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B. C.

INSEGNANTI E ALUNNI
2



COME GESTIRE LE SITUAZIONI CRITICHE IN
CLASSE

E I RAPPORTI CON I GENITORI DEGLI ALUNNI



1. COME GESTIRE LE SITUAZIONI CRITICHE IN
CLASSE


Vediamo insieme i comportamenti degli insegnanti nelle situazioni
problematiche di seguito illustrate a titolo d'esempio.

- Comportamenti definibili in termini di reazione emotiva (REAZ)
- Comportamenti definibili in termini di risposta educativa (RISP)

N.B. - I COMPORTAMENTI (REAZ) SONO VOLUTAMENTE
ECCESSIVI E, OVVIAMENTE, NON SONO GLI UNICI POSSIBILI; LO
STESSO DISCORSO VALE PER 1 COMPORTAMENTI (RISP), CHE
VALGONO SOLO COME ESEMPIO E STIMOLO ALLA DISCUSSIONE

INSEGNANTE E ALUNNI

1- Bucce sulla cattedra
L'insegnante di francese, entrando classe, trota sulla cattedra un muco di bucce di arancia.

(REAZ) L'insegnante, adirato, apostrofa i bambini: Chi mi ha messo le bucce
sulla cattedra? ... Lo chiedo per la seconda volta: chi stato? ... Chi l'ha fatto -
dice forte - non solo un maleducato, ma anche un coniglio!. Siccome
nessuno si fa avanti, mette in castigo la classe intera.
(Linsegnante ha fatto riferimento al carattere, stato villano e offensivo, si
mostrato crudele e ha suscitato odio.)

(RISP) Gettando le bucce nel cestino, commenta: A tutti gli interessati: mi
piacciono le arance sbucciate e non le bucce sans oranges. > >
(Linsegnante con una battuta di spirito risolve benissimo l'incidente e conquista
la classe.)

2 - Compito non consegnato in tempo
Monica non consegna in tempo il compito in classe.

(REAZ) La maestra le dice: Sei una bambina pigra e trascurata.
Al termine della lezione, M. dice allinsegnante: Si vede che lei non mi conosce
bene. Non sono pigra ne trascurata. Tengo molto alla scuola e mi sforzo di fare
il meglio che posso. Con lei ho solo quaranta minuti di lezione: forse mi
conosce meno degli altri insegnanti. Linsegnante replica: Sei una sfacciatella,
e parli troppo. Di' a tua madre che voglio vederla e parlare con lei di questa
bambina impertinente.> > La bambina torna a casa in lacrime. (Spesso il
bambino si vede con gli occhi dell'ms., e ci che questi dice di lui pu avere
gravi conseguenze. Linsegnante ha giudicato negativamente il suo carattere, l'ha
fatta piangere, coinvolge senza necessit i genitori.)

(RISP) La maestra, capisce di aver sbagliato a giudicare la bambina e le
dice:Grazie per avermi detto che t'importa molto della scuola. Forse ti ho
giudicato troppo affrettatamente.
(Linsegnante ha capito le ragioni dell'alunna ed ha fatto bene a sostenere
positiva che la bambina ha di s. Le sue parole hanno ristabilito la pace e
stimolato la buona volont.)

3 - Colpo al capo
Franco si lamenta con Linsegnante che un compagno l'ha colpito alla testa con un libro.

(REAZ) Linsegnante :< <Gi: arrivato e ti ha colpito. E tu non gli avevi
fatto niente! E' cos? ... Ma figurati. Gli avrai fatto qualcosa: Ti conosco.
Quando si tratta di provocare, sei un asso Franco protesta che lui non ha fatto
niente, e linsegnante continua la solfa, finendo col profetizzare guai a suo
carico e col farlo piangere.
(L'insegnante. ha negato dei fatti, ha giudicato pesantemente il carattere del
bambino, ha fatto domande quando avrebbe dovuto dimostrare interesse per la
salute e i sentimenti del bambino. Ha fatto della dietrologia - che per sua natura
fissa il bambino nel comportamento biasimato - e l'ha fatto piangere.)

( RISP) Linsegnante dimostra interesse e affetto: si preoccupa degli eventuali
danni subiti dal bambino e dei suoi sentimenti. Gli dice: Ti avr fatto male. Ti
sarai infuriato. Descrivimi bene l'incidente, e vedr che cosa posso fare. > >
(Un bambino che ha un dispiacere trova sempre conforto nel sapere che il suo
insegnante ha fiducia in lui, che capisce veramente quello che ha provato e
sofferto ed pronto ad aiutarlo.)

4 - Indecisione
Un alunno tarda ad esprimere la sua preferenza tra due disegni.

(REAZ) Linsegnante gli dice: Dai, non farci perdere una giornata. Sforzati il
cervello, se ce
l'hai
L'alunno arrossisce sentendo ridacchiare i compagni.
(Provocare ilarit a spese di un alunno dannoso: il ridicolo genera odio e invita
alla vendetta)

( RISP) Vedendo l'alunno esitare, linsegnante gli dice:Non facile decidere. La
scelta ardua. Ci sono cose che ti piacciono in tutti e due i disegni. Quale ti d
pi emozione? (Linsegnante capisce la sua difficolt, il suo stato d'animo e lo
aiuta nel suo compito, facendo riferimento non alla sua persona ma alla
difficolt del compito.)

5 - Uno strappo alla giacca
Giuseppe mentre gioca si fa uno strappo alla giacca Disperato corre dall'insegnante, gridando
istericamente: <<Ora la mamma mi ammazza Mi fa nero di botte!>>

(REAZ) Linsegnante: Perch non sei stato pi attento? La mamma non ti
ammazzer, ma certo una punizione la meriti G. stravolto si butta a terra
piangendo a dirotto.
(Linsegnante giudica e rimprovera l'alunno, non partecipa ai suoi sentimenti,
noni di alcun aiuto e conforto.)

( RISP) Linsegnante gli dice: Hai paura che la mamma ti punisca per lo
strappo alla giacca. Adesso le scrivo io un biglietto per spiegarle che stato un
incidente
(11 biglietto forse non risparmier a Giuseppe le botte a casa, ma gli fa sentire la
vicinanza affettiva dellinsegnante che capisce i suoi sentimenti, e il suo
appoggio.)

6 - Mancata consegna del libro alla biblioteca
Un bambino ha dimenticato di restituire un libro alla biblioteca.

(REAZ) Linsegnante: Non hai il senso della responsabilit. Non fai che
rimandare e dimenticare . Perch non hai restituito il libro alla biblioteca?
(Linsegnante giudica negativamente il carattere del bambino. La domanda
finale una forma indiretta di rimprovero, non esprime un genuino interesse
per lui, la voglia di capire la situazione, le motivazioni, ecc... che hanno
determinato il suo comportamento. Egli pu avere avuto ragioni non banali,
quali ad esempio preoccupazioni familiari, non essere riuscito a terminarne la
lettura, ... )

(RISP) Linsegnante: Devi restituire al pi breve il libro alla biblioteca. Il
termine del prestito gi scaduto.
(Linsegnante fa riferimento alla situazione ed evita di esprimere giudizi sulla
persona e sul carattere.)

7 - Zuffe tra compagni
Mario, aggressivo e violento, un giorno si azzuffa con un compagno Un altra giorno, lui e
lamico Alex stanno cercando di organizzare una partita a palla con i compagni. Non
riuscendoci, cominciano a picchiarsi.

(REAZ) Linsegnante in ambedue i casi punisce i contendenti, non prima di
aver fatto la solita predica e di aver formulato le solite minacce.
Lns. non fa fare un passo aventi ai suoi alunni, anzi li conferma nei loro
comportamenti asociali)

(RISP) Linsegnante in occasione della prima zuffa dice: Mario, sembri
infuriato, vedo dalla tua faccia che sei furioso.
Certo che lo sono replica Mario.
E linsegnante: Quando sei cos infuriato vieni da me, e ne parliamo
Mario, piacevolmente sorpreso di non essere rimproverato, prende l'abitudine
di parlare con Fins. dei suoi problemi d'ira e impara col tempo a controllare
l'aggressione fisica. - Interrompendo la seconda zuffa, i due bambini si
rivolgono alLinsegnante accusandosi reciprocamente.
E' un piacere dice linsegnante avere in classe due ragazzi che sanno usare le
parole per esprimere esattamente quello che sentono.
I due si scambiano un sorriso e smettono di litigare.
(L'insegnante si interessa ai sentimenti degli alunni, d un aiuto concreto a
Mario, individua nella situazione finale un elemento di positivit e lo valorizza. )

8 - La parolaccia
Linsegnante sente un alunno dire una parolaccia

(REAZ) Ins. Che cosa hai detto? - Cosa intende?
Ins. Lo sai benissimo che cosa intendo> >.- Io ho detto "merla>>
Ins. Non vero E' proprio quello che ho detto
Ins. Non Non quello che ho sentito io. > > - < < Io non ho colpa se lei non
ci sente bene. > Ins. Non fare lo sfacciato! Esci subito di classe - AI
diavolo
(L'nsegnante ha fatto di un'inezia l'occasione d un pubblico incidente, che si
poteva benissimo evitare. L'ha scatenato chiedendo al bambino di ripetere la
parolaccia e l'ha conclusa insultandolo davanti ai compagnie provocando la sua
reazione.)

(RISP) D una occhiataccia di disapprovazione e non apre bocca.
Linsegnante pur disapprovando in modo deciso, evita il conflitto e non fa
sfigurare l'alunno di fronte alla classe.)

9 - Disubbidienza
In una scuola materna durante l'intervallo Dora, una bimba di cinque anni, si rifiuta di
collaborare con l'insegnante a riporre i cubi sulle mensole.

(REAZ) Linsegnante le ripete l'ordine e siccome la bambina insiste nel suo
rifiuto, prima la sgrida e poi la castiga.
(Linsegnante non d un aiuto alla bambina a vincere il suo capriccio, anzi la
conferma nel suo atteggiamento negativo, giudicando il suo carattere)

(RISP) Linsegnante dice con fermezza: La regola di raccoglierli durante
l'intervallo Poi, al ripetuto rifiuto di collaborare, dice con severit alla bambina:
Ora mi arrabbio. Credo sia meglio interrompere questa conversazione
Piangendo, la bambina dice: Per piacere, signora, non chiuda la conversazione.
Metto via i cubi E la maestra: Mi far piacere! > >
(Uins. stata risoluta ed efficiente. Ha enunciato la sua richiesta senza
esitazione e ha insistito senza offendere. Non s' nemmeno lasciata andare a
lunghe spiegazioni. Invece ha espresso i suoi sentimenti e chiaritoi suoi desideri.
Ha espresso compiacimento per la decisione della b.)

10 - Interruzione
Un bambino interrompe l'insegnante che sta spiegando.

(REAZ) Linsegnante: Sei un maleducato. Mi stai interrompendo
(Linsegnante scredita il carattere dell'alunno, offendendolo.)

(RISP) Linsegnante :Scusami, ma vorrei finire quello che sto dicendo
(Linsegnante esprime il suo stato d'animo, attraverso un messaggio acritico che
non mette mi discussione la persona dell'alunno)

11 - Ritardo
Un alunno arriva a scuola in ritardo.

(REAZ) Linsegnante lo investe: Sei un alunno negligente. Non lo sai a che che
ora comincia la scuola? Se succede un'altra volta sar costretto a punirti.
(Linsegnante non chiede all'alunno il motivo del ritardo, non dimostra alcun
interesse per lui. Si limita a reagire emotivamente giudicando il suo carattere,
rimproverandolo e minacciandolo.)

(RISP) Linsegnante gli dice :Non mi piace essere interrotto durante la lezione.
Sono cose che disturbano. Un'altra volta, se non c' un motivo serio, fa' il
possibile per arrivare in tempo (I,'ins. esprime quello che pensa e non d per
scontato che il ritardo dipenda da pigrizia o cattiva volont. Prende in
considerazione l'esistenza di difficolt oggettive che impediscono di arrivare in
orario )

12 - Compiti di casa
Roberto si lamenta di aver troppi compiti di casa e in pi un tema non terminato in classe.

(REAZ) Linsegnante contesta le sue affermazioni. Non farmi ridere. Alla tua
et mi davano dieci volte pi compiti. E quanto al tema, colpa tua. Se lo avessi
finito a scuola, non lo avresti da fare a casa. Perci smettila di lamentarti e
mettiti a lavorare, se no, prenderai dei brutti voti (Al solito, rins. non prende a
cuore il problema dell'alunno, ignorai suoi sentimenti, con distacco lo giudica e
lo colpevolizza. Nega la percezione che l'alunno ha della situazione, generando
animosit e disaffezione.)

(RISP) Linsegnante accetta le lagnanze di R., prendendone atto con
sisnpatia:Sembri preoccupato peri compiti che t'hanno assegnato. Un bel po' di
lavoro per un giorno solo, tanto pi che c' quel tema in classe da finire.
Mmmm! R. si sente capito e un po' sollevato. Dice:Devo correre a casa. Ho
un sacco di cose da fare
Linsegnante prende a cuore il problema dell'alunno, capisce i suoi sentimenti,
sta dalla sua parte. Riconosce la difficolt dell'alunno e cos facendo disarma il
suo atteggiamento di contestazione.)


13 - Lancio di sassi
Linsegnante di scuola materna vede Francesco (5 anni) tirare un sasso a un compagno

(REAZ) Linsegnante apostrofa il bambino:Sei matto? Potevi ferire il tuo
compagno. Potevi fargli molto male. Era questo che volevi? Sei un bambino
molto cattivo
(Linsegnante reagisce col rimprovero, giudicando negativamente il carattere del
bambino e colpevolizzandolo. )

(RISP) Linsegnante gli dice ad alta voce: Ho visto benissimo. Sono veramente
arrabbiata. I sassi non sono fatti per essere tirati in testa. La gente non fatta
per essere colpita.> (Linsegnante evita di proposito di infliggere insulti e
mortificazioni, esprime i suoi sentimenti ed enuncia con chiarezza quello che
non deve essere fatto)

14 - Palline di mollica
Due bambini hanno fatto palline di mollica e se le lanciano addosso, sporcando l'aula

(REAZ) Linsegnante li investe: Sporcaccioni! pulite subito per terra! Dovreste
stare in un porcile. la vostra condotta disgustosa: ne parler ai vostri genitori>
(Giudica negativamente il carattere, umilia e offende, inoltre coinvolge i genitori
in una questione di scarso rilievo)

(RISP) Linsegnante dice:< <Mi arrabbio quando vedo il pane ridotto in palline.
Il pane non fatto per sere gettato. Quest'aula deve essere pulita.
(Evita di proposito attacchi e insulti. Esprime i suoi sentimenti ed enuncia con
fermezza quello che giusto fare e deve essere fatto)

15 - Lavagne pericolanti
Filippo urta inavvertitamente una lavagna e la rovescia, restando sul posto impietrito dallo
spavento.

(REAZ) Linsegnante lo apostrofa: Che ti succede? Sei cos goffo. Perch non
stai pi attento a quello che fai? E perch te ne stai l fermo come un idiota?
Che cosa aspetti? (L'intervento delLinsegnante chiaramente di tipo reattivo:
rimprovera, offende e umilia, compromette seriamente la stima d s del
bambino. Ignora i sentimenti del bambino.)

(RISP) Linsegnante dice: Queste lavagne mobili sono un disastro: basta
toccarle e cascano. Posso aiutarti? Filippo, sbalordito da questa reazione
inattesa, rialza la lavagna, raccoglie il gesso e rimette tutto a posto. I suoi occhi
riflettono tutta la sua gratitudine.
(Linsegnante ascolta una voce interiore che gli dice:Occupati della situazione,
non affibbiare etichette, sta' dalla parte del bambino, dagli una mano)

16 - Litigio tra compagni
Mario, mentre pulisce con la spugna la lavagna spruzza inavvertitamente qualche goccia
d'acqua su Laura. Lei afferra la spugna, la inzuppa nell'acqua e gliela sbatte in faccia.
Mario, furioso, sta per avventarlesi contro.

(REAZ) Linsegnante lo trattiene, quindi sgridai due contendent< <Siete due
selvaggi! Voi non conoscete le regole del viver civile e, rivolto a Mario:Tu
finirai male, se non impari a controllarti. E li punisce entrambi con una nota
per i ~od.,
( Al solito, Linsegnante sgrida, giudica il carattere, umilia, fa previsioni
catastrofiche e punisce entrambi senza indagare sulla dinamica dell'accaduto.
Coinvolge i genitori in una questione di secondaria importanza.)

(RISP) Linsegnante lo trattiene dicendo:Sei cos arrabbiato, pericoloso per
Laura starti vicino. Laura, per piacere, vai dall'altra parte dell'aula Mario
risponde: < <Voglio dargliene finche crepa Linsegnante replica: Vedo che sei
molto arrabbiato e sento anche le tue minacce. Prova un altro modo per
pareggiare i tuoi conti. C' gi abbastanza violenza nel mondo Mario lo guarda
sorpreso; la sua ira sbollisce.
(Linsegnante ha riconosciuto i sentimenti di Mario, non lo ha giudicato e
umiliato; ha dialogato con lui proponendogli una alternativa al comportamento
violento. Collocando l'episodio in un quadro pi vasto, ha fornito a Mario la
possibilit di vederlo in una prospettiva diversa, costruttiva.)

17 - Una divisione difficile
Matteo si blocca nel bel mezzo di una lunga divisione, non riesce ad andare avanti. Chiede
aiuto all'insegnante.

(REAZ) Linsegnante gli dice:< <Dov'eri quando ho spiegato questa
operazione? Non stai mai a sentire, sei sempre distratto. E adesso vorresti che
mi occupassi solo di te. Non sei l'unico qua dentro: non posso darti lenoni
private. Matteo ritorna al banco, ma trova il modo di, disturbare la classe per il
resto dell'ora.
Linsegnante invece di aiutare Matteo, giudica negativamente il suo carattere e lo
rimprovera. Non prende minimamente a cuore il suo problema. Lascia Matteo
amareggiato, alle prese col suo problema e con la sua rabbia.)

(RISP) Linsegnante gli dice : Una divisione con due cifre al divisore non
facile. Adesso non ho tempo di spiegartela, ma fissiamo insieme un momento
per farlo
(Linsegnante non giudica, capisce il problema, le difficolt di Matteo e dialoga
con lui; per quanto occupato, trova il modo di aiutarlo.)

18 - Un comportamento molto disturbante
Carlo stamattina irrequieto: disturba la lettura ad alta voce, poi lancia a un compagno
pallottole di carta, all'intervallo si rotola per terra e pizzica i compagni

(REAZ) Linsegnante non ne pu pi e lo punisce facendogli copiare 10 volte
per casa:l bambini buoni non disturbano i compagni e si fanno voler bene
(Linsegnante indirettamente fa intendere a Carlo che lui non buono e che i
suoi compagni per questo non gli vogliono bene. Si tratta di due idee
estremamente pericolose che compromettono la stima di s, a livello sia
individuale che sociale. Perch Linsegnante non si preoccupa invece di capire la
ragione di tanta irrequietezza? Perch non gli d una mano in un momento
critico?)


(RISP) Linsegnante capisce che Carlo ha qualche problema serio, qualcosa che
lo rende pi reattivo del solito. Lo fa sedere vicino alla cattedra e lo invita a
parlargli di s. Ogni tanto lo coinvolge nella conversazione collettiva che si
svolge in classe.11 bambino si tranquillizza..
(Linsegnante trova un rimedio indolore al continuo disturbo, non giudica e non
punisce, fa sentire al bambino la sua vicinanza affettiva, lo aiuta ad aprirsi.)

19 - Troppi compiti per casa
Gli alunni s lamentano con !'insegnante di lingua dei troppi compiti assegnati per casa
dall'insegnante di matematica.

(REAZ) Linsegnante, solidale col collega, fa una sparata sui bambini ... di oggi.,
viziati, pigri e insolenti.
(Linsegnante si limita a giudicare, non prende in considerazione il problema
degli alunni.)

(RISP) Linsegnante riconosce che i compiti assegnati sono piuttosto e
impegnativi, ma convinto che alla fine ce la faranno senza troppe difficolt.
Da parte sua riduce il carico dei propri compiti e si impegna a parlarne col
collega in modo da distribuire meglio il carico dei compiti tra gli insegnanti.
Linsegnante, dal momento che riconosce il problema degli alunni e manifesta la
sua fiducia nei loro confronti, li aiuta a superarlo. Egli d inoltre un suo
contributo riducendo il carico dei propri compiti. Tutto ci fa sentire
l'insegnante non come un estraneo, ma come un "amico" di cui fidarsi e con cui
ci si intende.)

20 - Lamentele continue
Paola era una lagna continua: signora maestra Tommaso mi ha preso la matita, ... Giuliano
mastica la gomma, ... Luigi mi strappa il foglio, Carlo copia dal compagno, ecc... ecc.. finch
un giorno ...

(REAZ) Linsegnante la indusse al silenzio facendole copiare per casa un
determinato numero di volte la frase con cui esprimeva la sua lagnanza.
(Linsegnante non interessata a sapere il motivo delle continue lamentele di
Paola. Si limita a castigarla, ma cos facendo non d un aiuto alla bambina. Si
tratta di una punizione di routine che non porta a niente.)

(RISP) Linsegnante invit la bambina a fare le sue lamentele per iscritto. Cos
avrebbe potuto esaminarle con calma, al momento opportuno. La bambina un
po' per volta perdette il suo <<vizio>>.
(Linsegnante non imped alla bambina di manifestare un suo bisogno - di
richiamare l'attenzione? di manifestare un suo disagio? si limit a canalizzarlo e
a renderlo meno disturbante per s e per i compagni.)

21 - Fantasia
Mario, un bambino di cinque anni, racconta alla maestra di aver visto un uomo pi alto di
un grattacielo.

(REAZ) L'ns. lo contraddice:< <Smettila di dire bugie, non contarci delle
fandonie. Un uomo cos alto non esiste
(Linsegnante contraddice la percezione del bambino e per di pi lo giudica
negativamente. Non si chiede che senso abbia per lui la sua percezione, non
dimostra alcun interesse per il suo mondo interiore. Si affretta a sovrapporre
alla fantasia infantile la logica della razionalit adulta. Dandogli del bugiardo,
giudica negativamente il suo carattere.)

(RISP) Linsegnante si fa raccontare dal bambino quello che ha visto e l'aiuta a
trovare le parole giuste per definire quell'uomo gigantesco, altissimo, ecc...
Si interessa al suo racconto e contribuisce a renderlo suggestivo.
Linsegnante riconosce la percezione e l'esperienza del bambino, gli vicina e
trova uno punto per l'arricchimento linguistico.)

22. Un problema difficile
L'ins sta spiegando a Lucia un problema di geometria, ma la bambina ha difficolt a capire.

(REAZ) L'ns. diventa offensivo: Mi dispiace: quello che potevo fare, l'ho fatto.
Per capire questo tipo di problemi bisogna essere intelligenti.
Linsegnante di fatto si rifiuta di aiutare la bambina, la offende e denigra
compromettendo gravemente la stima di s. Avrebbe dovuto fare ricorso al
metodo intuitivo ( manipolazione di materiali, ecc...) e in ogni caso avrebbe
dovuto avere rispetto della bambina.)

(RISP) Linsegnante riconosce che il problema presenta delle difficolt. Ne
aiuta la comprensione mediante l'utilizzo di materiale concreto e la
semplificazione grafica. Alla fine la bambina capisce.
(Linsegnante ritiene suo compito mettere tutti, per quanto possibile, in
condizione di capire e di fare. Sostiene gli alunni in modo concreto, adeguando
il suo intervento alle loro capacit. Gli alunni non sono esposti alla frustrazione
e allo scoraggiamento.)

23 - Bambina piagnona
Una alunna di quinta piange per un qualsiasi motivo, tutti i giorni e senza apparente
motivo.

(REAZ) Linsegnante per farla smettere prova a convincerla con le buone, poi
la rimprovera, ma tutto inutile. 1 compagni la prendono in giro.
(Linsegnante ricorre ai soliti espedienti, non fa la cosa pi importante: cercar di
capire perch la bambina piange. Solo cos si pu aiutarla a superare il suo
problema.)

(RISP) Linsegnante prende da parte la bambina e le parla confidenzialmente.
La bambina si apre, lamentando la preferenza che la mamma accorda alla sorella
pi piccola. Linsegnante ragionando pacatamente sui fatti riferiti, tranquillizza
la bambina, che da quel giorno non piange pi. (Nei bambini un
comportamento problematico sempre la spia di un disagio, e Linsegnante fa
bene a cercar di capire, con grande delicatezza e rispetto della sfera intima,
evitando indagini indiscrete che possono provocare resistenza e risentimento)

24 Nevica
Nevica, e i bambini corrono alla finestra vociando e ridendo.

(REAZ) Linsegnante,irritato dal chiasso, ordina agli alunni di tornare al loro
posto e punisce quelli che si attardano alla finestra e protestano.
(Linsegnante non comprende la naturale eccitazione dei bambini alla vista della
neve, non si ricorda di quando era bambino, trasforma un momento di gioia in
frustrazione e rabbia. Trai bambini e finn. si crea una distanza.)

(RISP) Linsegnante, dopo averli lasciati sfogare per un po', propone una
alternativa: 0 guardate la neve in silenzio o tornate ai vostri posti. Vedrete, in
silenzio lo spettacolo tanto pi bello
Il chiasso finisce all'istante e i bambini contemplano la neve in un'atmosfera
raccolta.
(Linsegnante proponendo un'alternativa, vince le resistenze dei bambini, senza
dover ricorrere alla punizione. Soprattutto si guarda bene da sciupare un
momento di magia.)

25 - Rispondere alla provocazione del bambino
Pietro mostrai suoi compiti di casa all'insegnante. All'invito di rivederli e correggerli, risponde
in modo provocatorio: Lei mi guarda come fossi uno stupido!> >

(REAZ) Linsegnante lo riprende: S, un po' stupido lo sci!> > E gli affibbia
un brutto voto. attaccata, passa all'offensiva ed esaspera un bambino gi in crisi
per la frustrazione causatagli dagli errori commessi.)

(RISP) Linsegnante replica tranquillamente: Allora cambio modo di guardare,
ne adotto uno pi benevolo
Che vuol dire benevolo?
Gentile e affabile. Il tuo compito era molto difficile. Ti deve essere costato
tempo e fatica farlo
Gi, e come!
Pietro rivede e corregge gli errori e ritrova il buonumore.

26 - Correzione di un compito sbagliato
Filippo, un bambino dal rendimento piuttosto carente in tutte k materie, ha sbagliato quasi
tutte le operazioni aritmetiche.

(REAZ) Linsegnante traccia vistose croci rosse sulle operazioni sbagliate,
trasformando la pagina in un sanguinoso campo di battaglia.
(Quelle croci rosse sono una sofferenza e una umiliazione per il bambino e per i
suoi genitori. Certamente non aiutano il bambino ad avere fiducia nei propri
mezzi, ma la contrario lo convincono della sua incapacit, uccidendo ogni
entusiasmo ed ogni interesse per la scuola.)

(RISP) Linsegnante segna gli errori con discrezione, quasi con dispiacere. Non
li evidenzia in nessun modo.
(Egli consapevole che sono motivo di sofferenza per l'alunno, come per i suoi
genitori. Evita tutto ci che pu deprimere il morale.)

27. Valutazione di un compito sbagliato
L'insegnante valuta il compito di aritmetica di Filippo quasi tutto sbagliato.

(REAZ) Linsegnante scrive a caratteri cubitali Male!.
(Linsegnante non solo d una valutazione negativa, ma giudica e umilia un
alunno che avrebbe invece bisogno di essere incoraggiato e sostenuto per
quanto possibile.)

(RISP) Linsegnante scrive Un'altra volta andr meglio. Se vuoi, quando ti trovi
in difficolt, ti aiuto io, oppure puoi farti aiutare dal tuo compagno di banco.)
Linsegnante preferisce sorvolare su un giudizio negativo, del resto non
necessario; preferisce essere
vicino all'alunno e dargli aiuto in modo concreto.)



2. COME GESTIRE IL RAPPORTO CON I GENITORI DEGLI
ALUNNI

28 - Cosa non va in mio figlio?
Una madre chiede alla insegnante cosa non va in suo figlio. Linsegnante le
risponde: Suo figlio non arriva mai puntuale. Non fa i compiti di casa Non
tiene in ordine i quaderni e litiga continuamente ton i compagni.

29 - Una richiesta ... imprudente
La mamma di Franco, un bambino di prima che di notte ha l'insonnia e la
mattina ha mal di stomaco e si rifiuta di andare a scuola, in ansia: chiede
gentilmente alla maestra di provare ad essere meno esigente e severa, per vedere
se il bambino ne trae qualche giovamento. Linsegnante le risponde risentita,
offesa da quello che ritiene un giudizio infondato sul suo operato. La madre
non deve permettersi di giudicare la sua didattica E bene distinguere i ruoli: la
madre faccia la madre, l'insegnante faccia l'insegnante,

30 - La collera di una madre
La madre di Angelo arriva a scuola furiosa e si dilunga a spiegare all'insegnante
di lingua italiana che suo figlio stato offeso dall'insegnante di inglese. L'ins la
apostrofa Lei non deve difendere suo figlio. Se Linsegnante di inglese si
arrabbiata, vuol dire che Angelo ne ha combinata una delle sue. Le consiglio di
tornare a casa e di riparlarne con lui. Si faccia dire che cosa ha combinato questa
volta Mi dispiace, ma l'ins. di inglese adesso impegnata e non la pu ricevere.

C qualcosa che non va nel rapporto degli insegnanti con i genitori degli
alunni? Per saperlo, ci basta forse immaginare che quegli alunni
<<problematici>> siano nostri figli o nipoti.

Esercitazioni individuali o di gruppo

RAPPORTO INSEGNANTE ALUNNI (Situazioni critiche (1 - 27)

1. Prendi in esame una o pi "situazioni problematiche esemplari" e prova a
immaginare una tua risposta educativa diversa da quella proposta
2. Ti capitato qualcosa d simile? Come ti sei comportato?
3. Avrai avuto occasione di verificare che i genitori degli alunni con problemi
non riescono ad avere dei rapporti sereni con gli insegnanti Cosa si pu fare per
agevolare e rendere frutto il necessario dialogo tra insegnanti e genitori?

RAPPORTO INSEGNANTI - GENITORI (Situazioni critiche 28 - 30)
1. In quali casi il problema della relazione impedisce all'insegnante di affrontare
serenamente il problema dell'alunno?
2. Come avrebbe dovuto comportarsi per dare una risposta educativa?

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