FASE CONOSCITIVA CENNI STORICI La lunga vicenda relativa alla costruzione del Vittoriano inizia conladecisione, assuntaex lege, di erigerenellanuovacapitale dello Stato Unitario un monumento alla memoria di reVittorio EmanueleII di Savoia(1820-1878). Nel 1880vennebandito un concorso internazionaledi idee, cherimasenon aggiudicato, ad esso nesegu unsecondo, destinato asoli progettisti italiani, nel qualevenivaindicatoil luogosceltoper lalocalizzazionedel mo- numento: sulle pendici del Campidoglio, alla fne dellasse di Via del Corso1 (fg. 1). Dopo unulteriore prova tra tre proposte prescelte, il concorso venne aggiudicato allarchitetto Giuseppe Sacconi (1856-1905) edal suoprogettochebenrispondevaal programmadi unaserie di gradinateeterrazzamenti cheportassero allaquotadi +27,50 m(rispetto alla quota di PiazzaVenezia), dovesarebbesorta la statuaequestredel Recui avrebbefattodasfondounmonumen- taleeneoclassicoportico. Laposadellaprimapietraavvennealla presenzadi reUmberto I consolennecerimoniail 22marzo del 1885; allarealizzazionedel complessomonumentaleSacconi la- vor fno alla sua morte assumendo la direzione e la sovrintenden- za dei lavori (fg. 2). Questi, chesi prolungarono per ragioni economicheetecniche, comportarono lademolizionedellintero quartierestorico chesi era sviluppato sul Campidoglio e dei numerosi edifci insistenti sullareadavanti PalazzoVenezia2 (fg. 3). Lacancellazionedi rilevanti preesistenzeriguardancheil sotto- suolo: gli scavi per larealizzazionedellefondazioni andaronoin- fatti atoccarearcheologieromane, soprattutto incorrispondenza del latosettentrionaledel colledove, noto, statalocalizzatala presenzadellArx Capitolina, lacropoli dellacitt, lacui emer- genzaprincipaleerail tempiodi GiunoneMoneta3 (fg. 4). Altra cosanotaeracheil collefossestato interessato in epocaroma- nadallarealizzazionedi unimponentesistemadi substructiones, atteacontrastarei frequenti cedimenti cheinteressavanoi declivi delarea4. Laparticolarenaturadel sottosuolofuunadelleprime causedel ritardonei lavori: si erainfatti suppostochetuttoil ver- sante interessato fosse costituito da roccia tufacea, mentre gi i primi scavi per la realizzazione delle fondazioni del lato destro accertaronolapresenzadi notevoli spessori di terrenodi riporto, al di sotto dei quali vi erano banchi di argilla compatta, quindi roccia tufacea (fg. 5). Il tutto era ulteriormente aggravato dalla presenza di una ftta rete di cunicoli egallerie, probabilmentecavedi tufodi epocaroma- na poi abbandonate (fg. 6). Tali gallerie, sulle quali avrebbero poggiatolefondazioni dellapartecentraledel monumento, risul- taronoinmolti casi lesionate; fuquindi necessarioprocederecon lesecuzionedi muraturedi rinforzo, costituitedapilastri edarchi inmattoni. Sul versanteorientalesi procedetteconil costipamen- to del terreno mediante linfssione, fno a rifuto di maglio, di pali inlegnodi querciadi lunghezzavariabiletra1,00me3,00m. I continui rinvenimenti archeologici avvenuti nel corso dellede- molizioni edegli sterri5 elaparticolarenaturadel sottosuolo causarono, oltrecheforti ritardi nei tempi di esecuzione, an- chelanecessitdi apportaremodificheal progetto originario attraverso unavarianteredattanel 1887-88. Alla morte del Sacconi, che fu sostituito alla direzione dei lavori da G. Koch, P. Piacentini e M. Manfredi, si erano gi manifestateleprimelesioni nei muri perimetrali. Linaugurazioneavvennenel 1911, inoccasionedel cinquan- tenario dellUnit dItalia (fig. 7), ma le condizioni statiche del monumento cominciarono presto a destare particolari preoccupazioni. Nonostante gli accorgimenti messi in atto dal Sacconi nelle prime fasi della costruzione, gi dal 1912 unapposita commissione diede avvio a studi sui movimenti inatto dellaparteorientaledel manufatto esi inizi il moni- toraggio dellelesioni. Si evidenziaronosubitoalcuni punti critici incorrispondenza delleduetestateedel portico, inparticolaresi osserv chele lesioni tendevanoaisolarelatestatadi sinistracherisultes- serefondatanonsuroccia, masuterreni incoerenti (fig. 8). Anche la testata destra era soggetta alla rotazione verso lesterno con tendenza al distacco in elevazione, probabil- menteacausadellintercettazionedi galleriesutrestrati al di sotto dellazonadi appoggio. Da questo momento le fasi costruttive del monumento si in- trecciarono con i lavori di rinforzo locale necessari a conte- nereil dissesto inatto. Unaseriedi pozzi eseguiti nel sottosuolodellatestatasinistra del porticoaccertarono: presenzadi parzialemancataammor- saturatrai quattrocontrafforti di contrastodellultimopilone con il muro perimetrale verso Via Marforio; condizioni dif- ferenziate di appoggio del muro perimetrale, del nucleo del piloneedei contrafforti (il primo poggiavasu terreno molto compatto, il secondosusabbiepifini ecompressibili rispet- to ai terzi). Si procedettequindi al consolidamento del terreno mediante successive gettate di cemento elarealizzazionedi una palificatadi costipamento conpali inroverementrei duepi- loni finali edi contrafforti vennero sottomurati. Al finedi contrastareeventuali movimenti di roto-traslazione del muroperimetrale, nel 1925venneapprovataunamodifica al progettocheprevedevalarealizzazionedel corpodellater- razzasuViaMarforio (lattualeCorpo di Guardia) che, oltre a realizzare lunione con il portichetto del Vignola, avrebbe funzionato comeunasortadi contrafforte. Al fine di evitare che i cedimenti delle fondazioni potesse- ro causaredanni allestrutturesoprastanti si ritenneopportu- no, comesi leggenei verbali per lesecuzionedei lavori, provvedere ad un pi robusto ed utile collegamento delle testate del portico mediante lapposizione di catene in ferro allo spiano del fregio (fg. 9). Gli ultimi anni precedenti al completamentodei lavori, avvenuto nel 19356 conlultimazionedel Museodel Risorgimento, furono caratterizzati daunacontinuaoperadi ripresadellelesioni, alcune dellequali in rapidaprogressione, cheinteressavano ormai vari orizzontamenti estrutturein elevazionedel manufatto7. Lavan- zaredellostatodi degradohacaratterizzatolasuccessivavitadel manufatto: nel 1939vennero sanatelelesioni presenti nellacor- nicecurvadel basamento delleFontanedei DueMari, nel 1942 quelleformatesi sul prospetto posterioreesullaparetedi fondo del portico. Tali condizioni erano ulteriormente aggravate dalla diffusa presenza di umidit negli ambienti, soprattutto in quelli sotterranei, tanto chemolti di questi diventarono inaccessibili e lavisitaal monumento fuper molto tempo limitataallapartedi pertinenza del Museo del Risorgimento. Nel 1981 il Vittoriano venne inserito tra gli edifci di importanza storico-artistica e qual- che anno dopo si avvi una campagna di indagini con la quale si intrapreseil processo di totalerecupero del manufatto, ancora oggi inatto8. CARATTERISTICHE TIPOLOGICO - COSTRUTTIVE Nel pieno rispetto dei contenuti del secondo bando di concorso, e prendendo spunto dai grandi santuari ellenistici delle citt di Tivoli e Palestrina, il Sacconi realizza una quinta scenografca a Viadel Corso conunimpianto aterrazze, collegatedascalinate fno a raggiungere un monumentale portico a colonne dal proflo concavo. Letestatedi questultimoassumonolaformadi propilei atempio, dedicati allUnit della Patria (asinistra) edallaLiber- t dei Cittadini (adestra), cheaccolgonoinsommitlequadrighe bronzee. Linteroapparatodecorativo, inbronzoemarmo, celebra lanuovaunitnazionaleedi valori cheneavevano permesso la formazione (fg. 10). Lestrutturein elevazionefurono realizzatein scaglioni di selce con doppi flari di mattoni posati su letti di malta di calce e poz- zolana ed interamente rivestite in botticino Mattina di Rezzato 6.2 6.2 questo scopo stata infatti indetta nel 2003 una gara mediante AppaltoConcorsoper lesecuzionedei lavori relativi al progetto preliminareposto abasedellastessa. Inquesto ambito il rilievo fornito dallaSoprintendenzaper i Beni Architettonici ed il Pae- saggioeper il PatrimonioStorico-ArtisticoeDemoetnoantropo- logicodi Romastatosottopostoadunaseriedi controlli metrici ed integrato con nuovi elaborati ritenuti necessari alla migliore comprensione degli interventi previsti, anche al fne di valutare la realefattibilitdi questi ultimi edi ridurreal massimoil rischiodi imprevisti incorsodopera. Per lanalisi dei dissesti moltoutilesi rivelatolostudioriguardantelefasi costruttivedel manufattoe ladisaminadei dati storici, reperiti conunaccurataricercadocu- mentaria. Lesioni storicheerecenti si andavanoasommareinun quadrofessurativocomplessochesi articolavainmanifestazioni particolarmenteevidenti egravi, conlesioni profondeepassanti, efenomeni menopreoccupanti, anchesecomunquemoltodiffusi (fg. 13). Gli orizzontamenti si presentavano interessati dal feno- menofessurativosoprattuttoal pianoterra, doveerabenvisibile unalungalesionein chiave, parzialmenteconsolidatanel 1999, ed ai livelli superiori del lato destro (fg. 14). Al fne di defnire gli interventi di restauro delle superfci del manufatto, nel 2003 statainoltreeseguitaunamappaturadel degradoriscontratosulle facciate dello stesso (fg. 15). La scelta del rivestimento in bot- ticino, calcarenormalmentebenreagenteallazionedegli agenti atmosferici, si rivelatanel tempoinfelice: lambienteclimatico di Roma ne aveva infatti modifcato le caratteristiche cromatiche e microfessurazioni interessavano sia le superfci che la struttura dei blocchi. A questosi accompagnavanotuttelemanifestazioni di degrado legateallinterazionetrail manufatto ed il suo contesto: depositi carboniosi, leggeri edinformadendritica, attacchi biologi- ci, corrosione, efforescenze, macchie di ossidi di rame o da dilava- mento e presenza di vegetazione infestante (fg. 16). Gli effetti dan- nosi derivanti dallazionedellacquaeranoparticolarmenteevidenti negli ambienti posti aquota+0,00m, resi insalubri daunestesa presenzadi umidit, dovutasiaafenomeni di risalitacapillarechea carenzenellecanalizzazioni del sistemadi smaltimento, aggravata dal forire di efforescenze (fg. 17). CAMPAGNA DIAGNOSTICA Lacampagnadiagnosticachevennecondottanegli anni 1984-86 hafornito risultati chehanno permesso di poter formularealcune considerazioni circaladinamicadei movimenti rilevati11 (fg. 18). Inparticolarestataindividuatalaconcomitanzadi effetti globa- li (comportamentodifferenzialedel terrenodi fondazione) elocali (cavitsotterraneeed alterazioni del terreno dovuteallapresenza allazionedellacqua) chedavanoorigineal quadrodei dissesti ri- levato. Si ritennenecessarialaprosecuzionedelleindagini, rivolte soprattuttoal sottosuoloper poter megliochiarirelecausedel fe- nomeno, elesecuzionedi operedi preconsolidamento. (Brescia), inluogodel tradizionaletravertinoromanoprevistodal Sacconi nel primoprogettopresentato9; gli archi elevoltevenne- ro eseguite interamente in mattoni e con rinfanchi in tegolozza. Il cemento armato fuinveceimpiegato per larealizzazionedelle voltedi coperturadei duesaloni sottoletestatedel portico. Taleutilizzonon, per, dariferireal progettooriginario, secondo il qualetali volteeranostaterealizzate, comealtrove, inlaterizio. Fu infatti una modifca introdotta, dopo la morte di Sacconi, dai nuovi direttori dei lavori, alloscopodi apriredegli occhialoni che permettessero di poter vederelecupoleconmosaico soprastanti (tali occhialoni sonostati successivamentetamponati consolette in c.a. per risolvere problemi relativi allinfltrazione di acque pio- vane). Una serie di strutture in ferro fu prevista, fn dal progetto originario, in corrispondenzadi punti strutturali particolarmente sollecitati, mentrealtrefuronoposteinoperaper i lavori di rinfor- zo, resisi necessari fn dalle prime fasi costruttive (fg. 11). Per lefondazioni, Sacconi, dopoaver procedutoconunaseriedi sondaggi conoscitivi nel terreno, deciseper unatipologiadiscon- tinuacheassicuravadi poter adattarelaprofonditdel piano di posadipendentementedallecondizioni differenziatecheil terreno di sedimepresentavaedi limitareal massimoleoperedi sbanca- mento10. Lefondazioni, dellapartecentraledel portico esotto il propileodestro, furonoquindi realizzateconpiloni incalcestruz- zodi maltaepietriscodi selce, collegati tralorodarobusti arconi in muratura di mattoni zoccoli speciali. Per la parte orientale del colle, doveci si trovavainpresenzadi unsottosuolo conse- dimenti di argilla fuviale e banchi di sabbia fnissima, si dovette procedere con la posa in opera di cassoni metallici, affondati fno al livellodellafaldaidrica, eriempiti sempreconmuraturainsel- ce(-5,50me-7,00mrispettoallaquotadi PiazzaVenezia). RILIEVO DELLO STATO DI FATTO Lapresenzadi vistoselesioni, visibili siaallesterno cheallin- terno, localizzatesoprattutto nellapartedestradel monumento e nellapartesinistradel portico, indirizzaronolacampagnadiagno- stica degli anni 80, oggetto dellincarico di consulenza specia- listica, alla ricerca delle cause imputabili al fenomeno (fg. 12). Daquesto momento i controlli sul manufatto nonsono mai stati interrotti e si proceduto, in diverse fasi, verso un totale recu- pero dello stesso e la sua restituzione alla pubblica fruibilit; a Complessi monumentali COMMITTENTE Soprintendenza per i Beni Ambienta- le ed Architettonici di Roma; Soprin- tendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico- Artistico e Demoetnoantropologico di Roma; MANNELLI COSTRUZIONI S.r.l. (MandatariaATI) PROGETTO prof. arch. PaoloROCCHI DIREZIONE DEI LAVORI arch. FedericaGALLONI ANNO 1985-1987(I incarico) 1997-2001(II incarico) 2003(III incarico) ELEMENTO CARATTERIZZANTE Campagna diagnostica, bonifca dallum- dit, formazione di giunto tecnico sugli orizzontamenti edadeguamento dei col- legamenti verticali Consulenza specialistica per studi ed indagini strumentali sulle condizioni di stabilit Progetto preliminare per lapertura al pubblico e la fruibilit dellinterno e dellesterno Progetto esecutivo per il restauro conservativo ed il recupero funzionale (progetto I classificato alla gara per laffidamento dei lavori mediante Appalto Concorso) Fig. 1- Secondoi contenuti del secondobandodi concorsoil nuovomonumen- toavrebbedovutolocalizzarsi allependici del Campidoglioefaredafondo architettonicoallassedi Viadel Corso Fig. 2- Esecuzionedegli scavi preparatori per lacostruzionedel progettodi Sacconi erealizzazionedellestruttureinelevazione Fig. 3- Stralcioplanimetricodel CatastoGregorianoconevidenziatele preesistenzedi originemedievaleerinascimentaleattestatesul Campidoglio fn dal V sec. e sovrapposizione planimetrica con lintero sviluppo del nuovo monumento. evidentelacorposaazionedi esproprioedemolizioneposta allabasedellarealizzazionedel Vittorianoche, oltrearallentarenotevol- mentei tempi di realizzazione, comportlatotaletrasformazionedellarea intornoallattualePiazzaVenezia Fig. 4- Ritrovamenti archeologici avvenuti sul versanteorientaledel Cam- pidogliodurantelesecuzionedei lavori di scavoper larealizzazionedelle fondazioni Fig. 5- Sezioneconpianodi posadellefondazioni. Larealizzazionedei primi piloni (III, IV eV) misein evidenza le condizioni differenziate del sottosuolo che portarono a modifche in corso dopera del proget- tooriginario, tantochefuronoaggiunti i piloni A eB edil piloneVIII fuallontanatoversosinistra Fig. 6- Stralcioplanimetricodei sotterranei conevidenziatoil cunicolodi et romanacheattraversail sottosuolodel monumento Fig. 7- Cerimoniadi inaugurazioneavvenutail 4giugno1911allapresenza del reVittorioEmanueleIII di Savoia Fig. 8- Lesioni rilevatesubitodopolinaugurazionedel monumentoin corrispondenzadellatestatasinistra. Tali lesioni eranoriscontrabili anche allinterno, sugli archi elevolte, mentrelatestatadestranepresentavaaltre di minore entit, fatta eccezione per una vistosa lesione verticale sul fanco dellazonabasamentale Fig. 9- Particolari relativi allinserimentodi tiranti metallici posti incorri- spondenzadel fregiodellatestatasinistradel portico Fig. 10- Piantaesezionedel monumentoconevidenziati i percorsi di salitadellescaleeper raggiungerelevarieterrazzeedindicazionedei principali elementi componenti il complessoed articolatoapparatodecorativo Fig. 11- Travatureinferroutilizzatenei solai del porticoeparticolaredi attaccoallemuraperimetrali Fig. 12- Lesioni storicherilevatesullesternodel monumentoprimadellese- cuzionedellacampagnadi indagini degli anni 1984-86 Fig. 13- Lesioneverticalepassanteincorrispondenzadellattaccodella testatasinistraal porticocheisolaquasi completamenteil propileo. una dellelesioni storichepipreoccupanti presenti sul monumento, oggettodi controlli fn dal 1984 Fig. 14- Quadrofessurativorilevatonel 2003incorrispondenzadegli am- bienti dellaGipsotecaedinquelli soprastanti. Lemanifestazioni del dissesto eranovisibili ancheallesterno, andandoadinteressareleprimescaleesiaa destracheasinistra Fig. 15 - Mappatura del degrado rilevato sulle superfci lapidee e sui materia- li del prospettooccidentale Fig. 16- Particolari del degradopresentesututti i prospetti del monumentoerilevabilesoprattuttonelle zoneparticolarmenteesposteallazionedegli agenti atmosferici Fig. 17- Mappaturadel degradodovutoallapresenzadi acquarilevatanegli ambienti dellaGipsoteca