Sei sulla pagina 1di 14

LE SCRITTURE DI

ASSESTAMENTO
2- RETTIFICAZIONE E INTEGRAZIONE
UNO SGUARDO D’INSIEME
Le scritture di integrazione

La valutazione dei debiti e dei crediti


Con le scritture di integrazione si rilevano costi e ricavi (o quote di costi e di ricavi) la cui manifestazione finanziaria non è ancora avvenuta, ma
che sono di competenza dell’esercizio in corso. Tali componenti di reddito sono misurati da variazioni nei valori finanziari presunti, quali crediti
e debiti da liquidare, ratei attivi e passivi, fondi per oneri futuri e fondi rischi. Di seguito lo schema per la rilevazione delle integrazioni di fine
esercizio.

Le fatture da ricevere
Al 31 dicembre, tra i debiti da liquidare vi sono quelli relativi agli acquisti di merci per le quali si è in possesso del documento di trasporto ma non
ancora della fattura del fornitore.

Contabilmente, si dovranno allora rilevare:


• una variazione finanziaria passiva in Avere del conto Fornitori c/ fatture da ricevere per il sorgere di un debito da liquidare;
• una variazione economica negativa in Dare del conto Merci c/ acquisti, per l’importo relativo al costo delle merci.
VEDIAMO IN PRATICA

Acquistate materie prime per euro 25.000 per le quali non è ancora arrivata la fattura differita.
Consegnate merci per euro 46.000 per le quali deve ancora essere emessa la relativa fattura differita.

LIBRO GIORNALE
Da ta Co nti Da re Ave re
31/ 12 M a te rie p rime c / a c q uisti 25.000,00
31/ 12 Fo rnito ri c / fa tture d a ric e v e re 25.000,00
31/ 12 Pro d o tti finiti c / v e n d ite 46.000,00
31/ 12 IVA a n s. d e b ito 10.120,00
31/ 12 C lie n ti c / fa ttu re d a e me tte re 56.120,00
Le scritture di integrazione Il trattamento di fine rapporto
Nelle aziende con meno di 50 dipendenti, tra i debiti da liquidare che vanno inseriti nell’inventario di fine esercizio vi è anche quello per il
trattamento di fine rapporto (TFR) maturato a favore dei lavoratori che hanno scelto di mantenere nell’impresa le somme ad essi
spettanti a tale titolo.
Per i dipendenti, queste sono una forma di retribuzione differita, che matura gradualmente nel tempo man mano che progredisce
l’anzianità di servizio. Correlativamente, per l’azienda esse rappresentano un debito a formazione progressiva, che – per il particolare
meccanismo di calcolo e per l’incertezza legata al momento in cui ne avverrà il pagamento – può considerarsi alla stregua di un debito da
liquidare, con una natura intermedia tra i debiti veri e propri e i fondi per oneri futuri.

L’ammontare della quota di competenza è composta da due elementi:

1. La quota annua, pari all’ammontare delle retribuzioni lorde dovute diviso per 13,5, la quale può qualificarsi come quota capitale del TFR;
2. La rivalutazione dei TFR maturati al 31 dicembre dell’anno precedente a favore del personale ancora in servizio alla fine dell’esercizio che si
sta chiudendo, calcolata all’1,50% in misura fissa più il 75% dell’incremento dell’indice ISTAT del costo della vita.
VEDIAMO IN PRATICA
PROSPETTO CALCOLO TFR art 2120 cc
salari e stipendi 345.000,00
quota capitale lorda 25.555,56
contributo miglioramento pensioni 1.725,00
quota capitale netta 23.830,56
variazione Istat 1,2
debiti per TFR pregressi 54.100,00
quota finanziaria 1.027,90
imposta sostitutiva 17% 174,743
quota finanziaria netta 853,16
Le scritture di integrazione

I ratei attivi e passivi

I ratei sono quote di uscite o di entrate future relative a costi o a ricavi proporzionali al tempo, che alla fine dell’esercizio sono già maturate ma
ancora da liquidare.
Perché vi sia da rilevare un “rateo’’, quindi, occorre che la quota di costo o di ricavo che esso misura nell’aspetto finanziario:

• sia “maturata” al termine dell’esercizio;


• si manifesti finanziariamente in via posticipata;
• sia proporzionale al tempo, nel senso che il suo importo va via via maturando con il decorrere del tempo;
• sia parte di un costo o di un ricavo comune a due o più esercizi.

1. Un rateo passivo misura la quota già maturata di un costo futuro, cioè di un costo che non si è ancora manifestato
finanziariamente.

2. Un rateo attivo misura la quota già maturata di un ricavo futuro, cioè di un ricavo che non si è ancora manifestato
finanziariamente.
VEDIAMO IN PRATICA
Acceso mutuo in data 1/09/N per euro 160.000 rimborsabile in anni 20, mediante rate semestrali
POSTICIPATE con interessi al tasso del 4% come da prospetto

PROSPETTO MUTUO: calcolo rateo da 1/09 a 1/03


4% annuo
160.000,00 debito
8.000,00 quota capitale
3.200,00 quota interessi
2.133,33 rateo
Le scritture di integrazione

I fondi per rischi e oneri


Passività di natura determinata di esistenza certa o probabile di cui non si è conoscenza del QUANTO E DEL QUANDO

I FONDI RISCHI: ESISTENZA PROBABILE


Oltre a essere soggetta al rischio generale d’impresa (possibilità che si verifichino perdite di gestione), insito nell’essenza stessa della
funzione imprenditoriale, l’attività dell’azienda è caratterizzata da rischi specifici, collegati a particolari operazioni in corso e a eventi
futuri e incerti che possono danneggiare alcuni elementi del patrimonio o che comunque comportano perdite (incendi, furti,
deterioramenti di merci, oscillazioni sfavorevoli dei prezzi ecc.).
1.Fondo contenzioso legale
2.Fondo contenzioso tributari

I FONDI ONERI: ESISTENZA CERTA


1. Il fondo garanzia clienti.
2. Il fondo operazioni e concorsi a premio.
3. Il fondo penalità contrattuali.
4. Fondo manutenzioni programmate.
VEDIAMO IN PRATICA

Accantonata quota di fondo per penalità contrattuali per rischio specifico.

8.800
Ogni anno viene accantonata una quota del fondo 6.600
che verrà utilizzato all’arrivo della fattura o al
momento della rilevazione 4.400
2.200
Le scritture di rettificazione
Le rimanenze
I costi di acquisizione delle merci, degli imballaggi e dei materiali di consumo sono da considerarsi di competenza dell’esercizio solo se
al termine del periodo amministrativo tali beni risultano tutti venduti o consumati nei processi produttivi, cioè se non vi sono rimanenze
di magazzino.

Ecco, allora, la necessità di procedere a un accurato inventario dei beni esistenti in magazzino, per accertarne le quantità fisiche
(inventario di fatto o materiale). Le aziende che, impiegando moderni strumenti di elaborazione, hanno organizzato un efficiente
sistema di contabilità di magazzino dispongono costantemente dei dati aggiornati relativi alle scorte mediante un inventario contabile
permanente, che ne fornisce in ogni momento non solo la consistenza fisica ma anche il valore.
VEDIAMO IN PRATICA

Rilevate rimanenze finali di materie prime e prodotti finiti in magazzino mediante inventario a valori.
Le valutazioni avvengono al minor valore tra valutazione contabile e presumibile valore di realizzo.

STATO PATRIMONIALE

CONTO ECONOMICO
GENERALE
Le scritture di rettificazione
I risconti attivi e passivi
I risconti sono quote di costi o di ricavi proporzionali al tempo liquidati e rilevati in via anticipata, che non sono ancora maturate e che,
pertanto, sono da rinviare al futuro.

Perché vi sia un “risconto’’ occorre che il costo o il ricavo al quale esso si riferisce:
• si sia manifestato finanziariamente in via anticipata;
• sia comune a due o più esercizi;
• sia proporzionale al tempo, nel senso che il suo importo maturi in ragione diretta del trascorrere del tempo.

Con i risconti si “rinviano’’ al futuro singoli costi o singoli ricavi e quindi la rettifica si opera direttamente nei corrispondenti
conti alle variazioni d’esercizio.

In particolare:
1. un risconto attivo si rileva in Dare dell’omonimo conto Risconti attivi, mentre in Avere si
avrà il conto acceso al costo d’esercizio che va rettificato;
2. un risconto passivo si rileva in Avere dell’omonimo conto Risconti passivi, mentre in Dare
si avrà il conto acceso al ricavo d’esercizio che va rettificato.
VEDIAMO IN PRATICA
Pagato anticipatamente premio di assicurazione annuale pari a euro 9.000 in data 1/03.

PROSPETTO PREMIO DI ASSICURAZIONE


PREMIO ANNUALE 9.000,00
mesi di competenza 10
mesi non di competenza 2
12

Potrebbero piacerti anche