Sei sulla pagina 1di 4

388

RECENSIONI BIBLIOGRAFICHE

zione del primo (o di filosofie a lui affini, come quella di Democrito e dei Cirenaici) una ricostruzione della storia del pensiero greco tutt'altro che imparziale! In questo senso, dunque, le sezioni dedicate ad Arcesilao, a Parmenide e a Socrate costituiscono momenti chiave per comprendere l'Adversus Colotem nel suo insieme: e anche solo per criticare questa interpretazione, spesso sostenuta da studiosi importanti, l'A. avrebbe potuto attenzione a queste pagine, rendendo ancora piu completa la dedicare piu negli anni a venire come sua ricerca. Una ricerca che in ogni caso s'imporra un punto di riferimento imprescindibile negli studi plutarchei. Mauro Bonazzi

et Pronoia. La marche du monde F. Frazier-D.F. Lea o (eds.), Tyche tudes Classiques et Humanistiques de selon Plutarque, Centre d'E de Coimbra, Coimbra 2010, xxiii-268 pp. l'Universite
L'insieme delle questioni collegate ai temi della presenza della prov* moia) nel corso degli eventi cosmici e umani, del ruolo videnza divina (pqo * vg) negli affari umani e dei margini di liberta del caso e/o della fortuna (st e autodeterminazione eventualmente riconosciuti al comportamento e alle uno dei nodi teorici intorno ai quali si decisioni degli uomini, costitu in maniera massiccia il dibattito filosofico in epoca ellenistica concentro dubbio che la radicalita della concezione stoica e post-ellenistica. Non c'e del tutto rappresento della causazione universale e della provvidenzialita una sfida formidabile, e che con essa dovettero in un modo o nell'altro tutte le scuole filosofiche del tempo. Se in epoca fare i conti pressoche ellenistica i protagonisti di questo dibattito furono essenzialmente gli Epicurei e gli Accademici, oltre naturalmente agli Stoici (come testimonia un documento prezioso come il De fato ciceroniano), nei secoli successivi il numero degli attori si estese fino a comprendere i Peripatetici (basti pensare ad Alessandro di Afrodisia) e gli stessi Platonici dogmatici, ossia i cosiddetti ``Medioplatonici'' (al nome di Plutarco si possono affiancare quelli di Apuleio e di Alcinoo). I saggi contenuti in questo volume, il quale prende origine da un seau International de recherche et de formation a la incontro del ``Re recherche: Plutarque'' (RED) tenutosi a Nanterre nel novembre 2009, sembrano mossi dal comune intento di superare la tesi di chi vede una certa incoerenza tra il provvidenzialismo filosofico dei Moralia e il note-

RECENSIONI BIBLIOGRAFICHE

389

* vg e alla sfera dei demoni nelle Vite parallele, vole credito assegnato alla st e di proporre un'immagine sostanzialmente unitaria e coerente della con viene spiegato in maniera chiara e convincezione plutarchea. Tutto cio cente nell'Introduzione di Franc oise Frazier dal titolo La marche du monde * vg (pp. iii-xxiii). La studiosa osserva come l'asseet les incertitudes de la st gnazione a Plutarco di una sorta di strabismo determinato dal genere letterario utilizzato i Moralia conterrebbero un punto di vista sostanzialmente provvidenzialistico fondato sulla presenza e sull'azione della * moia e l'in , mentre le Vite segnerebbero la scomparsa della pqo divinita * vg (e dei dai* lome|, benigni o maligni) non gresso prepotente della st renda affatto ragione della sua posizione, che a un esame attento e ap unitaria e coerente di quanto possa profondito si presenta molto piu la provvidenza e il ``caso'' sono les apparire a priva vista. In realta s auxquelles peut e tre impute e l'organisation de deux principes oppose * vg renvoyant a la doctrine e picurienne et e tant e ventuellel'univers, st e aussi a Aristote, pqo tant adopte e par Platoniciens et * moia e ment attribue Sto ciens (p. xi). La provvidenza, come mostra il De defectu oraculorum, esprime la divina, ossia l'orientamento al bene, dimensione finalistica della causalita secondo l'insegnamento che Plutarco credeva di poter ricavare dal Timeo. Il riferimento al dialogo platonico consentiva poi all'autore dei Moralia di compattare in un unico soggetto la causa finale e quella efficiente, dal momento che ai suoi occhi il demiurgo non costituisce un principio nu nel dialogo dedicato alla scomparsa mericamente distinto dal bene. Ma gia * vg, la degli oracoli Plutarco poteva trovare una collocazione anche alla st quale veniva implicitamente integrata all'interno della sfera della causalita materiale e strumentale, ossia della causa necessaria. Dal punto di vista sent tout ce que l'agent moral rencontre et repre etico-morale, poi, la tyche cifier en , qui peut se spe sur lequel il n'a pas de prise, tandis que l'arete res, souvent de l'ordre de l'intelligence, repre sent la vertus plus particulie rieur, ou pour mieux dire, personelle, celle qui de pend de chacun part inte * vg de nous (p. xiv: corsivi nel testo). Da questo punto di vista la st , esprime l'elemento di resistenza irriducibile alla sfera dell'interiorita ma con la quale quest'ultima deve inevitabilmente fare i conti. L'insieme dei saggi contenuti in questo volume fornisce una panoramica molto ampia delle questioni collegate a questo ordine di problemi. Sia i principali scritti filosofici contenuti nei Moralia, e in particolare il De defectu, il De sera numinis vindicta, il De genio Socratis, il De Pythiae oraculis, i trattati anti-stoici, oltre naturalmente al De fortuna e all'apocrifo

390

RECENSIONI BIBLIOGRAFICHE

significative trovano spazio in questa De fato, sia alcune delle biografie piu squisitamente filosofico raccolta. Dalla lettura dei saggi di argomento piu emerge in maniera abbastanza nitida quale dovette essere la strategia acutamente l'esigenza di districomplessiva di Plutarco, il quale avvert carsi tra la concessione agli Stoici dell'esistenza di un provvidenzialismo diffuso, da un lato, e il riconoscimento della presenza di fattori irriducibili al piano provvidenziale, dall'altro. Inoltre egli non poteva essere insensibile al problema di garantire margini di autonomia, e dunque di imputa , all'azione degli individui. In generale, come mostra molto bene bilita Casanova nel suo contributo su Plutarco e Menandro, Plutarco si riprometteva di spezzare la stretta connessione, sconfinante in una vera e , tra pqo * moia e st * vg (pp. 240-1). Per lui la tesi stoica della propria identita della provvidenza divina non e in grado di spiegare non onnipervasivita solo la presenza del male e del disordine, ma neppure l'esistenza nelle vicende umane di fattori irriducibili tanto al piano provvidenziale quanto . a un generico principio di finalita Il volume contiene, oltre all'Introduzione, 15 contributi, suddivisi in bats philosophiques'', tre parti. Nella prima, dal titolo ``Doctrines et de n del mundo segu n las trovano posto i saggi di R.M. Aguilar, La visio revelaciones `De sera', 563f-568a y `De genio', 589f-592e (pp. 3-12); R. \ peket * rei| y la libertad de indiferencia: de Caballero, La doctrina de las e n de Qu os a Arcesilao (Plut. `Stoic. Rep.' 23, 1045 B-F) (pp. 13Aristo 37); P. Volpe Cacciatore, Fato e fortuna negli opuscoli contro gli Stoici di crit de PluPlutarco: un problema ancora aperto (pp. 39-46); F. Becchi, L'e tation (pp. 47-55); J.F. Martos tarque `Sur la Fortune': histoire d'une interpre n y ate smo en la cr tica antiepicu rea de Plutarco (pp. 57Montiel, Supersticio 66). Il secondo gruppo di saggi sviluppa il tema ``Entre philosophie et religion, les relations des hommes et des dieux'' e comprende i seguenti contributi: F. Frazier, Le `De sera', dialogue pythique. Hasard et providence, e de Plutarque (pp. 69-91); G. Roskam, philosophie et religion dans la pense * miom in Maximus of Tyre, Apuleius, and Plutarch (pp. 93-108); Socrates' dailo nez San Cristo bal, Embaucadores y falsos adivinos en `Ora cula de A.I. Jime n Man ves a as, Le monde des re la Pitia' 407 B-C (pp. 109-19); M. Dura tude sur le vocabulaire poque helle nistique dans les `Vies' et les `Moralia'. E l'e e de Plutarque (pp. 121-38). Infine la terza parte del volume, et la pense ter l'action humaine'', si articola nei seguenti saggi: intitolata ``Interpre * vg et la marche de l'histoire (pp. 141-67); A. M.R. Guelfucci, Polybe, la St rez-Jime nez, La providencia como salvaguarda de los proyectos histo ricos Pe humanos en las `Vidas Paralelas' (pp. 169-81); D.F. Lea o, Tyche, Kairos et

RECENSIONI BIBLIOGRAFICHE

391

u Fialho, The Chronos dans le `Phocion' de Plutarque (pp. 183-94); M. do Ce Interplay of Textual References in Plutarch's `Life of Phocion' (pp. 195-205); R. Scannapieco, I doni di Zeus, il dono di Prometeo. Strutture retoriche ed * vg (pp. 207-38); A. istanze etico-politiche nella riflessione plutarchea sulla st Casanova, Fortuna e carattere da Menandro a Plutarco Con una nota testuale su alcune citazioni di Menandro in Plutarco (pp. 239-49). Il volume chiuso da un accurato Index locorum (pp. 251-68). e Franco Ferrari

M. van Ackeren, Die Philosophie Marc Aurels, Band 1: Textform Stilmerkmale Selbstdialog, Band 2: Themen Begriffe Argumente (``Quellen und Studien zur Philosophie'', ciii), De Gruyter, BerlinBoston 2011, 764 pp.
molto L'imponente monografia in due tomi di Marcel van Ackeren e che uno studio della personalita intellettuale e del pensiero dell'Impepiu dipendono principalmente ratore. La sua estensione e la sua complessita dal fatto che essa si inserisce in una tradizione di studi relativamente recente che ha interessato in modo primario la figura di Marco Aurelio, pur non limitandosi ad essa. Si tratta della ormai ben nota concezione della filosofia antica come ``arte del vivere'', ``esercizio morale, spiri storicamente e realmente tuale''; ovvero, per usare un termine che e all'origine di questa particolare tendenza della filosofia antica, come legata al nome di Pierre ascesi. La definizione della filosofia come ascesi e rieure: Introduction Hadot e ai suoi lavori, uno dei quali (La citadelle inte appunto uno studio su Marco es' de Marc Aure le, Paris 1992) e aux `Pense Aurelio, al quale si applica la concezione della riflessione filosofica come attitudine pratica e cura dell'anima. Connessa a questa tendenza storio anche una linea di ricerca che negli grafica, ma non identica ad essa, e ultimi anni specie grazie ai lavori di Christopher Gill ha indagato sui in generale della cultura greca) di modi del pensiero filosofico antico (e piu '' o delineare la nozione di personalita individuale. Lo rappresentare il ``se in modo teorico, cioe in modo piu o meno sforzo di rappresentare il se astratto, e l'impegno di porsi in relazione con esso, quasi fosse un interlocutore, un riflesso oggettivo del proprio carattere, si manifestano, secondo la prospettiva di Gill che van Ackeren condivide nelle linee generali ma preclassica (con Omero) fino alla sviluppa in modo originale, dall'eta imperiale. Si tratta di un doppio processo di ``riconoscimento prima eta

Potrebbero piacerti anche