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Occhio della strada e della mente di Marco Meloni C era un tempo, prima del villaggio globale, di Internet, della

televisione, in cu i la strada era il mondo. Non solo una via di trasporto, passaggio, transito. Ma un vero e proprio luogo di comunicazione, di socialit, di scambio. Era nelle vie polverose che le persone carpivano l umore della folla, conoscevano segreti, impa ravano a vivere e a relazionarsi agli altri. E sempre alla strada e ai suoi ogge tti affidavano la conoscenza del mondo, la loro fantasia e il loro immaginario. Oggi tutto ci, come spiega bene Joshua Meyrowitz, impensabile, vista la penetrazi one capillare e ossessiva dei media elettronici nella nostra vita. Non viviamo u n attimo della nostra giornata senza avere continuamente notizie e aggiornamenti , luoghi e persone che si scontrano con noi come piccole rocce attratte dalla no stra orbita di satelliti. E questi aggiornamenti, che dovrebbero creare una prof onda spaccatura con il passato, renderci pronti a dinamiche interattive del tutt o nuove, in realt non fanno altro che offrire schemi gi visti e consolidati in epo che precedenti. Afferma, infatti, Meyrowitz:

Nella misura in cui i media elettronici tendono a riunire molte sfere d interazione precedentemente distinte, non escluso che si possa ritornare a un mondo ancora pi antico del Medioevo. Molte caratteristiche dell era informatica assomigliano alle forme sociali e politiche pi primitive: la societ dei cacciatori e dei raccoglitor i dei frutti spontanei della terra. Essendo popoli nomadi, cacciatori e raccogli tori non hanno un rapporto di fedelt con il territorio. Anch essi hanno uno scarso s enso del luogo; le loro attivit e i loro comportamenti specifici non sono strettam ente legati a scenari fisici particolari. Il fatto che tanto le societ di cacciat ori e raccoglitori quanto le societ elettroniche siano prive di confini, consente molte sorprendenti analogie. Tra tutti i tipi di societ che hanno preceduto la n ostra, quelle dei cacciatori e dei raccoglitori sono state le pi egualitarie per quel che riguarda i ruoli di maschi e femmine bambini e adulti, capi e popolo (Me yrowitz, 1985).

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