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Avvenire 11/18/2012

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DOMENICA 18 NOVEMBRE 2012

AGORDOMENICA
La metropoli ceca continua a essere capitale e simbolo delle Primavere di tutto il mondo. consuetudine che qui gli oppositori delle dittature si ritrovino al Forum 2000, che questanno si tenuto per la prima volta senza il suo fondatore Havel

REPORTAGE

Praga
da Praga Nello Scavo
on gli occhi appiccicati allo schermo del suo smartphone, il ragazzo birmano sosta ai piedi del Museo Nazionale. Laddove nel 69 Jan Palach si diede fuoco in segno di protesta antisovietica, Aung Zaw risponde ai messaggi degli altri cospiratori della dissidenza globale. Chi avrebbe immaginato che la bisbetica capitale dellallora Cecoslovacchia sarebbe diventata la casa comune dei signor no di ogni dove. Dai protagonisti delle primavere arabe agli attivisti russi. Dai blogger cinesi alla nuova generazione di intellettuali birmani. Si ritrovano nella citt che fu di Kafka e Kundera, nel nome del loro capostipite: Vclav Havel. Sono arrivati al Forum2000 che per la prima volta si svolto senza il suo fondatore, morto un anno fa. I nostri sogni si spengono quando voi accendete il riscaldamento. Con le sue provocazioni Yuri Zhibladze, presidente del Centro per lo sviluppo della democrazia e dei diritti umani di Mosca, si cacciato in un sacco di guai. Parlate di libert, di regimi antidemocratici, ma poi domanda sareste disposti a restare al freddo per mettere in crisi il potere di Putin? Lui lo sa. E lascia che destate vi scaldiate con le buone intenzioni. Tanto linverno arriva sempre. Alle prime gelate la storia si ripete. Il Cremlino gioca al gatto con i topi freddolosi del Vecchio Continente. La dipendenza energetica dal gas russo una questione che pregiudica ogni vostra buona intenzione. La bruma che dallalba galleggia sulle anse della Moldava annuncia la proverbiale inversione termica. Quando la nebbia e i camini della Parigi boema trasformano il tramonto sulla citt magica e romantica in uno scenario mistico, dalla cui caligine sbucano i campanili e i trenta santi sul Ponte Carlo, protetti dalla spada scintillante di Bruncvk, il leggendario cavaliere buono che sconfisse il drago a nove teste. arik Nesh Nash, noto cyberattivista marocchino, non ha dubbi. Oggi Bruncvk impugnerebbe un tablet: Internet un mezzo per coinvolgere i cittadini nella costruzione della democrazia, e i media ne sono uno dei pilastri. Dalle primavere arabe Tarik ha imparato che non bisogna solo combattere il drago a nove teste del potere incontrollato, ma sconfiggere lanalfabetismo tecnologico e il divario digitale grazie al quale i regimi limitano la circolazione delle informazioni. Come in Birmania, dove secondo il cyberdissidente Min Yan Naing ancora troppo presto per tirare il fiato. Le aperture concesse dalla giunta militare e la leadership indiscussa di una grande amica di Havel, lindomita Aung San Suu Kyi, devono fare i conti spiega Naing con un ritardo tecnologico voluto dai militari per isolare il Paese. Nei villaggi sperduti a ridosso delle risaie come nelle citt pi popolose laccesso al web un miraggio. Crediamo sostengono i giornalisti e attivisti Aung Zaw e Kyaw Thu che in certe aree la gente neanche sappia dellesistenza di internet. A Praga i dissidenti sono di casa. Alcuni vi trascorrono lunghi periodi grazie a finanziatori internazionali e programmi di scambio culturale. Soprattutto tra i vicoli della Citt

La citt eterna dei dissidenti

LA CITT VECCHIA DI PRAGA, CON IL PONTE CARLO GREMITO DI TURISTI (REUTERS)

Vecchia possono fare due passi senza doversi guardare le spalle. Lo raccontano esorcizzando la paura sorseggiando una cioccolata calda nella sala da t del Na Zbradl, quel teatro ringhiera dal quale Vaclav Havel ha animato la Rivoluzione di velluto e nel quale tornato dopo ogni carcerazione. Un luogo che non ha ancora perso quellatmosfera da covo di sovversivi. Chi ha detto che in Russia non c libert di parola? gioca ancora con le parole Yuri Zhibladze . Non affatto vero. Noi a Mosca abbiamo libert di parola. Il problema che non c libert dopo aver parlato. La prassi la medesima dai tempi dellUnione Sovietica. Le intimidazioni, le minacce ai familiari, gli avvertimenti e i pedinamenti sono la nostra quotidianit, riferisce Yuri con lespressione spersa di chi, almeno al chiuso di un albergo ben sorvegliato, riuscito finalmente a trascorrere una notte tranquilla. Il sistema Putin collaudato, ma non regger molto a lungo, preconizza. I giovanotti ovunque connessi a volte ostentanto fon troppa fiducia nelle proprie armi tecnologiche. Ci pensa un vecchio filosofo a mettere in discussione la religione mediatica. Con i suoi 87 anni Zygmunt Bauman non ci sta a recitare il ruolo del vecchio arnese tagliato fuori dalla scarsa confidenza con i post i tweet n i blog. I social media? Vengono usati

regolarmente dai governi per stroncare le rivolte popolari sul nascere. Sapete cosa penso? Che invece sottolinea lintellettuale di origine polacca stiamo abusando dei media. I ragazzi terribili delle primavere arabe o i guerriglieri virtuali delle periferie asiatiche, alla fine devono ammetterlo: Applicazioni come Facebook e Twitter ricorda Jaroslav Valuch, che nellEst Europa guida una campagna contro i crimini basati sullodio non sono stati

Qui i blogger cinesi e birmani, i cyberattivisti marocchini, russi ed egiziani calibrano le loro battaglie mediatiche confrontandosi con filosofi che, come Bauman, smorzano i facili entusiasmi: I regimi manipolano anche i nuovi media

progettati per gli attivisti, e sarebbe sciocco pensare che possano essere utilizzati in modo totalmente sicuro. nternet e i social network stanno mettendo a nudo i potenti ovunque essi siano. I servizi segreti si sono dovuti specializzare nella guerra informatica. Ma strumenti come twitter sono difficili da filtrare, assicura lamericano David Keyes, trentenne cofondatore di cyberdissident.org. Sar, ma per dirla con il blogger cinese Michael Anti, il limite che internet pu liberare le menti delle persone, ma non fare della Cina una democrazia. Ma cos che davvero fa scendere in piazza per mostrare il petto ai fucili degli eserciti? Lattivista egiziano Abu Bakr Shawky ha una sua chiave di lettura. E lha trovata in una piccola libreria di Mala Strana, il "quartiere piccolo" che sale verso il Castello. Sul suo iPad indica il testo appena messo in rete. di un giovane Havel: Ho letto molti libri arguti sul socialismo. Mi sono reso conto che tutti quei grandi concetti sullordine pi perfetto che esista sono solo ridicole costruzioni di carta, se per i loro araldi non naturale cedere il posto in tram a una signora anziana o aiutare una vecchina a raccogliere le mele cadute lungo il marciapiede.
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In senso orario, David Keyes (Usa), Michael Anti (Cina), Abu Bakr Shawky (Egitto),Tarik Nesh Nash (Marocco), Aung Zaw (Birmania), Kyaw Thum (Birmania),Yuri Zhibladze (Russia)

VCLAV HAVEL
Dalla repressione del 68 a Charta 77: se la libert sorge da un palco di teatro
chi gli domandava il perch, lui rispondeva semplicemente: Mi sono sentito come in teatro quando sei un giovane attore e si scopre che gli interpreti principali non ci sono pi e comunque non possono recitare. In quel momento sulla scena servivano politici democratici e dove li potevi trovare politici democratici nella Cecoslovacchia dell89? E allora che fa lattor giovane? Entra in scena e d il meglio di se. Vclav Havel, il presidente drammaturgo, se ne andato il 18 dicembre di una anno fa. Sapeva che il suo respiro, affaticato dal fumo ma soprattutto fiaccato dalle polmoniti che regolarmente si buscava nelle celle della polizia politica, prima o poi non lo avrebbero pi fatto risvegliare. Nemmeno lui, per, avrebbe

immaginato che le sue idee, quel non negoziabile bisogno di libert, avrebbero respirato nei sogni dei dissidenti del Terzo Millennio. Nato il 5 ottobre 1936, Havel visse linfanzia nel benessere. La sua famiglia era proprietaria di stabilimenti cinematografici e decine di immobili nel cuore di Praga. Il regime comunista, arrivato al potere nel 1948, dopo avere confiscato gran parte dei beni, viet al rampollo di studiare, in nome della lotta contro la borghesia. Mentre di giorno faceva lassistente di laboratorio o il manovale, Havel prese la maturit dopo corsi serali, studiando drammaturgia per corrispondenza. Dopo la Primavera di Praga del 1968, schiacciata dai carri armati di Mosca, il futuro primo presidente della Cecoslovacchia liberata venne punito con il divieto di lavorare in teatro. Di espatriare, per, non volle sentirne. Intanto il suo impegno politico si svilupp con il movimento Charta 77, diventato cos noto oltrecortina da guadagnarsi nel 1979 cinque anni di dura prigionia. Il 29 dicembre 1989 Havel diventer presidente della Cecoslovacchia e, dopo la divisione del 1992, della sola Repubblica Ceca, carica mantenuta fino al 2003. (N.S.)
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VCLAV HAVEL (1936-2011)

di

GIUSEPPE LUPO

ATLANTE IMMAGINARIO

MIRACOLO A MILANO: DALLACCIAIERIA ESCONO LIBRI


sia avvenuto: purtroppo accaduto solo in parte e in malo modo. Quel che contava allora (e conta ancora adesso, nel ricordo) erano i nomi dei luoghi sconosciuti che davano un senso alle lunghe sere destate e restituivano speranza al giorno che moriva. I nostri figli si sono sistemati bene ripetevano gli anziani alla fine dei racconti, forse per convincersi che la solitudine dei loro inverni servisse a qualcosa. La notte, nel letto, potevano voltarsi sullaltro fianco e prendere state cancellate per lasciare spazio ai centri commerciali che appena fuori dalla vecchia cintura dei Navigli hanno cambiato per sempre la geografia del paesaggio. L dove limmenso popolo di emigranti faticava e sudava dentro gli altiforni, sono sorti gli edifici rossi e quadrati che ospitano le aule dellUniversit Bicocca, ci sono centri studi, biblioteche, sale per conferenze e perfino un teatro. Ed cos che da quelle stesse ciminiere, da dove usciva lo smog, nelle strade intorno al Castello si sentiva il cuore delle acciaierie Sforzesco o tra i viali di una pulsare giorno e notte, arrivato il periferia non pi nebbiosa (e giorno in cui si dialoga sulla nemmeno pi tanto periferica), letteratura del lavoro, quella di dove camminano i narratori e i Albino Saluggia e di Marcovaldo, poeti ospiti di Milano Book City, la nata dalle stesse presse idrauliche grande manifestazione dedicata ai intorno cui facevano i turni i libri, a chi li scrive e a chi li legge. parenti che poi avrebbero riempito CeNovembergiro: discutono 5:55 pm / Powered by TECNAVIA n una trib in 23, 2012 di meraviglia le stanze estive della fra loro, montano e smontano il mia infanzia. In fondo, questo il mondo con gli attrezzi della miracolo: se le macchine hanno fantasia fino al punto che la citt smesso di produrre quel che perde il suo volto normale, diventava salario, economia, pane dimentica se stessa e lorizzonte di quotidiano, bene che da esse

egli anni Settanta, con le ferie dagosto, cominciava anche la stagione dei ritorni. Dalla Germania, dalla Svizzera, dallItalia del Nord arrivavano i parenti che erano andati a trovare lavoro nelle grandi fabbriche e parlavano di citt grigie e lontane come di una favola CopyrightNei discorsi di chi Avvenire a lieto fine. abitava a Milano tornavano parole come Pirelli, Bicocca, Falck, Breda, Magneti Marelli. Non erano semplicemente aziende che

sconosciuta a noi del Sud, i templi di un dio pagano che appariva sotto forma di officine, fumo, sirene, semafori, grandi magazzini e marciapiedi. Un pezzo di America si era staccata dalle terre al di l delloceano e si era trapiantata, con le sue insegne vittoriose, in mezzo alle nebbie della Pianura Padana. Noi ascoltavamo incantati questi racconti, ci sentivamo addosso la tuta blu, respiravamo la nebbia e forse, senza avere il coraggio di dirlo, sognavamo che

/H

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