SER CIAPPELLETTO

LA STORIA DI UN
UOMO FURBO, MA
POVERO
RI O
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SC L’H

E vantati
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pure….

NELL’ANIMA
RIASSUNTO DELLA NOVELLA
• QUESTA È LA NOVELLA INIZIALE DEL DECAMERON, NARRATA DURANTE LA PRIMA
GIORNATA DAL NOVELLIERE PANFILO, UNO DEI MEMBRI DELL’ALLEGRA BRIGATA, A
CUI PAMPINEA, REGINA DELLA GIORNATA, AFFIDA L’INCARICO DI COMINCIARE IL
RACCONTO DELLA STORIA.
• SI RACCONTA CHE MESSER MUSCIATTO FRANZESI, GRANDE FINANZIERE FIORENTINO,
DIVENNE CAVALIERE E, CON CARLO SENZATERRA, SU RICHIESTA E INVITO DI PAPA
BONIFACIO, DOVETTE RECARSI IN ITALIA. PRIMA DI PARTIRE, SAPENDO CHE I SUOI
AFFARI ERANO INTRIGATI E PER NULLA SBRIGATIVI, LI AFFIDA A DEI FIDUCIARI; MA
PER RISCUOTERE I SUOI CREDITI IN BORGOGNA, DOVE GLI ABITANTI SONO DI
CATTIVA INDOLE, GLI OCCORRE QUALCUNO PARTICOLARMENTE SPREGIUDICATO. LA
SCELTA CADE SU UN CERTO SER CEPPARELLO DA PRATO, CHE MOLTE VOLTE ERA
STATO A CASA SUA A PARIGI COME OSPITE E CHE I FRANCESI, SBAGLIANDO,
PRONUNCIAVANO “CIAPPELLETTO” PERCHÉ ERANO CONVINTI CHE IL SUO NOME
FOSSE UN DIMINUTIVO DI CAPPELLO.
• CIAPPELLETTO ERA UN NOTAIO, CHE SOTTO LE VESTI DI UN FALSARIO, SI
VERGOGNAVA NELL’ESIBIRE I SUOI ATTI NOTARILI E MENTIVA CON IL MASSIMO
DISPIACERE PURE QUANDO NON SERVIVA, VINCENDO DISONESTAMENTE TUTTE LE
CAUSE. SI APPLICAVA CON GRANDE DILIGENZA NEL SEMINARE MALINTESI TRA AMICI E
PARENTI, TANTO CHE NON SI TIRAVA MAI INDIETRO NELL’ADERIRE A ZUFFE O A
ECCIDI, ANDANDO PERSINO A SPORCARSI LE MANI. NON FREQUENTAVA MAI LA CHIESA
E SCHERNIVA CON BESTEMMIE TUTTI I SACRAMENTI, OLTRE CHE AD ESSERE BEVITORE
E MANGIATORE. IN POCHE PAROLE, COME DEFINISCE LO STESSO BOCCACCIO, ERA
FORSE IL PECCATORE PIÙ INCALLITO CHE SIA MAI NATO SU QUESTA TERRA.
FINE RIASSUNTO NOVELLA
• NONOSTANTE I NUMEROSI GUAI A CUI ANDAVA INCONTRO, FU SEMPRE TRATTATO CON
RIGUARDO IN QUANTO ERA PROTETTO DA MUSCIATTO, IL QUALE GLI OFFRÌ L’INCARICO
DI RISCUOTERE I CREDITI E AVERE UNA PERCENTUALE SU QUESTI. SER CIAPPELLETTO,
TROVANDOSI IN GRAVI CONDIZIONI ECONOMICHE, ACCETTÒ. A QUESTO PUNTO SI
TRASFERÌ IN BORGOGNA E COSÌ FACENDO, ABITANDO IN UNA CASA FIORENTINA DI DUE
FRATELLI USURAI, AVVENNE CHE SI AMMALÒ.

I 2 TEMEVANO CHE LA SUA MORTE

LI AVREBBE MESSI IN PESSIMA LUCE PRESSO LA COMUNITÀ IN CUI VIVEVANO.
L’INFERMO UDÌ TUTTO E SI MISE D’ACCORDO CON I SUOI OSPITI FACENDO VENIRE UN
SANTO PER BENEDIRLO PRIMA DI MORIRE E IN QUESTA MANIERA AVREBBE GARANTITO
LORO NESSUNA PREOCCUPAZIONE FUTURA. QUANDO QUEST’ULTIMO GIUNSE NELLA CAMERA
GLI CHIESE OGNI QUANTO SI CONFESSASSE, IL MALATO RISPOSE CHE CI ANDAVA UNA
VOLTA A SETTIMANA CONTRO LA SUA VOLONTÀ. A QUESTA BUGIA NE SEGUIRONO UNA
LUNGA SERIE COME L’ESSERE VERGINE E UN GRANDE BEVITORE DI VINO: SER
CIAPPELLETTO RACCONTÒ INOLTRE DI NON PRATICARE L’USURA E DI DONARE IN
BENEFICIENZA I SUOI GUADAGNI ONESTI AI POVERI. CONFESSÒ DI AVER PECCATO
D’IRA ARRABBIANDOSI CONTRO I PECCATORI E DI AVER PARLATO MALE DI UN MARITO
(IL SUO VICINO DI CASA) SOLO PER POTER SALVARE LA MOGLIE CHE EGLI PICCHIAVA.

CONTINUÒ RISPONDENDO CHE NON AVEVA MAI UCCISO NESSUNO, NÉ FATTA FALSA
TESTIMONIANZA, NÉ DI AVER INGANNATO IN COMMERCIO E COSÌ VIA. QUANDO CONFESSA
DI AVER SPUTATO PER SBAGLIO IN CHIESA, IL PADRE, ANCORA UNA VOLTA FORSE UN
PO’ TROPPO INGENUO E INESPERTO, GLI DICE CHE NON ERANO PECCATI
ESAGERATAMENTE GRAVI E LO CONSOLA ANCHE QUANDO AFFERMA DI AVER COMMESSO IL
SUO PECCATO PIÙ GRANDE, OSSIA QUELLO DI AVER INSULTATO LA MADRE. IL FRATE
VEDENDOLO UN BRAV’UOMO GLI DÀ L’ASSOLUZIONE PER POTER POI ESSERE SEPOLTO NEL
LORO CONVENTO. LA PARADOSSALE, SACRILEGA CONFESSIONE DI SER CIAPPELLETTO GLI
FA OTTENERE NON SOLO UN SOLENNE FUNERALE RELIGIOSO, MA ADDIRITTURA UNA
IMMEDIATA FAMA DI SANTO.
I PERSONAGGI
•PERSONAGGI PRINCIPALI:
•-PROTAGONISTA: IN BASE AD ALCUNE RICERCHE D’ARCHIVIO PARE PROPRIO CHE UN CEPPARELLO
DA PRATO SIA DAVVERO ESISTITO, MA FORSE NON ERA QUEL TAL MASCALZONE CHE BOCCACCIO
RACCONTA. È LUI L’ASSOLUTO PROTAGONISTA DELLA VICENDA, UOMO DELLA PEGGIORE RISMA, E
L’AUTORE INDUGIA MOLTO SULLA SUA DESCRIZIONE MORALE E SULLE SUE MALEFATTE. SI
DISTINGUE PER IL SUO INGEGNO E LA SUA SCELTA DI AIUTARE I DUE USURAI FIORENTINI HA
DESTATO SOSPETTI PERCHÉ APPARE, IN UN CERTO SENSO, IMMOTIVATA IN QUANTO POTEVA
BENISSIMO DIVERTIRSI A LORO SPESE.
•-IL FRATE NON È UN PERSONAGGIO STORICO MA FUNGE DA CONTRALTARE DI CIAPPELLETTO.
•PERSONAGGI SECONDARI:
•-I DUE USURAI FIORENTINI SI TROVANO DA UNA PARTE NELLA CONDIZIONE DEI LETTORI PERCHÉ
ASSISTONO ALLA BEFFA SAPENDO ESATTAMENTE COSA STANNO GUARDANDO; DALL’ALTRA IL
LORO DUBBIO ETICO CHE NASCE DALLA DIFESA DELLA RAGION DI MERCATURA (IL PROFITTO)
CREA IL PROBLEMA IRRISOLVIBILE CHE IL PROTAGONISTA SI DIVERTE A RISOLVERE.
•IL MANDANTE/ANTAGONISTA:
•-MUSCIATTO DI MESSER GUIDO FRANZESI È UN PERSONAGGIO STORICO, MERCANTE FIORENTINO
CHE RIUSCÌ AD ACCUMULARE GRANDI RICCHEZZE IN FRANCIA, DOVE DIVENNE ADDIRITTURA
CONSIGLIERE DEL RE FILIPPO IL BELLO E FU NOMINATO CAVALIERE. VIENE RICORDATO COME
MALVAGIO ED EMPIO, TANTO DA SUGGERIRE AL RE DI FALSIFICARE LA MONETA E DI RAZZIARE I
MERCANTI ITALIANI. DELLA SUA VITA CI DANNO TESTIMONIANZA LA CRONICA DEL COMPAGNI E
DEL VILLANI. È LUI CHE DÀ IL VIA ALLA NOVELLA, CHIAMANDO IN CAUSA SER CIAPPELLETTO PER
GESTIRE I SUOI LOSCHI TRAFFICI. 
•COMPARSE:
•-IL POPOLO CHE AL TERMINE DELLA NOVELLA ACCLAMERÀ SER CIAPPELLETTO COME SE FOSSE
UN SANTO, OVVIAMENTE ALL’OSCURO DELLA VERA NATURA DEL PROTAGONISTA.
ANALISI E SITUAZIONE DELLA NOVELLA
• L’AMBIENTAZIONE DELLA NOVELLA NON È MOLTO DEFINITA, INFATTI SI SA SOLAMENTE CHE
SER CIAPPELLETTO VIVE IN BORGOGNA CON ALTRI 2 MERCANTI: COMUNQUE, QUESTA
AMBIENTAZIONE CI FORNISCE UN GRANDE AIUTO: INFATTI LA BORGOGNA È UN
IMPORTANTE CENTRO MERCANTILE DELL’EPOCA. INFATTI LA REALTÀ DELLA NOVELLA È
COMPLETAMENTE MERCANTILE: SER CIAPPELLETTO È MERCANTE, GLI ALTRI CONVIVENTI
SONO MERCANTE… L’UNICO NON-MERCANTE È IL FRATE. QUI PERÒ LA MERCANZIA VIENE
ESPOSTA NEL SUO LATO OSCURO: UN LATO AI LIMITI DELL’ ILLEGALITÀ, CON VARIE
CITAZIONI ALLA PRATICA DI USURA, E, NEL CASO DI CIAPPELLETTO, DI FALSI ATTI NOTARILI.
QUESTA NOVELLA PRESENTA ANCHE UNA SONORA DOSE DI BEFFA DECAMERONIANA, CIOÈ
BEFFA PER UN FINE, UNO DEI TEMI MAGGIORMENTE PRESENTI: INFATTI CIAPPELLETTO SI
FINGE COME UN FEDELISSIMO, IL COMPLETO OPPOSTO DI CIÒ CHE ERA: IN QUESTA SUA
NARRATIVA RISUCCHIA ANCHE IL FRATE CONFESSORE, FINO AL PUNTO DI SCAVALCARLO:
QUINDI SI POTREBBE DIRE CHE IL FRATE È IL BEFFATO. MA CIAPPELLETTO CITA COME EGLI
DIVERSE VOLTE INGIURIA “DOMENEDIO”, E CHE VUOLE, DI FATTO, COMPIERE UN ULTIMO
GESTO ESTREMO CONTRO DI LUI: È QUINDI A DIO, CHE È RIVOLTA LA VERA BEFFA. PERÒ,
NELLA NOVELLA, ZITTA ZITTA È PRESENTE UNA MORALE NASCOSTA: INFATTI LA BEFFA A
DIO CONTINUA ANCHE DOPO LA MORTE DI CIAPPELLETTO: QUESTO PERCHÉ FU
PROCLAMATO SANTO, E INIZIÒ ANCHE A FARE MIRACOLI. MA QUALE È QUESTA MORALE
QUINDI? DIO NON BADA ALLA QUALITÀ DEL PERSONAGGIO A CUI I FEDELI SI
RIVOLGONO, MA BENSI ALLA BUONA FEDE DEI FEDELI STESSI.
• INOLTRE, QUESTA NOVELLA PUÒ ANCHE ESSERE SIMBOLICAMENTE CONSIDERATA COME
L’INIZIO DEL RITORNO AD UNA SOCIETÀ CIVILE: SUCCESSIVE NOVELLE RAFFIGURERANNO
SEMPRE MAGGIORMENTE L’ASPETTO NOBILE E CIVILE DELL’UOMO, CON QUESTA CHE, DATO
CHE È L’INIZIO, RAPPRESENTA TUTTI I TRATTI MALIGNI UMANI: CIÒ È ANCHE COLLEGABILE
AL FATTO CHE LA FIRENZE DEL TEMPO ERA DISTRUTTA DALLA PESTE, CON TUTTE LE
ABITUDINI CIVILI CHE ANDARONO A FARSI BENEDIRE. QUINDI QUESTA NOVELLA PUÒ
SIMBOLICAMENTE RAPPRESENTARE LA FIRENZE DEL TEMPO.
ANALISI DEL LESSICO
• IL LESSICO USATO È MEDIO-BASSO, CON VARIE CITAZIONI
FIORENTINE (GNAFFÉ, V.149 E VA VIA, V.182, PER COMPIERE
ESEMPI.) CIÒ SUGGERISCE ULTERIORMENTE UNA REALTÀ
MERCANTILE: INFATTI I MERCANTI NON ERANO LAUREATI,
NON FREQUENTAVANO UNIVERSITÀ…
• IL RACCONTO È UNA NOVELLA, CIOÈ UN TESTO IN PROSA
SENZA VERSI O RIME, CON PRESSOCHÉ NULLA PRESENZA
DI FIGURE RETORICHE: QUESTO È COLLEGABILE AL VERO
E PROPRIO STILE DI SCRITTURA DEL DECAMERON,
RIVOLTO NON A CASO A BORGHESI E DONNE CHE
SOFFRONO PER AMORE SECONDO BOCCACCIO, QUINDI
GENTE CHE NON CAPISCE A PIENO PETRARCA O SIMILI.
ULTILIZZA UNA TECNICA SIMILE A QUELLA DI DANTE: CIOÈ
SCRIVE IN UN LINGUAGGIO DA TUTTI COMPRENSIBILE.
CONFRONTO CON ALTRE NOVELLE
• UN'ALTRA GRANDE CARATTERISTICA DELLA SUA NOVELLA È NELLA SUA
ORIGINALITÀ: INFATTI PER NOI È STATO PRESSOCHÉ IMPOSSIBILE
CONFRONTARLA CON ALTRE NOVELLE. CIÒ È DOVUTO SIA ALL’UNICITÀ DEL
PERSONAGGIO, SIA ALL’UNICITÀ DELLA SITUAZIONE, PERCHÉ QUI VIENE
ROVESCIATO QUALSIASI SCHEMA DI CORTESIA E GENTILEZZA DEL TEMPO:
COME GIÀ DETTO, SER CIAPPELLETTO È PRESSOCHÉ L’UOMO PEGGIORE MAI
ESISTITO, CHE COMPIE UNA FALSA CONFESSIONE ALLO SCOPO DI SALVARE
LA REPUTAZIONE DEI SUOI COLLEGHI E PER BEFFARE DIO: UNA NOVELLA
CON UNA PRESSOCHÉ COMPLETA ASSENZA DI VALORI APPLICATI, DATO CHE
ANCHE IL FRATE “CADE” NELL’ INDULGENZA VERSO IL CONFESSATO (CHE
POI DIVENTA CONFESSORE), E GLI CONFERISCE UNA CONFESSIONE PERÒ
INCOMPLETA, A CAUSA DELLA MANCANZA DI ALCUNI PECCATI CAPITALI.
COME GIA PRECENDENTEMENTE SPECIFICATO, QUESTA NOVELLA PUÒ NON A
CASO ESSERE CONSIDERATA UN “NUOVO INIZIO” DA UN’EPOCA BUIA E
TETRA: PROPRIO PER QUESTO, FORSE, NON È CONFRONTABILE, OSSIA
PERCHÉ È L’UNICA NOVELLA DEL DECAMERON A ESPRIMERE IL MALE
ASSOLUTO.
UNO SGUARDO AL DECAMERON

•QUESTA NOVELLA È LA PRIMA DELLE 100 PRESENTI NEL DECAMERON, UNA RACCOLTA DI NOVELLE RACCONTATE DA SETTE RAGAZZE
E TRE RAGAZZI, CHE FUGGENDO DALLA PESTE SI RIFUGIANO IN CAMPAGNA DOVE PASSERANNO DIECI GIORNI A RACCONTARSI
NOVELLE, A DIVERTIRSI E A PREGARE. L’AUTORE DI TALE OPERA È GIOVANNI BOCCACCIO CHE CI RACCONTA IL TUTTO SOTTO TRE
LIVELLI DI NARRAZIONE: BOCCACCIO STESSO È IL NARRATORE ONNISCIENTE CHE APPUNTO RAPPRESENTA IL PRIMO LIVELLO; I
NARRATORI DELLE NOVELLE RAPPRESENTANO IL SECONDO LIVELLO; MENTRE I PROTAGONISTI DELLE NOVELLE RAPPRESENTANO IL
TERZO LIVELLO. I PROTAGONISTI COME DETTO PRIMA SONO DEI RAGAZZI CON NOMI ISPIRATI AI RISPETTIVI CARATTERI:
•DIONEO «LUSSURIOSO»
•FILOSTRATO  «VINTO D'AMORE»
•PANFILO  «TUTTO AMORE»
•ELISSA «L'ALTRO NOME DI DIDONE»
•EMILIA «ORGOGLIOSA DELLA SUA BELLEZZA»
•FIAMMETTA LA DONNA AMATA DA BOCCACCIO
•FILOMENA «AMANTE DEL CANTO»
•LAURETTA LA DONNA SIMBOLO DI PETRARCA
•NEÌFILE «NUOVA AMANTE»
•PAMPÌNEA  «LA RIGOGLIOSA»
CONCLUSIONI
• LA NOVELLA SE PUR SEMPLICE INSEGNA UNA
LEZIONE IMPORTANTE, NON ESSERE MAI IPOCRITI.
SE PUR CON FINALE ABBASTANZA COMICO, LA
NOVELLA TI RICORDA COME CHIUNQUE POSSA
ESSERE FALSO E CHE CHIUNQUE POTREBBE
CERCARE DI PRENDERTI IN GIRO CON POCHE
PAROLE. SER CIAPPELLETTO DA UNA PARTE VA
AMMIRATO, NON È DA TUTTI RIUSCIRE A MENTIRE
COSÌ BENE, MA DALL’ALTRA VA ODIATO PERCHÉ IL
COMPORTAMENTO CHE HA AVUTO È
COMPLETAMENTE SCORRETTO. OLTRE CHE A NON
ESSERE MAI IPOCRITI LA NOVELLA CI FA CAPIRE
CHE NON TUTTE LE PERSONE CHE MUOIONO SONO
EROICHE E CHE MOLTO SPESSO CIÒ CHE SENTIAMO
È SOLO UNA DICERIA, E CHE STA A NOI SCAVARE A
FONDO NELLE MENZOGNE PER TROVARE LA
LIBERTÀ E PER NON RIMANERE NELLA NOSTRA
IGNORANZA.
• NON SEGUIRE IL GREGGE, PERCHÉ MOLTO SPESSO
NEANCHE IL GREGGE SA COSA STIA SEGUENDO;
DISTINGUITI E TROVA SEMPRE UN MODO PER
RAGIONARE CON IL TUO CERVELLO.
SCRITTO DA:
MATTIA SESTINI
ALESSANDRO CERGUTA
GIULIO VIVARELLI
LODOVICO MARIA LISCAI