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Esercitazione: riconoscete, descrivete e spiegate le

frasi marcate presenti in questi brani.

- Padova premia Crisanti: ‘’Un rimpianto ce l’ho, dovevo


urlare più forte’’.

- Avvocato, lei ce l’ha un’intelligenza artificiale? Da Ross a


Kyra, ecco i servizi legali informatizzati. (Corriere Imprese
Nordest, 17/09/2017)
Esercitazione

Quando era solo una ragazza era riuscita a far entrare


l'amore nel cuore colmo d'odio di alcuni fascisti e qualche
settimana fa, a 96 anni, aveva sconfitto anche il Covid-19: si
è spenta l'altra notte, all'ospedale Fracastoro di San
Bonifacio, Lina Tegazzini o, meglio, la partigiana «Fiamma».
Era questo il nome di battaglia che si era scelta quando, tra
1943 e 1944, aveva deciso di «combattere contro chi non ci
voleva liberi ma servi ubbidienti»: la sua scelta ce l'aveva
spiegata lei stessa, con queste parole, quando tre anni fa,
nella sua casa di Monteforte d'Alpone, per la prima volta
aveva deciso di raccontare la sua storia.
Esercitazione

In realtà, come sappiamo, i primi testi della nostra


letteratura non vengono né da Firenze, né dalla Toscana: non
sono di quest’area né i primi componimenti di argomento
religioso né la poesia lirica, con cui il poeta esprime
sentimenti ed emozioni. È pero in Toscana che si copiano le
poesie composte dai poeti della corte di Federico II e che
soprattutto si allestiscono i grandi manoscritti che
confezionano con consapevolezza i primi canzonieri
dell’antica lirica giunti fino a noi.
Esercitazione

Una rarissima copia della prima edizione delle opere di


William Shakespeare (1564-1616), stampata a Londra nel
1623, è stata scoperta in Francia, nella biblioteca del liceo
Ribot di Saint-Omer, un piccolo comune vicino a Calais. A
fare il ritrovamento è stato lo storico Rémy Cordonnier, 31
anni, responsabile del patrimonio librario della città
francese, mentre era impegnato a organizzare una mostra
sulla letteratura inglese per l’estate del 2015.
Esercitazione

Il direttore Vietina, in numerose interviste rilasciate su vari


organi di stampa, ha sempre detto che una decisione
definitiva circa Lucca Comics & Games sarà presa nella
seconda metà di giugno, e mi sembra una scelta ragionevole,
visto che al momento mancano ancora circa sei mesi alla
data prevista e non si conosce con sicurezza l'evoluzione del
virus. Quello che non capisco è il motivo di tante affemazioni
insensate e cariche d'odio nei confronti di chi da anni
organizza un evento che non solo tutto il mondo ci invidia,
ma che ogni anno porta soldi alla città ed al Comune di
Lucca, quindi a tutti noi.
Costrutti marcati: promemoria

(1) È stata la presidente che ha aperto i lavori (frase scissa


con costrutto esplicito)
(2) È stata la presidente ad aprire i lavori (frase scissa con
costrutto implicito)
(3) Chi ha aperto i lavori è la presidente. (frase pseudoscissa)
(3) A d aprire i lavori è stata la presidente (frase scissa con
costrutto implicito inverso / scissa inversa)
(4) I lavori, li ha aperti la presidente (dislocazione a sinistra)
(5) Li ha aperti la presidente, i lavori (dislocazione a destra)

Esempi tratti da De Cesare 2014: 7


Esercitazione

Uno scheletro è stato rinvenuto all’interno di un sarcofago di pietra nel sito funerario
di Amphipolis, a 100 chilometri da Salonicco, in Grecia. In tutto il mondo, gli esperti
attendono ora altre notizie: potrebbe trattarsi della più importante scoperta
archeologica dal 1922, da quando Howard Carter trovò quel gradino sotto la sabbia
che lo condusse alla tomba di Tutankhamon.

Che il sito di Amphipolis, risalente al quarto secolo avanti Cristo, nascondesse


qualcosa di importante era stato chiaro fin dai primi scavi. Le dimensioni stesse del
tumulo, 500 metri di lunghezza e 158 di larghezza, il doppio del mausoleo di Augusto
a Roma, suggerivano che doveva trattarsi della tomba di un grande personaggio.
Katerina Peristeri, l’archeologa a capo degli scavi, non credeva ai propri occhi nei
mesi scorsi quando ha visto tornare alla luce due meravigliose sfingi che adornavano
la volta del primo ingresso e le due preziose cariatidi a guardia della seconda stanza.

www.repubblica.it (3/5/14)
La frase complessa

• Mentre la frase semplice presenta un solo processo (un


solo verbo con i suoi argomenti; oppure un solo verbo,
argomenti del verbo e margini), la frase complessa, o
periodo, presenta un processo complesso.

• Una definizione di periodo può essere dunque la seguente:


 
«una struttura di frase che contiene una o più frasi tra i suoi
costituenti, indipendentemente dal fatto che le diverse frasi
che la compongono siano coordinate o subordinate»
(Michele Prandi)
Frase complessa: la coordinazione

La coordinazione.

Le frasi possono essere legate per coordinazione (paratassi):

Marco ha chiamato Laura e le ha raccontato tutto.

Possiamo dire che le frasi coordinate:

1)sono esterne l’una all’altra


2)non sono in rapporto di inclusione
3)hanno la stessa funzione sintattica
Frase complessa: la coordinazione

• Il rapporto della relazione tra queste frasi non è sempre


codificato. Dipende dal significato della congiunzione che lega le
due frasi (e, o, oppurre, ma, né ecc.). La congiunzione e, ad
esempio, stabilisce una cooccorrenza tra due processi. A volte
basta queso basta per formare un periodo coerente. Altre volte
il rapporto tra le informazioni presentate dalle frasi si capisce
ragionando sui significati delle due singole frasi legate:

• Carlo gioca a tennis e fa un corso di inglese (cooccorrenza)

• Marco ha chiamato Laura e le ha raccontato tutto (successione


temporale, rapporto finale?).
Frase complessa: la coordinazione

 
• Il rapporto può diventare più chiaro se si usano avverbi o locuzioni adatte
(espressioni più esplicite):

Marco ha chiamato Laura e poi le ha raccontato tutto.

• La congiunzione coordinativa ma, invece, stabilisce una relazione avversativa


(un contrasto, un’opposizione).
 
• In questo periodo, ad esempio, sono coordinate due frasi che hanno la stessa
funzione sintattica, sono due frasi causali (margini che esprimono una causa):

• Andrea si è alzato tardi perché ieri ha lavorato tutta la notte e perché non ha
messo la sveglia.
Frase complessa: la coordinazione

• I tipi di coordinazione possono essere i seguenti:

• copulativa, introdotta da e, né, anche, pure…


• avversativa, introdotta da ma, però, bensì…
• disgiuntiva, introdotta da o, oppure (presenta
un’alternativa)
• esplicativa, introdotta da cioè, vale a dire
• correlativa, costruita con de… e, né…né, non solo…
ma anche (Alessandra non è solo molto brava, ma è
anche molto simpatica)
Frase complessa: la coordinazione
• Nella grammatica tradizionale la coordinazione è identificata in base al criterio
dell’autonomia sintattica e semantica (si indica che sono coordinate le frasi che
possono reggersi da sole).
• Sono criteri, però, che non sembrano sempre validi. In una frase complessa come
questa le due completive sono coordinate ma non autonome: Mi pare che si sia
accorto dell’errore e che si sia scusato.
 
• La coordinazione, tuttavia, riguarda più spesso elementi minori come parole o
sintagmi: La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove…, L’appartamento
ha due grandi stanze e un bagno.

• “La coordinazione non dovrebbe essere definita a partire dalle frasi principali.
Dovrebbe essere considerata il fenomeno che unifica due o più costituenti di
qualsiasi estensione, facendone un costituente di uguale funzione che agisce nel
contesto della frase” (Colombo Graffi, 2017, pp. 95-6): La pioggia e la nebbia si
cambiarono in neve.
Frase complessa: la giustapposizione
• Le frasi possono essere collegate anche soltanto con la punteggiatura. Si ha così un
collegamento per giustapposizione e si crea una sequenza:

Nel ricordo di esperienze ormai lontane si fissa il momento saliente di quel percorso,
la domanda puntuale che ammette una sola risposta, senza margini di dubbio:
sarebbe impensabile negare la vittoria della flotta inglese nel 1805, sostenere che la
Francia confini con i Paesi Bassi, asserire che vorresti è una terza persona.

Il freddo si è spostato più a nord. Ora nevica dalla parte giusta dell'Italia, sulle
montagne, non sul mare. Lo stivale comincia a scrollare la neve dal tacco e chiude il
bavero della giacca. È inverno, fa freddo.

Era il manager degli spettacoli dei gladiatori a Pompei, uno degli uomini più in vista
della città romana. Si chiamava Gneo Alleo Nigidio Maio, era considerato il
“principe” della colonia.
Frase complessa: la giustapposizione

Non esco. Piove.

• Nella giustapposizione le relazioni concettuali tra le frasi si


capiscono con un’inferenza, cioè con un ragionamento sui
significati delle frasi:

• Non sono uscito oggi: pioveva (frasi giustapposte, sequenza)


• Pioveva. Non sono uscito (frasi giustapposte, sequenza)
• Pioveva e io non sono uscito (frasi coordinate)
• Siccome pioveva non sono uscito (frase subordinata e frase
principale)
Frase complessa: la subordinazione

• Con la subordinazione (ipotassi) alcune frasi sono incluse in altre frasi:

• si segnala un rapporto di dipendenza logica tra una frase secondaria


(subordinata, dipendente) e una frase principale (reggente); questa
codificazione esplicita è fatta tramite una congiunzione.
 
• Così come nella frase semplice dobbiamo distinguere gli argomenti del
verbo dai margini del processo e del predicato, anche nel periodo
distinguiamo frasi argomentali da frasi circostanziali (margini: tempo,
causa, concessione, fine, strumento…).
Frase complessa: le frasi completive

Le frasi argomentali sono argomenti di un verbo


(soggetto o oggetto). Si chiamano anche frasi
completive, proprio perché completano il significato
di un verbo svolgendo il ruolo di oggetto diretto
(oggettive) o di soggetto (soggettive).
Frase complessa: le frasi completive
OGGETTIVE
• Le frasi oggettive nel periodo hanno il ruolo di complemento oggetto:

• Gli ho spiegato che non andrò a Roma


•  
• Pensi che io ti stia dicendo una bugia?
•  
• Ricordati di spegnere il computer
•  
• Mi sono accorto che il computer non funzionava
•  
• I verbi che reggono le oggettive sono perlopiù quelli che descrivono le attività
percettive o psicologiche (percezioni: vedere, sentire, accorgersi…; espressione
linguistica: dire, scrivere, raccontare…; conoscenza: sapere, imparare…; giudizio:
credere, pensare, ritenere…; sentimenti: augurarsi, meravigliarsi, preoccuparsi… O,
ancora, verbi come promettere, ordinare, permettere, consigliare, suggerire…
Frase complessa: le frasi completive
OGGETTIVE
• Le costruzioni delle frasi completive possono essere esplicite o implicite. Nel
costrutto esplicito il verbo dell’oggettiva è introdotto da che ed è all’indicativo,
al congiuntivo o condizionale (modo finito): Credo che Marco sia in ritardo.
• Una frase oggettiva può essere introdotta anche da come: Ho spiegato a Luca
come sia difficile studiare insieme a lui.
•  
• Nel costrutto implicito il verbo dell’oggettiva è introdotto dalla preposizione di
ed è all’infinito: Credo di essere in ritardo
•  
• Anche alcuni nomi e aggettivi possono reggere frasi completive oggettive:
•  
• La sensazione che tu mi stia nascondendo qualcosa mi dà fastidio.
•  
• Sono certo che questa lezione vi sarà utile.
Frase complessa: le frasi completive
SOGGETTIVE
Le frasi completive soggettive svolgono il ruolo di soggetto della frase principale:

• Che domani il professore faccia lezione non è certo.

• Pare / sembra che domani torni il bel tempo.

• Basta fargli alcune domande / è sufficiente fargli alcune domande.

• Non mi andava di incontrare Paolo e Luca.

• Si dice che lui sia il responsabile del problema.  

• Hanno bisogno di una frase soggettiva verbi o predicati come questi: accadere, succedere, sembrare, parere, è bello,
è giusto, è ora, è meglio; o anche le forme impersonali dei verbi: si dice, si sa, si crede. Anche la forma esplicita della
frase soggettiva è introdotta da che. Nel costrutto implicito le troviamo introdotte da di: Si consiglia di non mettersi
in viaggio; oppure hanno un’introduzione diretta:

• è ora di cominciare la lezione


•  
• è meglio cominciare adesso la lezione.
Frase complessa: le frasi completive
INTERROGATIVE INDIRETTE
 
• Le frasi interrogative indirette sono quelle che esplicitano un dubbio, una domanda, un quesito contenuti nella frase principale
(nel verbo che completano). Sono un tipo particolare di frasi oggettive: sono l’oggetto di un verbo che esprime una domanda,
un verbo di conoscenza o percezione in forma negativa, interrogativa o imperativa. Possono esplicitare quindi un dubbio o una
domanda. O essere il resoconto di un domanda:

• Gli ho chiesto da dove venisse

• Non so che cosa vuole fare

• Gli ho chiesto se sapeva l’indirizzo del museo.

• Non so quando sarò libero da impegni nella prossima settimana

• Mi piacerebbe sapere che cosa farebbe.

• Mi domando se direbbe le stesse cose anche davanti a lui.

• Mi chiedevo se sarebbe davvero partito.

• Le domande totali (quelle che hanno come risposta sì o no) sono introdotte da se. Le domande parziali (a risposta aperta) sono
introdotte da avverbi, pronomi e aggettivi interrogativi: chi, che cosa, dove, quale, quando, come, perché
Frase complessa: dislocazioni delle frasi
completive e uso del congiuntivo nelle completive.

• Come accade nella frase semplice, anche l’oggetto


rappresentato da una frase oggettiva in un periodo
può essere dislocato. Ciò accade quando si tematizza
l’informazione contenuta nella frase completiva:

•  Mi aveva detto che tornava > Che tornava me l’aveva


detto (l’ pronome anaforico)

• Come sia scappato non si sa / nessuno lo sa.


Frase complessa: le frasi RELATIVE
Le frasi relative

• Le frasi relative sono l’espansione di un nome. Nel periodo hanno la


funzione di attributo (aggettivo), sono quindi un modificatore di un
nome. Sono introdotte dai pronomi che, il quale, cui, quanto, dove.
•  
• Le relative possono avere un antecedente, possono cioè riprendere un
nome:
•  
• Sto aspettando il treno che parte alle 11.
• Il fatto risale allo scorso giugno, quando la signora decide di partire per
le vacanze.
• Si è trasferito anche lui a Milano, dove abita mio fratello.
Frase complessa: le frasi RELATIVE
• O possono essere frasi relative libere: quando sono introdotte da un pronome relativo “doppio” (non c’è la
ripresa esplicita di un nome):
•  
• Chi vuole raggiungerci può avvisarci con un’e-mail.
• Chi arriva per ultimo paga per tutti
• Non invitare chi si è comportato in modo antipatico
• Non fidarti di chi ti dice queste cose.
•  
• È importante distinguere tra relative restrittive e relative appositive. Le relative restrittive o limitative
limitano il significato del nome a cui si riferiscono; ad. es.:
•  
• Gli studenti che non hanno ancora sostenuto l’esame possono presentarsi domani nell’aula 2.1. (soltanto
quegli studenti tra tutti gli studenti).
•  
• Le relative appositive danno una proprietà o attribuiscono un’azione, un fatto a un referente già
identificato:
•  
• Gli studenti, che questa mattina hanno fatto l’esame, nel pomeriggio erano tutti molto più rilassati (tutti
gli studenti).

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