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Astrologia Umanistica

“Decifriamo insieme la lingua dell’anima”


James Hillman
Parlando del suo libro Il Codice dell’Anima: “nel mio
libro si dice, si, c’è la genetica, si, ci sono i cromosomi,
si, c’è la biologia, si, c’è l’ambiente, la sociologia, i
genitori, l’economia, le classi e tutte queste cose…ma
c’è anche qualcos’altro”.
James Hillman
 “Ci sono più cose nella vita di ogni uomo di quante ne ammettano le
nostre teorie su di essa. Tutti, presto o tardi, abbiamo avvertito la
sensazione che qualcosa ci chiamasse a percorrere una certa strada. Il
paradigma oggi dominante per interpretare le vite umane individuali, e
cioè il gioco reciproco tra genetica e ambiente, omette una cosa
fondamentale: quella particolarità che dentro di noi possiamo
chiamare “ME”.
 “Nella nostra società le discipline che si occupano dello studio e della
terapia della psiche ignorano un fattore che altre culture considerano il
nucleo della personalità e il depositario del destino individuale,
l’oggetto centrale della psicologia, la psiche o anima, non entra nei libri
ufficialmente dedicati al suo studio e comprensione”.
Teoria della ghianda
La teoria della ghianda di Hillman sostiene che ciascuna
persona viene al mondo con un’immagine che la definisce e
che è portatrice di un’unicità che chiede di essere
riconosciuta e vissuta, noi nasciamo con un progetto
intrinseco, un dono già presente e latente ancora prima di
essere vissuto.
Se si è una ghianda non si potrà che essere una quercia un
giorno, malgrado la diversità delle esperienze e delle
modalità di vita, la natura di quercia sarà l’unica che se
realizzata donerà un senso di pienezza e appagamento.
Teoria della ghianda
Questa teoria si ispira al celebre mito di Er raccontato da
Platone nell’ultimo capitolo della Repubblica: “prima di
incarnarci, racconta il mito, ci rechiamo a scegliere da una
grande cesta, piena di semi uno diverso dall’altro, il nostro
seme, la nostra ghianda; immergiamo la mano e scegliamo
con esso il nostro destino, esso tiene racchiuso in sé un
arazzo, un quadro, un’immagine che si disvelerà nel corso
della nostra vita. Il compito del Daimon, o nella nostra
attuale cultura, dell’Angelo che ci accompagna è quello di
non farci mai perdere di vista il nostro progetto interiore e di
ricordarci di completare il nostro quadro, anche se non ci
piace, anche se abbiamo scelto un seme “difficile”.
Libro
James Hillman / Il
Codice dell’anima. –
Adelphi, 2009. – 409
pp.
Dane Rudhyar
(Daniel
Chennevière) 1925

Fondatore dell’Astrologia
Umanistica
Dane Rudhyar 1968
Fondatore dell’ International
Committee for the
Humanistic Astrology
Dane Rudhyar

Astrologia Umanistica come tecnica simbolica di


comprensione della natura umana

Astrologia umanistica come “algebra” qualitativa della vita


dell’individuo umano

Integrazione al sistema simbolico e analogico


dell’astrologia di principi psicologici e della filosofia olistica
Libro
Dane Rudhyar / L’Astrologia
della Personalità: alla luce
della psicologia del profondo
e della filosofia olistica. –
Astrolabio, 1986.- 391 pp.
Carl Gustav Jung
Rudhyar studiò a fondo le opere di Jung e ne integrò molti
principi e concetti nello sviluppo della sua concezione
astrologica

Jung stesso aveva esteso i suoi studi antropologici


all’astrologia e all’alchimia oltre che alle filosofie orientali e
in molte lettere del suo epistolario vi sono chiare
affermazioni di utilizzo di principi astrologici nella sua
attività di analisi
Carl Gustav Jung
 In una lettera del 6 settembre 1947 all’astrologo indiano B. V. Raman scrive: “…
Nei casi di diagnosi psicologiche difficili di solito faccio fare l’oroscopo per
acquisire un ulteriore punto di vista da una visuale completamente diversa.
Debbo dire che molto spesso ho trovato che i dati astrologici spiegavano certi
punti che altrimenti sarei stato incapace di capire…”

 In una lettera del 10 aprile 1958 al prof. Hans Bender scrive: “…l’Astrologia
sembra richiedere varie ipotesi ed io non sono in grado di dichiararmi per l’una
o per l’altra. Bisognerà rifugiarsi in una spiegazione mista visto che la natura
non si preoccupa della pulizia dei nostri concetti intellettuali…”
Carl Gustav Jung
 Nel corso del seminario “Visioni” Jung si rivolge ai suoi allievi come segue: “… È come se l’anima
umana fosse costituita di qualità provenienti dalle stelle; sembra che le stelle abbiano delle
qualità che s’inseriscono bene nella nostra psicologia. Ciò accade in ragione del fatto che,
originariamente, l’astrologia era una proiezione sulle stelle della psicologia umana inconscia.
In ciò vi è una conoscenza stupefacente, che consciamente non possediamo, del
funzionamento inconscio che appare in primo luogo nelle stelle più remote, le stelle delle
costellazioni zodiacali. Sembra che ciò che possediamo, come conoscenza più intima e segreta
di noi stessi, sia scritto nei cieli. Per conoscere il mio carattere più individuale e più vero devo
frugare i cieli, non riesco a vederlo direttamente in me stesso… Probabilmente, dunque, esiste
qualche collegamento, nell’inconscio dell’uomo, con – si potrebbe dire – l’universo. Ci deve
essere qualcosa nell’uomo che è universale; in caso contrario egli non avrebbe potuto fare una
proiezione simile, non potrebbe leggere sé stesso nelle costellazioni più remote. Non si può
proiettare qualcosa che non si possiede; qualsiasi cosa si proietti in qualcun altro è dentro di
sé, si trattasse pure del diavolo stesso. Il fatto che proiettiamo qualcosa sulle stelle significa
quindi che possediamo qualcosa che appartiene anche alle stelle. Facciamo veramente parte
dell’universo… Giacché si fa parte del cosmo, qualsiasi cosa si faccia dovrebbe essere in
armonia con le leggi del cosmo stesso.
Principio di sincronicità non causale
Jung quindi non tenta di spiegare l’astrologia in termini
scientifici ma si basa unicamente sui concetti di
sincronicità non causale e di proiezione degli archetipi,
oggetto dell’astrologia non sono i rapporti di causa effetto
tra i movimenti degli astri e la vita umana, ma
semplicemente tali movimenti rispecchiano qualcosa che si
muove anche dentro di noi, gli astri indicano, non
influenzano.
Archetipi
L’astrologia umanistica ha mutuato da Jung e dai suoi studi
sull’inconscio collettivo il concetto di archetipo in chiave
psicologica secondo cui gli archetipi sono una
rappresentazione originaria di una struttura psichica frutto
di tutte le esperienze primordiali dell’umanità e presente in
tutte le culture ed epoche storiche. Non è possibile entrare
in contatto con gli archetipi attraverso la sola ragione ma
questi si percepiscono tramite l’intuizione simbolica
mediata da sogni, visioni, miti, fiabe, opere d’arte e musica
Archetipi

Esempi degli archetipi Junghiani sono Il Pater, la Mater, il


Puer, il Senex, la Persona, l’Anima, l’Animus, l’Ombra e il
Sé.
Riconducendo questi archetipi al linguaggio astrologico
questi corrispondono ad alcuni simboli planetari presenti
nel tema natale

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