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La Percezione dello spazio Arte Minimal della collezione Panza dal Guggenheim di New York LA MOSTRA La Percezione dello

spazio costituisce una delle piu' interessanti prospettive c ritiche rivolte al Minimalismo Americano degli anni Sessanta e Settanta. Promoss a dal Comune di Verona e dalla Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Forti, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancon a, la mostra si inserisce nell'impegnativo percorso di ricerca dedicato dalla Ga lleria d'Arte Moderna di Verona ai grandi protagonisti dell'arte e del collezion ismo del XX secolo. L'esposizione raccoglie opere di Carl Andre, Dan Flavin, Don ald Judd, Sol LeWitt, Robert Morris, Phil Sims, James Turrell, Lawrence Weiner, ed e' curata da Giorgio Cortenova, Direttore di Palazzo Forti e storico dell'art e esperto dell'area minimalista e concettuale, e dal conte Giuseppe Panza di Biu mo che, in quarant'anni di collezionismo, ha acquistato circa 2.500 opere, piu' della met delle quali si trovano oggi nei piu' importanti musei d'arte contempora nea del mondo, dal Museo Cantonale di Lugano, al Moca di Los Angeles ed al Gugge nheim di New York. Le opere della collezione Panza in mostra a Verona giungono dalla Solomon R. Gug genheim Foundation di New York. E' cosa nota che molte opere degli artisti minim alisti prendono vita, di volta in volta, nelle grandi occasioni espositive. Cio' costituisce infatti uno dei presupposti teorici delle poetiche minimaliste e co ncettuali, che prediligono identificare l'arte con l'idea ed il progetto dell'op era, con le sue componenti strutturali e con le metodologie costruttive stesse. La cosa impegna ogni volta le sedi espositive al massimo livello qualitativo ed organizzativo. In questo caso le installazioni di Sol Lewitt, James Turrell e La wrence Weiner sono state realizzate negli spazi del Palazzo della Gran Guardia, grazie ad un complesso lavoro di coordinamento tra la Galleria d'Arte Moderna di Verona, il Guggenheim, gli artisti ed i rispettivi assistenti, che hanno concre tizzato in loco i loro progetti, a stretto contatto con i curatori della mostra, nonche' specialisti e ditte italiane. Il catalogo pubblicato in occasione dell' esposizione, edito da Electa, riproduce integralmente le immagini delle opere pr esenti alla Gran Guardia e contiene un colloquio con Giuseppe Panza di Biumo con dotto e curato da Angela Vettese ed un'introduzione critica di Giorgio Cortenova . LA COLLEZIONE PANZA DI BIUMO Giuseppe Panza di Biumo nasce a Milano nel 1923. Il padre, originario del Monfer rato, lavora nel settore del commercio e della distribuzione dei vini. La madre ama dipingere e trasmette al figlio la passione per l'arte. Giuseppe Panza si la urea in giurisprudenza a Milano nel 1948. Nel 1954 comincia a considerare l'idea di raccogliere una collezione d'arte contemporanea. E' affascinato dalla pittur a astratta (Tpies, Klein, Fautrier, Rothko, Rauschenberg). Le prime acquisizioni di opere d'arte minimalista iniziano a New York, intorno alla met degli anni Sess anta. Quando, nel 1966, s'inaugura al Jewish Museum di New York l'esposizione Pr imary Structures, che proporr a livello internazionale la scultura minimalista, P anza ha gi acquistato alcune opere di Robert Morris e Dan Flavin. A partire dal 1969 Villa Menafoglio Litta Panza, la villa barocca che la famigli a possiede a Varese, viene adattata alla "sentimento ambientale" delle opere di LeWitt, Judd, Morris, Nauman, Turrell: viene restaurata la rimessa e le cavaller izze, vengono studiati percorsi ambientali con gli artisti europei e americani c he giungono per realizzare le loro opere nelle ampie sale della dimora settecent esca, donata nel 1996 al Fondo per l'Ambiente Italiano e oggi trasformata in mus eo. Tra il 1990 ed il 1992, Giuseppe Panza dona, vende e concede in prestito 694 pezzi della sua prestigiosa collezione alla Solomon R Guggenheim Foundation, ch e cosi' incrementa notevolmente i suoi fondi d'arte contemporanea.

IL LINGUAGGIO, GLI ARTISTI E LE OPERE Il linguaggio minimalista e' particolarmente attento all'energia della forma in relazione allo spazio con cui interagisce: la scelta del luogo, le tipologie d'i nstallazione delle opere e la possibilit per il pubblico di divenire elemento att ivo nella sua percezione spaziale rappresentano uno degli elementi piu' affascin anti di queste creazioni. Gli artisti minimalisti hanno inteso ed intendono dunq ue porre nuove relazioni tra l'uomo e l'ambiente, trasformare l'impatto emotivo ed intellettuale dell'osservatore e suggerire una nuova percezione della realt sp aziale stessa. Nelle ampie sale della Gran Guardia, originariamente destinate agli esercizi mil itari e cavallereschi, trovano giusta collocazione le opere minimaliste della Co llezione Panza: grandi strutture primarie, realizzate con materiali industriali che contribuiscono all'efficacia e all'energia delle forme. Una simile energia s i diffonde magicamente nello spazio anche nei casi in cui le dimensioni sono piu ' contenute. Da un certo punto di vista la presenza fisica non e' direttamente p roporzionale all'occupazione emotiva dello spazio: anche cio' costituisce il fas cino particolarissimo di quest'arte stimolante e nello stesso tempo evocativa. D an Flavin lavora con la luce: si serve di tubi al neon, variamente colorati e co llocati nell'ambiente; i loro riflessi su pareti e pavimenti sono evocazioni di un ordine razionale e di una perfezione che oltrepassa le loro specificit fisiche e materiali. La luce e' protagonista anche nelle "scatole ottiche" di James Turrell. In Night Passage l'artista propone la magia del dubbio sulla reale esistenza dei fenomen i fisici. Turrel chiama i suoi spettatori "percettori" di un'opera che deve esse re appunto percepita nella sua atmosfera assoluta, intima e silenziosa. Nelle sc ulture di Carl Andre la ricerca si sposta dalla luce alla materia ed il fascino dell'opera viene invece individuato nei valori 'minimali' di peso, massa, volume , gravit, lucentezza, opacit ed estensione: "la materia come materia, contro la ma teria come simbolo". Andre si serve di elementi di produzione industriale, in al luminio, piombo, rame, zinco, attraverso moduli intercambiabili che distende dir ettamente sul pavimento (floorness). Lo spettatore puo' liberamente camminarvi s opra, anzi e' invitato ad appropriarsi dello spazio dell'opera (10x10 Altstadt C opper Square, 1967), da cui scaturisce un senso di classicit e armonia. Anche Rob ert Morris considera lo spettatore parte attiva del progetto dell'artista. A par tire dalla met degli anni '60 crea strutture geometriche in acciaio, compensato, fibra di vetro, su scala architettonica (Untitled, Aluminium I Beams, 1967). Il fruitore instaura con l'opera intorno alla quale si muove un rapporto assolutame nte attivo, cancellando qualsivoglia confine tra lo spazio assegnato alla scultu ra e quello di pertinenza dell'osservatore. Donald Judd si esprime con un vocabolario formale che ruota intorno a costruzion i unificate, progressioni matematiche e materiali industriali. Tipiche le sue sc atole metalliche, a forma di parallelepipedo, distribuite da sole o a gruppi (in pile) per terra o fissate alla parete. A dispetto dell'austerit estetica e della loro purezza geometrica, le superfici colorate e riflettenti appaiono sontuose e dinamiche; restituiscono luce allo spazio e producono quella che altre volte e ' stata chiamata una "misteriosa materialit". Sol LeWitt realizza i suoi primi di pinti su muro (Wall Drawings) nel 1968. All'inizio disegna a matita linee rigoro samente orizzontali, verticali o diagonali e si serve di una controllatissima ga mma di colori; in seguito introduce linee dinamiche, archi e circoli, attraverso un'ampia variet di colori e tecniche. In tutta la sua attivit il progetto si rive la piu' importante dell'opera finita: l'idea, che presiede alla nascita dell'ope ra, costituisce di fatto la sua stessa identit. La tautologia di Sol LeWitt influ enza il pensiero teorico al di l dei confini dell'arte, suggerendo nuove riflessi oni alle tematiche piu' avanzate delle esperienze conoscitive contemporanee. Weiner e', con LeWitt uno di primi artisti americani ad attribuire grande import anza all'idea da cui l'opera scaturisce; egli partecipa intensamente, insieme ad

altri artisti attivi alla fine degli anni '60, come Robert Barry o Joseph Kosut h, al clima dell'Arte Concettuale. Nelle sue opere la parola e' protagonista ass oluta: dichiarazioni stampate, testi scritti sulla parete di una galleria, frasi pronunciate che alludono ad una dimensione invisibile, costituiscono il materia le espressivo del suo linguaggio a partire dalla fine degli anni Sessanta. Phil Sims non appartiene strettamente al Minimalismo storico, ma attraverso i suoi di pinti monocromi di grandi dimensioni egli ha saputo rinnovare, nel corso degli a nni Ottanta e Novanta, quella riflessione analitica che ha contrassegnato la sta gione dell'arte minimal. Egli realizza le sue opere intrecciando diverse texture s, zone opache e zone lucide: un "colorato stato di grazia" che riflette una vit ale e drammatica integrazione di natura, sensi, ragione e memoria. Elenco degli artisti: Carl Andre Dan Flavin Donald Judd Sol Lewitt Robert Morris Phil Sims James Turrell Lawrence Weiner Immagine: Dan Flavin, Untitled, 1975 impianti di luce fluorescente con lampadine verdi Edizione 1 di 5, 411,5 x 281,9 x 10,2 cm. Panza Collection, dono al Fondo per l'Ambiente Italiano, 1966, in deposito permanente alla Solomon R. Guggenheim Foundation, New York L 197.93 Foto: Sally Ritts No opere esposte: 17 Organizzazione: Comune di Verona - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Anco na. Catalogo: Electa Testi critici in catalogo: Giorgio Cortenova e Angela Vettese Orari: da martedi' a domenica: ore 9.30 - 20.00 (chiusura biglietteria: ore 19.3 0) Prezzo biglietti: Intero: Lire 10.000 Ridotti: Lire. 6.000: militari, ragazzi fino a 18 anni, adulti dai 60 anni, grup pi superiori alle 15 unit, coupon e tessere varie, scuole elementari e medie infe riori, scuole medie superiori Gratuito: scuole materne e bambini fino ai 6 anni Omaggio: Portatori di handicap e invalidi (+ accompagnatori) Comunit terapeutiche, carcerati, orfanotrofi, ecc. (previa autorizzazione della D irezione di Palazzo Forti) Mezzi pubblici: Autobus dalla Stazione ferroviaria: linee11, 12, 13, 14, 51 (marciapiede A); 72, 73 (marciapiede F); festivi : linee 91, 92, 93, 98 (marciapiede A) Informazioni:

Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti Via A. Forti 1 - 37121 Verona Tel. 0039 045 8001903 / 596371 / 8031394 Fax 0039 045 8003524 Ufficio stampa: BONDARDO COMUNICAZIONE, Milano - Tel. 02.29005700 Paola Manfredi p.manfredi@bondardo.com Caterina Barboni c.barboni@bondardo.com PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA Piazza Bra, Verona

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