Lo

fuccede nel

fteffo

"e

Tetracordo

o " ^tA

c/imrnatico

ffiatonico

partie-

di

Il Baffo fondamentale propo*


cadenza armonica in Gfolreut
minore , che in niun modo ap=

la

terza

diatonico

&

Ffaut. ftir9-

ne

125

Cromatico dedotto dal

(t^t

ne a Ffaut

ma

bens a Bf

come
re.

fuo relativo di

terza maggio-

&

ir

Io non fo^certamente cofa mi fi poffa rifpondere , fenonchgli antichi


.'
s perch 1' armonia equitem...
1
anno intefa in quello modo
Greci non
poranea ( almeno fecondo la comune opinione ) non era tra loro in ufo,
o perch non cognita , o perch non voluta ; s perch anno fuppofto
che da minimi intervalli muficali fi compongano i maflmi , e in tal iuppofizione avevano arbitrio di dividere, e fuddividere a talento F interval

eh' il femituono maggiore , o moltiplicarlo fotto


nulla
Ma
conclude, f quefto , o altro mi fi rifponda .
forma.
altra
armonia equitemporanea ( e in confeguenza la fuccefliva ) voluta dalia
natura ; li minimi intervalli procedono da maffimi , e fono propofizion
dimoftrate . Dunque o per arbitrio , o per falfo fuppofto fi fono dedotti
nei tal modo, e nel tal luogo dagli antichi Greci li due generi croma-

lo

minimo diatonico,

tico

enarmonico

perch

il

alla natura

cromatico non rifponde

del fuo

principio, e fi veduto; lo fteffo fi vedr dell' enarmonico.


Sia ora porto all' efame il tetracordo cromatico del prefente fiftema,
dedotto necerTari amente nel tal modo, e nel tal luogo; e fia ridotto ali'

armonia fucceifiva , o
'

fia

modulazione afeendendo

r
g_^^Q

E:

&

e difeendendo

C $
ho

Ojft

SS
YiQUoairusurcL

Il

da

rifultato parla

Dunque

I ..

#3?

22ee-

nzt

ir

La modulazione

paffa in Alamir terza mino-

nel tuono di terza minore, intriniecarnente

congiunto a Cfocantilena afcendendo,, e difendendo paffa neceffariamente per g'

La

faut.

Wt E
re.

M USTICA

TR^TT\ATO DI

iz6

intervalli coftituenti

il
tetracordo, e 1' armonia ottimamente, e neceixariamente congiunta. Dunque il vero tetracordo
cromatico quello e
per il modo, e per il luogo, e per natura, e per fiftema. Se poi incon-

trandoli nella cantilena,

non

cromatico

la

la

di

cui

tetracordo

forza fon condotto

Greco.

Ma

verit,

incontra nel 'modo, e nel luogo del Greco

s'

non

colpa

non poffo aver errato


a confronto

fallita

mia/

del prefente fiftema, dal-

Poffo aver errato non intendendo

fiftema

prova datagli per dedurre,

nella

la fua.

prefente fiftema.

del.

Parlo al tetracordo enarmonico , per la cui legittima deduzione neceliano ricordarne L efempio addotto nel capitolo' pi-imo per la produzio-

ne del

fuono

terzo-

come

,,

Baffo armonico fondamentale

..

Neil* efempio

iuddetto- vi fono fegnati, tre intervalli in ragione fefquifefta e fono il fito, 1 ottavo, e il decimo. Appajono terze minori , ma non fono ; ed
ivi ho dimoftrato, che fono minori della ffq.uiquinta
o fia terza min,.

re della ragione

35, 3, perch
numeri primi 6 5 ; la forma

7,6. Ho

la

fpiegato

intervalli

lino

di faciliftma

ed voluto dalla na-

^T-O

ftt?ft

,
I

trova facto dalla natura nel5


fiato, e ne corni di caccia: finimenti
;

ma

la

fola

42, 36:

in nu-

armonica

dei-

ed ho avvertito, cheque?* intonazione fopra il Viotura armonica y perch fi


le Trombe marina , e da

ne' quali

fifco-armonica. natura

42,35:

umano

che. nafeono- dalla divifione.

fefquiterza, o fia quarta,

fto intervallo

minore

della terza

de' fuddetti

meri primi

forma

la

..

Si.

non

ha.

aggiunga

luogo

1'

dunque

arbitrio

in

nota

muficale

comune
cifra

U*.

il

termine

coftituente

il

fuddetto- intervallo alla fcala diatonica

4; e quella nota aggiunta fi fegni con la


diftinzione di Bf fegnato- eoa la cifra ^
Sar

infpeffata dall' efempio


a

olo^b-^'-e-Qy
ttq^s
ttSwu

Da*

TRofTTJlTO DI MUSIC *A;

^ ata

IV%

l'aggiunzione di quella nota, trovo poffibile nella (cala


iuddetta
la compofizione di un tetracordo enarmonico
j cio del femi tuono maggiore divifo in due femituoni minot , e di lui ditono
o fa terza
,

maS

;giore

in quelle note.

forme

jj-EL^ft

&T

^23(^LJ^
^.^z,.

(0

2iao- 3^$i
Ridotto per

fuo Baffo fondamentale

il

difendendo,

oUW^

far.

all'

armonia

afcendendo, co

^H+lo- n

HBBBSHSBSSBBISBB!

32

lo7

21
ta

e*

E' chiara dal rifukato la formazione del tuono in


Ffauc, di cui no*
fondamentale relativa Gfolreut prima bafe di terza minore rifpetto
alla

feconda fcala di Cfolfaut altrove dimoftrata


portata in Ffaut .
ridotto per moAJT

!LgoO(
^jfeggf

/>

gBEln

fempio il fuddetto
dente, e difcenden-

11

,.Q,.,
W
^ 1J "
,

Q P
0^0

>

tetracordo

'

>

quale

Di

traf-

fatto

do di eenarmnico afcen

te a mifura,

non

folo fi fa evidente a qua*


lunque Compofitore la formazione del tuono di Ffaut i ma

io dico di pi per mia fperienza, e per confenfo comune de*

f f..H.f

tintamente qon

I 5J,

ft-

V;

"fall.P

la

ProfefTori

ammefli

alla

fperien-

za

aggiunto

un

fecondo

che

Violino

a di cui confronto

il

primo Violino pu diftinguer ot


intonazione la piccola differenza, che vi tra [^f*

effetto talmente

grato

che

nulla pi.

La

fperienza

1*

per

ef.

128
f

Il

effetto

fegno

R^TT^TO

pi fenfibiie

fu

inftituita

DI MUSICA.
per quinta in acuto

equivale nel

trafporto al fegno

[^

frW fcfempre il noftro Val( eccettuato


perch nella
muficale
iollecifmo
vi

un
efempio
lotti )
,
non
folo
rifoluta
non
quale
la
fettiraa,
nota
del
vi
una
Baffo

feconda
Si opporr da' Componitori in genere

che in quello

difendendo per feraituono, coni' rifoluta la fteffa fettima della penultima nota; ma di pi afcende, eh' molto peggio, e contro ogni rego_

Io aggiungo , nemmeno apparecchiata , e pure fta ottimaperch cos deve ftare dimoftrativamente , e tficamente . Di,
moftrativamente , perch febben l'armonica feftupla eftenfione non ammet-

la muficale

mente bene

te nella fua unit integrale

che
ad 7

rilpetto

~>

eh'

il

fuo confine

non

natura

alla fua,

non per
progredire

poffa

1
'

armonico

fiftema

il

oltre

ad 8

Anzi da quefto

ec.

in precifione

dimoftrativa

procede

che

eftenfione fta nel fuo confine di

la

di

la fua

perfezione, perch

dupla, e

li

fuoi

pla eftenfione

mezzi, cos

come
il

genere diatonico ( ineftenfione ha per radice la

rifulta

la feftupla

il

genere diatonico, che procede dalla

feftu-

eftenfione

oltre-

dipende intieramente dalla dupla

la

) ;

paffa

rifulta

il

genere

enarmonico

il

che

evidente

nell'

efem-

pio fteftb. Fifcamente , perch date in armonia quefte note,


dico j che comparate in qualunque modo tra loro , fi avr fem5
pre terzo mono Gllreut , eh il Baffo armonico fondamenta-

Dunque una tal fettima ceninante , non


Dunque non ha bifogno di effer apparecchiata, n

le

ifTonante.

di

afeender, e pu discendere; e quando la intonazione

effer rifoluta;
fia

giufta

pu

ftar

mal-

e-

MUSICA.

T R^TTJITO DI
dualmente bene
to

manna,

ne

Corni da

rifpetti-

vi

la

MI

bi-

jfc

f~*\

1=

ufar

di

balla

cerchino

cuno

MI

Trombe

caccia

fuddetta

quando

altrimenti

Perci nelle

'ilei

ta

la

effervi fcrupolo al-

gio

no-

natura vi
Profeffori

2,

119

da

dove

fia

per

che

-,

non dev*

quello paffag-

ftu$m

fogni;

farebbe

To, che pretender con F arte noftra di correggere la


Il meglio fi , che appreffo
fificoarmonica natura
Alla
a poco fi fa lo fleffo dalla pratica comune
equinta nota del tuono, che formi cadenza armonica
con la nota principale del tuono , fi d la fettima
fenz' apparecchiarla,. Nelle cadenze finali ufo quafi generale dell' accorra
pagnamento organico di aggiunger la fettima alla nota, che propone la caRegala non vi , anzi contro la regola, perch tal fettima
denza finale
non apparecchiata . Ma la natura ha pi forza dell' arte Il piccolo divario , che vi tra Ffaut naturale , e Ffaut divifore armonico della quarta
.

-.

|/Qr'^

oj

,
l ,

cnva

--

a-t'-moruxo

non
e

"~

vinta

za

armonicamente

termini

tre

balta a
1

cambiar

orecchia
,

perfuafa

e dall' ottimo

difpofli

che ad onta

non vi , n vi
non quello.

quando

fi

quello Baffo
della

di

pu

pi

con-

dalla

for-

effetto

de'

- che

quarto termine folo , eh' il Ffaut naturale


rima, qual effendo molto proffmo al vero
fuddetto , nulla , o poco di (turba f ottimo effetto

ne viene

armonia,

reit

dalla forza dei

aggiunto
jsj

per

fet*

termine armonico
dell'armonia. Indi

sLm

qualunque regola date le due parti


effer altro Baffo armonico , f

voglia

ottimo in

fleffo )

non

della fcala

prima armonica

>

ma

feconda fcala a fuo luogo affegnata e dimoflrata

Tot*

TRtATT^TO DI MUSICA.
130
Torno al Tetracordo Enarmonico, e dico, che queflo
come voluto dalla natura del tuono, e dall' armonico fiftema
quello n per natura, n per fiftema

non

f in

qual'modo

fiano riducibili

io
li

non

'

il
.

vederne altro
Tetracordi Enarmonici
tuono neceffariamente
fo

poffibiie

Fuori di
perch
de' Gre-

a regolata armonia, e a formazione di


relativo
al mono principale. Quando manchi tal condizione,
dico, che fono formati per arbitrio, e non per necefiaria ragione.
ci

Ora

vengo

m& be-

alle

due

ultime

dell'

efempio

neceflario premettere

come fi vedr
comune fecondo

della

fogno

1'

)
il

la

interazione

prefente fiftema

efempio della fcala fuddetta

fcala

Replico

diatonica

per

tal

ttQ^c o^k-s-^-a

far

dunque

la

fuo luogo naturale,


fonanza , e in confemi tuono minore, la di

II

e del

bis

Dico , che la diffonanza di duodecima formata da Gfolreut

nanza del genere cromatico. Perch f il tetracordo cromatico


,

2.5

muficale

per la di cui totale intelligenza era


(

difTonanze

diffo-

diffonanza

Dunque

la dif-

guenza il fecui forma 24,


matico

genere cro-rQ

fW^r
Dico , che

la

difibnanza di quartadecima

fia

fettima formata da Bf

dif.

fonan-

TR^TT^TO
fonanza del genere enarmonico

xpgpgr

^
j

!-

'

131

tetracordo enarmonico ,

il

^ ^ un Ue \ z
q
UO go naturale.

diffonanza

-U^-

la

diffonanza

fuo

wi

'

P7U35'
r

fl

'

'

il

e in

lo^ {)
confeguenza^
^, ^ ^ ^
femituono minimo , la di cui forma i ^- Q] 9
r
! ^
35, 3 <5, del genere enarmonico.
In quefto efempio fi vede il cafo, in cui la fettima

Dunque
il

j; ar
l

13 y

io7 d
<ft
**

^^Tp-lL

DI MUSICA.

Perch

Il

bafe, perch la fettima diffonante

fteffa

nante

Lo

fa,

di

armonico

fiftema

rende

fi

La

fcala

il

fopra la

rifolve

fettima confo-

fottopofto Cfolfaut. In

chiara la

praticamente

comune

diatonica

rifolve nella

fa

cui vera bafe fifico-armonica

forza di quefto efempio


dell'

fa

>

circolare

natura

ridotta

armonia

all'

*G
(

come

fi

veduto

.
;

Fe=s

S 31 H n

^22=
3X

Quefta fcala , come afcendente , va ottimamente fecondo la natura deir


armonia fucceflva
Perch febben nella fefta , e nella fettima nota del
.

Baffo fondamentale vi

fia

la

cattiva

del tritono,'*! 3l

relazione

come ottimezzo armonico Gfolreut al mezzo aritmetico Ffaut


Perch Ffaut effendo il mezzo imperfetto, Gfolreut il mezzo
ci

non

ma

del

ottante

non pu

negarfi

la fuccefone

progreffo dalla imperfezione alla perfezione


dalla

natura univerfale delle cofe, che non

greffo fia d' intenzione della natura

dove
alla
fa

in genere

il

voluto con

ci refta

molto pi

difcendente

tritono tra Gfolreut

>

alla

perfetto

tal

da dubitare
nell'

progreffo dal quadrato al circolo

unit,- e in ifpecie dalla diffonanza

come

confonanza.

il

chiarezza
f

tal

pro-

armonico fiftema
dalla

Ma

mokiplicit
la

fcala ftef-

va male per la fteffa ragione , perch fi trova il


che nel difcendere diventa primo, e Ffaut, che di-

ven

TR^TT\ATQ DI MUSICA..

Iglfc

venta fecondo..
pafTaggio

dai.

natura armoni7,

ione

e f

certo, che quefia relazione, e quefta

perfetto
~

air imperfetto

compofitori ufaranno
Ella Sig. Conte

..

inconveniente nella

non

mi domandare

voluto

ca fuccefliva, perch'' contro

teranno errore
quello.:

Ora

la.

commet-

pafTaggio,

tal

come mai

dalla

inten-

fua.

poffa darfi

fuddetta ,. la quale finalmente una diche deve darfi per neeeflit d principio.
Se il fiftema armonico a priori , deve afcender la fcal , e non diicendere , perch, i progreiTb armonico per natura di principio dai grave
all' acuto
Si trovar dunque tutta, la. perfezione afcendendo / fi trovar
fegno d' imperfezione difendendo
Ma quando alla fcata fuddetta vi fi
aggiunga Lkfa*. eh' l'aggiunto al fiftema enarmonico ,..' ed il voluto
dalla natura fifico-armonica negli finimenti pi volte mentovati
Trombe
Corni di caccia ec , non folo fi toglie qualunque inconveniente ma nel
Baffo fondamentale fifico-arnionico- rifulta. la natura circolare/. Ecco F

raoftrazione

Io

fcla.

rifpondo

le

,,.

..

,.,

,.

,.

mi ^n

e-

elempiio.

mE n

xz

W7

7:

e-

oo

IX

e-

-e

retrogrado

Dunque- difcendendo

la-..

natura, circolare

fcala,.

la

Baffo

il

fi

rivolge

in

e quella.

f fteflbj

..

fuddetta fi vede di nuovo il cafo, in, cut.


quartadecima , o fia fettima maggiore ri.folve rigorofamente::
prima bafe ,, come, rifolvonov tutte le. altre, difibnanze r;

Dall' aggiunzione, della nota


la diffonanza di
ipra. la

flefia,

;Z

fegno:
5

deli

manifeftirTimo- della

armonico

offervata
fiftemi

la.

di fting.ua.

gir

altri'

,,

iua natura

dedotti

univerfale

fiftema.

,.

,,

ficch

perfezione-

univerfal'

quando- fedelmente fi&:


e sii- fi congiungano li,
diventi:

due- generi

...

Mi. fpiego,

porr affatto in chiaro quanto

fin

e la

ipiegazione.

qui

fi

detto,.

Nel terzo Capitolo fi


confine della progrefiione armonica dentro la feftupl'a ,, e nulla pi
e dimoftrato- fopra
in forzai della

li

tre.

fiftemi'

il

diatonico

dimo-ftrato

...

ragion dupla,, la quale per-

ftiverfale % eh'

fiftema.

un, folo,

La. proporzione vera , N purch, fi.


foftanziaimente il genere diatonico da..

f ftabilifce

a differenza degli

altri,

il

ci

fiftema perfetto,, e u-

due fittemi

Croma-.
tico

TRJfTT\ATO DI MUSICA.
Enarmonico, imperfetti,

teo,

particolari

La

i^

perfezione, e univerfa

genere diatonico a confronto degli altri due fi fa evidente in praquando appunto de' tre generi fi faccia un folo fiftema . Perch ri-

lit del

tica

I* armonia del tuono principale delefier


f non del genere diatonico condev'
n
la Compofizione non pu
fonante, cio di terza, quinta, ottava, e nulla pi . Da ci ne viene,
che qualunque nota, che fia principio, e fine di compofizione ; qualunque ultima nota di cadenza intermedia , che formi compimento di fenfo
muficale* qualunque nota , che coftrtuifca tuono relativo al tuono prin-

fletto al fiftema confonante univerfale


,..

efclude affatto qua!

cipale,-

che non fia la diatonica


,
Per efempio vi la fettima confo-

voglia armonia

fi

confonante di terza, quinta, ottava

quale avendo la fu a forma in 7 , e per ri,


manendo efclula dalla feftupla, non pu , n deve aver luogo in alcuna
Potr aver luogo nella
.delle note fpraffegnate , bench fia. confonante .

nante qui fopra dimoftrata

prima

due note,

delle

verlo

in.

Ffaut, eh'

venalmente

in

chiaro, che

1'

armonica

quali formano cadenza

le

Cfolfaut dell' ultimo efempio qui fopraffegnato

in

Ma

come

ha

lo

non potr mai

a-

nota della cadenza/ e cosi a ragguaglio, e uni-

la

qualunque calo. Rifpetto al fiftema difonante univerfale


armonia fondamentale, fopra cui fi reggono, le difionanze
fempre diatonica
non eifendovi
n potendo efervi cafo alcuno, in
cui fi trovi diftbnanza fondata fu altra armonia , che di terza , quinta
ottava.. Ecco dunque ad evidenza {piegato in pratica ci,, che fi volu:

to fignificare nella dimoftrazione del lecondo Capitolo riguardo' alla feftu-

pla,
.fico

come periodo, e compimento* della eftenfione integrale del fiftema fiarmonico.. Quando de' tre fiftemi fi faccia un folo fiftema, fi trova

e dimoftrativamenie
pla nel

centro

ilio

univerfale in

gli

ed

altri

e dalla

,.

fatto-

praticamente

che

fumeiente a f fteffoy e

il

per

che

diatonico formato dalla du-

il

nella fua

feftupla

modo, che

trova

fiftemi.. Si

efenfione

fenza quello

fia

folo fiftema

diatonico

fi

il

perfetto,

impoffibile f ufo de-

ufato da' Greci

fi

regge da

le,,

dagli antichi

I-

della fua natura,


fi vuole a tutto rigore
legittima con.e* coftituzione.. Si trova finalmente che il di pi bens
feguenza di quello antecedente,, ma non mai neceffaria^ perch finalmen.

taliani, e

.te tutto

il

fi

ufa

di

ftanza diverfa..

da noi quando

pi bens

Come

modo

foftanza

armonia

diverfo di
fempre

la

dedotta

ma non

gi fo-

dalla feftupla

fenza

mai poffibile n dimoftradvamente, n praticamente -di alterarla.


Dunque con tutta- ragione refta dimoftrato, e, confermato nella feftupla il
compimento, e periodo del finca- armonico fiftema- E qui finiico' il quar*
che

fia

to Capicolo,. che

pari

al

dell' altro

quafi

non ho colpa perch non in mio


armonica natura congiunge

ci

,,

riufeito

arbitrio il

im: trattato

dividere ci

'

Ma

'

<,

'

in

che L

CA-

S
,

*34

CAPITOLO QUINTO.
De Medi,

a ftam Tuoni'rnujcali
antichi,,
e moderni*

Alla differenza delle chiavi


mancali
Scala diatonica cornane deducendofi

k,

parte,

follane

li

e dalla divedi pofizione


delh
modi', o fiano
mufivi

tS

della noftra mufica

Ecclefiauica
e mo ko pideHa
Greca mufica antica diventa perci
neceffario onefto capkolo
in cui ner
altro nulla ti pu effer di
dimoftrativo, e poco di fifico
Finche
ho na
vigato per ,1
mare, ho fatto

mo

v.rla

non

Ma

Tempre ftlada (icura


per ben
io paflare ad altro mare ,
eh' incognito a quanti
fiamo
fo cofa poffa accadermi
, Non afpetti

dovendo

dunque

me

da

VS

tolo quella franchezza, che


nafte dalla^hcurezza della
verit,
veduto ne capitoli antecedenti
Gradifca
.

folamente

mia obbedienza ne

la

vero

il

fc

qu

ft

ella

ha

deK

facrifizio

cafo prefente, in cui fapendo


io il di Li pa tlolar
tal
reaTa matel*ia
P
'"te
intereffanriffima
mantimma ; ,.
(
Tk ,? / entro nella medefima
per obbedirla
a tentone
n
h
da U
" CMt ia ricerca d^modr muGcali
per
Peti^\
di cui mezzo, e della
Poetica orazione gli antichi
Greci eccitavano
e fedavano a talento- le paffioni
dell' animo umanoe dall' altro fi il
.
confronto di queft, modi- antichi
nternarfl

mJn

"Ttr*

co' noftri

moderni 'Per ridurre

aUama

n
tratta !' e
q

eCeffino in
'
P limo k,0S ? intender
re,
vLi^ figmficarfi
cofa voglia
cola
fi
fi 'r
per la parola Modo, Il modo
intefo nel fen<b

rSmgjf^

GreC

fi

iiiLcivdiii,

rpluri,,;

firali

HiuCco'-P^
rica

orione
!"

J;
o gravi

canti

. .
metr0

oi
al

^. e a

t ""*
"T* 8

F ^ mK
>

ec

?3& f'M*
r& V ^ *;***&

erva li
<

11

e lt0

rio
Friio T?d
Barc'icnS a r
pra tal ma'teL fi

V^'

eC -

e&

C " Ven,va

>

f t
t
ffiL',*^
Sor

anrichi'

dividuare le

di

Trp!

'

b*>.

di

tali

li

&We
*
accenti

"

relativi

fuo

modi

>

nome

*>*

o-furiofe, e bac-

tali

ma-

canto del

il

.'

al

in fpecie

tal

**
metro

!****,

Dot

Cra

P recifame "^ adattato alla materia

Quello quanto fo.


aPpreff
P
* P? C0 riievare dI " e > e fi ^Ifa
conve "S no
P co P iil v P meno ) gli Storici
''e
Se P' fl Prenda in forza della
'

'

nefte

m0d aTCVa a

afcUn

'

che accompagnava

che fi tra ra
'

erano determinati
nfine

arinomi

aa aiceia, e drfeeia; ad accenti

***?

alle8rC

?
rehgiofe

haraaVa C "

&ddte

circoftanze,

cul

N.

ftoria

il

di

cafo difperato, perch le

Ver

in-

Lie

an-

tiche

TR^TT^TO
tiene tra loro

mancano

monumenti,,

peggio

che

pofia dubitare, f la ftoria

fi

DI MUSICA.

e molto pi le moderne

affatto

ed efempj

vera, o

fia

13$

contraddicono

fi

quel

eh'

Pare in confeguenza T
Ma tali fono gli an-

falla,

che

tichi,

Platone

t,

riferirono, eh temerit efpreffa

la

e Ariftotile baftan

mi domanda,

poi ella

franchezza che
ti

cafi

fimo

Ancona

me

fallo

de' quali

del

ne

Atto

abballare

natura,

il

capo

Se

rifpondo con

le

della poffibilit per molun foloy L'anno quattordice-

fteffo

riferir

fecolo prefente nel

principio dell'

v' era fui

dubitar della fu a veri-

il

fanno

cofa fia poffibile in

perch fon teftimonio io

s.,

occorfi

non

tal

per tutti

dramma

che

fi

terzo una riga di

recitava in

recitativo non.

accompagnato da altri finimenti, che dal Baffo, per cui tanto in noi Profeffori , quanto negli Afcoltanti fi dettava una tal, e tanta commozione
di animo, che tutti fi guardavano in faccia f un 1' altro per la evidente
mutazione di colore, che fi faceva in ciafeheduno di noi. L' effetto non
era di pianto

mi

ricordo beniffimo

che

le

parole erano di fdegno

ma

un certo rigore, e freddo nel fangue , che di fatto turbava 1' animo.
Tredeci volte fi recit il dramma, e fempre fegu f effetto fteffo univerfalmente^ di che era fegno palpabile il fommo previo flenzio, con cui l*
uditorio tutto fi apparecchiava a goderne F effetto
Ero troppo giovane
per aver avvertenza di confermare 1' efempio, ed ora me ne duole. Che
il Compofitore ( bench uomo eccellente di quel tempo ) fapeffe per faenza, che ne doveva feguire quel tale effetto , io no '1 credo y ma credo
bens , che come uomo di ottimo gufto , e di fommo giudicio eh' egli era, fia fiato condotto dal buon fenl e dalle parole, ed abbia in quel punto incontrato accidentalmente la verit di natura
E quindi conchiudo,
che f fi d il principio della commozione , non vi ragione in contrario

di

Il fatto , che in picper poco tempo molte volte da' Compofitori s' incon-

per.il fuo progreffo, e per la fua determinazione.


coli

movimenti

tra qualche punto fortunato di

za

di

ottenerlo con certezza

nuarlo per molti movimenti

quanto io credo poter avanzar


bilit

Tuoni

a'

noftri

bench

fi

fo intorno al loro

di

vuole

fi

ficuro fopra la ftoria, e fopra la poffi-

modi antichi
modi moderni, che con

del fatto rifpetto

Rifpetto

Ma

non vi regola, n faene molto meno di contiper qualche tempo notabile ,* e quello
forte.

tal

quando

a'

altro

fappia di certo la loro natura

numero. La

pratica

comune,

nome

non
e

li

riefee

ufo

chiamiamo
per lo

ftef-

Ecclefiaftico, a

cui fervono in genere, gli fta bili fee otto. Zarlino ha pretefo , che fiano
dodeci. Altri hanno pretefo altrimenti. Ma il loro numero nulla importa al prefente bifogno
bafta , che fi fappia la loro formazione , e natu

ra. Quella confifte intrinfecamente nella fcala diatonica

comune,

rata nella fua eftenfione di ottava,

armonica, e

metica

e nella diverfit

nella fua divifione

del luogo de' femituoni della fcala

non procede, n pu proceder da

considearit-

qual diverfit

altro principio, fenon dal cominciare la


fca-

TR^TT^TO

13$

da note divelle*

(cra,

fono

Si

MUSICA

DI

dunque

ftabilite

,,

le

ottave con quell'ordine

EZX
e r^zxc -e- zr
Si fono

armonicamente

divife

aritmeticamente

cl

CO.

armi

avr:

a.vm.

SIS
.n
p-e~e
Lio-

modo.

quello

in

ca

afl m:

Or
-W

xcn

un
e-

SSZIZ-

( j

-e-e-

IT

co.

anim;
Si fono
(

con

riempite tutte

con lo

Jiti

ordine gli otto tuoni

fteflb

diatonica

della fcala

g' intervalli

indi la diverfit del luogo de' femituoni

e a ragguaglio

quattro armonici

Vi fono poi

fi

comune

fono ftabi-

o fiano auten-

leggi

e regole per
,
,
o fiano piagali .
cadenze rifpettive, coficch dalla cantilena, e dalla cadenza fi conofce ciafcun tuono. Quella la foftanza de' noftri modi, o tuoni. Bench poi io abbia trovato anneffo 1' addiettivo di Dorio al primo
tici

quattro aritmetici

le cantilene,

tuono, atto

agli

pofrigio
io

non

modi

al
fia

nuli'

gravi dell'

affetti

a rallegrare lo fpirito

quarto
reftato

Frigio

di

animo ;
al

terzo

d'

Ipodorio

atto

atto ad indurre la quiete ec.

perfuafo

Son bens perfuafo

abbian che fare con

gli antichi

ad
,

ella

affatto

e fon

al

eccitar

fecondo
1'

ira

pu credere

che quelli

perfuafo di pi

atto
d'

I-

che

noftri

che la

non fia la pi legittima . Perch in fuppofizione , che fi


voglia divider la ottava armonicamente, e aritmeticamente , la divifione

loro istituzione

non

la iftituita,

ma

quella,

rn apm:
o

aKItm:
o-

a rrocr
Cosi

divifa la ftefla ottava

non mai

in quefto

modo

perch la divifione non cade fopra la ftefla ottava


ma fopra due ottave diverfe . Si dir , che nuli' altro fi voluto nella iftituzione ,
fenon il trafporto
della quarta acuta ru

gerg in quarta grave

OVm' anttn:
-e-e-

n=

XI
"ero

-edata fempre la ftek

tu
fa

quinta,

acuto

ne fecondo

ZIISZ
*ri

della cantilena rifpetto a grave, e


cadenza. Io rifponder , che va bee F arbitrio ; non va bene fecondo la na-

Indi la diverfit

ljf

q-

tura, e la ragione.

^a

diverfit della

la volont

fi

vuole diverfit intrinfeca nelle cantilene, e nelle

TR^TT^TO
le cadenze.,

non

quello

DI MUSICA.

x^j

Se non fi vuole, inutile la iftituzione; f


vero modo di ottenerla, ma quello.. Date

no..
il

vi muficali di Ffaut, Cfblfaut, Gfolreut., e a ragguaglio date

tave di terza maggiore

B|

minore

no

fi

F efame

a fatto

geometrica

porzione
uic
vo, che

TX

efler riducibili a tal

armonicamente

con

'"'-

le

fue

ZI

difcreta.,

vuole*

fi

le

relative

quali fano riducibili a proe quali non lo fiano . Tro-

le due ottave di Ffaut, e di Dlafolr non pofibproporzione j perch non poflbno efler divife fenoa

non mai aritmeticamente^

oz:

non pu

ot-

di terza

-e-

erch J5m

chia-

le tre

efTer divifore

mezzo

-^-

e-

xr TJ

aritmetico della Ottava


quello efclufo dalla fcala diatonica. Duo*
,

fia

f: dovrbbe efier bf
Ma
que Gfolreut non pu efTer divifore", o fia mezzo aritmetico della ottava D, d, perch la fua terza maggiore, e la terza di Dlafolr mi",

nore per natura della fcala.


nia nelle due note /TN
aritmetica, o fia plaga- ^37*
Gfolreut forf della ftef-

Dunque
,

Z
Z

contrariet

e ripugnanza di

quali dovrebbero
le

il

divifore

formare
fia

la

armo-

cadenza

mezzo

aritmetico
eftremo Dlafolr
Dunque li due
tuoni fuddetti non
fono divifibili,
"QT
v, S1J ^
few
non armonicamente e per incapaci di altra cadenza , che di cadenza armonica . Dunque li due tuoni di Ffaut, e di Dlafolr non poflbno efler,
fenon autentici

VT-q

&

natura di armonia

dell'

,,

Trovo, che le due ottave di Cfolfaut, e di Alamir fono riducibili a


proporzione geometrica difcreta , perch fono capaci del mezzo armonico , e del mezzo aritmetico fecondo la natura dell' armonia rifpettiva
~Q*
r>^ r>.
EA chiaro . Dunque li due tuoni di Cfolfaut, e
di Alamir poflbno efler autentici, e piagali,

apriainhr: armi aritmi

Trovo
no

finalmente, che

le due ottave di Gfolreut, e d Elami non foproporzione geometrica difcreta , perch fecond la natuloro armonia non fono capaci , f non del mezzo aritmetico:
.rv
0"" j perch Dlanon mai del mezzo armonico ni
flr
che per natura della Scala di
ar-

riducibili

ra della

0-

O-

vj.fore

monia di terza minore , non


armonico della ottava G , g , che per

3-

la ftefla

pu

efler di*

natura di armonia

3%

ma

di

TR^TToiTO DI MUSICA.
^erza maggiore; e per non pu darli la
cadenza armonica
Bm nonpueflr divifore armonico della ottava

E,

ch

la

di

lui

quinta manca per natura della

mi tuono

_;

-fcala

e per non pu darfi la cadenza

per-

di un f-

Dunque

i
due tuoni di Gfolreut, e di Elami non poffon
effer , fenon
Cos >vedo diverfit intrinfeca nella iftituzione,
e nel .rifili tato
e
cosi 1 tuoni fono otto realmente.. Ma tutto ci
di pafTaggio, e torno all'
intento primo, c% (a dire il vero
non di ricercare , ma <f indovi)
nare i modi antichi, di fpiegar i moderni, e
compararli tra loro . Ma
quanto fon noti, e fpiegabili i moderni, altrettanto, e
molto pi. offendo ignoti gli antichi, iWa imponibile il loro confronto,
e qui il capitolo dovrebbe ragionevolmente aver fine. Ma
dovendo io continuarlo per
obbedirla
il di pi, che dir, far da
me fedelmente diftinto nelle fue
dalli, di ficurezza, di dubbio, e di opinione,.
Premetto le cofe ficure. La prima di cjuefte , che li
modi noftri moderni nulla han che fare co' modi antichi . Non
mi faccio merito della
prova, perch troppi fon quelli , che innanzi di me 1'
hanno provato. Tuttavia il modo far differente, e fervir per
condurmi a dir cofe di qualche importanza.
Primieramente g' intervalli
modi antichi fono affatto diverfr da' noitri: non dico tutti, ma in parte.
Ariftide enumera fei modi con la preafione degl intervalli, cheli compongono. In
ciafcun modo (a nulla
fervendo il riportarli intieri , e co' loro nomi

piagali.

narmonico
V

Diefts

jj"^'

'q x%

*->-

emr;

in

omnibus audienda

dev'

effervi

il

e-

enarmonica - 2&f* quefto


Li m0cli no ** r * ^oncla " neJ^ a Tcala diatomc^ comune
*
n ann ' n o{r no avere tal intervallo a^noi afP
r
fatto ignoto,
noi '""vgmum,
inefeguibile . jji
~? e~ per
Li I1IUU1
O
modi ami*
antiC" "~*
efi

..

chi muficali erano s rigorofamente congiunti


alla pro-

che il Popolo giudicava


,
co Poeta nelle fillabe lunghe

sodia
li

Mufica: punto

falli

( f

ve

n'

erano

commeffi dal mu-

e brevi relativamente alla

Poefia

e alla

di (tona, in cui tutti

convengono. Quefta una idea afmodi moderni, e dalla noftra mufica in genere,

fatto .lontana da' noflri


in cui
( parlando finceramente

facciamo fervire la profodia alla mufica,


pi . Nella legge preferittafi dadi antichi di conservare a rigore nella
mufica le filiabe lunghe , e brevi, era
imponibile d vocalizzare , cio il protrarre una
vocale col canto per
pi tempo di quello importava la fillaba
e

non

la

Ma

alla

profodia,

Ma

.
Noi per il contrario prolunvocali per pi battute, bench molte volte fiano
brevi , codi amen, X di adoro ec.

ghiamo

me

mufica

le

qui ella, Sig. Conte,

mi

ricercar

veramente fia poffibile conlunghe, e brevi


Io le

iervare nella mufica a rigor di battuta


le fillabe

rifpon-

TR*ATT^fTO DI MUSICA.

x^ 9

rfpondo, eh* poffibile in genere, in fpecie, in individuo, perch, come fi detto nel Capitolo antecedente, nel valore delle note unificali vi

il
tutto il bifogno a tal effetto. Tuttavia necettario diftinguere .
valor della fillaba fi prende a tutto rigore, o diferetivamente. Se a tutto
fuor di dubbio , che una fillaba lunga deve valere il tempo doprigore
,,

pio di una fillaba breve


minima nr TT* vale

quella

doppio

il

Ammetto
la mufica

n pi

una croma

di

meno

tempo doppio^

il

di

Cb

ec.

quello rigore, ecco la corrifpondenza della

in.

una

ragguaglio rigorofo

una femi minima

profodia

del-

un verfo efametro
\j \j

tempo

rt

or-

dinaria

arida uiy um%u.ccmo qvvL

in Tripola

m^

fr&

9 23

i^irnus

<&**

ooris

t-p.

Ql

ttL

'avmauiru.mq.uzca.no.
vimu$
'Jroi*^ %ui
Con quelli due- elempj nuli' altro pretendo, le non di far vedere quat
profpetto
e qua! progreflo di note muficali rifulta in ciafeuno de' due
,.

tempi

Ma

quando d riducano rigorofamente

non pretendo poi, che

le note

le fillabe in s

valor delle fillabe.

al

modo

fatto

difpofle dalla

mi-

fura o fia battuta

gione di quanto

detto nel Capitolo antecedente fopra gli accenti lun-

fi

corrifpondano

rigorofamente

ghi e brevi della mifura. Se cos fotte apprett

doveva

muficale a ca-

al fenfo

Greci, no

'1

fo>

ma

co-

dovevano dillinguer in
mufica le fillabe lunghe dalle brevi. Ma la mia opinione , che la mifura appretto Greci fotte prefa diferetivamente, e non a rigore. Se fono
flati veri imitatori della natura , e f con la Poefia congiunta alla mufica
fimile

efier di

neceflit

affbluta ,

fi

eccitavano, e fedavano le pafloni, forza, che abbiano avvertito a ci


che fuccede nell' umano diicorfo . Quando quello fia congiunto a pattone

t
,.

( a ragguaglio della paflione } maggior, e minore in


fieflione di voce; maggior, e minor acume, e forza di tuono; maggior,

1'

effetto naturale

e minor prolungamento

di

parole, e fillabe ec. Nella efpreflione della pafche pi figntfica . quella ( e fenza flu,

fone

s'

incontra quella parola

dio

fi

pone in maggior

lungandola
ta

di

villa

meflizia ec.

vero Filolfo

delle altre

affrettandola

e cos tutto a ragguaglio

dovendoli conformare

alla

natura

Il

d' ira,

pro-

mufico Poe-

doveva incontra-

MUSICA.

TR'tATT'^TO DI

T40

ne' quali

trare cafi infiniti,

le

filabe

lunghe

dovevano prolungare

fi

le

brevi accorciare molto pi del: rigorofo valore naturale per ben efprimer
la paflone ; e ci a confronto del valor naturale di quelle altre , che non

fervivano alla paflone

non una

difcretiva, e

fomigliava

al

difcrezione

anzi appena

certamente

non per

r f

Recitativo de' noftri


fi

In

Dunque

tal

Drammi

neceffaria una

era

cafo la loro

Italiani

accorge, che vi

deve imitare

fi

difporla

rigorofa battuta.

battuta

fia

rnufica

..

Cos dev'

natura di qualunque paflone

la

raf*

fi

in cui la battuta a

effsr

in cui

per coftante che fia , non , n pu efler regolato dalla eguaglianza il


fuo moto, che per intrinfeca matura ineguale ^ Dunque niuna ferie di
battute eguali pu corrifpondere a- tale idea * anzi non pu corrifponder
nemmeno la mutazione della battuta di tempo ordinario in tripola, o per
lo/ contrario
perch nella diverfit de' tempi vi fempre' la eguaglianza
de' moti coftitutivi de' tempi
Nella femplice narrazione pu aver luogo
la eguaglianza de' moti , e in confeguenza la battuta a rigore
Ma s'
vera la propofizione , che per muover altrui biigna efier moffo in f fteffo , (ed io la tengo per vera ) poche faranno le narrazioni , che fecondo natura poffano efler regolate da moto eguale,, perch poche fono le affatto efenti da qualunque paflone
Mi conferma poi nella mia opinione 1' oflervare, che la mifura difcre,.

tiva

non

folo

non pu mai pregiudicare

al

valor delle fillabe

ta infinitamente a determinarle quali fono con

fola, eh' di dare in qualunque cafo


fillaba

lunga a confronto della breve

il dattilo-ri sorofo

\J

..

almeno il
Chi di noi dubitar

prima

fillaba

L /\ Q- -^-ft-

diferetivo

del

lunga?. Sar anzi

il

anzi aju-

dato in ratifica

Lf

a confronto del diferetivo

Kar^ava.la

ma

avvertenza di una regola


doppio valor di tempo alla

1'

e lo fteffo

fi

dica delie

contrario,, e faremo pi certi del

'barbara.

due brevi

valore

fia

delle fillabe

modo , che nel primo Indi comodo infinito al mufico Poeta


con fomma facilit la natura E f noi , propoftoci lo fleflb fine cos faremmo, perch vogliamo credere, che i Greci abbian fatto altrimenti ? Fin qui non intendo di aver deviato dal propofito , eh' il
confronto de' modi antichi co' noftri moderni , perch' eflendo infeparabile il
confronto dalla ricerca di quella tal mufica , che coftituiva i modi antigeni , quanto ho detto , e far per dire , apparterr fempre all' intento
Queft avvertenza diventa neceffaria, perch nel confronto io mi lafciar
condurre dalla natura , e dalla ragione fin dove arrivar a comprendere 1*
una e V altra. Star all' argomento nella foilanza non vi ftar forf- nelF

nel fecondo

d' imitar

*-.

rdine.

Ma

noftri

innanzi.

modi moderni

ta dal concerto di

congiunta

1'

armonia equitemporanea formae- Soprano


,

voci diverte, Baffo, Tenore,, Contralto

Ella

TR<ATT^TO DI MUSICA.

141

Pure mi nota per buona forte


Ella fa, eh' io non fon uomo erudito
la difputa famoia , f gli antichi eonofceffero , e trattaffero 1' armonia intefa nel noflro fenfoy ma non mi nota la decifione. In. tal cal forza ricorrere alla fonte comune, eh' la natura . La fpecie umana la
.

fono le fleffe. Nulla importando nel noflro cafo la lo*


relativa a' tempi , coflumi , leggi, educazione,
modificazione
ro diverfa
bifog.no, che la radice fia la fretta , credo di
badando
al
ec.
,
e
governo
le pafloni

fletta,

e comune a' Gref fopra quello fondamento ficuro ,


feguente
proporzione
che
avanzo
la
febben
a' Greci fotte
,
fiata nota 1* armonia equitemporanea, non potevano, n dovevano tifarla
ma unicamente dovevano fervirfi della canper ottenere 1' intento loro
tilena a voce fola. Se 1' intento de' Greci era di eccitare non qualunque

non andar errato,


ci

e a noi

;.

commozione

in genere

ma

paffione in ifpecie

la tal

fuoi moti

di natura, che ciafeuna

pafione ha

no

Prendo per efempio

particolare di voce.

li

due

le

certo di certezza

particolari
tra

loro

il

fuo tuo-

opporle pag-

allegrezza, e la meflizia
L' allegrezza ha il fuo
tuono di voce intenfo, e acuto. La meflizia ha il (uo
e ci in genere
tardo, e il tuono di voce rimetto, e grave
ragguaglio del grado minore , o maggiore della rifpettiva paffione ( finch
fla ne' fuoi confini, e nella fua natura) fi altera relativamente moto, e
voce. Quello quanto fuccede in natura, e ciafeun di noi conofee a prolioni

moto
moto

va

pi univerfali,

veloce

1'

il

in f fletto tal

verit,

quando

vi rifletta.

Ora dico

io,

come mai pu

fecondo natura ) che con 1' armonia di quattro voci , eflremi delle quali il Baffo come grave, il foprano come acuto, riefea di concitare intieramente all' allegrezza, quando vi la oppofizione intrinfeca netla congiunzione dell' acuto col grave
quello proprio della meflizia,
quello dell' allegrezza? Ma fi dir , che vi il fupplemento nel moto*
che a tal effetto fi dar veloce alla voce acuta . Va bene per una parte
darli

va male per

intiero,

1'

non

perch

moto,

moto

voce particolare

la

propriet di

n la voce difgiunta dal moto. Quella, credo io , la cagione di ci, che pi. volte fuccede,
quando da noi fi afeolta qualche eompofizione mufieale ben fatta, e ben
ciafeuna pafione

efeguita
di

Non

commozione

il

difgiunto dalla voce

polliamo negare di non fentire in noi


in genere verl la tal pafione

nazione in ifpecie io non

ho

ma

flefl

un principio

progreffo e determi-

mai

perch non ho mai provato


,
tengo che fia impoffibile quello
tal progreffo, e quello compimento di effetto, per l'accennata ripugnanza
che vi negli eflremi dell' Armonia , perch effendo eflremi , e in confeguenza genere , impoffibiie
che poffano infieme convenire alla pro
duzione di un' effetto particolare . L' effetto far generale , coni' la ca*
gione.. Vi far dunque commozione in genere verf la tal pafione* non
vi far mai la pafione fpecificamente determinata
^ Vi poi d' aggiungere in ifpecie, che il tal moto, e la tal voce devo*
in

me

fleffo

1'

1'

effetto intiero

fentito

Per

me

,.

no

*4*

TRTT*AT DI

ao

MUSICA

effer congiunti a cantilena proporzionata


.
Bere diatonico,,
cut convengono e Greci,,

Quefta ( fermandoli ne! semoderni, e che batta all'

intento ) non pu. formarli f non da tanti,


e tali determinati intervalli, e.
fono; Semituono, tuono,, ledue terze , maggiore
g e minore
quarta, quinta
le due fette
maggiore,, e minore,, le due fettime, maggiore,
e minore,
e la ottava: nulla di pi
perch tutto, il rimanente . replicato', e compo.
,,

ito.

La

natura intrmfeca di quelli intervalli, e


diftintamente de' femplici
integranti 1 armonia,, cio ottava, quinta
, quarta , terza
madore, e terza minore
non uniforme, diverfa,: e io in s fatto nSo,
che valendoli: per la formazione della
cantilena pi di quetto
che di
quell' inter-

,.

vallo,

affatto fenfibile la di verfit deli' effetto.

Figuriamoci dunque, che


pi ardito degli altri, e- che in ilpecie

m. genere 1 intervallo di terza fia.


intervallo di terza maggiore convenga
cantilena,, la di cui baie fia in ifpecie

iiam genere di terze maggiori,, e minori,, in cui 1"


accento lungo
forza della battuta, cada fopra le, terze
fuddette, acci liana pi, fenfiveloce,, e -fia cantata da un l'oprano, acci vi fia*
trJr
le pofiibili
neceffane condizioni.. Una tal cantilena far in,
fuppofta

iatura
in

no

allegrezza; e per li formi una


tuono di terza maaeibre , la ol-

all'
il

conveniente

Ma

ali

allegrezza..
patta in armonia , . certo,, che mentre la
cantilena del fopra no proceder fucceffivamente
per g' intervalli di terze-,
i armonia del Baffo,,
Tenore,, e Contralto proceder equi temporaneamente, e iueceflivamente per g',
intervalli di ottava, quinta, quarta, k{e
,
tuono,, lemituono ec. fecondo la
diverfa difpofizione delle voci integranti
i armonia ,, e. fecondo il
diverfa paffaggio del Baffo da una baie all' al*
Ma Ma_ come- mai potrebbe darli, che a confronto,
di tanti intervalli iverii equitemporanei dell' armonia,,
che pur 'fono di maggior forza,
intervalli xucceffivi della cantilena
acuta produceffero i' effetto-, per cui produrre era formata la cantilena?:
N- giova il dire, che la voce acuta,
coni diremo pi intenfo, efiendo la
dominante , fi fentir dittintamente
a contronta delle altre voci, e per, potr
produrre il fuo effetto. Quefta
proporzione falla in armonia.. Tre voci contro
una fola han pi forza,,
iebben.la fola fia pi intenfa, le tre pi; rimeffe
.
Qu.etta . la verit in
pratica, quando le voci liana tra loro
proporzionate
fi
conceda la
proporzione.. Domando , f in grazia delle- voci aggiunte
per l* armonia
iara, o no diffrazione in chi afcolta
, come forzata ad afeoltare- e la
voce principale, e le aggiunte? Non
mi Ci pu- negare,, vi far diffrazione r e quella e- pi che ballante
a dittrugger 1' intento principale .. Non
e gi una leggiera imprefa il
voler eccitare con. Poefia , e Mufica la tal:
determinata paffione . Io per me la
credo molto maggiore dt quella, a
ui li accinge 1' Oratore
per- commuovere , e persuadere; anzi la matti ma
tra quante accadano nella
poflibilit. delle cofe umane. Per ottener quello
- neceJTario di ridurre
T anima umano a totale attenzione , anzi ad' ihteniione di attenzione .
imponbile 1' ottenerla f fi dia luogo a qualun..

Ma

que

TR^TTJTTO D MVSICJf.
queoen minima

dirtrazione, e qufta verit

'

verit di natura,

duzione della mia tetta


Dunque far imponibile ottener
tare la tal determinata paffione con cantilena congiunta
fa nel ^noftro fenfo
; e al pi-, come ho detto lopra

commozione

principio di^

in genere

Dunque

agli

intento di eccr-

all'

armonia inte-

far

.,

j**
none pro-

un

poffibile

antichi

Greci folle
fiata nota f armonia nel noftro fenfo., non dovevano, n
potevano valerfene per^otrhere il loro intento, perch rilpetto a principj
di natura
in
*ui tutti convengono certamente, noi
a cui nota P armonia
faremmo obbligati ad deluderla, e a valerfi della cantilena a voce fola'
per
F
ottenere lo fteffo intento
.

Mi,

..

ho detto qui fopra, armonia intefa da' Greci nei


noftro fenfpiego. Non pu negarli, che i Greci in qualche
fenfo intendearmonia, perch di quella parola fono piene le loro

-Tii_ volte

Mi

fo.

vano

cetti, e

quinta-, e la quarta

Dunque

Morie.,

monumenta
la

loro

Pi,;

chiamavano

intervalli

pre-

confonanti la ottava

la

gf intervalli minori della quarta


armonia era formata non come la noftra di note
equitemnote fucceffive.; e intendevano (per parlare
a noftro mo,-

diffonanti tutti

poranee, ma di
do ) che h fatti di quarta, quinta , e ottava folfero
armonia-, e "foffero
xonfonann-e che le note muficali riempitive della quarta
.foffero diffonanti. -Per avevano formato li tetracordi, o fano
fai ti di quarta, come
fulcri di armonia confonante., e quelli fecondo
i
diverfi generi,, Diatonico
Cromatico , Enarmonico , gli avevano riempiti con
varie divifioni
Si
vede chiaramente, che il loro fondamento maffimo
e primo fiata la
,
dupla geometrica difereta in genere,
in di cui relazione

hanno ftabilm per armonia , e confonanza li falti d


OL/.'
quarta, quinta, e ottava Indi date
le due corde gravif*
fime del loro fi (tema, cio Proslam
tjT^v banomenos , e Hypate hypaton
fi trova, che il loro primo
,
Tetracordo Hypaton

,S^q
^ /KT>W"

^M:

ti'

'

P erchad HypateMefonfottoponendo

la

ottava,

-e
fi

forma

la

dupla geometrica difereta

Il loro fecondo tetracordo


uu

^ -ir
mn graviliimo
mo
mennon

ti
.

Il

Mefon >e
vieion

terzo retramrAn

*m

y*s
r

fa
U'

rrV.

JL/ l\
J

j i
cio la ottava dei
pri-

,.;~\
>

-Q-

j;

di

<.

congiunzione -Syae*

qua*

TR^TT^TO

144

quale col quinto Hyperboleon

jg"^

e a difereta

li

r"/^-rG
rSzz

D MUSICA.
3

torna a formare la dupla geometri.

quarto tetracordo Diezeugmenon


h

e
e in ottava del fecondo
Jntefo, perch cos tutto

Hypaton
fi

E' forza, che cos


accorda nel loro fiftema
.

I Greci abbiano ben dedotto da' loro principj


che iti tutti i tre generi il principio, e il fine

ziocinio Itretto

e dedotto da' loro datitale

Quando

ci

fi

legittima ranfeguenza

inlcn della loro armonia, cio negli eftremi


gi li la, che ufavano afeendendo
e difendendo
,
delle loro cadenze doveva effer in
quello modo nel

Molto pi, perch

abbiano penfato
a

fi

'

delle loro cantilene forf ne'


de' ricettivi tetracordi
qua-

li

fpecie di cadenze

-<3.

fen

Dunque una
genere

per tengo

fpecie

Cromatico

che concluda.

in genere fecondo

la

natura

lemituono maggiore difendente, ed ha un' ottima


grazia . In ifpecie
ia vedere guai effetto particolare
produca nella cadenza del penere eromanco il pafifaggjo da Ffaut ^C a Ffaut" naturale; nella cadenza
del gnere enarmonico la divifione
qualunque) del femituono maggiore qua(
,
g0 ,ntenzlo ne e circostanza non di difficile elecuzione.
*?
r
Molti efempj per altro abbiamo nel Canto
Ecclefiaftico antico ( tutto
di genere diatonico
formate col femituono maggiore difen) di cadenze
cjel

Non

dente.

ne

iarei

lontano dal credere, che tra quelle antiche


cantilene ve
di legittima fecondo i Greci efemplari
,
f non mi fa-

qualcheduna

iia

cefe oppofizione

il non
eiTervi corrifpondenza alcuna tra la Mufica,
e la
Prolodia. Bilogna confeffar certamente effervene
qualcheduna talmente pieria di gravit, maeft, e dolcezza
congiunta a fomma femplicit muficale, che noi moderni duraremmo fatica
molta per produrne di eguali. Nulla-importatolo al b'ifogno r efame della loro Epoca
bens 1' efame della
,
loro natura muficale , certo
che fono cantilene iflituite per una fola
,
voce ( che poi quefta voce fia moltiplicata
all' unifono da un Popolo intiero, nulla deroga al fine della irruzione,
perch 1' unifono in ragio*
ne una_ voce fola
fono
fempliciffime
);
partecipano molte della natura di
;
Kecitativo, ma in largo; molte della natura
di canzone
molte dell' M
;

ria,

altra;

lcuna determina

muna

legata a

battuta rgorofa,

ma

a diferetiva

cia-

tuono, in cui comporta ; ed


J confinata da regolare
e comoda eflenfione di grave,
,
e acuto. Una tal idea in genere fecondo natura, e nfpetto alla universit
delle cofe impoffibile il pen.
il

far

TRv4TT*AT0 DI MUSICA.
far pi femplicemente

ed imponibile

che

Greci

I45
abbiano potu*

fteffi

Anzi eflendo elfi rifpetto a noi


primi iftitutori, forza, che abbiano incominciato da quella idea d
femplicit, perch per quanto 1' uomo fia capace di arte, e raffinamento,

to di prima intenzione penfare altrimenti.


li

prima invenzione, e iftituzione delle cole, fi fa


1' arte,
che anzi non ha luogo, fenon fu

nella

natura, nulla

In quella universit

modi

antichi de

idea ratificale tengo per eerto

d'

Greci

co' noftri

modi

antichi

che pu tutto la
dato di natura*
che conveniffero i

'1

Italiani,

che qui devo coche render conto;


tra poco . La fpecifica differenza degli antichi de' Greci fi riduceva alla,
precifione de' moti , che noi diremo fpezzature di note muficali fecondo il

.minciar

a diftinguere

veramente .moderni

da' noftri

di

di verfo valore delle fillabe; alia precifione della fcielta della tal
all'

acuto, e

ai

ehe Contraito

voce relativa
grave, che noi diremo Baffo pi che Tenore, Tenore pit

ec.

alla

precifione de'

tali

di cantilena, e quegli intervalli minori

no empire

maggiori

dovevano

precifione delle maniere di

diremo buon gufto

effer limitati

efpreffione

fecondo

la

intervalli, come fulcri, e pofe


noi diremo leale), che doveva-

natura

alla tale

differenti in

della paffione

eftenfione

ciafeun
,

modo

alia
(

noi

aveva Ti
congiunto , che

a cui

fi

intento y alla precifione di quel tale frumento alla voce


pi conveniva al modo , e alla paffione
Quelle fono tutte avvertenze di
natura, ed io non m' impegno di averle affegnate per 1' intiero . Si aggiunga di pi, che tra' Greci il Mufico era congiunto al Poeta, il Poe.

ta

va

Filofofo; e un'

al

uomo

come Mufico, Poeta, e Filofofo trattaappreffo nazione della, e colta , e intefon perfuafo , che la mufica ila pafTata da'

ilo,

cofe di natura fecondo natura


cofe fteffe.

reffata nelle

Greci

a'

Non

Latini con quefta idea

rimarlo,

fi

il

folo

molto meno

.*

fua declinazione, e perdita totale

Ci

che

da' Latini

noftri

a'

noi. Indi la

antichi

Italiani
materiale fpogliato affatto della maggior parte, e pi,
.

importante delle foprammentovate preci'fioni


Che ne' modi delle antiche
Ecclefiaftiche cantilene fia confervata fedelmente, e precifmente la natura
del modo fecondo le regole a ragguaglio ftabilite , cofa vera , ma vi
manca il pi; ed , che fia provato effer quelle in precifione le regole,,
che per ci aclopravano i Greci. Per altro a' moti , o fia fpezzature di"
note con ragione, e Profodia a tal effetto ordinate; a determinazione df
cantilena da affegnarfi piuttofto alla tal voce grave, che alla tale acuta,
.

o per

contrario; alla

piuttofto che di altri*


con quefta , che con quella
maniera; a fcielta di ftramento conveniente al modo , fin da allora fi
lafciato di .penfare, n vi fi penfato mai pi. Quanto poi vi abbiamo
aggiunto del noftro, fi 1' armonia equitemporanea , eh' il concerto a
pi voci, la modulazione, e le buone maniere, o fia buon gufto. Quai
effetto poffa produrre la noftra armonia rifpetto ad un tal fine , credo di
aver provato abbaftanza, che niuno in particolare, come farebbe il bifo
gno
alla

il

efpreffione

della

fcielta

cantilena

di

tali

intervalli

piuttofto

TR^TT^TO

I4<5

DI MUSICA.

gno. Qiial effetto poffa produrre la no/Ira modulazione, fiamo per vederlo
Ho didimo qui fopra li modi antichi Italiani da' noflri veramente
moderni La di Minzione era neceffaria rifpetto alla modulazione , che come ho detto altrove , ed ella pur fa , vuol dire il paffaggio di armonia
.

ma relativo al propollo . N nafta


,
biigno la fpiegazione in generale; forza difcendere al particolare in s fatto modo, che f ne abbia idea completa , e f ne formi
dal tuono propofto a tuono diverfo
preferite

al

fcienza, perch' una parte foflanziale della noflra

moderna,

ratifica

e pe-

r doveva indifpenfabilmente aver luogo nel prefente trattato


Sia quello
dunque il fuo luogo opportuno, in cui fi rende neceffaria per la compa.

razione de' modi.


Il fondamento principale della
noflra modulazione fla nelle fleffe tre
note dell' efempio muficale 3 anneffo alla figura VII, fopra le quali fi
veduto effer fondata 1' armonia, da cui fi dedotta la fcala diatonica
comune. Il fondamento maffimo , perch fi riduce alla dupla geome-

tnca

difcreta

e a noi

Pofta

v>-

fondamento comune

e per
^a

fi

P ro P orz i ne

enon effendo neceffaria la ottava ) faranno r Ly


pongono prime baf di terza maggiore , come P'n
li

frato a fuo luogo.

ciaicuna

nota affegnata

va di terza minore , tutte affieme faranno


Quelle fei note in tal modo dedotte,
e intefe come prime bafi , fono il fondamemo intiero della noflra moderna modulazione
Quefla pu vagare, e circolare per qualunque delle fei note fuddette

TL

'M

r^at

'

'
'

monia

di

Cflfaut

trafportando

fup-

17

TejL

fi

dimo-

la fua relati

mufica*

quali

fi

Oq

"

Il

Greci,

a'

note

tre

la fcala

fc>
retai:

"

ar-

che relativamente all' efempio il tuono principale


propofto, in cui deve principiare, e terminare 1' armonia, in Gfolreut, e
in Ffaut per i" armonia di terza maggiore / e trafportando la fcala , e T

armonia

m,

di

e in

Alamir

Dlafolr per

minore a Cflfaut ) in Elaminore. Indi nafce nelle noflre

nota relativa di terza


1'

armonia

di terza

compofizioni frequenza grandiffima di accidenti muficali , e per deviamento dal genere diatonico, perch Gforeut, Elami portano un diefs in
chiave y Ffaut, Dlafolr un
molle in chiave . Modulando nelle note
fj

fuddette

e determinando

il

tuono formato dalla

fcala

e dall'

armonia

nfpettiva alle medefime con cadenze armoniche, inevitabile


incontro,
e 1 ufo degli accidenti riflettivi , e quella la foftanza della modulazione. Il fuo ordine poi non ha legge flabile , e per lo pi la fua regola
Jl

fentimento del Compofitore

bench poffa

dirfi

conofcer molte verit, le quali fervono poi di regola

che
.

il

Il

fentimento fa
paffare con la

mo-

TR^fTT^TO DI MUSIC**.

47

modulazione dalla nota principale del tuono di terza maggiore alla quinta del tuono di fentimento comune, e per fatta regola. Quella regola ha il fuo principio , e in confeguenza la fua ragione . Il tuono d
terza maggiore armonico per intrinfeca natura . Dunque il pafifaggio
della modulazione dalla nota principale alla quinta fecondo la natura
armonica , perch' dall' eftrerno al fuo mezzo Da quello principio veriffmo ne viene, che quando con la modulazione fi coftituifca tuono, fen.

fo

e periodo

pugnanza

che

tutti
s'

per naturai fentimento

venghiamo

a conofcere

la

ri-

incontra nel paffar con la modulazione dalla nota prin-

cipale del tuono di terza

maggiore

nafce da contrariet di natura.

La

La

ripugnanza

quarta del tuono divide la

ottava del

alla

quarta del tuono

tuono aritmeticamente
Se il tuono di terza maggiore ( armonico per
Se il tuono di terza minore ( anatura ), fi deve fentir ripugnanza
ritmetico per natura ), non fi fentir ripugnanza alcuna. E' vero che tal
ripugnanza non procede da difetto, che vi fa o nella pianta, o nel Compofitore
Il tuono di Cfolfaut compoflo dalle due nature, armonica, e
aritmetica, e per la modulazione giuflamente pu procedere per li due
mezzi , armonico, aritmetico. Ma pure effendovi nello fleffo tuono le due
modulazioni, il confronto, che nafce neceffariamente dalle medefme, fcuopre la perfezione dell' una, la imperfezione dell' altra , e fa fentire quella ripugnanza
In genere f fi avvertir alla natura del tuono , e alle
note relative pi profiime, coficch la modulazione proceda per gradi, e
non per falti ( farebbe per efempio un falto, e non un grado di modulazione il paffar fenza mezzo conveniente da un tuono di ^ a un tuono
di )^* , e per il contrario ) / f fi avvertir a mantener la modulazione
pi nel tuono principale , che ne' tuoni accefTorj , e relativi ( fi fente molte volte il contrario ) e didimamente nel principio , e fine della compofizione , con tali avvertenze riufciranno perfette le noftre modulazioni
Ma troppo vi farebbe che dire impegnandofi in quello argomento , e pe.

balli la

idea generale

come

fufficiente al bifogno

Non

cos nelle can-

armonia, e cantilena de' modi del fecolo decimoquinto . Altra modulazione non fi trova , fenon la intrinfeca del tuono
proporlo, e tutta la mufica di que' tempi fla perfettamente , e rigorofamente nel genere diatonico. E per non fi trovano accidenti di forte alcuna , f non il diefis neceffario alla fettima nota della fcala di terza minore per formar la cadenza armonica del tuono proporlo , che fempre 1'
unico , e il folo della intiera compofizione
Se paragoniamo quelli due modi di mufica tra loro, 1' antico Italiano era piii grave, rnaeflofo, e fevero del noflro; il noflro pi vario, e vago dell' antico . Se paragoniamo
quelli due modi Italiani agli antichi de' Greci', tengo per fermo, che f
antico Italiano foffe pi proffimo del noflro a modi de' Greci , ed facile il dedurlo dalle cofe dette. La noflra modulazione affai comporta, e
la idea formata da noi vi corrifponde, perch in genere quella compofizione
tilene

Ecclefi attiche, e nell'

P&

T^R^fTT^TO DI MUSICA.

148
pi

che pi varia nella ragionevole modulazione Con,


che cosi in Italia che altrove fi trovano in quello fare degli uomini
flima tra noi

fi

fello,

..

l'arte de' quali mi fa maraviglia, e mi da occafione d'impa,


dubito con ragione, che quefl' arte non corrifponda alla natura.
Due cofe ho offervato per molto tempo con attenta rifieffione. Nelle noftre
armoniche compofizioni dopo un lungo giro di modulazione alle volte verfo

eccellentiffimi

Ma

rare.

forma

fermo nel Baffo fondamentale per molte battute , e


modula con varj accompagnamenti , de' quali refta
fempre ba f collante in di verfo afpetto la fteffa nota fondamentale; e per la modulazione refta nel tuono fteffo
di cui prima baie il tarlo fermo, quale in tal cafo non pu effer f non o la quinta, o la nota principale del tuono proporlo. Qualunque fia la modulazione
r non pu effer
che fempliciffima, quantunque vi s'interpongano accompagnamenti difcordanti
perch finalmente regolata e foflenuta da una fola baie
Ho offervato in varie, circoftanze un effetto co Man te QuelP uditorio, il quale molte volte ninna, o poca attenzione ha predato alia compofzione ,. 1' ho veduto fempre. attento ali' armonia del tallo fermo. Si offervi
e trovando
che fia cos
fi rifletta ,
che quella offervazione di natura L' altra mia
il

fine

fopra

11

il

tallo

medefimo.

fi

..

,,

,.

offervazione
noflra mufica

..

comune
moderna

nazioni

tutte- le

appreffo le

quali

fia in

ufo la

Ciafcuna di quelle nazioni ha le fue canzoni Popolari, molte delle quali fono di antica tradizione, molte prodotte di nuovo, e adottate dai genio comune. Per lo pi fono fempliciffime , anzi ff
offervi, che le pi femplici, e naturali fono le pi: ricevute. E' certo che.
in quelle n vi , n vi pu effer moka modulazione . al. pi vi far
nella quinta del tuono
Che il Popolo afcolti pi volentieri una di quelle
canzoni di qualunque efquifita cantilena modulata per tutto il fu giro
..

,..

offervazione quanto
fi dir, che. 1' effetto

facile

a farli,

altrettanto ficura

nel

verificarfi.

Ma

equivoco ,
perch potr ugualmente procedere, e
proceder forf pi dalle parole delle canzoni , nelle quali il Popolo prende intereffe, che dalla mufica delle canzoni. Ed io rifpondo, che date le
fteffe parole congiunte alla cantilena femplice della canzone, e alla cantilena efquifitamente modulata fecondo 1' arte noflra ; e dato lo fleffo Mu-

che canti 1' una , e 1' altra , il giudicio favorevole del Popolo (ara
,
ficuramente per la prima
Replico quanto ho. detto altrove
la natura ha
pi forza dell' arte j e aggiungo con franchezza , che il maggiore , e il

lco

il diatonico,, ma difficilifmo
a ben trattarli , perch
appunto di ellrema femplicit , come il pi proffimo alla natura. Se cos , la noflra modulazione, ci ha deviati maggiormente dall' intento, che
fi proponevano i Greci.

miglior genere

Refta a vedere qual effetto per ottener lo fteffo intento poffan produrle noftre buone maniere, o fia ci , che noi chiamiamo buon gufto..
Quello confifte primieramente , e principalmente nella voce del Cantante
prodotta e portata con dolcezza rimeffa , rinforzata ,. foflenuta a fuo tem*
re

TR^TTtAT D MUSICA.

1457

Secondariamente in appoggiature, trilli, modi di tempo rubbato, e


protratto , modi di canto naturali , e artificiali adattati a dovere alla cantilena ec. Ma prima di avanzarmi in quello proposito il avverta a non
creder fall il mio fuppofto , mentre fembra , che io iupponga il buon gitilo una invenzione de' noftri tempi. Lo fo, non invenzione de' noftri r
n degli antichi tempi : un prodotto della natura umana . Da che l
canta, e fi fuona , la natura fteffa indipendentemente dall' arte ha fatto
fentire prodotti maravigliofi in ogni tmpo, e in ogni nazione/ e conti-

ec.

nua

e continuar in quefto poffeffo

finch duri col

mondo

umana

la

fp-

tempi, e a' modi muficali


e dev' effervi il buon gufto Come parche vi fiato
fon pi che certo
te foft anziale della mufica efecutrice . Dunque a' noftri tempi , e a' modi
eie. Indi derivata

1'

arte, e relativamente

a'

mia propofizione , che per particolare. S


mufica diverfo da' modi antichi Italiani , a ragguglio
dev' effer diverfo il noft.ro buon gufto da quello de' noftri antichi. Se fok
f altrimenti , non fi potrebbe negare un grave , e fommo errore in uno
de' due modi: effendo cofa affatto impoffibile non folo fecondo la natura,
noftri muficali

il

noft ro

ma

modo

fi

riferifee la

di

ancora fecondo T arte, che date due ipecie diverfe di mufica , a ciala fteffa efpreffione, e modificazione. La cofa tal-

feuna poffa convenire

mente per

chiara, che ftimo inutile

dipende efpreffione, e

il

provarla

modificazione; e quefte

que diverfo il buon gufto. Non


non de vano effer uniformi

dico gi

princip;

in

>

Ma

devono

che

li

fuoi

qualunque modo

buon gufto

dal

effer diverfe.

primi

mufica

di

Dun-

e generali
.

Voce

ottima per natura, e ottimamente regolata dall' arte principio univerfale; e quando manchi natura, in ci neceffario il fupplemento dell' arte, perch per mio fentimento la univerfalit , e la maggior perfezione
del buon gufto fta nella voce , e nella efpreffione . Quefto io chiamo il vero buon gufto fecondo natura , perch appunto conviene a qualunque modo di mufica . Tutto il di pi particolare in si fatto modo,,
e la difeonvenienche quando fi efamini fenza paffione la convenienza
za deli' applicazione de' trilli, appoggiature, maniere cantabili ec. , fi trovaranno cafi frequenti affai ne' quali niuna di tali cofe pu ragionevolmente aver luogo Nelle Chiefe fi canta Miferere mei Deus ; ne' Teatri
fuddette
E' bene, che
l va alla morte con le migliori grazie muficali
1* affuefazione
Per altro bafta.
e il coftume non dia luogo alla rifleffione
contrario quariflettervi , perch fia immediatamente convertito nel' fuo
La cantilena,
lunque piacere poffa riceverfi dalla pi perfetta efecuzione
adattata alla paffione, la voce adattata alla cantilena , e per propria naturale qualit, e per arte di modificazione, e per convenienza di grave,
,.

e
la

acuto avr luogo in qualunque tempo, e circoftanza; e in genere nulpi

Difendendo

al

particolare intendo beniffimo la convenienza dell'

adattazione delle noftre grazie muficali a moltiffime


fteife

grazie muficali a tutte le cantilene

non

la

cantilene

/ ma

ho intefa, n

delle

la inten-

de-

TR^TT^TO DI MUSICA.

150

der mai. Son troppo perfuafo

r e convinto,, che quando la cantilena


veramente adattata alla paffione efprefla dalle parole, ciafcuna cantilena dovrebbe aver i fuoi modi individui, e particolari di efpreffione, e in
eonfeguenza il fuo buon gufto individuo, e particolare . Che cos inten-

deflero, e operaffero
intento.-

Greci, di neceflit indifpenfabile rifpetto al loro


me talmente vera,, che f fotte fiato altrimenti t

propofizione per

nego immediatamente il fatto, la ftoria, e la poffibilit di natura. Se noi


intendiamo, e operiamo diverfamente, la cagione fi , che la mufica fo*
la, e difgiunta da qualunque altra confiderazione fi fatta T unico nofi.rofine, ed intento.

cordano

all'

come genere,

Propoftaci quella

medefima

tutto riportato alla

oggetto

la

in quello fenio,

noflra armonia

,.

noftre

le

fpecie,

individuo, e

vanno beniffimo
cantilene

e
il

fi

ac-

noflro

buon gufto . In quello fenlb abbiamo qui , e altrove eccellentiffimi Componitori, ed efecutori, 1' arte de' quali appaga, e contenta il genio di tutta

Europa/ fcgno

ra, perch

Greci

manifeftiffimo

Nemo omnes

fallit

in

genere

Ma

quando

che quella verit di natu5


proponga lo fieffo fine de

fi

fiamo affatto lontani dalla poffibilt di ottenerlo co' noftri mezzi


oppone la noflra armonia , come genere includente fpecie diverfe di
grave, e acuto. Il bifogno per ottener P intento di una fola fpecie individuata alla paffione Vi fi oppone la noftra cantilena , come modulata
fecondo 1' arte noflra
come fciolta da qualunque ragguaglio materiale, e

Vi

fi

formale

alla

Profodia;

maggior,

come indipendente da obbligo

minor eftenfione

di

fcielta d' interval-

grave, e acuto, e di fcielta di vece


determinata. Il bifogno del folo tuono principale
di legame alla Profodia intorno alle fillabe lunghe, e brevi, e molto pi riiguardo a' piedi
convenienti alla pafione ( rifguardo quanto vero , altrettanto difficile ) f
a quali deve corrifpondere identicamente la cantilena * di precifione d' intervalli fcielti in analogia di natura alla pafione ( cofa egualmente vera,,
e difficile )j di determinata eftenfione, in grave, e acuto; e di voce fpeeificata, piuttofto grave, che acuta, piuttollo media , eh' eftrema, o per
il contrario fecondo il bifogno della pafione . Vi fi oppone finalmente il

li

di

in

_,*

qualunque cantilena, e come


che per adattarli a qualunque circoftanza portano feco evidente contraddizione di natura. 11 bifogno
di buon gufto fempre diverfo a ragguaglio delle diverfe paffioni ; fempre
comporlo da que' minimi componenti, che fono particolari r e individui
di quel tal modo di cantilena ricercato dalla pafione, e non mai adattabili ad un altro modo. Se la paffione fia compofta di pili
paffioni ( conoflro buon gufto,

comporlo da que'

come fempre

tali

componenti

fa _ frequente ), in tal cafo vi far

lo fleflb

in

particolari

per

il

piti

la paffione principale

come do-

minante , e per primo oggetto . Se due paffioni fiano in grado eguale


(cofa poffibile ), allora nella ftefla cantilena il bifogno doppio a ragguaglio' del moto di due diverfe paffioni
Io qui troppo m' inoltro fenza
avvedermene j ma non gi troppo perch io dubiti fulla verit delle pro.

poli-

TR*ATT*ATO DI MUSICA.
fuddette,

jpofizioni

ma

perch nella ofcurit in

1$l

cui fiamo

rifiatano effe

e tanta precifione , che f ella Sig. Conte mi chiederle un efem,


pio ratificale dedotto dalle medefime, fi crederebbe eh' ella averle pili ragione di chiederlo, che io di negarlo . Ma adagio per cortefia. Le mie
propofizioni fono dedotte dalle oflervazioni di natura , comune a' Greci,
e a noi; e per fono oflervazioni dedotte dal maimo de' generi tutti.

di tale

La

loro precifione dunque

ne

ma

parati.

non nafee intrinlecamente dalla loro deduzioa' modi antichi , e moderni tra loro
comfatta non bada al bifogno per proporre un efem-

dalla loro adattazione

Precifione di tal

pio, e troppo di

pili

fi

richiede. Si richiede neil' Attore la congiunzione

Coftume

fpecificato a pancone, Poe fi a , e Mufica e


per neceflario in grado eminente un uomo Filoifo,
tifico ,
e Poeta
Si richiede in chi afeoka 1' animo difpofto in genere
all' effetto
difpofto in ifpecie fecondo diverfi rifpetti, e fono : Afuefazione a quel tal
genere di mufica . Son certo , che in tal rifpetto il migliore tra' Greci

di tre cofe in una:

antichi potrebbe fenza ottener

Dalmata Nazione,

la

di

fuo

il

cui mufica

fine

cantare

non ha

a talento

intervalli

odierna

alla

determinati

ma

un continuo di voce protratto a diferezione in grave, e acuto. Conformit d' idee rifpetto al coftume Se le idee di chi afcolta non fono conformi al rapprefentato coftume, o rimarr indifferente, o le fono contrarie, pi che moflb far ributtato . Son certo , che rapprefentato ad un
Cannibale un oggetto nel coftume il pi tragico, non abborrir , ma goder dell' oggetto. Confacenza de' moti rilpetto al metro. Vi fono Popoli ,
e Nazioni intiere di moto per natura tardo , altri di veloce, altri
di temperato. Quel moto, che non bafta allo fcuotimento di uno, pu baftare, e avanzare allo fcuotimento di un altro; e ci in genere di natu.

ra, e di educazione. In ifpecie di natura

e di educazione chi pratico


,
avr offervato la differenza del
grado de' moti tra una Nazione, e l'altra nell'atto pi intenfo della rifpetti va paflione. Quelli ( ciafeuno da f) fono generi , e generi fom mi , de* quali
tutti come fpecie , formato un genere folo ,
allora fi potrebbe forf aflegnare un efempio conveniente. Dico forf, perch rifpetto al complefi d

abbaftanza delle fole Nazioni Europee

tutte le fuddette condizioni, che

do anco
appreffo

to.

fi
i

ragionevole

formava

genere de' Greci antichi, quane formarlo tale , qual era


che producete appreflb noi lo iteffo effetil

arrivarle prefentemente a fcoprirlo,

medefimi

Credo

di
il

dubito affai ,
,
aver detto qui fopra cofe veriflime. Se
mio dubbio: anzi quando io avanzarli

tali

la

fono, troppo
feguente propo-

fizione; efier impoflibil cofa , che il coftume, la Poe fi a , la Mufica, eh*


era omogenea, e conveniente agli antichi Greci, doveffe efler egualmente
tale a noi Italiani , e ad altre Nazioni de' noftri tempi , e coftumi
que,

propofizione nulla avrebbe di ardito.

fta

Il

ferne delle paffioni

re lo

fteflb

la

ne

il

ma

negli uomini tutti . La fua fpecifica differenza


coftume . Nel noftro cafo abbifogna non il genere ,

in gene-

educaziola

dirle-

ren-

TR<ATT*ATO DI MUSICJt.

l$Z

renza. Dunque. Perci nella ibrgente univerfale

di natura dovremmo con


omogeneit, e convenienza noflra relativa alle noilre prefenti circoflanze piuttoflo che la (coperta di ci , che
quando anco riefca di {coprire, facil cofa, che a nulla ci ferva . Ci

molto maggior ragione cercare

la

detto rifpetto ai genere univerfale delle cofe tutte , le quali per ottener tale intento fono neceflfarie. In quelle mi fon internato pi del mio
dovere, che nel cafo prefente di Mufico, non di Filofofo, n di Poe*

fia

ta.

Ma

ella. Sig.

Conte

preveggo

lo

mi

appunto

afpetta

ritorno al

di

mio. mefliere per domandarmi in concreto , e in precisone la differenza


della natura de' muficali noflri intervalli , che qui fopra ho aderito in genere effer tra loro di natura diverfa
ricerca al Mufico appartenente;
per domandarmi forf qualche cofa di pi', come farebbe f non altro la
mia opinione fopra- la particolar natura de' rompimenti , o fiano {pezzame
:

re delle noilre note muficali


della

ma

Profodia

al

confiderazione

riportati

identicamente nel valore

comune non

Mufico

folo al

piedi

a'

e al Poeta,

Filofofo ancora,..

La prima ricerca
me difficile molto pi
,

che pur

di

mia convenienza

particolare

per

convenienza comune . La
ragione chiara . L' affuefazione di un Profeffore alla mufica incominciata, e profeguita fenza rifieffi particolari naturaliza talmente in forza dell'
abito le fue parti, che quando tra quelle non vi fia fpecifica differenza,
riefee quali imponbile .il diilinguerle tra loro per fentimento.* molto pi,
della feconda, eh'

f la diflinzione cada fopra individui


fa

categoria

come appunto fono

di

della fleffa fpecie

gi' intervalli

parti della flef-

confonanti del fiftema feflu*

pio integrale, e g' intervalli della fcala diatonica comune . Si aggiunga,


che quando il fentimento non fia in tutti comune , e uniforme , nulla
conchiude, perch reflando individuo, e particolare non /forma quella fi*
curezza, che in tal cafo bifogna, perch equivalga alla" feienza E forza
1

dunque
comuni

di ricercare in
,

ifpecie fopra qual parte

e uniformi y e di

ricercare in genere

il

fentimento

un principio

di tutti

di

ao*

fi

ragione u<

niverfale, che ad onta de' contratti pregiudizj particolari corregga

il

fen-

timento, f ve ne ha bifogno, e ad- onta dell' affuefazione lo' faccia av-.


veduto. Quella non piccola cofa, n indifferente.- tuttavia alla prova.
Dovendo io effer corrifpondente a' miei principj 1' efame di fentimento, e di ragione deve cadere fopra 1' armonia, e non fopra la cantilena,
perch quella cagione, e radice, quella effetto, e prodotto. Per fenti-.
,

mento comune

di tutte le Nazioni , appreffo le quali fi coltiva la noflra


armonia di terza maggiore forte, allegra, ardita; 1' armonia
di terza minore languida, malinconica, e dolce. Riducendo il fentimento comune a ragione, nuli' zhra pu affegnarfi in genere flfico dimoflrativo, fc non la natura armonica della prima, 1' aritmetica, della fecondar

mufica,

1'

quella nel continuo,, e per. pi. forte; quella nel

contiguo, ,

e:

per

pit

lan-

TR^TT^TO

DI MUSICA,

I5
languida. Dalla forza della prima 1' effetto allegro, e ardito y dalla
debolezza della feconda l'effetto malinconico, e dolce. Riflettendo a quello
principio di ragione trovo., che un falto di quarta afcendente
deve aver

pi forza dello fteffo falto -difendente ^tlZT^


TT* a cagione della
cadenza armonica formata dal falto a- v '-^~
fcendente , delL*
-aritmetica formata dal difendente
In
forza di quella
ragione ofervo ci , che fuccede nel mio fentimento
e lo
"

'

faccio

fervare ad

de

altri

Trovo, che

il

mio

fentimento

altrui

of-

corrifpon-

ragione , e fi confeffa , che cos tficamente fuccede .


Dunvaler la fleffa ragione , e fentimento per il falto di
quinta difcendente, effondente. Difcendente far pi forte, allegro, e
ardito; afcendente far pi debole, malinconico, e dolce
perch difcendente'
alla

que

forma

cadenza armonica, afcendente aritmetica


Dunque dato nel Baffo fondamentale un progreffo di falti di quarta afcendenti
.

f armonia far

forte

e allegra.- di falti difendenti, debole, e


malinconica ec.

TT

r_*
r>~0

a:

Siccome il progreffo de' falti fuddetti fpiega molto pi l'effetto,


cosi fatto giudice di fentimento un Popolo intiero di
Profeffori , dico , che il giudi ci Ti accorcer con la ragione. Identicamente
lo fleffo ne' falti di quinta

Ugfc

"Q"

-f^

Ma

il

progreffo forma cantilena., e la


uita

Dunque
q ue

-*

la

della

natura

fleffa

del

natura

tutto

faranno

rifpettivamente

le cantilene
formate
quefto principio fi pu fcoprir
la natura di ciafcun intervallo della fcala diatonica . Perch
f dal progreffo dell' armonia nafce la cantilena , e quella non pu non effer
della fleffa natura dell' armonia , da cui nafce , dato fopra la
cadenza ar-

dal .progreffo de'

falti

fuddetti

Dunque con

monica

il

femituono

afcendenti
allegro

massiore
maggiore

TT"Q~";

ar-

itmetica, e

1'
,

per

effetto

dito

il

tuono

loro (

minore

come

Convertita

la

dimoflrativamente

afcendenti

far forte,

cadenza armonica in a-

confeguenza

con-

T R<ATT*ATO DI

154

dimoflrativamente

xonv.ertiti

Vi
Al

difcendenti

guido , maza del femi-

fi
f

[*%'"

'

"

****

due

li

MUSICA.

intervalli

Suddetti

^ ottetto l r0 ( come
linconico, e dolce.

Ma

di

.afcendenti in

difcendenti

far

della ^vivacit,

lan-

e for-

tuono maggiore afcendente, della dolcezza delfiamo accorti ad onta della affuefazio-

fcendente

V**/
ne, e il moro minore fopraftante di forza tfica dimoftrativa della fteffa
armonia. Dunque tale la natura di que' due intervalli e per ragione, e
per fentimento. Ecco dunque la chiave, in mano per ifcoprir con ragione
la natura degl' intervalli; la chiave fi 1' armonia. Perci il pi difficile
lo fteffo di-

a fcoprirf il .principale di tutti, eh' la ottava , a cagione di non pola ragione altronde. Se quefto il
terne ragguagliare all' armonia.

Ma

primo

di

g' intervalli

tutti

vit, e maeft

fuo carattere dev' effer di Semplicit,, gra-

il

di Semplicit

carattere

Il

manifefto

del termine acuto in grave, perch diventa unifono.

nella

converfone

Di gravit,

mae-

me

pare altrettanto manifefto, quanto che di propria natura non pu


convenire, fenon al Baffo ; e per intervallo forte, e fevero, bench con-

ft a

giunto a fempiicit fomma . Di fatto formata una cantilena di Salti di ottava progredivi , o afcendenti , o difcendenti , ed efeguita a ragguaglio , e
a confronto da un Baffo , e da un Soprano ( gli eftremi feoprono a maraviglia ), la ben efeguita dai Baffo imporr con 1' ottimo effetto Suddetto; la ben efeguita dal Soprano non folo non produrr lo fteffo effetto
ma f al fentimento di chi afcolta fi a congiunto qualche rifieffo, 1' effetto
far difgufofo, e ributtante. 'E qui comincia ad offervarfi un altro principio di ragione, e fentimento, eh' la. convenienza degl' intervalli alle
voci rifpettive. Rigorofamente il principio Io. fteffo , cio 1' armonia.
come nell' armonia difpofta a rigore ciafeun intervallo ha il fuo luo-

Ma

go

o coftituenti 1' armonia; co*


armonia formandoti la cantilena
nelle voci fuddette , g' intervalli , che rifultano da neceflt , e non da
arbitrio, vengono rifpettivamente individuati' a ciafeuna voce; e quello
il principio particolare della loro convenienza .
ragguaglio di quefti due
principi la confiderazione doppia in ciafeun intervallo della fcala diatonica, cio fecondo la natura dell' effetto , e fecondo la convenienza del
luogo. Le confeguenze, e deduzioni fono tali, e tante, che importarebbero un intiero, e ben lungo trattato. Quefto non n il luogo, n il
tempo; ed ella, Sig. Conte, fa troppo ben dedurre da f. Paffo dunque
a dirle la mia opinione fopra la natura de' rompimenti delle note muficaIi ragguagliati nel valore a' piedi della
Profbdia ; vuol dire in foftanza

particolare nelle voci rifpettive integranti,

a ragguaglio

progreflone

nella

dell'

la natura de' piedi

non

natura

delle note muficali ragguagliate a'


mufica ferve materialmente alla Poefia.
Quella ifpezione propria del Poeta, molto pi come Filofofo , che co-

piedi

perch in

me Mufco

La

tal

la

rifpetto la

cola chiara

perch al Poeta Filofofo appartiene

1'

da-

in-

MUSICA.

TR.vfTT.JTO- DI

rff

dagare la convenienza de' mori relativi alla paffione; e per deve conoicer'
intimamente la corrifpondenza. de' fenfi interni con gli edemi , per mezzo de*
quali

fi

devefar ftrada

agi' interni

in ci nuli' altro appartiene f

tezza

Per

rigore.

de'

moti
il

era per

me

Al Mufico
moti fuddettr con esatprima ricerca della natuconvenienti.

eftrinfeci

confervare

a principio, che

diffi.

ra degl' intervalli muficali

cerca della natura

co'

non

la

molto pi

rompimenti muficali

feconda

difficile della

Nella prima

ricerca

ri-

aveva

Mufico. Non ho debito nella


Fi
lofofo
Venga dunque un Poeta
n
n
Poeta,
feconda,! perch non fon
In tal cafo ho opinione lopra il loro dato di
Pilofofo a far le fue parti
poter, e faper fare anch' io la parte mia. Quefta , e non altra la mia

debito

d'

intereffarmi

e internarmi perch

opinione lopra

la

ricerca feconda. Se poi ella,

che meco tutto pu, e de-

ve poterlo, mi obbligafle a far prova di me fteffo, cme Poeta, e Filoche in voce


fofo fu tal argomento, le dir con la mia folita fncerit
non avr difficolt alcuna di trattar feco lei quefto argomento quanto ella defidera
e comanda.* in ifcritto non certamente. So i miei confini, e
li offervo a rigore.
Niente pi facile della comunicazione di uno fcritto
o per lettura , o per copia. Mi arrofifco prefentemente immaginando in
Filoiofo , Poeta
tal cafo la mia comparfa di Mufico ,
Me ne avanza
della fola di Mufico in s fatto modo , che me ne refta confusione molto pi che compiacenza. Sia quello dunque il mio confine; e il pi dove io credo lecito 1' avanzarmi in tal propofito , fi il farle nota una
mia maliziofa offervazione particolare. Se vi mufica nelle Nazioni ( e
mufica in qualche modo vi da per tutto ) non fi trovar mai difgiunta dal Ballo. Quello ia chiave per ifcuoprire, e dedurre i moti, e rom,

pimenti rifpettivi fecondo


errore, perch
fecoli

fatto

ufo

dell'

modo,

di quefti

il

te lunghe
che non

fi

pericolo di

coftanza per

Indi la

fecoli, e

Nazioni in s
dalla Nazione finalmente vien denominato. In ciafeuno
trovaranno infallibilmente i moti tfici relativi alle filia-

dello fteffo

che-

Balli

Nazioni; n vi

la diverfit delle

linguaggio di natura

Ballo adottato

dalle rifpettive

e brevi

e a

pie

Profodiaci

balta offervarli

e riportarli

il

Quela in tal propofito la mia Filofofia , che


io con pi vero nome chiamo maliziofa orfervazione
Ella poi giudichi,,
diffidi cofa

f nel caio

nifeo

il

prefente giovi pi effer Filofofo

Captolo quinto

guanto ho detto

molto pi contento

che orfervatore
di

averla

e qui

obbedita

fi-

che di

CA

i$6

CAPITOLO SESTO,
Degt

TOrno

Intervalli

Modulazioni particolari della Mufca moderna *

in ficuro tornando al prefente

avanzo

efame

all'

di

fiftema-

fopra

que' particolari intervalli

,..

mi

cui fondato

e modulazioni

che

,-

ufano comunemente nella mufica moderna ,. ma. non fi ufava-no nei feSe allora vi fia (lato qualche particolar Compofitore, che abbia ufato que' tali intervalli, de' quali fon per trattare /. o f
i

colo decimoquinto

il

...

loro ufo abbia cominciato pofteriormente

faperlo^

badandomi, che

damento,
conda

fi

io

non lofo, n m'importa

ufino prefentemente per efaminare

il

e la loro natura. Quelli particolari intervalli fono tre.

fuperflua

ffi

femituono minore

)gO-

ma

LI

vera feconda rifpetto

'

Ffaut, Gfolreut

ini nuita

"f'\

>h&
vv^^PG?

i3

^~

alle,

lettere

La fua

forma

75,^4.. La

terza rifpetto alle lettere muficali

vera

La

fe-

muficalt

maggiore del tuono fefquiottavo

il

loro fon-

di

\xvt-

terza

div-

Gfolreut

=t
minore della terza minore di un femituono minore ~- r'ffi
*=/-
fua forma 144, 125. In quelli due intervalli na- I
fce il cafo pratico ,, che una feconda fia maggior, ragio- ut
ne di una terza
perch la feconda fuperflua colla di tre femituoni
Bf,

ma

La

,,

^. K=r

La terza diminuita

di

due

foli

fmituoni

jrr-^Q^-^

n
La

quarta diminuita

Gfolreut

Cfolfaut,

femituono minore

.QUO

'

vera quarta rifpetto alle lettere muficali


minore della quarta naturale di un*

ma

La

fua forma

32

2.5

Nella fecon*

da

TR*ATTfTO DI MUSIC**.
acuto in grave

da fuperflua convertendo

/~Ni

SET
wrt

i
fuperflua

diminuita

'

intpvuaHn A\
winXm itfV
intervallo
ufo
di moko

nuita convertendo

#
^^

j-\~
gg ES

-[

nafce

157
fettima diminuita

la

nmnor . Ne
Nella terza dimiin grave , nafce la fella

t-fi
tra

acuto

egualmente di molto ufo . Nella- quarta


convertendo 1' acuto in grave , nafce

.na.

la

quinta

$Q

fuperflua

ifeOA

abbaftanza frequente

tra

noi

-e-

La fettima diminuita fi confider , e fi tratta da noi come diffonanza,


ma non erettamente , perch fi rifolve fempre difcendendo per femituono , ma non fi apparecchia fempre , com' la legge univerfale delle
diffonanz

modo fecondo
La quinta
jjfc

quefto

con

diffonanza,

Egualmente

7 %

fi

ma come

adopra
fi

parimenti

la

confider, e

difcordanza, perch non

fettima
tratta

fi

fi

jEH^,

anzi

in

7 *

mfc^i

u.

fuperflua

^
m
r

xc:

minore, cio FfauE


da noi non come

apparecchia, e afcende

X
g&%*-f-*
ec.

E* ben

TRATTATO

*5g
E' ben vero, che

perch

fi

DI MUSICA.
modo

confider in altro-

come quarta diminuita,

a guifa

d' intervallo confonante


feconda bafe efendo prima bafe Bf , di cui Ffaut
quinta fuperflua , ancor quella fi viene a trattare come intervallo, -confonante

Ma

tratta

fi

Dlafolr

di

La

fefta fuperflua

fi

confider, e

da noi a

tratta

fi

guifa

.Ma

Egualmente
prima tafe

.-

em

e
t i m
no

Dico
verfale

che

fono

quefti intervalli

precifi dell'

efempio

..

te

ZI

deducono praticamente da quefti intervalli


efempi addotti per averne fumciente idea

tutti
i

%b

fi

in genere gli

fuppone

fi

Gfolreut

C%C %

Altri maneggi

confonanza

di

,.

ma

balla-

fono inclufi nel prefente fiftema uni4 muficale delle diffonanze annetto alla

figura VII, con cui fi . infpeflata la fcala diatonica comune ; e fono cromatici, ed enarmonici relativamente al prefente. fiftema. Replico la fcala
infpeflata ridotta col.

n
La
ma

feconda

La

terza

numero

ZT

-e-

.i?o.o-

vroo

jrtg

72.0

0--75*

fuperflua tra

diminuita ftp

)'

alle

fue forme.

Ffaut

75

diminuita tra Gfolreut

perflua

la

quinta

fuperflua

tra Gfolreut
.

ggrjfe
-%5~

\p

*&-

'

000 S7b Sf^o svo -^XQ 50

Q7S
%0 *&*

La. quarta diminuita

,,

Gfolreut %.

%j6 r

indi la.

57^,. Bfa 500:. indi

$y h

Cfolfaut

acuto

la:

fetti-

fefta fu*

450:- indi

Di-

musica.

t r*att^ito di
Dico

che

PE

zss:

intervallo

1'

cromatico

fegr

iSP
V

che

intervallo

2&-

enarmonico

che

intervallo

1'

1 |J;^

Croma*

al prefente lftema. Non vi bifogno di prova, perch tuttoci gi dimoftrato nel Capitolo quarto. Dico, che 1' intervallo

tico relativamente

fecondo

Mjyf--Q--&flS-

Triemituono antico incompofto.

del

la idea

perch divisibile in tre femituoni

E' vero triemituono

maretta indi vifi bile

rifpetto alle lettere muicali Ffaut;

Gfolreut, tra
altra

lettera

le

ali
quali

Non

non
cos

vi cade

dell'

'

"'

.y/

>

"

n pu cadervi

...

teb,P^

intervallo

Gfolreut, Bf vi cade Alamir.

fe?

n\). n n rvSjjl
j^ijj?>Cy * - /

Di qual natura fiano poi queft' intervalli, e qual per natura debba efil loro maneggio, fi
pu efaminare con un efempio muficale alla ma-

no dedotto

Lo

fcheletro, e fondamento di quefta

W&&

do dunque
chiara la

minore, e

a tutto rigore dalla fcala feguente

-r

da cui

fcala

fia fottratta

in

e3*S^.

prqcifione

efempio

quattro note particolari del!' efempio 4


formazione del tuono di Dlafolr con terza

le

de'

1'

prima nota Cfolfaut, come il


qualunque fifteraa . Reftan-

la

comune

niverfale, e

33

Li

Tw

!?

U-^a^b

due tetracordi eguali

Ora dico , che tal genere di mufca pu trattarli praticamente


a rigore eiattiffimo della fcala fuddetta
e a rigore efattiffimo
,
de' fuddetti

tervalli

armonia del

nel!'

cantilena delle parti

tura della fcala

Le

Baffo

fondamentale

>

come

nella

leggi da ofiervarf

Sar la prima

che non

in-

rifpettiva

nafcono da per f dalla napotranno , n dovranno eflei?


pr*

,,

TRATTATO

*6o

non le note capaci


genere diatonico, quando fia vera
prime

DI MUSICA.

quell' armonia, da cui dedotto il


proporzione , che qualunque altro
genere dedotto dal diatonico, come da radice, e principio primo. Ma
la propofizione .troppo vera, perch f i due generi Cromatico, Enarmonico nafcono dalle ultime minime divifioni del femituono maggiore
fi deve fupporre il femituono non divifo. Ma
quello diatonico
dunque non poffono darfi li due generi fuddetti , f non appoggiati , e riabi-

bafi,

di

la

fopra

liti

fatto

il

efempio

nell'

Dunque

genere diatonico.

n
intervallo

dedotto

^
uT T

damen-

non

le

m|
.

tre

vi fono,

non

tale

nn.^" q O

":-

ci di tal ar-

^Q

LI

'

plemento con accidenti

5&

di

armonia. Di

Dunque

evidente

trpvarfi

perch

diatonica,

comune. Dunque

potranno

altre

nel

primo

Il

il

Baffo fon-

prime

bafi

perch nella fcala fuddetta altre note non


^e
quali fi ano capaj
Iuopo a fupfnnN vi luogo

non ^ e tre a ^e g nat


monia fondamentale.

n
ZSZ3S
?
tf^i
VSJ
7T?

,
,

TT*

fcala diatonica

tZ

cofa

la

minore

terza

la

1'

b*

fcnn*

cos, e molto pi

perch

la

feconda legge dev' effere la

armonia, come nella cantilena; altrimenper f per efempio fi volerle porre per pri-

inalterabilit della fcala s nell'


ti

fi

ma

mutarebbe natura
bafe

errore

Ffaut
Egual-

/TTy ^.

levando

>* * * mente

il

$&

fi

voleffe porre per

a Cfolfaut della fcala

farebbe

prima bafe Cfol-

faut naturale
Gfolreut naturale, ec, farebbe errore, perch
farebbe inverfione di natura . In fomma com' inalterabile la fcala comune in ragguaglio alla natura del genere diatonico, cos dev' effer inal-

nuova fcala in ragguaglio al genere particolare del prefenMolto pi perch finalmente quelle due feale devono effer

terabile quella
te

fiftema

comun condizione

Dallo

fleffo

moflrazione la fcala diatonica


fente.

Dunque

il

univerfale principio
fi

dedotta

per

fi

dedotta per di-

dimoftrazione

una, e 1' altra.


leggi li pu trattare praticamente

inalterabili

Con quelle due fole


mufca, e per quanto rifulta
con ottimo effetto. Ed ecco
trafportato

la

pre-

1'

alle

mie,

altrui

orecchie

tal

genere di

difappaflionate

un efempio di ben poco iludio


tuono in Alamir per comodo degli {frumenti

e fatica/

Di

r ir|f

lr

ffrir

rrf

-6-

Um

Hrr

II

-Q

r^flf^fj
^(if- Q
O

FF ntffiafg

ffiig

=?

,f

Y">

r*

EZJ
rrnirnrcrrrirtfr^
JTTT

?rrmrn^ri^i^

IjI IW
ffr

r
l

fi'i

fi

-a

H-Q

*i

frrirr j rko

irffrrMH^rriTfifril

rjJJnr
l fllJj
l

fcw5
X7

rr

Tp^ r

net

-6-

h rNjJji

terf*

-0

JcN Jjr r rn r|jr.

pj

SE!
J
TftfffgDffff

&3

fl^Tfrr}^rr}rr

Eg S
#&-

#- q q

-a-


TR^TT^TO DI MUSICA.

i'2

Djco, che

in

quefio

efempio non vi fono diffonanze (eccettuata


la
quarta, e terza delle cadenze, qual del genere
diatonico ) , e lo dimoftro. Se vi fotte diffonanza
non potrebbe effe r vi , fenon nell' armo
ma equitemporanea delle quattro note

numero organico

ai

terza bafe della fettima

di

numero

in

prima bafe, diventa


3

e per

cio

quali corriipondono*

jfc

convertendo

L-

il

'

cn forma di

5"5"

*
Ma

diffonanza

convertendo quefta

forma

fedente

nella

trova, che nel numero non organico,


eh' materiale, ma delJa proporzione armonica,
che coftitutivo della natura
forD u Ue la fua vera fo
feconda,
e non la

nrin^
r
efemP- n n V f0n dff
Che
eIIa fonna

ieconda.ii
fi
trovi b
la proporzione .armonica,
chiaro
li

^^
Ba Zi

'

iCy
^ xoon

ciafeuna

Alamir

nota

8oo

vr? (r*r ,rrf


"~

J_
n -%9~

,
,

cife della fcala dia

Ke8.SSfl

'

adeguando

.^-____

TT

de ^bbio,

febben

T L

tre

il

numero

note Ffaut

iooo,
75 fono le pretonica comune, e per foCfolfaut

forma,

la

Le

~'^i

akerata: ^endo 6
75 ,"
75 della ragie
8o C
e
e
dut0 altrove quella alterazione intrinfe7,f
ea
'r
, ed .ferrabile
dall' armonico fiftema,
da cni fi dedotta la ficaia
n
e
e
'
armonico
Ita
?4a
a vedereTn
vedete il quarto
r
term.ne, eh' la nota muficale
Dlafolr >*
Ouan.
'
al
n,C3 Pr
U 0ne C D
P<
altri

^'f

Ma

^^fW ^ma^come
'

WS
bile
ne

il
ti

5id.ftmguer

Le

tre

que perch
Dlaiolr

cedenti,

la

m.mma

note mufcali
il
quarto terfia

dovr

d.fferenza
<j 5--

in propor-

effer

P r P'one, che

7.

Sia

^
-^

t==:

f
G

TJ

fiata

fminf t

aln^proffr Si"armom

R.

fia

tficamente impoffiinnegabile la mia propoLioc

mine
zione

dunque comparato

""*'-*'
,

fia

?
*'

'

nota muficale

armonica co
Cfolfaut

675

tre an

Dlafolr

576"

TRJfTTiATO DI MUSICA*
i

576

,7, o

ragione

alla

6,7.

fa

67$

'

S7 6
7

6
differenza

ma

razionale

differenza

^C

Ma

163

Si trova la mini-

4050 18: 4032


225
224

ragione 224, 225, di cui manca DlafoI*

della

224, 225 molto minore della


675 eccede la vera forma fefquiquinta , e pure aramefTa dimoftrativamente nell' armonico fiftema Dunque molto pi dev' effer
ammeffa nello fteffo fiftema la molto minor ragione fuddetta 224,225;

ragione

quella ragione differenziale

80 , 81

di cui

tanto pi

che in rifguardo

80,81

za di

.
-

9o

fficamente

note

nelle

del

cafo

tal

la

perch

dato

6,7

terzo fuono Ffaut , perch il dito


non arriva a ditti nla corda
premente
natore
della differenza
folo
termine
un
di
punto fifico
preffione comprende affieme non folo i due punti

avr

224,225, ma
de'

224,225,

Suono

'

il

fifici

tuo-

avr terzo fuono Ffaut. Egualmen-

fi

fuo-

guere

differenza di

muficali

dato

te

maggiore

tei'^o

la

il

W_jJL2_ ^
\j%- Q~

dal tuono

fenfibile

la differen-

diftingue ad evidenza ffica

fi

5tiono

'tci'ZS*

non

lui forza

fri

terzo fuono tificamente fenfibile

al

perch in di

nella

due termini
il

fliddetti

ma

terzo fuono ad evidenza

vera forma

m7V

pi

ancora in eccetto, e difetto; e in


determina a Ffaut . Dunque
fi

ffica

ed forma confonante.

aggiunga quanto

Si

non poffono

tate

bafe
ta

darfi f

fi

non

detto qui

le

tuono di Alamir
non mai Dlafolr *&k

in
,

dell'

Baffo a prime

affegnato
bafi

tre

prime

fono

ve-

^efempio

fopra, cio che nella fcala

Zq

bafi

fuddetta

quali trafpor*

2n
**Z

Dunque Ffaut prima


ro

trova

fi

che nella battu,

che ridotto

vi fono due prime bafi irreducibili alla diatonica

il

ar-

mo-

FR^TT^fTa DI MUSICA:

t*
moina

Ma

non per quefto vi

diffonanza alcuna ; ed io ad arte


ivi"
ho- voluto far vedere qual forte di prime
bafi proceda a rigore da: tal
senere di armonia, e quai poffa,. e debba effer
il loro prati?o ufo
Si opporr , che m. tal modo fi
rovefcia il fondamento del numero
.

PerCh

fl

oTr^
^^^~,qual

rCnd poffibile una


P rima bafe

3&

co1 nuraera

cio

>

numero, della feconda bafe della fettima, non

mai

prima bafe, il di cui numero dev' effer


io rifponder ,. che
3 .
colpa non mia: del fiftema,
Son condotto dalia di lui forza a do,
vermi fottofcrivere al numero di
proporzione, e non al numero organico

materiale.
della

Ma

la

Si opporr

la

(e

proporzione

dente

non

con giudicio molto

armonica oltre 6

, n pu

che

fino

mai

effer

quando

7,

la

abbia

fi

nota

a continuar

muficale

di tuono muficale,
i-

@g*

perch divide armonicamente la quarta

JL

grr"Q""
1

Perci

il

tuono

refta coftituito in

La

proporzione

S^oOi^/ <Vt

~f
ILJMz

oppofzione

ec

bella,

buona,

in

differenza

pero tormamo da capo. Dico


dici

aritmetiche fefquiterze
13

Maut come 500,

turXr

Zlt

d,ffereilZa
-

8IOn

fi

trova

ma

15

tuono ben- lon


rpr7a mino
m nn
terza
:

muficale...

quello particolare

dico,, che Dlafolr

rionale
poi di

Dun,

di

ih

comparate a Dlafolr

di-

^^

224,225,6che

come 57 tf,

minima differenza razionale, di 614,62$ +


c
?& min '> e per in ragione della fteffa nafdo U]terza Dunque non vi
Se poi a
rifpofta
la

radlC a

,? minima
t
cagione A
della
differenza
<

fi

voleffe cozzare contro

preferendo la proporzione
armonica completa
,570,500, io non rifponder pi con

^075

mas*
D-

rfc? QI

nulla tiene in

Gf
>P^^
t^Si:

fiftema, perch data la quarta

vfore armonico

di terza

taila la

Bf

giore per la cadenza armonica


relativa
tano per natura dal tuono di Alamir
in
X
va
\ ,: r x
nre
.n
cu fi qm colhnmo
U elempio 11

que

corrifpon-

^jVh
<SZJJZ2

ma Elaf
,
e quella nota fecondo la
vera natura della proporzione, e
Dlafolr

la

M^Ji
1'

dimoftrazione,
alla

incompleta*

efempio dimoftrativo fo~


-

P raf

TR<ATT\JTO DI MUSICA.
praffegnato della ragione incompleta della terza minore O:

i6i
q.

ideila quin

che pure della fcala diatonica comune ad


ta incompleta 0|Y
j
N
dimoftrativa deduzione dall' armonico fiftema.
onta della fua
fatto , con la fperienza, e col fentimento coRifponder col
mune . Si giudichino a confronto da tutto il mondo muficale o nei fuono , o

'

come prime

nel canto quefte due forme di armonia,

confronto

anzi a

forma

della feconda

bafi

giudichi la

fi

armonia in qualunque altro modo difpofta. Dall'


W>
fempre ottimo della feconda , fempre duro , e
della
prima
forma
fifica
rilever ad evidenza
l verit della
fconcio
fi
mia propofizione Effendo impoffibile nei prefente fiftema la difgiunzione del fifco dal dimoftrativo, creder, che l verit fia dove la dimoftrzione, e 1' efftto fi congiunge
non mai dove 1' efftto non corrifc
ponde alla dimoftrzione.
me, come Profeffore di mufica , ci balta,
e avanza, ma non balla al prefente fiftema, come dimoftrativo . Perch
non effendo poffibili nel medefimo due dimoftrazioni , le quali tra loro fi
oppongano, fegno ficuriflmo, che la dimoftrzione qui fopra oppofta all'
affegnazione di Dlafolr
come divifore armonico della quarta , non'
,
, n pu effer dimoftrzione. Ecco la fua fallacia. E' vero, che dato
fteffa

effetto

i'

in numero 28 24 21
mezzo armonico completo.

6,7,8:

il

k
Q
f
^_

(j

la

Ma

proporzione armonica completa , e 2,4/


non poi vero, che #75, 500, cio&

fia

quarta completa, perch in numeri primi effondo

come 27 a 20

in

differenza

della

forma 4

3V

b7S 50CT
20
di

80, 81

27'

3.

80

Il

termine 6y$

ch f eguale a 27, ed Ffaut,

81

inalterabile,, perch del fiftema diatonico,, e dimoftrativamente dedotto;;

ed

1' incompleto
rifpetto al primo trmine della fcala, Dlafolr. Dunque
mezzo armonico, che deve dimoftrativamente affegnarfi , non di una
quarta completa, come 4, 3, ma di una quarta incompleta
come 27,
20. Ora fi dimoftri, f di tal quarta trafportata in Cfolfaut , Ffaut, fia
mezzo armonico pi proffimo Dlafolr
f , come $j tra 6y$ , 500, o

il

Elaf,

come 7

tra

d,8. Data

la

ragione

12^,940,

eguale a

27,20,.
far

i66
TR*ATT\4T0 DI MUSICA.
mezzo armonico 1080, perch izp
ic8o

40. Com~

far

differente per
in

due termini
numeri primi

parati

(in

Comparati

375
folr
la

37^

>

zione

6,y

di

Sp
27

20

in numeri primi

la

rifui ta

rifulta la

ragione

40

75,^4)

i2p,io8o

differenziale

375, 376.

ragione differenziale 140, 141.

Ma

molto minor ragione di 140, 141, e rifulta dalla comparavero mezzo armonico a 64 y eh' Dlafolr
Dunque Dla-

40

mezzo armonico,, di quanto


ragione 140, 141
e quella . la falla-

tanto pi profmodi Elafal vero

ragione

47,40

40,47,

numeri primi come

j$ r $y6

li

37 minore della
Dunque vera la mia propofizione

375

cia feoperta

da cui fedelmente

ho dedotta

perch vero

fiftema

il

,.

Se poi in pratica per evitar la confufione giova intender il numero organico come fi intefo fin' ora ( e giova
veramente J, fi faccia fenza fcrupolo alcuno .1 molto pi , perch un tal
difetto non procede, intrinfecamente dal numero organico , quale per propria forza fempre una pratica dimoftrazione ; ma procede dalla
mancanza di un fegno muficale, che in quello, e in altri cali dovrebbe ag1'

nuovo per dimoftrare

giungerli di

la

individuai differenza di que' termini,.

quali febben fegnati con la fleffa lettera muficale,

loro diverfi

Perci come-dimoftrativamente

non oftante.fono

tra

accennato Dlafolr. >^C veFfaut , e per vera fettima.

l'

ro divifore armonico della quarta Cfolfaut ,


di Ffaut, ma non mai da iegnarfi con la nota muficale Elaf/ cosi praticamente lo fleffo Dlafolr
rifpetto alle lettere muficali vera fda
di Ffaut, e quando fi ponga in prima baie,, diventa Clblfaut la fua. vera

fettima.

Dunque

difetto

il

fegno. Balla dunque


intervallo

nulla

all'

pi

non

numero:

nel

mancanza

nella

di

del fuddetto-

intento la intelligenza dimoflrativa.

..

Quattro cole aggiungo relative all' addotto efempio muficale


che ad arte ho- difpofto 1' armonia delle quattro note
ma
in diverfe forme, acci apparifea 1' effetto,, f uio, e il maneggio diverfo di que' tali intervalli. La feconda,, che quello

..

La

pri-

,.

particolar fiftema capace di molte

zione

della

fcala

affegnata

il

diffonanze fenza altera-

che

facile

quantunque abbia chiamato qui fopra e quella

vedere
fcala

La

e quello

terza

che-

fiftema di

genere cromatico, enarmonico,, non intendo per, che a rigore cos debba chiamarli. Quanto ho fatto vedere nella fcala diatonica infpefiata , ;
certo,, eh' analogo a' due generi cromatico,, enarmonico.. Ma quanto fi

vede nella fcala particolare di quello nuovo (ftema altrettanto certo,,


che 1 analogia non vi , f rion in radice. Voglio dire, che quella fcala effendof
dedotta dall' efempio 4 muficale anneffo alla figura VII, e
dalla infpeffazione della fcala diatonica con le note dell' efempio
4 effendof dedotti li due generi fuddetti, fi pu dire con verit
1' analoche
,
gia fia in radice. Nulla importandomi de' nomi,' a me balla, che fia af-.
fatto

TRvfTTvfTO DI MUSICA.

ipj

fatto fenfibile la differenza delle due frale, e delle

due

nie, perch

mi

fi

conofca

la

diverfit del fiflema

rifpettive

bada

armo-

aver

di

ri-

fuo genere, natura, e principio que' tali intervalli, che noi


pratichiamo fpariamente, e indifferentemente lenza regola , e fenza categoria. La quarta cofa, che qui conta molto fi quella, che le quattro
note
dotti

al

Q ^'r

-O

*"'

fondamento di quello particolare fiflema

precifione

neffo

diffonanze dimoflrate

le

alla

VII,

figura

la

falfa

idea

che

fi

an-

relative alla fcala diatonica

inune, in quefto fiftema fi reggono da f come confonanze


que da una parte la perfezione del loro principio , eh'
dall' altra

quali fono in

nelf efempio

avuta fin qui delle

co-

Ecco dunil Circolo


e
diffonanze mal gra.

udito. Son pi che ficuro, che molti vi avr di quelli, che riceveranno piacere non ordinario da quella particolare armonia, quantunque
te

all'

note muficali di prima intenzione diffonanti


e niuno forf
che ne riceva difpiacere , e difgufto.
Dagl' intervalli particolari fuddetti nafeono per lo pi le particolari modulazioni., le quali da moki fi ufano ne' noflri tempi. Dico per lo pi,
perch, come fi vedr, fi pu averne qualcheduna indipendentemente da'
medefimi
Dico da molti , perch non tutti quelli , che per altro fanno
jbeniffimo dove Manno di cafa , voglion valerfene . Anzi ho offervato,
che quegli uomini diftinti , ne' quali fi trova fentimento efquifito congiunto a fondamentale ragione, non le ulano mai. Quelle particolari modulazioni fono foflanzialmente inganni artificiali di modulazione
perch
,
dove quella dovrebbe andare per la natura del tuono, in cui fi iflituita la compofizione , al tale determinato tuono relativo, fi fa andare per
arte ad un tuono affatto lontano e per natura , e per relazione dal tuono principale illituito Un efempio fpiegar intieramente la cofa Sia in
tuono di Alamir con terza minore il leguente progreffo di armonia
, e
coflituita da

ii

trovar

modulazione
tuono propofolr

ni~E^rr
[_^
v

-,

"(^ZT^t^^X^Z.

eh'

f~

modulazione far naturale del

la

fio.
la

Ma

nella

rifoluzione di

diffonanza di

fettima

Dla-

polla in

^4

Baffo col numero 2, avendo luogo l'arte di rifolverla legittimamente,


cos in Cfolfaut feconda baie , come in Cfolfaut
prima bafe di terza

maggiore
chiata dal

no

della

g
jplSp^r:
r
P

"^

con

la

diffonanza

numero 6

di

di

Dlafolr

fettima
,

eh'

nafee da

ci

apparec1'

modulazione, quale in vece di ritornar

inganin

A-

lami-

TR^TTT^TO DI MUSICA.

*>6$

lamir con terza minore, eh' il fuo principio,


patta in Ffaut $Z prima
i>aie.di terza minore per natura della .cadenza
armonica propella in Cibi-

e*

faut

2,

i^

prima bafe di terza maggiore


jtano, il tuono
di Ffaut
f con terza
no di Alamir con terza minore , lo fa
arte. Pure fi ufa da molti quello
inganno
inganno limile ritornando poi al tuono

Quanto fi a

lon-

minore dal tuo


iror qualunque deli'
artificiale di modulazione; e con
1

principale

m?

come

fi

farebbe per

tempio

ftima una bellezza

non ordinaria dell'


noftra
Egualmente

finezza
arte

naice quello inganno di modulazione


da qualunque nota muficale di donpia figura. Dato per efempio
Dlafolr & , nel tallo organico fa doppia
figura, di Dlafolr
e di Elaf, perch lo fteflb talk ferve
,
a quelle
due note

Indi

1'

inganno

D#

artificiale

12

perch Elaf

perch

ftano

la

prende

fi

quarta col

fz^Z

come

eh'

J ttjjl j

^^tr^'*
"

Ue "'

'

Egualmente

fiprende

rm

U re

come

H
1
%

r-fee-

a POrtar ' e 8li efem


ifiti P' P i e
darei ene idea penerai,-

ml cadono fono ?la penna per


remu
di

X[^t
S' eTJy
D

^=hn

B*

4^M S

en ' memo f ra
P

r ufo
belimi
eh ?a
{
" P u effer nelIa f' a diatonica
?'
comune Derch fi 3 ,m ffiblle
qualunque di tali artifici, dove non vi
emT t';Pr U n m .P
nore

" ota fiIe ^ doppia figura due con!


-

'

Si

Sfiata deU>

''

'

LT7

'

'

f^RlS S ^Vl/. ft*tf6


ra

TR^TT^TO
a-a

DI MUSICA.

per dedurne molti, e curiofi/ e molto pi

ity

aggiunga

fi

alla fcala

fuddetta la fettima confonante.

Dico

che

in

fa la fcala particolare, e
pitolo
:olo, principio

perch come

Indi

data

la

fi

1' armonia
efempio mu-

precifione
1'

r, fopra cui fonda

"

primo, e

1'

efempla-

ficaie di

redi

veduto, pu convenirti in fettima confonante

parte acuta

deve fupporfi fettima con-

in

cui Ffaut

fonante

vitare armonico di

dico

che convertendolo

ma,

e nella modulazione in

Elami

applicato a luo

portuno far ottimo effetch rigorofamente 1' armo3a modulazione non fi aldal tuono propofto , che

mente dev'

effer

1'

quefto Ca-

-tale artificio,

cr~

rr~

-L

nell'

arm-

'

ec.
i

[^

perch di-

cio

go

?**

op.

to, per-

P%

ogget

Al

nia

lontana
final*,

S~L

to prin-

cipale. Quefto per F appunto il fondamento, fopra cui appoggio il


kn~
timento mio rifpetto a tali artificj
In una compofizione regolata da tuono propofto, e riabilito fon perfuafo , e convinto , che altri artific; di
quella natura non poffano aver luogo, f non que' foli, i quali non
li
partono dalla rigorofa modulazione del tuono. Dove poi poflono interaramente aver luogo quanti mai fono poffibili per arte, credo, che fiano
i Recitativi di un Dramma,
di un Oratorio, e cofe limili
Perch i Recitativi non folamente non lono ivi obbligati
a tuono propofto, e riabilito, ma anzi per lo contrario
fervono al comodo del Compofuore per dit
.

por*

TR*4TT*AT. DI MUSICA.

170
sporre.,

ifpecie

ed apparecchiare ad arbitrio
,'

poi

e in precisone

quando

artifcj,

tali

s>

ottimo

intenda la

tuono delle arie

o canzoni . In
,
poftbno produrre nel Recitativo
loro forza, e natura, e fi adattino alil.

effetto

parole convenienti, di che in un Dramma non manca la occafione.


Dop tutto cicche appartiene alla pratica, retta a vedere, f tali note
.mufcali di doppia figura porfano dimoftrativamente fervire a tal
ufo.
le

Ma

troppo facile

il

p evidente

differenza, che vi dal femtuono

la

vedere, che noi poffono in

modo

alcuno, perch' trop.

minore

rQ^Q
J2S2.-J.
i

femtuono

a Dlaiolr

jone
4ue

2&,

Edimo-

e ad

per

f|

gg.
- laf

Regge

il

organico medefimo
regge la feffa ra-

tatto

ma non

.ttrativamente impoffibile , che le


poffano convertirfi tra loro , dovendofi intender lo ftefnote muficali di doppia figura . Dunque dimottrativamente

riote fuddette

fo di tutte le
tali

maggiore \j-r

note non poffono fervire a tal ufo, febben praticamente


E qui finifco il ietto, ed ultimo Capitolo.

fi

fanno

.fer-

vire.

CO NCLUSION

E.

STabilite

le parti integrali dei


prefente fiftema , conchudo il trattato
rmfcito pi lungo di quello , che io mi afpettaffi . Prevenendo le difficolt , che rifguardano il fiftema, le propongo,
e le fciolgo. Due diffi-

colt nafcono nel Capitolo

primo fopra due fenomeni ivi efpofti, e fono;


corda fonora tefa'fu '1 monocordo, e il terzo fuono rifultante da due, o
pi dati fuoni. -La corda fonora, che da me fi afferifce
non produrre f

la

jaon tre fuonj,

L
Cio jfo

come

3, 5

l
-

4,

oltre

1,

da

altri

fi

afferifce

3,5; ma

difficilmente

fenfibili
1

con

la

unit, e tra loro

produrne molti

piti.

perch in ottava

11

fucceffivi dopo f, cio 6, 7 eo; ma


mfenfibili, perch troppo acuti. Sia cos
ma da niuno fi dubita,
;
f fiano, o no in armonica proporzione. Quello batta al mio
intento
.

Altri

quafi

non
vero

far vera
il

in tal rifpetto qualche mia propofizione particolare . retta


fiftema nelle fue parti integrali. Il terzo fuono, che io dico uni1

fono collantemente a 2, quando i dati fuoni fiano in ferie armonica, fi


pu dubitare che fia unifono al tutto, o fia alla prima unit della ferie.

Pi fatto la qualit di quello terzo fuono effendo diverfa dalla qualit del
fuono naturale delle corde, quella diverfit pu cagionare equivoco ad onta del pi, efquifito fenfo di udito
e di migliaja di prove . Sia cos in
,
ipo-

TRATTATO
ma non

"*

ipotefi

baffo armonico

avanza

fifico

al

DI MUSIC A.

vi luogo a dubitare, f

fia

la

radice

ftabilimento dell'

armonica

il

de' dati fuoni

armonia; unico,

irjt

fuono

terzo

fia

o no

Tanto

balta

il

e principale oggetto del

prefente fiftema

Nel fecondo Capitolo interamente ordinato a provare armonica

la

figura

Circolare,, oltre qualche difficolt pu effervi confufione, perch io provo l

proporzione fuddetta in tali , e tanti modi , che non blamente difficile


comprenderli tutti; ma omprefi che fiano , pare che i principi diverfi,
da' quali deduco le propofizioni , fi oppongano tra loro. Altrettanto ci
contribuire il fine del Capitolo, dove per darle idea pi completa della'

mi

fcienza

fon dilatato oltre

manente

del

ceffarie.

Ma

pio, e

mi fon

trattato

quando

del fiftema,

confini

proposto

riftretto di

alle col

in tutto

molto pi contribuifce a difficolt , e confufione


metodo, di cui mi valgo, perch la prova principale

il

ri-

il

puramente neil

princi-

della

mia

propofizione effendo dedotta da ragioni attratte, come principi primi producenti, e formanti la figura circolare, e non da quantit concreta lineare,

fia

dalla gi formata figura, la novit

del principio, e del

neceffariamente produrre difficolt, e confufione.


gliendo, e congiungendo
la

le fole

il

il

metodo deve'
rimedio

feguenti propofizioni ivi dimoftrate.

tripla, proporzione determinante

mento concreto, com'

facile

l'armonico fiftema, di cui

il

fcie-

Prima;
fonda-

principio aftratto dell'armonica proporzione. Se->

conda li quadrati de' feni , mezzi armonici della ragione , in cui fi divifo il
diametro (ridottala ragione a proporzione geometrica di (creta ec.) , in forza,
de' quali fi dimoftrata armonica la circonferenza. Terza; il diametro, come fomma di due raggi , e come divifo da feni , aritmetico nel fuo principio
concreto, perch neceffariamente comporto, e divifo da unit eguali.
quefte tre propofizioni fi aggiunga la proporzione di Archimede, in cui per
poligoni ifcritti , e circofcritti fi dimoftra effer il diametro alla circonferenza come 7 a 22. nulla per ora importando il difetto di 7, o l'ecceffo di
22. Nelle mie propofizioni contenendofi il principio a priori , nella pr-'
pofizione d Archimede contenendofi il principio a pojeriori della figura'
circolare, dico che ordinate tra loro le quatro propofizioni rifulta quella
;

tal

dimoftrazione della verit del mio principio, e del mio fiftema, a cui

n Ella, n chiunque avr mai che opporre. Ecco l'ordine. Perla prima propofizione la tripla la proporzione determinante f armonico fiftema ec. Dunque f la figura circolare procede da un principio armonico
primo, in qualunque modo proceda, quefto principio primo non pu e>
ier f non la tripla. Sia perci la tripla geometrica dilcreta 2,3,4,0',
formata da due mezzi, armonico 3, aritmetico 4, tra* quali fi affegni iL
-

mezzo
il

aritmetico

3:2,

e per duplicati

nuovo mezzo aritmetico affegnato:

4, eh

il

mezzo

4,6% 8', 12, far 7


mezzo aritmetico
come centro > o fia mez-

termini in

far diveri dal

naturale della proporzione; e

za

TR^TT\AT BI MUSICA.

in

zo de due mezzi 3,4, fecondo la feienza


del
Reazione dimoftranva delle radici triple

premevo trattato far fri*


quando fi congiunga con qua"

knque

de due eftremi 4,12. Indi fi fonimino


i tre
foli
termini della
armonica, i%,6 ,4 Sar la fomma
22, e rifultar la pofizione
de due termini 7,22, dedotti
fiftematieamence dalia ramon tripla
Ma
per la quarta proporzione il diametro
7 , la circonferenza 22'.
Per
k terza proporzione il diametro aritmetico : egualmente
mezzo
7
aemetico tra .6,1. Per la feconda proporzione
la circonferenza armo.
egualmente 22 fomma della tripla armonica.
Dunque vero il mm
tripla

WWi

cipio, e

Ora

il

fi

iiltema.

cerchi cofa rimiti dalla pofizione


di

diametro, 355 circonferenza

Mezio

affai

.pi efatta,..

Sia la tripla geometrica difereta

..

28,42,

n3
\9

5<M4. La

pofizione 28 ,42,40,^,84, eguale


alla pofizione J'
Li due termini aggiunti
48,50, Tono i due mezzi, armonico
C mi Vm0
S ddIa ief(l uiterza VrS6> d cui mezzo aritmem riducano a. proporzione
40. l
geometrica difereta li tre termini)
mezzi

"-

7.8.

tn
tico

2400 arm.
48.,4P>50*itt-

2352,

2401
2402

Sf^r^T^T
f^
-058,
.41.1*. fara

aritm.

2450

ragguaglio moltiplicate

contrar.

rpk an nica ^.42,84, faranno r


37 2,
r
lora fomma
?$4 ^ s moltiplichino i
.

due mezzi
2401 ,.852355: di-.2402
m nP Chl
Z
e
555 Saranno i due rifuif
i Q o
tati
mi T'}l
8526-08, 2078830,
eguali a 113
3.55 come 852355
2*788*
fono eguali a
7, 22 .Pedo mezzo 8 5 2o>3 tra 852355 nizzoarkmeico, e 852710 mezzo contrarmonico,
e dedotte' le differenze

2401

2402. per 35 f

Sar

rifiatato

il

7&J& *

'

per differenze

due

termini.

343

I2

,,

Fatta a quelli

em F Ii0 ddla n Ia
"P
f,, fvu ^f
43 ^ il cubo di 7 , perch- 7 per 7 40;
|
e: la mia poiizione in
radice

affe

'

ple;

le

mi

il

indicante

^a
per

1'

analifi

ritoltane

fi

trova,.

4^,7,8,12;
4^, 343' Ma 7',
.

dinioftrativamente

le

radici

che:
1

2 J

tri-

differenze ( di confenlb comune


) fono i minimi
comoonenti priprincipio de' poligoni affatto* diverfo
dal mio principio, e fi ri
iolve per ^differenze nei mio
principio.. Dunque , fia incognita quanto
ir vuole la faenza- indicata
daf rifultato numero Cubo

quanto

e:

fra

vuole la quadratura del circolo


confermata
verit del n* principio,,
fi

moltrativarnente neceffario,, che

,.

refta

e del

irnnoffibile

interamente dimoiata,

mio

fiftema:.:

effondo di-

dipendano da un principio
vero, e primo. Legittima
conferenza fi cU effendo vera la feienza, i
lRei a
^' nC P
? ' la d]fficoI t inevitabile, che riilca dalla loro novi*
j ll
tft* debba effer fuperata
da: ftudio tempo,, e coltura*
tali

precifioni

Ne!

TR^TT^TO

DI MUSICA.

terzo Capitolo due fono le difficolt

Nel

relative

.173

al

fiflema

Prima,

immagine, o efemplare. Seconda, f il fifico-armonico fiil circolo fia


flema abbia la fua eftenfione integrale fino alla feftupla , e nulla pi
Quelle due difficolt fono ivi fciolte in tal modo , che non ammettono
provare il comri {polla. Rifpetto alla feconda difficolt vero, che per
f

pimento

nomeno

dell'

armonico fiflema

eftenfione mi valgo del


monocordo come producente non

nella feflupla

della corda fonora tefa fu

'1

111

fepir

che tre fuonij e per quando i fuonr fi ellendano oltre 5 in 6,7 ec. r
prova non tiene certamente. Ma quella effendo prova aggiunta, e la
principale effendo la dimollrazione , per cui fi fa ivi chiaramente vedere y

la

che

fiflema armonico oltrepaffando

il

quella non ammette

armonie

rifpolla

e in

Nel

rifpettive

la

pi grave, e importante di tutte

zione della

fifica

fi

converte in fiflema geometrico

dei terzo Capitolo

confeguenza leconfonanze

le

fine

le

dove

definifco

ediffonanze, occorre

difficolt. E' certo, che nella defini-

armonia io realizzo quelle nature

modo comune

quantit

di

che

rif-

non difegnazioni della nollra mente/ e per certo,, che ivi mi oppongo al penfamento comune. Ma non in io,, che mi oppongo.- fono i fenomeni, che coltrinArdiremmo noi forf
gono e me, e quanti fiamo a dover cosi penfare
petto al

penfare nuli' altro fono, f

di

chiamar nollra difegnazione i filoni, che rifultano dalla corda tefa fu *b


monocordo? il terzo fuono, che rifui ta da due, o pi dati fuoni? i filoni di confenfo, che rifultano dalle tali date figure de' corpi fonori ec. ?
Quelle fono leggi di natura indipendenti affatto dal noflro arbitrio, e dalle nollre difegnazioni . Da quelle io mi fon lafciato ciecamente condurre, e a quelle rigorofamente mi fottofcrivo * Perci f qui vi luogo a
di

Non

non

me,,

fapendo io prevedere

altre

oppofizione

fi

faccia

to ne' tre Capitoli

ma

fifico-armonica natura.

alla

difficolt

foflanziali

fiflema

mi Infingo

primi Y intero

a cui fin da principio

mi

ed effendo riabiliaverlo

di

ftabilito-

Non

fon obbligato.

pecon tutto quel rigore,


particolari
tutte
le
pollibiii
con
il
trattato
r intendo di aver confumato
ma un voludeduzioni . In tal calo vi avrebbe voluto non poca mole
me, da cui Ella Sig. Conte abborrifce, ed io egualmente Per altro chee 1' arte del
fi a necefiario un tal volume, in cui fi contenga la fcienza ,
e pianamente ridotta
contrappunto, e quella fia interamente confumata
,

Profe filone muficale,. lo confeffo Sig. Conte,


pur troppo necelfario
e 1' uomo veramente atto alla imprefa qui tra
noi. Piaccia a Dio, che per vantaggio della Profeffione vi fi difponga,
giacch quanto vi fin' ora in pubblico tra noi di precetti Muficali, non
a intelligenza

comune

della

ha

altro

vigliarmi

vato f

fondamento, che

la

fola

abbaftanza, confiderando

umano fentimento

pratica.
fin

Ma

dove

in

qui

non

quello

finifeo

certo

,.

che

fono

molti

fecoli

mara-

di

propoli to

da

fia

arri-

che
COKI-

fi

TR<ATT\ATO DI MUSICA.
E certo, che in tutti quefti fecoli non
P^P dell' armonia e
mlZlT
L %L****
deduca le regole
del
174

compone

armonia

in

iti

g
tratta

o,

trova che

fi

la

mi

femi

S^

nto
-

Tu" Tu
della

licienufiche
ll0

colto intieramen-

^*
umana

**&* *"'

armonia ila molto analoga alla


f Supponendo che non
viglia armonia
faenza poffa dedur-fi la fteffa armonia

cuefta fola

Ini
g oni

che fcoperti finamente


com* Eliaca- veduto ne

ricereara

S
di

certo

principali

pratica per puro fentimento. ha

eT "^ 5*"^

concita e
congenita,

contrappunto.

princip,, e dedotte le regole

Veda quel

fi

fica

ragione

musicale

S5|

fia

Qui

ella

in forza

TI

muficale
che
P nd effer P^biliffnna la deduzione. Il
r aUV
al di ld CQmando
E1Ia ha volutole ra.
'
l

V.

ri

noftra pratica muficale

/P lnt ' .utenza

fuppofta

de * cattato,

la

efiftenza

dell"

vedr evidentemente

MffiS^J
libi ita della deduzione
p
indipendente dal fentimento . Se poi giovi
fement ?mU
Che k fcienza
er Io co

io noi

P
de do
,
R etC K
dle
la

li

^5

Pe

reale

f
LdlZl
Vft?
Z

TfT

damenti, e

?^P
Ch

reaIe

WW

I V1

Meramente
in tal modo

riabilita

^^^

>

'

^J

che una

'

(ck

fentimento

alla

Filofofo

feien-

fcienza dedotta datali

tal

molto pi da

fia

***

fon-

che da ma-

abbaftanZa
^ chU ^JoU '-ftudio** P"**E
o^doVV^^M^"
pubblicamente nota,
coltivata
tempo
16

che
he quando
le ulteriori

foffe

Icoperte

oiTervazioni produrrebbero

il

.facilit

massore

con!
k n dUe rl, P ett - L Un
che % ^ano "entimema
'
fC
nZa
6 ajUCat dalle cofe fifiche Separabili
dalla
\ me lfo
Pleg ebhe m0k
e fi Mararekbe molto pi

indi
uria ben. fondata fperanza
di pervenire per altra firada a:
quel fegno , a
rV
UtI h arUIC
aIrr - che fi
^uoprirebbe felicemente
un o?oTr
e
fia k eftenfl ne ddU fcienza
filarmonica,
'
U

fZlr

'

5Zr2!
f r/ f ^
T

T^?

ScThlt

e Ulia

ICCGla

k UOrnm dotd
Pane
e
>
fn
? tempi P
fono
in diverfi
intereffati per la mufica confider
in quel
prospetto,, che han creduto effer il legittimo;
e a ragguaglio han detto,
e dedotto cofe vere, maraviglie
e degne
,
ogni lode.
quando fol'
nUOV pr0f e "
che
n

P
armonia
io fon

>

fon ?
fondi

fi
fi

a T
SS^

LIT

" mCa

nte

Ver " e

gnaLeio d mtereffcryifi nuovamente,


.oatenemfi cofe motto maggiori
nulla a

me non

fero^

Ma

ed uomini

concerebbero

affai

fomma importanza
f

P m P

C m0t0d

B 0rofo
( A?rT
ioftanziah
de fiftema, e trovi che
'

%***

e di

per altro internato


0rn dun Ue al

P aCGre,

P^

fi

di

m.

di

ci

..

Ma

non che per fervida nel panifit0


e * k quando Ella

>

abbia

fatE0

refame

delle parti

il

va,

de.

fatti

meglio

fiflema regga

interamente

alla

wm

faccia hlla le fue particotari


deduzioni, e fon ficuro, che dedurr ot-.
imamente feria* che cofa alcuna le sfugga
dalla confiderazione

T R*ATT*4T0 VI

MUSICA.

t j$

Se Io le dico per efempio, che la regola di non doverh fare due ottave, e due quinte fucceflve tra le parti dell' armonia ha il Tuo principio
non folo in genere dalla natura de* due fiftemi armonico, aritmetico, ne'
quali le ragioni fucceffive fono Tempre diverfe, ma in ifpecie dalla dupla
e fefquialtera , come ragioni fondamentali dell' armonico fiftema ,
e per
e fgnificazione affatto didime dalle altre ragioni
per dignit
Se Io le
djco, che la regola de' moti contrarj tra le parti ha il fuo fondamento
,

efempio muficale 3 annetto alla fettima figura , in cui non folo


chiaro il moto contrario a confronto dell' efempio 2, ma vi di pili ia
indicazione della regola di que' tali progreffi di nota a nota, che per gradi , o fiti fono leciti tra le parti, e il Baffo. Se io le dico, che la regola della formazione de' foggetti reali ( artifcio diftinto , e miniera di
altri
molti ) fta foflanzialmente nella divjfione armonica ,
e aritmenell'

tica

della ottava

per

divifa

armonicamente

la

>

ottava

q
U"

una

propone

1'

altra

deve

rfpondere

re

|j+

e cos

TT

TX

ec. Se io o quelto, o altro


-{fc
"^*~". %g' ero >
efempio paf- frH3
di dir cofe'per
Lei fuperflue . Replico
L)"U
dunque , che quando lla
trovi vero il prefente fiftema in f fteflb, e in ciafeuna fua parte
( ma
fiamo al cafo , o tutto , o nulla ) , Ella avr occafione rifpetto al fuo talento pronto, e profondo di dedurre per molti, e molti anni* ed io credo con ragione, eh' efTendo Ella giovane, io oramai vecchio, ella feguif

divifa aritmeticamente

le dica per

&

r a dedurre, io non far pi tra' viventi. Qualunque cofa fucceda, finch vivo, fon fuo per debito, rifpetto, e cuore/ e per Tempre difpofto

ad obbedirla,

come ho

fatto prefentemente

IL FINE.
J?ag.

24. Un. 30.

armonico

leggi

aritmetico

NOI RIFORMATORI
Dello Studio di Padova.

AVendo
fitore

lato

veduto per

Fede

la

di

Revifone

ed Appro-

vazione del P. Fr. Francefco Antonio Mantua InquiGenerale del Sant' Officio di Padova , nel Libro intitoTrattato di Mufica fecondo la vera Scienza dell' Ar-

monia MS.

non v efler cola alcuna contro la Santa Fede


Cattolica, e parimente per Atteftato del Segretario Noftro,
niente contro Principi , e buoni coftumi, concediamo Licenza a Giovanni Manfr Stampatore di Venera , che poffa effere ftampato, offervando gli ordini in materia di Stampe, e
prefentando
zia

di

folite

le

Copie

alle

Pubbliche Librerie di Vene-

Padova

Dat.

li

Emo

28.

Proc,

Gennajo 1753. M. V,

Gio:

Marco Fofcarini Cav. Proc*

Alvife Mocenigo IV, Cav, Proc

Rif.
R.if*

Regiftrato in Libro a Carte

Rjft

38.

al

num. 269.

Giacomo Truccato Segr.

1.

Febbrjo

1753. M. V.

Regiftrato nel Magiftrato

Eccellentiffimo

degli

Efecutori

contro la Beftemmia.

Alvife Legrenzi Segr.

IV
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