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La data di questo carteggio è il decennio sessanta: al principio ci sono Chruščëv da un lato e Kennedy dall’altro, ma si sta rapidamente andando verso la crisi della «coesistenza pacifica» proclamata con grandi speranze pochi anni prima, nel febbraio 1956 al XX Congresso del Pcus, contestualmente alla denuncia dei crimini di Stalin (e, utile ricordarlo qui, subito contraddetta dalla repressione violenta del gesto ungherese di indipendenza nel novembre di quello stesso anno). Il 1961 è l’anno dell’innalzamento del Muro di Berlino, mentre il 1962 è quello in cui si arriva a un passo dalla guerra atomica, con la cosiddetta «crisi dei missili», e comincia l’intervento militare americano nel Viet Nam. Poco dopo (1963) nel campo socialista si consuma la rottura definitiva fra Urss e Cina popolare, mentre in occidente va prendendo sempre più piede quel movimento culturale, giovanile e studentesco, che andrà sotto l’etichetta complessiva di «sessantotto», colorando di sé tutti gli anni settanta.
La data di questo carteggio è il decennio sessanta: al principio ci sono Chruščëv da un lato e Kennedy dall’altro, ma si sta rapidamente andando verso la crisi della «coesistenza pacifica» proclamata con grandi speranze pochi anni prima, nel febbraio 1956 al XX Congresso del Pcus, contestualmente alla denuncia dei crimini di Stalin (e, utile ricordarlo qui, subito contraddetta dalla repressione violenta del gesto ungherese di indipendenza nel novembre di quello stesso anno). Il 1961 è l’anno dell’innalzamento del Muro di Berlino, mentre il 1962 è quello in cui si arriva a un passo dalla guerra atomica, con la cosiddetta «crisi dei missili», e comincia l’intervento militare americano nel Viet Nam. Poco dopo (1963) nel campo socialista si consuma la rottura definitiva fra Urss e Cina popolare, mentre in occidente va prendendo sempre più piede quel movimento culturale, giovanile e studentesco, che andrà sotto l’etichetta complessiva di «sessantotto», colorando di sé tutti gli anni settanta.
La data di questo carteggio è il decennio sessanta: al principio ci sono Chruščëv da un lato e Kennedy dall’altro, ma si sta rapidamente andando verso la crisi della «coesistenza pacifica» proclamata con grandi speranze pochi anni prima, nel febbraio 1956 al XX Congresso del Pcus, contestualmente alla denuncia dei crimini di Stalin (e, utile ricordarlo qui, subito contraddetta dalla repressione violenta del gesto ungherese di indipendenza nel novembre di quello stesso anno). Il 1961 è l’anno dell’innalzamento del Muro di Berlino, mentre il 1962 è quello in cui si arriva a un passo dalla guerra atomica, con la cosiddetta «crisi dei missili», e comincia l’intervento militare americano nel Viet Nam. Poco dopo (1963) nel campo socialista si consuma la rottura definitiva fra Urss e Cina popolare, mentre in occidente va prendendo sempre più piede quel movimento culturale, giovanile e studentesco, che andrà sotto l’etichetta complessiva di «sessantotto», colorando di sé tutti gli anni settanta.