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LE
AVANGUARDI
E POETICHE Futurismo
DEL PRIMO
NOVECENTO Espressionismo (o letteratura
«vociana»)
I POETI CREPUSCOLARI: UNA DEFINIZIONE
DI GIUSEPPE ANTONIO BORGESE
Toni ‘alti’, sublimi, enfatici Toni ‘bassi’, dimessi, malinconici, ma talvolta anche
ironici
Vitalismo esasperato, rappresentazione di situazioni Realtà quotidiana, ordinaria, piccolo borghese,
eccezionali rappresentata con autenticità anche nei suoi dettagli più
comuni e banali
Uso di un linguaggio aulico, ricercato, raffinato Uso di un linguaggio semplice, quotidiano, colloquiale,
che tende talvolta a riprodurre la sintassi del parlato e
della prosa
Metrica tradizionale Verso libero
Principali esponenti: Sergio Corazzini, Guido Gozzano, Fausto Maria Martini, Marino Moretti (Corrado Govoni, Aldo
Palazzeschi)
SERGIO CORAZZINI (1886-1907)
Elemosina triste
di vecchie arie sperdute,
vanità di un’offerta
che nessuno raccoglie!
Primavera di foglie 5
in una via diserta!
Poveri ritornelli
che passano e ripassano
e sono come uccelli
di un cielo musicale! 10
Ariette d’ospedale
che ci sembra domandino
un’eco in elemosina!
Sergio Corazzini, Per organo di barberia, da Piccolo libro inutile (1906), seconda strofa
II
Vedi: nessuno ascolta.
Sfogli la tua tristezza 15
monotona davanti
alla piccola casa
provinciale che dorme;
singhiozzi quel tuo brindisi
folle di agonizzanti 20
una seconda volta,
ritorni su’ tuoi pianti
ostinati di povero
fanciullo incontentato,
e nessuno ti ascolta. 25
Sergio Corazzini, Desolazione del povero poeta sentimentale, da Piccolo libro inutile (1906),
vv. 1-9
I
Perché tu mi dici: poeta?
Io non sono un poeta.
Io non sono che un piccolo fanciullo che piange.
Vedi: non ho che le lagrime da offrire al Silenzio.
Perché tu mi dici: poeta? 5
II
Le mie tristezze sono povere tristezze comuni.
Le mie gioie furono semplici,
semplici così, che se io dovessi confessarle a te arrossirei.
Oggi io penso a morire.
[…]
GUIDO GOZZANO (1883-1916)
In cosa si distingue?
più regolare nella metrica: utilizza versi e forme strofiche non canoniche ma definite (un po’ come
il D’Annunzio di Alcyone), usa frequentemente la rima e talvolta non rinuncia all’isosillabismo
mentre la poesia di Corazzini è caratterizzata da un registro prevalentemente malinconico, serioso,
drammatico, Gozzano punta spesso all’ironia
sviluppa uno spunto presente in misura minore anche in altri crepuscolari > registro narrativo >
compone spesso lunghe poesie che sono di fatto dei poemetti, dei racconti in versi in cui l’io lirico
lascia spazio ad altri personaggi o dialoga con essi
Guido Gozzano, L’amica di Nonna Speranza, da I colloqui (1911)
«… alla sua Speranza la sua Carlotta… 28 Giugno 1850.»
(dall’album: dedica d’una fotografia)
“Sì!” – “Pare che il cielo riveli più stelle nell’acqua e più lustri.
Inchìnati sui balaustri: sognamo così, tra due cieli…”