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truttura matematica della macchina Enigma

Nella versione originale della macchina Enigma ci sono nell'ordine da destra a sinistra:
un rotore di ingresso I con ventisei contatti elettrici corrispondenti alle 26 lettere
dell'alfabeto ordinate in un qualche ordine fssato dal pannello anteriore (nell'esempio
a destra la disposizione tedesca !E"#$ %%%&' tre rotori D' C' S forniti di 26 contatti
elettrici su ogni faccia che in modo segreto connettono ogni contatto sulla faccia
destra con un contatto sulla faccia sinistra( e all'estrema sinistra un ri)ettore con 26
contatti elettrici solo sulla faccia destra' accoppiati a due a due secondo uno schema
segreto% uando l'operatore preme un tasto un segnale elettrico parte dal rotore I e
passa successivamente per i rotori D' C' S fno al ri)ettore e quindi ritorna indietro
passando di nuovo per i tre rotori fno a illuminare una lettera che il carattere cifrato
da trasmettere%
Nella tavola a destra i rotori sono rappresentati da colonne di coppie di lettere( queste
servono solo a identifcare i contatti elettrici' nel senso che p%es% la A a destra
connessa alla A a sinistra( facendo clic su Mostra si evidenzia la cifratura della
lettera A: la corrente di andata evidenziata dai caratteri blu' quella di ritorno dai
rosso( alla fne la A cifrata con la lettera D%
*in qui tutto si riduce a un semplice scambio tra +, coppie di caratteri%
-a ad ogni nuovo carattere il rotore D ruota di una posizione (+.26&( ad ogni giro
completo di D' il rotore C ruota a sua volta di una posizione' e infne ad ogni giro di C'
ruota di una posizione il rotore S( il funzionamento quindi simile a quello di un
contatore meccanico' salvo il fatto che l'inizio del giro di ogni rotore segreto%/n tal
modo cambiano anche le tredici coppie di caratteri scambiati% 0i tratta quindi di
un cifrario a sostituzione polialfabetica% 1/ cifrari polialfabetici si di2erenziano
dai monoalfabetici in quanto un dato carattere del testo chiaro (p%es% la 3& non viene
cifrato sempre con lo stesso carattere' ma con caratteri diversi in base ad una qualche
regola' in genere legata ad una parola segreta da concordare%
/n questo modo la sicurezza del codice dovrebbe aumentare in modo signifcativo( non
infatti non pi4 cos5 semplice individuare le lettere del messaggio in base alla
loro frequenza caratteristica in ogni lingua% 6os5 per esempio la lettera E molto
frequente in tutte le lingue non potr7 pi4 essere individuata grazie alla sua frequenza
molto elevata%
8o scrittore "obert 9raves attribuisce all'imperatore 3ugusto un primo codice
polialfabetico che precorre la tavola di :igenere%
;no dei primi esempi documentati di questo tipo di cifra il famoso disco cifrante di
8%<%3lberti( nei secoli scorsi fu molto usata la tavola di :igenere' un metodo in verit7
molto pi4 debole di quello dell'3lberti% *urono usati fno alla // guerra mondiale
anche cifrari di :igenere disordinati%
3ltri cifrari polilfabetici furono proposti dal <ellaso e dal =orta%
=ur essendo mediamente pi4 sicuri dei monoalfabetici anche questi cifrari sono
attaccabili purch si disponga di un testo cifrato su>cientemente lungo% 0toricamente
famoso il metodo ?asis@i che permette di decifrare abbastanza facilmente la tavola
di :igenere%
"ientra tra i cifrari polialfabetici il codice di :ernam che un :igenere a chiave lunga
come il testo e che secondo 0hannon il codice sicuro per eccellenza%A

Nell'esempio a lato infatti facendo clic su Avanti si nota che la lettera A viene cifrata
ogni volta con un carattere diverso( la prima volta con D la 2a con T' la ,a conE' la Ba
con P%
Cal punto di vista matematico tutto questo equivale a un sistema di permutazioni(
ogni rotore e2ettua una permutazione delle 26 lettere' e cos5 pure il ri)ettore e il
dispositivo di ingresso% 8a cifratura del primo carattere che chiamiamo A puD quindi
rappresentarsi con la formula:
3 E /=C=
F+
60"0
F+
6
F+
=
F+
C
F+
=/
F+
dove P rappresenta la rotazione semplice di un rotore( =C=
F+
signifca quindi
semplicemente che il rotore C ruotato di una posizione' mentre restano fssi C ed S%
8a cifratura del secondo carattere che chiamiamo B allora data dalla formula
< E /=
2
C=
F2
60"0
F+
6
F+
=
F2
C
F+
=
2
/
F+
e cos5 via( p%es% la cifratura F del sesto carattere :
* E /=
6
C=
F6
60"0
F+
6
F+
=
F6
C
F+
=
6
/
Cue caratteristiche singolari conseguono da questa struttura: a& la macchina
simmetrica nel senso che se in una certa posizione del testo la 3 viene cifrata con la
C' allora la C cifrata con la 3( dunque l'Enigma serve anche come macchina
decifrante( b& una lettera non puD mai essere cifrata da se stessa%
8a teoria delle permutazioni forn5 uno strumento importante ai tre matematici polacchi
"eGeHs@i' $Igals@i e "ozic@i per forzare la macchina Enigma%
Nel settembre +J,2 l'u>cio cifra polacco chiamD tre matematici' -arian "eGeHs@i'
KenrI@ $Igals@i e LerzI "ozic@i' con il compito di cercare di forzare la macchina
Enigma usata dai tedeschi e da questi ultimi considerata inattaccabile%
0orprendentemente l'inattaccabile Enigma fu forzata nel giro di tre mesi' un po' per
merito dei tre matematici' un po' per l'incredibile leggerezza delle procedure di cifra
tedesche%
8e procedure erano le seguenti: ogni giorno la chiave (disposizione e posizione iniziale
dei rotori& doveva essere cambiata in base a una serie di regole segrete basate sulla
data corrente% /noltre ogni messaggio conteneva una ulteriore chiave segreta
composta di tre caratteri( questa chiave veniva trasmessa all'inizio del messaggio
stesso e per maggiore sicurezza (MMM& veniva trasmessa due volte di seguito%
uesta idea di trasmettere due volte di seguito i tre caratteri segreti si rivelD essere
una cubitale leggerezza che forn5 un grosso appiglio al crittanalista% Cal punto di vista
matematico l'Enigma si riduce infatti a un prodotto di permutazioni%
Nra il fatto che il primo e il quarto carattere di ogni messaggio siano uguali rese
possibile a "eGeHs@i di ricostruire la permutazione AD (quella tra il primo e il quarto
carattere del messaggio& nel giro di pochi giorni avendo a disposizione ogni giorno
molte decine di messaggi cifrati con l'Enigma% 0e p%es% abbiamo tre messaggi che
iniziano con queste sei lettere:
+% 0C* 9KL
2% 9K$ ;L=
,% ;?L CN
siamo in grado di ricostruire un frammento della permutazione 3C( infatti in +% 0
diventa 9' in 2% 9 diventa ;' e in , ; diventa % Cunque la sequenza SGUQ parte
della permutazione AD% 3nalogamente la permutazione <E deve contenere la
sequenza KDHJ' e insomma con un centinaio di messaggi si possono ricostruire
completamente le tre permutazioni AD BE CF%
uesta naturalmente non ancora la soluzione del problema( le permutazioni AD BE
CF sono legate alle permutazioni dei rotori da un sistema di equazioni con O incognite:
le permutazioni " 0 6 C /% uesto un sistema ancora troppo complesso per essere
risolto in modo univoco( considerando perD che i rotori 0' 6 e " girano raramente' li si
puD considerare come un unico blocco ri)ettore Q E 60"0
F+
6
F+
' riducento il numero di
incognite a ,% 6on tre incognite il problema non ancora risolvibile in modo generale
ma si ormai vicini alla meta%
;n aiuto decisivo venne nel dicembre +J,2 quando l'u>cio cifra francese venne in
possesso della struttura del disco iniziale I e la comunicD ai colleghi polacchi%
6on ormai solo due incognite "eGeHs@i fu in grado di ricostruire completamente la
permutazione D (rotore a destra& e grazie al fatto che i tedeschi cambiavano
periodicamente la disposizione dei rotori' riusc5 a ricostruire una dopo l'altra tutte e tre
le permutazioni dei tre rotori e quindi l'intera struttura interna della macchina Enigma
;na volta ricostruita questa struttura usando ancora la teoria delle permutazioni
"eGeHs@i progettD un dispositivo elettroFmeccanico il ciclometro che permetteva di
ricostruire velocemente la posizione iniziale dei rotori( in seguito furono usati
anche fogli perforati e le bombe crittologiche( in defnitiva sin dal dicembre +J,2 fu
possibile decrittare un buon numero di messaggi cifrati( nel +J,P fu stimata al POQ la
percentuale di messaggi Enigma forzati dall'u>cio cifra polacco%
#ra il +J,R e il +J,J i tedeschi cambiarono le regole di cifratura e aumentarono il
numero di rotori da , a O cos5 che il metodo dei polacchi perse buona parte della sua
e>cacia% /n quel periodo la decrittazione di messaggi Enigma da parte dell'u>cio cifra
polacco fu occasionale% /l lavoro dei polacchi fu peraltro ripreso durante la seconda
guerra mondiale dall'u>cio cifra inglese che perfezionD e migliorD i metodi di
decrittazione dell'Enigma%
/l test di Turing un criterio per determinare se una macchina sia in grado di pensare% #ale
criterio stato precisato da 3lan #uring nell'articolo Computing machinery and intelligence'
apparso nel +JOS sulla rivista Mind'
1+A
ma era gi7 stato delineato da 6artesio nelDiscorso sul
metodo del +6,P%
12A
Nell'articolo #uring prende spunto da un gioco' chiamato Tgioco dell'imitazioneT' a tre
partecipanti: un uomo 3' una donna <' e una terza persona 6% uest'ultimo tenuto separato
dagli altri due e tramite una serie di domande deve stabilire qual l'uomo e quale la donna%
Cal canto loro anche 3 e < hanno dei compiti: 3 deve ingannare 6 e portarlo a fare
un'identifcazione errata' mentre < deve aiutarlo% 3>nchU 6 non possa disporre di alcun indizio
(come l'analisi della grafa o della voce&' le risposte alle domande di 6 devono essere
dattiloscritte o similarmente trasmesse%
/l test di #uring si basa sul presupposto che una macchina si sostituisca ad 3% 0e la percentuale
di volte in cui 6 indovina chi sia l'uomo e chi la donna simile prima e dopo la sostituzione di 3
con la macchina' allora la macchina stessa dovrebbe essere considerata intelligente' dal
momento che F in questa situazione F sarebbe indistinguibile da un essere umano%
=er macchina intelligente #uring ne intende una in grado di pensare' ossia capace di
concatenare idee e di esprimerle% =er #uring' quindi' tutto si limita alla produzione di
espressioni non prive di signifcato% Nell'articolo' riprendendo il T6ogitoT cartesiano' si legge:
8e macchine di #uring sono macchine a stati fniti in grado di simulare altre macchine a stati
discreti% ;na macchina per sostenere il test dev'essere programmata considerando la
descrizione di un uomo in termini discreti (stati interni' segnali' simboli&% Calla complessit7
del softHare' si legge tra le righe dell'articolo' emergeranno le funzioni intellettuali% 0u questa
aspettativa si fonda una disciplina nota come intelligenza artifciale il cui scopo la costruzione
di una macchina in grado di riprodurre le funzioni cognitive umane%
3lda -erini nasce il 2+ marzo +J,+ a -ilano da famiglia di condizioni modeste% /l padre
svolgeva lavoro di dipendente presso unVagenzia di assicurazioni mentre la madre era
casalinga%
3lda la seconda di tre fgli' ma della sua infanzia si conosce quel poco che lei stessa scrisse
in brevi note autobiografche in occasione della seconda edizione dell'3ntologia di 0pagnoletti%
/n questVultima si descrive come una ragazza sensibile e dal carattere melanconico' piuttosto
isolata e poco compresa dai suoi genitori ma molto brava ai corsi elementari: T perch! lo
studio fu sempre una mia parte "italeT% Copo aver terminato il ciclo elementare frequenta i tre
anni di avviamento al lavoro presso un istituto milanese e cerca' senza riuscirci (per non aver
superato la prova di italiano&' di essere ammessa al 8iceo -anzoni% Nello stesso periodo si
dedica allo studio del pianoforte uno strumento da lei particolarmente amato%
Esordisce come autrice giovanissima' a soli quindici anni' sotto la guida di 0pagnoletti che
scopr5 il suo talento artistico e che sar7 il primo a pubblicarla nel +JOS' nell'#ntologia della
poesia italiana contemporanea dal $%&% al $%'%
Nel +JBP -erini incontra Tle prime ombre della sua menteT e viene internata per un mese in
una clinica psichiatrica%
Nel periodo che va dal +JOS al +JO, la -erini frequenta per lavoro e per amicizia il poeta
0alvatore uasimodo che benefcer7 di alcune poesie a lui dedicate%
8a sua vita privata invece subisce unVevoluzione al termine della sua di>cile relazione con il
famoso scrittore' traduttore e critico letterario 9iorgio -anganelli' nel +JOB infatti sposa Ettore
6arniti' proprietario di alcune panetterie di -ilano' con il quale avr7 un rapporto tormentato e
burrascoso intervallato dalla nascita delle quattro fglie: Emanuela' <arbara' *lavia e 0imona%
Nel +J62 inizia un di>cile periodo di silenzio e di isolamento' dovuto all'internamento al T=aolo
=iniT' che dura fno al +JP2' con alcuni ritorni in famiglia
%
0i alterneranno in seguito periodi di
salute e malattia' probabilmente dovuti alla sindrome bipolare%
Nel +JPJ la -erini ritorna a scrivere' dando il via ai suoi testi pi4 intensi sulla drammatica e
sconvolgente esperienza del manicomio' testi contenuti in quello che puD essere inteso come il
suo capolavoroT: "La Terra Santa" con la quale vincer7 nel +JJ, il =remio 8ibreW -ontale%
-a le pene della scrittrice continuano% Nel +JR+ muore il marito' e la -erini' rimasta sola e
ignorata dal mondo letterario' cerca inutilmente di di2ondere i suoi versi' trovandosi in
di>colt7 economiche a>tta addirittura una stanza ad un pittore e nel frattempo inizia a
comunicare telefonicamente con l'anziano poeta nonchU medico-ichele =ierri' che in quel
di>cile periodo di ritorno nel mondo letterario' aveva dimostrato di apprezzare la sua poesia e
che sposer7 nellVottobre del +JR, trasferendosi a #aranto% 8e condizioni della poetessa
peggiorano nonostante la serenit7 ritrovata con il secondo marito e nel luglio
del +JR6 sperimenta nuovamente gli orrori dell'ospedale psichiatrico%
Cal +JRJ agli anni seguenti diverse pubblicazioni consolidano il ritorno sulla scena letteraria
della scrittrice che ritorna alla Xribalta poeticaY grazie a numerosi collaborazioni con di2erenti
editori' illustratori e fotograf del panorama italiano% /noltre vengono musicate nel 2SSB diverse
poesie cantate da -ilva' ma proprio nello stesso anno le sue condizioni di salute peggiorano e
il + novembre 2SSJ a causa di una a2ezione tumorale muore allVospedale 0an =aolo di -ilano%
La Merini una delle personalit poetiche pi particolari nel panorama letterario italiano
contemporaneo e la sua recente rivalutazione critica stata avviata da Maria Corti che, durante
gli anni novanta, ha curato due importanti antologie di liriche meriniane.
La vita di Alda molto tormentata e, come molti sapranno, la donna ha vissuto per lunghi
periodi di tempo in diversi ospedali psichiatrici. Dopo la fine della guerra, rientrando a Milano
dopo essersi completamente ristabilita dalla malattia, la poetessa conosce il letterato iacinto
!pagnoletti.
razie a "uesto incontro, inizia il periodo pi importante per la sua espressione poetica# il primo
vero approccio con l$ambiente letterario milanese.
La grande donna, tuttavia, aveva gi esordito appena "uindicenne con la raccolta %La presenza
di &rfeo', curata dall$editore !ch(arz.
)in dai primi anni della sua carriera poetica, conosce e fre"uenta maestri come *uasimodo,
Montale e Manganelli che la sostengono e promuovono la pubblicazione delle sue opere.
+er chi conosce la poesia della Merini, facile scorgere la malinconia che si impossessa
dell$anima della donna.
,l tessuto narrativo mostra elementi tipici della letteratura novecentesca, come il male di vivere,
ma anche tratti prettamente personali# ella , infatti, descrive perfettamente il suo mondo
interiore.
Leggere la sua poesia significa trovarsi tra le mani frasi di cruda sofferenza ma, tuttavia,
meravigliosamente lucide di significato# i suoi versi sono fortemente simbolici.
Anche se potrebbe sembrare assurdo, il dolore e la tristezza esaltati dalla Merini lasciano
germogliare una grande voglia di vivere, una ricerca del bello- la sua poesia infatti toccante e
naturalmente tragica.
L$amore stato per la poetessa il pane che ha nutrito i suoi versi mantenendola in vita,
nonostante la sofferenza fisica, il manicomio e i lutti numerosi che hanno segnato la sua vita con
inesorabile regolarit.
+er lei la poesia stata un aiuto, un conforto e, soprattutto, una salvezza che a mio avviso si
percepisce leggendo le sue opere, perch. in lei vita e poesia sembrano fondersi in maniera
perfetta.
Concludendo, consiglio a tutti la lettura delle sue poesie, perch. sono M/0A1,L,&!/ e piene di
umanit, proprio come lei. La sua parola si addentra nelle profondit dell$anima, nelle emozioni.
%Sentire il verbo delle emozioni, ci si sdraia sulla schiena del mondo e si sente2',
cos3 recita una poesia della meravigliosa Alda. ,o dico che %sentire il verbo delle emozioni' dei
suoi capolavori
Proteina Precursore della beta-Amiloide
Come il dottor Jekyll e mister Hyde, alcune proteine apparentemente innocenti possono
trasformarsi e diventare malvagie. La proteina precursore della beta-amiloide un
importante esempio di questo tipo. E una grande proteina di membrana c!e normalmente
gioca un ruolo importante nella crescita e nella ripara"ione dei neuroni. #alvolta per$, in et%
avan"ata, una forma degenere di questa proteina pu$ accumularsi, distruggere le cellule
nervose e portare alla perdita di capacit% cognitive e di memoria conosciuta come morbo di
&l"!eimer.
Anatomia della APP
La proteina precursore della beta-amiloide, &'', una proteina complessa c!e svolge
diverse fun"ioni. (i trova sulla superficie di cellule presenti in tutto il corpo. Come molte
proteine di membrana, composta da pi) domini collegati da segmenti flessibili c!e
rendono difficile studiarla come ununica proteina fun"ionale. Cercando nel '*+, si possono
trovare quattro frammenti diversi di &'', tre di questi si estendono allesterno della cellula
,dallalto in basso, mostrati in blu, dai file '*+ 1mwp, 1owt, e 1rw6-, il quarto frammento,
il peptide mostrato in verde, attraversa la membrana ,dal file '*+ 1iyt-. C anc!e un
piccolo dominio allinterno della cellula, mostrato qui in modo sc!ematico con un cerc!io.
Pezzi e Frammenti
La &'' svolge alcune fun"ioni come proteina intatta e ne svolge altre quando ridotta in
frammenti. *ato c!e !a un ruolo centrale in molti processi, difficile capire fino in fondo
tutti i dettagli dei processi in cui implicata e quindi molte delle fun"ioni della &'' devono
ancora essere scoperte e studiate. La proteina intera un recettore c!e manda segnali
attraverso il sistema delle proteine-G ,molecola del mese ./-0//1-. 2noltre in grado di
legarsi a molte molecole strutturali c!e si trovano sulla superficie delle cellule, come
eparina e laminina, e quindi pu$ giocare un ruolo nella adesione cellulare.
La &'' pu$ essere tagliata in una serie di frammenti fun"ionali da alcune proteasi
speciali""ate, c!iamate secretasi. 3ueste proteasi tagliano su entrambi i lati del piccolo
peptide mostrato qui in verde. 2l grande pe""o in alto viene poi rilasciato fuori dalla cellula
dove aiuta nel controllo della crescita dei nervi, mentre il pe""o pi) piccolo in basso viene
rilasciato allinterno della cellula dove interagisce con le molecole della sintesi proteica nel
nucleo. 2l piccolo peptide c!e resta nel me""o il frammento c!e stato pi) studiato perc!
!a un ruolo centrale nel morbo di &l"!eimer.
Peptidi pericolosi
2l piccolo peptide c!iamato peptide beta-amiloide e provoca danni enormi in rapporto
alle sue piccole dimensioni. 4ella proteina intera il peptide si estende attraverso la
membrana ancorando la proteina. 5a quando, in seguito allidrolisi, il peptide diventa
libero, lascia la membrana, cambia forma e si aggrega in lung!e fibrille. 3ueste fibrille sono
resistenti e formano delle placc!e dense allinterno delle cellule nervose. La graduale
accumula"ione di queste placc!e, accompagnata anc!e dallaccumulo di una seconda
proteina nelle cellule nervose, porta allinsorgere della demen"a perc!6 il cervello perde
lentamente la sua fun"ionalit%
2l lettore, a questo punto, si sar% accorto da un pe""o c!e questo non un trattato di
c!imica7 la mia presun"ione non giunge a tanto, 8ma voi9 est foibe, et m:me un peu
profane;. 4on neppure un autobiografia, se non nei punti par"iali e simbolici in cui
un<autobiografia ogni scritto, an"i, ogni opera umana7 ma storia in qualc!e modo pure.
E<, o avrebbe voluto essere, una microstoria, la storia di un mestiere e delle sue sconfitte,
vittorie e miserie, quale ognuno desidera raccontare quando sente prossimo a
conc!iudersi l<arco della propria carriera, e l<arte cessa di essere lunga. =iunto a questo
punto della vita, quale c!imico, davanti alla tabella del (istema 'eriodico, o agli indici
monumentali del +eilstein o del Landolt, non vi ravvisa sparsi i tristi brandelli, o i trofei
del propri passato professionale > 4on !a c!e da sfogliare un qualsiasi trattato, e le
memorie sorgono a grappoli7 c< fra noi c!i !a legato il suo destino, indelebilmente al
bromo, o al propilene, o al gruppo ?4C@ o all<acido glutammicoA ed ogni studente in
c!imica, davanti a un qualsiasi trattato, dovrebbe essere consapevole c!e in una di quelle
pagine, forse in una sola riga, o formula o parola, sta scritto il suo avvenire, in caratteri
indecifrabili, ma c!e diverranno c!iari 8poi;7 dopo il successo o l<errore o la colpa, la
vittoria o la disfatta. @gni c!imico non pi) giovane, riaprendo alla pagina
8ver!Bngnisvoll; quel medesimo trattato percorso da amore o disgusto, si rallegra o
dispera.
CosC avviene, dunque, c!e ogni elemento dica qualcosa a qualcuno ,a ciascuno
una cosa diversa-, come le valli o le spiagge visitate in giovine""a7 si deve forse fare
un<ecce"ione per il carbonio, perc!6 dice tutto a tutti, e cio non specifico, allo stesso
modo c!e &damo non specifico come antenatoA a meno c!e non si trovi oggi ,perc!6
no>- il c!imico-stilita c!e !a dedicato la sua vita alla grafite o al diamante. Eppure,
proprio verso il carbonio !o un vecc!io debito, contratto in giorni per me risolutivi. &l
carbonio, elemento della vita, era rivolto il mio primo sogno letterario, insistentemente
sognato in un<ora e in un luogo nei quali la mia vita non valeva molto7 ecco, volevo
raccontare la storia di un atomo di carbonio.
E< lecito parlare di 8un certo; atomo di carbonio> 'er il c!imico esiste qualc!e dubbio,
perc!6 non si conoscono fino ad oggi ,.DE/- tecnic!e c!e consentano di vedere, o
comunque isolare, un singolo atomoA nessun dubbio esiste per il narratore, il quale
pertanto si dispone a narrare.
2l nostro personaggio giace dunque da centinaia di milioni di anni, legato a tre
atomi d<ossigeno e a uno di calcio, sotto forma di roccia calcarea7 !a gi% una
lung!issima storia cosmica alle spalle ma la ignoreremo. 'er lui il tempo non esiste, o
esiste solo sotto forma di pigre varia"ioni di temperatura, giornaliere e stagionali, se, per
la fortuna di questo racconto, la sua giacitura non troppo lontana dalla superficie del
suolo. La sua esisten"a, alla cui monotonia non si pu$ pensare sen"a orrore,
un<alternan"a spietata di caldi e di freddi, e cio di oscilla"ioni ,sempre di ugual
frequen"a- un po< pi) strette o un po< pi) ampie7 una prigionia, per lui poten"ialmente
vivo, degna dell<inferno cattolico. & lui, fino a questo momento, si addice il tempo
presente, c!e quello della descri"ione, an"ic!6 uno dei passati, c!e sono i tempi di c!i
racconta7 congelato in un eterno presente, appena scalfito dai fremiti moderati
dell<agita"ione termica.
5a appunto per la fortuna di c!i racconta, c!e in caso diverso avrebbe finito di
raccontare, il banco calcareo di cui l<atomo fa parte giace in superficie. =iace alla
portata dell<uomo e del suo piccone ,onore al piccone e ai suoi pi) moderni equivalenti7
essi sono tutt<ora i pi) importanti intermediari nel millenario dialogo fra gli elementi e
l<uomo-7 in un qualsiasi momento, c!e io narratore decido per puro arbitrio essere
nell<anno .F1/, un colpo di piccone lo stacc$ e gli diede l<avvio verso il forno a calce,
precipitandolo nel mondo delle cose c!e mutano. Genne arrostito affinc!6 si separasse
dal calcio, il quale rimase per cosC dire con i piedi per terra e and$ incontro a un destino
meno brillante c!e non narreremoA lui, tuttora fermamente abbarbicato a due dei tre suoi
compagni ossigeni di prima, uscC per il camino e prese la via dell<aria. La sua storia, da
immobile, si fece tumultuosa.
Hu colto dal vento, abbattuto al suolo, sollevato a dieci c!ilometri. Hu respirato
da un falco, discese nei suoi polmoni precipitosi, ma non penetr$ nel suo sangue ricco, e
fu espulso. (i scolse per tre volte nell<acqua del mare, una volta nell<acqua di un torrente
in cascata, e ancora fu espulso. Giaggi$ col vento per otto anni, ora alto, ora basso, sul
mare e fra le nubi, sopra foreste, deserti e smisurate distese di g!iaccioA poi incapp$ nella
cattura e nell<avventura organica.
2l carbonio, infatti, un elemento singolare7 il solo c!e sappia legarsi con se
stesso in lung!e catene stabili sen"a grande spesa di energia, ed alla vita sulla terra ,la
sola c!e finora conosciamo- occorrono appunto lung!e catene. 'erci$ il carbonio
l<elemento c!iave della sostan"a vivente7 ma la sua promo"ione, il suo ingresso nel
mondo vivo, non agevole, e deve seguire un cammino obbligato, intricato, c!iarito ,e
non ancora definitivamente- solo in questi ultimi anni. (e l<organica"ione del carbonio
non si svolgesse quotidianamente intorno a noi, sulla scala dei miliardi di tonnellate alla
settimana, dovunque affiori il verde di una foglia le spetterebbe a pieno diritto il nome di
miracolo. L<atomo di cui parliamo, accompagnato dai suoi due satelliti c!e lo
mantenevano allo stato di gas, fu dunque condotto dal vento, nell<anno .F1F, lungo un
filare di viti. Ebbe la fortuna di rasentare una foglia, di penetrarvi, e di essere inc!iodato
da un raggio di sole. (e qui il mio linguaggio si fa impreciso ed allusivo, non solo per
mia ignoran"a7 questo avvenimento decisivo, questo fulmineo lavoro a tre, dell<anidride
carbonica, della luce e del verde vegetale, non stato ancora descritto in termini
definitivi, e forse non lo sar% per molto tempo ancora, tanto esso diverso da quell<altra
c!imica 8organica; c!e opera ingombrante, lenta e ponderosa dell<uomo7 eppure
questa c!imica fine e svelta stata 8inventata; due o tre miliardi d<anni addietro dalle
nostre sorelle silen"iose, le piante, c!e non sperimentano e non discutono, e la cui
temperatura identica a quella dell<ambiente in cui vivono. (e comprendere vale farsi
un<immagine, non ci faremo mai un<immagine di uno !appening la cui scala il
milionesimo di millimetro, il cui ritmo il milionesimo di secondo, ed i cui attori sono
per loro essen"a invisibili. @gni descri"ione verbale sar% mancante, ed una varr% l<altra7
valga quindi la seguente.
Entra nella foglia, collidendo con altre innumerevoli ,ma qui inutili- molecole di
a"oto e ossigeno. &derisce a una grossa e complicata molecola c!e lo attiva, e
simultaneamente riceve il decisivo messaggio dal cielo sotto la forma folgorante di un
pacc!etto di luce solare7 in un istante, come un insetto preda del ragno, viene separato
dal suo ossigeno, combinato con idrogeno e ,si crede- fosforo, ed infine inserito in una
catena, lunga o breve non importa, ma la catena della vita. #utto questo avviene
rapidamente, in silen"io, alla temperatura e pressione dell<atmosfera, e gratis7 cari
colleg!i, quando impareremo a fare altrettanto saremo 8sicut *eus;, ed avremo anc!e
risolto il problema della fame nel mondo.
5a c< di pi) e di peggio, a scorno nostro e della nostra arte. L<anidride
carbonica, e cio la forma aerea del carbonio, di cui abbiamo finora parlato7 questo gas
c!e costituisce la materia prima della vitala scorta permanente a cui tutto ci$ c!e cresce
attinge, e il destino ultimo di ogni carne, non uno dei componenti principali dell<aria,
bensC un rimasuglio ridicolo, un<;impure""a; trenta volte meno abbondante dell<argon di
cui nessuno si accorge. L<aria ne contiene il /,/I per cento7 se l<2talia fosse l<aria, i soli
italiani abilitati ad edificare la vita sarebbero ad esempio i .J/// abitanti di 5ila""o, in
provincia di 5essina. 3uesto, in scala umana, un<acroba"ia ironica, uno sc!er"o da
giocoliere, una incomprensibile ostenta"ione di onnipoten"a-prepoten"a, poic!6 da
questa sempre rinnovata impure""a dell<aria veniamo noi7 noi animali e noi piante, e noi
specie umana, coi nostri quattro miliardi di opinioni discordi, i nostri millenni di storia,
le nostre guerre e vergogne e nobilt% e orgoglio. *el resto, la nostra stessa presen"a sul
pianeta diventa risibile in termini geometrici7 se l<intera umanit%, circa 0J/ milioni di
tonnellate, venisse ripartita come un rivestimento di spessore omogeneo su tutte le terre
emerse, la 8statura dell<uomo; non sarebbe visibile a occ!io nudoA lo spessore c!e si
otterrebbe sarebbe di circa sedici millesimi di millimetro.
@ra il nostro atomo inserito7 fa parte di una struttura, nel senso degli arc!itettiA
si imparentato e legato con cinque compagni, talmente identici a lui c!e solo la
fin"ione del racconto mi permette di distinguerli. E< una bella struttura ad anello, un
esagono quasi regolare, c!e per$ va soggetto a complicati scambi ed equilibri con
l<acqua in cui sta scioltoA perc!6 ormai sta sciolto in acqua, an"i, nella linfa della vita, e
questo, di stare sciolti, obbligo e privilegio di tutte le sostan"a c!e sono destinate a
,stavo per dire 8desiderano;- trasformarsi. (e poi qualcuno volesse proprio sapere
perc!6 un anello, e perc!6 esagonale, e perc!6 solubile in acqua, ebbene, si dia pace7
queste sono fra le non molte domande a cui la nostra dottrina sa rispondere con un
discorso persuasivo, accessibile a tutti, ma fuori luogo qui.
E< entrato a far parte di una molecola di glucosio, tanto per dirla c!iara7 un destino ne
carne ne pesce, mediano, c!e lo prepara ad un primo contatto con il mondo animale, ma
non lo autori""a alla responsabilit% pi) alta, c!e quella di far parte di un edificio
proteico. Giaggi$ dunque, col lento passo dei succ!i vegetali, dalla foglia per il picciolo
e per il tralcio fino al tronco, e di qui discese fino a un grappolo quasi maturo. 3uello
c!e seguC di pertinen"a dei vinai7 a noi interessa solo precisare c!e sfuggC ,con nostro
vantaggio, perc!6 non lo sapremmo ridurre in parole- alla fermenta"ione alcoolica, e
giunse al vino sen"a mutare natura.
E< destino del vino essere bevuto, ed destino del glucosio essere ossidato. 5a
non fu ossidato subito7 il suo bevitore se lo tenne nel fegato per pi) di una settimana,
bene aggomitolato e tranquillo, come alimento di riserva per uno sfor"o improvvisoA
sfor"o c!e fu costretto a fare la domenica seguente, inseguendo un cavallo c!e si era
adombrato. &ddio alla struttura esagonale7 nel giro di poc!i istanti il gomitolo fu
dipanato e ridivenne glucosio, questo venne trascinato dalla corrente del sangue fino ad
una fibrilla muscolare di una coscia, e qui brutalmente spaccato in due molecole di acido
lattico, il tristo araldo della fatica7 solo pi) tardi, qualc!e minuto dopo, l<ansito dei
polmoni pot6 procurare l<ossigeno necessario ad ossidare con calma quest<ultimo. CosC
una nuova molecola di anidride carbonica ritorn$ all<atmosfera, ed una parcella
dell<energia c!e il sole aveva ceduta al tralcio pass$ dallo stato di energia c!imica a
quello di energia meccanica e quindi si adagi$ nell<ignava condi"ione di calore,
riscaldando impercettibilmente l<aria smossa dalla corsa e il sangue del corridore. 8cosC
la vita;, benc!6 raramente essa venga cosC descritta7 un inserirsi, un derivare a suo
vantaggio, un parassitare il cammino in gi) dell<energia dalla sua nobile forma solare a
quella degradata di calore a bassa temperatura. (u questo cammino all<ingi), c!e
conduce all<equilibrio e cio alla morte, la vita disegna un<ansa e ci si annida.
(iamo di nuovo anidride carbonica, del c!e ci scusiamo7 un passaggio
obbligato, anc!e questo7 se ne possono immaginare o inventare altri, ma sulla terra
cosC. *i nuovo vento, c!e questa volta porta lontano7 supera gli &ppennini e l<&driatico,
la =recia l<Egeo e Cipro7 siamo sul Libano e la dan"a si ripete. L<atomo di cui ci
occupiamo ora intrappolato in una struttura c!e promette di durare a lungo7 il tronco
venerabile di un cedro, uno degli ultimiA ripassato per gli stadi c!e abbiamo gi%
descritti, ed il glucosio di cui fa parte appartiene, come il grano di un rosario, ad una
lunga catena di cellulosa. 4on pi) la fissit% allucinante e geologica della roccia, non
sono pi) i milioni di anni, ma possiamo bene parlare di secoli, perc!6 il cedro un
albero longevo. E< in nostro arbitrio abbandonarvelo per un anno o per cinquecento7
diremo c!e dopo vent<anni ,siamo nel .FKF- se ne occupa un tarlo. Ha scavato la sua
galleria fra il tronco e la corteccia, con la voracit% cieca e ostinata della sua ra""aA
trapanando cresciuto, il suo cunicolo andato ingrossando. Ecco, !a ingoiato e
incastonato in se stesso il soggetto di questa storiaA poi si impupato, ed uscito in
primavera sotto forma di brutta farfalla grigia c!e ora si sta asciugando al sole,
frastornata e abbagliata dallo splendore del giorno7 lui l% , in uno dei mille occ!i
dell<insetto, e contribuisce alla visione sommaria e ro""a con cui esso si orienta nello
spa"io. L<insetto viene fecondato, depone le uova e muore7 il piccolo cadavere giace nel
sottobosco, si svuota dei suoi umori, ma la cora""a di c!itina resiste a lungo, quasi
indistruttibile. La neve e il sole ritornano sopra di lei sen"a intaccarla7 sepolta dalle
foglie morte e dal terriccio, diventata una spoglia, una 8cosa;, ma la morte degli atomi,
a differen"a della nostra, non mai irrevocabile. Ecco al lavoro gli onnipresenti, gli
instancabili e invisibili becc!ini del sottobosco, i microrganismi dell<!umus. La cora""a,
con i suoi occ!i ormai ciec!i, lentamente disintegrata, e l<e9 bevitore, l<e9 cedro, e9
tarlo, !a nuovamente preso il volo.
Lo lasceremo volare per tre volte intorno al mondo, fino al .DK/, ed a
giustifica"ione di questo intervallo cosC lungo rispetto alla misura umana faremo notare
c!e esso assai pi) breve della media7 questa, ci si assicura, di duecento anni. @gni
duecento anni, ogni atomo di carbonio c!e non sia congelato in materiali ormai stabili
,come appunto il calcare, o il carbon fossile, o il diamante, o certe materie plastic!e-
entra e rientra nel ciclo della vita, attraverso la porta stretta della fotosintesi. Esistono
alte porte> (C, alcune sintesi create dall<uomoA sono un titolo di nobilt% per l<uomo-
fabbro, ma finora la loro importan"a quantitativa trascurabile. (ono porte ancora molto
pi) strette di quella del verde vegetale7 consapevolmente o no, l<uomo non !a cercato
finora di competere con la natura su questo terreno, e cio non si sfor"ato di attingere
dall<anidride carbonica dell<aria il carbonio c!e gli necessario per nutrirsi, per vestirsi,
per riscaldarsi, e per i cento altri bisogni pi) sofisticati della vita moderna. 4on lo !a
fatto perc!6 non ne !a avuto bisogno7 !a trovato, e tuttora trova ,ma per quanti decenni
ancora>- gigantesc!e riserve di carbonio gi% organicato, o almeno ridotto. @ltre al
mondo vegetale ed animale, queste riserve sono costituite dai giacimenti di carbon
fossile e di petrolio7 ma anc!e questi sono eredit% di attivit% fotosintetic!e compiute in
epoc!e lontane, per cui si pu$ bene affermare c!e la fotosintesi non solo l<unica via per
cui il carbonio si fa vivente, ma anc!e al sola per cui l<energia del sole si fa utili""abile
c!imicamente.
(i pu$ dimostrare c!e questa storia, del tutto arbitraria, tuttavia vera. 'otrei
raccontare innumerevoli storie diverse, e sarebbero tutte vere7 tutte letteralmente vere,
nella natura dei trapassi, nel loro ordine e nella loro data. 2l numero degli atomi tanto
grande c!e se ne troverebbe sempre uno la cui storia coincida con una qualsiasi storia
inventata a capriccio. 'otrei raccontare storie a non finire, di atomi di carbonio c!e si
fanno colore o profumo nei fioriA di altri c!e da alg!e minute a piccoli crostacei, a pesci
via via pi) grossi, ritornano anidride carbonica nelle acque del mare, in un perpetuo
spaventoso girotondo di vita e di morte, in cui ogni divoratore immediatamente
divoratoA di altri c!e raggiungono invece una decorosa semi-eternit% nelle pagine
ingiallite di qualc!e documento d<arc!ivio, o nella tela di un pittore famosoA di quelli a
cui tocc$ il privilegio di far parte di un granello di polline, e lasciarono la loro impronta
fossile nelle rocce per la nostra curiosit%A di altri ancora c!e discesero a far parte dei
misteriosi messaggeri di forma del genere umano, e parteciparono al sottile processo di
scissione duplica"ione e fusione da cui ognuno di noi nato. 4e racconter$ invece
soltanto ancora una, la pi) segreta, e la racconter$ con l<umilt% e il ritegno di c!i sa fin
dall<ini"io c!e il suo tema disperato, i me""i fievoli, e il mestiere di rivestire i fatti con
parole fallimentare per sua profonda essen"a.
E< di nuovo tra noi, in un bicc!iere di latte. E< inserito in una lunga catena, molto
complessa, tuttavia tale c!e quasi tutti i suoi anelli sono accetti al corpo umano. Giene
ingoiato7 e poic!6 ogni struttura vivente alberga una selvaggia diffiden"a verso ogni
apporto di altro materiale di origine vivente, la catena viene meticolosamente
frantumata, e i frantumi, uno per uno, accettati o respinti. Lno, quello c!e ci sta a cuore,
varca la soglia intestinale ed entra nel torrente sanguigno7 migra, bussa alla porta di una
cellula nervosa, entra e soppianta un altro carbonio c!e ne faceva parte. 3uesta cellula
appartiene a un cervello, e questo il mio cervello, di me c!e scrivo, e la cellula in
questione, ed in essa l<atomo in questione, addetta al mio scrivere, in un gigantesco
minuscolo gioco c!e nessuno !a ancora descritto. E< quella c!e in questo istante, fuori da
un labirintico intreccio di sC e di no, fa sC c!e la mia mano corra in un certo cammino
sulla carta, la segni di queste volute c!e sono segniA un doppio scatto, in su e in gi), fra
due livelli d<energia guida questa mia mano ad imprimere sulla carta questo punto7
questo.

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