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ISTRUZIONI PER FARE UNA STORIA KAMISHIBAI

COMPITONE
Informazioni generali di consegna delle storie Kamishibai
 
Consegna entro il 22° marzo affinché possa preparare la restituzione di tutti i lavori.
 
La storia Kamishibai andrà presentata con un PPT*di cui vi allego l’impianto. Come vedrete è l’immagine
di un teatrino Kamishibai dentro il quale dovrete inserire le vostre illustrazioni.
Nell’ultima slide inserite il testo.
Inoltre:
· La storia dovrà essere suddivisa in 8 sequenze di testo + 8 illustrazioni. Ciò vuol dire che avrete 7
tavole (e per tavola s’intende testo + illustrazione) + 1 tavola per il titolo = 8 tavole in tutto.
· Il formato delle tavole potrà essere A4 (se non avete il teatrino) A3 se avete il teatrino.
· Le tecniche per illustrare: collage con carte colorate, a disegno e colorate.
· Le tavole dovranno essere fotografate e inserite nel PPT.
· I formati in cui vi chiedo di consegnare sono: il PPT* (vedi allegato) oppure in PDF. In entrambe i casi è
necessario fotografare le immagini e il testo suddiviso in sequenze e impaginarlo secondo uno dei 2
modi.
· I lavori li invierete per e-mail a alberto@artebambini.org
1. IL GENIO E IL PITTORE di Alberto Lenares - adattamento e illustrazioni di Matteo Rainieri - ispirata all’opera “Un
genio serve una piccola colazione” di Paul Klee, 1920
2. Contrariamente a quanto si dice in giro, i geni non esaudiscono i desideri: loro sono tanti, e se ne vanno in giro per il
mondo a osservare, osservare, osservare… e non smettono mai, perché sono così curiosi, ma così curiosi… che vorrebbero
osservare tutto!
3. Quando poi puntano qualcuno in particolare, non smettono mai di seguirlo! E… dovete sapere che gli esseri umani non
sanno di avere dietro un genio, perché i geni sono invisibili, e se ne stanno sempre zitti zitti, in disparte. Tra di loro c'era un
genio artista, che fin dal 1500 seguiva, da vero appassionato, pittori e scultori. Aveva osservato a lungo Caravaggio nella sua
bottega…
3bis. …ma anche Monet, mentre dipingeva all'aria aperta.
4. Da qualche anno, si era messo a seguire il giovane Paul Klee. Lo incuriosiva, quel ragazzo, così pieno di tanti diversi
talenti…
4bis. …e i suoi quadri, così pieni di luce e di colore, gli davano un senso di ottimismo e gli riempivano il cuore di allegria!
5. Una bella domenica di maggio, il pittore prese in mano il pennello e iniziò un nuovo quadro: il nostro genio non ne sapeva
proprio niente stavolta, Paul non ne aveva parlato in nessuna sua lettera e non aveva realizzato schizzi preparatori! "Che
strano", pensò curioso. "Chissà cosa avrà in mente stavolta”.
6. E così Klee dipingeva: una distesa di colore, e poi… una porta! Ma la porta era aperta e… dava su una stanza! E in mezzo
a questa stanza… un vassoio da the galleggiava a mezz’aria…
7. …ma poi il pittore aggiunse due esili braccia che tenevano il vassoio… e poi un corpo sottile, quasi trasparente… e poi
due occhi scuri, e il naso stretto e allungato, e addirittura una lunga coda! Il genio rimase a bocca aperta: quella figura
assomigliava moltissimo a lui! Pensò che fosse proprio una bella coincidenza…
8. …ma quando Klee finì di dipingere, scrisse velocemente il titolo e si voltò a guardare il genio dritto negli occhi! La scritta
diceva: "Un genio serve una piccola colazione”. Il genio rimase immobile, imbarazzato, allora il pittore, continuando a
fissarlo, accennò un sorriso e gli disse: <<Dopo tutti questi anni, mi sembra il minimo, non credi?>>.

18/03/21

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