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LA BORSA

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INEDITO. Em Barcet. La Bourse [La Borsa]. "L'Assiette au Beurre", n° 80, 11
ottobre 1902.

Altro autore interessante, molto dotato stilisticamente, originale, ma di cui si sa poco


o nulla tanto che persino il potentissimo web rimane muto di fronte a richieste di
informazioni reiteratamente ripetute in tutte le lingue possibili. Di Em Barcet, autore di
questo ottimo numero di L'Assiette au Beurre, si sa di sicuro che il suo nome vero e
completo fu Emmanuel e che collaborò ai maggiori giornali satirici e umoristici
dell'epoca. Apprezziamo questa sua azzeccatissima opera per L'Assiette au Beurre a
cui occorrerebbero tutt'al più dei commenti sul contesto storico che è sinteticamente
quello della Terza Repubblica della Belle Epoque, un'epoca come quella giolittiana in
Italia, costellata di scandaliti politici e finanziari, cioè di latrocinii ai danni della
collettività, sostanzialmente rimasti impuniti come una certa tradizione oramai esige.
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La presente tavola mostra delle notizie giornalistiche concernenti la Borsa affidate non a
dei piccioni viaggiatori, il che sarebbe già un anacronismo, ma a delle anatre. Nel gergo
giornalistico francese "canard", appunto anatre, è l'equivalente del termine giornalistico
italiano gergale "bufala", e cioè notizia falsa e tendenziosa, e cioè la materia prima delle
borse senza le quali nessuna speculazione a danno della comunità dei salariati è
possibile. Ne sappiamo qualcosa senz'altro qualcosa anche oggi.
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L'oro prezioso scoperto non è altro che l'interno dorato di una scintillante scatola di tonno o sardine.
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Chissà in quali sedi e tra chi, oggi, nell'era della globalizzazione, vengono a crearsi certe "dritte" in grado di
aggredire perfino le borse nazionali più forti. Il gangster-capitalism è sempre più forte ed organizzato ma chi
lo denuncia mai in questi termini?
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Il mercato dei pieds humides (piedi umidi) era il mercato in cui erano negoziati
i titoli della Borsa più o meno inventati come miniere d'oro senza oro o pozzi
petroliferi senza petrolio all'esterno della Borsa ufficiale da tutta una pittoresca
umanaità in cerca di soldi facili vendendo o comprando titoli. Le bufale della
Borsa, pittoresca o meno, non sono certo di oggi e possiamo anche in questo
caso parlare di una lunga e consolidata tradizione di saccheggio deliquenziale
dell'economia da parte dei suoi più illustri operatori economici, dove i
delinquenti sono naturalmente ai posti di comando, anzi ai vertici della società
e civile e politica, in un intreccio complesso ma estremamente organico, fuori
legge, nel senso di al di sopra di ogni legge umana quanto divina.
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Come negarlo, a distanza di un buon secolo di storia borsistica? Il capitalismo popolare se


non straccione, e che trova anche una sua significativa espressione nelle giocate al lotto,
al totocalcio ed altre amenità simili di natura statal-truffaldine, è lungi dall'estinguersi e
come sempre passata la festa gabbatu lu santu.
[Traduzione di Massimo Cardellini]

Link all’opera tradotta:


http://www.assietteaubeurre.org/bourse/bourse_f1.htm

Link ad altri numeri di L’Assiette au Beurre tradotti in italiano:


http://letteraturagrafica.over-blog.com/categorie-10623665.html

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